radioattività negli ambienti

Forum dedicato alle tecniche di costruzione con materiali naturali.

Moderatore: michele ricci

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XmX
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radioattività negli ambienti

Messaggio da XmX » gio ott 28, 2004 9:56 pm

come mai in un forum di bioedilizia e bioarchitettura non viene affronbtato il problema della radioattività derivante da certi materiali da costruzione e dal radon?
Copio/incollo da una pagina su ebay, piuttosto inquietante., che pubblicizza un contatore Geiger:


RADIOATTIVITA' IN CASA VOSTRA?
Sì. Senza saperlo, potreste avere in casa vostra un livello pericoloso di radioattività. Siete certi dei materiali con i quali è stata costruita? E sapete anche cosa c'è nel sottosuolo? No? Allora leggete qua.
IL CEMENTO
Nel caso del cemento incide fortemente la zona di provenienza. Mentre il cemento Portland presenta contenuti livelli di radioattività naturale, il cemento pozzolanico, proveniente da suoli di estrazione ricchi di elementi uranici, ha valori sensibilmente più elevati, fino a sei sette volte i valori medi riscontrati nei rimanenti casi.
IL TUFO, IL GRANITO, LE CERAMICHE E IL PORFIDO
Tufo, granito, ceramiche e porfido hanno spesso elevati livelli di radioattività, ma pochi lo sanno. Il tufo in molte regioni non è impiegato per costruire abitazioni, ma solo per muretti e strutture ornamentali, invece in altre regioni quali la Campania e il Lazio l'uso del tufo è tradizionalmente più esteso, anche per le mura delle case. Nel caso del granito l’attività specifica dell’equivalente di radium varia notevolmente in funzione del tipo e della provenienza della pietra, giungendo ad una variabilità fino a un fattore cinque tra minimo e massimo, rispetto al fondo di radioattività naturale. Alcune piastrelle in ceramica sono abbastanza radioattive e poco adatte a pavimentare le abitazioni. Il porfido è diffusissimo, soprattutto per rivestimenti e pavimentazione: una piazza coperta di cubetti di porfido, a causa del Torio in esso contenuto, emette più radiazioni dei primi 30Km intorno alla centrale di Chernobyl. Addirittura in una famosa piazza di Roma si misurano 7mSv, contro i 5mSv dell'area proibita intorno a Chernobyl. (1 Sievert=100 rem).
IL RADON
Ma il problema maggiore è il radon, un gas fortemente radioattivo che sfugge dal sottosuolo. Ci siamo più o meno tutti in contatto quotidiano, perché trascorriamo l' 80-90% della giornata in ambienti confinati e perfettamente isolati. Il valore medio della concentrazione di radon in Italia è di 77 Bq/m3 che supera di gran lunga i 40 Bq/m3 stimati come valore medio a livello mondiale. Le maggiori responsabilità di questo fenomeno sono da attribuire alle caratteristiche geologiche del sottosuolo italiano, all’impiego di tufi e pozzolane e al fatto che in Italia vengono spesso costruiti locali pubblici in luoghi sotterranei comunicanti direttamente con l’interno. Potreste avere la cantina o il garage pericolosamente radioattivi, senza mai saperlo.

(brano tratto da: http://search.ebay.it/contatore-geiger_ ... QQfromZR40)


Se ne può parlare?

beppe64
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Messaggio da beppe64 » ven ott 29, 2004 8:17 am

Il problema è già stato in parte affrontato,...ma non in questi termini ......."spaventosi!";
Tempo fa avevo letto un articolo su un sito di una Coop che costruisce abitazioni, naturalmente Emiliana;
http://www.abitcoop.coop/pages/news/Rad ... o2003.html
Ma il tuo articolo è davvero inquietante. Chiedo lumi anche a Serena.
Ciao

XmX
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Messaggio da XmX » ven ott 29, 2004 10:05 am

...ho scoperto che la "famosa piazza di Roma" citata nell'articolo è Piazza San Pietro, che infatti è tutta lastricata in porfido! Però, a parte piazza San Pietro, io di pavimentazioni in porfido ne ho viste un po' ovunque! Per esempio, anche il largo marciapiede davanti al bar sotto casa mia, dove ci sono i tavolini e le panchine, e la gente ci passa seduta le ore (anche mamme con le carrozzine), è in cubetti di porfido... Ma non è che questo del porfido è un problema effettivo, però sottaciuto perché sarebbe troppo costoso rimediare?

