il concetto del continuum (autore Jean Liedloff)

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andrea grasselli
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Messaggio da andrea grasselli » ven dic 16, 2005 1:47 am

cara anna,
grazie per il tuo lungo messaggio, così ricco di spunti di riflessione.
forse ripeterò qualche idea espressa da antonella, ma ho voglia di sciverti anch'io.
wanja ha scritto:Ma alcune volte e´ veramente dura, sopratutto per quanto riguarda gli spostamenti lunghi.
hai provato a considerare la possibilità di effettuare alcuni spostamenti lunghi in treno? per certi versi è più scomodo dell'auto, ma per altri è molto più comodo. puoi legarti addosso il tuo cucciolo con una bella fascia e te lo porti stretto a te. nel treno puoi coccolarlo, allattarlo ed accarezzarlo. puoi accompagnarlo meglio nella scoperta di realtà a lui nuove.
wanja ha scritto:Nel libro cé´ un´immagine molto bella della tribu´ che si prende cura, porta in giro ecc. Ma se da parte della mia „tribu´“ cé´ la convinzione che sia giusto lasciar piangere e non tenere troppo in braccio?
nella realtà dissociata in cui viviamo, la tribù non è costituita per forza dalle persone che ci stanno intorno fisicamente, ma da altre persone, che vivono le stesse nostre vibrazioni, anche a centinaia di chilometri di distanza.
wanja ha scritto:chissa´ perche´ la gente crede di poter interferire nei ritmi della copia mamma-bimbo come e quando vuole.
sta a voi mamme e ai vostri cuccioli demarcare dei territori di condivisione e altri di ritiro dal mondo esterno. lo so, è un compito arduo.
wanja ha scritto:Io soffro (ma cerco di non farlo pesare tantissimo agli altri) quando vedo alcuni atteggiamenti nei confronti di mio figlio. Tipo considerarlo poco intelligente (qualsiasi tipo di pericolo viene definito „cacca“, non deve toccare niente e sim).
trovo insopportabile quando adulti fanno ad esempio una vocina da deficienti perché pensano che così saranno "ascoltati" dal bimbo. il bimbo invece percepirà di non essere considerato come persona intera e alla lunga non avrà molto da raccogliere da questo tipo di rapporti.
hai citato la cacca tra parentesi e voglio aprire una parentesi sulla cacca. la riflessione non è ovviamente rivolta a te, ma alle persone che usano questa immagine negativa della cacca. perché associare la cacca a qualcosa di brutto, di sporco, da rifiutare?
defecare è una delle funzioni fisiologiche più importanti e secondo me non deve essere caratterizzata negativamente. espellere le feci è uno dei momenti privilegiati della giornata, un momento di liberazione, e possiamo essere tutti contenti, adulti e bambini, quando questo avviene nel migliore dei modi.
wanja ha scritto:E cmq il suo destino sara´ quello di doversi confrontare con le persone che farebbero precisamente l´incontrario di quel che farei io in una situazione. Forse tanto vale che cominci a confrontarsi con questo „dato di fatto“?
i miei genitori mi hanno cresciuto per certi versi fuori dalla standardizzazionne galoppante: lunghe escursioni in montagna, niente televisione, pochi giocattoli, senso critico verso le istituzioni, relativizzazione dell'importanza della scuola e dei risultati scolastici, appoggio verso la mia passione di lavorare a maglia e fare uncinetto. per certi versi ero tagliato fuori dalla compagnia, ma fino ai 15 anni ho vissuto bene queste diversità, senza farmi problemi. poi ho sofferto parecchio, ma dico che ne è valsa la pena. meglio pagare questo prezzo che essere diventato un bravo servo sempre ubbidiente al sistema capitalistico e un buon soldato pronto a uccidere il proprio fratello.
wanja ha scritto:Mi piacerebbe sentire la vostra opinione anche riguardo alla questione del dolore (fisico). Nel libro si parla die bimbi capaci di sopportarlo con semplicita´, come una cosa naturale. Ora mio figlio sta mettendo i denti e spesso la notte non si dorme (forse ha anche mal d'orecchio). Personalmente esagero con i medicinali, so che fa male ma mi arrendo ai primi sintomi.
il fatto che sei cosciente di esagerare mi sembra un buon primo passo per fare una riflessione profonda su questo tuo comportamento e per sentire che forse ci sono altre energie e altri modi di porti verso la problematica. ascoltati dentro e ascolta anche le voci contradditorie. è difficile, ma un modo si trova per integrare e mettere un po' d'accordo le varie voci.
wanja ha scritto:Sono troppo contenta di aver scoperto questo forum!!!! A presto Anna
che bella la tua contentezza!!! anch'io sono molto contento di avere scoperto promiseland un paio d'anni fa. mi sta dando molto.

