Appunto: biocompatibile al 70% ad alto risparmio energetico. Ma non in bioedilizia. Ma va bene lo stesso eh? Intendiamoci.franco mori ha scritto: a proposito ho ricevuto i dati tecnici della nostra casa a Bolzano che espone la targhetta A+ a fianco della porta di ingresso rilasciata dal Klimahaus di Bolzano . Ha un bel cappotto di 10 cms in polistirolo certificato dalla stessa Klimahaus come biocompatibile al 70%. Casa visitabile su appuntamento col mio collega di bolzano: vedere per credere
)
Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
- franco mori
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
carletto ha scritto:Appunto: biocompatibile al 70% ad alto risparmio energetico. Ma non in bioedilizia. Ma va bene lo stesso eh? Intendiamoci.franco mori ha scritto: a proposito ho ricevuto i dati tecnici della nostra casa a Bolzano che espone la targhetta A+ a fianco della porta di ingresso rilasciata dal Klimahaus di Bolzano . Ha un bel cappotto di 10 cms in polistirolo certificato dalla stessa Klimahaus come biocompatibile al 70%. Casa visitabile su appuntamento col mio collega di bolzano: vedere per credere
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guarda per me come gia' specificato va bene lo stesso, pero' , vorrei allora capire se la classe A+ ddel Klimahaus di Bolzano e per le case biocompatibili o bioedili? non e' una domanda tendenziosa ...e' un forum siamo qui per discutere
- franco mori
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
AndyB72 ha scritto:Scusa...ma cosa ti dice che mi stavo riferendo a te?franco mori ha scritto: a questa non posso non rispondere
non ti permettere piu' di darmi del venditore di bassa lega
ignorante e maleducato
Il mio era un discorso generico e mentre scrivevo nemmeno ti pensavo onestamente, ma stavo pensando nello specifico a un paio di venditori che mi hanno raccontato un pò di "storielle" che poi confrontate con altri esperti non si sono rivelate veritiere !
Se poi hai la coda di paglia è un problema esclusivamente tuo.
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
Cos'è una gara a chi scrive l'ultima?franco mori ha scritto: le accetto come scuse
Non ho niente da scusarmi.
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
Bè, chiedi ai Bolzanini visto che è i ltuo settore. E vediamo che dicono loro.franco mori ha scritto:
guarda per me come gia' specificato va bene lo stesso, pero' , vorrei allora capire se la classe A+ ddel Klimahaus di Bolzano e per le case biocompatibili o bioedili? non e' una domanda tendenziosa ...e' un forum siamo qui per discutere
Ciao
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
fatto se mi rispondono ti aggiornocarletto ha scritto:Bè, chiedi ai Bolzanini visto che è i ltuo settore. E vediamo che dicono loro.franco mori ha scritto:
guarda per me come gia' specificato va bene lo stesso, pero' , vorrei allora capire se la classe A+ ddel Klimahaus di Bolzano e per le case biocompatibili o bioedili? non e' una domanda tendenziosa ...e' un forum siamo qui per discutere
Ciao
Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
Ciao Franco.
Provo ad anticipare una risposta.
Casaclima si occupa di edifici ad alta efficienza energetica, indipendentemente dal tipo di materiale utilizzato.
L'ottenimento di un certificato Casaclima, in pratica, ti permette soltanto di dimostrare che l'abitazione rispetta certi standard e che consuma un preciso numero di Kw all'anno per essere riscaldata (e raffreddata), fattore sempre più importante nel determinare il reale valore di mercato dell'immobile.
Il discorso sulla bioediliza, sull'utilizzo il più possibile ampio di prodotti provenienti direttamente dalla natura e non sottoposti a processi di sintesi, è invece diverso.
Una casa può essere energeticamente molto efficiente, ma non essere bio in senso stretto (il caso del polistirolo per il cappotto è emblematico).
In realtà, anche se amo immaginare una casa realizzata con materiali totalmente rinnovabili, senza cioè che il loro impiego produca la distruzione definitiva di risorse naturali (tali sono i prodotti derivanti dal petrolio e dalle cave), sono consapevole che realizzare una casa bio al 100% è probabilmente appannaggio di poche persone con una spinta ideale e capacità di spesa così ampie da lasciare da parte altre consierazioni di carattere più terreno, le stesse alle quali siamo costretti noi comuni mortali.