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robvi
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Messaggio da robvi » ven ott 29, 2004 1:44 pm

Ovviamente, da uno che vende contatori Geiger, non c'era da aspettarsi altro...
Trovo la cosa un pò troppo "americana" (guarda caso è importato dagli USA...), e molto poco "promiseland". Sinceramente, non credo che per difendersi dalla delinquenza serva a molto avere una pistola in tasca (come fanno negli USA), così come un contatore geiger non serve a difenderci dalla radioattività, ma solo a rivelarne l'intensità.
Che poi sia utile o meno sapere quanto è radioattivo il parcheggio in porfido dove lascio l'automobile parcheggiata tutto il giorno mentre sono al lavoro, oppure il pavomento in granito delle mie camere da letto, francamente è un problema che non mi tocca nemmeno lontanamente; se fossero veramente pericolosi, sarei sicuramente già morto da un pezzo.
Capisco invece che comperare un contatore Geiger è sicuramente molto utile ... per chi li vende.

Ciao

beppe64
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Messaggio da beppe64 » ven ott 29, 2004 5:29 pm

Anch'io conosco dei muratori, che hanno segato, tagliato, spezzettato una grande quantita di eternit, e sono ancora vivi, ma nulla toglie che forse hanno inalato delle sostanze un po pericolose;
Sono d'accordo con te Robvi che non è il caso di allarmarsi, però sono dell'idea di approfondire l'argomento; Se in casa si cammina sul granito, forse non è il caso di cambiarlo, però se devo consigliare una pavimentazione ad un cliente perchè non sapere se un materiale è più radioattivo di altri?

XmX
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Messaggio da XmX » ven ott 29, 2004 6:15 pm

be' appunto, se è vero che il danno da radioattività è cumulativo, perché
non cercare di assorbirne il meno possibile?

Serena O.
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Messaggio da Serena O. » ven nov 05, 2004 5:30 pm

Scusandomi perché anche qui riesco a rispondere solo ora (d'ora in poii sarò più puntuale) - a proposito di qto dice "beppe64"
Il problema è già stato in parte affrontato,...ma non in questi termini ......."spaventosi!"; Tempo fa avevo letto un articolo su un sito di una Coop che costruisce abitazioni, naturalmente Emiliana;
http://www.abitcoop.coop/pages/news/Rad ... o2003.html
Ma il tuo articolo è davvero inquietante. Chiedo lumi anche a Serena.

Tanto per non ripetermi e per fare il punto RIPORTO QUI UNA RISPOSTA GIA DATA NEL VECCHIO FORUM - è un po' lunga ma serve anche un po' per inquadrare le cose in generale:

Re: Radon....che fare?
Autore: Serena O.
Data:   31/08/04 09:04

La RADIOATTIVITÀ nelle abitazioni può essere causata dall'emissione di radon dal suolo o proveniente dall'acqua) o da materiali, oppure dall'emissione di radionuclidi da materiali contaminati.

Il radon è un gas nobile incolore, inodoro e pesante, (è otto volte più pesante dell'aria) il che ne facilita il ristagno negli ambienti.
È prodotto dal decadimento dell'uranio, del torio e del radio normalmente presenti in natura: la presenza di radio nel terreno è infatti causa di ininterrotta emissione di radon da parte dell'intera superficie terrestre.
A sua volta il radon decade emettendo particelle che a contatto con l'organismo possono causare la morte di cellule o, peggio ancora, il loro danneggiamento. Se le cellule danneggiate sono germinali si possono originare fenomeni cancerogeni.
La componente dominante d'esposizione della popolazione a radiazione naturale è costituita dall'inalazione di radon-222 (potenzialmente pericoloso per il prolungato tempo di decadimento, 91 ore, in seguito al quale si trasforma in piombo).

