Quando mangiare sano è un problema

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Allitrim
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Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Allitrim » mar set 03, 2013 11:10 pm

Entro in punta di piedi cercando un confronto sincero e spero un po' di comprensione...
Io non sono crudista, in realtà non sono più nemmeno vegana o vegetariana...ma ho un regime alimentare molto controllato e studiato e se non mi rivolgo a voi, che anche se per ragioni diverse, avete comunque un tipo di regime lo stesso molto di nicchia rapportato a quello di massa.. non so davvero a chi rivolgermi....

Ho questo problema che mi condiziona la vita sociale da anni ormai.. se lo esponessi a molti terapeuti lo bollerebbero come ortoressia... nè più nè meno che un disturbo alimentare come bulimia o anoressia... ma io mi rifiuto di vederla così!
L'anoressico non mangia, rifiuta il cibo.. e inevitabilmente crea scompensi e denutrizione
Il bulimico si abbuffa poi vomita.. mandando in tilt l'organismo.. in entrambi i casi si rischia la vita.

L'ortoressico che fa: mangia sano. Molto sano. Troppo sano? Ma perchè? Esiste un confine, un limite al mangiar sano?
E quando mai!
La verità è che il cosiddetto ortoressico sta alla grande... i problemi sorgono a livello di socializzazione perchè quella che comunemente è l'alimentazione seguita dalla massa non è un'alimentazione sana.. e dato il contesto in cui scrivo.. bè penso sia inutile che vi dica perchè.. la ristorazione tradizionale propone cibi raffinati, bruciati per renderli più gustosi (quando si sa che le parti bruciate dei cibi sono cancerogene), materie prime scadenti, tanto sale, zucchero, abbinamenti basati sul gusto ma mai anche sulle corrette regole per abbinare gli alimenti (e le due cose non sarebbero affatto inconciliabili, in teoria) ..etc... insomma penso che con voi sfondo una porta aperta su questo aspetto...
E da qui il mio problema.
Non riesco a far conciliare il mio stile di vita che è quello di un'alimentazione sana con il mangiar fuori...ovvero: inviti a cene/grigliate/pizzate.. ma anche matrimoni e tutte quelle occasioni dove ci si ritrova per mangiare cibi tradizionali e quindi per me improponibili....contrari alle mie regole e abitudini...
Il tutto è aggravato dal fatto che sono piuttosto giovane e sto ancora costruendomi la mia rete sociale...amicizie, amore....
Non ho un compagno, è tutto in costruzione, dovrei essere nel pieno della vita, delle occasioni sociali, delle uscite e feste e serate e quant'altro... ma questo aspetto sempre mi frena....
Vorrei tanto anch'io che uscire e stare in compagnia non fosse una cosa sempre e solo legata al cibo... ma se si guarda alla realtà dei fatti.. lo è!! E il cibo della ristorazione, quello che si trova in giro... è cibo del tutto immangiabile per quel che mi riguarda...e quindi è più difficile far conciliare l'esigenza di integrarsi in un gruppo.. accettare inviti dall'altro sesso o da qualche amica..con scelte che sono di nicchia e non capite da tutti..
è molto più semplice quando si ha già un proprio nucleo, persone intorno che sanno come sei e lo accettano o addirittura condividono le tue abitudini..metà del lavoro è fatto.

Il mio “caso” in realtà è molto banale..non sono più vegana, nè posso definirmi vegetariana.. mangio un po' di tutto ma solo cibi sani, bio e cotti secondo regole salutiste.. e soprattutto per me conta molto l'abbinamento dei cibi...il tutto non è frutto di elucubrazioni mie ovvio, ma dopo anni di fai da te, e consulti con nutrizionisti di varie correnti.. e analisi e prove su strada.. ho finalmente trovato il mio equilibrio alimentare...e ripeto non è nulla di inaudito, semplicemente è bilanciato, ci sono abbinamenti studiati che fanno sì che i vari cibi non provochino gonfiore... tante verdure, tanta frutta ma a orari specifici... insomma i nutrienti sono tutti presenti, ma cucinati in modo sano, con materie prime di qualità...tutto perfetto
E non ho nemmeno problemi ad accettare intorno persone che vivono diversamente, non mi sento superiore nè mi dà fastidio ciò che fanno gli altri... se consumano qualsiasi tipo di alimenti, abbinati come vogliono.. è una loro scelta... così come sopporto magari il fumo di conoscenti o colleghi se si è all'aperto (al chiuso confesso che mi dà molto fastidio e spesso lo faccio presente..o mi allontano..) l'unico gap è che non riesco, IO, per me stessa... a dismettere le mie regole mai, per nessun motivo....
e questo preclude totalmente il condividere le abitudini alimentari consuete degli altri... nemmeno occasionalmente..


"ti porto a cena", "ti porto a bere qualcosa", “ti offro un gelato” ...frasi standard che a qualsiasi altra persona sarebbero gradite e del tutto accettabili, per me sono fonte di stress... e rifiuto.
“a cena” → dove, come.. a mangiare cosa? Non posso ovviamente decidere io o pretendere che mi si porti in un ristorante salutista dove posso, che so, ordinare una cena a base di tofu e verdure al vapore.... abito anche in un piccolissimo paese quindi figurarsi.. al massimo pizzeria o piadineria...cose così :?
“bere qualcosa” → l'unica cosa che riesco a prendere in un bar è un the o una tisana..cocktail, bevande alcooliche o succhi extra-zuccherati sono fuori discussione
“gelato” → non mangio dolci, lo zucchero proprio è abolito (al massimo miele o una puntina di fruttosio nel caffè al mattino..)

