Ma perché con un cesareo pregresso ...

Archivio delle discussioni sui forum non più presenti
goccia
Messaggi: 1002
Iscritto il: gio ott 21, 2004 2:34 pm
Località: Anzio (Rm)

Re: esperienza

Messaggio da goccia » mar feb 07, 2006 7:09 pm

fiore ha scritto:scusate se racconto questa esperienza controcorrente
Perché senti di doverti scusare?
Non ce n'é bisogno. :-)
fiore ha scritto: durante il mio primo parto (gravidanza normalissima) il neonato presentava sofferenza fetale da alcune ore e la ginecologa non ha voluto praticare il cesareo ma stimolare con ossitocina.risultato: arresto cardiaco del piccolo e cesareo d'urgenza per salvare il salvabile. purtroppo non c'era più nulla da fare .nessuno si è preso la responsabilità dell'accaduto e io sono rimasta sotto shock per parecchio.
Mi dispiace tanto, mi dispiace.
Nessuno sa quali progetti la vita ha in serbo per noi e a te ne é toccato uno veramente durissimo.

Se il monitoraggio fisso, sul lettino, indicava una sofferenza fetale da tanto tempo perché i medici hanno atteso ancora?
E' vero che la soffferenza così registrata, non é a volte indicativa delle condizioni reali ma, l'ossitocina é veramente un farmaco potentissimo e se ci sono già delle situazioni di rischio, non so, mi sembra una decisione così strana ... tu cosa hai poi elaborato dentro di te? Ti sei fatta una tua idea di come sono andate le cose?
Cosa ti hanno detto i medici?
fiore ha scritto: durante l'intervento si e' scoperto che la placenta funzionava male da 2 settimane e il bimbo veniva nutrito male.
La placenta di Angelica non ha funzionato bene per tutto l'ultimo mese: l'abbiamo scoperto una volta che é fuoriuscita. Microinfarti e cattiva irrorazione. La neonatologa é venuta di là, mentre ero ancora sul lettino della sala operatoria e mi ha detto che la placenta non era bella. A Dino hanno detto che abbiamo corso dei rischi, il medico si sarebbe dovuto accorgere durante l'ultima ecografia e volevano sapere il nome di chi l'aveva effettuata.
L'ultima ecografia l'avevo fatta da loro, in ospedale, il medico era un ginecologo dell'ospedale ... da li ... più nessun commento.
fiore ha scritto: penso che sia più giusto tutelate mamma e figlio ed evitare ogni possibile rischio, abbiamo tutta la vita per scambiarci amore e crescere insieme
Si, é come dici, se rischi reali ci sono.
Un po' meno se un parto che ha tutti i presupposti per partire e svolgersi in maniera autonoma viene in qualche modo "manomesso" per le più varie ragioni.

Mi dispiace tanto per quello che ti é successo.

Chiara
Messaggi: 591
Iscritto il: mar ott 05, 2004 2:52 pm
Località: Milano, Mamma di Paolo (20/5/04)
Contatta:

Messaggio da Chiara » mar feb 07, 2006 9:08 pm

Cara Fiore, mi hai fatto rizzare i capelli in testa:
anche il mio bambino aveva il battito cardiaco che si abbassava durante le contrazioni e mi hanno fatto il cesareo d'urgenza...
e anche per me la placenta e il cordone ombelicale erano "brutti" ovvero non avevano funzionato correttamente, sicchè il bambino pur essendo a termine era piccolo e sottopeso!
Mi dispiace tanto per quello che ti è successo, poteva capitare anche a noi.
Non so se sarei tanto serena con una seconda gravidanza al momento del parto...

Un abbraccio di luce
Chiara e Paolo (20 mesi)

Rita
Messaggi: 730
Iscritto il: mar ott 05, 2004 12:16 pm
Località: Piemonte,mamma di Nicolas 5 Giugno 2004

Re: esperienza

Messaggio da Rita » mer feb 08, 2006 2:31 pm

fiore ha scritto: durante il mio primo parto (gravidanza normalissima) il neonato presentava sofferenza fetale da alcune ore e la ginecologa non ha voluto praticare il cesareo ma stimolare con ossitocina.risultato: arresto cardiaco del piccolo e cesareo d'urgenza per salvare il salvabile. purtroppo non c'era più nulla da fare .nessuno si è preso la responsabilità dell'accaduto e io sono rimasta sotto shock per parecchio.
Cara Fiore, non ho parole, posso solo darti un abbraccio con tutto il mio cuore, davvero.
Credo sia normale parlare come parli, dopo la terribile esperienza che hai avuto.
Credo che parlerei anch'io così, forse supplicherei x un cesareo, lo ammetto.
Ti mando unn bacio e tanta serenità.
Rita

milena
Messaggi: 17
Iscritto il: mer ott 20, 2004 3:00 pm

Messaggio da milena » sab feb 11, 2006 3:43 pm

Goccia ha scritto:

non c'é scampo?

Perché la prassi ospedaliera normale adottata é:
1) cesareo pregresso
2) cesareo programmato alla 38° settimana?

