GRANAROLO
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Ma voi non odiate la pubblicità della Granarolo in cui la mucchina le tenta tutte pur di entrare in quel paradiso terrestre che sono gli allevamenti granarolo?Cavolo, ma non si può fare niente per toglierla di mezzo? Non potrebbe essere pubblicità ingannevole o qualcosa del genere?
Ciao Baci
Ciao Baci
è detestabile.
penso che comunque non ci sia nulla da fare, l'ingannevolezza credo debba stare nella descrizione delel caratteristiche del prodotto, non nella "cornice".
insomma, la pubblicità con l'uomo che entra nelle fibre del bucato o della patatona che arriva e ti porta un vassoio di patatine fritte, o l'energy drink (con i pupazzini che mettono le ali...), il cioccolato fatto dalle marmotte... non sono mica pubblicità ingannevoli (credo... io non mi occupo di queste cose, solo che guardo tanta pubblicità).
purtroppo ce le dobbiamo sorbire. fra poco ci toccherà vedere le mucche che s ibuttano nel tritacarne sorridendo?
invece mi chiedevo, ma i pangoccioli del mulino bianco... la pubblicità dice "vero pane, vero cioccolato", ma quale vero pane??
penso che comunque non ci sia nulla da fare, l'ingannevolezza credo debba stare nella descrizione delel caratteristiche del prodotto, non nella "cornice".
insomma, la pubblicità con l'uomo che entra nelle fibre del bucato o della patatona che arriva e ti porta un vassoio di patatine fritte, o l'energy drink (con i pupazzini che mettono le ali...), il cioccolato fatto dalle marmotte... non sono mica pubblicità ingannevoli (credo... io non mi occupo di queste cose, solo che guardo tanta pubblicità).
purtroppo ce le dobbiamo sorbire. fra poco ci toccherà vedere le mucche che s ibuttano nel tritacarne sorridendo?
invece mi chiedevo, ma i pangoccioli del mulino bianco... la pubblicità dice "vero pane, vero cioccolato", ma quale vero pane??
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Poche settimane fa abbiamo lanciato una protsta contro la Granarolo, tanto per fargli sapere come la pensiamo.
Trovi spiegato tutto qui, compresi i recapiti:
http://www.veganhome.it/community/granarolo.php
Ciao,
Marina
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Non guardo molto la TV, ma la pubblicità della mucca che cerca di entrare nell'allevamento non è del Parmigiano Reggiano?
http://www.parmigiano-reggiano.it/comun ... licita.cfm
E poi pubblicità ingannevole? Perchè una mucca salta con l'asta? O scava una galleria? E i sofficini? I camaleonti non rubano dai frigoriferi vestiti da ladri...
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E poi pubblicità ingannevole? Perchè una mucca salta con l'asta? O scava una galleria? E i sofficini? I camaleonti non rubano dai frigoriferi vestiti da ladri...
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Più che il camaleonte a me sembra ingannevole la pubblicità con la mucca che fa di tutto per entrare nell'allevamento...
Il messaggio che arriva è quello di un rapporto di mutuo scambio tra la mucca che ottiene un buon trattamento, del buon cibo, un bel rifugio (e per questo che fa di tutto per entrare nell' allevamento7) e l'allevatore, che in cambio ottiene il suo latte.
Insomma, la prigionia e la sofferenza di questo povero animale vengono fatte dimenticare al consumatore, che sorride spensierato nel vedere questa mucca bonacciona e mansueta che sta volentieri al nostro servizio.
Il messaggio che arriva è quello di un rapporto di mutuo scambio tra la mucca che ottiene un buon trattamento, del buon cibo, un bel rifugio (e per questo che fa di tutto per entrare nell' allevamento7) e l'allevatore, che in cambio ottiene il suo latte.
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Sarò ottuso ma a me il messaggio che arriva è che il latte usato per fare il Parmigiano (sono sempre del parere che la mucca Lola dei Granarolo non cerchi di entrare nell'allevamento, ma ci si trovi già con un antipaticissimo maggiordomo...) viene da mucche nutrite in un certo modo (e questo è vero), come sottolineato dallo pseudo-allevatore ("Non so cosa mangi!"). Non arriva nessun messaggio di idillio, ne, chiaramente, si può pensare che i produttori di latte mostrino le sofferenze degli animali (come la Nike non può certo mostrare i bambini che lavorano nei suoi laboratori, ecc.).Sibyl ha scritto:Il messaggio che arriva è quello di un rapporto di mutuo scambio tra la mucca che ottiene un buon trattamento, del buon cibo, un bel rifugio (e per questo che fa di tutto per entrare nell' allevamento7) e l'allevatore, che in cambio ottiene il suo latte.
