Questioni imbarazzanti
Inviato: mar gen 08, 2013 10:54 pm
Approfitto del fatto che il mio amico ricercatore si è beccato l’influenza per condividere con voi questo post a cui pensavo da tanto, anche se non trovavo mai il tempo per scriverlo e soprattutto mi frenava un certo imbarazzo che di solito si prova a parlare di certe questioni. Siccome però si tratta di salute e la salute è davvero importante, ho deciso di aprirmi per sottoporvi un’altra mia fonte di preoccupazione. Chiedo scusa se quanto dirò potrà urtare la sensibilità di qualcuno, specialmente di chi non ha assolutamente di questi problemi per cui gli è più difficile mettersi nei miei panni.
Innanzitutto posso dire che continuo ad urinare frequentemente, abbondantemente e ripetutamente, in modo più accentuato e direi quasi patologico in certi momenti della giornata, specialmente dalle 15 alle 18 ( che guarda caso coincide con le ore in cui, per la questione dei cicli circadiani, la vescica raggiunge il massimo dell’attività). Ma non c’è purtroppo regolarità e quest’accentuazione può arrivare anche quando meno me l’aspetto, creandomi ansia e inquietudine. Ad es., la notte successiva agli sgarri di Natale e di S:Stefano, sono scesa a far pipì almeno una decina di volte, riaddormentandomi puntualmente ogni volta dato il mio immane arretrato di sonno che in questo periodo, con l’arrivo del mio amico ricercatore, si è ulteriormente accentuato. E ogni volta che scendevo per andare in bagno, vinta da un’irresistibile impellenza, oltre a rischiare di farmela addosso, mi stupivo della quantità. Veri e propri fiumi di pipì che la mia vescica molto provata non riusciva più a contenere. E mi chiedevo da dove arrivasse tutto quel liquido, anche perché, durante i due giorni di sgarri, avevo mangiato pochissima frutta. Relativamente a questo aspetto, mi conforta comunque sapere che anche Marco aveva avuto questo problema che si era protratto per circa un anno e ogni tanto accenna al fatto che quello che mangia dipende ancora molto da quel che deve fare e soprattutto dalla possibilità di poter disporre di un bagno nelle prossime due ore. Cosa che comprendo alla perfezione, perché anch’io sono costantemente condizionata dalla stessa necessità. E sapere che non si è soli a vivere un certo problema lo rende sicuramente più accettabile. In fondo ci si sente meno strani.
Purtroppo, e qui vengo al punto (scusate se sono troppo prolissa, ma ho sempre sofferto di incapacità di sintesi) questa stranezza riguarda anche la defecazione!
Ho cambiato regime alimentare all’inizio di agosto. Nel giro di pochissimo sono passata (influenzata da Ehret) da un’alimentazione vegan ( praticamente senza cereali in cui però privilegiavo la verdura, specialmente cruda e assumevo appena mezzo kg di frutta al giorno, praticando la non colazione per via delle costanti abbuffate serali, in cui frequentemente scivolavo nella dipendenza da dolci, soprattutto dessert di soia e cioccolato, ma anche , talvolta, in biscotti), ad un incremento di assunzione di frutta, arrivando a mangiare un chilo di fichi al giorno: 800 g a pranzo e 200 g prima di cena, accompagnati a fettine di cipolla di Tropea cruda, come suggerito da Ehret. Devo dire che l’abbinamento fichi-cipolla, molto disintossicante, non era niente male, al contrario di quanto pensavo. Dopo circa un mese di tentativo di DEA (la chiamo così tanto per capirci, perché il libro di Marco lo sto leggendo solo adesso e di suo conoscevo solo quanto trovato sul sito di Frullalia), ho avuto, a partire da settembre, alcune settimane di diarrea micidiale, con scariche violente e dolorose, soprattutto acquose, parecchio debilitanti, seguite da alcune settimane di emorroidi allucinanti, rivivendo sintomi che avevo accusato tanti anni fa e il mio dimagrimento si era ulteriormente accentuato raggiungendo la soglia dei 39 chili, veramente poco dato che sono alta 1,68. Poi i dolori da emorroidi sono magicamente scomparsi e intanto avevo aumentato progressivamente il consumo di frutta arrivando talvolta a superare i due chili. Poco dopo mi sono iscritta a questo forum e da allora la mia storia la conoscete, tranne l’aspetto che ora toccherò.