Io ho realizzato una casa che usasse il meno possibile prodotti di sintesi del petrolio, ma ciò non significa che non abbia usato polietilene reticolato per l'impianto a pavimento, o che abbia dovuto usare silicone e schiuma espansa (soltanto però dov'era strettamente necessario).
Insomma, una via di mezzo, la stessa che in genere si tende a seguire in nome del buon senso. Almeno lo spero.
Se e quando diventerò miliardario, penserò alla possibilità di realizzare un edificio passivo con paglia e fieno. Ma non in Friuli, altrimenti mi dura sei mesi vista l'umidità e la pioggia che abbiamo da queste parti .
Cordiali saluti.
Alex
Provo ad anticipare una risposta.
Casaclima si occupa di edifici ad alta efficienza energetica, indipendentemente dal tipo di materiale utilizzato.
L'ottenimento di un certificato Casaclima, in pratica, ti permette soltanto di dimostrare che l'abitazione rispetta certi standard e che consuma un preciso numero di Kw all'anno per essere riscaldata (e raffreddata), fattore sempre più importante nel determinare il reale valore di mercato dell'immobile.
Il discorso sulla bioediliza, sull'utilizzo il più possibile ampio di prodotti provenienti direttamente dalla natura e non sottoposti a processi di sintesi, è invece diverso.
Una casa può essere energeticamente molto efficiente, ma non essere bio in senso stretto (il caso del polistirolo per il cappotto è emblematico).
In realtà, anche se amo immaginare una casa realizzata con materiali totalmente rinnovabili, senza cioè che il loro impiego produca la distruzione definitiva di risorse naturali (tali sono i prodotti derivanti dal petrolio e dalle cave), sono consapevole che realizzare una casa bio al 100% è probabilmente appannaggio di poche persone con una spinta ideale e capacità di spesa così ampie da lasciare da parte altre consierazioni di carattere più terreno, le stesse alle quali siamo costretti noi comuni mortali.
Io ho realizzato una casa che usasse il meno possibile prodotti di sintesi del petrolio, ma ciò non significa che non abbia usato polietilene reticolato per l'impianto a pavimento, o che abbia dovuto usare silicone e schiuma espansa (soltanto però dov'era strettamente necessario).
Insomma, una via di mezzo, la stessa che in genere si tende a seguire in nome del buon senso. Almeno lo spero.
Se e quando diventerò miliardario, penserò alla possibilità di realizzare un edificio passivo con paglia e fieno. Ma non in Friuli, altrimenti mi dura sei mesi vista l'umidità e la pioggia che abbiamo da queste parti .
Cordiali saluti.
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
Eppure a Portogruaro....alexbio ha scritto: Se e quando diventerò miliardario, penserò alla possibilità di realizzare un edificio passivo con paglia e fieno. Ma non in Friuli, altrimenti mi dura sei mesi vista l'umidità e la pioggia che abbiamo da queste parti .
Cordiali saluti.
Alex
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
alexbio ha scritto:Ciao Franco.
Provo ad anticipare una risposta.
Casaclima si occupa di edifici ad alta efficienza energetica, indipendentemente dal tipo di materiale utilizzato.
L'ottenimento di un certificato Casaclima, in pratica, ti permette soltanto di dimostrare che l'abitazione rispetta certi standard e che consuma un preciso numero di Kw all'anno per essere riscaldata (e raffreddata), fattore sempre più importante nel determinare il reale valore di mercato dell'immobile.
Il discorso sulla bioediliza, sull'utilizzo il più possibile ampio di prodotti provenienti direttamente dalla natura e non sottoposti a processi di sintesi, è invece diverso.
Una casa può essere energeticamente molto efficiente, ma non essere bio in senso stretto (il caso del polistirolo per il cappotto è emblematico).
In realtà, anche se amo immaginare una casa realizzata con materiali totalmente rinnovabili, senza cioè che il loro impiego produca la distruzione definitiva di risorse naturali (tali sono i prodotti derivanti dal petrolio e dalle cave), sono consapevole che realizzare una casa bio al 100% è probabilmente appannaggio di poche persone con una spinta ideale e capacità di spesa così ampie da lasciare da parte altre consierazioni di carattere più terreno, le stesse alle quali siamo costretti noi comuni mortali.