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Riccardo
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Si anche quello è vero, però è da molti anni che la pubblicità ha costruito il personaggio della mucca Carolina/Lola molto felice e allegra... e questo non fa altro che umiliare ancora di più gli animali, e dimenticare che vengono sfruttati.
Come se, fino al momento della morte, le mucche non sentissero il peso della sofferenza ma vivessero coccolate e tranquille.
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Chissà perchè ma penso che l'egoismo della gente li spinga solo a pensare che mettendo gli ingredienti giusti (l'erba del prato) nella macchina (la mucca) il prodotto (il latte) sarà buono, anche per il principino... Non so quanti italiani pensino alla mucca come a qualcosa di senziente. Molti, secondo me, la vedono come una macchina per il latte, niente più. E' su questo che bisognerebbe combattere. Poi se ne andrebbe anche la pubblicità.Ery ha scritto:La pubblicita' e'moolto ingannevole...
Infatti la storia della mucca lola e'stata ben montata.
E sono convinta che la gente gradisce molto pensare che la lola stia cosi' bene in mezzo al prato......
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Confermo è quella del Parmigiano. e dal mio punto di vista in fin dei conti anch'io mi chiedo : perchè ingannevole? Il messaggio in fondo è il trattamento delle mucche che vogliono far passare, negli allevamenti del parmigiano ha uno standard e negli altri non si sa che fanno.riboeri ha scritto:Non guardo molto la TV, ma la pubblicità della mucca che cerca di entrare nell'allevamento non è del Parmigiano Reggiano?
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E poi pubblicità ingannevole? Perchè una mucca salta con l'asta? O scava una galleria? E i sofficini? I camaleonti non rubano dai frigoriferi vestiti da ladri...
Che dire vivo nel mezzo dell'emilia e non saprei dirvi se effettivamente è così. Gli allevamenti non li ho mai analizzat, mi sono sempre limitata a mangiare il parmigiano e a bere il latte pensando che venissero indifferentemente da vari allevamenti senza pensare alla differenza tra uno e l'altro. Qui invece mi sono posta il dubbio.
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A me queste considerazioni mi rendono ancora più convinta del fatto che le pubblicità sono davvero molto astute, e riescono perfettamento nel loro intento.Iregaia ha scritto:Confermo è quella del Parmigiano. e dal mio punto di vista in fin dei conti anch'io mi chiedo : perchè ingannevole? Il messaggio in fondo è il trattamento delle mucche che vogliono far passare, negli allevamenti del parmigiano ha uno standard e negli altri non si sa che fanno.
Che dire vivo nel mezzo dell'emilia e non saprei dirvi se effettivamente è così. Gli allevamenti non li ho mai analizzat, mi sono sempre limitata a mangiare il parmigiano e a bere il latte pensando che venissero indifferentemente da vari allevamenti senza pensare alla differenza tra uno e l'altro. Qui invece mi sono posta il dubbio.
Al di là degli standard e dei confronti tra l'uno e l'altro allevamento, gli animali fanno una vita di una tristezza infinita.
Vengono separate dai loro figli, ce ne rendiamo conto? Vengono munte meccanicamente, ce ne rendiamo conto? Proveranno COMUNQUE un momento di atroce paura, quando verrà il loro turno e sarà macellata, ce ne rendiamo conto?
E questo a prescindere da qualsiasi allevamento si stia parlando!
Ci fanno vedere una mucca che fa di tutto per entrare nell'allevamento, quando lei in realtà mai lo farebbe, perchè è prigioniera, è sfruttata! io non riesco a dare per scontata questa cosa.
