il concetto del continuum (autore Jean Liedloff)

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mammaclaudia
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Re: cuccioli nel lettone

Messaggio da mammaclaudia » mar mar 29, 2005 3:37 pm

cosimamma ha scritto:, però che bello avere tutti i miei cuori che battono sotto le coperte!
ho ordinato il libro una vita fa...speriamo arrivi, intanto ti chiedo...lo sai quant'è meravigliosa questa cosa qua che hai detto?
hai racchiuso in poche parole il vero significato di famiglia!
brava!
un bacio a te e ai tutti i tuoi cuori:)
cla

cosimamma
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Messaggio da cosimamma » mar mar 29, 2005 4:58 pm

grazie!!!x la mia famiglia farei di tutto e sono contenta che il mio amore si rifletta nelle mie parole!vorrei mandare un bacio a te e con te a tutte le memme,i babbi e i bimbi del forum.credo che tutti noi stiamo cercando di essere dei buoni genitori e anche se a volte sbagliamo credo che uno sbaglio fatto col cuore valga di più che una cosa giusta fatta senza sentimento.un abbraccio!

piccolastella
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grazie

Messaggio da piccolastella » mer mar 30, 2005 3:28 pm

grazie per avermi fatto conoscere questo libro... L'ho letto con molto interesse ed ho trovato delle conferme al mio comportamento "istintivo" che molte volte si discosta da quello dell'ambiente in cui vivo.
Concordo con il fatto che non si può prendere tutto per oro colato ma di massima i concetti espressi dall'autrice ed elaborati dal sentimento di ogni mamma possono solo fare bene ai nostri cuccioli!

Emy
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Messaggio da Emy » mar mag 10, 2005 2:27 pm

Ecco qua..ho letto il libro..devo dire che mi è piaciuto, a parte in alcuni punti in cui mi domandavo se per caso l'autrice avesse condotto degli studi che la potessero aver condotto a certe ipotesi, che mi sembravano esagerate e rigide.
Comunque parliamo del bello...
La prima folgorazione...sul concetto del lavoro, il diritto di non annoiarsi, io ho dovuto reprimermi di fronte alla società, perchè per me un lavoro aveva sempre qualcosa di interessante, era un esperienza qualunque essa fosse, se la accettavo di fare io, riuscivo anche a trovare il modo per cui fosse interessante.
Questa cosa sentivo che per gli altri era giudicata stupida, ma per me sarebbe bello anche spalare stallatico se è una cosa che scelgo, che c'e da fare in collaborazione.
Quello che non riesco a digerire è fare un lavoro, in modo obbligato, magari ancheun lavoro che altri giudicano da imbecilli, un lavoro degradante Un lavoro magari in cui venivo lasciata sola (mentalmente parlando).
L'imposizione io non la reggo, mi fa veder brutte tuttte le cose.
In gioventù mi sono anche trovata a far finta di annoiarmi, per non dover far la parte dell'imbecille del villlaggio, che accettava senza problemi di fare le cose in clima di collaborazione.

Ora capisco da dove veniva questa cosa che sentivo.

Poi ci torno...

Emy
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Messaggio da Emy » mer mag 11, 2005 10:00 am

Allora parlavo per il lavoro, per i bimbi credo sia lo stesso, se una cosa è considerata noiosa, un dovere, non la vogliono fare :).

La paura è che questa società invece impone discorsi cme "se cè da fare si deve fare"....ma nessuno dice il contrario, solo che il punto ddi partenza è diverso.

A parte quando sono nervosa la tendenza è il far trovare interessante anche i l mettere a posto, ma non serve fare chissà quale gioco, io provo piacere anche nel vedere il pavimento che si libera, magari dispongo tutto in fila, o gli faccio fare voli diversi, o faccio la ruspa.

.

Io non so però quanto sia fondamentale il tenerli sempre in braccio...ho la sensazione che sia più importante l'atteggiamento mentale "in braccio".
Questo modo di essere con il bambino, e non sempre PER il bambino.
Avere la disponibilità di accogliere mentalmente il bimbo nel momento in cui ne ha bisogno, pensare con lui al suo problema, che non è necessario risolvere,è una gran cosa anche solo che il bimbo si senta compreso e accolto.