Fonti
La concentrazione di gas radioattivi negli ambienti interni è di solito determinata dalla radioattività del suolo, ma può essere condizionata da altri fattori, come la presenza di radon in alcuni materiali da costruzione, siano essi di origine naturale oppure provenienti da scarti industriali. Un noto esempio è costituito dall' “alum shale”, cemento contenente scisti alluminosi molto comune in Svezia, caratterizzato da una forte emissività: se usato come materiale prevalente nella costruzione di un edificio, la concentrazione di radon negli ambienti può arrivare a 800 Bq/mc, contro un valore medio nell'aria esterna intorno ai 10 Bq/mc.

1. Radioattività dal suolo:
fuoriuscita di radon dal sottosuolo e conseguente migrazione nelle fondamenta degli edifici e nell'ambiente esterno. Questo processo è favorito dalla presenza nel sottosuolo di crepe, falde, corsi d'acqua e rocce di natura vulcanica (graniti, porfidi, tufi), pertanto i terreni più a rischio sono quelli di origine vulcanica con profonde faglie e falde acquifere.
Il passaggio di radon è facilitato da crepe nelle cantine, dai condotti delle tubature. A volte veicolo di radioattività è la stessa acqua dell'impianto proveniente da falde freatiche.
Per quanto solo parzialmente solubile in acqua, a volte il radon vi è presente in quantità non trascurabili e può trasferirsi da questa all'aria o sulle persone tramite bagni e docce.

2. Emissione di radon da materiali da costruzione naturali:
materiali da costruzione diversi di origine naturale (in particolare alcuni graniti, tufi, lava, basalto, ma anche pozzolane, alcune argille, gessi).

3. Emissione di radioattività da materiali contaminati da elementi radioattivi:
Materiali da costruzione provenienti dal riciclaggio di materiali contaminati o contenenti componenti contaminati (vedi pag), per esempio cementi e ceramiche prodotti con scorie di altoforno, mattoni di fanghi rossi (scarti della produzione dell'alluminio), gesso fosforoso (scarto del fosfato grezzo).

Effetti
Normalmente l'esposizione alla radioattività naturale non raggiunge soglie di pericolosità all'aperto, ma può diventare pericolosa in ambienti chiusi dove l'accumulo di radionuclidi raggiunge facilmente livelli alti.
I rischi sono più alti per i bambini. Inoltre, poiché i radionuclidi si legano al particolato e sono veicolati attraverso di esso, gli effetti nocivi della radioattività sono particolarmente aggravati dalla sinergia con polvere e con fumo di sigaretta.
L'organo bersaglio del radon è il polmone: i radionuclidi del gas e i suoi primi prodotti di decadimento (isotopi del polonio, del piombo e del bismuto, i quali, caratterizzati da tempi di dimezzamento dell'ordine di secondi, decadono irradiando i tessuti bronchiali e polmonari) penetrano nell'organismo per inalazione e si insediano nel rivestimento epiteliale superficiale dei bronchi, dove possono ingenerare effetti genotossici e patologie tumorali.
E' stato valutato che negli Stati Uniti, in cui il valore medio di radon-222 nelle abitazioni è pari a soli 40 Bq/mc, la radioattività interna incrementi il rischio di tumori al polmone dello 0.3 %. Qui l'attenzione a questo rischio è tale che (così come in Svezia) all'atto di vendita di un immobile va dichiarato il tenore di radon, che non deve superare la soglia dei 145/150 Bq/mq: in tal caso il valore della casa precipita drasticamente.
In ambito europeo ed americano non sono inusuali concentrazioni di radon-222 variabili tra 200 e 2000 Bq/mc: si ritiene che queste condizioni possano determinare un incremento di rischio paragonabile a quello dovuto al fumo di sigarette.

