Equilibrio col cibo e con la mente

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Akira
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da Akira » ven dic 14, 2012 9:23 am

Certo che è uno spasso! Essere magri è meglio perché puoi mangiare ciò che vuoi e quanto vuoi senza seghe mentali.....

Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane....

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swami863
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da swami863 » ven dic 14, 2012 9:36 am

Uff, sono tornati "gli aghetti", il prurito da scimietta insieme a un certo nervosismo: stavolta non può essere l'eccesso di grassi, perchè a parte un filo dìolio nella verdura serale, non ne mangio altri (ho abolito sia i semi che gli avocado).

Probabilmente fa parte della disintossicazione, se diventa più fastidioso, farò un passo indietro... :)

Ale

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swami863
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da swami863 » gio dic 20, 2012 9:47 am

Ciao a tutti ragazzi! Un piccolo aggiornamento :)
Sto cercando di eliminare i cereali che consistono ormai soltanto più in gallette di segale in accompagnamento alle verdure serali: è il cibo più tosto per me da eliminare, quello che ancora mi capita di desiderare sotto forma di pane, focaccia ecc quando passo davanti a certe esposizioni nei bar, anche se di fatto poi non lo mangio.
E' anche quello che ha costituito il mio "ciuccio" per anni, concordo con chi sostiene sia un pò una droga, per l'effetto di dipendenza che crea.
Al contrario conosco molte persone che hanno scelto di eliminare del tutto farine e zuccheri dalla propria alimentazione e ne siono libere totalmente, proprio non ci pensano più.
Marco 1 e Marco 2 : avete la mia ammirazione, non deve essere facile, per me la fatica è abbandonare quella "consistenza" solida, non so se mi spiego, alla fine della giornata dopo la frutta mangiata durante il giorno, e insieme alle verdure che mi aspettano ho proprio voglia di SGRANOCCHIARE...uff! :P

Vabbè! arriverà il momento, come per tutto il resto! Lo voglio fare soprattutto per il mio intestino, anche se non esagero però queste friselle secche e dure in un intestino ancora in via di guarigione come il mio, forse insomma non è il massimo!

Ale

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marco urbisci
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da marco urbisci » gio dic 20, 2012 2:27 pm

Cara Swami863... grazie per la tua ammirazione.... pensa, d'altro canto, a quante persone dovrebbero ammirare te per i successi che hai già ottenuto... siamo tutti quanti su un percorso di perfezionamento, ognuno ha le sue sfide da affrontare... mi viene in mente questo esempio: penso a una persona che abbia deciso di scalare una montagna con i suoi amici, e ogni tanto si ferma per prendere fiato e... guarda la vetta, poi i suoi amici, che sono un pò più avanti, e si cruccia per essere ancora troppo indietro... d'altra parte la stessa persona, ogni volta che si ferma, potrebbe anche guardare in basso e ... ammirare il panorama, congratularsi per la strada già percorsa, essere soddisfatto di quello che ha già fatto... a me piace "coccolarmi" al pensiero delle cose che ho già ottenuto, questo mi da la forza per affrontare con entusiasmo quelle che otterrò in futuro..., come hai detto tu : "Arriverà il momento, come per tutto il resto!".

Fra l'altro, sei sicura che non sarebbe meglio sostituire le gallette di segale (alcune hanno un alto contenuto di grassi, fra l'altro), che sono dure e irritanti, con del pane di segale, oppure con un piatto di cereali?

Un abbraccio :D
Marco Urbisci

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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da swami863 » gio dic 20, 2012 5:05 pm

Hai ragione Marco, è che il pane di segale o i cereali con la loro consistenza mi fanno ancora di più venire voglia ....di CARBOIDRATI!!!
Le gallette mi tolgono losfizio di quel sapore senza portarmi a stramangiarne, me ne programmo 3 per ipotesi e lì mi fermo :P
Ma spero abbiano i giorni contati: credo che sia uno di qui cibi che più lo mangi e più lo mangeresti.

