Sodium lauryl glucose carboxylate
Moderatore: Erica Congiu
Sodium lauryl glucose carboxylate
Caro Fabrizio, altro quesito ecobio.
Che pallino daresti a questa sostanza? L'ho cercata sul biodizionario ma non c'è.
Grazie mille sin d'ora
Che pallino daresti a questa sostanza? L'ho cercata sul biodizionario ma non c'è.
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Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Ciao Jenny,
purtroppo, nonostante il bellissimo nome è piuttosto tossico per gli organismi acquatici. Bollino rosso (uno solo).
purtroppo, nonostante il bellissimo nome è piuttosto tossico per gli organismi acquatici. Bollino rosso (uno solo).
Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Peccatooooooooooo!!!
E Jenny ricomincia la sua ricerca della miscela perfetta...
Però un'altra curiosità me la devo togliere: che funzione ha? L'ho visto in una miscela preconfezionata di tensioattivi, contenente sicuramente un anfotero e un non ionico... a che cosa dovrebbe servire? E' solo un tensioattivo secondario o ha funzioni surgrassanti/filmanti/condizionanti/addensanti?
Thank you
E Jenny ricomincia la sua ricerca della miscela perfetta...
Però un'altra curiosità me la devo togliere: che funzione ha? L'ho visto in una miscela preconfezionata di tensioattivi, contenente sicuramente un anfotero e un non ionico... a che cosa dovrebbe servire? E' solo un tensioattivo secondario o ha funzioni surgrassanti/filmanti/condizionanti/addensanti?
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Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Ciao Jenny,
serve a dare la pappa pronta a chi non è capace di formulare. Prendi la miscela preconfezionata, la diluisci con acqua, ci metti del profumo e del conservante ed il prodotto è fatto. Non ci vuole mica un fenomeno per lavorare in questo modo, ti pare?
serve a dare la pappa pronta a chi non è capace di formulare. Prendi la miscela preconfezionata, la diluisci con acqua, ci metti del profumo e del conservante ed il prodotto è fatto. Non ci vuole mica un fenomeno per lavorare in questo modo, ti pare?
Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Eh, lo so che è pappa pronta
So anche che per chi produce piccole quantità come noi spignattatori sarebbe comodissima, perchè non saremmo costretti a caricarci di 5-6-7 taniche di tensioattivi diversi. Dura la vita segli hobbysti della detergenza
Vabbè, comunque sia... niente miscele pronte, non di questo tipo, almeno. Però ho un'ultima domanda: fra i carbossilati ce n'è qualcuno meno letale per i pesciolini o sono tutti uno peggio dell'altro?
So anche che per chi produce piccole quantità come noi spignattatori sarebbe comodissima, perchè non saremmo costretti a caricarci di 5-6-7 taniche di tensioattivi diversi. Dura la vita segli hobbysti della detergenza
Vabbè, comunque sia... niente miscele pronte, non di questo tipo, almeno. Però ho un'ultima domanda: fra i carbossilati ce n'è qualcuno meno letale per i pesciolini o sono tutti uno peggio dell'altro?
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Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Ciao Jenny,
"fra i carbossilati ce n'è qualcuno meno letale per i pesciolini o sono tutti uno peggio dell'altro?" Cero che no, ce ne sono che non sono affatto tossici per gli organismi acquatici. Quello che si deve fare è controllare la scheda di sicurezza della sostanza (e se non ce l'hai la trovi in internet) ed andare al punto 12.
In questa sezione troverai le informazioni relative sia alla biodegradabilità (ed è facile leggere il dato perché è o no biodegradabile) ma anche i valori di tossicità per gli organismi acquatici espresso come LC50.
La leggenda è la seguente:
tossicità inferiore a 1 mg/l = pessimo, due pallini rossi
da 1 a 10 mg/l = cattivo, 1 pallino rosso
da 10 a 100 mg/l = si può fare di meglio = un pallino giallo
oltre 100 buono = pallino verde
oltre 1000 ottimo = due pallini verdi.
"fra i carbossilati ce n'è qualcuno meno letale per i pesciolini o sono tutti uno peggio dell'altro?" Cero che no, ce ne sono che non sono affatto tossici per gli organismi acquatici. Quello che si deve fare è controllare la scheda di sicurezza della sostanza (e se non ce l'hai la trovi in internet) ed andare al punto 12.
In questa sezione troverai le informazioni relative sia alla biodegradabilità (ed è facile leggere il dato perché è o no biodegradabile) ma anche i valori di tossicità per gli organismi acquatici espresso come LC50.
La leggenda è la seguente:
tossicità inferiore a 1 mg/l = pessimo, due pallini rossi
da 1 a 10 mg/l = cattivo, 1 pallino rosso
da 10 a 100 mg/l = si può fare di meglio = un pallino giallo
oltre 100 buono = pallino verde
oltre 1000 ottimo = due pallini verdi.
Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Bene, oggi ho imparato come interpretare certi dati
Di nuovo grazie
Di nuovo grazie
Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Ciao JannyJenny ha scritto:Bene, oggi ho imparato come interpretare certi dati
Di nuovo grazie
immagino che ti faccia riferimento al Plantapon SF che è un miscela di Sodium Cocoamphoacetate, Glycerin,Lauryl glucoside, Sodium Cocoyl Glutamate e Sodium Lauryl Glucose Carboxylate. Leggo aL punto 12 della scheda di sicurezza che riguarda le informazioni ecologiche che la tossicità ittica acuta LC 50 è compresa tra 10 e 100 . Stando quindi alla classificazione fatta da Fabrizio è un pallino giallo e non rosso
Saluti
Biopietro
Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Caro Biopietro, centrato in pieno è proprio lui (e speriamo che il moderatore non si arrabbi).
