GRANAROLO

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riboeri
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Messaggio da riboeri » mar apr 19, 2005 5:28 pm

Iregaia ha scritto: Non capisco cosa intendi dire (sarò un po' torda...) dopotutto si sta discutendo di cosa trasmette quella pubblicità, di cosa scatena e che messaggio comunica. Se pensi poi (scusatemi, se vado un po' fuori topic/tema) a dei bimbi che crescono e devono imparare senza saper distinguere tra ingannevole o meno, assorbono tutto.
Io posso fare delle scelte consapevoli cercando di tramettere il meglio a mia figlia (il meglio è sempre soggettivo), ma in un attimo di distrazione posso perdere tutto il lavoro fatto.
Esporrò il concetto in modo chiaro: mi sembra che lanciare una campagna di protesta e-mail (all'inizio di questo argomento) contro la Granarolo per uno spot fatto da un'altra azienda (anzi, un consorzio di aziende, Parmigiano Reggiano) sia quanto meno demenziale.
Per quanto riguarda l'educazione dei bambini il problema è ben più vasto (temo che tutte le pubblicità e gran parte dei programmi televisivi trasmettano concetti nefasti a chi non ha strumenti per difendersi). La soluzione sta nel dare questi strumenti (il senso critico che vale più di mille concetti) e nell'evitare il rischio che qualcuno si intrometta nell'educazione dei nostri figli nel periodo più a rischio (prima che sviluppino il senso critico). Forse vale la pena di non comprare la televisione piuttosto che cercare di modificare le esigenze (meramente economiche) di un sistema certamente marcio (ma che usa tutte le sue risorse per sopravvivere). Sarò rinunciatario ma quando sono convinto di perdere la partita non comincio nemmeno a giocare.

riboeri
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Messaggio da riboeri » mar apr 19, 2005 5:35 pm

Sibyl ha scritto: Tu dici di rimanere nella logica del senso comune, la stessa logica che vede degli animali come gingilli, ha il coraggio di negarne la sofferenza per portare avanti i propri scopi di sfruttamento, e che si serve, per diffondere questa distorta percezione, attraverso i mezzi di comunicazione.
Io parlo proprio della Logica. Se Parmigiano Reggiano fa una cavolata non incolpo Granarolo.
Questa è la doppia morale, per cui tu questo discorso "Non tutto ciò che rispetta gli animali è buono e non tutto ciò che non li rispetta è cattivo" non avresti mai applicato a un essere umano.

Tuttavia la sofferenza è la stessa, e un animale non soffre di meno rispetto a una persona.

Ma d'altra parte vuoi accettare la logica del senso comune che nega e modifica e cambia le cose, rendendo le sofferenze altrui "meno cattive".

In sostanza fai quello che fa la pubblicità, non sorprende quindi che questa abbia azzeccato in pieno nel suo intento e che quindi, tu sia perfettamente d'accordo con questo modo di percepire i fatti.

Buon per te, io prefersico non farmi prendere in giro e mi indigno se queste pubblicità fanno credere a tutti e soprattutto ai bambini che le mucche siano felici e che l'allevatore gli vuole bene.


Pensiamo un po' alle persone prima. Poi si può discutere su tutto ciò che volete. Sempre che sia coerente.
Non capisco, ammettere che le pubblicità ingannano e che gli animali sono sfruttati e poi umiliati nelle pubblicità toglie tempo "al pensare un po' agli umani"?

Non capisco la inconciliabilità dei fini umanitari con la presa di coscienza che le pubblicità inducono a percepire ciò che non è vero.

Se mi permetti una critica, quello non coerente sei tu, dal momento che sei d'accordo col fatto che la percezione a cui inducono gli spot pubblicitari è distorta e coi tuoi discorsi di doppia morale per cui alcune volte chi non rispetta non è tanto cattivo.
Vedi, io purtroppo sono "specista". Nel senso che prima penso ai membri del mio gruppo sociale (e che la nostra società globalizzata identifica con tutti gli esseri umani), poi potrò pensare al benessere di altri membri di altri gruppi. Se ci sono esseri umani che soffrono, penso che la priorità sia lì. Se si possono prendere due piccioni con una fava (pessimo proverbio per un vegano...) ben venga. Ma non credo che protestare perchè nelle pubblicità non viene messa in evidenza la sofferenza degli animali possa portare ad alcunchè (se non risate da chi la pensa in maniera diversa).

GattaMatta
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Messaggio da GattaMatta » mar apr 19, 2005 9:50 pm

Rispetto animale ed umano possono solo andare di pari passo...Non dimenticarti che prima avevi una coda...

