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Luna8
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istinto

Messaggio da Luna8 » lun set 03, 2012 10:25 am

Ciao a tutti,
qualche giorno fa alcuni esprimevano che che abbiamo perso l’istinto e ci dobbiamo per questo educare in un certo modo.

Vorrei quindi porre la domanda a tutti, immaginate che si possa riacquistare come genere umano? Come e in quante generazioni? Su che base decidete quali tratti sono quelli giusti da includere nell’autoeducazione all’istinto?
Cosa fate concretamente?

Aspetto con curiosità le vostre repliche!

Un caro saluto
Luna

arbor
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Re: istinto

Messaggio da arbor » lun set 03, 2012 3:25 pm

Riprendendo il mio intervento di qualche giorno fa, sostenevo che il nostro istinto originario è da considerare ormai in buona misura irrecuperabile: istinto e comportamento cosciente fanno proprio a pugni, l’uno è frutto dell’evoluzione biologica, l’altro dell’evoluzione culturale, e noi viviamo sotto l’influenza egemone dei processi evolutivi culturali. L’educazione, la cultura possono tutt’al più aiutarci a riscoprire alcuni tratti del nostro antico istinto, e a conformarci ad esso nei nostri comportamenti. Così ad esempio attraverso l’igienismo, che è un prodotto della cultura, possiamo riscoprire che gli alimenti vegetali vivi sono il nostro cibo d’elezione naturale. Non so però poi fino a che punto, mangiando in questo modo “oggettivamente” conforme a natura, sia possibile risuscitare il nostro antico istinto, in parte può anche darsi di sì anche se credo che rimangano ampie zone scoperte. Quel che voglio dire è che anche quello che possiamo definire come comportamento conforme all’istinto, è in realtà un comportamento molto studiato: nel nostro esempio, è frutto di adesione ad un’elaborazione culturale chiamata igienismo.
Detto questo, io sostengo che dobbiamo sempre tendere, grazie alla mediazione culturale, al ritorno alle origini, cioè a comportamenti più rispettosi della natura e delle sue leggi (non certo alle caverne): quindi ok a tutte le buone e sane pratiche ambientali, basta con la cementificazione e la distruzione del pianeta, basta con l’asservimento alla logica del “sistema” (il che apre tutto il capitolo delle proposte antisistema aperto da Luna quasi in contemporanea, e non a caso credo) ecc. Tutto qui, ma dobbiamo volerlo, coscientemente e fortissimamente volerlo; senza questo risveglio delle coscienze, si va dritti verso il collasso della nostra civiltà e verso la distruzione del pianeta così come lo abbiamo conosciuto.
Ciao, Arbor

Al-ma
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Re: istinto

Messaggio da Al-ma » mar set 04, 2012 2:04 pm

Io sono sempre più convinta che tutti noi viviamo secondo il nostro istinto, e da millenni, semplicemente perché l'istinto degli animali "uomini" è, da sempre, quello di ... faticare il meno possibile!!! Tutta la storia umana va nella direzione di una progressiva facilitazione dell'approvvigionamento di tutto ciò che è basilare per la sopravvivenza: cibo, "tana" (casa), riposo (sonno, ma anche vacanze!), riproduzione (la "scelta" del partner migliore si affina sempre di più), ... sorvolo sui bisogni da toilette!! In realtà l'istinto di avere il massimo faticando il minimo è in tutti gli animali, ma "qualcuno" o "qualcosa" ha voluto che, almeno per il momento, solo gli uomini avessero uno strumento eccezionale, la ragione, per portare a livelli altissimi (qualcuno dirà esasperati, ma secondo me ce n'è ancora e ancora!...) la ricerca del raggiungimento di quell'obiettivo.
Credo sia assurdo continuare a dire che bisogna "tornare alle origini" perché, oltre che impraticabile, è anche innaturale!!!
Il mondo attuale, pur con tutte le sue assurdità e le sue ingiustizie, è nettamente migliore di qualunque altro mondo passato, tant'è che siamo diventati 7 miliardi!! Sì, il capitalismo è morto, la cementificazione sta per morire, e morirà anche l'onnivorismo saturo di cibo cotto stracondito, ma non perché la gente "apriorà gli occhi" e improvvisamente vorrà tornare indietro nel tempo. Semplicemente continueremo a seguire l'istinto: gli obesi pieni di malattie hanno una vita di grossa fatica con scarsissimo rendimento, perciò il modello di vita che porta a questo risultato verrà lentamente abbandonato, o meglio SUPERATO. Tra i frequentatori di questo forum i più agguerriti sono proprio coloro che hanno avuto un passato di eccessi, malattie, insoddisfazione... sono persone che sono tornate indietro?? No, sono andate avanti, molto avanti...
Ci sarà un giorno in cui le nostre avanzatissime tecniche di bioarchitettura saranno viste come desuete e ad alto impatto ambientale.
Il mio passaggio ad un'alimentazione semplice, basata essenzialmete su frutta e verdura (perennemente in divenire) l'ho sempre visto come un andare verso il futuro, anche perché così mi spiego il ricorso a tonnellate di banane (che dove vivo io non crescono), a frullatore e centrifuga, a coltelli di ceramica, e così via. Se la mia vita dovesse ridursi a rimpiangere un improbabile passato idilliaco, di cui peraltro non so assolutamente nulla di concreto (e chissà poi se è esistito!!), sarebbe davvero una vita tristissima e, ahimé, buttata!
Un abbraccio
Al-ma