un bacione.
andrea

cosimamma
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Messaggio da cosimamma » dom dic 18, 2005 5:26 pm

il libro non è una bibbia, penso che sia di successo perchè è riuscito a dare una "teoria" ai sentimenti di molti di noi....Purtroppo i bimbi stanno diventando una rarità, in molte famiglie sono figli unici di figli unici, monopolizzati da adulti che ne fanno (consapevolmente o meno) dei giocattoli, senza un gruppo di pari con cui confrontarsi ed anche scontrarsi....perciò stiamo perdendo sempre più la capacità di capire e convivere con un bambino.
Soprattutto al primo figlio, se non si è più che determinate, ci sono grossi rischi di "lasciar sedare" il nostro istinto animale.
se si ha fortuna si riesce a trovare la strada giusta anche se comunque si devono accettare molti compromessi.
Non so se riesco a spiegarmi:
-Per il primo figlio odiavo il fatto che me lo "strappassero" dalle braccia per toccarlo e sbaciucchiarlo, sembravo una cagna cui tuccavano il cucciolo, lo riprendevo ma arrivava subito qualcun altro e :..."me lo fai perndere in braccio???"...Per la seconda ho usato dal primo giorno di vita la fascia e nessuno, anche provandoci, poteva sfilarla senza il mio consenso e aiuto...Sorridevo al coro del:"ma non ce la fai vedere mai!!!"scostando un poco la fascia per mostrare il suo viso, ma lei rimaneva calda, ancorata al mio petto...e la cagna che era in me scodinzolava felice, visto che la cucciola era al sicuro!
...Non perchè fossi gelosa dei miei figli, ma non volevo che li toccassero!!poi quando sono diventati più grandicelli e "autonomi"non mi dava più fastidio ch li toccassero.
-Ho allattato il primo per due anni(ha smesso lui), senza vergognarmi quando mi dicevano qualcosa, anzi orgogliosa dell'essere cibo per lui...Allatto la seconda che ha 14 mesi e non smetterò finchè non sarà lei a farlo, allattandola anche davanti a tutti. Per la nostra società è quasi uno scandalo, ma se guardi i dipinti quattrocenteschi delle madonne le vedi tutte allattare un Bambino grandicello, addirittura una Madonna di Giotto porta Gesù in fascia. La Madonna allora era l'icona della madre perfetta, il modello cui ci si doveva ispirare...Adesso se porti il figlio in fasxcia e l'allatti oltre i tre mesi sei una pazza hippie!!
-Se qualcuno dice"Non toccare è cacca!" io correggo"Non toccare perchè ti puoi fare male(o tagliare..o scottare..)". Parlo ai mie figli come ad esseri senzienti, non come a dei fantocci...Quando vedo qualcuno che parla con loro in modo sciocco mi faccio delle matte risate dentro di me quando mi guardano con l'espressione tipo:"Mamma, ma come parla questo qui???"

Insomma, questi possono essere esempi sciocchi, ma penso che il vero concetto di continuum è quello di seguire il nostro istinto materno, comportandoci con i nostri figli in maniera corretta, essendo loro di supporto e di esempio, cercando di non prevaricarli solo perchè è in nostro potere(guarda il filmato di Estevil..lano!!!). Non li dobbiamo responsabilizzare come piccoli adulti, ma nemmeno crederli incapaci.
Come diceva la Montessori: Aiutami a fare da solo!!!