Io capisco che c'é il rischio che si rompa la vecchia cicatrice sull'utero e poi si deve andare di corsa in sala operatoria ma se la gravidanza é fisiologica, non ci sono state complicazioni, la madre non ha problemi a voler provare un parto naturale ... perché non darle questa possibilità?

Tanto l'alternativa é poi la stessa identica prassi: un cesareo, solo che lo fanno d'urgenza, no????

Non capisco bene qualcosa o c'é qualcos'altro che non ho considerato?

Se privatamente si trovano ginecologi che, in condizioni di gravidanza normale, senza patologie, se la sentono aspettare e di far provare il parto naturale alla futura mamma perché in ospedale non può essere lo stesso?

Alla fine la differenza sta tutta nel fatto che paghi privatamente tutti (ginecologo, ostetrica, anestesista e camera) e che ti fanno firmare preventivamente un consenso informato dove si dice che sei consapevole che la ferita all'utero potrebbe riaprirsi ...



Sono medico ma non ginecologo. Il rischio non è solo di dover fare un cesareo d'urgenza ma c'è rischio di rottura di utero con pericolo di morte per mammma e bimbo. E' un evento improbabile ma possibile. Io vivo in una città del nord est con Università di medicina dove alcuni ginecologhi molto bravi e con molta esperienza non programmano di prassi il cesareo per le loro pazienti, in struttura pubblica ma propongono il tentativo di parto naturale. Altri invece sono orientati a fare il cesare. Credo che sia un problema di esperienza personale, di fiducia in se stessi, di carattere , di atteggiamento morale e anche di coscienza personale. I medici non sono una categoria omogenea ma sono uomini con morale, vissuto, esperienze e capacità diverse, come tutti. Nel mio lavoro, purtroppo vedo spesso gli esiti di complicanze di parto naturale. Le complicanze non sono sempre prevedibili e a volte un evento drammatico accade in pochi minuti. Io stessa ero terrorizzata durante il parto, influenzata dal mio vissuto. Credo sia doveroso capire cosa si desidera, informarsi adeguatamente e scegliere un medico col quale instaurare un rapporto di vera fiducia in modo da condividere scelte importanti. Anche per i medici è spesso difficile questo cammino ed è più facile scegliere strade meno rischiose. Provate però a mettervi nei nostri panni... se qualcosa va male come giustificare una scelta più azzardata?

goccia
Messaggi: 1002
Iscritto il: gio ott 21, 2004 2:34 pm
Località: Anzio (Rm)

Messaggio da goccia » sab feb 11, 2006 6:26 pm

milena ha scritto: Sono medico ma non ginecologo. Il rischio non è solo di dover fare un cesareo d'urgenza ma c'è rischio di rottura di utero con pericolo di morte per mammma e bimbo. E' un evento improbabile ma possibile.
Si, ma questo rischio non é associabile unicamente a un cesareo pregresso.
L'ultima volta che ho fatto l'ecografia/flussimetria il medico che lavorava anche in ospedale raccontava un episodio della mattina precedente: dopo il parto l'utero di quella mamma non si era più contratto ... risultato 5 sacche di sangue e poi terapia intensiva, si era salvata. La gravidanza di quella signora era stata fisiologica e il parto spontaneo.
milena ha scritto: Io stessa ero terrorizzata durante il parto, influenzata dal mio vissuto.
E hai preferito partorire con un cesareo?
milena ha scritto: Anche per i medici è spesso difficile questo cammino ed è più facile scegliere strade meno rischiose. Provate però a mettervi nei nostri panni... se qualcosa va male come giustificare una scelta più azzardata?
L'azzardo é il parto in sè perché può andare bene o possono esserci complicazioni.
Ma queste sono cose che si possono sapere solo dopo.
Piuttosto le statistiche italiane non sono tanto di conforto ... sono certa che sai che in Italia il cesareo viene eseguito molto più facilmente che negli altri paesi europei. Perché? Forse perché le donne italiane sono diverse? No, ci deve essere un'altra ragione ...

E poi hai letto cosa é successo a Fiore?
Li, se capisco bene dal suo racconto, aveva scelto il medico non Fiore.
Ma nessuno si assume la responsabilità quando succede l'irreparabile.
E non so nemmeno cosa pensare al proposito ...

Io francamente non lo so perché mi sento di provare: mi pare che il mio bambino ed io possiamo avere delle chances.
Tutto qui.

milena
Messaggi: 17
Iscritto il: mer ott 20, 2004 3:00 pm

Messaggio da milena » dom feb 12, 2006 3:28 pm

Cara goccia, provo a risponderti con ordine.
Ogni parto è un rischio, per mille motivi ma dopo un cesareo c'è un rischio maggiore di rottura d'utero. Quindi è almeno comprensibile anche se non completamente condivisibile la scelta cautelativa di molti ginecologi di fare un cesareo dopo il primo. Certo che la cosa migliore sarebbe tentare il parto naturale. Alcuni ginecologi lo fanno e io credo che siano i migliori, quelli con più esperienza, ma va valutato caso per caso. Una mia cara amica ha partorito un mese fa a distanza di 2 anni da un cesareo un bel bambino con parto naturale. Il suo gineccologo è noto per essere soprattutto un bravo ostetrico quindi con esperienza e fiducia nella sua equipe. Ti auguro di trovare una persona analoga che sappia far fronte con professionalità alle tue legittime aspettative.