Quanto mi è sempre piaciuto esserci e non avere l'obbligo di agire, poter osservare le situazioni, senza dover in qualche modo esprimere un opinione, o muoversi.

Questa è il bisogno "in braccio" la sensazione che pensavo di non aver diritto di avere, "perchè in questa società sei continuamente chiamato ad agire pena il venir definito incapace , ritardato o quant'altro."

E questa vedo che è lo stesso bisogno dei bimbi...il poter osservare "in braccio" ossia con le spalle coperte, il poter provare le cose, senza dover subito dar rprova di dovercela fare.
Mia figlia ha imparato ad andare in bicicletta così...con la biciclettina, che poteva prendere quando voleva (in casa) spingersi con le gambe, poi giù in cortile, fino a spingere con un piede a terra ed un pedale, ed infine due pedali.

Non la solita solfa del togliere una rotella o storgerle, e poi correre col bimbo tenendo la bici.
Vabbè come al solito divago.

Emy
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Messaggio da Emy » mer mag 11, 2005 10:14 am

La sensazione di essere accettati anche se non si fa niente

Emy
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Messaggio da Emy » mer mag 11, 2005 1:31 pm

Oh io continuo a buttare carne al fuoco.

E che dire di quell'immenso potere che ha il pensiero,del presupporre quello che gli altri si aspettano da noi.
E' tremendo se gli altri fanno dei ricatti morali e la presupponenza diventa una gabbia dalla quale è difficile uscire.

Emy
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Messaggio da Emy » lun mag 23, 2005 3:02 pm

Ma qualcuno ha fatto ulteriori osservazioni su questi popoli?
Come "svezzano" ad esempio..

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » mer giu 01, 2005 4:45 pm

Emy ha scritto:Ma qualcuno ha fatto ulteriori osservazioni su questi popoli?
Come "svezzano" ad esempio..
ricordo che all'incontro con la Liedloff a cui ho partecipato molti anni fa sono rimasta molto delusa proprio da questa parte. Io e altre mamme allattanti eravamo molto interessate a questo aspetto, invece la Liedloff non sembrava averci fatto nemmeno caso, le abbiamo fatto domande precise e lei ci ha risposto semplicemente: oh, poppavano quando gli andava e an un certo punto si svezzavano, niente di speciale.

Capisco che questo significa l'assoluta normalità dell'allattamento nella cultura yequana, tanto da non farlo percepire come un argomento sul quale fare studi, statistiche o riflessioni: però per noi povere mamme occidentali immerse nella cultura biberon-distacco-estevill-perchépiango, forse c'era bisogno di qualche informazione illuminante in più....

mi spiace quindi di non saper rispondere in modo specifico a questa domanda!
Antonella

Gio
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Messaggio da Gio » mar giu 07, 2005 12:36 pm

Emy, quanto mi piace leggerti!
Mi ritrovo in quello che dici, mi sembra che tu dia voce a quello che dentro di me sento come "giusto".
Scrivi sul continuum, ma soprattutto, ti prego, scrivi ancora su questo Forum speciale!
Gio

Emy
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Messaggio da Emy » sab giu 11, 2005 8:53 am

Gio ha scritto:Emy, quanto mi piace leggerti!
Mi ritrovo in quello che dici, mi sembra che tu dia voce a quello che dentro di me sento come "giusto".
Scrivi sul continuum, ma soprattutto, ti prego, scrivi ancora su questo Forum speciale!
Gio
Grazie Gio sto osservando quanto spesso, i miei comportamenti sono di chiusura al naturale susseguirsi delle cose, e quante volte invece mi sento totalmente bene per l'essere andata nella direzione giusta.