Uno potrebbe immaginarmi pelle e ossa, così rigida, così intransigente.. (ah oddio, ma non mangi nulla!!) e invece sto benissimo, sono del mio peso forma, tonica... e piena di energia...ho trovato il mio equilibrio..soprattutto mi ha fatto bene abolire lo zucchero raffinato, ridurre il sale, stare attenta ai metodi di cottura...poche spezie, tante erbe aromatiche soprattutto prezzemolo, basilico, origano, alloro..carboidrati molto ridotti...e abbinamenti studiati tra i vari alimenti...
solo che finchè sono a casa mia va tutto alla grande....ma poi? Al ristorante è impossibile. So che esistono posti apposta (ristoranti bio, salutisti, vegani..) dove potrei trovare qualcosa.. per es. del tofu cucinato in qualche maniera sana... ma se guardo all'offerta della maggior parte dei locali convenzionali.. è impossibile.. non difficile... proprio impossibile!
ultimamente sono stata in vacanza e ho accompagnato a cena una persona – dopo anni - eravamo in un paesino..io avevo cenato a casa con una scusa.. ma una volta lì ho preso in mano il menu per curiosità... e mi sono resa conto di come..se avessi dovuto scegliere qualcosa per forza...non avrei avuto scampo :'(
L'unica cosa passabile era un'insalata verde specificando che non volevo altro (mais, formaggio etc.) e condimenti a parte – considerando che sono abituata a olio evo di alta qualità, aceto solo di mele, sale non raffinato.. e lì avrei trovato tutto scadente: olio chissà quale (quelli industriali che poi scopri che sono miscele corrette e adulterate.. e non è nemmeno olio di oliva) aceto di vino che non sopporto.. sale raffinato... Alla fine non avrei mangiato nulla e sicuramente non di gusto!!! Pesce e carne erano proposti arrostiti e con parti sopra molto bruciacchiate - che so essere cancerogene più del fumo di sigaretta passivo.. c'erano verdure alla griglia ma avevano un aspetto pessimo, anch'esse tutte bruciate sopra e la qualità era scadentissima.. poi peperoni a volontà che peraltro non digerisco.. mi sono davvero demoralizzata. Lo so che dovrei imparare a scendere a compromessi nella vita.... a pensare che una volta non mi uccide... ma una parte di me reputa assurdo che si debba pagare per qualcosa che per me non sarebbe un piacere ma una costrizione.. solo perchè “è una convenzione sociale”...quando alla fine per stare insieme basterebbe fare una passeggiata, o andare a una festa dove si balla, si ride, si scherza, ma senza per forza che tutto debba essere incentrato sul cibo..considerando che ognuno è diverso....

E poi è facile dire: “va bè dai per una volta che ti fa” ma poi non è mai “una volta” perchè è una catena che una volta iniziata non si ferma mai.. a cena il venerdì, poi a cena il sabato.. un aperitivo qui, una grigliata là... e poi un compleanno, un matrimonio...e sempre si mangia.. cosa tira cosa e ogni volta è sempre il solito scenario e la solita routine di cibi che io non consumo: pizza, panini, torte... bevande zuccherate... primi piatti costituiti da pasta e riso raffinati ..oppure carne, pesce rigorosamente bruciacchiati.. formaggi che tra l'altro non digerisco neppure.. e non posso sempre elemosinare una misera foglia di insalata.. lì davvero rischierei di diventare anoressica...
Lo so che sembrano davvero le parole di una persona eccessivamente rigida, ma mi sono detta che forse qui potevo trovare un ascolto che in altri luoghi e contesti è impossibile da trovare (mi direbbero solo: smettila con queste assurde fissazioni, tanto per loro è facile...). ..anche se voi avete un regime diverso dal mio, ma pur sempre di nicchia , estrema nicchia rispetto al tradizionale....
Mi trovo costantemente di fronte a un bivio: o rinuncio a una vita sociale e sto bene fisicamente come adesso, con il mio organismo in salute e al meglio.... oppure rinuncio a star bene e mi tengo cattiva digestione, disturbi intestinali, stanchezza, denutrizione (perchè alla fine non mangerei nulla) e tutti quei piccoli grandi disturbi che un organismo nutrito con cibo scadente, pasticciato o abbinato male manifesta...

So che non esiste forse nemmeno una soluzione, ma vorrei almeno che mi diceste qualcosa.. cosa ne pensate, se anche voi avete questi problemi o.. vi siete creati la vostra rete di persone attorno che vi accetta per quel che siete... in quel caso beati voi. :(
Vorrei tanto un vostro sincero parere, e grazie per avermi letta... davvero!!

Luna8
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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Luna8 » mer set 04, 2013 4:45 pm

Ciao Allitrim,

ho letto il tuo lungo messaggio e ti capisco, conosco la situazione.
Quando mi trovo in situazioni "problematiche" cerco di osservarle da diverse prospettive. Provo a fartele vedere.

Scrivi:
> L'ortoressico che fa: mangia sano. Molto sano. Troppo sano? Ma perchè? Esiste un confine, un limite al mangiar sano? <

La domanda secondo me non è se esiste un limite al mangiar sano, ma cos'è sano. Ci sono delle opinioni disparate e contraddittorie sull'argomento che mi fanno concludere che la definizione di "alimentazione sana" è soggettiva, cambia con la moda, cambia con le "informazioni" e le esperienze di ciascuno. Nel corso della mia vita la mia definizione è cambiata diverse volte, e magari cambierà ancora ... In fondo sono consapevole del fatto che "so di non sapere". Ho solo un'idea di quello che mi fa bene in questo momento, basata su quello che ho sentito, letto ... e sulle mie esperienze personali, che probabilmente sono diverse dalle tue.

Sai che anche il pensiero negativo è cancerogeno? :wink:

> i problemi sorgono a livello di socializzazione <

Sì. Anch'io conosco questi problemi. È una domanda che qui nel forum sorge ripetutamente un paio di volte all'anno.
La mia esperienza mi ha insegnato che i problemi ce li facciamo noi.

> perchè quella che comunemente è l'alimentazione seguita dalla massa non è un'alimentazione sana <

Ridimensionerei la tua affermazione:
l'alimentazione seguita dalla massa non corrisponde a quella che tu consideri sana e segui.
Può darsi che tu abbia ragione. Ma puoi esserne assolutmente sicura? Escludi del tutto di poter cambiare opinione?
Personalmente preferisco affermare che: l'alimentazione che *in questo momento* mi sembra la migliore per me, non è quella che segue la massa.

> Non riesco a far conciliare il mio stile di vita che è quello di un'alimentazione sana con il mangiar fuori ovvero: inviti a cene/grigliate/pizzate.. ma anche matrimoni e tutte quelle occasioni dove ci si ritrova per mangiare cibi tradizionali e quindi per me improponibili....contrari alle mie regole e abitudini... <

Succede anche a me. E cosa fai in queste occasioni? Qual è esattamente il tuo problema? Ti senti sola? Ti senti incompresa? Ti rompe che la società funzioni in modo sbagliato? Fai fatica ad attenerti alle tue regole? O altro?
Perchè in principio non ci dovrebbe essere nessun problema. Se applichi la regola "vivi e lascia vivere", mangi quello che ti pare e lasci che anche gli altri mangino quello che gli pare. O no?

In queste occasioni ho diverse opzioni fra cui scegliere.
- Declino l'invito (per esempio alle grigliate)
- Vado più tardi, cioè dopo cena
- Porto un contributo per tutti, per esempio un'insalata o una macedonia
- Mi porto dietro quello che mi piace e lo mangio a tavola con gli altri
- Mangio prima dell'invito in modo da non aver fame
- Dico che il mio stomaco mi suggerisce di non mangiare e di evitare certe cose
- Vado con la fiducia di trovare qualcosa che mi va
- Mi informo su cosa ci sarà per cena
- Chiedo che ci sia mooooolta insalata, verdura e frutta fresca
- Propongo un'alternativa, per esempio un ristorante vegetariano o una passeggiata invece della cena

> sto ancora costruendomi la mia rete sociale...amicizie, amore.... <

Io sono in un'altra fase della vita, con un compagno che non fuma e non consuma cadaveri *in casa*, per farmi un piacere, e devo dire che all'inizio mi sembrava normale, adesso invece mi ci sento scomoda perchè sento di limitarlo. Avevo la speranza che cambiasse, invece non è successo.