E' stato così col cioccolato: 20 anni fa un omeopata mi convinse che i miei mal di testa erano provocati da lui, ho smesso di mangiarlo e sono 20 anni che non lo assaggio, non mi viene neanche in mente, non ricordo che gusto abbia.

Invece sai Marco che il prurito da scimmietta è un pò tornato? Solo zona reni e sulla pancia, mi porterei via la pelle :(

Ale

arbor
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da arbor » gio dic 20, 2012 6:35 pm

Capisco che sia fastidioso, il tuo prurito, ma considera che non è altro che una forma di detox attraverso la pelle, scelta dal tuo corpo come via supplementare di eliminazione delle tossine: vuol dire insomma che ci sono lavori di pulizia in corso nel tuo organismo, e questo è un bel segno. Anche se richiede un po’ di pazienza.

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marco urbisci
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da marco urbisci » gio dic 20, 2012 8:32 pm

Ciao Swami... oltre alla detox a cui accenna Arbor, potrebbe anche trattarsi di un quantitativo eccessivo di amidi nelle verdure cotte.... ci metti tante patate? (a me è successa la stessa cosa in questi ultimi 3 anni di DEA, proprio quando ho esagerato con le patate: via le patate, via il prurito! ... adesso ne uso molto poche e preferisco dare consistenza alle verdure usando molta zucca, che comunque è un fruttortaggio e quindi molto più digeribile).

E inoltre c'è da considerare anche (se usi le patate) la non conveniente combinazione di amidi (delle patate) con gli amidi delle gallette... e poi, si tratta delle gallette di segale tipo "wasa", che sono abbastanza leggere (per quanto molto dure), oppure di quelle dei negozi bio: squisite ma altrettanto grasse e quindi pesanti da digerire? Quando te la sentirai potrai fare qualche prova a riguardo, rinunciando per un paio di sere all'una o all'altra delle 2, per vedere se il prurito migliora.

Buona serata :D
Marco Urbisci

arbor
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da arbor » ven dic 21, 2012 9:49 am

Consentimi, Marco, due piccole osservazioni. Anzitutto vedo che tu escludi trattarsi di detox quando a provocare i disturbi siano degli errori (recenti) di comportamento da parte nostra. Io invece preferisco parlare anche in questo caso di detox, perché sempre di un processo di disintossicazione si tratta, messo in atto dal nostro corpo per ripristinare l’equilibrio rotto dal nostro comportamento “vizioso”. Si dovrebbe insomma, secondo me, distinguere tra una detox virtuosa, provocata dal nostro migliorato stile di vita (alimentare in particolare) e destinata a migliorare il nostro precedente equilibrio tossiemico, e una detox viziosa, riparatrice di un qualche errore nostro (specie alimentare) e destinata semplicemente a ripristinare il nostro precedente equilibrio tossiemico.
Nel caso di Alessandra, direi che le gallette non sono per lei una novità, che invece è piuttosto rappresentata dalla frutta: dunque siamo in presenza sia dell’agente intossicante, le gallette, sia di quello disintossicante, cioè la frutta, la cui squilibrata combinazione fa appunto la detox. Vero è che se venisse a mancare l’agente intossicante, ossia le gallette, verrebbe pure meno la materia prima di questo tipo di detox, di origine recente, ma in questo caso l’organismo troverebbe comunque il modo di liberarsi, sotto l’azione depurativa della frutta, delle vecchie scorie tossiche (dando in tal modo vita ad una bella detox indubitabilmente virtuosa).
Correggimi pure, Marco, se sbaglio o se trascuro qualche aspetto degno di menzione.

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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da swami863 » ven dic 21, 2012 10:53 am

Ok rinunciamo alle gallette per qualche giorno, sono comunque le Wasa.