wanja
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Messaggio da wanja » dom dic 18, 2005 10:53 pm

ciao cosimamma, non sai quanto mi ha fatto emozionare leggere le tue parole. anche io sono stata molto gelosa di mio filgio. dopo un po´ ho imparato a infilarlo nel mio bellissimo marsupio a coccinella e quando volevano toccarmelo - aprivo un poco ma ero cosi´ felice di non doverlo dare via nelle loro mani, che avevo una scusa in piu´ per farlo dormire in pace accanto al mio seno e per stare in pace anche io...
ma sono dei sentimenti di cui un po´mi vergogno anche, dei sentimenti "possessivi" di chi non si riconosce nella "tribu´" famigliare. e questo mi e´ pesato tanto, anche perche´ mi sono interrogata tante volte sul destino di mio figlio e tante volte mi sono chiesta se avessi fatto bene a seguire il mio istinto.
basta dire che avevo chiesto di non venire ad assistermi all´ospedale e invece me li sono trovati li´ ... ho deciso che se dovessi avere un´altro bimbo (e lo sogno con tutto il mio cuore) prima di tutto vado a partorire al´l´estero e poi uso la fascia fin dal primo giorno!
per Antonella
"E vedrai che, se come penso grazie al tuo rispetto sarà maturato restando una persona "intera", la sua forza e il suo equilibrio, la sua "saggezza" di bambino ti stupirà. " grazie per le tue bellissime parole. Sto cercando di "farle mie" perche´ mi piacciono proprio tanto.

il clima desrcitto nel libro e´moooooooolto diverso (e qui mi sorge il dubbio di non essere tanto conessa io al mio continuum), sono convinto che se avessi permesso ad altre persone accudire il mio bimbo - ora lui avrebbe qualche altra persona importante nella sua vita - e nella vita non si sa mai... solo che io non ne sono stata capace, e poi non ero per niente d´accordo con altri metodi e quindi e´ andata cosí´. mi consola tanto sapere che non sono unica ad aver provato questo "sentire".
per andrea: grazi per la risposta, hai davvero ragione, il treno e´ la soluzione migliore (l´ho gia´ sperimentato e funziona!), e´ meno pratico per il trasporto delle cose, sopratutto se devi cambiare il treno a meta´strada!
sono contenta di aver trovato questo forum, mi da la possibilita´di non sentirmi sola ed e´tantissimo! la vicinanza che dava una tribu´e´anche fisica, la possibilita´di assentarti per un po´sapendo che i tuoi figli sono "nelle buoni mani", purtroppo ora e´ possibile confrontarsi "da cuore a cuore" con persone lontanissime e si fa fatica (almeno io la faccio) a chiedere alla vicina di casa di stare con il tuo bimbo 5 minuti! le mamme hanno bisogno di entrambe le cose....
pienamente d´accordo sulla questione della cacca!
la diversita´... l´individuo e´sempre solo, per definizione ( mi riferisco alla tua sofferenza), c´e´chi affronta la propria solitudine, c´e´chi la fugge... dopo qulcuno riesce a sentirsi in mezzo al fiume della vita, solo e circondato dalla vita al momento stesso (e´ il mio obbiettivo).
Io speriamo che ce la faccio! cmq, sono conenta che hai passato un´infanzia bella, che ti ha lasciato tanti ricordi.
ciao, ci risentiamo presto!!!!!!

cecia
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Messaggio da cecia » mer dic 28, 2005 11:31 pm

mi sento così vicina alle cose che dite in questo topic, non so neanche da che parte cominciare...!
forse il mio è solo il bisogni di dirvi: la penso anch'io così, sono d'accordo con voi, che bello che ci siete, che fortuna avervi trovato!
che consolazione sapere che ci siete, quando dovrò affrontare l'ennesimo: "ma lo allatti ancora?".

anch'io ho fatto una fatica tremenda ad accettare che altre persone tenessero in braccio, sbaciucchiassero, FACESSERO IL SOLLETICO! a mio figlio piccolo piccolo. col tempo, ogni volta che mi chiedevano di poterlo tenere in braccio, dicevo che lo dovevo allattare, lui si attaccava beato e si appisolava lì per un'oretta.
adesso ormai si sa difendere, se non vuole, dice no, si allontana, mi cerca. per questo mi sono già dovuta sentir dire che è un bimbo troppo fissato alla mamma, viziato, e via dicendo. anche perchè non dorme da solo, perchê ha bisogno della tetta per addormentarsi ("che vizio brutto che ha preso...") perchè sta con noi nel lettone.
di solito cambio discorso ed ignoro questi commenti.

mi fa male anche vedere come gli adulti attorno a noi si comportino con lui come se fosse un perfetto deficiente, gridando "no!" ad ogni suo minimo tentativo di esplorare, minacciandolo con 1000 possibili incidenti ("guarda che cadi, ti rompi i denti, ti spacchi la testa..."). io sono convinta che -pur non capendo le parole- il bimbo capisca il senso delle parole. E, come mi sembra dice Juul, ciò che ti aspetti dal bimbo, lui lo farà. Quindi: se tu ti aspetti che lui cada, cadrà.