Quindi, se permetti un consiglio, proprio adesso che ti stai costruendo la tua rete sociale, è particolarmente importante che tu trovi delle persone che condividono i tuoi interessi. Evidentemente non li troverai alle consuete cene/grigliate/pizzate. Gli amici sono andata a cercarli (e lo faccio tutt'ora) fra le persone che curano certi interessi, in città o, per i temi più "esotici", per via elettronica. Come per esempio questo forum.

Quando qualcuno vuole invitarmi a cena, mi è già capitato di rispondere "se vuoi conquistarmi, è meglio che tu mi proponga una passeggiata, una gita in bicicletta, una visita a una mostra, andare a ballare ..." Ho delle amiche con cui mi vedo per scrivere, dipingere, rammendare o visite al museo. Non esito a proporre delle attività. E se poi vogliono andare al bar, o torno a casa o prendo un'acqua naturale.

> l'unico gap è che non riesco, IO, per me stessa... a dismettere le mie regole mai, per nessun motivo... <
> "ti porto a cena", "ti porto a bere qualcosa", “ti offro un gelato” ... frasi standard che a qualsiasi altra persona sarebbero gradite e del tutto accettabili, per me sono fonte di stress... e rifiuto. <

Secondo me questa è proprio ortoressia. :D :D :D
Il problema dell'ortoressia - se esiste - secondo me è la fissazione sul mangiar sano. Comunque, diagnosi o no, ecco il punto che ti fa soffrire.
Che pensieri sorgono nella tua mente, quando qualcuno ti invita cena? Cos'è esattamente che ti provoca stress?
Puoi sostituire questi pensieri con degli altri che non ti provochino stress?

> Non posso ovviamente decidere io o pretendere che mi si porti in un ristorante salutista <

E perchè no?
Una mia amica risponde sempre: sì, volentieri, ma vegan e senza glutine. Per lei è "facile" perchè è allergica, e le allergie vengono accettate molto più facilmente ...
In fondo è tutta una questione psicologica. Ho notato che quando ho la chiarezza interiore, nessuno fa delle domande strane, tutto fluisce in modo perfettamente naturale.

> “bere qualcosa” → l'unica cosa che riesco a prendere in un bar è un the o una tisana <

E va benissimo. Se una persona ha un minimo di rispetto non ci trova niente da ridire. Anch'io ho preso tisane per anni, mentre gli altri bevevano la birra.

> ultimamente ... ho accompagnato a cena una persona – dopo anni - eravamo in un paesino..io avevo cenato a casa con una scusa.. ma una volta lì ho preso in mano il menu per curiosità... e mi sono resa conto di come..se avessi dovuto scegliere qualcosa per forza...non avrei avuto scampo :'(
L'unica cosa passabile era un'insalata verde specificando che non volevo altro (mais, formaggio etc.) e condimenti a parte <

Quando mai devi scegliere qualcosa per forza?
E poi vedi che qualcosa di passabile ci sarebbe stato ...
Magari la situazione non è così disperata come la presenti ...
Ho notato che almeno *una* cosa accettabile la trovo. Non ho la scelta come gli altri, ma una soluzione l'ho sempre trovata. Una soluzione potrebbe anche essere rimandare la cena a più tardi a casa.

> Lo so che dovrei imparare a scendere a compromessi nella vita.... a pensare che una volta non mi uccide... <

Dovresti?
Quando c'è un "dovresti", c'è qualcosa che non quadra.
Abbiamo sempre la scelta. Non *dobbiamo* niente.
Personalmente ho notato che troppi compromessi fanno male.
Forse anche troppo pochi.

Perchè pensi che sarebbe meglio se potessi fare più compromessi? Che vantaggi avrebbe?

Proprio quando si cercano delle amicizie è importante presentarsi come si è, non giocare a nascondino. Solo così si trovano le persone con cui si condivide qualcosa, con cui si può andare in profondità.

> una parte di me reputa assurdo che si debba pagare per qualcosa che per me non sarebbe un piacere ma una costrizione.. solo perchè “è una convenzione sociale” <

Per quanto riguarda le "costrizioni" ho chiarito per me stessa che me le impongo io. Ci sono diverse "convenzioni sociali" che non mi costa niente ignorare. Solo con un esempio diverso si possono creare dei cambiamenti piú ampi. Pago invece con gratitudine per il posto che mi viene offerto per incontrare certe persone. Invece di pagare la tisana o l'acqua, pago la sedia, il tavolo, il bicchiere, il servizio, il tetto. Capisci'?

> è facile dire: “va bè dai per una volta che ti fa” ma poi non è mai “una volta” perchè è una catena che una volta iniziata non si ferma mai <

Esatto. Questo è un motivo per cui preferisco non fare eccezioni o compromessi.
Ho notato che non facendo compromessi si crea una certa chiarezza.

> non posso sempre elemosinare una misera foglia di insalata <

No. Chiedi un'insalatona gigante! Magari in anticipo. Sai che cambiamenti ho messo in moto facendo così? Adesso tutti (quelli che vedo regolarmente) sanno che mi fa piacere l'insalata, me la fanno trovare e inoltre ne consumano di più anche loro, indipendentemente dalla mia presenza!

Quando mio figlio era piccolo, andavamo quasi tutti i giorni al parco giochi e c'erano quasi sempre gli stessi. Gli altri per merenda avevano sempre biscotti, merendine ecc. Io invece avevo la frutta. E i bambini venivano a chiedermela. Io ne portavo abbastanza da distribuirla. :D Dopo un paio di mesi portavano tutti la frutta. Preciso che non avevo nessuna intenzione di "cambiarli" nè di "contagiarli".

Cosa ne pensi?

Un salutone
Luna

Flori
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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Flori » gio set 05, 2013 10:06 pm

Mi intrometto in punta di piedi in questo post: credo di aver trovato una soluzione geniale per il bar!

