Inviato: mer mar 02, 2005 1:42 pm
Nel 1947 furono ritrovati i famosi Rotoli del Mar Morto, dei papiri risalenti ai primi secoli dell'era cristiana, che testimoniano l'entità delle manipolazioni successive sui testi sacri originari. Un altro importante reperto è un manoscritto esseno ritrovato in un monastero buddhista tibetano, dove era stato nascosto per preservarlo dai corruttori. Questi documenti archeologici sono stati studiati da Martin Larson, Edmond B. Szekely, Millar Burrows, G.J. Ousley, John M. Allero e Frank J. Muccie, e sono stati definiti dalle gerarchie ecclesiastiche come "vangeli apocrifi" (cioè "non riconosciuti" ufficialmente, in contrasto con i vangeli "canonici" ).
Studi accurati sugli antichi manoscritti orginali dei Vangeli, scritti in greco, hanno rivelato che le parole tradotte come "carne" sono in realtà trophe, phago, e brome, che significano semplicemente "cibo" o "atto del mangiare" in senso lato. Ad esempio, in alcune edizioni del Vangelo di San Luca (8:55) si lgge che Gesù resuscitò una donna dalla morte e "ordinò di darle della carne". La parola greca originaria tradotta con "carne" è in realtà phago, che significa semplicemente "da mangiare". Quindi Gesù ordinò in effetti e semplicemente che alla donna resuscitata fosse dato del cibo. La parola greca per indicare la carne è kreas, che non compare mai nei Vangeli originari in riferimento a Cristo. Le parole greche usate nelle versioni originali dei Vangeli sono broma (cibo), brosimos (ciò che può essere mangiato), brosis (nutrimento o atto del mangiare), prosphagion (qualcosa da mangiare), trophe (nutrimento), phago (mangiare).
Per quanto riguarda il pesce, è interessante sapere che fin dai tempi dei Babilonesi, nella zona della Palestina era molto popolare un alimento preparato con delle alghe chiamate "pianta pesce". Queste alghe venivano fatte seccare, polverizzate in un mortaio e impastate per farne una specie di pane, cibo molto diffuso e apprezzato ai tempi di Gesù, e che ancora oggi viene raccomandato ai fedeli musulmani. E' dunque molto probabile che quando a Gesù furono presentati "dei pani e dei pesci" e lui moltplicò il cibo per nutrire la folla, piuttosto che pani e pesci, il cibo presentato fosse piuttosto del "pane di pianta pesce". In questo senso si comprenderebbe infine perché nella versione originale l'evangelista afferma che Gesù lo moltiplicò, esprimendo il complemento oggetto al singolare, cosa che risulta perfettamente logica se il genere di cibo moltiplicato fosse stato singolare.
estratto da: http://www.veganitalia.it/modules.php?n ... le&sid=229
Studi accurati sugli antichi manoscritti orginali dei Vangeli, scritti in greco, hanno rivelato che le parole tradotte come "carne" sono in realtà trophe, phago, e brome, che significano semplicemente "cibo" o "atto del mangiare" in senso lato. Ad esempio, in alcune edizioni del Vangelo di San Luca (8:55) si lgge che Gesù resuscitò una donna dalla morte e "ordinò di darle della carne". La parola greca originaria tradotta con "carne" è in realtà phago, che significa semplicemente "da mangiare". Quindi Gesù ordinò in effetti e semplicemente che alla donna resuscitata fosse dato del cibo. La parola greca per indicare la carne è kreas, che non compare mai nei Vangeli originari in riferimento a Cristo. Le parole greche usate nelle versioni originali dei Vangeli sono broma (cibo), brosimos (ciò che può essere mangiato), brosis (nutrimento o atto del mangiare), prosphagion (qualcosa da mangiare), trophe (nutrimento), phago (mangiare).
Per quanto riguarda il pesce, è interessante sapere che fin dai tempi dei Babilonesi, nella zona della Palestina era molto popolare un alimento preparato con delle alghe chiamate "pianta pesce". Queste alghe venivano fatte seccare, polverizzate in un mortaio e impastate per farne una specie di pane, cibo molto diffuso e apprezzato ai tempi di Gesù, e che ancora oggi viene raccomandato ai fedeli musulmani. E' dunque molto probabile che quando a Gesù furono presentati "dei pani e dei pesci" e lui moltplicò il cibo per nutrire la folla, piuttosto che pani e pesci, il cibo presentato fosse piuttosto del "pane di pianta pesce". In questo senso si comprenderebbe infine perché nella versione originale l'evangelista afferma che Gesù lo moltiplicò, esprimendo il complemento oggetto al singolare, cosa che risulta perfettamente logica se il genere di cibo moltiplicato fosse stato singolare.
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