Salve a tutti,
mi intrometto per una semplice considerazione: questo è uno dei, purtroppo moltissimi, casi in cui la disinformazione spadroneggia, soprattutto se si tratta di bioedilizia e connessi.
A questo proposito, la lettura dell'articolo al link già proposto:
dovrebbe essere illuminante: solo i campi elettromagnetici generati da correnti alternate sono potenzialmente pericolosi, più è alta la frequenza, maggiore è il rischio. Nel caso dei pannelli fotovoltaici, la corrente prodotta è continua, il campo e.m. è simile a quello terrestre, al quale i nostri organismi sono adattati da sempre e, a meno che le intensità di questi campi non siano mostruosamente elevate ( e non è così per i pannelli fv) non è proprio il caso di porsi il problema, e meno che mai spendere soldi per schermare il tetto. Riguardo al tetto, bisogna invece fare attenzione ai parafulmine, che andrebbero evitati in quanto, pur se realizzati in modo ottimale, se sono posti sul tetto e se la scarica a terra è quella tradizionale con la gabbia che circonda l'edificio, si rischia di essere sottoposti a campi e.m. di enorme intensità nel caso di scarica. In bioedilizia si consiglia, sempre se è possibile, di piantare alberi tipo cipressi che svolgano la funzione di parafulmine.
Tornando ai pannelli, l'ideale sarebbe realizzare un'isola fotovoltaica senza inverter, ovvero un impianto che lavori solo in corrente continua, dato che esistono anche elettrodomestici adatti. Anche in questo caso, però, c'è la controindicazione: la tecnologia di produzione degli accumulatori (batterie, tipo quelle delle automobili) genera ancora grossi problemi riguardo lo smaltimento di questi ultimi una volta esauriti e, per come vanno le cose, è difficile essere certi che lo smaltimento di oggetti altamente inquinanti come questi (contengono piombo, acidi, gel e altro) venga effettuato in modo corretto.
Per concludere, in bioedilizia normalmente si propone di realizzare l'impianto elettrico degli edifici secondo una geometria stellare, in modo che non ci siano cavi elettrici che si chiudono "a spira", la qual cosa aumenta l'intensità del campo e.m. prodotto dalla corrente alternata, come nei trasformatori e nei motori elettrici, dove di spire ce ne sono in gran numero.
Allora, che fare? Personalmente, dato che ogni attività umana che consuma anche una minima quantità di energia presuppone impatto ambientale, penso che sia impossibile azzerare del tutto i rischi, per gli umani e per l'ambiente, lo dimostra il fatto che siamo tutti qui davanti al computer, con i suoi campi e.m., pur di comunicare. Conviene quindi informarsi senza troppi preconcetti e senza fare riferimento a tante dottrine new age che, ahimè, creano allarmismi spesso ingiustificati e a volte ipocriti (tanto poi si sale tutti in macchina e via... a bruciar benzina!!); dopodichè, fare le scelte che ci sembrano più equilibrate, anche in base alla disponibilità delle tasche di ognuno.
Chiedo scusa per la tirata un pò pedante
![Embarassed :oops:](./images/smilies/icon_redface.gif)
, ma mi sembrava giusto fare un pò di chiarezza.
A proposito di chiarezza, è importante anche
Saluti cari a tutti
Marco