Impianto geotermico a pompa di calore

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alexbio
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Impianto geotermico a pompa di calore

Messaggio da alexbio » mer giu 14, 2006 9:31 am

Alcuni mesi orsono ho deciso che la mia nuova casa doveva essere scaldata senza l'utilizzo di combustibili tradizionali (anche se sono consapevole che l'energia elettrica in parte deriva da termocentrali).
Ho così cominciato a verificare il costo dell'impianto e la sua fattibilità.
Ora che comincio a ricevere i primi preventivi sono sinceramente un po' scorato. Non soltanto i prezzi sono di gran lunga più alti a quelli inizialmente preventivati nel corso dei vari colloqui telefonici (i dati tecnici forniti sono rimasti sempre gli stessi), ma ho la netta impressione che le idee siano molto poco chiare.
Al di là della tecnica usata per scambiare calore (sonda verticale, pettine orizzontale o acqua di falda), c'è chi mi propone una pompa di calore accoppiata a pannelli solari per l'integrazione con relativo serbatorio di accumulo da 1.000 litri, oppure di pannelli solari soltanto per la produzione di acqua calda sanitaria con un serbatoio a servizio esclusivo di questi ultimi da 300 litri. Poi c'è chi mi propone una pompa di calore monofase o addirittura trifase accoppiata a un serbatorio di accumulo da mille litri. I prezzi sono da infarto e la cifra da spendere supera abbondantemente i 18 mila euro.
Mi chiedo a questo punto se sia davvero così conveniente installare questo sistema, anche perché non ho letto alcun intervento su questo forum o altrove da parte non dei soliti installatori, ma di utenti.
La domanda è: qualcuno dei partecipanti a questo forum che non sia un installatore, sta usando un impianto geotermico? Funziona? E' contento o si sente preso per i fondelli?
Ogni parere è sicuramente gradito
Cordiali saluti

soft
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Messaggio da soft » gio lug 13, 2006 5:02 pm

Ciao, leggo solo ora il tuo post, ma poichè sono anch'io interessata provo a dirti ciò che so.
Abbiamo fatto fare un preventivo per un impianto geotermico insieme ad altri interventi per la ristrutturazione della ns. casa: la differenza tra il costo di un impianto trdizionale, con caldaia a condensazione e riscaldamento a pavimento (compresi tutti i vari interventi idraulici necessari per rifare completamente una casa) e un impianto con sonda geotermica è di 16.000€. In qs. secondo caso però, ci hanno detto, avremo anche il raffrescamento compreso, perchè un impianto geotermico per essere sfruttato al meglio deve essere utilizzato anche per raffrescare d'estate, altrimenti rischi di non "sfruttarlo" a dovere.
Conosco, non direttamente, una persona che sta usando da qualche anno un impianto del genere, però non ci ho ancora parlato personalmente: a detta di suo padre è assolutamente soddisfatto della scelta e la consiglia fortemente. Secondo lui si ripaga nel giro di 4, 5 anni (in effetti ho letto di tempi paragonabili sulle riviste specializzate). Noi non sappiamo cosa fare, fosse solo quello lo farei subito, ma considerato che alziamo una casa e la rifacciamo completamente...i costi lievitano!
Il tecnico che ci ha fatto il preventivo ha un impianto geotermico nell'ufficio in cui lavora, che misura 180mq, e ci ha detto che da ottobre ad aprile ha avuto una spesa di 300€ per il riscaldamento: in effetti sono cifre che attirano!
Per la precisione ti do i costi esatti del preventivo che ho in mano:pampa di calore terra/acqua:10.676 €
trivellazione e sonde:8.582 €
Spero di esserti stata d'aiuto, fammi sapere se hai delle novità e cosa deciderai in merito
Simona

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alexbio
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Grazie per la cortesia

Messaggio da alexbio » ven lug 14, 2006 11:22 am

Ciao Simona. Grazie per la cortese risposta.
Resta una sola preplessità: il sistema dovrebbe essere conveniente anche senza il raffrescamento estivo. Non ho mai usato il condizionatore d'aria e dato che la casa sarà molto ben isolata, in teoria avrò ancora meno bisogno di riaffrescare l'ambiente domestico.
E poi, comunque vada, si tratta pur sempre di consumare altra corrente oltre a quella strettamente necessaria per la produzione di acqua calda che comunque viene stoccata in un serbatoio apposito.
I prezzi che ho in mano io sono un po' meno favorevoli: circa 15 mila euro per il solo impianto con pompa di calore più le trivellazioni... (la mia casa è di 200 metri quadrati)
Cordiali saluti
Alex

soft
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Messaggio da soft » sab lug 15, 2006 8:20 am