Ma senz' altro sto facendo quache errore, solo non capisco. O semplicemente come dice Arbor è comunque detox, calcolate che sto mangiando più frutta, ogni giorno.

Questa è la grande novità per il mio corpo. Se peggiora rallento, per ora stazionario da giorni.

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marco urbisci
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da marco urbisci » ven dic 21, 2012 3:40 pm

Ciao Arbor...ti ringrazio per l'opportunità che mi dai di chiarire meglio il mio punto di vista (valido quanto quello di chiunque altro)... il tuo ragionamento è perfetto...d'altra parte, la ragione per cui sono abbastanza frequentemente portato a ridimensionare il concetto di detox (quella virtuosa) è che ho notato che molto spesso si parla di detox (virtuosa) anche se si consumano ancora alimenti intossicanti, e così la detox diventa… infinita. Così, sono più propenso a parlare di detox (sempre virtuosa) solo nel caso in cui sussista un regime alimentare (e uno stile di vita) altrettanto virtuoso, cioè nel caso in cui si adotti o un digiuno, o una dieta che sia il più possibile prossima a quello che io ho denominata DEA (per dirla in breve), cioè qualora si ingeriscano solamente frutta e verdura (anche cotte, stile "transizione Ehretiana), e quindi ad esclusione di prodotti animali, cereali, legumi, sale e condimenti vari, integratori, medicine, semi oleosi, frutta essiccata, scorrette combinazioni alimentari, eccesso di grassi, scarso apporto calorico e, non per ultima, l'abitudine di mangiare in continuazione o, comunque troppo frequentemente (per non parlare del mangiare di fretta, senza masticare correttamente, della mancanza di riposo, di movimento fisico, di aria fresca, di sole, oppure dell'indulgere in emozioni negative, ecc. ecc.).

Siccome ho notato che fin troppo spesso i sintomi vari denunciati da chi sta percorrendo questa strada sono attribuibili ad una o più delle suddette cause, ecco che preferisco suggerire di provare ad effettuare cambiamenti in questo senso, fermo restando che ritengo corretto quello che dici tu. Il problema è che io non so esattamente cosa ingerisce chi mi pone le domande, le quantità, i modi, i tempi, e quindi sono più propenso a spingere le persone a provare a perfezionare il proprio regime alimentare, piuttosto che permettere loro di indulgere nella possibile (non certa) giustificazione che sia detox, e che quindi, come tale, passerà anche continuando a perpetuare gli errori. Sono a conoscenza di persone che, così facendo, sono andate avanti per lungo tempo a dover sopportare i sintomi di quella che loro chiamavano detox, quando invece, una volta eliminati alcuni cibi e/o combinazioni scorrette, hanno risolto il problema nel giro di breve tempo.

Mi viene in mente, per spiegarmi meglio, l’esempio di mio fratello, onnivoro, il quale mi chiedeva come mai ogni volta che consuma arance in grande quantità si ritrova pruriti in tutto il corpo: è chiaro, in questo caso, che il potere estremamente disintossicante delle arance innesca una detox, ma non mi sentirei di dirgli, per questa ragione, di andare pure avanti così perché prima o poi gli passerà: di fatto non ne sono per niente sicuro, perché essendoci talmente altri fattori intossicanti presenti nella sua dieta (oltre che nel suo stile di vita), non posso prevedere in quale modo essi si combineranno, anche se è vero che di detox si tratta, visto che se non mangia arance non si presenta. Viceversa, nel caso di una persona a digiuno, o di chi segue alla perfezione una dieta vegano/crudista a basso contenuto di grassi e uno stile di vita igienista, in presenza di sintomi improvvisi di qualsiasi tipo, sarei propenso ad attribuirli al processo di detox (virtuosa). Spero di essermi spiegato e, ad ogni modo, è solo il mio punto di vista.

