Il parto
Inviato: gio mar 24, 2005 10:19 am
Inizio io:
Il parto di Silvia.
Allora...si avvicinava il tempo prescritto dall'ecografia,i primi di marzo, mi sentivo a volte la pancia dura, tesa, mi faceva un po' male e non riuscivo a capire se per caso quelle fossero"le contrazioni"...alla ultima visita una settimana prima mi fanno:"lei ha il collo svasato, (o leggermente dilatato, ora non ricordo) potrebbero rompersi le acque in qualunque momento..." e io che dovevo tornare a casa da sola in autobus mi è venuto il panico...hehehe comunque ho evitato di fare strapazzi. Il primo marzo alle 5.30 c.a. di mattina mi sveglio con un dolore forte tipo quando hai le mestruazioni ma mooolto più forte, che botta..accidenti..che siano queste le contrazioni?..., ad un certo punto a distanza di 8 minuti arriva l'altra ,ho fame, vado a mangiarmi quello che trovo a disposizione subito, un'arancia...sveglio l'uomo mio, mi chiede "ma dobbiamo andare?"...non lo so rispondo, mi avevano detto di partire quando le contrazioni diventano regolari, io qui le ho tutte sballate, prima 8 min poi 5 poi sei, poi 4 e durano quanto vogliono...uffaa sono la solita irregolare. Forse ho sbagliato a mangiare l'arancia, vado in bagno e pitturo il lavandino di arancione, allora forse è il caso di andare, non mi sento poi tanto bene. Usciamo, è ancora un po' buio e pioviggina, chissà perchè io mi ero immaginata che nascesse in un giorno uggioso, eppure i giorni precedenti erano stati di sole. Le contrazioni sono sempre sballate comunque sempre a breve intervallo l'una dall'altra, diciamo sui 4 minuti,tra l'una e l'altra, però mi rilasso tantissimo, molto di più di quando sono rilassata normalmente, non penso a niente, ascolto solo il mio corpo e le mie sensazioni,quando arriva la contrazione, che sale come un'onda, non c'è scampo, non c'è posizione che faccia stare meglio, ecco forse movendo le gambe sto meglio.Arriviamo all'ospedale verso le sette, mi fanno fare la visita e mi dicono che sono già dilatata di 5 cm. mi fanno il monitoraggio poi mi cambio e mi fanno entrare in una saletta con la luce soffusa, mi distendo sul lettino, ma non ci sto bene, ogni tanto viene l'infermiera, che mi parla con la voce molto tranquilla e quasi sottovoce...io intanto tra una contrazione e l'altra quasi mi addormento..e poi HO FAMEE...non vedo l'ora di finire per mangiare, l'uomomio mi sta vicino ma ha capito che non serve parlare, soprattutto durante la contrazione non ci riesco, voglio stare sola a sentirmi, a non pensare a niente. Mi chiedono se starei meglio seduta, io mi tuffo sulla sedia che mi portano, ooooh così si che si ragiona...dopo un po' l'infermiera mi chiede se per caso mi viene da spingere, io dico "penso forse di si" (ma cosa vuol dire spingere poi), ma volevo che si sbloccasse la situazione, che si andasse avanti, allora mi portano in sala parto comoda con la mia poltrona con le ruote, penso che mi venga da spingere, mi fanno mettere sul lettino vorrei sapere a che dilatazione siamo, mi fanno la visita, mi dicono "ci siamo", mi rompono le acque (e io che avevo paura che si rompessero per strada), pork acc...parte una contrazione ancora più forte delle precedenti, ma vedono che non mi viene minimamente da spingere, allora arriva un angelo sottoforma di ostetrica che porta una specie di cilindro aperto sul davanti e mi dice di sedermi, posiziona una sedia dietro alla mia schiena e ci fa sedere l'uomomio cosicchè io appoggiassi i gomiti sulle sue ginocchia. Su quella specie di water ho cominciato a sentire di spingere, forse all'inizio mi sono un po' sforzata, ho fatto cacca, pipi, ma non mi interessava niente, ero io, l'uomomio e l'ostetrica, che ogni tanto andava via, ma quando c'era, mi parlava sempre a bassa voce...ecco le spinte potrei definirle proprio, come quando fai la "cacca" scusate la forma esplicita, ma accidenti finchè non le ho provate, non voleva dire niente per me "spinte"..se qualcuno mi avesse detto che assomigliava a fare la cacca avrei capito molto meglio(non vorrei offendere nessuno comunque). nella mia testa ogni tanto balenavano dei pensieri tipo"quando finirà"..."e se non ce la facessi" etc..subito scalciati via dalla mia musichetta, si perchè per non pensare a niente io mi cantavo in mente una musica, di cui cercavo di ricordare