Buongiorno a tutti... sono tornata ieri dalla mia lunga vacanza... che in verità è stata più una prova difficile e faticosa per capire a che punto del mio punto cammino sono arrivata... lo so... avrei solo dovuto godermi la meritata vacanza, ma non è così semplice... soprattutto quando ti accorgi che sbatti sempre contro gli stessi scogli... ancora... dopo più di 20 anni...
... vedo con piacere che il forum si è popolato di nuove persone... vorrei scrivere a ognuna di voi, ma per ora vi mando un saluto generale, perché ho poco tempo per scrivere... però ieri sera vi ho letto e ho trovato vecchi amici e nuovi ad aspettarmi...
Fra pochi minuti ricomincio a lavorare... sono un po' in ansia... e questo pomeriggio riprendo con lo psicologo... che fatica... spero di farcela...
Vorrei mandare un grossissimo abbraccio alla mia cara Gae, Aurora, Piumetta, Marianna, Jani... al cavaliere che sono felice di leggere così spesso... a Mercuzio che scopro meno sibillino e più aperto al dialogo e questa cosa mi fa davvero piacere.... e poi a Maria Laura, Tia, stefania che ricordo molto bene... alla mia amica xxx... e a tutti i nuovi arrivati...
Sono felice di ritrovarvi tutti qua....
Juli
Sono tornata....
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andrea grasselli
- Messaggi: 653
- Iscritto il: mar ott 05, 2004 8:02 pm
- Località: lugano
ciao juli,
auguri per la seduta con lo psicologo. mi ricordo che quando ero in terapia, sovente i benefici nono erano immediati. a volte uscivo dalla seduta che stavo meglio di prima, altre volte stavo peggio. i progressi vanno visti nel tempo. per me è stata un'ottima esperienza che mi ha aiutato molto ad aiutare me stesso.
saluti da andrea
auguri per la seduta con lo psicologo. mi ricordo che quando ero in terapia, sovente i benefici nono erano immediati. a volte uscivo dalla seduta che stavo meglio di prima, altre volte stavo peggio. i progressi vanno visti nel tempo. per me è stata un'ottima esperienza che mi ha aiutato molto ad aiutare me stesso.
saluti da andrea
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andrea grasselli
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ciao juli,
ci sono stato per cinque anni (terapia discorsiva). sono anche entrato in amicizia con il terpeuta (l'amicizia dura tuttora). forse la cosa può scandalizzare qualcuno (si parla sovente del "distacco terapeutico"), ma per me è stato importante sentire una persona amica accanto a me, il calore umano: ogni tanto mi dava una pacca sulla spalla a rincuorarmi che ce l'avrei fatta. eppoi avevamo e abbiamo diversi interessi comuni.
la cosa è stata possibile anche perché, nonostante l'amicizia, riuscivamo ad essere paziente/terapeuta quando era il momento di parlare di cose difficili: avevamo la disciplina necessaria.
nell'ultimo di quei cinque anni ho seguito anche una terapia corporea sulle basi degli insegnamenti di wilhelm reich (con un altro terapeuta): buttare fuori le proprie emozioni attraverso esercizi corporei, ad esempio danza con la musica o respirazione. è stato molto benefico anche questo. la terapia discorsiva mi aveva fatto fare dei progressi, ma dopo quattro anni non andavamo più avanti. e siccome il mio primo terapeuta è una persona squisita che teneva veramente alla mia salute, è stato ben contento che una seconda persona potesse aiutarmi ad aiutare me stesso. anche il secondo terapeuta è una persona squisita.
ho iniziato la terapia a 30 anni e sono andato avanti fino ai 35. ora ho 39 anni.
da oggi faccio parte della redazione di promiseland! sono contento. se vuoi, puoi andare a vedere nella pagina "chi siamo".
un bacio anche a te.
andrea
ci sono stato per cinque anni (terapia discorsiva). sono anche entrato in amicizia con il terpeuta (l'amicizia dura tuttora). forse la cosa può scandalizzare qualcuno (si parla sovente del "distacco terapeutico"), ma per me è stato importante sentire una persona amica accanto a me, il calore umano: ogni tanto mi dava una pacca sulla spalla a rincuorarmi che ce l'avrei fatta. eppoi avevamo e abbiamo diversi interessi comuni.
la cosa è stata possibile anche perché, nonostante l'amicizia, riuscivamo ad essere paziente/terapeuta quando era il momento di parlare di cose difficili: avevamo la disciplina necessaria.
nell'ultimo di quei cinque anni ho seguito anche una terapia corporea sulle basi degli insegnamenti di wilhelm reich (con un altro terapeuta): buttare fuori le proprie emozioni attraverso esercizi corporei, ad esempio danza con la musica o respirazione. è stato molto benefico anche questo. la terapia discorsiva mi aveva fatto fare dei progressi, ma dopo quattro anni non andavamo più avanti. e siccome il mio primo terapeuta è una persona squisita che teneva veramente alla mia salute, è stato ben contento che una seconda persona potesse aiutarmi ad aiutare me stesso. anche il secondo terapeuta è una persona squisita.
ho iniziato la terapia a 30 anni e sono andato avanti fino ai 35. ora ho 39 anni.
da oggi faccio parte della redazione di promiseland! sono contento. se vuoi, puoi andare a vedere nella pagina "chi siamo".
un bacio anche a te.
andrea
Caro andrea,
il mio psicologo è un bioenergetico... si rifà anch'egli agli insegnamenti di Reich. Metà della seduta (di un'ora) è discorsiva e metà corporea... naturalmente la scansione non è sempre così rigida...
In particolare si rifà agli insegnamenti di Lowen, paziente ed allievo di Reich, ancora in vita se non sbaglio...
