Presentazione e...ringraziamenti
Inviato: ven gen 18, 2013 10:19 pm
Ciao a tutti!
È da un bel po' di tempo che vi leggo, che compio ricerche in questo forum, che acquisisco le vostre conoscenze...ma questa è la prima volta che scrivo.
Mi scuso in anticipo perché mi dilungherò molto.
Io ho 23 anni, faccio l'impiegata e da 2 anni e mezzo vivo con il mio fidanzato.
Da un mese circa la mia alimentazione è cambiata molto...ma vorrei partire da qualche anno fa per farvi capire meglio la mia storia.
A 19 anni, quando ho terminato gli studi di ragioneria, ho deciso che dovevo iniziare a prendermi cura di me stessa.
Finché ero a scuola, studiavo moltissimo (addirittura i professori mi raccomandavano di non studiare troppo) perché volevo assimilare il 100% di ogni argomento.
Studiavo pure le note più piccole e insignificanti, i dati più obsoleti...avevo una vera e propria brama di conoscenza.
Sfogavo la mia tensione spesso e volentieri con il cibo, mi imbottivo di biscotti, dolci, merendine, gelati (sono da sempre stata un amante dei sapori dolci) e non praticavo sport al di fuori della scuola (anche perché il mio tempo doveva essere dedicato quasi completamente dallo studio) anche se partecipavo attivamente e con un certo successo alle gare scolastiche.
Io sono alta 170 cm, al tempo pesavo intorno ai 62/63 kg, non sono mai stata grassa ma mi sentivo comunque un po' appesantita.
Quando finalmente ho conseguito il diploma, ho chiuso la parentesi “scuola”. Da questo punto è migliorata la mia vita, e per riappropriarmene veramente, ho incominciato a fare jogging e cyclette regolarmente, e ho iniziato a curare la mia alimentazione.
Ho deciso di relegare le “schifezze” alla sola domenica. Quindi tutti gli zuccheri, i cibi salati, dolci industriali, i panificati, gli alcolici...potevo sgarrare solo di domenica.
Ho eliminato definitivamente le caramelle, i condimenti sulle verdure, ho incominciato a fare gli spuntini e a nutrirmi di più frutta e verdura (che fortunatamente amo da sempre).
Già da qui ho sentito che il mio corpo mi stava ringraziando, mi sono sentita subito meglio, inoltre il mio peso è sceso sotto i 60 e non sono più aumentata. Grazie allo sport, i miei movimenti han acquisito maggiore leggerezza.
E così ho proseguito con questa prassi, e negli anni ho apportato continue migliorie alla mia dieta.
Inoltre a 21 anni sono andata a convivere con il mio ragazzo, e questo mi ha permesso di avere l'indipendenza totale nel prepararmi da mangiare (mia mamma mi controllava molto quando vivevo in casa, è apprensiva e protettiva).
Un anno fa mi sono pure iscritta in palestra, dove svolgo tuttora i miei allenamenti 3 volte alla settimana.
Ed ora giungiamo all'estate scorsa. Non ricordo se a maggio/giugno, ho notato che provavo una certa difficoltà a respirare profondamente, soprattutto di pomeriggio.
Avevo la sensazione che, per assimilare bene l'ossigeno, dovevo tirare un grosso sospiro/sbadiglio.
Sentivo il torace bloccato. Anche durante l’attività fisica proseguiva questo disagio.
Ho incominciato così a navigare in internet cercando informazioni che mi aiutassero a capire la causa di ciò che mi stava accadendo.
Trovai svariate motivazioni, tra cui ansia e cattiva digestione.
Anche la mia dottoressa di base dava la colpa ad uno stato di ansia. Considerando però che percepivo questo blocco respiratorio anche dopo pranzo, oppure in seguito allo spuntino del pomeriggio, cercai di prendere in considerazione anche l’ipotesi della digestione.
Così mi sono messa alla ricerca di eventuali correzioni che avrei potuto applicare alle mie abitudini alimentari per aiutare il mio sistema digerente.
