dunque dunque...
riporto alcuni miei pensieri che possono (spero!
) spiegare il filo conduttore delle mie affermazioni.
1- quando in un altro topic ho scritto che secondo me un progettista dovrebbe essere un architetto laureato con tesi in progettazione (cosa che è ovvia nel resto d'Europa e in tanti altri paesi del mondo), sicuramente sono stata antipatica (chiedo scusa) e sono la prima a sostenere che ci sono comunque tanti architetti somari e ingegneri bravissimi, ma non ho parlato a caso.
2- cosa intendo per "PROGETTO"? intendo quell'insieme di operazioni dell'intelletto (possibilmente di più persone coordinate) che coniugano armoniosamente l'arte e la tecnica. una casa, una costruzione, DEVE soddisfare varie esigenze: stare in piedi, essere legittima (soddisfare i requisiti richiesti dagli enti competenti), essere bella e comoda nella sua "forma", funzionare bene (consumare poco), essere accessibile a tutti ed essere dismissibile con il minor impatto possibile sulle generazioni future.
fare una casa è molto facile. farla bene è difficile. per quanto mi riguarda, fare case non bene dovrebbe essere vietato e perseguibile dalla legge.
3- i regolamenti attuali obbligano i cittadini a preoccuparsi (finalmente) del consumo energetico delle case con conseguente obbligo dei progettisti e degli altri tecnici ad adeguare la propria preparazione.
4- un progettista DEVE seguire un'etica professionale che lo guida verso la sostenibilità. chi non lo fa è un criminale.
PROBLEMA: ognuno di questi punti è soggettivo e include gli altri, non si riescono a codificare il bene e il male, il bello e il brutto, il bravo e il somaro. conosco molti architetti ai quali non farei progettare nemmeno la cuccia del cane che non ho, e buona parte di questi si fregiano del titolo (inesistente) di bioarchitetti e simile, convinti di salvare il pianeta con un pezzo di sughero (materiale che ritengo poco sostenibile) o di polistirolo perchè hanno letto 4 riviste e seguito un corso di 120 ore presso qualche associazione nazionale bioecologica autocertificata che autorizza professionisti pigri a diventare più presuntuosi e alla moda.
per costruire bene non esistono regole fisse, ma obbiettivi da raggiungere ed è necessario ristudiare di volta in volta quasi tutti i problemi da risolvere, approfittando anche dei risultati delle nuove ricerche che ogni giorni offrono spunto per nuove soluzioni, sperando che il meglio di oggi venga surclassato domani.
per fare questo non ci vuole un bio/eco/progettista, ma un serio progettista e i prefissi "bio/eco" non dovrebbero nemmeno essere più usati.