Quanto a me hanno fatto un'induzione di parto per ragioni di tempo scaduto ma dopo una notte di travaglio il piccolo non si impegnava con la testa, poi c'è stato qualche attimo di paura per delle alterazioni del battito fetale e quindi...cesareo per decisione comune mia, dell'ostetrica e del ginecologo. il piccolo è nato sano, senza sofferenza aveva solo una testa triangolare che sembrava un extraterrestre ma poi si è sistemata . Non credo farò un secondo figlio, non siamo giovanissimi, ma se capitasse non so cosa farei.

E' vero in Italia si fanno troppi cesarei, specie al sud, dicono le statistiche e questo credo a causa di un atteggiamento troppo cautelativo e poco corretto dei ginecologi, anche se non mi sento di condannarli completamente.

Ho letto quello che è successo a Fiore e sono cose che purtroppo conosco bene. A volte hanno colpa i medici, a volte no. Ci sono sempre più denuncie e molti medici pagano i lori errori, come è giusto. Ma per lo stesso motivo molti medici assumono atteggiamenti prudenziali più spesso di quanto sia realmente necessario.

Da mammma a mamma ti dico che credo sia giusto che tu voglia provare il parto naturale, da medico ti dico che è possibilissimo e ti auguro di trovare l'equipe medica adeguata!!
Cari auguri

goccia
Messaggi: 1002
Iscritto il: gio ott 21, 2004 2:34 pm
Località: Anzio (Rm)

Messaggio da goccia » lun feb 13, 2006 12:36 pm

grazie, é veramente quello che mi auguro anche io.
:-)

goccia
Messaggi: 1002
Iscritto il: gio ott 21, 2004 2:34 pm
Località: Anzio (Rm)

Messaggio da goccia » gio feb 16, 2006 7:42 pm

Questa mattina Dino ed io siamo riusciti ad arrivare all'ospedale Cristo Re per parlare con i medici/ostetriche e devo dirvi che é andata proprio bene: sono così contenta e rilassata!

"E' il primo ospedale da cui usciamo e non piangi ..." :-))))))
(queste sono state le parole di Dino all'uscita)

E per forza!
Fino ad oggi le persone con cui avevo parlato mi sembravano tutti strani, mi trattavano come un alieno, mi mettevano ansia, dubbi e responsabilità enormi addosso oltre ad essere poco gentili, poco inclini al dialogo e in ambienti per nulla ospitali.
Come si fa a non piangere? Come la scarichi la tensione accumulata?
Oggi invece sono più serena perché magari alla fine ci sarà bisogno lo stesso di un cesareo ma intanto le premesse ci sono tutte!

Ciò che si notava subito nelle persone con cui abbiamo parlato - un ostetrico, una ostetrica e una ginecologa - era la pacatezza e la gentilezza; abituate ai parti di questo genere non erano per nulla intimorite e pronte a dare le informazioni sul parto per via vaginale (non ero più un alieno!).

Dopo una breve presentazione e chiacchere sulle nostre rispettive vite (l'ostetrico era volontario in Africa e appena tornato da un viaggio di quattro mesi; raccontava di come erano i parti li) mi hanno mostrato il "Modulo di consenso al Travaglio di Prova con pregresso TC" sulla base del quale é iniziato il dialogo; riportava la casistica dei dati pubblicati sull'argomento e in sostanza c'era scritto che ci sarebbe potuta essere una lesione sull'utero che nella maggiorparte dei casi risultava priva di sintomi e guariva spontaneamente; oppure che in un caso su 150 poteva rendersi necessario un intervento per riparare una lesione di grado maggiore; che in un caso su 500 la situazione sarebbe stata più grave con ricorso ad esempio ad isterectomia ma questo rischio non si poteva ecludere nemmeno nei parti normali o nei primi tagli cesarei.
In ogni caso il 70-80% dei parti cominciati con travaglio di prova si concludevano nel migliore dei modi per via vaginale.
Dopo avermi spiegato per bene tutte queste cose hanno cercato di capire le mie motivazioni e mi hanno chiesto di esprimere il consenso informato.

Poi Dino ha chiesto altre informazione su alcuni aspetti ai quali sa che io tengo particolarmente e siamo andati insieme a vedere le salette travaglio e la sala parto. Era tutto molto soft, pulito, una ragazza su un lettino aveva appena partorito e suo marito era li con lei, un'altra era in travaglio e collegata al monitoraggio: mi sembravano entrambe a loro agio.
Sono riuscita anche a dire all'ostetrica che quel lettino tutto acciaio e strumenti intorno mi spaventava tanto e lei mi ha rassicurato: molte donne avevano in effetti partorito nelle salette travaglio ... un sollievo ...