Precauzioni preventive e di emergenza
I valori di radioattività sul suolo italiano oscillano da poche unità fino a migliaia di Bq/mc. Il valore medio di esposizione è stimato sui 120 millirem all'anno.
Questo valore varia a seconda delle regioni: in alcune zone dell'Umbria, della bassa Campania e dell'alto Lazio si rilevano concentrazioni sensibilmente superiori rispetto ad aree dell'Emilia Romagna e della Toscana. Ma, come abbiamo visto, anche in aree non a rischio la radioattività può essere portata all'intero delle abitazioni dall'utilizzo di materiali emissivi.
Eventuali dubbi possono essere chiariti da un rilevamento condotto da un esperto di analisi ambientali:
. Nel caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni, è possibile effettuare rilevazioni di radioattività sulle partite di materiali ritenuti a rischio.
. Nel caso di edifici ubicati in zone ritenute a rischio, è possibile effettuare analisi di radioattività ambientale.
La verifica della concentrazione di radon nell'ambiente domestico è sempre consigliata nelle zone a rischio; oltre che per le abitazioni, sarebbero particolarmente raccomandate per le scuole.
In generale, in caso di sospetta o accertata radioattività ambientale:
. Sigillare bene eventuali crepe o fessurazioni delle solette interrate, sbocchi di intercapedini, pozzetti o altre canalizzazioni provenienti dal sottosuolo.
. Prevedere un'areazione forzata per evitare accumulo di radon nei locali interrati e nei piani bassi.
. Attuare una frequente ventilazione degli ambienti, con particolare riguardo a quelli situati nei piani bassi e in presenza di fumo di sigaretta.
. Arieggiare i bagni in seguito a docce (il radon può essere diffuso anche attraverso le tubature dell'acqua).
L'effettiva pericolosità della radioattività interna è fortemente condizionata anche dalle attività umane, dato che il pericolo aumenta in sinergia con polveri o fumo di sigaretta. In particolare riveste importanza il fatto che si cucini o si fumi nei locali.
Osservare maggiori precauzioni per i bambini (i più esposti all'azione di un gas pesante, che si concentra vicino al suolo) e per i soggetti deboli.

anna
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materiali da costruzione radioattivi

Messaggio da anna » dom gen 09, 2005 10:23 pm

per i materiali da costruzione quali sono i valori di radioattività "ottimali", o meglio che non devono essere oltrepassati? mi riferisco nella fattispecie alla calce idraulica naturale pozzolanica, che è tanto consigliata e usata in bioedilizia... grazie a chi vuole rispondere anna

cas
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Messaggio da cas » gio ago 25, 2005 12:52 am

robvi ha scritto:francamente è un problema che non mi tocca nemmeno lontanamente; se fossero veramente pericolosi, sarei sicuramente già morto da un pezzo.
Ciao
secondo me è una stupidata questa... le radiazioni per quanto ne so io hanno effetti a lungo termine... in ogni caso spero per la tua salute il meglio :)

cas
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Messaggio da cas » gio ago 25, 2005 1:06 am

robvi ha scritto:francamente è un problema che non mi tocca nemmeno lontanamente; se fossero veramente pericolosi, sarei sicuramente già morto da un pezzo.
Ciao
secondo me è una stupidata questa... le radiazioni per quanto ne so io hanno effetti a lungo termine... in ogni caso spero per la tua salute il meglio :)

valentino1957
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Re: radioattività negli ambienti