Io ho realizzato una casa che usasse il meno possibile prodotti di sintesi del petrolio, ma ciò non significa che non abbia usato polietilene reticolato per l'impianto a pavimento, o che abbia dovuto usare silicone e schiuma espansa (soltanto però dov'era strettamente necessario).
Insomma, una via di mezzo, la stessa che in genere si tende a seguire in nome del buon senso. Almeno lo spero.
Se e quando diventerò miliardario, penserò alla possibilità di realizzare un edificio passivo con paglia e fieno. Ma non in Friuli, altrimenti mi dura sei mesi vista l'umidità e la pioggia che abbiamo da queste parti .
Cordiali saluti.
Alex
grazie per la risposta che trovo molto coerente alla realta' che conosco. Ho fatto questa domanda perche' in un post precedente qualcuno per contestarmi la naturalita' delle case con il cappotto in polistirolo mi ha inviato il link di casclima classe + dove si specifica che le le case per avere la classe + devono essere fatte di materiali naturali. Per i motivi che tu citi , credo che a questo punto casaclima abbia forzatamente dovuto accettare il concetto di biocompatibilita' definendo naturale un materiale biocompatibile almeno al 70%. pero' aspetto una loro precisazione ( ho paura' che non arrivera' mai.....si domanderanno ma cosa vuole questo qui? ...comunque io la mail la ho inviata...)
cordiali saluti a te
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
wow che discussione animata!
Diciamo solo che stiamo entrando nella relatività più assoluta, guidata da un marketing che definisce cosa è buono o cosa è meno buono, un marketing gestito da aziende che si cercano di ritagliare un segmento di mercato dove avere il proprio spazio indisturbato, bisognerà pure giustificare un prezzo o promuovere un prodotto o dimostrare che sei diverso, se vuoi vendere...
Ad ogni modo personalmente ritenevo bio tutto quello che era proveniente da materiali naturali, poi un mio ex professore di scuola con il quale lavoro spessissimo mi ha spiegato che un materiale per definirsi bio deve essere riutilizzabile in futuro sotto anche altre forme ad esmpio la carta riciclata, le lattine della coca cola ecc...Sembra impossibile da credere ma è più bio un serramento in alluminio rispetto ad uno in legno...perchè? perchè l'alluminio poi viene rifuso e riutilizzato, il serramento in legno viene smantellato e non può nemmeno essere bruciato perchè contiene pigmenti di vernice.
Ad ognuno il suo punto di vista, basta chiarirsi...
Diciamo solo che stiamo entrando nella relatività più assoluta, guidata da un marketing che definisce cosa è buono o cosa è meno buono, un marketing gestito da aziende che si cercano di ritagliare un segmento di mercato dove avere il proprio spazio indisturbato, bisognerà pure giustificare un prezzo o promuovere un prodotto o dimostrare che sei diverso, se vuoi vendere...
Ad ogni modo personalmente ritenevo bio tutto quello che era proveniente da materiali naturali, poi un mio ex professore di scuola con il quale lavoro spessissimo mi ha spiegato che un materiale per definirsi bio deve essere riutilizzabile in futuro sotto anche altre forme ad esmpio la carta riciclata, le lattine della coca cola ecc...Sembra impossibile da credere ma è più bio un serramento in alluminio rispetto ad uno in legno...perchè? perchè l'alluminio poi viene rifuso e riutilizzato, il serramento in legno viene smantellato e non può nemmeno essere bruciato perchè contiene pigmenti di vernice.
Ad ognuno il suo punto di vista, basta chiarirsi...
- franco mori
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
risposte concise e competenti, mi piaci cavallo pazzocavallopazzo83 ha scritto:wow che discussione animata!
Diciamo solo che stiamo entrando nella relatività più assoluta, guidata da un marketing che definisce cosa è buono o cosa è meno buono, un marketing gestito da aziende che si cercano di ritagliare un segmento di mercato dove avere il proprio spazio indisturbato, bisognerà pure giustificare un prezzo o promuovere un prodotto o dimostrare che sei diverso, se vuoi vendere...