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Tutte cose verissime. Ma qui si gira intorno alla questione. Qualcuno ha lanciato l'idea di una protesta contro la Granarolo per uno spot del Parmigiano Reggiano che semplicemente non comunica la sofferenza degli animali... Cerchiamo di usare un po' di coerenza e di attenerci alla logica comune. Non tutto ciò che rispetta gli animali è buono e non tutto ciò che non li rispetta è cattivo. Pensiamo un po' alle persone prima. Poi si può discutere su tutto ciò che volete. Sempre che sia coerente.Sibyl ha scritto: A me queste considerazioni mi rendono ancora più convinta del fatto che le pubblicità sono davvero molto astute, e riescono perfettamento nel loro intento.
Al di là degli standard e dei confronti tra l'uno e l'altro allevamento, gli animali fanno una vita di una tristezza infinita.
Vengono separate dai loro figli, ce ne rendiamo conto? Vengono munte meccanicamente, ce ne rendiamo conto? Proveranno COMUNQUE un momento di atroce paura, quando verrà il loro turno e sarà macellata, ce ne rendiamo conto?
E questo a prescindere da qualsiasi allevamento si stia parlando!
Ci fanno vedere una mucca che fa di tutto per entrare nell'allevamento, quando lei in realtà mai lo farebbe, perchè è prigioniera, è sfruttata! io non riesco a dare per scontata questa cosa.
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Non capisco cosa intendi dire (sarò un po' torda...) dopotutto si sta discutendo di cosa trasmette quella pubblicità, di cosa scatena e che messaggio comunica. Se pensi poi (scusatemi, se vado un po' fuori topic/tema) a dei bimbi che crescono e devono imparare senza saper distinguere tra ingannevole o meno, assorbono tutto.riboeri ha scritto: Tutte cose verissime. Ma qui si gira intorno alla questione. Qualcuno ha lanciato l'idea di una protesta contro la Granarolo per uno spot del Parmigiano Reggiano che semplicemente non comunica la sofferenza degli animali... Cerchiamo di usare un po' di coerenza e di attenerci alla logica comune. Non tutto ciò che rispetta gli animali è buono e non tutto ciò che non li rispetta è cattivo. Pensiamo un po' alle persone prima. Poi si può discutere su tutto ciò che volete. Sempre che sia coerente.
Io posso fare delle scelte consapevoli cercando di tramettere il meglio a mia figlia (il meglio è sempre soggettivo), ma in un attimo di distrazione posso perdere tutto il lavoro fatto.
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Tu dici di rimanere nella logica del senso comune, la stessa logica che vede degli animali come gingilli, ha il coraggio di negarne la sofferenza per portare avanti i propri scopi di sfruttamento, e che si serve, per diffondere questa distorta percezione, attraverso i mezzi di comunicazione.riboeri ha scritto:Cerchiamo di usare un po' di coerenza e di attenerci alla logica comune. Non tutto ciò che rispetta gli animali è buono e non tutto ciò che non li rispetta è cattivo.
Questa è la doppia morale, per cui tu questo discorso "Non tutto ciò che rispetta gli animali è buono e non tutto ciò che non li rispetta è cattivo" non avresti mai applicato a un essere umano.
Tuttavia la sofferenza è la stessa, e un animale non soffre di meno rispetto a una persona.
Ma d'altra parte vuoi accettare la logica del senso comune che nega e modifica e cambia le cose, rendendo le sofferenze altrui "meno cattive".
In sostanza fai quello che fa la pubblicità, non sorprende quindi che questa abbia azzeccato in pieno nel suo intento e che quindi, tu sia perfettamente d'accordo con questo modo di percepire i fatti.
Buon per te, io prefersico non farmi prendere in giro e mi indigno se queste pubblicità fanno credere a tutti e soprattutto ai bambini che le mucche siano felici e che l'allevatore gli vuole bene.
Non capisco, ammettere che le pubblicità ingannano e che gli animali sono sfruttati e poi umiliati nelle pubblicità toglie tempo "al pensare un po' agli umani"?Pensiamo un po' alle persone prima. Poi si può discutere su tutto ciò che volete. Sempre che sia coerente.
Non capisco la inconciliabilità dei fini umanitari con la presa di coscienza che le pubblicità inducono a percepire ciò che non è vero.
Se mi permetti una critica, quello non coerente sei tu, dal momento che sei d'accordo col fatto che la percezione a cui inducono gli spot pubblicitari è distorta e coi tuoi discorsi di doppia morale per cui alcune volte chi non rispetta non è tanto cattivo.