Legumi

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VeganWay
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Legumi

Messaggio da VeganWay » mer dic 12, 2012 10:16 pm

Leggendo fra diversi post nel forum ho visto trattare i legumi come quasi fossero carne, o qualsiasi cosa estremamente nociva: "sono riuscita a smettere", "non mi è pesato molto lasciare i legumi", "mi viene male solo pensare di doverne mangiare".. perchè? So che chi segue l'igienismo mangia solo prodotti vivi, vegetali e non cotti, frutta e verdura di base, fin quì ok..
Ma cosa hanno di così nocivo i legumi? E' che sono stracotti?

Ingrid
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Re: Legumi

Messaggio da Ingrid » gio dic 13, 2012 11:08 am

:D

Mi sono rivista nei commenti che hai inserito.
Io amo da sempre i legumi, sono stata abituata a mangiarne fin da piccola, per cui lenticchie, ceci, fagioli & co. hanno sempre fatto parte della mia educazione alimentare.

Per me pero' crudismo significa mangiare frutta e verdura crude, punto. I ceci crudi non li mangio. E per adesso non ho voglia/tempo/interesse di mangiare i germogli, come so che molti crudisti fanno.

Io tra l'altro ho dovuto abbandonare il crudismo 100% dopo solo due settimane perchè reggevo 3/4 giorni e poi finiva che mangiavo notevoli quantità di frutta secca o disidratata, per cui adesso aggiungo un pasto di verdure cotte (patate escluse), e per ora sto bene cosi.

Semplicemente penso che cereali e legumi difficilmente si possano mangiare crudi, quindi non fanno parte della MIA alimentazione "crudista". Ma, come ho detto prima, i germogli sono considerati OK...solo che non mi interessano :wink:

Ciao! :)

arbor
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Re: Legumi

Messaggio da arbor » gio dic 13, 2012 12:58 pm

I legumi si apparentano con i cereali, con l’aggravante di essere anche altamente proteici: dunque particolarmente acidificanti (a causa delle troppe proteine) e difficilmente digeribili (per la compresenza di amidi e proteine, che notoriamente è una combinazione alimentare scorretta). Farei però un’eccezione per qualche legume fresco di orto, come i fagiolini i piselli ecc., assimilabili alle verdure più che ai cereali, e come queste mangiabili cotte (sia pure come alimento di serie B). Come del resto io personalmente non demonizzo una manciata di fagioli nel minestrone, o un piatto di pasta-fagioli (uno di numero) in tutto l’inverno. Niente a che vedere, comunque, con l’avversione nei confronti dei cibi di origine animale, che è di principio e di natura etica: qui si tratta solo di un’avversione di merito, dovuta al fatto che non appartengono al nostro cibo d’elezione, che per quel che ci consta deve poter essere mangiato (e con gusto) al suo stato naturale, cioè crudo.

Luna8
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Re: Legumi

Messaggio da Luna8 » gio dic 13, 2012 1:57 pm

Ciao VeganWay,

dal punto di vista crudista, ogni cosa scaldata al di sopra dei 42 gradi cambia la sua struttura molecolare e non è più adatta all'alimentazione umana. Per quanto riguarda le cose crude mi pongo un'unica domanda: mi piace?
I legumi crudi non mi piacciono, punto e basta. Non li escludo per principio, se un giorno ne avessi voglia mi faccio un cucchiaio di germogli e li metto nell'insalata. Ma più di un cucchiaio per esperienza non lo mando giù. Ho provato a fare l'hummus con i germogli di ceci, in effetti era mangiabile, dopo parecchi trucchi per rendere il gusto accettabile, come aglio, cipolla, ... Ma buono non era. E poi oggi direi che era troppo grasso per via del sesamo. L'ho fatto nel periodo iniziale quando pensavo che si potesse mangiare tutto crudo, e poi in giro si dice che i legumi siano molto importanti ... Nel frattempo ho cambiato ordine di idee. :)

Arbor, ti ricordo che ci sono crudisti che mangiano carne, pesce, formaggio crudi con gusto.
Quindi, se ti capisco, tu rifiuti i "cibi" di origine animale solo per motivi etici ma li consideri in teoria adatti al genere umano allo stato crudo?