Iniziai così ad avvicinarmi al crudismo, leggendo moltissimi dati riguardanti i benefici che portavano i cibi crudi, allo stato naturale.
Una grande ispirazione venne a me quando mi instradai nei suggerimenti di un sito internet crudista (non so se posso menzionarlo) dove si parlava di ciò che comporta assumere cibi come carne, latticini, cibi raffinati.
Restai veramente attonita da quello che leggevo.
Fino a quel momento avevo mangiato senza pensieri questi alimenti, pensando di fare del bene al mio corpo!
Da agosto circa, incominciai quindi ad eliminare la carne (che mangiavo un paio di volte a settimana, prevalentemente quella bianca) e i latticini (mangiavo solo lo yogurt bianco magro naturale prima, non sono mai stata ghiotta di formaggi e latte).
Mi sono sentita subito meglio! Non mi è pesato affatto eliminare questi cibi! E da questo cambiamento sono dimagrita, mi sono alleggerita, la mia digestione è migliorata.
Inoltre ho incominciato a reperire in internet spiegazioni e delucidazioni sulla frutta e sulla verdura, approfondendo la mia conoscenza visitando molti siti vegan e crudisti.
Aumentando la quantità di verdura cruda (ormai mangio raramente quella cotta) e frutta, mi sono subito sentita più viva, vitale, energica, e individuai un certo…ringraziamento da parte del mio corpo, se così posso definirlo. Il mio organismo era…contento.
A fine novembre successe un fatto doloroso ma positivissimo per la mia vita. Davvero.
Premetto che io ho un problema gengivale causato dall’apparecchio fisso che ho portato ai denti.
Le mie gengive hanno pochissima aderenza ai denti, per questo si ritirano oppure restano solo “di fronte” al dente (anche se in verità non vi sono attaccate).
Probabilmente masticando in malo modo, un sabato di fine novembre si incastrò tra un dente e l’adiacente gengiva un pezzetto di cibo, oppure mi si formò una piccola ferita, non so bene quale sia stata la causa, fatto sta che feci infezione a questa gengiva (non era la prima volta!).
Sono stata a casa da lavoro 3 giorni in mutua, e la mia dottoressa mi prescrisse un antibiotico, considerando che mi ero gonfiata molto.
Vista la mia antipatia verso le medicine, decisi di non prendere l’antibiotico e di cercare di curarmi da sola (anche stavolta vi confido che…non era la prima volta ).
A causa del gonfiore, l’unico alimento che riuscivo a mangiare senza aver bisogno di masticare più di tanto (l’ingrossamento gengivale non mi permetteva di chiudere del tutto i denti) era il kaki.
Io mangiavo già il kaki (mi ritengo fortunatissima perché i miei hanno delle piante che donano kaki buonissimi, speciali), ma non ne assumevo molti.
Consumandone di più, anche in vari momenti della giornata, questo frutto mi ha regalato un’ondata di piacere, una sensazione unica.
Ho rimosso l’infezione a modo mio in quei giorni, ho provato dolore ma sono stata soddisfatta di me stessa per non aver preso l’antibiotico .
Dopo aver notato il grande beneficio che mi portava fare veri pasti di kaki, ne sono diventata ghiotta e non riuscivo più a farne a meno! Per me è diventato una vera prelibatezza, meglio di una fetta di dolce, meglio di una barretta di cioccolato.
Una leccornia che allo stesso tempo mi guariva, che aiutava il mio corpo a fronteggiare l’infezione.
E infatti sono guarita in fretta, e da quei giorni sono diventata una divoratrice di kaki .
Come citavo prima, i miei genitori hanno delle piante di questo frutto, non so di che varietà sia, possibile “ragno”? (i frutti presentano una specie di ragnatela nera e sono di un arancione/rosso abbastanza intenso)
Beh…che bontà. Indescrivibile.
Anche la mamma del mio ragazzo mi ha procurato molti kaki, glieli regalava un vicino di casa che ne aveva troppi e non li mangiava. Questi erano di un tipo diverso da quello dei miei genitori, piccolini, arancioni, un po’ meno saporiti ma comunque deliziosi.
