Esatto, ho ripreso alcuni passi della tesi sostenuta dal collega Luchetti perché ritengo sia ben formulata e da parte mia condivisibile.dott.bordar ha scritto:La sua risposta mi sembrava familiare, sapevo di averla già letta da qualche parte. Era la tesi sostenuta dal Dott. Lucchetti nel 2011 giusto?
http://www.promolegno.com/risponde/doma ... -frame.htm
Nel Cap. 11.7.1 non si menzionano linee guida nazionali per il semplice fatto che le “Linee Guida per la certificazione dell’idoneità tecnica all’impiego di materiali e prodotti innovativi in legno per uso strutturale” sono state pubblicate dal CSLP recentemente e per questo non potevano essere richiamate all’interno delle NTC 2008.dott.bordar ha scritto:par 11.7.1 quarto capoverso (quello citato) - E' un punto chiave. Dice letteralmente che ci si "deve" adeguare (quindi obbligo) al punto C del paragrafo 11.1 nel caso esista già un ETAG (e fino a prova contraria esiste) per un sistema strutturale (come ad esempio il platform frame). Analizziamo bene questo punto C:
1) ETAG - European Technical Approval Guideline, si parla quindi di Linee guida "europee" non a carattere nazionale, dalle quale si può ottenere solo un ETA e non un CIT. Questa precisazione sarà più chiara leggento il seguente punto n°2.
2) par. 11.1 - Ci possono essere prodotti da costruzioni che
punto C - Sono materiali innovativi, il nostro caso. Se si rientra nel punto C si può scegliere tra seguire le linee guida per l'ottenimento del benestare tecnico europeo (a titolo d'esempio ETAG 007) o le linee guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Con le prime si rilascia un ETA, con le seconde un CIT (certificazione di idoneità tecnica all'impiego). Come visto però nel punto 11.7.1 paradossalmente non si menzionano neppure le linee guida nazionali ma solo le ETAG, quindi l'ottenimento di un ETA e non di un CIT.
In ogni caso si prescrive di adeguarsi a quanto prescritto al punto C del Cap. 11.1 e cioè:
“…In tali casi il produttore potrà pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA), ovvero, in alternativa, dovrà essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all’Impiego rilasciato dal Servizio
Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.”
All’interno delle suddette linee guida inoltre è riportata la seguente frase:
“In via generale si sottolinea come, per la definizione della procedura per ottenimento del CIT, si dovrà fare riferimento, qualora sia possibile, ai criteri di prova e verifica già codificati all’interno di norme armonizzate, di procedure ETAG/CUAP vigenti, ovvero di una Valutazione Tecnica Europea, che abbiano come oggetto prodotti riconducibili a quelli in esame presso il Servizio Tecnico Centrale.”
Pertanto è evidente che entrambi gli iter certificativi ETA/CIT sono attualmente ottenibili, rimane discrezione del richiedente decidere quale delle due strade intraprendere.
Quindi concordi sul fatto che la marcatura CE del kit costruttivo tramite ETA non è l’unica strada percorribile.dott.bordar ha scritto:Corretta precisazione ma la sostanza non cambia. Chiamiamola ETA o CIT su entrambi vige l'obbligo di certificare il kit costruttivo.
OK, approfondiamo ora quanto riportato all’interno dell’ETAG 007:dott.bordar ha scritto:Giustamente non si può affrontare un' ETAG in due righe, ma quanto riportato è una semplificazione di una lettura poco approfondita.
- L'obbligo di costruire l'intero kit in fabbrica non compare nell'ETAG 007, è una deduzione logica errata che fonda le sue basi su una interpretazione non corretta del testo. Nel caso di dubbi chiedere ad un Approval Body o Notified Body che abbia esperienza in merito alla certificazione di platform frame.
“This Mandate covers those industrially prepared kits, marketed as a building, that are made of pre designed and prefabricated components intended for production in series. This Mandate defines minimum requirements on the contents of such a kit. Partial kits falling below these minimum requirements are outside the scope of the Mandate and shall not be CE Marked on the basis of the resulting ETAG. These minimum requirements comprise all of the following: the structural elements of the building, the essential components of the external envelope including all necessary thermal insulation, and the internal linings in so far as they are necessary for the satisfaction of the Essential Requirements applied to the building”
Provo a tradurre quanto sopra, mi scuso per le eventuali imprecisioni nella trasposizione inglese-italiano, i concetti mi sembrano però abbastanza chiari.