Spero di non annoiarvi e soprattutto non ripugnarvi troppo.
Superate le emorroidi è iniziato il periodo di defecazione abbondante, rapida e incontenibile, purtroppo non solo limitata al risveglio, ma ripetuta più volte nell’arco della giornata, ad ore diverse, senza alcuna regolarità, tutto all’insegna dell’imprevedibilità. Mentre la diarrea l’avevo attribuita ai fichi con cipolle, questa nuova fase la attribuivo unicamente all’aumento di frutta e verdura cruda, ma trovavo e trovo tuttora esagerata questa defecazione, una sorta di handicap parallelo a quello dell’urinare frequentemente. Tutto questo mi provoca parecchia inquietudine, perché appena sento il sintomo a livello intestinale ho immediatamente bisogno di evacuare, rischiando di farmela addosso per via di una peristalsi esagerata. Evacuazione veloce, davvero incontenibile e soprattutto anarchica, senza la minima regolarità. E la cosa mi preoccupa non poco.
Se la cosa dovesse continuare senza speranza di regredire, credo che abbandonerei questo regime alimentare, perché è troppo duro da sostenere in quanto limita moltissimo i miei impegni e spostamenti.
Mi mette a dura prova anche perché ho sempre avuto difficoltà a servirmi dei servizi pubblici e mi sento a disagio anche a casa di amici e parenti. Solo per rendere l’idea, basta pensare che, per tutto il periodo scolastico non ho mai utilizzato i bagni della scuola, neanche all’epoca delle magistrali, quando il mio treno partiva alle 5 e 50 e mi riportava a casa alle 14 e 20: un lasso di tempo lunghissimo, per cui sovente rientravo con la vescica dolorante.
Oltretutto mi è già successo, proprio per l’eccessiva mole delle feci, di intasare addirittura il water e sarebbe piuttosto imbarazzante mi capitasse a casa d’altri.
Davvero non so spiegarmi tutto questo che ormai dura da 3 mesi, per cui probabilmente non rientra tra i sintomi della detox, che, se ho capito bene, scompaiono in breve tempo. Forse capita perché mangio troppo (eppure c’è chi mangia molto più di me) o perché ho l’intestino troppo compromesso o perché ho problemi digestivi. Ma fino a luglio tutto questo non succedeva. Evacuavo regolarmente una sola volta al giorno al mattino e poi non ci pensavo più. Ora, invece, sono costantemente in allarme e costretta a cambiare i miei programmi rinunciando a cose a cui tengo perché, quando sto uscendo, sovente devo rientrare per espletare questa incombenza e poi ormai è diventato troppo tardi per partire. Trovo tutto questo esagerato. A qualcuno di voi è successo qualcosa di simile? Non riesco a capire se e dove sto sbagliando ( penso di avere anch’io l’influenza.. sto malissimo!!!).
Ancora una cosa, per completare il quadro a tinte fosche che vi ho dipinto. Circa un mese fa sono addirittura finita al pronto soccorso e chi mi conosce sa della ultrariluttanza da me maturata nei confronti degli ospedali. E’ successo che un mattino, al termine della prima abnorme evacuazione, ho sentito una fitta dolorosissima al fianco sinistro. Mi sono allora imposta un po’ di camminata veloce e la fitta è sparita. Allora ho deciso di far colazione con i miei consueti 600 g di uva. Al termine della colazione la fitta è ritornata, ancora più dolorosa e dato che stavo troppo male, mi sono limitata a massaggiarmi la pancia che era molto gonfia ottenendo il risultato di una seconda abbondante evacuazione, con feci ben formate. Ma la fitta rimaneva, aumentando d’intensità. Allora mi sono messa a letto con la borsa dell’acqua calda sul fianco, ottenendo però solo peggioramento. Dopo un po’ è scattata la paura perché stavo rivivendo gli stessi sintomi che nove anni fa, grosso modo al termine del mio primo tentativo di crudismo, mi avevano portata appena in tempo al pronto soccorso dove avevo scoperto che quei problemi non erano da attribuire al colon, bensì ai reni.
