Vi scrivo per porvi una questione... la mia testolina si sta arrovellando, e tutto è partito da questa domanda sul sito di Yahoo answers: http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 243AAM2yj6 .
La domanda che ha posto una utente di quel sito è:
Per me questa interessante domanda si presta a suscitare molti dilemmi morali, in merito alle "eccezioni": le eccezioni che tutti noi facciamo, siamo costretti a fare, o con cui ci siamo venuti inevitabilmente a scontrare nella nostra "vita da vegan".Vegani, rifiutereste di mangiare dei biscotti al burro, fatti da una signora di 83 anni?
Io non l' ho fatto, ho mangiato dei biscotti fatti da questa signora stupenda. Li ha preparati per me, nonostante le sue precarie condizioni di salute.
Sono vegana, ma a lei non ho detto di NO, le voglio troppo bene.
Cosa ne pensate?
Di conseguenza, a mio parere, la risposta non è affatto semplice... e mi piacerebbe conoscere la vostra opinione in merito.
Per me la riflessione parte da due punti fondamentali:
- Qual è il soggetto più debole tra i 2: l'anziana signora o la vacca da latte? L'anziana signora ha avuto la fortuna di vivere in libertà, di sviluppare le proprie capacità e aspirazioni, la possibilità insomma di godersi mediamente la vita e di raggiungere la veneranda età di 83 anni, età alla quale si sta purtroppo spegnendo per un tumore. La vacca da latte invece non ha avuto nulla di tutto questo... forse ha passato tutta la sua breve vita senza nemmeno vedere la luce del sole, senza la possibilità di calpestare dell'erba con gli zoccoli, le sono stati strappati vari figli e, probabilmente, fra poco verrà anche uccisa (macellata...) nel fiore degli anni. Io non ho dubbi nel pensare che, nonostante la malattia della signora, il soggetto oggettivamente più debole in questo caso sia la mucca.
(Immagino però che queste considerazioni potrebbero venire a cadere se, invece che di una anziana qualsiasi, si parlasse ad esempio di una nostra parente o addirittura di nostra nonna... è molto umano dare più importanza a chi ci sta vicino rispetto che ad una estranea "Signora Rossi".) - A questo punto, entra in gioco l'"eccezione". Se accettassimo quei biscotti faremmo piacere ad una malata e anziana nonnina, e, forse, non danneggeremmo direttamente la mucca. Va bene, molto probabilmente, quei 50g o 100g di burro che siano... non cambierebbero di una virgola la situazione in cui versa la povera mucca.
Ma se accettassimo la prima volta... come faremo a rifiutare se la situazione si dovesse ripetere? Vabbeh, potremmo pensare che per "2 volte", di nuovo, non morirebbe nessuno. Ma se le volte diventassero 3,4,5,6...o addirittura 12... ovvero 1 volta al mese: potremmo ancora definirci vegani? Potremmo ancora pensare che quello che stiamo evitando di mangiare (o di indossare), possa veramente influire sulla catena produttiva e in ultimo sulla vita di quegli animali?! Mi spiego meglio, se fare "eccezioni" non nuoce davvero ad alcuno... ma allora non farle porta davvero a qualche risultato? Forse dovremmo rimettere in discussione tutte te le nostre scelte?