Inoltre parlando dei tempi tecnici, dato che a 50 mt dall'ospedale c'é un bell'albergo e visto che arriviamo da lontano (oggi un'ora e tre quarti per arrivare) abbiamo deciso che prenderemo una stanza quando sarà il momento, per stare tutti insieme e avere modo di fare l'inizio del travaglio in tutta calma, magari nella vasca da bagno, andando in ospedale solo quando é il momento giusto.
Insomma, non potrei desiderare di più.

Beh, usciti di li ci siamo fermati in un ristorantino sardo e ho mangiato come non facevo da tempo un enorme piatto di gnocchi di patate coi funghi porcini! Ho anche bevuto un intero bicchiere di vino bianco (roba che nei giorni scorsi sarei morta di acidità di stomaco) e per tutta la giornata sono stata benissimo e molto allegra.
L'acidità che avevo nei giorni scorsi é come svanita!
Altro che dare la colpa al piccolo Lorenzo che comprime lo stomaco: era solo lo stress !!!!

Ecco, tutto qui: sono molto contenta.
Ciao,

Gio
Messaggi: 607
Iscritto il: mar dic 28, 2004 11:13 am
Località: torino

Messaggio da Gio » ven feb 17, 2006 11:33 am

Ciao a tutt*

Questo è per Voi.

Gio

TRATTO DA: http://www.lostetricainforma.it (che vi invito caldamente a visitare)





VBAC, IL PARTO VAGINALE DOPO TAGLIO CESAREO
Partorire dopo un taglio cesareo si può!

di Simona Proietti, Ostetrica

Descrizione del tema
Si usa ricorrere a un nuovo taglio cesareo (TC) dopo un precedente TC principalmente per un supposto rischio di rottura d'utero per uno scollamento della cicatrice, peraltro molto raro. Il TC precedente pertanto sembra non rappresentare di per se un'indicazione adeguata per un nuovo TC. Non esistono dati esaurienti nel contesto italiano, ma studi statunitensi indicano che nelle donne con un precedente TC è raccomandato effettuare il travaglio di prova poiché nell'oltre il 50% dei casi, il parto avviene con successo per via vaginale.

Definizione
Si definisce "TRAVAGLIO DI PROVA"la verifica della possibilità di un parto per via vaginale in una donna gravida che ha precedentemente subito un TC. Si parla di VBAC (vaginal birth after cesarean), parto vaginale dopo cesareo
.
I paesi occidentali con le più basse percentuali di mortalità infantile hanno percentuali di cesarei inferiori al 10%. Chiaramente non c'è nessuna giustificazione in alcuna regione geografica per avere più del 10-15%. I parti vaginali dopo un cesareo dovrebbero di norma essere incoraggiati, dove è possibile disporre di un servizio di emergenza per eventuale intervento chirurgico (raccomandazioni OMS 1985).
Vi sono miglioramenti esigui negli esiti di TC con tassi superiori al 7%. La condotta di ripetere il TC nelle pre-cesarizzate dovrebbe essere abbandonata (Chalmers e coll. 1989).

Descrizione della pratica
Tutte le partorienti con un pregresso TC possono affrontare il travaglio nel parto successivo, fatta eccezione per quelle poche che rientrano nelle seguenti categorie con condizioni mediche e/o ostetriche che di per sè rappresentano un'indicazione al TC elettivo: pregressi interventi chirurgici sull'utero, come asportazione di fibromi (dette metroplastiche o miomectomie) della parete muscolare (detti intramurali) o della zona sotto-mucosa importanti in termini d'estensione della cicatrice uterina; pregresso TC classico (con incisione longitudinale sull'utero).

Da quanto sopra esposto è necessario, durante la gravidanza, procurarti la documentazione relativa al precedente TC. Infatti una pregressa incisione interna longitudinale bassa o di cui non si conosce precisamente la modalità, può rappresentare una controindicazione ad effettuare un travaglio di prova.

L'assistenza al travaglio alle donne che hanno avuto una precedente incisione trasversale del segmento uterino inferiore ( quella che ormai si pratica più comunemente nei cesarei) non dovrebbe discostarsi da quella prestata a qualsiasi travaglio di parto spontaneo. Le risorse ospedaliere necessarie per seguire un travaglio di prova dopo TC sono le medesime che dovrebbero essere disponibili per tutte le donne in travaglio, indipendentemente dalla loro storia ostetrica pregressa. Qualsiasi reparto ostetrico in grado di intervenire su complicanze, come la placenta previa, il distacco di placenta, il prolasso di funicolo o la sofferenza fetale acuta dovrebbe saper gestire con altrettanta sicurezza il travaglio di prova dopo TC su segmento uterino inferiore.

I punti critici
Ci sono rischi sia materni che neonatali nell'esecuzione di un TC:
i rischi per la donna sono legati alla tecnica chirurgica e all'impiego dell'anestesia e possono causare uno stato morboso più o meno grave fino, in rari casi, alla morte. Essi sono in ordine di frequenza: endometrite ( infezione del tessuto uterino) , complicanze febbrili in puerperio, infezioni delle vie urinarie, infezioni della ferita laparotomica, ileo paralitico, embolia polmonare, trombosi delle vene profonde, danni ad ureteri, vescica ed intestino, rischi dell'anestesia periferica, complicanze nell'intubazione. Inoltre, nelle donne sottoposte a TC sono stati riferiti maggiori rischi di sviluppare placenta previa nelle successive gravidanze ed la loro fertilità subisce una riduzione. Il rischio di mortalità materna risulta nel TC da due a sette volte superiore al rischio nel parto spontaneo.