le parole, quella occupava tutta la memoria disponibile del mio cervello(RAM). dopo un po' di spinte( che poi durante le spinte il male si era trasferito soprattutto verso il basso dove il meloncino di testa, stava uscendo, l'ostetrica, ha accompagnato fuori la testa, uscita quella, ho sentito uno SVLOPP!, ed è uscito tutto il resto,e subito dopo la placenta, non mi ricordo che abbia pianto, mi ricordo che era violetta, un tenero viola, poi hanno tagliato il cordone ombelicale e me l'hanno messa sulla pancia, solo che io ero seduta e non riuscivo a tenerla bene, avevo paura di aprire il cordone ombelicale chiuso dalle forbici, lei mi guardava, ma non riusciva a tenere gli occhi aperti, li richiudeva subito, disturbata dalla luce, che non era poi tanta, ma nella sua tana non c'era la luce, quindi è comprensibile.E' nata alle 11.00 meno qualche secondo. Poi mi hanno ricucita e la bimba l'ha seguita l'uomomio. Avevo FAMEEE...del resto era quasi mezzogiorno...ero stanca ma tranquilla.
Il parto di Giorgio.
Questa volta, circa alla 31° settimana, alla visita di routine, mi trovano già con 2-3 cm di dilatazione(poi dipende da chi fa il controllo, ho notato che ognuno ha la sua opinione sulla grandezza del varco).
GRAVIDANZA A RISCHIO signora!, deve fare riposo e cuccarsi due pastiglie di vasosuprina al giorno!...si d'accordo, ma io ho una bimba piccola...il riposo è UNA UTOPIA.
In ogni caso mobilito suoceri e genitori, e mi faccio coccolare...WOW non pensavo sarebbe stato così comodo hehehe, solo che io non riesco a stare a lungo ferma, per cui "saltello" in giro lo stesso, faccio pascolare la Silvia al parco dai nonni.
Speravo di arrivare il più possibile vicino al termine che era per il 13 marzo. Alla 37° settimana però, durante la visita, sospettano che il bimbo sia podalico, PODALICOOOO?...ma che scherzi sono! se mi si rompono le acque mi tocca partorire..e nel 90% dei casi sarebbe cesareo. Nooo non lo posso sopportare, il giorno dopo dovevo andare in ospedale per controllare la situazione, e durante la notte cerco di fare le grandi manovre, pensare in positivo e pensarlo con la testa in giù. IL giorno dopo, già mi sentivo di nuovo i piedini dolci sul fegato oramai spappolato , e il gine mi ha confermato che non era podalico, mi fa l'ecografia per vedere la situazione, e poi mi dice:"Signora io non posso mandarla a casa con 4 cm di dilatazione", la teniamo qui, la situazione è buona , la facciamo partorire domani.
COOOOSAAAAA , nononononononono e poi no, il mio parto deve accadere quando si sente pronto il mio corpo, ne' prima nè dopo! il bimbo poi potrebbe non aver ultimato le sue cosette...non si può fare in altro modo?...Signora se vuole le faccio firmare una carta in cui si assume delle responsabilità , e può andare acasa.
Cavoletti, non è una decisione facile, quale sarà la cosa giusta? e se veramente mi succedesse qualcosa? se andasse male ? mi pentirei di non aver ascoltato il dottore.Ma nello stesso tempo sentivo che avrei potuto farcela, nel frattempo il dottore si consiglia con un altro dottore, e decidono che posso aspettare che la natura faccia il suo corso. Evvaiii, mi sono sentita liberata. "Naturalmente signora appena si avvia il travaglio, venga subito in ospedale e non aspetti a casa..." sisisisissi certo!
Dopo quasi una settimana, la sera del 25 febbraio, alle 10.00 circa, mi sento un po' strana, la SIlvia l'avevo messa già a letto, ma si era stranamente svegliata e piagnucolava,dicendo mammaaaa maaammmaaa, come non aveva mai fatto. Io penso"proprio stasera che mi sento un male alla pancia", allora la consolo e poi mi viene quualche sospetto, mi metto distesa, e il mal di pancia si fa palese sottoforma di contrazione...Noo non è possibile proprio stasera che mio marito dormiva saporitamente dalle 8.00. Alla seconda di seguito , gli tiro un calcio, si sveglia e gli dico"dobbiamo andare"...."coosa? ma sei sicura?"...mi ridistendo , ne arriva un'altra, mi rialzo "sisisisisissi dobbiamo andare" in quel momento comincio a tremare come una foglia, mi viene quasi da ridere perchè quasi non riesco a vestirmi, è un tremare involontario. Nel frattempo chiamiamo mia mamma, che viene a prendere la SIlvia, poverina che si era appena riaddormentata, la vestiamo, lei è stata bravissima e non ha fatto un lamento.