io quando sono sola con lui lo lascio sperimentare parecchio, capita anche che lui mi aspetti seduto sul tavolo mentre io vado a prendergli i vestitini, che lui mi segua salendo le scale, che lui giochi sotto casa da solo insieme al cane, vicino alle mucche (recintate), dove papà spacca la legna. non è mai successo niente di grave. credo che lui capisca quando gli si dà fiducia, e si renda conto della responsabilità di questo.
proprio per questo mi sembra che soffra tanto quando questo rispetto gli viene tolto, decidendo e pensando per lui, intervenendo nelle sue azioni, trattandolo da deficiente. e inizia già dalle piccole cose, come infilargli un bavaglino anche se mangia solo un pezzettino di mela, pulirgli il mento (e le manine) ogni tre secondi, sollevarlo davanti al primo scalino, ecc.

avrei ancora così tanto da dire, al momento queste sono le cose per me "più urgenti".

vorrei dire qualcosa ancora sul dolore: obiettivamente non ho mai avuto l'impressione che mio figlio provasse dolore forte. quando cade o batte la testa piange e lo prendo in braccio finchè smette. Adesso che è più grandicello, dice "ahiahi!" così so che gli fa male qualcosa.
personalmente sono piuttosto restia ad assumere medicamenti, per cui non ne ho mai dati neanche a Senan. ci sono delle notti nelle quali dorme peggio di altre, non so dire se sia per i dentini o perchè la mamma è stata a lavorare il giorno prima. per come lo conosco ho l'impressione che gli facciano più male altre cose (tipo quando la mamma manca tutto il giorno, quando il papà lo sgrida senza motivo apparente, quando deve rimanre per un'ora nel seggiolino in macchina) che i dolori fisici.

anch'io sono molto contenta che ci sia questo forum

sabrinadorsi
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PORTARE IL SECONDO FIGLIO. E IL PRIMO?

Messaggio da sabrinadorsi » lun gen 02, 2006 11:39 am

ciao a tutti,
ho un bimbo di 3anni e mezzo e uno di 1 anno e mezzo.
con il primo ho adottato la tecnica del passeggino (non sapevo neanche cosa fosse il continuum che adesso ho letto e apprezzo) e lui ha camminnato molto presto anche perche quando aveva un anno e mezzo io ero incinta e non se ne parlava neanche di portarlo... non ce la facevo...

ora il secondo vuole stare sempre in braccio e piange come un dannato quando non lo prendo. ma io ho delle riserve perche se lo tengo troppo in braccio il grande si ingelosisce e dice "anch'io".
la soluzione che ho trovato e' non uscire e stare in salotto buttata sul tappeto a pomiciare dal mattino alla sera con entrambi in modo che non si ponga il problema. un po' scomodo pero', perche' anche io avrei bisogno di uscire ogni tanto....

altro problema: il piccolo pesa. non ce la faccio a tenerlo per molto tempo. vorrei trovare un modo per tenerlo dietro ma non lo con lo zaino. posso tenerlo mica in casa con lo zaino? la fascia lunga mi sembra complicatissima, serve un aiuto di un'altra persona, io avrei bisogno di caricarmelo in spalle da sola...

ciao e grazie per l'attenzione
sabrina

lulafhe
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Messaggio da lulafhe » lun gen 02, 2006 12:02 pm

Scusate mi sa che vado OT...volevo solo rispondere a Sabrina sul portare il suo figlio di 1 anno mezzo... Per mettere il bambino sulla schiena con la fascia non c'è bisogno di un altra persona...guarda qui!
http://larbreabebes.it.free.fr/p_suggerimenti.htm

ciao Luisa

ale
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Messaggio da ale » lun gen 02, 2006 5:09 pm