Sibyl
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Messaggio da Sibyl » mar apr 19, 2005 10:19 pm

riboeri ha scritto:Vedi, io purtroppo sono "specista". Nel senso che prima penso ai membri del mio gruppo sociale (e che la nostra società globalizzata identifica con tutti gli esseri umani), poi potrò pensare al benessere di altri membri di altri gruppi. Se ci sono esseri umani che soffrono, penso che la priorità sia lì.
Tuttavia nella nostra società non esiste alcun tipo di conflitto di interesse tra noi e gli animali, in quanto non minacciano assolutamente la nostra esistenza e la loro carne non rappresenta una necessità vitale per noi, che se viviamo da vegani stiamo benissimo. di conseguenza sarebbe opportuno lasciarli in pace.

Andare al supermercato e indugiare sul reparto verdura/frutta/cereali invece di andare nel reparto carni, non toglie tempo e risorse da impiegare ai fini umanitari.


Ma probabilmente sei vegetariano e queste cose le sai già, quindi non capisco perchè hai tirato in ballo i problemi dell' uomo che, scegliendo di mangiare vegetariano, non vengono assolutamente trascurati. Mah!
Se si possono prendere due piccioni con una fava (pessimo proverbio per un vegano...) ben venga. Ma non credo che protestare perchè nelle pubblicità non viene messa in evidenza la sofferenza degli animali possa portare ad alcunchè (se non risate da chi la pensa in maniera diversa).
Secondo me sono stupidaggini, scusa l'espressione.

Si sa benissimo che la pubblicità è un veicolo di emozioni e di evocazioni che si cerca di associare al prodotto da commercializzare...

La simpatia della mucca con l'allevatore che le fa da spalla colpisce soprattutto i bambini ( te li sei dimenticati, quelli assorbono come spugne tutto ciò che passa per la tv) e sono simili alle favolette tipo fattoria di nonna papera.

Ma mi sembrano cose così ovvie che non c'è bisogno di stare lì a ripeterle.

Mi dispiace per te che hai questa fiducia nella pubblicità.

Iregaia
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Messaggio da Iregaia » mer apr 20, 2005 9:08 am

riboeri ha scritto: Io parlo proprio della Logica. Se Parmigiano Reggiano fa una cavolata non incolpo Granarolo.

Questo non si capiva nella risposta, ma comunque tutte e due (come dopotutto tutte le pubblicità) comunicano un messaggio non reale o almento distorto.
riboeri ha scritto:Pensiamo un po' alle persone prima. Poi si può discutere su tutto ciò che volete. Sempre che sia coerente....
...Vedi, io purtroppo sono "specista". Nel senso che prima penso ai membri del mio gruppo sociale (e che la nostra società globalizzata identifica con tutti gli esseri umani), poi potrò pensare al benessere di altri membri di altri gruppi. Se ci sono esseri umani che soffrono, penso che la priorità sia lì. Se si possono prendere due piccioni con una fava (pessimo proverbio per un vegano...) ben venga.
E perchè? Alla fine dei conti pensi che possa sopravvivere solamente l'essere umano da perfetto egoista? Ricordiamoci che stiamo distruggendo il mondo, molti non lo vogliono ammettere e tutti gli esseri viventi lo abitano !(mi rendo conto che scivolo fuori topic)
riboeri ha scritto:...Forse vale la pena di non comprare la televisione piuttosto che cercare di modificare le esigenze (meramente economiche) di un sistema certamente marcio (ma che usa tutte le sue risorse per sopravvivere). Sarò rinunciatario ma quando sono convinto di perdere la partita non comincio nemmeno a giocare.
La TV di solito la tengo spenta, ma nei momenti in cui voglio vedere qualcosa che mi interessa, puntualmente mi ci trovo infilata la pubblicità! e qui torno a bomba, con messaggi sicuramente diseducativi e che incentivano a credere che le stalle sono delle reggie (cosa che peraltro finchè ho vissuto in città non potevo capire e verificare.
Quindi cerchiamo di essere obbiettivi e vedere al di là del nostro naso, poi libero ognuno di fare le proprie scelte.

riboeri
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Messaggio da riboeri » gio apr 21, 2005 9:00 am

Vedete, in gran parte condivido tutto quanto avete scritto. L'unico problema che ho riscontrato è nella comunicazione. Il vantare posizioni (giustissime per carità!) irremovibili non agevola certo la diffusione delle nostre idee. Non si può dire a un "carnivoro" che mangiare carne è sbagliato senza farsi mandare a quel paese. Bisogna usare la diplomazia e modificare gradualmente le abitudini, incentivandole agendo su vari fronti (non solo quello etico che potrebbe non trovare tutti recettivi, ma anche quello della salute, della sostenibilità, ecc.). Per cui rimango della mia idea. Prima bisogna cambiare gli uomini. Poi si potranno rispettare gli animali.