Quest'estate, mentre i miei amici ordinavano cocktail, io ordinavo frullato di sola frutta (e un pochino d'acqua). Si presentava come un cocktail! Perciò a livello visivo sembra che tu stia ordinando esattamente quello che ordinano gli altri. In questo modo potevo evitare la cavolo di bottiglietta d'acqua che attirava i soliti commenti "simpatici". :wink:

Allitrim
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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Allitrim » ven set 06, 2013 4:25 pm

Carissimo Luna8,
innanzitutto ti abbraccio virtualmente:
<--------------------------------------------------------O-------------------------------------------------->
Non potendolo fare di persona :wink: per il bellissimo post e il tempo che mi hai dedicato :oops: , davvero non sai quanto io lo apprezzi e te ne sia grata, perchè - credimi non è una frase detta tanto per dire - erano anni che mi tenevo questo conflitto dentro, senza avere mai il coraggio di tirare fuori la questione, parlarne apertamente. Credevo fosse inutile, o rimandavo.. poi finalmente il coraggio è arrivato, sta arrivando.. e arrivano anche persone come te disposte ad ascoltarmi e aiutarmi. :oops:
Non lo credevo possibile.. :oops: :oops:

Risponderò “a puntate” perchè gli argomenti e gli aspetti che mi sottoponi sono tanti e meritano tutti attenzione. :wink:

Succede anche a me. E cosa fai in queste occasioni? Qual è esattamente il tuo problema? Ti senti sola? Ti senti incompresa? Ti rompe che la società funzioni in modo sbagliato? Fai fatica ad attenerti alle tue regole? O altro?
Perchè in principio non ci dovrebbe essere nessun problema. Se applichi la regola "vivi e lascia vivere", mangi quello che ti pare e lasci che anche gli altri mangino quello che gli pare. O no?
Mi sento sola, e “sotto accusa”, non mi rompe che la società funzioni in modo diverso (non uso apposta il termine sbagliato)
e anzi non ho difficoltà a stare con persone che mangiano di tutto, il problema sorge solo se devo mangiare io cose che non mi piacciono e non uso questo termine a caso perchè per me una cosa che non reputo sana = non mi piace, non lo faccio volentieri, anzi la vivo come una specie di violenza. Aggiungo che fisicamente io sono alta e magra, curo molto il fisico, faccio sport regolarmente e ci tengo, non mi vergogno a dirlo.
Già da adolescente ho iniziato a rifiutare i cioccolatini o i dolci, perchè volevo mantenermi in linea, mangiare cose sane. E regolarmente a causa di ciò le amiche con cui uscivo finivano per bollarmi come una snob, perchè preferivo non abbuffarmi di dolci, gelati, salatini o altro quando ci vedevamo. Anche le mamme delle mie amiche spesso facevano commenti poco gentili prendendo il mio rifiuto come un'offesa (se ad es. preferivo non assaggiare la torta che avevano fatto etc.) anche se io spiegavo che non era snobismo o fissazione, ma preferivo non mangiare certe cose per mio gusto personale, purtroppo mi sentivo sempre mortificata, e di peso se per es. venivo invitata a pranzo, lo stress derivava dal fatto che mi vergognavo a chiedere di farmi trovare insalata o peggio cose a parte.. quindi da un certo punto in poi ho iniziato a rifiutare certe occasioni per stare in pace e non essere giudicata o criticata..
Non ho mai avuto disturbi come anoressia o cose simili, ma sono stata bollata persino come tale.. quando in realtà ho sempre mangiato il giusto e con gusto, e sono del mio peso corretto.. solo che il non "sgarrare" non va giù, non viene capito.
La regola "vivi e lascia vivere" è la mia preferita :mrgreen: , ma poi nel concreto chi è che la applica? Io già sono timida, non sono la ragazza trascinatrice, o la simpaticona.. anzi l'impressione di una chiusa, che sta sulle sue, che quasi “se la tira ”, quando poi non è così.. quindi se un ragazzo, un uomo mi invita a cena o a un aperitivo, mi piacerebbe tanto dirgli con naturalezza come fa la tua amica “sì, ma solo vegano e senza glutine” ma, ammesso e non concesso che il lui in questione sappia cosa significhi vegano e senza glutine :( come minimo ho paura di farli scappare a gambe levate, della serie “ma questa che pretese ha, chi si crede di essere” :? Stessa cosa gli inviti alle cene, tipo di fine corso in palestra, o cose così.. io mi trovo bene a chiacchierare con tutti/e.. ho un buon approccio con la gente pur essendo timida.. e temo che vedendomi che sto lì a ordinare un'insalata cambierebbero le cose, mi etichetterebbero come una schizzinosa, una fissata.. e si sa che le donne specialmente - non tutte ovvio :oops: - sono tremende in questo.. nel mio vecchio gruppo di amiche sorsero problemi e rotture proprio per questo motivo :( , ad alcune non andava giù la mia presenza, per un fatto di invidia in generale e anche il fatto che stessi attenta a quello che mangiavo contribuiva a fornire materiale di critica e pettegolezzo..
Però mi rendo conto che non riuscendo a scendere a compromessi, sarebbe peggio accettare e forzarmi, non mi godrei nemmeno l'occasione e comunque.. sarebbe proprio impossibile impormi di mangiare qualcosa che non voglio :cry: perchè al momento di mangiare cose che non mi piacciono mi blocco proprio.. quindi o mi rassegno ad avere da una parte di persone questa etichetta, oppure continuo ad evitare e auto-sabotarmi le occasioni sociali, che comunque è controproducente!

Luna8
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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Luna8 » sab set 07, 2013 4:57 pm

Ciao Allitrim,

mi fa molto piacere che il mio contributo ti sia stato utile.

Dici che rispondi a puntate, non so se aspettare l’ultima puntata per rispondere, per non ripetermi …
Non sei certamente sola con questo conflitto. Succede più o meno a tutti quelli che fanno scelte “fuori dal comune”. Ci sono quelli che soffrono di più o di meno, quelli che trovano subito il modo di gestire le situazioni scomode e quelli che non le trovano mai …

> Mi sento sola, e “sotto accusa” <

Ma chi ti accusa? E come? Non è forse la tua fantasia? O addirittura la tua paura a provocare le reazioni delle persone intorno a te?

> il problema sorge solo se devo mangiare io cose che non mi piacciono e non uso questo termine a caso perchè per me una cosa che non reputo sana = non mi piace, non lo faccio volentieri, anzi la vivo come una specie di violenza. <

Non vuoi “violentarti”. Mi sembra giustissimo!
Preferiresti essere più adattabile. Cioè cambiare pensiero. Che pensiero ti permetterebbe di essere come vorresti?

Resta la domanda “perché devi?” Non devi mai niente. Ti senti sotto pressione. Per paura di essere respinta. Giusto?

> Aggiungo che fisicamente io sono alta e magra, curo molto il fisico, faccio sport regolarmente e ci tengo.

Allora sei bellissima! Sicuro che non passi inosservata, nemmeno davanti a quelli che condividono i tuoi interessi, e che sicuramente esistono.