Un salutone
Luna

arbor
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Re: Legumi

Messaggio da arbor » gio dic 13, 2012 3:11 pm

C’è veramente qualcuno che mangia la carne cruda con gusto, magari ancora grondante di sangue della povera vittima che prima ha provveduto a uccidere con le sue proprie mani? Non credo; in natura (intendo prima dell’avvento delle armi, del fuoco, della civiltà) non credo che esista un individuo umano simile. Al massimo posso immaginare un antenato primate che, ridotto alla fame e senza altri mezzi di sostentamento, si avventa su qualche piccola preda, tipo un topolino, alla sua modesta portata, giusto per non morire di fame, non certo per farsi un bel pranzetto.
Quanto al formaggio poi, qui non c’è proprio nulla di naturale, è un prodotto già molto sofisticato della civiltà.
No, Luna, la carne e i cibi di origine animale in genere, non si addicono alla nostra specie, neppure allo stato crudo. Si dà poi il caso che, nel corso della sua evoluzione, l’uomo abbia anche acquisito una coscienza, e con quella anche il concetto di male: per esempio che è male far soffrire altri esseri viventi. Questa è una ragione ulteriore per non consumare cibi di origine animale, ma l’imprinting del loro rifiuto viene da molto prima, quando i nostri lontani progenitori non mangiavano carne non in omaggio ad un imperativo etico ma perché non gli gustava. La cosa non ci dovrebbe stupire: ogni animale ha il suo cibo d’elezione, perché non l’uomo?

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VeganWay
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Re: Legumi

Messaggio da VeganWay » ven dic 14, 2012 1:42 pm

OK, chiarissimi. Io ne mangio molto pochi ma ne mangio, non ho problemi a digerirli e per quanto prediligo cibi crudi, tanta verdura e frutta, non li evito. In natura l'uomo, agli inizi, non cucinava e altri primati tutt'ora non cucinano ovviamente, ma mi risulta riduttivo come argomento.

Grazie ancora per la vostra chiarezza e prontezza, come sempre :)

ciao ciao

arbor
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Re: Legumi

Messaggio da arbor » ven dic 14, 2012 6:49 pm

Argomento riduttivo, oppure decisivo, a seconda del tipo di evoluzione si ritenga “nel frattempo” avvenuta in capo all’uomo, sia a livello fisiologico che biologico. Ebbene tutto lascia credere che la “distanza” tra l’uomo di adesso e l’uomo “incivile” di allora sia soprattutto di tipo culturale. Non che l’evoluzione culturale non abbia la sua importanza: è pressoché certo, ad esempio, che sia in forza di tale particolarissima forma evolutiva se l’uomo, dopo aver perso il pelo in una certa fase della sua evoluzione - coincidente con la scoperta del fuoco, condizione che secondo ipotesi scientifiche accreditate sarebbe incompatibile col pelo -, non lo abbia poi più ripreso, pur riscontrandone la necessità nel momento in cui si è installato in regioni fredde del pianeta. Finché l’uomo si vestirà, infatti, il processo di ricrescita del pelo resterà sempre inattivo, inibito appunto dall’interferenza dell’evoluzione culturale, fino alla messa in stand by di quella biologica. In un mondo dove non esistesse tale” impedimento culturale”, è certo che l’uomo, vivendo in climi freddi, riprenderebbe (avendo tra l’altro mantenuto intatto il numero di pori piliferi avuto in dotazione, lo stesso numero di pori, per dire, del pelosissimo gorilla) il suo pelo (e anzi lo rinfoltirebbe) nel corso dei secoli: sarebbe d’altronde una necessità di sopravvivenza. E’ vero che il mondo reale in cui viviamo è un altro, cioè quello cioè in cui ci si veste, ed è con questo che occorre fare i conti, ma non bisogna neppure sopravvalutare gli effetti dell’evoluzione culturale dell’uomo su quella che è la sua fisiologia e biologia, che invece non ne hanno punto risentito. Infatti, se si prescinde dall’argomento del pelo, che è in realtà di scarso peso rispetto a tutto il resto, non vi è dubbio che la distanza sia biologica che fisiologica fra l’uomo di adesso e quello di allora (risalente alla scoperta del fuoco) sia in realtà una distanza minima. Considera ad esempio che la distanza biologica (di dna) fra noi e lo scimpanzé è solo del 2% (il restante 98% è assolutamente identico al nostro): e il processo evolutivo di distacco dell’uomo dalla famiglia dello scimpanzé è iniziato ben 6 milioni di anni fa, mentre la scoperta del fuoco è molto più recente, potendosi collocare intorno a un milione di anni fa. Dal punto di vista fisiologico poi, tutto di noi testimonia della nostra natura di primati, dunque di animali frugivori: le cui caratteristiche fisiologiche non sono cambiate di una virgola nel corso degli ultimi diecimila anni (a tanto risale la civiltà dei cereali e dell’allevamento, cioè uno zero virgola), quando l’uomo si è messo soprattutto a mangiar cotto (né il discorso cambia di molto se anche vogliamo risalire a un milione di anni fa, quando l’uomo, dopo aver scoperto il fuoco, ha pure scoperto la cottura della carne sul fuoco).
Se sei d’accordo con queste mie considerazioni, allora non credo che tu possa considerare riduttivo un argomento che poggia sul fatto che un tempo non si cucinava. Infatti, se è vero che non si cucinava allora, non si dovrebbe cucinare neppure adesso ( visto che da allora non abbiamo fatto tanta strada da giustificare un cambio così radicale di cibo. Che la natura del cibo cotto sia così radicalmente diverso dal nostro cibo d’elezione, non sto qui a dire e lo do per scontato). Se invece nonostante tutto si cucina, allora è forse bene chiedersi perché, andando a vedere come e perché tutto questo è successo. Se si fa questa indagine a ritroso, secondo me si arriva alle nostre conclusioni. Io sinceramente trovo incredibile come questo genere di considerazioni siano tanto neglette, quando non apertamente snobbate dalla cultura moderna dominante. Lo considero una follia, che pagheremo assai cara, anzi la stiamo già pagando, con la lista delle innumerevoli malattie degenerative che colpiscono l’uomo, l’animale più ammalato e debole del pianeta .
Ciao, Arbor