I rischi per il bambino comprendono distress respiratorio neonatale dovuto alla possibile aspirazione di liquido amniotico da parte del neonato che non subisce la normale compressione toracica che avviene durante il passaggio nel canale del parto) e quindi un alterato riassorbimento di liquido alveolare, con rischio di ipertensione polmonare che si può presentare nel neonato; prematurità iatrogena (dovuto agli interventi medici) ovvero legata ad un passaggio troppo precoce e deciso dai medici alla vita extrauterina (timing del parto) rispetto ai rischi ad essa correlati fra cui la malattia delle membrane ialine o RDS (sindrome da di stress respiratorio legato alla carenza di produzione del fattore surfattante prodotto dal feto solo nelle ultime settimane prima del parto) ; depressione neonatale conseguente alla sostanze farmacologiche usate per l' anestesia; traumatismi ostetrici conseguenti all'estrazione del bambino, maggiore difficoltà di adattamento extrauterino.

I risultati delle ricerche
Secondi i dati ISTAT del 2002, su campionamento italiano, il 67,7% di tutte le donne ha avuto un parto spontaneo ed il 29,8% un TC, una percentuale decisamente troppo elevata. Il TC è infatti un intervento ritenuto appropriato solo in particolari condizioni cliniche che non coinvolgono la motivazione di un pregresso intervento: la quota massima secondo le indicazioni del WHO (World Health Organization) (=OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità - ndr) non dovrebbe superare il 10-15% di tutti i parti. Tale fenomeno è maggiormente diffuso nel Sud Italia e nelle Isole: il 35,8% delle donne nell'Italia insulare ed il 34,8% nell'Italia meridionale ha subito infatti un TC. L'incidenza di TC è particolarmente alta nelle strutture private, dove si raggiunge una percentuale del 47,6% superiore di quasi venti punti percentuali a quella, anch'essa elevata, che si rileva nelle strutture pubbliche (28,5%).

Quando il travaglio inizia spontaneamente nella seconda gravidanza di donne con pregresso TC, secondo le ricerche circa il 70% delle partorienti potrà partorire per via vaginale; questa percentuale aumenta fino al 90% se il primo TC è stato effettuato a una dilatazione cervicale superiore a 7 cm. La complicanza di rottura d'utero riguarda una percentuale che varia tra lo 0,09% e lo 0,02% dei casi . Quindi non è giustificabile un intervento sistematico su tutte le donne.

Se è necessario indurre il travaglio, le ricerche indicano che un uso giudizioso delle prostaglandine è compatibile con un buon esito materno-neonatale. La gestione del travaglio è identica a quella relativa a un travaglio di una partoriente non pre-cesarizzata, tranne che per i seguenti aspetti: è raccomandato il monitoraggio del bambino durante tutto il travaglio; nel caso di travaglio distocico, la decisione di usare l'ossitocina per accelerare il travaglio deve essere presa da un ostetrico esperto e comunque la durata dell'infusione ossitocica non deve superare le 2-3 ore; la manovra di Kristeller è controindicata. Dopo il parto la palpazione della cicatrice interna è sconsigliata perché da un punto di vista clinico, il riscontro di un utero ben contratto in assenza di un sanguinamento vaginale significativo e di parametri materni normali, non giustifica alcun intervento; si potrebbe convertire un'eventuale deiscenza asintomatica in una rottura completa; per un'adeguata valutazione della cicatrice uterina, è necessario un'analgesia epidurale o l'anestesia generale.

Gli elementi della fisiologia
Nella specie umana il travaglio di parto ha la funzione di attivare nel neonato il funzionamento postnatale di alcuni importanti apparati. Cosa avviene, quando come per i nati col TC questa stimolazione viene meno? La contrazione uterina sul corpo del nascituro stimola i nervi sensoriali periferici della pelle, gli impulsi nervosi vengono allora condotti al sistema nervoso centrale dove sono mediati attraversi il sistema nervoso vegetativo ai diversi organi che esso innerva.

Quando la pelle non è adeguatamente stimolata, anche il sistema nervoso centrale e quello vegetativo sono meno stimolati e quindi gli organi bersaglio non vengono attivati. La scarica sensoriale diretta al sistema nervoso risveglia l'eccitabilità del centro respiratorio; a sua volta, l'insorgere di questa eccitabilità aumenta la profondità dello sforzo respiratorio e a livello di ossigeno nel sangue con conseguente maggiore capacità di movimenti muscolari.

I pediatri hanno notato che i bambini nati da TC sono caratterizzati da maggiore letargo, ridotta reattività e minore frequenza del pianto rispetto a quelli nati da parto spontaneo. Inoltre, nei piccoli nati da TC esistono notevoli differenze biochimiche con un'elevata acidosi, ma minore concentrazione di proteine e calcio. Hanno un rischio maggiore di conseguire un punteggio di apgar uguale o inferiore a 5. Hanno una maggiore tendenza a sviluppare infezioni e malattie a carico degli apparati respiratori, gastrointestinali e genito-urinario.