> Già da adolescente ho iniziato a rifiutare i cioccolatini o i dolci, perchè volevo mantenermi in linea, mangiare cose sane. E regolarmente a causa di ciò le amiche con cui uscivo finivano per bollarmi come una snob, perchè preferivo non abbuffarmi di dolci, gelati, salatini o altro quando ci vedevamo. Anche le mamme delle mie amiche spesso facevano commenti poco gentili prendendo il mio rifiuto come un'offesa <

Sai che le reazioni esprimono di più sulla persona che le ha, che sui destinatari?
Anch’io ho notato delle reazioni strane da molta gente. Per esempio quando dicevo che sono vegetariana, immancabilmente cominciavano a raccontarmi che loro mangiano poca carne. :-) :-) :-) Ma che noia! Era per invidia. Pensavano che avrebbero dovuto vivere una vita più sana ma non ci riuscivano. La mia informazione richiamava in loro questo pensiero.

> se per es. venivo invitata a pranzo, lo stress derivava dal fatto che mi vergognavo a chiedere di farmi trovare insalata o peggio cose a parte.. quindi da un certo punto in poi ho iniziato a rifiutare certe occasioni per stare in pace e non essere giudicata o criticata..<

Anch’io facevo così, quindi ti capisco benissimo. Ancora oggi mi capita. E se prendessi questi inviti come occasioni benvenute per superare la vergogna? Prova a chiedere e vedrai … Chiedi e ti sarà dato. Se non chiedi, il rischio che non ti sia dato e molto più alto …

La gente giudicherà sempre. Ultimamente stavo pensando di evitare certe situazioni per non provocare certe reazioni nelle persone, per evitare che mi vedano e pensino in un certo modo. Poi ho capito che non potrò mai influenzare totalmente le reazioni degli altri. Ci sarà sempre un margine di dubbio, e non ne vale la pena. In fondo sono affari loro. Inoltre così impedirei agli altri di fare certe esperienze con il mio aiuto. Adesso cerco di ricordarmi che mi offro agli altri perché facciano certe esperienze, per esempio il confronto con certi modi di vivere e di vedere il mondo…

> La regola "vivi e lascia vivere" è la mia preferita , ma poi nel concreto chi è che la applica? <

Anche se non la applicasse nessun altro, secondo me non sarebbe un motivo valido per lasciarla perdere.

> Io già sono timida, non sono la ragazza trascinatrice, o la simpaticona.. anzi l'impressione di una chiusa, che sta sulle sue <

Sei coerente con le tue convinzioni e questa è una qualità preziosa!
A me sembra che tu lasci vivere, privando te stessa della vita per paura di urtare gli altri.

> quindi se un ragazzo, un uomo mi invita a cena o a un aperitivo, mi piacerebbe tanto dirgli con naturalezza come fa la tua amica “sì, ma solo vegano e senza glutine” ma, ammesso e non concesso che il lui in questione sappia cosa significhi vegano e senza glutine come minimo ho paura di farli scappare a gambe levate, della serie “ma questa che pretese ha, chi si crede di essere” Stessa cosa gli inviti alle cene, tipo di fine corso in palestra, o cose così.. io mi trovo bene a chiacchierare con tutti/e.. ho un buon approccio con la gente pur essendo timida.. e temo che vedendomi che sto lì a ordinare un'insalata cambierebbero le cose, mi etichetterebbero come una schizzinosa, una fissata.. e si sa che le donne specialmente - non tutte ovvio - sono tremende in questo.. nel mio vecchio gruppo di amiche sorsero problemi e rotture proprio per questo motivo , ad alcune non andava giù la mia presenza, per un fatto di invidia in generale e anche il fatto che stessi attenta a quello che mangiavo contribuiva a fornire materiale di critica e pettegolezzo. <

Beh, di qualcosa bisogna pur parlare … :-) Pensa a che bel servizio hai reso alle tue amiche offrendo loro degli argomenti di conversazione. Altrimenti si sarebbero potute annoiare. :-)

Rimpiangi di aver perso delle amiche invidiose a cui non andava giù la tua presenza?

Di solito le relazioni fra le persone sono complesse e difficilmente c’è un solo motivo per delle rotture. Quello che sembra il motivo in genere è solo la goccia che fa traboccare il vaso, ma sotto ci sono tante altre gocce di tipi diversi.

In India c’è la dea Calì, che è la dea della distruzione e allo stesso tempo quella che crea lo spazio per le cose nuove. Potresti vedere queste rotture con gratitudine.

A te capita di invitare qualcuno a pranzo? Perché lo fai? Perché pensi che ti invitino gli altri?

> Però mi rendo conto che non riuscendo a scendere a compromessi, sarebbe peggio accettare e forzarmi, non mi godrei nemmeno l'occasione e comunque.. sarebbe proprio impossibile impormi di mangiare qualcosa che non voglio perchè al momento di mangiare cose che non mi piacciono mi blocco proprio.. quindi o mi rassegno ad avere da una parte di persone questa etichetta, oppure continuo ad evitare e auto-sabotarmi le occasioni sociali, che comunque è controproducente! <

Ti trovi davanti a due possibilità negative e dimentichi che hai tante alternative. Te ne ho scritte alcune e certamente ce ne sono delle altre. Ci vuole del coraggio per lanciarsi ma in fondo qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere facendolo? E sarebbe peggiore delle due possibilità che nomini? Secondo me provando qualcosa di nuovo c’è anche la possibilità di un’esperienza positiva. Ti presenteresti come sei invece di nasconderti, e chi scappa a gambe levate, non è sicuramente la persona giusta per te, quindi è meglio che sia così, invece di investire tempo ed energia in una relazione o compagnia destinata a finire male.

Dai che ce la fai!

Un salutone
Luna

Maver
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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Maver » dom set 08, 2013 8:30 pm

Visto da fuori non mi sembrano problemi così grossi.
Quando mi vedo "costretto" ad una cena conviviale, mi faccio servire frutta come antipasto, verdure crude e a seguire, male che vada, una pizza vegana, o crostini vegani, ecc.
Senza contare che ormai sono moltissimi i ristoranti appena decenti che possono servire un pasto vegano.
Certo, non è un alimentazione crudista perfetta ma dovendola fare ogni tanto in tanto mi pare un compromesso accettabile.
Alcuni anni fa era oggetto di ilarità da parte di amici, ora c'è più curiosità, fanno domande, in molti riconscono il valore etico e salutistico.

Allitrim
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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Allitrim » gio set 12, 2013 3:42 pm

Luna8 ha scritto:Ciao Allitrim,

mi fa molto piacere che il mio contributo ti sia stato utile.