Messaggio da valentino1957 » lun apr 25, 2011 2:10 pm

Solo un appunto sulla radioattivita' nel legno da costruzione, parquet etc.
La tendenza e' di esagerare e di vedere pericoli ovunque. Voglio assicurare che almeno per il legno il pericolo non esiste per quanto riguarda la radiottivita' indotta. Ho svolto una ricerca durata alcuni anni e ho valutato 400 mila singoli dati (campioni di terreno, sostanza secca, latte vaccino) nella zona dell'alto friuli con la facolta' di Agraria di Udine in relazione ad una ricerca sull fallout radioattivo di Cernobyl. Ricordiamoci di questo:
La zona di terreno che eventualmente viene inquinato da un fallout radioattivo (es nube Cernobyl) si limita ai primi centimetri e decresce esponenzialmente andando in profondita'.
Quindi, piante erbacee annue e specialmenti funghi possono accumulare sali minerali e quindi isotopi radioattivi come in questo caso Cesio 137. Nel caso del Cesio l' isotopo ha tempo di dimezzamento di 30 anni, quindi dopo trent'anni dal fallout troveremo la meta' di isotopi nel campione (Cernobyl accadde nel 1986) Gli altri isotopi relativi a fallout hanno tempi di dimezzamento simili (stronzio 28 anni) o minori e sono ora non piu' radioattivi (iodio 8 giorni).
Piante legnose di alto fusto come quelle usate nell'industria del legno assorbono i loro sali a livelli inferiori del terreno, quindi difficilmente "incorporano" isotopi nel loro cellule xylematiche (del legno).
Se il legno venisse esposto a radiazioni (siano esse alfa beta o gamma) non lo renderebbe di per se radioattivo.
Molto piu' semplicemente produttori, costruttori e artigiani locali dell'industria del legno voglio mantenere i loro esagerati margini e non essere scavalcati da qualcuno che possa acquistare direttamente dai loro STESSI fornitori. Infatti pagare un parquet di produzione polacca o estone anche 10 volte di piu' qui in italia chi arricchisce, voi?
Quindi se chiedete come mai costa cosi' poco comperarlo nel luogo di produzione vi diranno: ' attento e' radioattivo!' BUM!

Paolo Boni
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Re: radioattività negli ambienti

Messaggio da Paolo Boni » mar apr 26, 2011 7:46 am

Prima cosa... La radioattività naturale è sicuramente un fattore di rischio ma assolutamente controllabile.
Prima cosa il territorio italiano non è tutto radioattivo alla stesas maniera ma varia moltissimo da luogo a luogo e quindi basta non rendere edificabili luoghi altamente contaminati o se necessario attuare le normali misure di sicurezza.

Seconda cosa... i materiali radioattivi vedi tuo o altre pietre estratte hanno sicuramente una radioattività intrinseca ma non sono assolutamente pericolosi, basta usarli con la testa.
Sicuramente non mi rivesto di tufo o di porfido l'interno della camera da letto o il soggiorno.
Inoltre molte delle radioattività prodotte dai materiali di estrazione si gestiscono egregiamente con ventilazione trasversale che ne attenua gli effetti. (quindi quello di piazza san pietro è una grnde bufala dei venditori di geiger) Inoltre il danno all'uomo è sulla lunga esposizione e non mi pare che visitare san Pietro rientri nella lunga esposizione.

Terza cosa... chi di noi mangia lardo di colonnata o formaggio di fossa insaporito da quel naturalissimo ingrediente che è il gas radon??? come mai non ci sono studi allarmistici che vietano il consumo del lardo o del formaggio di fossa???
Anzi devo dire che sono proprio buoni e se il radon fa questi effetti mi fa sicuramente venire un leggero languorino :mrgreen:

COme sempre quello che fa la differenzaè un sano buon senso in ogni cosa.
Ciao Paolo

Luke23
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Re: radioattività negli ambienti