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Re: Legumi

Messaggio da VeganWay » sab dic 15, 2012 1:54 pm

Capisco benissimo ciò che mi vuoi dire.
Chiedo quindi, perchè l'uomo avrebbe iniziato a cucinare alcuni cibi? Di certo nessuno voleva vendergli cucine o cibi già pronti..
Come gran parte dei cambiamenti, comportino essi evoluzione o involuzione, nascono da una necessità, giusto?

Se voi vi trovate in difficoltà in questo periodo dell'anno, perchè al supermercato o all'ortofrutta stanno finendo certi prodotti, perchè la natura ha dei cicli netti, in quale difficoltà si potevano trovare "loro", i nostri parenti lontani?
E' davvero natule e spontaneo mangiare frutta tutto l'anno? Che faccia bene non c'è dubbio, che sia possibile grazie a aerei o navi che importano da paesi tropicali, grazie alle serre e ai frigoriferi non c'è dubbio..

arbor
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Re: Legumi

Messaggio da arbor » sab dic 15, 2012 3:45 pm

Nessuno nega che la storia dell’uomo, della sua civilizzazione, delle sue abitudini alimentari possa essere stata determinata da necessità molto impellenti e precise: penso ad esempio alle glaciazioni, che devono aver obbligato l’uomo ad accontentarsi di quello che trovava da mangiare per poter sopravvivere; penso alla recente civiltà dei cereali e della domesticazione degli animali, e alle comodità e benefici da questa apportati in termini di conservazione delle derrate alimentari , ecc. Ma resta il fatto che queste necessità e i relativi adeguamenti da parte dell’uomo non ne hanno modificato la natura, che è rimasta quella di animale frugivoro, che ha bisogno di calore perché la sua fisiologia è stata costruita durante milioni di anni di permanenza nelle regioni tropicali. Se dai tropici l’uomo si sposta in regioni più fredde, sia pure per le più valide ragioni, non per questo la sua fisiologia cambia per adattarsi alle nuove esigenze climatiche e di disponibilità alimentari: la natura non si piega alle necessità di cambiamento dell’uomo, ha altre leggi cui obbedire (quelle dell’evoluzione biologica), cui l’uomo non può sottrarsi ma solo sperare di riuscire a portare a casa la pelle. Il fatto, ad esempio, che in un certo periodo in una certa zona non ci fosse più frutta in circolazione, non trasformava con ciò l’uomo in un animale, poniamo, carnivoro o granivoro, ma semplicemente poneva all’uomo un problema di sussistenza: che l’uomo stesso avrebbe potuto risolvere solo trovando altri generi alimentari di sussistenza, ma non certo cambiando la sua fisiologia.
In altri termini insomma la necessità, per quanto reale e giustificata, non cambia la nostra natura. Al contrario i cambiamenti da essa prodotti dovranno vedersela con la nostra natura, nel senso che, più ci si allontanerà dal modello originario, e più si dovrà pagare un tributo alla nostra natura e al suo benessere. Così ad esempio i cibi diversi dalla frutta, che siano la carne o i cereali (e relative cotture), pur avendo costituito in remote epoche storiche un rimedio indispensabile di sopravvivenza per il genere umano, d’altra parte non hanno mancato di registrare parecchi punti al passivo del suo benessere. In tempi più recenti (soprattutto negli ultimi 50 anni), come sappiamo, questi esempi negativi di degenerazione del modello alimentare sono andati moltiplicandosi a dismisura, con conseguenze deleterie sulla salute dell'uomo.