Dici che rispondi a puntate, non so se aspettare l’ultima puntata per rispondere, per non ripetermi …
Non sei certamente sola con questo conflitto. Succede più o meno a tutti quelli che fanno scelte “fuori dal comune”. Ci sono quelli che soffrono di più o di meno, quelli che trovano subito il modo di gestire le situazioni scomode e quelli che non le trovano mai …

> Mi sento sola, e “sotto accusa” <

Ma chi ti accusa? E come? Non è forse la tua fantasia? O addirittura la tua paura a provocare le reazioni delle persone intorno a te?
Hai centrato il punto! :(
Più ne parlo, più mi rendo conto che essenzialmente il mio è un problema di ansia e paura.. più che un vero e proprio disturbo alimentare come taluni cercano di farmi credere. :?
Il tutto deriva dalle esperienze passate, specie adolescenziali, quando appunto venivo isolata e criticata per il mio essere attenta alla linea e voler mangiare sano.. sommato al fatto che non ho un carattere forte, che riesce a imporsi, quindi per me è più difficile fare scelte controcorrente, che invece per altre persone sarebbero facili e anzi distinguersi dalla massa diventa un vanto..
Di recente è successo un piccolo episodio che mi ha fatto rendere conto di tante cose, ve lo racconto:

Domenica scorsa sono andata al SANA di Bologna (credo sappiate tutti cos'è!), è l'unica occasione all'anno nella quale riesco a mangiare fuori casa.
Gli anni scorsi sbocconcellavo qua e là, ma quest'anno mi sono voluta imporre di andare al ristorante all'ultimo piano perchè avevo letto che c'erano piatti vegani e quindi mi son detta che sarebbe stato un primo banco di prova, giocando però in casa. :wink:
considerate che appunto sono anni che nemmeno metto piede in un ristorante.
Sono arrivata e c'era questo buffet con piatti vegani e verdure a volontà, però bisognava servirsi da soli, tranne che per ciò che riguarda i piatti caldi che venivano serviti a banco da degli operatori.
Nonostante, ripeto, giocassi in casa.. sono riuscita a farmi prendere dal panico lo stesso -.-
La gente, la folla.. tutti stipati a prendere i piatti.. e poi i vassoi del self-service e dover prendere le cose da sola, tutto mi creava agitazione, avrei voluto più tempo, più calma, meno ressa attorno, meno voci a confondermi..
sono stata in seria difficoltà, mi sembrava di dover decidere in fretta altrimenti toglievo tempo agli altri, indispettivo l'operatrice che mi stava servendo.. avrei voluto fare domande perchè in ascensore c'era il menu ma essendoci folla non avevo potuto leggerlo (e la timidezza mi ha impedito di chiedere a una persona di spostarsi da davanti siccome la sua schiena era appoggiata alla lista dei piatti :| )
Alla fine non mi sono data il tempo di scegliere bene e guardare tutto quello che c'era.. ho preso un piatto comunque vegano ma solo dopo ho visto che accanto c'era altro che avrei gradito di più..

Riflettendoci col senno di poi mi sono sentita così sciocca! :oops:

Avevo tutto il diritto di:
- chiedere gentilmente alla persona in ascensore di spostarsi e leggermi preventivamente il menu arrivando quindi là con una qualche idea dei piatti vegani e non (anche se poi mi sono accorta che c'erano cose in piu' rispetto a quelle scritte sulla lista)
- prendermi il mio tempo per guardare bene tutto, ne avevo il sacrosanto diritto! Se così facendo facevo perdere qualche secondo alle persone in fila pazienza.. avrei potuto spostarmi e lasciar passare chi aveva fretta e poi una volta visto tutto andare a mia volta e farmi servire
- avere il coraggio di chiedere all'operatrice, anche se era stanca, o scocciata.. se un determinato piatto di verdure conteneva per caso burro, o comunque farle qualsiasi domanda..

Ecco su questo devo lavorarci molto!
Sembrano stupidaggini, ma per una persona introversa e insicura trovarsi pressata tra gente che spintona, parla ad alta voce, bambini che fanno i capricci è uno stress emotivo grande..
Penso che la prossima volta andrà meglio.. devo fare tentativi, trovare la mia calma nonostante il caos attorno.. e avere il coraggio di prendermi ciò che voglio! Anche se la cameriera ha fretta, anche se sbuffa, anche se trovo gente maleducata attorno che mi guarda come se stessi rubando loro gli ultimi attimi di vita preziosa solo perchè mi attardo un nanosecondo a scegliere un piatto.. devo rendermi conto che posso.
Ed è la stessa paura, questa, che mi blocca dall'andare al ristorante o pizzeria e avere il coraggio di chiedere qualcosa a parte, un'insalata anche se gli altri prendono la pizza, dire “non digerisco la pizza, prendo altro”, ma dirlo convinta, col sorriso, sicura.. non come se dovessi sempre scusarmi col mondo per come sono, perchè alla fine non sono l'unica con questi problemi o fissazioni. .. alla fine penso che molto dipenda dal mio problema di ansia, paura, timidezza..





> il problema sorge solo se devo mangiare io cose che non mi piacciono e non uso questo termine a caso perchè per me una cosa che non reputo sana = non mi piace, non lo faccio volentieri, anzi la vivo come una specie di violenza. <

Non vuoi “violentarti”. Mi sembra giustissimo!
Preferiresti essere più adattabile. Cioè cambiare pensiero. Che pensiero ti permetterebbe di essere come vorresti?

Resta la domanda “perché devi?” Non devi mai niente. Ti senti sotto pressione. Per paura di essere respinta. Giusto?

> Aggiungo che fisicamente io sono alta e magra, curo molto il fisico, faccio sport regolarmente e ci tengo.

Allora sei bellissima! Sicuro che non passi inosservata, nemmeno davanti a quelli che condividono i tuoi interessi, e che sicuramente esistono.

> Già da adolescente ho iniziato a rifiutare i cioccolatini o i dolci, perchè volevo mantenermi in linea, mangiare cose sane. E regolarmente a causa di ciò le amiche con cui uscivo finivano per bollarmi come una snob, perchè preferivo non abbuffarmi di dolci, gelati, salatini o altro quando ci vedevamo. Anche le mamme delle mie amiche spesso facevano commenti poco gentili prendendo il mio rifiuto come un'offesa <

Sai che le reazioni esprimono di più sulla persona che le ha, che sui destinatari?
Anch’io ho notato delle reazioni strane da molta gente. Per esempio quando dicevo che sono vegetariana, immancabilmente cominciavano a raccontarmi che loro mangiano poca carne. :-) :-) :-) Ma che noia! Era per invidia. Pensavano che avrebbero dovuto vivere una vita più sana ma non ci riuscivano. La mia informazione richiamava in loro questo pensiero.