Quello che la ricerca non sa
Fattori associati con un buon esito in VBAC sono la libertà di movimento e l'inizio travaglio spontaneo. Fattori associati con un maggiore fallimento includono una mobilità ridotta, l' uso di ossitocina e limiti dei tempi del travaglio rigidi.
Gli studi fatti su parti spontanei dopo TC e relative complicanze si riferiscono tutti a parti avvenuti in ambienti medicalizzati. Non è stato indagato in che modo la conduzione più o meno conservativa del travaglio e la modalità della spinta incida sulle complicanze e sulla percentuale di successo del VBAC. In un ospedale che attua un 30 - 40% di TC, la rata di successo dei VBAC non può essere superiore a 60 - 70%.
Non è stato indagato se ci sia una differenza nelle deiscenze della cicatrice in base alla sutura eseguita su uno strato o su due strati.

Gli aspetti globali e le esperienze delle donne e dei bambini.
Il TC è una lesione profonda (fisica e psicologica) che pregiudica il futuro riproduttivo di una donna. Il processo di elaborazione del cesareo è un'esperienza molto personale, con caratteristiche e tempi che variano da persona a persona.
Un parto chirurgico è un parto non fisiologico che lascia segni, ma che scatena anche la possibilità dell'autocura. All'inizio può esserci incredulità, rabbia, depressione, rifiuto e alla fine del processo di elaborazione, che può durare anche molto tempo, emerge un'accettazione attiva del limite e una matura ricettività verso l'esperienza della maternità.

E' importante riattivare il rapporto con se stessa e il proprio corpo, a richiudersi anche se l'apertura è stata di tipo chirurgico. La nascita è comunque un evento straordinario e la donna deve ricordare che il suo bambino è stato accolto per nove mesi dentro di lei e che questa esperienza simbiotica rimane comunque un valore su cui fare leva, anche se il parto ha deluso le aspettative.

Mamma e bambino hanno bisogno di stare il più precocemente possibile insieme.
Alcune madri cesarizzate riferiscono la sensazione che il bambino non venga da loro perché non lo hanno sentito nel momento della separazione: mamma e bambino devono riconoscersi attraverso una comunicazione fatta di sguardi, gesti, amore e libertà. La scelta dell'anestesia epidurale per il TC permette di salvaguardare meglio l'accoglimento.

Le implicazioni per la pratica assistenziale
L'aumento così marcato di TC viene ritenuto in molti paesi un problema importante di sanità pubblica. Infatti, a fronte di un così ampio utilizzo del TC, non c'è un riscontro effettivo in termini di riduzione della mortalità neonatale e perinatale. Oltre alle indicazioni relative ed assolute per la ripetizione del TC, intervengono anche altri fattori nell'incremento di questo fenomeno:


miglioramento delle tecniche chirurgiche e di assistenza post-operatoria (ciò però è vero solo in parte, poiché la mortalità materna del TC è comunque ancora superiore rispetto al parto per vie naturali e anche la morbilità post-operatoria è rilevante, così come gli esiti negativi a distanza su gravidanze successive);
il desiderio di diminuire la mortalità e di prevenire le minorazioni neonatali (è stato evidenziato che circa il 60% dei casi di asfissia ipossico-ischemica neonatale non è attribuibile a cause di travaglio, ma a fattori insorti in gravidanza);
il desiderio di ridurre i tempi del travaglio, con una conseguente riduzione dell'ansia dei familiari e degli stessi operatori.
La diminuzione dei timori del personale medico e paramedico che correrebbe meno rischi di essere incolpati in prima persona di negligenza, imperizia, inosservanza di norme. Per il rischio di un contenzioso a livello legale nel caso in cui il parto non andasse bene, vengono spesso messi da parte quei protocolli clinici e scientifici che prevedono la possibilità di vivere l'esperienza di un travaglio di prova e prescelta una modalità che usa il TC in modo difensivo.

Dal momento che la ricerca indica auspicabile un travaglio di prova, è importante informare la donna sui benefici del parto spontaneo e sostenerla nel travaglio. Una conduzione conservativa nel rispetto delle leggi della fisiologia, che incentiva il movimento libero e la spinta spontanea, può aumentare il successo del parto spontaneo.

Le scelte possibili
I corsi di preparazione alla nascita rappresentano un fattore di protezione rispetto alla possibilità di avere un parto cesareo ( vedi lavoro di Grandolfo, Donati Annali dell'ISS 2003), probabilmente perché le donne che vi prendono parte sono già un gruppo selezionato che si caratterizza per un maggiore orientamento alla demedicalizzazione, ma anche perché accrescono le capacità delle donne di partecipare alle decisioni da prendere al momento del parto (empowerment).