Ciao Swami... spero che questa mia risposta possa essere di aiuto anche a te, cioè, per riassumere, secondo me si può trattare sia di detox, come suggerisce Arbor, sia delle altre ipotesi che ho ipotizzato (e magari di altre ancora). Di certo c'è solo la prova su di sé.

Buona giornata :D
Marco Urbisci

arbor
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da arbor » ven dic 21, 2012 6:06 pm

Chiarissimo, Marco, l’importante è intendersi. E in effetti devo riconoscere che la tua cautela è ben giustificata. Io stesso sono stato un esempio di quella detox infinita (di circa tre anni) di cui parli, che sono finalmente riuscito a debellare con l’eliminazione dei cereali, che erano rimasti l’ultima mia fonte intossicante. Finchè i cereali non erano accompagnati da tanta frutta (cioè prima di quei tre anni), essi non producevano detox, anche se ne consumavo perfino di più che in quel triennio successivo; la novità che ha creato squilibrio, da cui è scattata la detox, è stata evidentemente la frutta, ma è altrettanto vero che senza l’apporto dei cereali la detox avrebbe presto il combustibile che l’alimentava, come infatti è infine puntualmente successo bandendo i cereali. Dunque si trattava di una detox di origine poco virtuosa. (Ma allora come la vogliamo chiamare?)
Tornando a te, Ale, credo che la tua decisione di sospendere il consumo di gallette sia quella giusta: se ti passerà il prurito, vorrà dire che la causa erano proprio quelle gallette, sia pure col contributo essenziale della frutta; e questa sarà una ragione in più per dire basta a questa vecchia malsana abitudine cui ti eri ormai assuefatta. Ma dalla quale ci si può vantaggiosamente liberare.
Un abbraccio, Arbor

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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da arbor » ven dic 21, 2012 8:14 pm

è rimasto nella penna un "esaurito"

.....avrebbe presto esaurito il combustibile...

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marco urbisci
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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da marco urbisci » sab dic 22, 2012 2:09 pm

Eh sì, Arbor... "Ma allora come la vogliamo chiamare?", chiedi tu... non ti so rispondere con esattezza... per aggirare l'ostacolo, cerco sempre di escludere dapprima i possibili agenti intossicanti (quelli che ho citato prima) e... quel che rimane a quel punto può essere la conseguenza della detox (virtuosa) che, se non erro, non dovrebbe durare più di tanto, al massimo qualche giorno, per la maggior parte dei sintomi (sto cercando da un'ora sui vari libri che consulto di solito, ma non riesco a trovare il punto in cui qualche autore dei miei "preferiti" trattava proprio questo aspetto, cioè della durata della comparsa e scomparsa dei sintomi da detox... quando, e se, ci riesco, ti faccio sapere).

Penso che una buona linea di demarcazione potrebbe essere tracciata tra detox che il corpo mette in atto quando non introduciamo più nessuno dei cibi non specifici per la nostra specie (detox che tu hai definito “virtuosa”) e quella che invece avviene quando ingeriamo cibi di natura nociva. E poi ci sono le sfumature intermedie, di chi si approssima alla dieta ideale ma “non completamente”, e quindi in questo caso bisogna cercare di capire, di volta in volta, a cosa attribuire i sintomi e quali azioni intraprendere. Per andare sul sicuro, personalmente, opto per perfezionare il più possibile la dieta.

Credo che, per quanto riguarda la definizione di detox, tu abbia correttamente distinto tra “virtuosa” e non; d’altra parte, personalmente, mi pongo il problema della scelta operativa, cioè delle azioni da intraprendere. Infatti nel caso di detox virtuosa si può perseverare a mangiare “correttamente” (eventualmente “facendo un passo indietro”, se la detox è eccessiva), abbastanza certi, comunque, che da lì a poco (qualche giorno al massimo, di solito) la cosa si risolverà. Se, invece, si tratta di detox non virtuosa, allora si tratterà di perfezionare il regime dietetico, in quanto se fino a quel momento quest'ultimo non aveva dato alcuno problema (o, comunque, non quello specifico sintomo presente al momento), una volta svegliato “il can che dorme”, bisogna agire di conseguenza (mi riferisco, per esempio, al caso di mio fratello, di cui avevo nel post precedente).