Ritornando al mio racconto…da dicembre ho introdotto nelle mie abitudini alimentari pasti composti da un solo tipo di frutto mangiato in grosse quantità.
Avendo una grande disponibilità di kaki…ne ho approfittato largamente
Leggendo assiduamente il vostro forum, ho assodato che era meglio diminuire i pasti di verdure a favore di quelli di frutta per evitare il deficit calorico.
E così ho provato anche questa novità…che ha avuto un esito positivissimo.
È vero, la frutta è molto facile da digerire. Solo per i primi giorni sentivo la pancia gonfia, che tirava, perché non era abituata; poco dopo questa sensazione è sparita per lasciare posto a notevoli vitalità e leggerezza.
Ricordo che quando ho sgarrato, a natale, mi sono sentita veramente in colpa per il mio corpo, mi sembrava di avergli fatto un grande torto!
Ho appurato però che la mia digestione è migliorata, e che il mio corpo non ha avuto difficoltà a “buttar fuori” quel cibo malsano.
Con grande tristezza, la stagione dei kaki è terminata. Ho provato un enorme sconforto quando ho dovuto ammetterlo con me stessa. Ho compiuto l’ultima disperata ricerca lo scorso 6 gennaio: sono andata su dei campi per verificare che non ce ne fossero più. Ebbene gli ultimi kaki presenti sugli alberi erano stati gustati dagl’uccelli.
E pensare che questo è il primo inverno che mangio kaki! Gli anni scorsi non mi alimentavo mai con questo frutto, credevo che non mi piacesse, me ne tenevo alla larga.
Al momento sento ancora la mancanza di questo magnifico frutto.
Non sono riuscita a trovare un valido sostituto per questo periodo. Al momento mi nutro di kiwi, arance, mandaranci, ananas e mele.
Le mele sono dei miei genitori (vi confido che, per mia enorme fortuna, mio padre è imprenditore agricolo), sono quelle che noi veneti chiamato “pometti”, che sono piccoline.
Ne ho di diverse varietà: rosse tipo Biancaneve, rosse colore mattone, gialle a puntini, rosa e gialline…
Solitamente la mela non è il mio frutto preferito, mi sono un pochino sforzata di mangiarle e adesso le consumo volentieri, alcuni tipi di più, altri meno.
I kiwi mi piacciono moltissimo, più che altro riscontro un problema che ritengo un po’ pesante visto che non mi permette di gustarmeli come meritano.
Se li mangio che non sono maturi maturi, mi si infiamma la bocca.
Leggevo in questo forum che succede ad altre persone. Vorrei un vostro parere se possibile.
Perché io sto continuando a mangiarli ugualmente, cercando ovviamente di consumare quelli più maturi. Stessa dinamica per l’ananas.
Il mio dubbio è: se questa frutta infiamma il mio palato e le mie gengive procurandomi dolore, non è che sarà mal digerita anche dal mio stomaco?
A vostro parere, essendo io forse un po’ intollerante, dovrei smettere di mangiare kiwi e ananas?
Da qualche giorno ho introdotto anche la banana. Prima non la mangiavo perché avevo grande disponibilità di altra frutta.
Di solito se i miei genitori hanno frutta a volontà (adesso per esempio hanno molti kiwi e mele) cerco di mangiare quella (anche perché non è trattata e si sente che il gusto è naturale!).
Comunque è dallo scorso mese che ho deciso di acquistare il libro DEA per ottimizzare al meglio la mia dieta. Sto solo attendendo il buono acquisto di una libreria, dovrei riceverlo a breve.
Sono molto contenta di iniziare a condividere con voi le mie idee e le mie abitudini alimentari
Dopo il mio lungo racconto...volevo dirvi GRAZIE, perché mi sono basata sulle vostre storie e sui vostri suggerimenti per migliorare la mia alimentazione, e devo dire che sono più che soddisfatta dei risultati. Veramente grazie grazie grazie di cuore!
A volte mi basta compiere una semplice ricerca su questo forum per risolvere i miei dubbi.