> se per es. venivo invitata a pranzo, lo stress derivava dal fatto che mi vergognavo a chiedere di farmi trovare insalata o peggio cose a parte.. quindi da un certo punto in poi ho iniziato a rifiutare certe occasioni per stare in pace e non essere giudicata o criticata..<

Anch’io facevo così, quindi ti capisco benissimo. Ancora oggi mi capita. E se prendessi questi inviti come occasioni benvenute per superare la vergogna? Prova a chiedere e vedrai … Chiedi e ti sarà dato. Se non chiedi, il rischio che non ti sia dato e molto più alto …

La gente giudicherà sempre. Ultimamente stavo pensando di evitare certe situazioni per non provocare certe reazioni nelle persone, per evitare che mi vedano e pensino in un certo modo. Poi ho capito che non potrò mai influenzare totalmente le reazioni degli altri. Ci sarà sempre un margine di dubbio, e non ne vale la pena. In fondo sono affari loro. Inoltre così impedirei agli altri di fare certe esperienze con il mio aiuto. Adesso cerco di ricordarmi che mi offro agli altri perché facciano certe esperienze, per esempio il confronto con certi modi di vivere e di vedere il mondo…

> La regola "vivi e lascia vivere" è la mia preferita , ma poi nel concreto chi è che la applica? <

Anche se non la applicasse nessun altro, secondo me non sarebbe un motivo valido per lasciarla perdere.

> Io già sono timida, non sono la ragazza trascinatrice, o la simpaticona.. anzi l'impressione di una chiusa, che sta sulle sue <

Sei coerente con le tue convinzioni e questa è una qualità preziosa!
A me sembra che tu lasci vivere, privando te stessa della vita per paura di urtare gli altri.

> quindi se un ragazzo, un uomo mi invita a cena o a un aperitivo, mi piacerebbe tanto dirgli con naturalezza come fa la tua amica “sì, ma solo vegano e senza glutine” ma, ammesso e non concesso che il lui in questione sappia cosa significhi vegano e senza glutine come minimo ho paura di farli scappare a gambe levate, della serie “ma questa che pretese ha, chi si crede di essere” Stessa cosa gli inviti alle cene, tipo di fine corso in palestra, o cose così.. io mi trovo bene a chiacchierare con tutti/e.. ho un buon approccio con la gente pur essendo timida.. e temo che vedendomi che sto lì a ordinare un'insalata cambierebbero le cose, mi etichetterebbero come una schizzinosa, una fissata.. e si sa che le donne specialmente - non tutte ovvio - sono tremende in questo.. nel mio vecchio gruppo di amiche sorsero problemi e rotture proprio per questo motivo , ad alcune non andava giù la mia presenza, per un fatto di invidia in generale e anche il fatto che stessi attenta a quello che mangiavo contribuiva a fornire materiale di critica e pettegolezzo. <

Beh, di qualcosa bisogna pur parlare … :-) Pensa a che bel servizio hai reso alle tue amiche offrendo loro degli argomenti di conversazione. Altrimenti si sarebbero potute annoiare. :-)

Rimpiangi di aver perso delle amiche invidiose a cui non andava giù la tua presenza?

Di solito le relazioni fra le persone sono complesse e difficilmente c’è un solo motivo per delle rotture. Quello che sembra il motivo in genere è solo la goccia che fa traboccare il vaso, ma sotto ci sono tante altre gocce di tipi diversi.

In India c’è la dea Calì, che è la dea della distruzione e allo stesso tempo quella che crea lo spazio per le cose nuove. Potresti vedere queste rotture con gratitudine.

A te capita di invitare qualcuno a pranzo? Perché lo fai? Perché pensi che ti invitino gli altri?

> Però mi rendo conto che non riuscendo a scendere a compromessi, sarebbe peggio accettare e forzarmi, non mi godrei nemmeno l'occasione e comunque.. sarebbe proprio impossibile impormi di mangiare qualcosa che non voglio perchè al momento di mangiare cose che non mi piacciono mi blocco proprio.. quindi o mi rassegno ad avere da una parte di persone questa etichetta, oppure continuo ad evitare e auto-sabotarmi le occasioni sociali, che comunque è controproducente! <

Ti trovi davanti a due possibilità negative e dimentichi che hai tante alternative. Te ne ho scritte alcune e certamente ce ne sono delle altre. Ci vuole del coraggio per lanciarsi ma in fondo qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere facendolo? E sarebbe peggiore delle due possibilità che nomini? Secondo me provando qualcosa di nuovo c’è anche la possibilità di un’esperienza positiva. Ti presenteresti come sei invece di nasconderti, e chi scappa a gambe levate, non è sicuramente la persona giusta per te, quindi è meglio che sia così, invece di investire tempo ed energia in una relazione o compagnia destinata a finire male.

Dai che ce la fai!

Un salutone
Luna

Grazie davvero, le tue parole le terrò come un tesoro cui fare affidamento quando sono in difficoltà e tutto mi sembra impossibile! :oops: :oops: :oops:
<--------------------------------------------------------O------------------------------------------------>

(Ps. è un abbraccio) :D

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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da gardenia89 » dom set 29, 2013 9:39 pm

Ciao Allitrim,
è da un bel po' che ho letto il tuo post, ma sono stata molto oberata in questo periodo e posso risponderti solo ora.
Luna ti ha risposto in modo completo, ha espresso con chiarezza i concetti, le sensazioni.
io sono vegana da circa un anno, ma già da prima ero molto attenta a cosa mangiavo.
nessun carboidrato tipo pane, pasta, pizza, oppure niente zuccheri, caramelle, olio, burro; solo di domenica mi concedevo qualche sgarro.
lo dico per esperienza: dire di no, rifiutare, per portare avanti le proprie idee, non è facile.
perché si ha paura di deludere gli altri, dei loro giudizi, di non essere accettati.
ogni sguardo che secondo noi è "strano", lo si interpreta come accusatorio. si immagina il peggio, tipo che gli altri pensino "ma come cavolo mangia?".
ma queste considerazioni sono create dalla nostra testa. dovremmo dare + fiducia al prossimo,non dare per scontato che gli altri ci giudicheranno male.
io un anno fa ero + insicura, quasi mi vergognavo a rifiutare certi cibi.
oggi ho acquisito più sicurezza, perché tengo alla mia alimentazione, alla mia salute, e non voglio rinunciarci perché "secondo me" gli altri sparleranno di me. sono diventata un po' più forte anche approfondendo la mia conoscenza sull'alimentazione vegana.
e così ultimamente mi sono trovata in alcune situazioni "scomode" per i vegani, ma sono riuscita a dire NO, oppure a prendere insalata quando tutti gli altri aderivano ad un menu fisso.
non mi sono vergognata, mi sono sentita più forte rispetto ad un anno fa.
ammetto però che devo ancora superare lo scoglio più alto: la mia famiglia. non ho detto nulla a loro (non vado mai a mangiare dai miei, quindi non lo sanno). per ora non ci riesco, non ce la faccio. vedremo.
cmq complimenti per il tuo spirito, è buona cosa che tu non voglia sgarrare, davvero! brava!
non temere di tirar fuori le tue idee: se ti invitano, cerca di dire chiaramente ciò che vuoi, e cosa non ti va. ricorda: con le tue scelte alimentari, ti prelevi dalla massa, diventi diversa e originale, quindi più interessante! sii serena per la tua volontà, stai facendo quello che vuoi TU e solo TU, e nessuno t'impone quello che devi mandare giù, perché solo tu sei responsabile del tuo corpo! un bacione