La nostra casa sarà su due piani per un totale di circa 180mq.
Per quanto riguarda il condizionamento capisco che dove abiti tu forse non sia necessario, ma qui da noi ogni estate diventa peggio...cmq. io ti ho solo riferito ciò che mi è stato detto e che ho letto su riviste specilizzate.
A giorni dovrei incontrare la persona che ha l'impianto funzionante: ti farò sapere!
Simona

ecocomp
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geotermia, perchè conviene !!

Messaggio da ecocomp » lun lug 17, 2006 8:39 am

non entro nel merito dei costi di fornitura e installazione, di cui consiglio rivolgersi a ditte serie e capaci.
Voglio darvi alcuni dati riguardo i costi di gestione, rispetto ad un sistema con caldaia a gas metano, ossia:

-la pompa di calore ha un COP.= 4, ovvero per ogni KW elettrico consumato dal compressore ottengo al condensatore 4 KW termici (con acqua a 50°C).
I 3 KW aggiunti, sono ricavati dall'acqua proveniente dalla sonda geotermica (pozzo).

-Il costo del KWh elettrico è circa 0,15 €/KWh, da cui si ottengono 4 KW termici, 1 KW termico costa 0,0375 €/KW termico.

-Analizziamo quanto costa il KW termico prodotto da una caldaia a condensazione a metano, per un impianto tradizionale:
. Costo di un mc di metano (con IVA) 0,7 €/mc
. Contenuto energetico di un mc. di metano 9,6 KW/mc.
. Suppongo un rendimento della caldaia a condensazione medio stagionale del 100%, il costo di un KW termico è di 0,7/9,6=0,0729 €/KW termico.

- Conclusione, il KW termico prodotto con la pompa di calore in un sistema geotermico costa la metà di quello prodotto con una caldaia a metano a condensazione.
Spero che questo intervento sia utile a portare maggior chiarezza riguardo la scelta del sistema geotermico...saluti

soft
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Messaggio da soft » lun lug 17, 2006 10:43 am

Grazie! meno male che alla fine hai spiegato in parole povere il succo del calcolo, perchè io non ci avevo capito niente!!!Cmq adesso ho capito che con l'impianto geotermico consumo la metà, quindi, sempre che voglia "investire" un tot. di euro in più all'inizio, alla fine ci guadagnerò! Sei stato molto utile, grazie ancora!!!

debrando
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Chiariamo

Messaggio da debrando » lun lug 17, 2006 2:52 pm

soft ha scritto: (...) l'impianto geotermico consumo la metà, quindi, sempre che voglia "investire" un tot. di euro in più all'inizio, alla fine ci guadagnerò!
L'efficienza del geotermico è indubbia, ma sul gudagno (sia economico che ambientale) a lungo termine bisogna valutare cinque fattori:
1) La durata dell'impianto.
2) La manutenzione richiesta.
3) Il costo dell'energia elettrica rispetto al metano.
4) Il fabbisogno energetico.

Supponendo buona progettazione e realizzazione, sul punto (2) è in vantaggio il geotermico: le caldiaie hanno già solo per legge obbligo di annuale pulizia e certificazione.

Anche punto (1) sembrerebbe in vantaggio il geotermico, visto che le caldaie hanno intriseche usure, ma va detto che sia le pompe termiche che le sonde non sono indistruttibili e c'è ancora una esperienza realizzativa (in soluzioni domestiche) ancora limitata; inoltre situazioni al contorno (anche solo radici impertinenti) potrebbero danneggiare certi impianti. Nello sventurato caso i costi delle riparazioni saranno molto elevati, quindi c'è una componente di rischio non trascurabile - laddove una caldaia, nel peggiore dei casi, la si sostituisce in toto per un migliaio di euro.

Per contro però sarà comunque sempre più efficiente usare energia per trasferirla da/verso un accumulatore a temperatura di fatto fissa (il terreno) piuttosto che immetterla direttamente nell'edificio (caldaia tradizionale) o scambiarla con l'aria (pompa di calore/condizionatore standard). Quindi, supponendo che reggano, avere le infrastrutture (sonda geotermica e relativi collegamenti) per tale soluzione permetterà agilmente di sfruttare in futuro eventuali nuove tecnologie.