Non ho avuto ancora tempo di cercare la MSDS di questo prodotto, ma se mi dici che non è così male sono contenta; a vedere la composizione, di quel carbossilato ce n'è davvero poco. Farò la mia brava ricerchina in rete
Non ho avuto ancora tempo di cercare la MSDS di questo prodotto, ma se mi dici che non è così male sono contenta; a vedere la composizione, di quel carbossilato ce n'è davvero poco. Farò la mia brava ricerchina in rete
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Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Mi arrabbio leggermente perché non mi piace che vengano fatti nomi commerciali di prodotti, anche dei miscuglioni.
Ricordo perç che la domanda iniziale non era sul miscuglione ma una singola materia prima. Io confermo il mio punto di vista.
Ricordo perç che la domanda iniziale non era sul miscuglione ma una singola materia prima. Io confermo il mio punto di vista.
Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Ok Fabrizio, non picchiarmi... la tiro per le lunghe, ma adesso devo capire.
Questo carbossilato sta in una miscela di tensioattivi "ready to use", e qui non ci piove.
Per quanto possano stare antipatiche le certificazioni, questa miscela ha una certificazione Ecocert.
Allora: questa certificazione è stata data a cuor leggero, visto l'uso di quello specifico carbossilato?
Ultima domanda: il fatto che sia miscelato ad altri tensioattivi cambia qualcosa dal punto di vista "tossicità per la fauna acquatica"?
All'inizio ho chiesto la tua valutazione sul singolo tensioattivo perchè al fattore "miscela" non ci avevo pensato. Ma ad occhio e croce non credo che cambi niente: se una molecola è tossica rimane tossica anche nel prodotto finito, visto che non avviene alcuna reazione chimica tra i componenti.
Ripeto, è solo per capire: lungi da me il voler polemizzare
Questo carbossilato sta in una miscela di tensioattivi "ready to use", e qui non ci piove.
Per quanto possano stare antipatiche le certificazioni, questa miscela ha una certificazione Ecocert.
Allora: questa certificazione è stata data a cuor leggero, visto l'uso di quello specifico carbossilato?
Ultima domanda: il fatto che sia miscelato ad altri tensioattivi cambia qualcosa dal punto di vista "tossicità per la fauna acquatica"?
All'inizio ho chiesto la tua valutazione sul singolo tensioattivo perchè al fattore "miscela" non ci avevo pensato. Ma ad occhio e croce non credo che cambi niente: se una molecola è tossica rimane tossica anche nel prodotto finito, visto che non avviene alcuna reazione chimica tra i componenti.
Ripeto, è solo per capire: lungi da me il voler polemizzare
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Re: Sodium lauryl glucose carboxylate
Ciao Jenny,
neppure io volevo polemizzare ma ribadisco che è meglio non citare nomi e cognomi di prodotti (puri o miscele). Ma questa è una mia fissa e quindi passiamo ci sopra.
Per la questione Ecocert il ragionamento da fare è questo: lei (Ecocert) e praticamente tutti i disciplinari Bio badano moltissimo alla "provenienza" delle materie prime quindi la loro origine e, come è noto, se sono biologiche prendi la certificazione se non lo sono non la prendi. Che poi la sostanza sia più o meno tossica per l'ambiente non è molto considerato. L'unica cosa che si fa è di stilare una lista di sostanze proibite e in questa lista ci sono certamente delle sostanze che sono molto pericolose per l'ambiente acquatico. Ma, ripeto, non viene fatto nessun calcolo preciso e scientificamente sostenibile dell'impatto ambientale. In questo modo viene escluso il famoso lauril etere solfato di sodio solo per la sua parte petrolifera ma non viene tenuto in nessun conto che è molto poco impattante per gli organismi acquatici.
Ecolabel inevece fa il percorso relativo al "destino" delle sostanze e non bada per nulla all'origine delle sostanze. Che sia anche petrolifera la sostanza non importa nulla quello che importa è il suo potenziale di biodegradabilità aerobica, anaerobica e di tossicità per gli organismi acquatici.
E' quindi del tutto evidente che la soluzione è di unire le due filosofie di certificazione al fine di avere delle garanzie sia per l'origine che per il destino delle sostanze impiegate.
Speriamo che un giorno questo si avveri.
neppure io volevo polemizzare ma ribadisco che è meglio non citare nomi e cognomi di prodotti (puri o miscele). Ma questa è una mia fissa e quindi passiamo ci sopra.
Per la questione Ecocert il ragionamento da fare è questo: lei (Ecocert) e praticamente tutti i disciplinari Bio badano moltissimo alla "provenienza" delle materie prime quindi la loro origine e, come è noto, se sono biologiche prendi la certificazione se non lo sono non la prendi. Che poi la sostanza sia più o meno tossica per l'ambiente non è molto considerato. L'unica cosa che si fa è di stilare una lista di sostanze proibite e in questa lista ci sono certamente delle sostanze che sono molto pericolose per l'ambiente acquatico. Ma, ripeto, non viene fatto nessun calcolo preciso e scientificamente sostenibile dell'impatto ambientale. In questo modo viene escluso il famoso lauril etere solfato di sodio solo per la sua parte petrolifera ma non viene tenuto in nessun conto che è molto poco impattante per gli organismi acquatici.
Ecolabel inevece fa il percorso relativo al "destino" delle sostanze e non bada per nulla all'origine delle sostanze. Che sia anche petrolifera la sostanza non importa nulla quello che importa è il suo potenziale di biodegradabilità aerobica, anaerobica e di tossicità per gli organismi acquatici.
E' quindi del tutto evidente che la soluzione è di unire le due filosofie di certificazione al fine di avere delle garanzie sia per l'origine che per il destino delle sostanze impiegate.
Speriamo che un giorno questo si avveri.