Ormai in preda al panico ho misurato la febbre e le linee riscontrate mi hanno spinta a non perdere altro tempo. Nove anni fa ero riuscita per un pelo a salvare il rene sinistro che stava scoppiando perché un grosso calcolo era sceso lungo l’uretere e l’aveva ostruito e la febbre era sintomo di un’infezione in corso. Con urgenza mi ero trovata distesa sul banco del macellaio e , senza anestesia, mi avevano praticato un foro nella schiena per inserire il drenaggio del rene. Di lì a poco, oltre al catetere al rene, mi ero ritrovata con altri due cateteri: quello vescicale, di routine e un catetere interno, uno stent, per tenere dilatato l’uretere. Ed era iniziato il periodo forse più tormentato e doloroso della mia vita che si era protratto per più di 6 mesi, in cui avevo sofferto in modo allucinante di cistite provocata dallo stent. Per tornare ad ora ero arrivata in ospedale alle 10 di sera col terrore di rivivere tutto questo. Per fortuna non era così. Mi hanno dimessa nel pomeriggio del giorno dopo con una cura per l’intestino. Probabilmente ho avuto un blocco intestinale. L’ecografia evidenziava una peristalsi intestinale molto attiva.
I medici continuavano ad affacciarsi alla mia barella ripetendomi: “Ma va regolarmente di corpo? Ha la pancia piena di feci!!!”. E io zitta. Una volta appurato che il rene non c’entrava, devo dire che un po’ me la ridevo dietro i baffi.
Due giorni dopo ho avuto la fitta al fianco destro con gonfiore abnorme del ventre. Ma ormai non avevo più paura e nel giro di tre ore si è risolto tutto.
Come si potrebbe spiegare tutto ciò dal punto di vista della DEA?
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui e spero un giorno di riuscire a donare a questo forum un quadro di successo.
Un abbraccio a tutti. E ancora scusa. ( l’influenza mi ha ridotta a pezzi)
Mita
l
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Innanzitutto posso dire che continuo ad urinare frequentemente, abbondantemente e ripetutamente, in modo più accentuato e direi quasi patologico in certi momenti della giornata, specialmente dalle 15 alle 18 ( che guarda caso coincide con le ore in cui, per la questione dei cicli circadiani, la vescica raggiunge il massimo dell’attività). Ma non c’è purtroppo regolarità e quest’accentuazione può arrivare anche quando meno me l’aspetto, creandomi ansia e inquietudine. Ad es., la notte successiva agli sgarri di Natale e di S:Stefano, sono scesa a far pipì almeno una decina di volte, riaddormentandomi puntualmente ogni volta dato il mio immane arretrato di sonno che in questo periodo, con l’arrivo del mio amico ricercatore, si è ulteriormente accentuato. E ogni volta che scendevo per andare in bagno, vinta da un’irresistibile impellenza, oltre a rischiare di farmela addosso, mi stupivo della quantità. Veri e propri fiumi di pipì che la mia vescica molto provata non riusciva più a contenere. E mi chiedevo da dove arrivasse tutto quel liquido, anche perché, durante i due giorni di sgarri, avevo mangiato pochissima frutta. Relativamente a questo aspetto, mi conforta comunque sapere che anche Marco aveva avuto questo problema che si era protratto per circa un anno e ogni tanto accenna al fatto che quello che mangia dipende ancora molto da quel che deve fare e soprattutto dalla possibilità di poter disporre di un bagno nelle prossime due ore. Cosa che comprendo alla perfezione, perché anch’io sono costantemente condizionata dalla stessa necessità. E sapere che non si è soli a vivere un certo problema lo rende sicuramente più accettabile. In fondo ci si sente meno strani.
