Esporrò il concetto in modo chiaro: mi sembra che lanciare una campagna di protesta e-mail (all'inizio di questo argomento) contro la Granarolo per uno spot fatto da un'altra azienda (anzi, un consorzio di aziende, Parmigiano Reggiano) sia quanto meno demenziale.Iregaia ha scritto: Non capisco cosa intendi dire (sarò un po' torda...) dopotutto si sta discutendo di cosa trasmette quella pubblicità, di cosa scatena e che messaggio comunica. Se pensi poi (scusatemi, se vado un po' fuori topic/tema) a dei bimbi che crescono e devono imparare senza saper distinguere tra ingannevole o meno, assorbono tutto.
Io posso fare delle scelte consapevoli cercando di tramettere il meglio a mia figlia (il meglio è sempre soggettivo), ma in un attimo di distrazione posso perdere tutto il lavoro fatto.
Per quanto riguarda l'educazione dei bambini il problema è ben più vasto (temo che tutte le pubblicità e gran parte dei programmi televisivi trasmettano concetti nefasti a chi non ha strumenti per difendersi). La soluzione sta nel dare questi strumenti (il senso critico che vale più di mille concetti) e nell'evitare il rischio che qualcuno si intrometta nell'educazione dei nostri figli nel periodo più a rischio (prima che sviluppino il senso critico). Forse vale la pena di non comprare la televisione piuttosto che cercare di modificare le esigenze (meramente economiche) di un sistema certamente marcio (ma che usa tutte le sue risorse per sopravvivere). Sarò rinunciatario ma quando sono convinto di perdere la partita non comincio nemmeno a giocare.