Iregaia
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Messaggio da Iregaia » gio apr 21, 2005 9:17 am

Ok allora mi trovi sulla stessa linea d'onda

Marina Berati
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Messaggio da Marina Berati » gio apr 21, 2005 11:36 am

riboeri ha scritto: Vedi, io purtroppo sono "specista". Nel senso che prima penso ai membri del mio gruppo sociale (e che la nostra società globalizzata identifica con tutti gli esseri umani), poi potrò pensare al benessere di altri membri di altri gruppi. Se ci sono esseri umani che soffrono, penso che la priorità sia lì. Se si possono prendere due piccioni con una fava (pessimo proverbio per un vegano...) ben venga. Ma non credo che protestare perchè nelle pubblicità non viene messa in evidenza la sofferenza degli animali possa portare ad alcunchè (se non risate da chi la pensa in maniera diversa).
Il punto e' che non esistono nella vita reale (inutile fare la solita ipotesi "ma se fossi su un'isola deserta senza vegetazione e dovessi mangiare pesci per sopravvivere, lo faresti?" o simili, io paro sempre di qui e ora) casi in cui si debba scegliere tra la vita di un umano e quella di un animale. Non c'e' nulla per cui sia necessario uccidere animali, necessario alla nostra sopravvivenza, quindi fare queste gerarchie non serve a nulla.
Uno puo' scegliere di occuparsi di umani e non di animali, certo. Ma nel farlo non ha alcun bisogno di mazzare animali. E viceversa, occupandosi di animali di certo non si danneggiano gli umani. Quindi le due cose non sono in contrasto tra loro.
Se poi uno dice "no me ne frega nulla degli animali, mi sta bene che vengano ammazzati", ok, purtroppo e' una scelta che puo' fare, pero' non c'entra nulla col "mettere prima" il benessere degli umani, perche' questi "benesseri" non sono in contrasto.
Spero di essere riuscita a spiegarmi.

Riguardo alla pubblicita', lo sappiamo bene tutti che e' di per se' menzognera, ed e' ovvio che una azienda che produce latte non ti venga a raccontare la fine che fanno i vitelli, pero' se ti viene invece a raccontare che gli animali stanno il ben di dio... permetti che sia una presa in giro che fa abbastanz aincavolare, perche' riguarda la vita e la morte di esseri senzienti. E permetti che se si scrive all'azienda cosa si pensa di loro... sia lecito farlo. Non cambieranno la loro pubblicita', certo, ma almeno sapranno cosa pensiamo.

Io parlo comunque della pubblicita' della Granarolo, con protesta alla Granarolo, non di quella del parmigiano.

Ciao,
Marina

riboeri
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Messaggio da riboeri » gio apr 21, 2005 3:22 pm

Marina Berati ha scritto:
riboeri ha scritto: Vedi, io purtroppo sono "specista". Nel senso che prima penso ai membri del mio gruppo sociale (e che la nostra società globalizzata identifica con tutti gli esseri umani), poi potrò pensare al benessere di altri membri di altri gruppi. Se ci sono esseri umani che soffrono, penso che la priorità sia lì. Se si possono prendere due piccioni con una fava (pessimo proverbio per un vegano...) ben venga. Ma non credo che protestare perchè nelle pubblicità non viene messa in evidenza la sofferenza degli animali possa portare ad alcunchè (se non risate da chi la pensa in maniera diversa).
Il punto e' che non esistono nella vita reale (inutile fare la solita ipotesi "ma se fossi su un'isola deserta senza vegetazione e dovessi mangiare pesci per sopravvivere, lo faresti?" o simili, io paro sempre di qui e ora) casi in cui si debba scegliere tra la vita di un umano e quella di un animale. Non c'e' nulla per cui sia necessario uccidere animali, necessario alla nostra sopravvivenza, quindi fare queste gerarchie non serve a nulla.
Purtroppo nel mondo reale c'è un sacco (ma proprio tanti!) di persone che guadagnano da vivere vendendo derivati di animali. Difficilmente puoi far cambiare loro idea dicendogli che non è giusto quello che fanno. E fino a quando rimarranno questi interessi non sarà possibile cambiare più di tanto le cose. Anche perchè gli uomini sono capaci di tutto per difendere i loro (magari sporchi) interessi. Da qui la demonizzazione dei vegetariani, le false ricerche scientifiche, le pubblicità riprovevoli, le azioni vergognose delle autorità.