Cosa può fare l'ostetrica
L'ostetrica può offrirti la possibilità di accedere a informazioni corrette, supportate dalla ricerca scientifica riguardo ai rischi reali e ai benefici di un intervento chirurgico, che ti premettono di affrontare scelte consapevoli, libere da condizionamenti interessati. Se hai già avuto un cesareo e ti rivolgi all'ostetrica per un secondo parto, vuoi una figura che ti dia un'assistenza continuativa, fiducia e la possibilità di dividere con lei le tue preoccupazioni e dubbi. Magari speri anche di subire meno o nessun tipo di interventismo. Senti che, qualora fosse necessario un ulteriore cesareo, ciò accadrà per reale necessità, non a causa di un interventismo eccessivo. Vuoi che ti sia data la massima opportunità.

L'ostetrica tiene conto della motivazione che sta alla base della tua decisione; del grado di rischio associato; dei protocolli di assistenza locali e dell'eventuale grado di sfida; della propria attitudine verso il parto vaginale spontaneo.

Cosa puoi fare tu

ti puoi preparare per un parto spontaneo
puoi elaborare la tua esperienza precedente di cesareo, parlandone con un'ostetrica o altra professionista e con altre donne che hanno elaborato la loro esperienza
puoi capire i tuoi bisogni specifici e preparare delle risorse per affrontarli
puoi informarti sulle procedure ospedaliere e scegliere un luogo per il tuo parto dove si pratica il VBAC
puoi scegliere le persone di sostegno che ti accompagneranno nella tua esperienza di parto
puoi parlare con il tuo bambino e cercare una sintonia con lui

Cosa può fare il tuo partner
Il sostegno del partner sia nella scelta di affrontare l'esperienza del travaglio e del parto spontaneo dopo pregresso TC, sia durante le varie fasi del travaglio, costituisce un elemento molto importante. La possibilità della presenza del partner al momento del travaglio e del parto è sottolineata sia dalle linee guida dell'OMS. Le raccomandazioni sulla nascita redatte dall'OMS nel 1985 sostengono l'importanza del supporto psicologico per le donne al momento del parto e parlano di libero accesso di una persona di fiducia in sala parto come fattore determinante per la riduzione degli esiti negativi.

Nel 'Regolamento dei diritti e dei doveri dell'utente malato' (DPCM 19.05.1995, carta dei servizi pubblici sanitari), e secondo i dati ISTAT 2002, su campionamento italiano emerge una consistente presenza del padre del bambino accanto alla sua compagna; il 62,7% delle donne che hanno avuto un parto per via vaginale ha dichiarato che il padre è stata la persona più vicina al momento del travaglio e della nascita del bambino.

Il padre è presente nella quasi totalità dei casi nel nord-ovest (85,5%), mentre solo il 31,7% delle donne residenti nel sud ed il 48,8% nelle isole l'ha avuto vicino al momento del travaglio e del parto. Complessivamente, il 25,4% delle donne non ha avuto nessuno vicino al momento del travaglio e del parto; nel sud e nelle isole tale quota sale rispettivamente al 48,4% ed al 37,4%. Fra quante sono state sole al momento della nascita del loro bambino, ben il 46,7% ha riferito che ciò è avvenuto per imposizione della struttura sanitaria. La percentuale sale al 59,7% nell'Italia insulare ed al 58,7% in quella meridionale.

Quali sono le domande da porre:
Può un TC eseguito arbitrariamente comportare dei rischi per me e il bambino?
Cosa avviene quando ad un bambino non viene data l'opportunità di vivere l'esperienza del travaglio?
Esistono differenze tra i bambini nati da parto spontaneo e quelli nati da TC? Se sì, quali sono?
Tutte le donne con precedente TC possono provare a travagliare oppure viene comunque eseguita una selezione?
Quali sono i rischi specifici nel mio caso se partorisco spontaneamente?
Quali sono le attenzioni da tenere?
Posso scegliere il tipo di anestesia?
Posso tenere con me il mio bambino subito, appena nato?
Mio marito può vedere il bambino subito e tenerlo?
Si può aspettare di tagliare il cordone fino alla fine delle pulsazioni?
Posso avere la mia placenta?
Quali sono i miei diritti
Hai il diritto di dare o negare il consenso a un cesareo ripetuto e di scegliere il luogo per il tuo parto.
Hai diritto ad accogliere il tuo bambino immediatamente in caso di anestesia epidurale.

Come posso saperne di più
Dati Istat (gravidanza e parto 12.04.01)
D&D il taglio cesareo nr. 8, 1995, Dopo un cesareo, n. 32, 2001
M.I.P.A. dispensa (il parto vaginale dopo un TC, vbac)
Autori vari: La scelta informata, n. 25 di D&D, CSM ed, Firenze 1999
Vicky Noble: Ilrisveglio della Dea, Corbaccio ed. 1996
Nadia Maria Filippini: "La nascita straordinaria" - tra madre e figlio la rivoluzione del taglio cesareo (sec.XVIII - XIX) - Franco Angeli Storia - 1995