Messaggio da Luke23 » lun set 04, 2023 7:17 pm

Buongiorno a tutti,
un po' in ritardo, ma provo a chiarire alcuni dubbi.
Premetto che mi occupo, tra le altre cose, di radioprotezione in ambiente biomedicale.
Chiariamo un primo punto: perché la radioattività è considerata pericolosa per gli esseri viventi?
La radioattività alfa (nuclei di elio), beta (elettroni o positroni) e gamma (fotoni) ha la tendenza di "attraversare" gli elementi.
Le radiazioni alfa vengono fermate da un foglio di carta, le beta da un foglio di alluminio ma le gamma possono attraversare anche un centimetro di piombo.
Queste radiazioni sono dette "ionizzanti" perché quando colpiscono qualcosa tendono a "strappare" particelle dagli atomi e dalle molecole. Radiazioni ionizzanti sono anche gli UV-B, UV-C, i raggi X, i raggi cosmici etc… Ora, noi viviamo in un mondo "impestato" di radiazioni ionizzanti, in gran parte provenienti dal Sole e dalle stelle. Queste radiazioni sono anche molto più intense di quelle ambientali, anche causate dal porfido.
Altra fonte di radiazioni sono il C14 e il Potassio 40, presenti anche nella materia vivente (certo, anche dentro di noi: ogni chilo della nostra "ciccia" emette circa 100 decadimenti radioattivi al secondo, fatevi il calcolo sul vostro peso!).

E quindi, se la radioattività è ovunque intorno a noi, come mai siamo ancora vivi?

Lasciamo un attimo da parte la chimica e la fisica e passiamo alla biologia.

Ogni essere vivente è composto di cellule, le quali hanno migliaia, se non milioni, di proprietà diverse. Ma a noi ne interessa solo una, la Apoptosi.
Che altro non è che la capacità di una cellula di "suicidarsi" quando viene danneggiata.

Dicevamo che le radiazioni ionizzanti possono "strappare" via delle particelle dagli atomi, "spezzare" delle molecole e via dicendo. Ma se questi danni vengono fatti ad una cellula, in genere, questa se ne accorge e si "suicida", lasciando spazio alle altre di crescere e riprodursi.

Quindi la radioattività è innocua? Nì…

Per dosi basse, l'apoptosi consente di rendere i danni così trascurabili da non essere percepibili. Noi non ce ne accorgiamo, ma durante una passeggiata all'aria aperta, tra ultravioletti, carbonio14, potassio40, porfidi e robe varie, diverse migliaia di nostre cellule "tirano le cuoia". Ma è la normalità.

Ma se aumentiamo il "bombardamento" può capitare che una cellula danneggiata si rifiuti di suicidarsi, e al contrario inizi a riprodursi in maniera imperfetta. Ecco che nasce un tumore (che nella maggioranza dei casi viene "ucciso" dai vicini sani, ma qualche eccezione c'è sempre).

ecco dove sta il rischio di "accumulo": si tratta in realtà di dar tempo al nostro fisico di "ripararsi" prima di prendere altre botte.
Per fare un paragone: se ci diamo una martellata sul dito, ahiahia, ma in qualche giorno guarisce tutto. Ma se dopo la prima martellata ne diamo altre, la guarigione non è così scontata.

E arriviamo all'estremo opposto: tante radiazioni che uccidono (o più esattamente fanno "suicidare) così tante cellule, che non ne abbiamo abbastanza per il "funzionamento" normale. E lì non c'è scampo.

Avrete notato che non ho parlato del radon...
Il radon, come altre sorgenti di radiazioni alfa (quelle che dei fermano con un foglio di carta) non sono particolarmente pericolose perché non riescono a passare la pelle.
Ma se il radon viene respirato, si "incastra" nei polmoni e continua per giorni e giorni a "picchiare" nello stesso punto del polmone, e come abbiamo visto a insistere si rischia l'insorgenza di un tumore. Si calcola che il radon sia responsabile dei circa il 40% dei tumori al polmone.
E la rimanenza dei tumori al polmone? Quasi tutti causati dal fumo, o meglio, dalle conseguenze "radioattive" del fumo.
Infatti chi fume aspira catrame ed altri derivati del carbonio, e in questo carbonio è presente sempre una percentuale di C14 radioattivo. Che come il radon "bombarda" sempre lo stesso punto con radiazioni beta, che sono anche più penetranti di quelle alfa del radon.

Non immaginavate che la radioattività causa circa 43.000 morti all'anno solo in Italia per causa del fumo? Eppure è radioattività naturale (a proposito: non esiste differenza tra radioattività naturale ed artificiale: la radioattività è un fenomeno fisico naturalissimo!)

Se quello che ho detto non fosse chiaro, chiedete pure!

Ciao!

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