Senza volerlo direttamente, mi avete dato tanto! Un profondo grazie!
GARDENIA89
È da un bel po' di tempo che vi leggo, che compio ricerche in questo forum, che acquisisco le vostre conoscenze...ma questa è la prima volta che scrivo.
Mi scuso in anticipo perché mi dilungherò molto.
Io ho 23 anni, faccio l'impiegata e da 2 anni e mezzo vivo con il mio fidanzato.
Da un mese circa la mia alimentazione è cambiata molto...ma vorrei partire da qualche anno fa per farvi capire meglio la mia storia.
A 19 anni, quando ho terminato gli studi di ragioneria, ho deciso che dovevo iniziare a prendermi cura di me stessa.
Finché ero a scuola, studiavo moltissimo (addirittura i professori mi raccomandavano di non studiare troppo) perché volevo assimilare il 100% di ogni argomento.
Studiavo pure le note più piccole e insignificanti, i dati più obsoleti...avevo una vera e propria brama di conoscenza.
Sfogavo la mia tensione spesso e volentieri con il cibo, mi imbottivo di biscotti, dolci, merendine, gelati (sono da sempre stata un amante dei sapori dolci) e non praticavo sport al di fuori della scuola (anche perché il mio tempo doveva essere dedicato quasi completamente dallo studio) anche se partecipavo attivamente e con un certo successo alle gare scolastiche.
Io sono alta 170 cm, al tempo pesavo intorno ai 62/63 kg, non sono mai stata grassa ma mi sentivo comunque un po' appesantita.
Quando finalmente ho conseguito il diploma, ho chiuso la parentesi “scuola”. Da questo punto è migliorata la mia vita, e per riappropriarmene veramente, ho incominciato a fare jogging e cyclette regolarmente, e ho iniziato a curare la mia alimentazione.
Ho deciso di relegare le “schifezze” alla sola domenica. Quindi tutti gli zuccheri, i cibi salati, dolci industriali, i panificati, gli alcolici...potevo sgarrare solo di domenica.
Ho eliminato definitivamente le caramelle, i condimenti sulle verdure, ho incominciato a fare gli spuntini e a nutrirmi di più frutta e verdura (che fortunatamente amo da sempre).
Già da qui ho sentito che il mio corpo mi stava ringraziando, mi sono sentita subito meglio, inoltre il mio peso è sceso sotto i 60 e non sono più aumentata. Grazie allo sport, i miei movimenti han acquisito maggiore leggerezza.
E così ho proseguito con questa prassi, e negli anni ho apportato continue migliorie alla mia dieta.
Inoltre a 21 anni sono andata a convivere con il mio ragazzo, e questo mi ha permesso di avere l'indipendenza totale nel prepararmi da mangiare (mia mamma mi controllava molto quando vivevo in casa, è apprensiva e protettiva).
Un anno fa mi sono pure iscritta in palestra, dove svolgo tuttora i miei allenamenti 3 volte alla settimana.
Ed ora giungiamo all'estate scorsa. Non ricordo se a maggio/giugno, ho notato che provavo una certa difficoltà a respirare profondamente, soprattutto di pomeriggio.
Avevo la sensazione che, per assimilare bene l'ossigeno, dovevo tirare un grosso sospiro/sbadiglio.
Sentivo il torace bloccato. Anche durante l’attività fisica proseguiva questo disagio.
Ho incominciato così a navigare in internet cercando informazioni che mi aiutassero a capire la causa di ciò che mi stava accadendo.
Trovai svariate motivazioni, tra cui ansia e cattiva digestione.
Anche la mia dottoressa di base dava la colpa ad uno stato di ansia. Considerando però che percepivo questo blocco respiratorio anche dopo pranzo, oppure in seguito allo spuntino del pomeriggio, cercai di prendere in considerazione anche l’ipotesi della digestione.
Così mi sono messa alla ricerca di eventuali correzioni che avrei potuto applicare alle mie abitudini alimentari per aiutare il mio sistema digerente.
Iniziai così ad avvicinarmi al crudismo, leggendo moltissimi dati riguardanti i benefici che portavano i cibi crudi, allo stato naturale.