Ecco, un’altra cosa che posso aggiungere, è che quando si parla di detox, in riferimento ad una dieta di questo tipo, di solito ci si riferisce ai sintomi che compaiono qualora si segua completamente il suddetto regime alimentare, e questo, credo, proprio per non fare confusione con le possibili manifestazioni dovute a un mix di troppe variabili da poter gestire. In questo caso si potrebbe però notare che, visto che anche nel panorama igienista, nonché in quello crudista, esistono diverse concezioni di quella che è la dieta ideale, ecco che di conseguenza diversi saranno i sintomi di disintossicazione. Per esempio Shelton non si poneva il problema dei grassi in eccesso, arrivando a consigliare anche notevoli dosi di semi oleosi (per non parlare di David Wolfe, che arriva a consigiare di condire l'insalata serale con 2/3 avocado, 120 cl di Tahini e 10/20 olive!!!!!!!!!!) , mentre Graham sostiene che l’eccesso di grassi (oltre il 10%) è responsabile di una valanga di disturbi e patologie (e come lui anche Pritikin, McDougall, Ornisch, Patenaude, Esselstyn, Campbell, ecc.). D’altronde, alcuni di questi non prescrivono una dieta crudista, e quindi ecco che si pone il problema delle conseguenze derivanti dalla trasformazione chimica dei nutrienti ad opera della cottura, con le conseguenze del caso: in questo caso viene a variare nuovamente il concetto di detox, a seconda della dieta che uno segue…

Un’ultima precisazione: mi sembra di ricordare di aver letto, oltre ad averlo verificato comunque per esperienza diretta, che nel caso di sintomi di detox, essi tendano a scomparire velocemente, qualche giorno al massimo (sì, lo avevo già detto, ma ho scritto questo post in 2 giorni diversi), giusto il tempo che impiega il nostro organismo a espellere le tossine che entrano nel circolo sanguigno; diversamente, c’è un sintomo particolare di detox, che è la diminuzione del proprio livello di energia (quindi il sentirsi stanchi, deboli, ecc. ), che può durare anche parecchi mesi, proprio perché il corpo sta utilizzando le proprie energie per le “opere di pulizia generale” (questo, naturlamente, sempre a patto che venga soddisfatto il proprio fabbisogno calorico giornaliero, altrimenti la stanchezza dipende dallo scarso apporto energetico).

Ecco, queste sono le mie “elucubrazioni” a riguardo della detox. Se ti viene in mente altro, per chiarire ulteriormente questo discorso… ben venga!

Un abbraccio :D
Marco Urbisci

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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da arbor » sab dic 22, 2012 4:49 pm