Il punto (3) è abbastanza incognito; contando però che l'Italia continuerà ancora a lungo a produrre elettricità principalmente da combustibili fossili, è probabile che resti un legame stretto tra costo dell'energia "grezza" (metano) e convertita (elettricità).


Alla fine a fare la differenza resta il punto (4), ovvero: il monte di energia che si userà è tale da rendere conveniente (sia dal punto di vista ambientale che ecomomico) il maggiore investimento iniziale (in denaro ed energia grigia)? Ed è su questo punto che manifesto i miei dubbi.

Il fatto è che oggi è possibile realizzare edifici passivi (o quasi: resta il consumo elettrico dell'impianto di ventilazione a recupero termico) dal punto di vista del condizionamento, mentre per l'acqua calda sanitaria un uso accorto ed il solare termico rendono molto ridotto il fabbisogno energetico.


In sunto, mio modestissimo parere, punterei con priorità a minimizzare la dissipazione energetica dell'edificio. Come impianto poi un solare termico supportato nei periodi più freddi da bruciatori a biomassa o una piccola pompa di calore. Certo, interfacciare la pompa ad una sonda geotermica aumenterebbe l'efficienza, ma a che costo?

Ovvio che se le condizioni al contorno sono favorevoli (ad esempio, facile accessibilità di una falda in cui immergere la sonda) il geotermico sarebbe anche economico a breve, ma resta che più che produrre energia a basso costo punterei a non disperderla.


My two cents.

soft
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Messaggio da soft » lun lug 17, 2006 3:54 pm

Il termo tecnico che ci ha seguito, ci ha anche consigliato di mettere un cappotto esterno. I serramenti saranno a prova di spifferi, il tetto coibentato e ventilato...
Sul solare invece ci hanno tutti detto che da noi non è molto efficiente soprattutto nei mesi invernali e dè quindi preferibile la sonda geotermica.

debrando
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Messaggio da debrando » lun lug 17, 2006 5:45 pm

soft ha scritto:Il termo tecnico che ci ha seguito, ci ha anche consigliato di mettere un cappotto esterno. I serramenti saranno a prova di spifferi, il tetto coibentato e ventilato...
Queste sono sicuramente buone norme, ma benchevada si otterrà una classe energetica C (50/75 KWh/m^2 annui). In queste condizioni occorre un impianto potente e certamente il geotermico lo con grande efficienza.

Progettando però dall'inizio in funzione del risparmio energetico - e dunque rivolgendosi a progettisti/costruttori a ciò attenti - si può avere agilmente una abitazione classe A, e con un qualche sforzo in più una A+ (<15 KWh/m^2).

Ciò significa che il consumo non solo scende ad un quarto dell'altro caso, ma che è talmente basso che si riesce a sopperire con piccoli impianti - e quasi tutta l'energia è dedicata all'acqua calda sanitaria. E l'aggravio di costo per una casa passiva è paragonabile a quello di un buon impianto geotermico. Da notare poi che a proprio per scaldare l'acqua solare termico è ottimo, può coprire il fabbisogno per tre quarti dell'anno.
soft ha scritto: Sul solare invece ci hanno tutti detto che da noi non è molto efficiente soprattutto nei mesi invernali e dè quindi preferibile la sonda geotermica.
Conando gli incentivi, in genere un impianto solare termico si ripaga entro cinque/dieci anni (a seconda delle soluzioni); contando che comunque l'investimento è limitato direi che è sempre consigliato.

soft
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Messaggio da soft » lun lug 17, 2006 9:42 pm

hai perfettamnete ragione, ed io credo molto in ciò che dici, il grosso problema è l'investimento iniziale, che andrebbe ben oltre le nostre possibilità: stiamo ancora vagliando l'opzione geotermica, solo ed esclusivamente per ragioni economiche...purtroppo bisogna stare con i piedi per terra!!!

debrando
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Messaggio da debrando » mar lug 18, 2006 1:29 pm

soft ha scritto: (...) il grosso problema è l'investimento iniziale, che andrebbe ben oltre le nostre possibilità
Capisco perfettamente, sono nella stessa barca.