Una grande ispirazione venne a me quando mi instradai nei suggerimenti di un sito internet crudista (non so se posso menzionarlo) dove si parlava di ciò che comporta assumere cibi come carne, latticini, cibi raffinati.
Restai veramente attonita da quello che leggevo.
Fino a quel momento avevo mangiato senza pensieri questi alimenti, pensando di fare del bene al mio corpo!
Da agosto circa, incominciai quindi ad eliminare la carne (che mangiavo un paio di volte a settimana, prevalentemente quella bianca) e i latticini (mangiavo solo lo yogurt bianco magro naturale prima, non sono mai stata ghiotta di formaggi e latte).
Mi sono sentita subito meglio! Non mi è pesato affatto eliminare questi cibi! E da questo cambiamento sono dimagrita, mi sono alleggerita, la mia digestione è migliorata.
Inoltre ho incominciato a reperire in internet spiegazioni e delucidazioni sulla frutta e sulla verdura, approfondendo la mia conoscenza visitando molti siti vegan e crudisti.
Aumentando la quantità di verdura cruda (ormai mangio raramente quella cotta) e frutta, mi sono subito sentita più viva, vitale, energica, e individuai un certo…ringraziamento da parte del mio corpo, se così posso definirlo. Il mio organismo era…contento.
A fine novembre successe un fatto doloroso ma positivissimo per la mia vita. Davvero.
Premetto che io ho un problema gengivale causato dall’apparecchio fisso che ho portato ai denti.
Le mie gengive hanno pochissima aderenza ai denti, per questo si ritirano oppure restano solo “di fronte” al dente (anche se in verità non vi sono attaccate).
Probabilmente masticando in malo modo, un sabato di fine novembre si incastrò tra un dente e l’adiacente gengiva un pezzetto di cibo, oppure mi si formò una piccola ferita, non so bene quale sia stata la causa, fatto sta che feci infezione a questa gengiva (non era la prima volta!).
Sono stata a casa da lavoro 3 giorni in mutua, e la mia dottoressa mi prescrisse un antibiotico, considerando che mi ero gonfiata molto.
Vista la mia antipatia verso le medicine, decisi di non prendere l’antibiotico e di cercare di curarmi da sola (anche stavolta vi confido che…non era la prima volta ).
A causa del gonfiore, l’unico alimento che riuscivo a mangiare senza aver bisogno di masticare più di tanto (l’ingrossamento gengivale non mi permetteva di chiudere del tutto i denti) era il kaki.
Io mangiavo già il kaki (mi ritengo fortunatissima perché i miei hanno delle piante che donano kaki buonissimi, speciali), ma non ne assumevo molti.
Consumandone di più, anche in vari momenti della giornata, questo frutto mi ha regalato un’ondata di piacere, una sensazione unica.
Ho rimosso l’infezione a modo mio in quei giorni, ho provato dolore ma sono stata soddisfatta di me stessa per non aver preso l’antibiotico .
Dopo aver notato il grande beneficio che mi portava fare veri pasti di kaki, ne sono diventata ghiotta e non riuscivo più a farne a meno! Per me è diventato una vera prelibatezza, meglio di una fetta di dolce, meglio di una barretta di cioccolato.
Una leccornia che allo stesso tempo mi guariva, che aiutava il mio corpo a fronteggiare l’infezione.
E infatti sono guarita in fretta, e da quei giorni sono diventata una divoratrice di kaki .
Come citavo prima, i miei genitori hanno delle piante di questo frutto, non so di che varietà sia, possibile “ragno”? (i frutti presentano una specie di ragnatela nera e sono di un arancione/rosso abbastanza intenso)
Beh…che bontà. Indescrivibile.
Anche la mamma del mio ragazzo mi ha procurato molti kaki, glieli regalava un vicino di casa che ne aveva troppi e non li mangiava. Questi erano di un tipo diverso da quello dei miei genitori, piccolini, arancioni, un po’ meno saporiti ma comunque deliziosi.