Arriviamo in ospedale mi fanno un tracciato, poi mi visitano, e mi dicono "rompiamo le acque, qi siamo già a 10 cm" va bene dico io, poi mi fanno sedere sul "cesso" che avevo usato per l'altro parto...ma non è lo stesso questo è più basso, e mi ci trovo male..ma non me ne rendo conto al momento. Le contrazioni diventano meno fitte, di diradano, allora cammino , mi accuccio, mi rialzo, dondolo col bacino, faccio quello che mi viene da fare, ma non mi viene da spingere, poi mi riaccuccio, e mi viene un po' da spingere, ritorno sul seggiolino...devo attendere le contrazioni per spingere, questa volta voglio pochi punti, l'ideale sarebbe nessuno. Arriva la contrazione, e nonostante io sappia che spingendo, proverò dolore, mi sforzo di farlo, passano alcune contrazioni, in cui non riesco a spingere, e poi finalmente riesco ad avviare le spinte, poichè iniziata una, di seguito viene da spingere ancora, rilasso la parte sotto, e cerco di non oppormi al dolore, respiro tra una spinta e l'altra...poi finalmente spingo, e puoff esce fuori il bimbo che questa volta piange forte, e me lo mettono sulla pancia.E' mezzanotte e 40, in pratica il tutto è successo in due ore e mezza circa.
Mi ricuciscono..ma c'è solo un punto da cucire..ce l'ho fatta, intanto il bimbo lo segue il marito.Poi mi portano alla nursery e me lo attaccano al seno...vorace, sembrava una piovra. Io ho un sonno terribile, è tutto il travaglio che ho sonno...ma quando mi riportano in stanza..non riesco a dormire...sono felice è andato tutto bene.
Emy
Il parto di Silvia.
Allora...si avvicinava il tempo prescritto dall'ecografia,i primi di marzo, mi sentivo a volte la pancia dura, tesa, mi faceva un po' male e non riuscivo a capire se per caso quelle fossero"le contrazioni"...alla ultima visita una settimana prima mi fanno:"lei ha il collo svasato, (o leggermente dilatato, ora non ricordo) potrebbero rompersi le acque in qualunque momento..." e io che dovevo tornare a casa da sola in autobus mi è venuto il panico...hehehe comunque ho evitato di fare strapazzi. Il primo marzo alle 5.30 c.a. di mattina mi sveglio con un dolore forte tipo quando hai le mestruazioni ma mooolto più forte, che botta..accidenti..che siano queste le contrazioni?..., ad un certo punto a distanza di 8 minuti arriva l'altra ,ho fame, vado a mangiarmi quello che trovo a disposizione subito, un'arancia...sveglio l'uomo mio, mi chiede "ma dobbiamo andare?"...non lo so rispondo, mi avevano detto di partire quando le contrazioni diventano regolari, io qui le ho tutte sballate, prima 8 min poi 5 poi sei, poi 4 e durano quanto vogliono...uffaa sono la solita irregolare. Forse ho sbagliato a mangiare l'arancia, vado in bagno e pitturo il lavandino di arancione, allora forse è il caso di andare, non mi sento poi tanto bene. Usciamo, è ancora un po' buio e pioviggina, chissà perchè io mi ero immaginata che nascesse in un giorno uggioso, eppure i giorni precedenti erano stati di sole. Le contrazioni sono sempre sballate comunque sempre a breve intervallo l'una dall'altra, diciamo sui 4 minuti,tra l'una e l'altra, però mi rilasso tantissimo, molto di più di quando sono rilassata normalmente, non penso a niente, ascolto solo il mio corpo e le mie sensazioni,quando arriva la contrazione, che sale come un'onda, non c'è scampo, non c'è posizione che faccia stare meglio, ecco forse movendo le gambe sto meglio.Arriviamo all'ospedale verso le sette, mi fanno fare la visita e mi dicono che sono già dilatata di 5 cm. mi fanno il monitoraggio poi mi cambio e mi fanno entrare in una saletta con la luce soffusa, mi distendo sul lettino, ma non ci sto bene, ogni tanto viene l'infermiera, che mi parla con la voce molto tranquilla e quasi