Credo tu conosca gli esercizi... il radicamento... la respirazione... danzaterapia... psicodramma...
Per me è importante mettere in movimento il corpo, perché vivo un conflitto perenne con alcune sue parti... però mi rendo conto che è un percorso difficile e, molte volte, alzarmi da quel divano per fare gli esercizi mi fa stare malissimo... toccano il profondo... quante volte mi sono ritrovata in lacrime dopo aver fatto gli esercizi...
Ieri ho parlato al mio psicologo dei farmaci... lui mi ha detto: "meglio di no"... crede che io ce la possa fare anche senza... sarà davvero così?
Cmq io non ho mai preso nulla... la mia fobia mi impedisce di prendere nuove medicine perché ho il terrore che mi facciano stare male... faccio fatica anche a prendere gli antibiotici quando sto male...
Prendo cose blande per lo stomaco e intestino... antispastici... e prodotti fitoterapici...
So che è una strada lunga e faticosa... forse vorrei solo che qualcuno mi dicesse: CE LA FARAI...
Cmq.... grazie per l'incoraggiamento...
Un bacio
Juli
il mio psicologo è un bioenergetico... si rifà anch'egli agli insegnamenti di Reich. Metà della seduta (di un'ora) è discorsiva e metà corporea... naturalmente la scansione non è sempre così rigida...
In particolare si rifà agli insegnamenti di Lowen, paziente ed allievo di Reich, ancora in vita se non sbaglio...
Credo tu conosca gli esercizi... il radicamento... la respirazione... danzaterapia... psicodramma...
Per me è importante mettere in movimento il corpo, perché vivo un conflitto perenne con alcune sue parti... però mi rendo conto che è un percorso difficile e, molte volte, alzarmi da quel divano per fare gli esercizi mi fa stare malissimo... toccano il profondo... quante volte mi sono ritrovata in lacrime dopo aver fatto gli esercizi...
Ieri ho parlato al mio psicologo dei farmaci... lui mi ha detto: "meglio di no"... crede che io ce la possa fare anche senza... sarà davvero così?
Cmq io non ho mai preso nulla... la mia fobia mi impedisce di prendere nuove medicine perché ho il terrore che mi facciano stare male... faccio fatica anche a prendere gli antibiotici quando sto male...
Prendo cose blande per lo stomaco e intestino... antispastici... e prodotti fitoterapici...
So che è una strada lunga e faticosa... forse vorrei solo che qualcuno mi dicesse: CE LA FARAI...
Cmq.... grazie per l'incoraggiamento...
Un bacio
Juli
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andrea grasselli
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- Iscritto il: mar ott 05, 2004 8:02 pm
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cara juli,
sono contento che anche tu fai terapia corporea.
se un terapeuta prescrive medicamenti, le possibilità sono almeno tre (anche mischiate):
- non vuole impegnarsi a fondo per aiutare il paziente
- ha un tornaconto economico nel far guadagnare le multinazionali delle pillole e delle sofferenze
- non crede che il paziente abbia le risorse sufficienti per uscire dallo stato di sofferenza.
una cosa che mi ha aiutato durante la terapia è stata l'ammissione verso me stesso che l'autocommiserazione mi provocava un certo piacere: è un meccanismo perverso, ma ci si culla un po' nella sofferenza. si sta male, ma questo star male è qualcosa di conosciuto. invece la vita là fuori è sicuramente più bella, ma non la si conosce, così fa paura. poi c'erano dei sensi di colpa che mi facevano dire (piuttosto nell'inconscio): non ho il diritto di star bene, perché devo espiare delle colpe. poi in realtà quelle colpe non erano mie, ma di qualcun altro che mi ha fatto del male.
un abbraccio da andrea
sono contento che anche tu fai terapia corporea.
nonostante la sofferenza, è un gran bene che gli esercizi ti facciano piangere: vuol dire che producono il loro effetto, facendoti lavorare sul male che hai dentro. è un ottimo modo per comunicare con l'inconscio.Juli ha scritto:alzarmi da quel divano per fare gli esercizi mi fa stare malissimo... toccano il profondo... quante volte mi sono ritrovata in lacrime dopo aver fatto gli esercizi...
per me questa è una notizia bellissima: vuol dire che il tuo psicologo crede in te, nelle tue capacità, nelle tue risorse e nella tua forza di tirarti fuori dalle sofferenze.Juli ha scritto:Ieri ho parlato al mio psicologo dei farmaci... lui mi ha detto: "meglio di no"... crede che io ce la possa fare anche senza... sarà davvero così?
se un terapeuta prescrive medicamenti, le possibilità sono almeno tre (anche mischiate):
- non vuole impegnarsi a fondo per aiutare il paziente
- ha un tornaconto economico nel far guadagnare le multinazionali delle pillole e delle sofferenze
- non crede che il paziente abbia le risorse sufficienti per uscire dallo stato di sofferenza.
ce la farai: per come ti poni di fronte alla sofferenza, per la ricerca di onestà verso te stessa, per il fatto che ragisci.Juli ha scritto:So che è una strada lunga e faticosa... forse vorrei solo che qualcuno mi dicesse: CE LA FARAI...
una cosa che mi ha aiutato durante la terapia è stata l'ammissione verso me stesso che l'autocommiserazione mi provocava un certo piacere: è un meccanismo perverso, ma ci si culla un po' nella sofferenza. si sta male, ma questo star male è qualcosa di conosciuto. invece la vita là fuori è sicuramente più bella, ma non la si conosce, così fa paura. poi c'erano dei sensi di colpa che mi facevano dire (piuttosto nell'inconscio): non ho il diritto di star bene, perché devo espiare delle colpe. poi in realtà quelle colpe non erano mie, ma di qualcun altro che mi ha fatto del male.
un abbraccio da andrea