Ritornando al mio racconto…da dicembre ho introdotto nelle mie abitudini alimentari pasti composti da un solo tipo di frutto mangiato in grosse quantità.
Avendo una grande disponibilità di kaki…ne ho approfittato largamente
Leggendo assiduamente il vostro forum, ho assodato che era meglio diminuire i pasti di verdure a favore di quelli di frutta per evitare il deficit calorico.
E così ho provato anche questa novità…che ha avuto un esito positivissimo.
È vero, la frutta è molto facile da digerire. Solo per i primi giorni sentivo la pancia gonfia, che tirava, perché non era abituata; poco dopo questa sensazione è sparita per lasciare posto a notevoli vitalità e leggerezza.
Ricordo che quando ho sgarrato, a natale, mi sono sentita veramente in colpa per il mio corpo, mi sembrava di avergli fatto un grande torto!
Ho appurato però che la mia digestione è migliorata, e che il mio corpo non ha avuto difficoltà a “buttar fuori” quel cibo malsano.
Con grande tristezza, la stagione dei kaki è terminata. Ho provato un enorme sconforto quando ho dovuto ammetterlo con me stessa. Ho compiuto l’ultima disperata ricerca lo scorso 6 gennaio: sono andata su dei campi per verificare che non ce ne fossero più. Ebbene gli ultimi kaki presenti sugli alberi erano stati gustati dagl’uccelli.
E pensare che questo è il primo inverno che mangio kaki! Gli anni scorsi non mi alimentavo mai con questo frutto, credevo che non mi piacesse, me ne tenevo alla larga.
Al momento sento ancora la mancanza di questo magnifico frutto.
Non sono riuscita a trovare un valido sostituto per questo periodo. Al momento mi nutro di kiwi, arance, mandaranci, ananas e mele.
Le mele sono dei miei genitori (vi confido che, per mia enorme fortuna, mio padre è imprenditore agricolo), sono quelle che noi veneti chiamato “pometti”, che sono piccoline.
Ne ho di diverse varietà: rosse tipo Biancaneve, rosse colore mattone, gialle a puntini, rosa e gialline…
Solitamente la mela non è il mio frutto preferito, mi sono un pochino sforzata di mangiarle e adesso le consumo volentieri, alcuni tipi di più, altri meno.
I kiwi mi piacciono moltissimo, più che altro riscontro un problema che ritengo un po’ pesante visto che non mi permette di gustarmeli come meritano.
Se li mangio che non sono maturi maturi, mi si infiamma la bocca.
Leggevo in questo forum che succede ad altre persone. Vorrei un vostro parere se possibile.
Perché io sto continuando a mangiarli ugualmente, cercando ovviamente di consumare quelli più maturi. Stessa dinamica per l’ananas.
Il mio dubbio è: se questa frutta infiamma il mio palato e le mie gengive procurandomi dolore, non è che sarà mal digerita anche dal mio stomaco?
A vostro parere, essendo io forse un po’ intollerante, dovrei smettere di mangiare kiwi e ananas?
Da qualche giorno ho introdotto anche la banana. Prima non la mangiavo perché avevo grande disponibilità di altra frutta.
Di solito se i miei genitori hanno frutta a volontà (adesso per esempio hanno molti kiwi e mele) cerco di mangiare quella (anche perché non è trattata e si sente che il gusto è naturale!).
Comunque è dallo scorso mese che ho deciso di acquistare il libro DEA per ottimizzare al meglio la mia dieta. Sto solo attendendo il buono acquisto di una libreria, dovrei riceverlo a breve.
Sono molto contenta di iniziare a condividere con voi le mie idee e le mie abitudini alimentari
Dopo il mio lungo racconto...volevo dirvi GRAZIE, perché mi sono basata sulle vostre storie e sui vostri suggerimenti per migliorare la mia alimentazione, e devo dire che sono più che soddisfatta dei risultati. Veramente grazie grazie grazie di cuore!
A volte mi basta compiere una semplice ricerca su questo forum per risolvere i miei dubbi.
Senza volerlo direttamente, mi avete dato tanto! Un profondo grazie!
GARDENIA89