Vedo che l’argomento della detox ti arrovella parecchio: ti capisco perché a me succede altrettanto. Tra l’altro avevo notato l’assenza nel tuo libro di una specifica trattazione di questo tema, ora credo di averne compresa la ragione: non avevi idee sufficientemente chiare per poter affrontare con una certa cognizione di causa l’argomento, ma son sicuro che con la prossima edizione (o quella on line) porrai senz’altro rimedio alla lacuna suddetta.
C’è un aspetto della detox che secondo me andrebbe approfondito, ed è quello della detox “stratificata”: mi riferisco alle scorie tossiche accumulate in una vita intera, quelle che si annidano nell’adipe, sui villi intestinali, sulle pareti vascolari, nelle articolazioni, perfino nei tessuti, insomma che si sono prese possesso di noi. Queste scorie percorrono l’intera storia delle nostre malefatte, durante la quale esse si sono depositate a strati successivi, costruendo una specie di cipolla. Come è avvenuto per stratificazione il processo d’intossicazione, così avverrà per strati successivi il processo inverso, la detox stratificata appunto, nell’ipotesi che si assuma uno stile di vita virtuoso. La detox cioè in questi casi non si risolve in un unico stage, ma a più riprese, e magari secondo l’ordine imposto dalla nostra cipolla.
Se si guarda la detox da questo angolo di visuale, credo che il discorso dei tempi, della durata, debba cambiare decisamente tenore rispetto a quanto tu prospetti. Quando si ha a che fare con persone che per decenni si sono pesantemente intossicati, pensare che una detox virtuosa possa in pochi giorni smaltire tutto, riparare tutto, ripristinare ogni residua funzionalità salvabile, semplicemente non è realistico. Mi viene in mente il caso di Ross0 (quindi una persona ancora molto giovane), che ci ha messo un anno a risolvere i suoi problemi intestinali; per non parlare del mio caso, in cui a 50 anni ero arrivato a un punto di non ritorno in cui mi sono salvato per miracolo, un caso che è semplicemente illusorio pensare di guarire in poco tempo, ma che solo anni, io credo, di stile di vita virtuosa possono rimettere in qualche modo in sesto. Gli stessi miei problemi intestinali, a distanza di 8 mesi dal bando dei cereali, per quanto enormemente migliorati, non posso tuttavia ancora dire che siano stati completamente risolti.
Credo di averti offerto qualche nuovo spunto di riflessione. E intanto si arricchisce la casistica terminologica: detox (di origine) virtuosa o, all’opposto, viziosa, detox infinita, detox stratificata. Non c’è dubbio che l’argomento sia molto intrigante, e intricato: un argomento su cui l’igienismo, come nessun'altra disciplina che io sappia, è in grado di dire qualcosa di sensato e di originale, sia a livello teorico che terapeutico.
Un abbraccio, Arbor

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Re: Equilibrio col cibo e con la mente

Messaggio da marco urbisci » sab dic 22, 2012 5:29 pm

Eh, sì, è proprio come dici tu, in effetti su tutti i libri che ho letto, l'argomento detox viene trattato molto sommariamente, in non più di una o due pagine. Si dà però per scontato che la persona in oggetto stia seguendo completamente una dieta vegana/crudsta a basso contenuto di grassi, senza eccezioni (o fruttariana, come nel caso di Ehret), assumendo la giusta quantità di calorie. In effetti, sia qui nel nostro forum che anche negli altri forum e gruppi su facebook di cui sono a conoscenza, la stragrande maggioranza di persone parla di detox ma senza aver sposato al 100% il regime crudista suddetto: ecco quindi che le variabili aumentano enormemente. In effetti i grandi igienisti, a partire da Ehret a tutti gli altri successivi (e magari anche precedenti), che abbiano scritto libri, parlano di tutti i successi che hanno avuto nel trattare i loro pazienti nei loro centri della salute, in cui sottoponevano le persone ad un regime ben definito, senza eccezioni (spesso li sottoponevano, o li sottopongono, al digiuno - tra l'altro anche questo è un altro argomento di cui non ho parlato nel mio libro, e di cui so poco). Ecco quindi che, forse, le guarigioni avvenivano più velocemente (magari anche più drasticamente), sotto il loro vigile e qualificato controllo e, forse, questa potrebbe essere una ragione per cui non si sono dati più di tanto daffare a trattare della detox.

E, quindi, grazie per l'invito a trattare anche della detox. D'altra parte, visto che sei molto esperto, senz'altro più tu di me, (anche perchè io sono stato fortunato e non ho avuto quasi alcun sintomo, tranne un pò di debolezza iniziale e un grande dimagrimento nel giro di pochi mesi (11 chili)) e vista la tua passione per questo argomento, perchè non diventare tu l'esperto in questo campo (penso che si potrebbe scrivere un libro anche su questo)?

Un abbraccio :D
Marco Urbisci

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