Però dipende da cosa cerchi: se l'architettura della casa per te è prioritaria allora soluzioni passive sono molto onerose, ottenere la classe A+ nella tipica villetta con garage al piano terra è difficile.

Se per contro una forma compatta a due piani e garage a lato (magari sul nord) può andarti bene, allora ti conviene farti fare qualche preventivo; io ad esempio ho notato che con certe soluzioni Schworer costa meno avere un abitazione passiva piuttosto che con altre ditte avere un geotermico anziché a metano.


Insomma, ti consiglio di non scartare a priori la soluzione passiva, o perlomeno tre litri.

metodico
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Messaggio da metodico » gio ago 17, 2006 1:54 pm

ciao a tutti
Ho parlato con produttori di pompe di calore o impianti di micro-cogenerazione. Il problema principale è che non esiste ancora una agevolazone o un'incentivo adeguato all'installazione di questi sistemi da parte dello Stato e Regioni, come invece succede per i pannelli fotovoltaici ( seppure con notevoli restrizioni in numero di autorizzazioni concesse rispetto ad altri Paesi Europei come Germania, Svezia, Austria,ecc.).
La soluzione ottimanale per adesso, grazie anche a questi incentivi statali sull'allacciamento e costi manutenzione e certificati d'efficienza e controllo emissioni evitati perchè non più necessario impianto di riscaldamento privato) sono quelli derivanti dal teleriscaldamento delle centrali a gas,e ancora più vantaggiosi dei termovalorizzatori e centrali a biomassa.
Il problema che in Italia mancano sia i termovalorizatori che centrali a biomassa, salvo qualche rara eccezione. Il nuovo piano energetico che dovrebbe essere preparato da questo governo, siamo nelle mani di Pecoraro Scanio, dovrebbe prevedere un aumento sia degli uni che degli altri.
ciao da metodico ( vedi anche mio profilo)

dotting
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Messaggio da dotting » mer nov 22, 2006 6:39 pm

Scusate state parlando di sistemi di produzione di calore, ma solo soft ha detto come intende distribuirlo.
Se usate i classici termosifoni dovete portare l'acqua a 60-65°, per i ventilconvettori necessitano 45-50°, per i pannelli radianti 30-35°.
Ora il redimento di una pdc dipende dalla differenza di temperatura fra la sorgente di calore disponibile e l'acqua calda.
Premesso che nessuna pompa di calore è in grado di riscaldare acqua a 60°, ci siamo giocati i termosifoni e fra i rimanenti due è ovvia la convenienza dei pannelli radianti.
Oltre alle classiche pdc con sonde geotermiche di cui avete parlato vi è una tecnologia che si chiama "water loop", negli Stati Uniti la usano da venti anni, che utilizza condizionatori solo freddo condensati ad acqua.
In inverno l’aria esterna, che con le soluzioni più varie (una delle più valide è proprio aria geotermica), porto fino a 18° viene raffreddata a 10-11° e la riverso in ambiente, il calore che la pompa sottrae all’aria viene ceduto all’acqua, in un bollitore a 35°.
L'acqua viene preriscaldata per gli usi sanitari, (dei piccoli scaldacqua da 10 litri del tipo sottolavello provvederanno a portarla in temperatura), ed utilizzata invece a 35° per l'impianto di riscaldamento a pavimento.
In estate l’aria esterna, diciamo a 25-30°, viene raffreddata a 18-23°, e rinfresca le stanze, il calore che la pompa sottrae all’aria viene tutto ceduto all’acqua sanitaria, fino a 50°, ed utilizzata per le docce, per la lavatrice e per la lavastoviglie.
Il dimensionamento del condizionatore va fatto in funzione delle dispersioni termiche dell'edificio e naturalmente della sua cubatura.
Se uno la casa la deve progettare da zero, DEVE adottare tutti gli accorgimenti possibili per isolare in modo ottimale la casa, in un rapporto corretto costo-efficacia.
Vi sono degli accorgimenti tecnici che incidono per il 20, massimo 30% del costo finale, ma possono migliorare anche del 100% l'isolamento di un edificio.
In diverse abitazioni monofamiliari da 100 mq. che ho progettato, un condizionatore solo freddo in tecnologia "water loop" da 8-900 W di potenza e del costo di 2000 euro è sufficiente per estate ed inverno.
Un esempio lo potete trovare qua:
http://www.evanet.it/risparmio_energetico
Un saluto a tutti

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