Bibliografia scientifica:
Beverly Beech: Over-medicated and under-informed, what are the consequences for birthing women?, AIMS J., vol 11, n. 4, winter 2000
M. Wagner: Bad habits - a poor basis for medical policy, AIMS J., vol 11, n. 4, winter 2000
M. Wagner: Fish can't see water: the need to humanize birth, Int. Federation of Gynecology and Obstetrics, 2001 (MIDIRS JUN 2002)
Donati et al.: Valutazione dell'attività di sostegno e informazione delle partorienti: Indagine nazionale, Istituto superiore si Sanità, Roma, 2001, http://www.saperidoc.it
Regalia, Tampieri,Scian, Zanini, Siliprandi, Abbiati, Borroni, Ventura: Attività di sala parto e assistenza neonatale, Rapporto annuale 1998 e linee guida Ospedale San Gerardo, Monza
Flamm:Vaginal birth after cesarean: Where have we been and where are we going? Obstetricaland Gynecological Survey, vol. 53, n. 11, 1998
Cohen, Estner: Silent knife: Caesarean prevention & vaginal birth after caesarean, Bergin&Harvey, 1983
RagethJC, Juzi C, Grossenbacher H: Delivery after previous caesarean section: a risk evaluation. Swiss working group of Obstetric and Gynecologic Institutions. Obstet Gynecol 1999, mar. 93(3): 332 - 7

Gio
Messaggi: 607
Iscritto il: mar dic 28, 2004 11:13 am
Località: torino

Messaggio da Gio » ven feb 17, 2006 12:05 pm

Bene, dopo aver postato il mio messaggio precedente, sono riuscita a leggere tutta la discussione.
Accidenti che cose "spesse".
Il mio primo pensiero va a Fiore. Ti abbraccio forte.
Poi a Rita: non so come ti sei trattenuta dal tirargli un calcio in bocca per davvero!
E per ultima, ma per prima nelle mie intenzioni (visto che l'articolo di prima l'ho cercato soprattutto per te ... non avevo ancora letto la bella notizia :-) ), Valeria, Goccia.
Spero ti faccia piacere e che tu riesca a leggerlo prima della nascita di Lorenzo. Subito pensavo di mandartelo con mp, poi ho pensato che potesse servire anche ad altre donne o future coppie di genitori ... e così si trova qui.

Che dire: non ci resta che aspettare un'altra bella notizia! :-)

P.S.: per l'allattamento, se avessi bisogno di informazioni, conosco una certa Dottoressa Sagone ... la trovi su un bellissimo sito d'Informazione, ti lascio il link: http://www.Promiseland.it ;-)

goccia
Messaggi: 1002
Iscritto il: gio ott 21, 2004 2:34 pm
Località: Anzio (Rm)

Messaggio da goccia » ven feb 17, 2006 4:39 pm

grazie per averlo cercato.
In questi giorni leggevo alcuni pezzi di un libro che mi aveva prestato la mia ostetrica: e si chiama "Silent Knife", riporta in parte quello che dici sopra.

Per quello che mi riguarda é confortante aver trovato quello che cercavo.
Però che fatica ...
Ciao,

enne3
Messaggi: 51
Iscritto il: dom ott 10, 2004 3:09 pm

Messaggio da enne3 » sab feb 18, 2006 11:42 pm

Dai, gocciolina, sono contento che le cose comincino a girare.

Solo una cosa: visto che è il secondo, non ti attardare troppo nella vasca da bagno, altrimenti rischi un involontario parto in acqua :-)

ale
Messaggi: 164
Iscritto il: mar ott 05, 2004 11:43 am
Località: friuli

Messaggio da ale » dom feb 19, 2006 9:11 am

leggo solo oggi il prosequio di questo post e rimango basita, a dir poco.
fiore, il mio abbraccio non placherà il tuo dolore, ma voglio fartelo lo stesso.
rita, il comportamento del tuo ginecologo è stato davvero insensibile. e scrivergli una bella lettera per spiegargli come ti sei sentita?
valeria,
leggendo tutto in una volta, ho visto modificarsi il tuo stato d'animo da un post all'altro: la speranza, la delusione, quasi un principio di rassegnazione, poi un'altra spinta, e la gioia finale perché hai trovato quello che desideravi (curioso come possa sembrare la descrizione di un possibile parto spontaneo :-) )
sono davvero felice per te, davvero davvero davvero.
un fortissimo in bocca al lupo, non vedo l'ora di leggere della nascita di lorenzo e delle vostre emozioni.
ale

cosimamma
Messaggi: 271
Iscritto il: gio dic 16, 2004 10:57 am
Località: Ovunque, ma più spesso Roma e Firenze

Messaggio da cosimamma » dom feb 19, 2006 8:26 pm

Brava Goccia, brava per non esserti fatta spaventare e non aver ceduto, comunque vada ci avrai provato...Spero che vada comunque tutto per il meglio!!!!!, State in albergo il più possibile, rilassati e vedrai che andrà tutto bene!
Un abbraccio!

goccia
Messaggi: 1002
Iscritto il: gio ott 21, 2004 2:34 pm
Località: Anzio (Rm)

Messaggio da goccia » lun feb 20, 2006 12:42 am

si, é stato così, un turbine di sentimenti diversi ...

L'altra mattina mi sono svegliata e mi dicevo: ma quand'é che comincia?
Non vedo l'ora di vivere questa esperienza!
Adesso sto bene.
Grazie a tutti dell'incoraggiamento
:-)

Rispondi