Ciliegia rossa su piastrelle bianche

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goccia
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Ciliegia rossa su piastrelle bianche

Messaggio da goccia » gio set 08, 2005 3:01 pm

Titolo: Ciliegia rossa su piastrelle bianche
Autore: Maram al Masri
Genere: Poesia
Editore: Liberodiscrivere Studio64 srl Edizioni
Collana: Nuda poesia
Pagine 234
Note: Testo in arabo e italiano

QUARTA DI COPERTINA:
"Due cose mi attraggono nella scrittura di Maram al Masri.
La prima è il modo con cui Maram riesce a dare forma linguistica alla sua femminilità, vissuta ed immaginata con purezza originale, ma che scivola poi con le parole, le sensazioni e le impressioni, in modo libero attraverso i labirinti dell’erotismo.
La seconda è come tutto ciò sia tradotto in una scrittura che pare non tanto tecnica quanto organica, fatta di passione, di quotidianità, di cose semplici ma calorose ed incontenibili, al punto che tutto il suo corpo ne venga coinvolto, per fermarsi invece quasi all’orlo della lingua…"
Adonis

PRESENTAZIONE:
...scrive degli oggetti di tutti i taboo - passione fisica - mancanza di fede - adulterio - solitudine - disperazione - con tale candore ed intensità, che potrebbero farla diventare un simbolo anche per gli occidentali.
Al-Masri evoca momenti di violenza ed intensità con una intelligente, abile miscela di fantasticheria e penombra, trafitta da forti, precisi dettagli.

Michael Binyon - The Times
Saturday August 28 2004


Non è difficile spiegare il successo di critica e di lettori che ha imposto Maram al-Masri all’attenzione della comunità poetica internazionale.
Quella della giovane autrice siriana è una poesia secca e vibrante come una sciabolata ma piena di passione e dolcezza, che esplora l’universo femminile e il suo rapporto con sé e con l’altro sesso senza fronzoli e senza sconti.
Ciliegia rossa su piastrelle bianche, tradotto già in francese, inglese, spagnolo e còrso con riscontri straordinari di vendita trattandosi di un libro di poesia, non è una raccolta di versi eterogenei, bensì una sorta di psicodramma a episodi o, da un’altra angolazione, una serie di pagine strappate a un diario intimo.
In queste schegge di quotidianità abita un’angoscia esistenziale fatta di solitudine, di disperazione, ma anche di desiderio, di passione, resa ancora più vivida da una scrittura piana e dove le parole anche più semplici sono organizzate in modo tale da divenire esplosive in ironia e disincanto:

Che sciocchezza!
il mio cuore ogni volta che sente bussare
apre.

oppure

Bussano.
Chi sarà?
Nascondo la polvere della mia solitudine
sotto il tappeto,
aggiusto il mio sorriso,
ed apro.
Altrove si sente forte uno spaesamento sia geografico che di rapporti con gli altri, dove si riconoscono i nostri uguali:

Uno estraneo mi guarda,
uno estraneo mi parla,
sorrido ad uno estraneo,
parlo ad uno estraneo,
un estraneo m’ascolta,
davanti
alle sue pene
pulite e bianche
piango,
sulla solitudine che unisce
gli stranieri.

Il grande poeta arabo Adonis ha detto che “Maram al-Masri riesce a dare forma linguistica alla sua femminilità” e, in effetti, chi ha avuto la fortuna di assistere alle sue letture in pubblico ha potuto rendersi conto che Maram è la sua poesia.
La stessa disperazione dolce, che scivola sul lettore dalla pagina scritta la si ritrova nella maniera con la quale porge i propri versi recitandoli dal vivo, con una sorta di sussurri urlati che confermano irresistibilmente tutti gli ossimori di cui è permeata la sua poetica.
Un altro importante poeta arabo come Nazih Abu Affach ha creduto di percepire in Maram al-Masri la vena di un’Emily Dickinson, e non è certamente un paragone irriverente.
Nella sua apparente semplicità nel descrivere la solitudine, nel grido soffocato della donna che aspetta tutto dall’uomo amato, l’autrice siriana può essere accostata anche ad Alfonsina Storni oppure all’ironia di Mina Loy o ancora alla passione tragica di Anne Sexton.
Questi sono soltanto dei punti di riferimento per tentare di descrivere meglio la forza espressiva e la tensione erotica della poesia della poeta di Lattakia, resa in tutta la sua fulminea dinamica da versi come

Ho deciso
di venirne a capo
e di premere tra le dita
questo foruncolo,
che
palpita
in un angolo
del mio petto.

Sarebbe tuttavia riduttivo pensare che questa raccolta di poesie sia soltanto un’analisi intima della condizione femminile. In alcuni versi si tracciano istantanee dell’altro, dell’essere amato, che diventano identikit spietati e nei quali molti uomini si riconosceranno certamente:

Ha due donne,
una dorme nel suo letto
l’altra dorme in quello del suo sogno.

Ha due donne che l’amano,
una invecchia vicino a lui,
l’altra gli offre la sua gioventù
e svanisce.

Ha due donne,
una nel cuore della sua casa
un’altra nella casa del suo cuore.

Ciliegia rossa su piastrelle bianche rievoca anche nel titolo la traccia lasciata da una passione sempre pulsante anche quando è attorniata dal nulla, fa subito pensare a una traccia di rossetto, a una goccia di sangue che cade lenta da un cuore trafitto.
Anche in questa scelta la grazia e la sintesi si sono date appuntamento nella mano di Maram al-Masri.

Claudio Pozzani

Opera n°113559 di Liberodiscrivere

http://www.liberodiscrivere.it/biblio/s ... ere=113559

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