carissime mamme,
nemmeno io so da che parte iniziare nell'intervenire in questa discussione, tante sono le cose che condivido con voi e che vorrei dire...forse anch'io, come cecia, vorrei solo dirvi: ci sono anch'io che la penso come voi, anch'io che credo nel continuum come istinto di madre, come armonia che faccia star bene la famiglia...
quando joanna è nata pensavo che i neonati mangiassero e dormissero, ovviamente nella loro culla, e magari a tre mesi già tutta la notte, e a sei si potessero spostare nel lettino, nella loro cameretta....per cui, quando mi sono ritrovata tra le braccia una neonata che sapeva benissimo come fare per far rispettare le sue richieste, o meglio i suoi BISOGNI (e per fortuna che aveva il suo caratterino, e non si è rassegnata!), sono andata non poco in tilt! nel primo mese (a parte che avevo anche una bella mastite ricorrente e una voragine di ragade sul capezzolo) non riuscivo a capire perché non si comportasse come "tutti i neonati", come quelli descritti nelle riviste "del settore" o quelli che si vedevano in tv, o quelli di chi ti racconta per la strada (quasi tutti cresciuti a LA) e ci provavo ogni volta che si addormentava a metterla giù, e mi arrabbiavo/intristivo/preoccupavo quando piangeva appena toccava il materasso.... poi ho capito, ho preso fiducia in me, soprattutto grazie alle liste di mamme che ho trovato su internet e a LLL, che mi ha accolto in un modo per me MERAVIGLIOSO. allora ho iniziato a avere fiducia in me come mamma: in fondo ero stata io a scegliere l'ospedale più naturale possibile, a informarmi sul parto attivo e il rooming-in... ero stata io ad andarmi a riprendere joanna quando ancora non me la portavano dopo la visita appena nata, io che avevo avuto a che dire con l'infermiera che mi intimava di metterla giù per mangiare che non potevano aspettare i miei piatti in eterno...col cavolo che lo messa giù, ho tirato fuori le unghie e le ho detto che mia figlia non si tocca, sta bene dove sta, al mio seno... e poi sono stata sempre io che dopo un mese con la febbre a 40 ancora non aveva nessuna intenzione di smettere di allattare e io che ho superato le difficoltà e le tensioni e le visite di troppo senza mollare... allora mi sono sentita forte, capace di ascoltarmi, di cogliere l'essenziale: mia figlia, me, il suo papà... l'allattamento, il contatto, il dormire insieme, la fiducia nella mia bambina. ed ho iniziato a leggere, leggere, leggere, partecipare agli incontri de LLL, conoscere mamme e affezionarmi a tante di loro anche solo tramite internet ricevendone un mare di aiuto, di dolcezza, di sostegno, di amore.
quando mi allontano per un attimo dal continuum, perché mollo le difese, o per il bisogno ogni tanto di essere come tutti, ci pensa mia figlia a riportarmi sulla giusta strada (es. la porto in ludoteca, perché così fan tutti... e lei mi mostra quanto non ci sta bene...) e allora riprendo in mano il manuale LLL, o il concetto del continuum o un Da mamma a mamma, o telefono a qualche consulente, o scrivo su questo forum che per me è il luogo virtuale più colmo di amore per la vita che ho trovato. e mi riconnetto sul continuum. ritrovo la concentrazione per perseguire le cose in cui credo, il rispetto per mia figlia in quanto persona, la fiducia nelle sue capacità, ritrovo i miei limiti, spesso inculcati dall'educazione ricevuta e da questo occidente dissociato dall'istinto. poi sto meglio, oh!quanto sto meglio! e leggo di voi, che siete come me, non in tutto certo, ma nell'amore, questo si.
tornassi indietro cambierei tante cose: non permetterei a nessuno (ma con assoluta fermezza) di farci visita nel primo mese di vita di joanna, non proverei a metterla giù ma userei sempre la fascia, non m'innervosirei paragonandola alla fandonia del "bambino normale"... e farò tutto questo con il mio secondo figlio, quando lo avrò.
ma sono anche contenta, perché nelle mie possibilità di allora ho scelto con la mia testa e ho segiuto il mio istinto, sostenuta dal mio compagno. e così joanna non ha mai preso altro che il mio latte per nove mesi, ha vissuto in braccio fino a che ha gattonato, non ha avuto addosso il pannolino, ha sperimentato sempre tutto in un clima di assoluta fiducia, ha passato le sue estati a piedi sempre nudi su qualsiasi superficie e ha fatto il bagno in mutandine (o anche senza) nel parco giochi del paese sotto lo sguardo inorridito di tutte le mamme, è stata allattata ovunque, ha usato piatti e bicchieri e posate come noi, ha mangiato sempre da sola e si è potuta sporcare e lavare e risporcare...
grazie infinite, amiche mamme, perché so che non sono sola, so che siamo in tanti, che si può fare tanto, che questo mondo può VERAMENTE essere migliore partendo dai nostri figli, dal rispetto per loro, dall'autostima che gli possiamo infondere, dal pensiero critico di cui possiamo dotarli con il nostro esempio e la fiducia nelle loro competenze. con l'ascolto dei nostri corpi e l'uso limitato della televisione, con le letture e lo scambio e la vicinanza con gli altri, lo scambio vero, quello che parla di noi, dei nostri ideali...
scusate
ho scritto un papiro, sono andata OT, ho ecceduto...
ma non c'è niente in cui creda più fortemente del contributo che possiamo dare ogni giorno al mondo, con le nostre scelte, anche le più piccoli, e con il nostro modo di crescere i figli, che sono il senso di tutto.
tanti auguri di un sereno 2006
con tantissimissimo affetto
ale