sottovoce...io intanto tra una contrazione e l'altra quasi mi addormento..e poi HO FAMEE...non vedo l'ora di finire per mangiare, l'uomomio mi sta vicino ma ha capito che non serve parlare, soprattutto durante la contrazione non ci riesco, voglio stare sola a sentirmi, a non pensare a niente. Mi chiedono se starei meglio seduta, io mi tuffo sulla sedia che mi portano, ooooh così si che si ragiona...dopo un po' l'infermiera mi chiede se per caso mi viene da spingere, io dico "penso forse di si" (ma cosa vuol dire spingere poi), ma volevo che si sbloccasse la situazione, che si andasse avanti, allora mi portano in sala parto comoda con la mia poltrona con le ruote, penso che mi venga da spingere, mi fanno mettere sul lettino vorrei sapere a che dilatazione siamo, mi fanno la visita, mi dicono "ci siamo", mi rompono le acque (e io che avevo paura che si rompessero per strada), pork acc...parte una contrazione ancora più forte delle precedenti, ma vedono che non mi viene minimamente da spingere, allora arriva un angelo sottoforma di ostetrica che porta una specie di cilindro aperto sul davanti e mi dice di sedermi, posiziona una sedia dietro alla mia schiena e ci fa sedere l'uomomio cosicchè io appoggiassi i gomiti sulle sue ginocchia. Su quella specie di water ho cominciato a sentire di spingere, forse all'inizio mi sono un po' sforzata, ho fatto cacca, pipi, ma non mi interessava niente, ero io, l'uomomio e l'ostetrica, che ogni tanto andava via, ma quando c'era, mi parlava sempre a bassa voce...ecco le spinte potrei definirle proprio, come quando fai la "cacca" scusate la forma esplicita, ma accidenti finchè non le ho provate, non voleva dire niente per me "spinte"..se qualcuno mi avesse detto che assomigliava a fare la cacca avrei capito molto meglio(non vorrei offendere nessuno comunque). nella mia testa ogni tanto balenavano dei pensieri tipo"quando finirà"..."e se non ce la facessi" etc..subito scalciati via dalla mia musichetta, si perchè per non pensare a niente io mi cantavo in mente una musica, di cui cercavo di ricordare le parole, quella occupava tutta la memoria disponibile del mio cervello(RAM). dopo un po' di spinte( che poi durante le spinte il male si era trasferito soprattutto verso il basso dove il meloncino di testa, stava uscendo, l'ostetrica, ha accompagnato fuori la testa, uscita quella, ho sentito uno SVLOPP!, ed è uscito tutto il resto,e subito dopo la placenta, non mi ricordo che abbia pianto, mi ricordo che era violetta, un tenero viola, poi hanno tagliato il cordone ombelicale e me l'hanno messa sulla pancia, solo che io ero seduta e non riuscivo a tenerla bene, avevo paura di aprire il cordone ombelicale chiuso dalle forbici, lei mi guardava, ma non riusciva a tenere gli occhi aperti, li richiudeva subito, disturbata dalla luce, che non era poi tanta, ma nella sua tana non c'era la luce, quindi è comprensibile.E' nata alle 11.00 meno qualche secondo. Poi mi hanno ricucita e la bimba l'ha seguita l'uomomio. Avevo FAMEEE...del resto era quasi mezzogiorno...ero stanca ma tranquilla.
Il parto di Giorgio.
Questa volta, circa alla 31° settimana, alla visita di routine, mi trovano già con 2-3 cm di dilatazione(poi dipende da chi fa il controllo, ho notato che ognuno ha la sua opinione sulla grandezza del varco).
GRAVIDANZA A RISCHIO signora!, deve fare riposo e cuccarsi due pastiglie di vasosuprina al giorno!...si d'accordo, ma io ho una bimba piccola...il riposo è UNA UTOPIA.
In ogni caso mobilito suoceri e genitori, e mi faccio coccolare...WOW non pensavo sarebbe stato così comodo hehehe, solo che io non riesco a stare a lungo ferma, per cui "saltello" in giro lo stesso, faccio pascolare la Silvia al parco dai nonni.
