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da arbor » gio mag 07, 2015 9:26 pm
La forza persuasiva dei diversi modelli alimentari (vegani) che tu Ale ci ricordi, in fondo risiede in quel rapporto del tutto speciale che noi abbiamo coi cereali: un rapporto nato dieci-dodici mila anni fa (in contemporanea con la domesticazione animale, e dunque con l’allevamento animale e la pastorizia) da cui è nata questa nostra civiltà, col suo sviluppo impetuoso, con tutto quel che di buono (la cultura, la conoscenza scientifica ecc) e di meno buono (le guerre, la depredazione del pianeta ecc) essa ha comportato. Noi siamo figli dei cereali, dunque ci sentiamo legati ad essi da un sentimento di riconoscenza: non importa se fino a 12.000 anni fa non li conoscevamo neppure, non importa cioè se l’uomo è diventato quel che è (dal momento che noi siamo biologicamente identici a 12.000 anni fa) senza bisogno dei cereali, quel che conta è che la civiltà attuale così come la conosciamo, è quel che è grazie principalmente ai cereali, senza i quali non avremmo dominato la terra e ancor oggi saremmo poche migliaia di unità in giro per il mondo alla ricerca di frutti e di prede da cacciare. Un rapporto di riconoscenza che quasi mai ci sogniamo di mettere in discussione, e che anche quando disponiamo degli strumenti conoscitivi per fare questo, non riusciamo poi a portare la nostra analisi critica alle sue ultime conseguenze. L’igienismo è uno di questi strumenti conoscitivi: esso ci mette in guardia dai cibi cotti, esalta le virtù degli alimenti vivi, dunque della frutta e verdura crude, ma poi, alla resa dei conti molti maestri igienisti finiscono per indulgere ai cereali, in misura più o meno maggiore. Spesso anzi i cereali continuano ad essere il cibo principale su molte mense igieniste, e gli igienisti che rifiutano i cereali in toto sono perlopiù guardati con diffidenza come dei fanatici. Altra spiegazione non riesco a dare del grande credito che questo alimento continua ad avere non solo presso il veganismo (il che sarebbe comprensibile) ma persino presso il mondo igienista.
E d’altronde la mia personale esperienza è una testimonianza di quanto sia difficile liberarsi dal giogo dei cereali: ho scoperto l’igienismo nel 2007, ma ho eliminato i cereali solo nel 2012, e pur con tutta la mia lentezza sono pur sempre una mosca bianca, visto che negli ambienti igienisti i cereali continuano a tener banco alla grande. Non fosse stato per Marco e per Ross0, sarei ancora cereal-dipendente, perché gli inconvenienti del consumo di cereali non sono di evidenza immediata: gli inconvenienti ci sono e sono tanti e seri, ma non sono facilmente percepibili. Io ad esempio da giovane ho passato più di sei mesi in Inghilterra, dove non mangiavo cereali (pasta e pane) ma solo patate, e ricordo perfettamente che il mio intestino non funzionò mai così bene, salvo ritornare allo stato colloso di sempre dopo solo pochi giorni dal mio sbarco in Italia. Lì per lì non fui in grado di coglierne la ragione, e ho dovuto aspettare fino a 60 anni, quando finalmente ho eliminato i cereali dalla mia dieta, per comprendere il vizio d’origine di quella colla intestinale. Naturalmente non è così per tutti, ma è certo che una buona fetta di popolazione soffre di disturbi simili, e spesso non lo sospetta neppure, come è successo a me. E si tratta di un inconveniente molto grave, specie nel lungo andare, ma anche nel breve incide profondamente sulla qualità della nostra vita. Molti non sanno infatti che i cereali (specie quelli con glutine) tendono ad atrofizzare i nostri villi intestinali (che occupano una superficie enorme dell’intestino tenue, dalla quale dipende la nostra capacità di assimilazione dei nutrienti), con conseguenze di vasta portata per la nostra salute (visto che da tale capacità dipende anzitutto ad esempio la qualità del nostro sangue). Ma gli inconvenienti non si fermano qui: i cereali provocano grandi sbalzi glicemici (anche quelli integrali, sia pure in misura minore rispetto a quelli raffinati), con enormi conseguenze sul nostro metabolismo; i cereali sono difficili e lunghi da digerire (mentre i carboidrati della frutta sono immediatamente digeribili), quindi sono altamente energivori lasciandoci spompati in sede eliminativa; i cereali sono un cibo altamente concentrato (tanto più quando si accompagnano, come spesso avviene, ai grassi del condimento) e questo nuoce sia al transito intestinale che all’equilibrio ormonale. Ripeto, molti riescono a neutralizzare buona parte di questi inconvenienti, grazie a madre natura che li ha molto ben attrezzati e dotati; ma per molti altri le cose non stanno così, e faticano realmente a metabolizzare correttamente questo alimento, anche se non se ne rendono ben conto, danno la colpa dei loro disturbi un po’ a tutto quel che capita sotto tiro (d’altra parte la dieta media di un onnivoro è come si sa piena di cose sbagliate) ma spesso i primi e maggiori responsabili sono proprio loro, i cereali. Io l’ho capito tardi, ed è stata una fortuna, perché eliminarli e ritrovare la salute sono state una cosa sola (anche se non immediata, ma dopo l’inevitabile periodo di detox, altra difficoltà di non poco momento da superare).