"Questo mandato si riferisce a sistemi strutturali di produzione industriale, commercializzati come un edificio, che sono fatti di componenti pre-progettati e prefabbricati destinati alla produzione in serie. Questo mandato definisce i requisiti minimi per il contenuto di tali sistemi strutturali. Sistemi strutturali parziali, che ricadono all’interno di questi requisiti minimi sono al di fuori del campo di applicazione del mandato e non devono essere marcati CE sulla base della presente ETAG. Questi requisiti minimi comprendono tutte le caratteristiche seguenti: gli elementi strutturali della costruzione, i componenti essenziali dell'involucro esterno compreso tutto il necessario isolamento termico e dei rivestimenti interni, nella misura in cui siano necessari per il soddisfacimento dei requisiti essenziali applicati alla costruzione "
Non ho mai parlato di costruire l’intero kit in fabbrica ma da quanto riportato nella linea guida è necessario avere un elevato grado di prefabbricazione prodotto su base industriale e in serie.
Difatti non c’è nessun nesso con il volume di produzione ne con le dimensioni dell’azienda, ma non mi pare di aver mai affermato questo:dott.bordar ha scritto:Sinceramete non capisco il nesso, il factory production control non è correlato al volume di produzione, è la semplice redazione e osservazione di un manuale interno che prevede controlli da svolgere nel corso delle varie fasi del processo di fabbricazione, tipo umidità del legname, tolleranze nello spessore, controlli in accettazione ecc. lo si fà comunemente anche per aziende di 3-4 persone, prassi comune anche per le aziende certificate ISO 9001.
ribadisco il concetto…..senza un elevato grado di prefabbricazione in stabilimento non è possibile attuare un adeguato sistema di controllo di produzione in fabbrica (FPC) indispensabile per assicurare il mantenimento di un adeguato livello di affidabilità nella produzione e nella conformità del prodotto finito.
Non è questo il concetto che volevo esprimere, ritengo che l’ETAG 007 non sia applicabile indistintamente a tutte le aziende che realizzano case a telaio. Per cui se non è applicabile la linea guida si applica comunque il principio che tutti i singoli prodotti utilizzati siano marcati CE. Ripeto non discuto la validità della certificazione ma il suo ambito di applicazione.dott.bordar ha scritto:Mi perdoni, forse non ho ben capito le ultime due righe. Davvero lei mi stà dicendo che se è difficile applicare linea guida ci si può esentare dagli obblighi di legge cogenti?
L’ETA del Xlam/CLT è un’altra cosa e certifica il processo di produzione (giunto a pettine, incollaggio, umidità controllata, ecc.) e la prestazione attesa dal prodotto finito al di la del suo impiego finale. Certifica il pannello e non la parete o il solaio. Quindi se ho capito bene, la casa a telaio deve essere marcata CE mentre per la casa in Xlam basta solo la marcatura CE del pannello?dott.bordar ha scritto:Un plauso alle 2/3 aziende italiane che stoicamente combattono contro la crisi rispettando le leggi, anche se in realtà si deve moltiplicare il dato per 4 considerando i produttori dei vari CLT.
Premesso che il 3 maggio 2011 io non lavoravo ancora in Assolegno, non mi sono occupato ne ho seguito il progetto. Ad ogni modo so che poi non ha avuto più seguito perché è stato impossibile realizzare un pacchetto di stratigrafie e dettagli costruttivi che potesse essere adottato da tutte le aziende potenzialmente interessate, proprio per il diverso grado di prefabbricazione, di materiali utilizzati, di tecnologie di dettaglio utilizzate a livello di particolari costruttivi.dott.bordar ha scritto:Mi scusi Geomiczul, lei si occupa del settore case? Mi saprebbe spiegare perchè il 3 maggio del 2011 a seguito di una riunione con i vostri associati del "gruppo case ed edifici a struttura di legno", è stata inviata una proposta economica a tutte le imprese associate per promuovere una certificazione di gruppo? Per caso vi sono molti associati "nordici" che fanno "case a catalogo"?
In altri casi il progetto di "ETA collettivo" è stato portato avanti con successo (Vedi ETA "Uso Fiume/Trieste di abete" e ETA "Uso Fiume di Castagno"). Questo perchè trattandosi di un singolo prodotto è stato molto più facile definire caratteristiche e standard produttivi comuni. Faccio notare che gli ETA sulle travi uso Fiume/Trieste non sono comunque certificazioni obbligatorie.
Per oggi mi sembra abbastanza, ora chiudo e saluto....ciao ciao