La cosa sorprendente dell’odierna civiltà dei consumi è che le tecnologie moderne sarebbero perfettamente in grado di nutrire tutta l’umanità con abbondante frutta e verdure, senza bisogno di far ricorso a nessuno dei cibi alternativi di cui in passato l’uomo ha dovuto far ricorso per sopravvivere. Frutta e verdura che i moderni sistemi di trasporto potrebbero benissimo far arrivare in qualsiasi punto della terra. Il guaio è che non si fa. Per tante ragioni, certamente anche culturali ma soprattutto per ragioni d’interesse. Questi interessi, come tu fai giustamente notare, non c’erano magari “all’inizio” (quando ci fu soltanto la ragione della necessità), ma con l’andar del tempo le cose si sono organizzate in sistema, anche d’interessi.

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Re: Legumi

Messaggio da VeganWay » sab mar 23, 2013 3:14 pm

Arbor Arbor che risposte.. ma dove sei finito?? Torna! Chissene frega di qualche cafone o qualche ignorante, nel senso stretto del termine.. Torna, passaci sopra, ignorali, sbriciolali con la sostanza delle cose che hai da dire, non so, qualsiasi cosa ma torna!

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Re: Legumi

Messaggio da yepes » sab mar 23, 2013 5:56 pm

:D

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Re: Legumi

Messaggio da swami863 » sab mar 23, 2013 8:28 pm

Concordo, si sente la mancanza di arbor!
E' un Forum ed è giusto che non sia retto da poche colonne portanti, però innegabile che la sua esperienza è preziosa ed ha arricchito tanti di noi.

Probabilmente ad un certo punto è stato troppo gravoso, forse c'è dell'altro, non voglio credere che un diverbio possa arrivare a tanto, il percorso che facciamo ci aiuti anche a essere morbidi, a fluire, a non darci troppa importanza e a non darne agli altri, chiunque sia.

Arbor se ci leggi grazie per ciò che ci hai trasmesso con pazienza, perseveranza e competenza, Rosso aveva coniato l' immagine di un grande albero che ci raccoglieva tutti, stasera ho un pò di nostalgia di quell' accoglienza e del tempo insieme :P

Ale

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Re: Legumi

Messaggio da gardenia89 » sab mar 23, 2013 9:25 pm

ma corcordo anch'io caspiterina, che meraviglia di risposta!
arbor ha scritto: Ma resta il fatto che queste necessità e i relativi adeguamenti da parte dell’uomo non ne hanno modificato la natura, che è rimasta quella di animale frugivoro, che ha bisogno di calore perché la sua fisiologia è stata costruita durante milioni di anni di permanenza nelle regioni tropicali. Se dai tropici l’uomo si sposta in regioni più fredde, sia pure per le più valide ragioni, non per questo la sua fisiologia cambia per adattarsi alle nuove esigenze climatiche e di disponibilità alimentari: la natura non si piega alle necessità di cambiamento dell’uomo...
La cosa sorprendente dell’odierna civiltà dei consumi è che le tecnologie moderne sarebbero perfettamente in grado di nutrire tutta l’umanità con abbondante frutta e verdure
SEI UN GRANDE, VERAMENTE!
mi terrò bene a mente queste parole per la prossima persona che mi chiederà spiegazioni sulla mia alimentazione :D !

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