Ad ogni modo personalmente ritenevo bio tutto quello che era proveniente da materiali naturali, poi un mio ex professore di scuola con il quale lavoro spessissimo mi ha spiegato che un materiale per definirsi bio deve essere riutilizzabile in futuro sotto anche altre forme ad esmpio la carta riciclata, le lattine della coca cola ecc...Sembra impossibile da credere ma è più bio un serramento in alluminio rispetto ad uno in legno...perchè? perchè l'alluminio poi viene rifuso e riutilizzato, il serramento in legno viene smantellato e non può nemmeno essere bruciato perchè contiene pigmenti di vernice.
Ad ognuno il suo punto di vista, basta chiarirsi...
Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
... e se la vernice è bio?il serramento in legno viene smantellato e non può nemmeno essere bruciato perchè contiene pigmenti di vernice.
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
OK, ma vediamo tutto il ciclo dell'alluminio:cavallopazzo83 ha scritto:...Sembra impossibile da credere ma è più bio un serramento in alluminio rispetto ad uno in legno...perchè? perchè l'alluminio poi viene rifuso e riutilizzato, il serramento in legno viene smantellato e non può nemmeno essere bruciato perchè contiene pigmenti di vernice.
Ad ognuno il suo punto di vista, basta chiarirsi...
L'alluminio si ricava principalmente dalla bauxite, un minerale presente al 90 % nei paesi della fascia tropicale. I principali paesi in cui si estrae sono l'Australia, Africa Occidentale, Giamaica e Brasile. Il procedimento avviene in due fasi. La prima tappa di produzione dell'alluminio è il procedimento Bayer che consiste nell'estrarre idrossido di alluminio dalla bauxite sotto l'effetto della pressione e della temperatura, che successivamente viene fuso e si ricava l'ossido di alluminio (allumina). Come prodotto residuo si ottiene un fango rosso che viene deposto in apposite discariche.
L'ossido di alluminio è il prodotto di partenza per la seconda fase: l'elettrolisi. Si procede con una fusione di allumina e criolite fusa, con l'aggiunta di corrente elettrica (ca. 13 kW/h/kg) che separa l'alluminio liquido dall'ossigeno. Da due tonnellate di allumina si ottiene una tonnellata di alluminio primario.
L'alluminio liquido viene successivamente colato negli stampi, per noi in blocchetti. A seconda delle forme e dei minerali aggiunti (ovvero le leghe, nel nostro caso AlMgSi 0,5), i blocchi vengono fusi in billette dalle quali nasceranno i profili pressati. La quota di alluminio primario per il fabbisogno mondiale è di circa il 60 %.
Non per essere pedante, ma secondo me, alla luce dei costi economici/sociali/ambientali, il legno continua a vincere...
inverno e serramenti
Accidenti, non trovavo più questi messaggicarletto ha scritto:OK, ma vediamo tutto il ciclo dell'alluminio:cavallopazzo83 ha scritto:...Sembra impossibile da credere ma è più bio un serramento in alluminio rispetto ad uno in legno...perchè? perchè l'alluminio poi viene rifuso e riutilizzato, il serramento in legno viene smantellato e non può nemmeno essere bruciato perchè contiene pigmenti di vernice.
Ad ognuno il suo punto di vista, basta chiarirsi...
(..)
Non per essere pedante, ma secondo me, alla luce dei costi economici/sociali/ambientali, il legno continua a vincere...
Non è che andiamo un pò troppo OT?
Comunque concordo con quanto esposto da Carletto e proporrei queste domande a cavallopazzo:
1. l'alluminio dei serramenti e vergine o riciclato?
2. quanto costa - in termini ambientali vd. posto di carletto - produrre l'alluminio?
3. quanto costa produrre il taglio termico necessario per renderli comparabili con quelli in legno?
4. li posso riciclare entrambi?
5. è attiva la filiera di recupero per entrambi?
6. sicuramente non posso usare il legno dei serramento verniciati - se li faccio in larice in realtà posso scegliere di lasciarli al naturale - per fare il barbecue, ma da lì a dire che non si può bruciare negli impianti appositi a biomassa mi sembra un passo eccessivo, no? Qualcuno a dati più precisi?
Ciao
- franco mori
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Re: Per chi ci vive: quanto vi è "costato" l'inverno?
si infatti stavo commentando che oggi le vernici per il legno sono all' acqua e3d , insieme ai collanti, sono esenti da origini petrolchimiche per cui assolutamente bioM3M ha scritto:... e se la vernice è bio?il serramento in legno viene smantellato e non può nemmeno essere bruciato perchè contiene pigmenti di vernice.