Speravo di arrivare il più possibile vicino al termine che era per il 13 marzo. Alla 37° settimana però, durante la visita, sospettano che il bimbo sia podalico, PODALICOOOO?...ma che scherzi sono! se mi si rompono le acque mi tocca partorire..e nel 90% dei casi sarebbe cesareo. Nooo non lo posso sopportare, il giorno dopo dovevo andare in ospedale per controllare la situazione, e durante la notte cerco di fare le grandi manovre, pensare in positivo e pensarlo con la testa in giù. IL giorno dopo, già mi sentivo di nuovo i piedini dolci sul fegato oramai spappolato , e il gine mi ha confermato che non era podalico, mi fa l'ecografia per vedere la situazione, e poi mi dice:"Signora io non posso mandarla a casa con 4 cm di dilatazione", la teniamo qui, la situazione è buona , la facciamo partorire domani.
COOOOSAAAAA , nononononononono e poi no, il mio parto deve accadere quando si sente pronto il mio corpo, ne' prima nè dopo! il bimbo poi potrebbe non aver ultimato le sue cosette...non si può fare in altro modo?...Signora se vuole le faccio firmare una carta in cui si assume delle responsabilità , e può andare acasa.
Cavoletti, non è una decisione facile, quale sarà la cosa giusta? e se veramente mi succedesse qualcosa? se andasse male ? mi pentirei di non aver ascoltato il dottore.Ma nello stesso tempo sentivo che avrei potuto farcela, nel frattempo il dottore si consiglia con un altro dottore, e decidono che posso aspettare che la natura faccia il suo corso. Evvaiii, mi sono sentita liberata. "Naturalmente signora appena si avvia il travaglio, venga subito in ospedale e non aspetti a casa..." sisisisissi certo!
Dopo quasi una settimana, la sera del 25 febbraio, alle 10.00 circa, mi sento un po' strana, la SIlvia l'avevo messa già a letto, ma si era stranamente svegliata e piagnucolava,dicendo mammaaaa maaammmaaa, come non aveva mai fatto. Io penso"proprio stasera che mi sento un male alla pancia", allora la consolo e poi mi viene quualche sospetto, mi metto distesa, e il mal di pancia si fa palese sottoforma di contrazione...Noo non è possibile proprio stasera che mio marito dormiva saporitamente dalle 8.00. Alla seconda di seguito , gli tiro un calcio, si sveglia e gli dico"dobbiamo andare"...."coosa? ma sei sicura?"...mi ridistendo , ne arriva un'altra, mi rialzo "sisisisisissi dobbiamo andare" in quel momento comincio a tremare come una foglia, mi viene quasi da ridere perchè quasi non riesco a vestirmi, è un tremare involontario. Nel frattempo chiamiamo mia mamma, che viene a prendere la SIlvia, poverina che si era appena riaddormentata, la vestiamo, lei è stata bravissima e non ha fatto un lamento.
Arriviamo in ospedale mi fanno un tracciato, poi mi visitano, e mi dicono "rompiamo le acque, qi siamo già a 10 cm" va bene dico io, poi mi fanno sedere sul "cesso" che avevo usato per l'altro parto...ma non è lo stesso questo è più basso, e mi ci trovo male..ma non me ne rendo conto al momento. Le contrazioni diventano meno fitte, di diradano, allora cammino , mi accuccio, mi rialzo, dondolo col bacino, faccio quello che mi viene da fare, ma non mi viene da spingere, poi mi riaccuccio, e mi viene un po' da spingere, ritorno sul seggiolino...devo attendere le contrazioni per spingere, questa volta voglio pochi punti, l'ideale sarebbe nessuno. Arriva la contrazione, e nonostante io sappia che spingendo, proverò dolore, mi sforzo di farlo, passano alcune contrazioni, in cui non riesco a spingere, e poi finalmente riesco ad avviare le spinte, poichè iniziata una, di seguito viene da spingere ancora, rilasso la parte sotto, e cerco di non oppormi al dolore, respiro tra una spinta e l'altra...poi finalmente spingo, e puoff esce fuori il bimbo che questa volta piange forte, e me lo mettono sulla pancia.E' mezzanotte e 40, in pratica il tutto è successo in due ore e mezza circa.
Mi ricuciscono..ma c'è solo un punto da cucire..ce l'ho fatta, intanto il bimbo lo segue il marito.Poi mi portano alla nursery e me lo attaccano al seno...vorace, sembrava una piovra. Io ho un sonno terribile, è tutto il travaglio che ho sonno...ma quando mi riportano in stanza..non riesco a dormire...sono felice è andato tutto bene.
Emy