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » lun gen 02, 2006 6:32 pm

wanja ha scritto: la vicinanza che dava una tribu´e´anche fisica, la possibilita´di assentarti per un po´sapendo che i tuoi figli sono "nelle buoni mani", purtroppo ora e´ possibile confrontarsi "da cuore a cuore" con persone lontanissime e si fa fatica (almeno io la faccio) a chiedere alla vicina di casa di stare con il tuo bimbo 5 minuti! le mamme hanno bisogno di entrambe le cose....
accidenti quant'è vero!!
noi.... speriamo di cavarcela!
Antonella

alea
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Messaggio da alea » mar gen 03, 2006 10:50 am

Per Ale: potresti darmi i riferimenti bibliografici del libro Da mamma a mamma? E il manuale de LLL che hai citato parla solo di allattamento o anche di altro?
Caspita, che brava sei stata con Joanna!
Un caro saluto
Alessandra

ale
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Iscritto il: mar ott 05, 2004 11:43 am
Località: friuli

Messaggio da ale » mar gen 03, 2006 3:02 pm

Cara ale,
Da mamma a mamma non è un libro ma è il bollettino de La Leche League, che ricevono ogni 3 mesi le mamme che decidono di sostenere LLL con la quota associativa; un "giornalino" che tratta in ogni numero due temi riguardanti l'allattamento o gli argomenti ad esso correlati (sonno, portare i piccoli addosso ecc.) e riporta tantissime storie di mamme come noi, dalle cui esperienze si riesce lo stesso tipo di sostegno di cui godiamo in questo forum.
"L'arte dell'allattamento materno" (il manuale) è un libro meraviglioso sulla cura dei bimbi; parla di allattamento sì, ma non solo... è un libro molto completo, molto bello, carico d'amore.
Per entrambe le cose basta rivolgersi ad una consulente LLL.
ciao
ale

alea
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Messaggio da alea » mar gen 03, 2006 3:35 pm

Grazie mille, contatterò LLL.
Ciao
Ale

cosimamma
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Messaggio da cosimamma » mer gen 04, 2006 5:41 pm

Cosa dire di più?In ognuna di voi c'è un pezzetto deella mia storia.Se molte di noi hanno bisogno di questo posto virtuale è perchè questo è anche un posto "virtuoso" dove si cerca di non dire: io sono migliore di te, ma di dire: questo modo di vivere con mio figlio è stato il migliore per noi...Senza illuderci che esista la normalità, vivendo bene le nostre diversità.
I bambini sono speciali e noi ci siamo troppo allontanati da loro, per questo ci sentiamo incapaci...Per poi ritrovare la strada quando ci facciamo guidare dal nostro istinto!

wanja
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Messaggio da wanja » ven gen 13, 2006 9:33 pm

sos, sono giù. mi ha fatto tanto bene leggere l' intervento di ale, tutta la sua storia che forse un pò mi ricorda la mia... ora ho ripreso a lavorare, mio figlio sta andando al nido. ed è come se all'improvviso questa realtà meravigliosa non ci fosse più. ci sta qualche "mamma continuum" che ce l'ha fatta anche lavorando?
per consolarmi posso dire che mio figlio è davvero bravo, nel gruppo dei suoi coetanei è l'unico a mangiare già con le posate, ci ha sempre giocato a casa... e ora?

lorilori
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Re: il concetto del continuum (autore Jean Liedloff)