Uno puo' scegliere di occuparsi di umani e non di animali, certo. Ma nel farlo non ha alcun bisogno di mazzare animali. E viceversa, occupandosi di animali di certo non si danneggiano gli umani. Quindi le due cose non sono in contrasto tra loro.
Se poi uno dice "no me ne frega nulla degli animali, mi sta bene che vengano ammazzati", ok, purtroppo e' una scelta che puo' fare, pero' non c'entra nulla col "mettere prima" il benessere degli umani, perche' questi "benesseri" non sono in contrasto.
Spero di essere riuscita a spiegarmi.
Benissimo. Ma ti garantisco che fino a quando il benessere di tutti sarà slegato dagli animali non si riuscirà ad ottenerne il rispetto completo. E' solo utopia pensare che un macellaio cambi lavoro perchè è sbagliato uccidere gli animali e che non usi la sua influenza per far sì che la gente continui a comprare carne. E' solo un esempio, adesso non ditemi che non sono solo i macellai a fare del male agli animali!
Riguardo alla pubblicita', lo sappiamo bene tutti che e' di per se' menzognera, ed e' ovvio che una azienda che produce latte non ti venga a raccontare la fine che fanno i vitelli, pero' se ti viene invece a raccontare che gli animali stanno il ben di dio... permetti che sia una presa in giro che fa abbastanz aincavolare, perche' riguarda la vita e la morte di esseri senzienti. E permetti che se si scrive all'azienda cosa si pensa di loro... sia lecito farlo. Non cambieranno la loro pubblicita', certo, ma almeno sapranno cosa pensiamo.

Io parlo comunque della pubblicita' della Granarolo, con protesta alla Granarolo, non di quella del parmigiano.

Ciao,
Marina
Anche nelle pubblicità degli hotel non fanno vedere quando il cliente paga il conto. Io parlo della pubblicità citata nel primo messaggio di questo argomento (che è stata erroneamente attribuita a Granarolo ma che è del Parmigiano Reggiano). A parte il lato "pittorico" espone cose vere. E' vero che le mucche degli allevamenti del consorzio mangiano meglio di tante altre (l'alimentazione è disciplinata). Non è vero che si trovano tutte su pascoli meravigliosi (anche perchè li avete mai visti nella bassa reggiana?). Insomma: la pubblicità è ingannevole per natura in un sistema consumistico concorrenziale ormai alla frutta come il nostro. I prodotti fanno tutti schifo uguale. Qualunque distinzione è solo illusione.

Grazie

Sibyl
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Messaggio da Sibyl » gio apr 21, 2005 5:33 pm

Purtroppo nel mondo reale c'è un sacco (ma proprio tanti!) di persone che guadagnano da vivere vendendo derivati di animali. Difficilmente puoi far cambiare loro idea dicendogli che non è giusto quello che fanno. E fino a quando rimarranno questi interessi non sarà possibile cambiare più di tanto le cose. Anche perchè gli uomini sono capaci di tutto per difendere i loro (magari sporchi) interessi. Da qui la demonizzazione dei vegetariani, le false ricerche scientifiche, le pubblicità riprovevoli, le azioni vergognose delle autorità.
La cultura può cambiare, lentamente ma può cambiare.
Probabilmente qualche qualche figlio di macellaio deciderà un giorno di non fare lo stesso mestiere del padre, non magari per motivi etici, ma perchè probabilmente ci saranno opportunità più vantaggiose, forse perchè mangiare carne non sarà una cosa così universale, ci saranno degli stili di vita nuovi che non useranno la carne e le persone che li seguono non saranno più poche. Sarà una cosa lenta, e ci sarà tutto il tempo per trovare occupazione ad esempio nella preparazione di altri cibi... se i vegetariani aumenteranno di numero... certo però che di queste cose bisogna parlarne.. se no non si cambia mai.

Marina Berati
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Messaggio da Marina Berati » ven apr 22, 2005 12:25 pm

riboeri ha scritto: Purtroppo nel mondo reale c'è un sacco (ma proprio tanti!) di persone che guadagnano da vivere vendendo derivati di animali.
Questa e' una questione totalmente diversa, non e' una questione di sopravvivenza, vita, morte, ma solo di fare un lavoro piuttosto che un altro.
E' chiaro che questo genere di lavoro esiste solo perche' cosi' siamo abituati, non per una "necessita'", ed e' altrettanto chiaro che la veganizzazione dl mondo non e' una cosa che avviene di botto dall'oggi al domani (io credo non avverra' mai, ma e' solo una mia opinione), c'e' solo uno spostamento molto graduale dei consumi, il che coincide con lo spostamento latrettaneto graduale dei posti di lavoro, quindi nessuno ne avra' a soffrire.

