Ciao
Swami, che bello leggerti. Sorrido, perché il tuo post di presentazione l’ho letto tutto, alcuni passaggi anche più di una volta nei mesi scorsi. Sono io che ringrazio te per la preziosa condivisione, perché mi ha aiutata tanto, mi ha spronata e motivata e soprattutto aiutata a capire molti meccanismi, fisici e mentali, che si innescano durante un percorso di guarigione lungo e difficoltoso come è stato il tuo , e come prevedo che probabilmente sarà il mio. Certo che poi, quando le cose ti piombano in testa direttamente e ci sei in mezzo è molto più difficile accorgersi e prendere le contromisure necessarie a contrastare una detox virulenta. Sembra quasi che la testa cominci a mandarti mille messaggi per frenare il tuo cammino, ti insinua dubbi, ti fa credere che ti manchino determinati cibi, che non è la strada giusta, che stavi meglio prima etc etc.. almeno a me succede. Credo che in parte sia da attribuire anche agli psicofarmaci che rientrano in circolo perché ho delle repentine crisi di pianto e depressione, con pensieri catastrofici e altro ancora..basta un niente e mi butto giù innescando un loop di pensieri negativi dai quali fatico a uscire. Due settimane fa, quando ho iniziato questo post, ero in mezzo ad un turbinio ingestibile..un po’ mi sono spaventata e, grazie ai preziosissimi consigli di Arbor, la settimana scorsa ho riassestato la mia alimentazione, reintroducendo più cotto, soprattutto patate e castagne, ma non mi sento benissimo quando le mangio. Non ho avuto nessuna crisi e sono stata bene durante la settimana, forse troppo, come se avessi bloccato la detox del tutto. E questo non mi piace, mi piace sentire il mio corpo che “lavora”. Insomma, sul piano alimentare sto facendo prove per capire quale sia il giusto equilibrio che fa per me. Che mi permetta una detossificazione costante ma leggera.
Dalla mia breve esperienza posso dire che ti appoggio completamente quando affermi che la svolta è “pulire il corpo”.
Questa alimentazione inizialmente mi ha fatta sentire bene come non mi ero mai sentita e come non immaginavo di potermi sentire, mi ha entusiasmata a tal punto che ingenuamente ho mollato il supporto farmacologico da un giorno all’altro, pensando di poter stare sempre così; leggera e serena, senza pensieri compulsivi, senza pensare al cibo 24h su 24, senza schemi mentali, senza sentirmi oppressa prima di tutto da me stessa. Perché una bulimica ricerca controllo e rigida disciplina al pari di un’anoressica, ma in più, nella sua testa, ogni volta che si abbuffa fallisce. E scatta l’autodenigrazione e le misure compensative (vomito e digiuno), oltre ad una costante sensazione di “non essere capace” “ di non essere buona in nulla “ “ di non essere abbastanza”.
“Cibi puliti - pensieri puliti” è un binomio che funziona. Bisogna però essere consapevoli che c’è un gran bel lavoro da fare nel mezzo, che non ci sono sconti, che il corpo prima o dopo chiede il conto!
Ciap
Arbor! La tua esperienza e la tua voglia di condividerla sono una manna dal cielo per chi, come me, si avvicina a tutto questo e vuole crescere, capire e migliorare. Posso chiederti da quanti anni segui questo stile alimentare e se posso leggere il tuo percorso da qualche parte? In una delle tue risposte scrivi di aver esaurito le tua possibilità di miglioramento. Credi che mangiare una quota di cotto solamente nei mesi invernali vanificherebbe la detox perpetrata nei mesi estivi a “solo crudo” ? Quindi credi che una dieta totalmente cruda sarebbe auspicabile a patto però, mi sembra di capire, di non cedere mai.
Io credo che una dieta debba far stare bene. Essere troppo rigidi ho visto che a lungo andare non funziona. Siamo esseri umani fatti anche di emozioni e ogni tanto una coccola, un cibo che scalda, uno sgarro, se consapevole e fatto con il sorriso, serve. E fa bene. Sia a livello personale che a livello sociale. Io, negli ultimi anni, sono diventata piuttosto asociale e solitaria. Le chiacchiere vuote attorno ai bicchieri mi annoiano ed è da parecchio tempo che evito situazioni in cui mi sentirei totalmente fuori posto (essere sobria in mezzo agli amici ubriachi non è divertente !). Preferisco curare le piante, leggere, stare con i miei cinque mici e con la persona che mi conosce e mi supporta e sopporta in questo cammino. Però qualche volta ad un pranzo o una cenetta tranquilla in compagnia mi fa piacere partecipare… e a quel punto cerco semplicemente di arrangiarmi come meglio posso, ma senza farmi chissà quali paranoie. Credi che queste occasioni e i weekend non proprio in regola (in questo ad esempio ho ecceduto con grassi di mandorle e tahin, cibo cotto, anche se patate e verdure principalmente… e si, anche un piccolo gelato
![Razz :P](./images/smilies/icon_razz.gif)
) andrebbero del tutto evitati (almeno in questa fase iniziale?) Quanto possono essere controproducenti ai fini della detox? Si tratta di ascoltare il proprio corpo e trovare sempre questo dannato equilibrio, immagino .
Ciao
Akira , benvenuta qui, e grazie del pensiero.
K