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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da gardenia89 » dom set 29, 2013 9:39 pm

Ciao Allitrim,
è da un bel po' che ho letto il tuo post, ma sono stata molto oberata in questo periodo e posso risponderti solo ora.
Luna ti ha risposto in modo completo, ha espresso con chiarezza i concetti, le sensazioni.
io sono vegana da circa un anno, ma già da prima ero molto attenta a cosa mangiavo.
nessun carboidrato tipo pane, pasta, pizza, oppure niente zuccheri, caramelle, olio, burro; solo di domenica mi concedevo qualche sgarro.
lo dico per esperienza: dire di no, rifiutare, per portare avanti le proprie idee, non è facile.
perché si ha paura di deludere gli altri, dei loro giudizi, di non essere accettati.
ogni sguardo che secondo noi è "strano", lo si interpreta come accusatorio. si immagina il peggio, tipo che gli altri pensino "ma come cavolo mangia?".
ma queste considerazioni sono create dalla nostra testa. dovremmo dare + fiducia al prossimo,non dare per scontato che gli altri ci giudicheranno male.
io un anno fa ero + insicura, quasi mi vergognavo a rifiutare certi cibi.
oggi ho acquisito più sicurezza, perché tengo alla mia alimentazione, alla mia salute, e non voglio rinunciarci perché "secondo me" gli altri sparleranno di me. sono diventata un po' più forte anche approfondendo la mia conoscenza sull'alimentazione vegana.
e così ultimamente mi sono trovata in alcune situazioni "scomode" per i vegani, ma sono riuscita a dire NO, oppure a prendere insalata quando tutti gli altri aderivano ad un menu fisso.
non mi sono vergognata, mi sono sentita più forte rispetto ad un anno fa.
ammetto però che devo ancora superare lo scoglio più alto: la mia famiglia. non ho detto nulla a loro (non vado mai a mangiare dai miei, quindi non lo sanno). per ora non ci riesco, non ce la faccio. vedremo.
cmq complimenti per il tuo spirito, è buona cosa che tu non voglia sgarrare, davvero! brava!
non temere di tirar fuori le tue idee: se ti invitano, cerca di dire chiaramente ciò che vuoi, e cosa non ti va. ricorda: con le tue scelte alimentari, ti prelevi dalla massa, diventi diversa e originale, quindi più interessante! sii serena per la tua volontà, stai facendo quello che vuoi TU e solo TU, e nessuno t'impone quello che devi mandare giù, perché solo tu sei responsabile del tuo corpo!

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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Allitrim » gio dic 26, 2013 12:50 pm

gardenia89 ha scritto:Ciao Allitrim,
è da un bel po' che ho letto il tuo post, ma sono stata molto oberata in questo periodo e posso risponderti solo ora.
Luna ti ha risposto in modo completo, ha espresso con chiarezza i concetti, le sensazioni.
io sono vegana da circa un anno, ma già da prima ero molto attenta a cosa mangiavo.
nessun carboidrato tipo pane, pasta, pizza, oppure niente zuccheri, caramelle, olio, burro; solo di domenica mi concedevo qualche sgarro.
lo dico per esperienza: dire di no, rifiutare, per portare avanti le proprie idee, non è facile.
perché si ha paura di deludere gli altri, dei loro giudizi, di non essere accettati.
ogni sguardo che secondo noi è "strano", lo si interpreta come accusatorio. si immagina il peggio, tipo che gli altri pensino "ma come cavolo mangia?".
ma queste considerazioni sono create dalla nostra testa. dovremmo dare + fiducia al prossimo,non dare per scontato che gli altri ci giudicheranno male.
io un anno fa ero + insicura, quasi mi vergognavo a rifiutare certi cibi.
oggi ho acquisito più sicurezza, perché tengo alla mia alimentazione, alla mia salute, e non voglio rinunciarci perché "secondo me" gli altri sparleranno di me. sono diventata un po' più forte anche approfondendo la mia conoscenza sull'alimentazione vegana.
e così ultimamente mi sono trovata in alcune situazioni "scomode" per i vegani, ma sono riuscita a dire NO, oppure a prendere insalata quando tutti gli altri aderivano ad un menu fisso.
non mi sono vergognata, mi sono sentita più forte rispetto ad un anno fa.
ammetto però che devo ancora superare lo scoglio più alto: la mia famiglia. non ho detto nulla a loro (non vado mai a mangiare dai miei, quindi non lo sanno). per ora non ci riesco, non ce la faccio. vedremo.
cmq complimenti per il tuo spirito, è buona cosa che tu non voglia sgarrare, davvero! brava!
non temere di tirar fuori le tue idee: se ti invitano, cerca di dire chiaramente ciò che vuoi, e cosa non ti va. ricorda: con le tue scelte alimentari, ti prelevi dalla massa, diventi diversa e originale, quindi più interessante! sii serena per la tua volontà, stai facendo quello che vuoi TU e solo TU, e nessuno t'impone quello che devi mandare giù, perché solo tu sei responsabile del tuo corpo!
Grazie Gardenia, le tue parole mi sono ulteriormente di conforto.
Le cose sono un pochino migliorate per me, anche perchè nella mia città hanno aperto due punti di ristorazione vegan e salutisti, e questo mi ha portato a superare un primo scoglio ovvero quello di uscire ed entrare in locali dove per anni non avevo messo piede, letteralmente. :(

Mi rendo conto che avevo dimenticato le basi delle regole sociali, e ora le devo tornare ad acquisire in parte :( .

La difficoltà più grande però rimane il confronto in locali e luoghi dove non ci sono alternative vegane.

Per es. so che prossimamente dovrò affrontare un aperitivo con persone onnivore, mi date qualche consiglio? Cosa ordinereste al posto mio, considerando anche che non bevo bibite zuccherate (per me sono robaccia) e che sono astemia?

Allitrim
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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Allitrim » sab gen 11, 2014 12:48 am

In tanti mi consigliate di prendere insalata al ristorante quando non ci sono alternative, ma poi non vi rimane una fame atavica? :cry:

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Akira
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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Akira » mer feb 12, 2014 10:51 am

Voi cosa ordinate al ristorante pizzeria?

Luna8
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Re: Quando mangiare sano è un problema

Messaggio da Luna8 » sab feb 15, 2014 11:31 am

Ciao Akira,

ricordo a te e a tutti gli altri lettori la funzione "cerca" che si trova in alto. Ho inserito "ristorante" e trovato 156 contributi che contengono quella parola, fra questi anche il mio di tempo fa. Il vantaggio della ricerca è che si trovano anche i messaggi di persone che non partecipano più.

Saluti
Luna

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