Anche nelle pubblicità degli hotel non fanno vedere quando il cliente paga il conto.
Non credo che far soffrire e uccidere sia paragonabile a pagare il conto, dai, non facciamo questi paragoni :-)
Noi abbiamo protestato perche' ci siamo indignati che facessero vedere una mucca felice, mentre invece a quella mucca viene strappato un figlio ogni anno e viene macellata dopo 8 anni.
Non e' proprio la stessa cosa che pagare il conto, no?
Per noi quella e' stata una dimostrazione di disprezzo verso la morte e la sofferenza degli esseri senzienti. E farlo sapere ai responsabili di questa pubblicita' mi pare oltre che lecito, doveroso.
Che la pubblicita' sia sempre menzognera lo sappiamo tutti. Ma quando passa il limite e offende... non vedo perche' stare zitti.

Ciao,
Marina

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Messaggio da riboeri » ven apr 22, 2005 6:15 pm

Marina Berati ha scritto: Noi abbiamo protestato perche' ci siamo indignati che facessero vedere una mucca felice, mentre invece a quella mucca viene strappato un figlio ogni anno e viene macellata dopo 8 anni.
Non e' proprio la stessa cosa che pagare il conto, no?
Per noi quella e' stata una dimostrazione di disprezzo verso la morte e la sofferenza degli esseri senzienti. E farlo sapere ai responsabili di questa pubblicita' mi pare oltre che lecito, doveroso.
Che la pubblicita' sia sempre menzognera lo sappiamo tutti. Ma quando passa il limite e offende... non vedo perche' stare zitti.

Ciao,
Marina
D'accordo. Ma ritengo che battersi contro un sistema sia come battersi contro i mulini a vento. Il sistema si può cambiare deviandone leggermente l'asse di equilibrio fino a portarlo al punto voluto. Andandoci contro si resta solo schiacciati.

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Messaggio da Eliana » sab apr 23, 2005 1:38 am

riboeri ha scritto:Il sistema si può cambiare deviandone leggermente l'asse di equilibrio fino a portarlo al punto voluto. Andandoci contro si resta solo schiacciati.
Andandoci contro puoi fargli cambiare direzione per andare avanti, e quindi 'deviare l'asse di equilibrio fino a portarlo al punto voluto'. Un sistema lo cambi anche cambiando le conoscenze e la mentalità dell'opinione pubblica. Non fare niente è l'unico sistema per per lasciare le cose come sono. Come si è imposto il femminismo? Andando contro il maschilismo imperante. Con piccole e grandi cose.

Ciao,
Eliana

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Messaggio da riboeri » dom apr 24, 2005 2:50 pm

Eliana ha scritto:
riboeri ha scritto:Il sistema si può cambiare deviandone leggermente l'asse di equilibrio fino a portarlo al punto voluto. Andandoci contro si resta solo schiacciati.
Andandoci contro puoi fargli cambiare direzione per andare avanti, e quindi 'deviare l'asse di equilibrio fino a portarlo al punto voluto'. Un sistema lo cambi anche cambiando le conoscenze e la mentalità dell'opinione pubblica. Non fare niente è l'unico sistema per per lasciare le cose come sono. Come si è imposto il femminismo? Andando contro il maschilismo imperante. Con piccole e grandi cose.

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Forse invece di "leggermente" avrei dovuto dire "gradualmente". Non ho certo detto di non fare niente! Anzi. Bisogna fare molto. E' molto più difficile convincere invece di schiacciare. Ma essendo in pochi non possiamo certo schiacciare (pena il rimanere schiacciati). Quanto al femminismo... dove vivo io vedo quasi solo donne oggetto legate in modo strettissimo all'apparenza. Se questo è il femminismo che si è imposto...

Riccardo

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Messaggio da c.m. » lun apr 25, 2005 1:49 pm

Sibyl ha scritto:Probabilmente qualche qualche figlio di macellaio deciderà un giorno di non fare lo stesso mestiere del padre, non magari per motivi etici, ma perchè probabilmente ci saranno opportunità più vantaggiose
dove sto io c'è proprio un esempio così .Fa il veterinario e dice di avere frequentato anche corsi di omeopatia .
Ultima modifica di c.m. il lun apr 25, 2005 1:55 pm, modificato 1 volta in totale.

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