Messaggio da lorilori » lun mar 31, 2008 2:27 pm

Ciao a tutte/i,

Vedo che i messaggi di questa discussione sono un po' vecchi, ma provo a lanciare comunque il mio appello: cerco qualcuno che mi presti il suo libro (quello in oggetto ovviamente).
Sono membro del Bookcrossing, quindi si potrebbe eventualmente fare attraverso un Bookring se vi può interessare scambiare opinioni o semplicemente far conoscere il libro al maggior numero possibile di persone.
In cambio, sono disposta a lanciare un bookring con uno dei miei libri. Ne ho già lanciato uno con "La scommessa della decrescita" di Serge Latouche, vedere qui: http://www.bookcrossing-italia.com/book ... aglio/1073. Ma se qualcuno è interessato ho anche "I ragazzi felici di Summerhill" di Alexander S. Neill (preciso che ci tengo da morire a questo libro quindi lo lancerò come bookring solo se le persone sono veramente interessate).
Spero di ricevere qualche risposta...almeno una!

A presto

Laurence

Elisa B.
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Località: Padova

Re: il concetto del continuum (autore Jean Liedloff)

Messaggio da Elisa B. » mar apr 01, 2008 1:58 pm

Leggo solo ora questo topic, che vedo è cresciuto nel tempo. Aggiungo anche le mie riflessioni a proposito, visto che alcune sono frutto di meditazioni piuttosto recenti.
Il libro della Liedlof a me è stato utile più per me stessa che per Carlo. L'ho letto che lui aveva quasi un anno e ricordo che mi confortava molto capire che fino a quel momento avevo fatto istintivamente molte scelte giuste: farlo nascere a casa, tenerlo tanto in braccio, usare la fascia e fare insieme a lui faccende e commissioni. Dormire insieme no, non l'abbiamo fatto a parte i primi 10 giorni perché il suo papà proprio non voleva. L'impressione comunque è che il lettino dispiacesse più a me che a lui. A un certo punto, se non ricordo male, anche la Liedlof parla di un continuum familiare, per cui certe scelte possono essere condizionate da abitudini familiari. Certo è che il lettino per noi era preferibile alla tensione che avrebbe causato dormire tutti insieme. Già il parto in casa era stata una scelta sofferta e mio marito ne aveva fatto una malattia (in senso letterale).
Le interpretazioni psicologiche dell'autrice invece mi avevano decisamente irritato per la loro forzata banalizzazione e la meccanicità con cui la teoria veniva applicata ai problemi sociali. Certe volte l'avevo pure trovata un po' ridicola, tipo quando a un certo punto riesce a liquidare Freud e la psicoanalisi in una frase.
Comunque sia è stato un libro per me molto utile, che ho consigliato e prestato in giro. Utile, come dicevo, soprattutto per capire quanto la mia famiglia avesse infranto con me il legame che ci doveva unire. E' una ferita che non si rimargina mai veramente e la nascita di Carlo mi ha fatto comprendere quanto fosse profonda. Sono sentimenti e emozioni segreti che agiscono in noi sotto la soglia della consapevolezza, ma sempre pronti a risvegliarsi. Per farvi un esempio, quando mi succede di leggere come deve sentirsi un bambino che nasce in ospedale senza la necessaria attenzione per la sua fragilità e il suo bisogno di contatto e sicurezza, ogni volta non riesco a non piangere come se mi trovassi al suo posto e mi sentissi abbandonata e senza speranza. Ora, quest'esperienza è toccata a buona parte delle persone che conosco, ma non ce n'è nessuna che reagisca come me. Grazie a questo libro ho finalmente capito che probabilmente quella prima lacerazione mi è rimasta così dolorosa perché, anche una volta tornata a casa e poi per tutta la mia infanzia, i miei genitori non hanno saputo smentire la rottura del continuum, anzi spesso l'anno resa più netta.
Carlo per me è stata una grandissima opportunità di capire e superare tutto questo. Mi accorgo che passando il mio tempo con lui, prestando attenzione alle sue esigenze e ai suoi sentimenti faccio del bene anche a quella parte di me stessa, infantile e segreta, che è rimasta bloccata fino a oggi a quei primi traumi. E' come se la facessi pian piano crescere insieme a lui. E insieme le ridò la speranza nella vita che le è stata negata dal disamore dei miei.
Una volta pensavo che non volevo e dovevo avere bambini per tutta una serie di motivi. Uno di questi era che in realtà l'avrei fatto più che altro per me stessa. Ora capisco che in questo avevo ragione, ma in un modo diverso da come credevo. Per il resto ho cambiato idea.

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