Purtroppo, e qui vengo al punto (scusate se sono troppo prolissa, ma ho sempre sofferto di incapacità di sintesi) questa stranezza riguarda anche la defecazione!
Ho cambiato regime alimentare all’inizio di agosto. Nel giro di pochissimo sono passata (influenzata da Ehret) da un’alimentazione vegan ( praticamente senza cereali in cui però privilegiavo la verdura, specialmente cruda e assumevo appena mezzo kg di frutta al giorno, praticando la non colazione per via delle costanti abbuffate serali, in cui frequentemente scivolavo nella dipendenza da dolci, soprattutto dessert di soia e cioccolato, ma anche , talvolta, in biscotti), ad un incremento di assunzione di frutta, arrivando a mangiare un chilo di fichi al giorno: 800 g a pranzo e 200 g prima di cena, accompagnati a fettine di cipolla di Tropea cruda, come suggerito da Ehret. Devo dire che l’abbinamento fichi-cipolla, molto disintossicante, non era niente male, al contrario di quanto pensavo. Dopo circa un mese di tentativo di DEA (la chiamo così tanto per capirci, perché il libro di Marco lo sto leggendo solo adesso e di suo conoscevo solo quanto trovato sul sito di Frullalia), ho avuto, a partire da settembre, alcune settimane di diarrea micidiale, con scariche violente e dolorose, soprattutto acquose, parecchio debilitanti, seguite da alcune settimane di emorroidi allucinanti, rivivendo sintomi che avevo accusato tanti anni fa e il mio dimagrimento si era ulteriormente accentuato raggiungendo la soglia dei 39 chili, veramente poco dato che sono alta 1,68. Poi i dolori da emorroidi sono magicamente scomparsi e intanto avevo aumentato progressivamente il consumo di frutta arrivando talvolta a superare i due chili. Poco dopo mi sono iscritta a questo forum e da allora la mia storia la conoscete, tranne l’aspetto che ora toccherò.
Spero di non annoiarvi e soprattutto non ripugnarvi troppo.
Superate le emorroidi è iniziato il periodo di defecazione abbondante, rapida e incontenibile, purtroppo non solo limitata al risveglio, ma ripetuta più volte nell’arco della giornata, ad ore diverse, senza alcuna regolarità, tutto all’insegna dell’imprevedibilità. Mentre la diarrea l’avevo attribuita ai fichi con cipolle, questa nuova fase la attribuivo unicamente all’aumento di frutta e verdura cruda, ma trovavo e trovo tuttora esagerata questa defecazione, una sorta di handicap parallelo a quello dell’urinare frequentemente. Tutto questo mi provoca parecchia inquietudine, perché appena sento il sintomo a livello intestinale ho immediatamente bisogno di evacuare, rischiando di farmela addosso per via di una peristalsi esagerata. Evacuazione veloce, davvero incontenibile e soprattutto anarchica, senza la minima regolarità. E la cosa mi preoccupa non poco.
Se la cosa dovesse continuare senza speranza di regredire, credo che abbandonerei questo regime alimentare, perché è troppo duro da sostenere in quanto limita moltissimo i miei impegni e spostamenti.
Mi mette a dura prova anche perché ho sempre avuto difficoltà a servirmi dei servizi pubblici e mi sento a disagio anche a casa di amici e parenti. Solo per rendere l’idea, basta pensare che, per tutto il periodo scolastico non ho mai utilizzato i bagni della scuola, neanche all’epoca delle magistrali, quando il mio treno partiva alle 5 e 50 e mi riportava a casa alle 14 e 20: un lasso di tempo lunghissimo, per cui sovente rientravo con la vescica dolorante.
Oltretutto mi è già successo, proprio per l’eccessiva mole delle feci, di intasare addirittura il water e sarebbe piuttosto imbarazzante mi capitasse a casa d’altri.