Sono riuscita a trovare le parole per parlare con mio marito, a fondo di alcune cose, e questa è la cosa più bella.

cosimamma
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Messaggio da cosimamma » mar giu 14, 2005 11:09 pm

Dopo tanti giorni di assenza torno a farmi viva.Da mamma,da mamma che "porta", da psicologa,da istruttrice del metodo di "portare i piccoli",da persona che ha sempre lavorato con i bambini(e che ha scelto questo lavoro perchè li ama)sento di dire questo:il portare non è solo in braccio,è farsi carico in tutti i sensi dei nostri cuccioli.Soddisfare i loro bisogni primari di accudimento servirà a farne degli adulti migliori e meno in cerca di quello che gli è mancato da piccoli,cioè la soddisfazione dei loro bisogni.Spesso sostituiamo con oggetti i gesti d'affetto,le carezze mancate il contenimento che non abbiamo provato come figli o fatto provare come genitori.Forse credo che il mio progetto di portare sia quello di essere disposta a"contenere"anche i bisogni e le richieste e non solo"tenere"i momenti felici.In questi giorni mi ha molto colpito la frase di una mamma del gruppo"bambini speciali"che ha detto:"Se le persone fossero più disposte ad accogliere i nostri figli potrebbero vedere in loro non solo quello che chiedono ma anche quello che riescono a dare".ma è una visione che molti non hanno...come quella geniale di andare in bici senza le rotelline...Semplificando la nostra vita,togliendo le sovrastrutture,forse scopriremmo che siamo capaci di fare molto di più di quel che crediamo possibile!

mamypuri
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Messaggio da mamypuri » ven giu 17, 2005 9:41 am

Voglio partecipare a questo topic perchè leggendovi mi avete fatto venire voglia di comprare il libro, ma x ora sono solo all'inizio. Perchè lo sto leggendo contemporaneamente a "Il mio bambino non mi mangia", che talvolta trovo più semplice ed immediato. Naturalmente l'argomento è differente.
I vostri commenti al libro sono così interessanti che ciò che mi viene da dire mi appare stupido, al confronto...
Vabbè, lo dico lo stesso, applichiamo il brainstorming..
Per ora ciò che mi ha colpito di più del concetto del continuum è stato "lo sprecare energia in tensioni inutili x arrabbiarci quando qualcosa non ci riesce o ci è difficoltoso". Illuminante. Se ci pensate, l'arrabbiarci (anche quando i nostri baby sembrano particolarmente distruttivi, buttano a terra qualsiasi cosa...) è solo fatica sprecata! So che è come la scoperta dell'acqua calda, scusatemi..

cosimamma
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Messaggio da cosimamma » ven giu 17, 2005 9:53 am

non è la scoperta dell'acqua calda...ma è come il famoso detto sul guardare il dito e non vedere la luna.Spesso la vita di tutti i giorni ci rende così frustrati che ci arrabbiamo se fanno cadere un vaso,non accorgendoci magari che per arrivare a quel vaso per la prima volta si sono alzati in punta di piedi!!!
ripeto che non esistono madri perfette,possiamo solo cercare di essere attente e se ci accorgiamo di avere sbagliato chiedere scusa e provare a migliorarci!
Un giorno che ero molto nervosa ho alzato la voce con Cosimo.Mi sono subito resa conto di quello che avevo fatto e gli ho parlato col coure in mano chiedendogli scusa,dicendo che la colpa era del mio nervosismo.per fare pace gli ho chiesto"mi vuoi ancora bene anche se a volte con te sbaglio?" e lui mi ha risposto"certo mamma,da oggi ti aiuto io!".Lui ha solo 3 anni e mezzo e io mi sono sentita una cretina!!!!Non sarà l'ultima volta che sbaglierò con lui ma ora so che lui capisce i miei tentativi di essere una buona madre e penso sia questo quello che conta!

Emy
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Messaggio da Emy » ven giu 17, 2005 11:28 am

E' vero Mamypury, e io mi sono accorta spesso di arrabbiarmi per "paura" paura di non controllare la situazione, paura di avere un bimbo che farà sempre così, paura di non essere stata in grado di contenerlo diciamo che a volte è la mia inadeguatezza che mi fa arrabbiare.
Spesso succede se ci sono pressioni esterne di commenti di altre persone, che magari apparentemente non ci toccano, ma toccano altre corde nel profondo facendoci reagire male.
E ci pensavo proprio prima cosimamma, al fatto che magari ci scappino via quando li vestiamo, e ci sembra nella fretta che sia quasi un dispetto...invece di vederlo come un "guarda mamma che agile che sono" :)

ma tornerò..ora non ho tempo.

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