Latte di soia fatto in casa... chiedo consigli :)

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tagliafili
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Latte di soia fatto in casa... chiedo consigli :)

Messaggio da tagliafili » gio feb 09, 2006 9:10 pm

Ciao a tutti

Io e Stefania siamo in procinto di comprare la VeganStar (che nome stramega fico eeeh?)... però ci piacerebbe leggere qualche esperienza o ricevere qualche consiglio.

Tralasciando le solite domande "ma è facile? quanto costa? perchè non è rotonda?", secondo voi, è possibile una "decrescita felice" con questo oggetto?

Intendo, vero, nel giro di 9 mesi avremo già ammortato il costo iniziale e tutto il resto sarà solo un guadagno (sempre che non si rompa prima...), ma è possibile fare un latte paragonabile ai migliori in commercio (Alprò / Probamel o Italnature (avena))?

Avete mai provato a usarla per fare yogurt di soia / tofu / latte di altri tipi?

Grazie mille :))
Enrico

pulsatilla
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Messaggio da pulsatilla » ven feb 10, 2006 1:55 am

Ciao!
Io ho un'amica che ce l'ha ma non la usa quasi mai...non so dirti perchè...io ho sempre fatto da me il latte di soia senza macchina (anche se adesso da alcuni mesi mi sono impigrita e lo compro...ma ora mi hai fatto venire la voglia!)
quello che posso dirti è che il latte fatto con la macchina ha (per me) lo stesso sapore di quello "fatto a mano"...insomma per me il gioco non vale la candela...ma dipende anche dalle vostre esigenze, soprattutto di tempo...

ecco la "mia" ricetta:
Latte di soia

(1 tazza= 250 ml)

Mettere a bagno una tazza di soia gialla per 24 ore in un grosso recipiente insieme a 3 tazze d’acqua e un pizzico di sale.
a) prendere una tazza di soia e frullarla (io uso un frullatore ad immersione) insieme a 4 tazze d’acqua bollente. Triturare finemente. Aggiungere il resto della soia e altre 6 tazze d’acqua bollente.
b) mettere il liquido ottenuto in una pentola e riscaldare a fuoco bassissimo per 20 minuti. Far raffreddare un po’.
c) Appoggiare sopra un contenitore una passatoia con dentro un tessuto a trame larghe tipo garza (l’ideale sarebbe un tessuto per formaggio). Passare dentro il liquido e chiudere il tessuto. Spremere accuratamente il latte dalla polpa.
d) Una volta raffreddato conservarlo in frigorifero una settimana.
Si possono aggiungere alcuni cucchiaini di miele e un po’ d’olio di girasole per renderlo più piacevole.
La polpa che rimane nel panno è l'okara. Può essere usata nell'impasto del pane o di dolci o per fare una granola secca per la colazione (essiccando in forno uno strato fine di okara e malto), o ancora usata come fertilizzante o mescolata insieme al cibo di animali (per i gatti mescolata a del lievito di birra). L'okara deve essere consumata sempre in piccole quantità, perché può costituire un peso eccessivo per l'intestino ( è molto ricca di fibra).
Fonte: Danièle Starenkyj “Le bonheur du végétarisme: principes de vie & recettes”

Ciao!

PS: dimenticavo di dirti che il sapore non è quello dei latti commerciali che tu citi...e in più ti posso dire che la mia amica ha sempre dovuto fare il suo yogurt con il latte comprato perchè con quello della macchina non veniva bene.. (non so perchè ma anche io con il mio fatto in casa avevo dei risultati decisamente inferiori rispetto a quelli con il latte commerciale...non so dirti perchè...qualcuno mi può illuminare???!!!)

Mooner
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Messaggio da Mooner » ven feb 10, 2006 2:10 am

pulsatilla ha scritto:non so perchè ma anche io con il mio fatto in casa avevo dei risultati decisamente inferiori rispetto a quelli con il latte commerciale...non so dirti perchè...qualcuno mi può illuminare???!!!
Qui suggerisce degli accorgimenti per il latte fatto con la macchina. Non so se valgono le stesse cose facendolo a mano, comunque dice di preriscaldare i semi.

http://www.scienzavegetariana.it/nutriz ... _casa.html

Ciao

pulsatilla
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Messaggio da pulsatilla » ven feb 10, 2006 2:42 am

Grazie per la segnalazione!
Molto interessante...peccato che io non abbia un forno a microonde (solo a pensarci mi viene il mal di testa!)...proverò con il forno normale!

Ciao!

tagliafili
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Messaggio da tagliafili » ven feb 10, 2006 7:46 am

Già, la notizia del microonde mi ha parecchio stupido...
Insomma, con tutti i vantaggi salutari di una scelta vegana, perchè devo controbilanciare i danni con un bel fornelletto cancerogeno?
Avevo letto quell'articolo su segnalazione della rivista AamTerraNuova e pensavo di sostituire i 4 minuti del forno a microonde con 10 minuti del forno normale.

Problema: il mio forno è elettrico, e la spesa non è bassa per riscaldare pochi semi di soia... siamo ancora sicuri che si tratti di decrescita (nel mio caso)?

StefaniaVegan
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Messaggio da StefaniaVegan » ven feb 10, 2006 9:11 am

Forse dovremmo provare a farlo a mano, come Pulsatilla... Tanto x iniziare...

tagliafili
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Messaggio da tagliafili » ven feb 10, 2006 9:17 am

sì stessa cosa che pensavo io.

se poi riusciamo a farlo a mano, magari per comodità, in futuro, ci potremo comprare la veganstramegastar :*

riboeri
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Messaggio da riboeri » ven feb 10, 2006 11:00 am

tagliafili ha scritto:Già, la notizia del microonde mi ha parecchio stupido...
Insomma, con tutti i vantaggi salutari di una scelta vegana, perchè devo controbilanciare i danni con un bel fornelletto cancerogeno?
Avevo letto quell'articolo su segnalazione della rivista AamTerraNuova e pensavo di sostituire i 4 minuti del forno a microonde con 10 minuti del forno normale.

Problema: il mio forno è elettrico, e la spesa non è bassa per riscaldare pochi semi di soia... siamo ancora sicuri che si tratti di decrescita (nel mio caso)?
Avevo letto anch'io questa cosa del preriscaldamento... io pensavo di far leggermente tostare i semi di soia in una padella e poi metterli a mollo... ma non ho ancora avuto il tempo (ovvero la voglia) di farlo... se qualcuno ha più tempo (ovvero voglia) di me...

cicciopasticcio
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Messaggio da cicciopasticcio » ven feb 10, 2006 12:09 pm

Secondo me il preriscaldamento non serve a niente. A me il latte non viene col sapore di fagiolo, anche se non riscaldo i legumi.

Una volta, per prova, ho fatto il preriscaldamento e non e' cambiato niente.

Per quanto mi riguarda il latte viene identico a quello comprato, ma quello senza niente (ne' sale, ne' zucchero).

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