Davvero non so spiegarmi tutto questo che ormai dura da 3 mesi, per cui probabilmente non rientra tra i sintomi della detox, che, se ho capito bene, scompaiono in breve tempo. Forse capita perché mangio troppo (eppure c’è chi mangia molto più di me) o perché ho l’intestino troppo compromesso o perché ho problemi digestivi. Ma fino a luglio tutto questo non succedeva. Evacuavo regolarmente una sola volta al giorno al mattino e poi non ci pensavo più. Ora, invece, sono costantemente in allarme e costretta a cambiare i miei programmi rinunciando a cose a cui tengo perché, quando sto uscendo, sovente devo rientrare per espletare questa incombenza e poi ormai è diventato troppo tardi per partire. Trovo tutto questo esagerato. A qualcuno di voi è successo qualcosa di simile? Non riesco a capire se e dove sto sbagliando ( penso di avere anch’io l’influenza.. sto malissimo!!!).
Ancora una cosa, per completare il quadro a tinte fosche che vi ho dipinto. Circa un mese fa sono addirittura finita al pronto soccorso e chi mi conosce sa della ultrariluttanza da me maturata nei confronti degli ospedali. E’ successo che un mattino, al termine della prima abnorme evacuazione, ho sentito una fitta dolorosissima al fianco sinistro. Mi sono allora imposta un po’ di camminata veloce e la fitta è sparita. Allora ho deciso di far colazione con i miei consueti 600 g di uva. Al termine della colazione la fitta è ritornata, ancora più dolorosa e dato che stavo troppo male, mi sono limitata a massaggiarmi la pancia che era molto gonfia ottenendo il risultato di una seconda abbondante evacuazione, con feci ben formate. Ma la fitta rimaneva, aumentando d’intensità. Allora mi sono messa a letto con la borsa dell’acqua calda sul fianco, ottenendo però solo peggioramento. Dopo un po’ è scattata la paura perché stavo rivivendo gli stessi sintomi che nove anni fa, grosso modo al termine del mio primo tentativo di crudismo, mi avevano portata appena in tempo al pronto soccorso dove avevo scoperto che quei problemi non erano da attribuire al colon, bensì ai reni.
Ormai in preda al panico ho misurato la febbre e le linee riscontrate mi hanno spinta a non perdere altro tempo. Nove anni fa ero riuscita per un pelo a salvare il rene sinistro che stava scoppiando perché un grosso calcolo era sceso lungo l’uretere e l’aveva ostruito e la febbre era sintomo di un’infezione in corso. Con urgenza mi ero trovata distesa sul banco del macellaio e , senza anestesia, mi avevano praticato un foro nella schiena per inserire il drenaggio del rene. Di lì a poco, oltre al catetere al rene, mi ero ritrovata con altri due cateteri: quello vescicale, di routine e un catetere interno, uno stent, per tenere dilatato l’uretere. Ed era iniziato il periodo forse più tormentato e doloroso della mia vita che si era protratto per più di 6 mesi, in cui avevo sofferto in modo allucinante di cistite provocata dallo stent. Per tornare ad ora ero arrivata in ospedale alle 10 di sera col terrore di rivivere tutto questo. Per fortuna non era così. Mi hanno dimessa nel pomeriggio del giorno dopo con una cura per l’intestino. Probabilmente ho avuto un blocco intestinale. L’ecografia evidenziava una peristalsi intestinale molto attiva.
I medici continuavano ad affacciarsi alla mia barella ripetendomi: “Ma va regolarmente di corpo? Ha la pancia piena di feci!!!”. E io zitta. Una volta appurato che il rene non c’entrava, devo dire che un po’ me la ridevo dietro i baffi.
Due giorni dopo ho avuto la fitta al fianco destro con gonfiore abnorme del ventre. Ma ormai non avevo più paura e nel giro di tre ore si è risolto tutto.
Come si potrebbe spiegare tutto ciò dal punto di vista della DEA?
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui e spero un giorno di riuscire a donare a questo forum un quadro di successo.
Un abbraccio a tutti. E ancora scusa. ( l’influenza mi ha ridotta a pezzi)
Mita
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