arbor
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Re: istinto

Messaggio da arbor » mer set 05, 2012 10:12 am

Il ritorno alle origini di cui parlo io non è certo un ritorno alle caverne, ma è mediato dalla cultura, dalla conoscenza scientifica e tecnologica: è un ritorno in stile internet, non so se mi spiego. Ma a te, Al-ma, mi pare, non piace lo stesso, convinta come sei che il mondo moderno in cui viviamo non abbia bisogno di nessun ritorno all’antico in quanto “nettamente migliore di qualunque altro passato”, consentendoci tra l’altro di soddisfare tutti i nostri principali bisogni senza o quasi alcuna fatica. Addirittura tu dai per scontato che il futuro sarà ancora migliore, il capitalismo sparirà, la cementificazione del territorio pure, gli obesi spariranno perché diventeremo tutti vegan crudisti ecc: questo semplicemente in virtù del fiuto primitivo innato dell’uomo, cui l’uomo pur fra qualche incertezza tende comunque a conformarsi, con ciò rimettendosi sulla retta via nel caso di una temporanea deviazione da essa. Un ottimismo beato, insomma, di cui sarebbe indice sicuro l’aumento della popolazione umana sul pianeta a 7 miliardi (per ora).
Che dire, è un’opinione, cercherò di farmene una ragione. Lascia però che ti dica un paio di cose. Prima, i 7 miliardi di persone che brulicano sulla terra, che ai tuoi occhi costituiscono motivo di vanto e di giubilo, non ti sfiorano l’idea che forse siano proprio loro la causa numero uno di tutte le nostre disgrazie? A partire dalle guerre che hanno insanguinato ininterrottamente la nostra storia fino ai giorni nostri , per non parlare della distruzione stessa del pianeta (deforestazione, desertificazione, cementificazione, inquinamento e riscaldamento globale, con tutto quello che ne seguirà se non correremo prestissimo ai ripari ecc.), fino ad arrivare all’annientamento della biodiversità a causa dell’intollerabile invadenza dell’uomo e dei suoi sistemi di produzione industriale di massa. Secondo i calcoli più ragionevoli, la popolazione ritenuta compatibile con l’ambiente si aggirerebbe intorno ai due miliardi, e noi siamo proiettati sui nove miliardi. Come non vedere che dove arriva l’uomo, egli fa terra bruciata dei tesori accumulati nel corso dei millenni, ivi compreso tutto un fiorire di forme di vita che avevamo trovato felice convivenza? A me sinceramente mi indigna la violenza senza appello con cui l’uomo colonizza il pianeta: che diritto abbiamo noi, più delle altre specie animali e perfino vegetali di monopolizzare tutto il territorio? Il guaio adesso è che, dopo averlo occupato e aver sterminato tutti i nostri concorrenti, ci troviamo con un bel pugno di mosche in mano: bella lungimiranza. Se è il nostro infallibile istinto che dobbiamo ringraziare, allora si tratta di un istinto ben miope e autodistruttivo, altro che produttivo di un futuro migliore e idilliaco, come quello che tu prefiguri.
La seconda cosa su cui avrei molto da dire è la tua identificazione del progresso col venir meno, per l’uomo moderno, della fatica per merito della tecnologia e della scienza. Premesso che sarei pronto a sottoscrivere una sorta di elogio della fatica e del sudore, è quanto meno dubbio che l’uomo abbia saputo fare buon uso delle conoscenze scientifiche che pure ha saputo conquistare: il suo stato di salute (fisica intendo dire, e pure mentale per la verità) mi sembra tutt’altro che buono, e la vista di tanti obesi, se devo essere sincero,mi fa solo pensare al peggio; e poi non mi pare che l’uomo si trovi a suo agio e si senta così felice nella “città” che si è costruito, nella quale, piuttosto, lo vedo vivere soffocato come una sardina, fra incertezze, stress, mancanza di soddisfazioni vere e senso di inutilità, malattie degenerative le più varie e diffuse ecc. ecc.
Vorrei suggerirti la lettura di un libro di Luca Mercalli, Un piano per salvarci PREPARIAMOCI, Ediz. Chiarelettere, che conclude con queste frasi: “Come far capire al parco buoi gaudente che non legge, che non ha capacità critica, intontito dalla pubblicità, dal gossip, dal luccichio della trash tv e delle vetrine, che bisogna cambiare l’agenda delle priorità………..se guardo infatti ai numeri, nudi e crudi, non ce la faremo mai, troppa la moltitudine che rulla come una mandria ceca e sorda, troppo piccola la parte consapevole, troppo lenta la diffusione dell’informazione e l’attitudine al cambiamento. Ma …….chissà che……possano salvarci…..
Buona lettura.

Al-ma
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Re: istinto

Messaggio da Al-ma » mer set 05, 2012 2:22 pm

Ciao, Arbor.
Mi aspettavo una tua reazione di questo tipo, e spero solo di non averti fatto indignare troppo!
Tutto ciò che dici è assolutamente vero, ed il mondo in cui viviamo, che comunque sfido chiunque a negare sia migliore di qualunque altro mondo passato, non è certo il migliore dei possibili: quanta strada ancora da fare!!!
Ma tutte le tue osservazioni partono dal fatto che tu hai fatto i tuoi errori, le tue esperienze, hai rischiato di non poter più soddisfare i TUOI (personalissimi) bisogni primari. E così ti stai ingegnando un modo, o se preferisci stai cercando una nuova via, per continuare a soddisfare i tuoi bisogni (=tornare a stare bene!!) con la minor fatica possibile (per es. eliminando i problemi digestivi, potendo andare a fare una passeggiata subito dopo mangiato senza sentirti appesantito, ...) Personalmente amo la fatica (tutti i miei spostamenti in città sono in bicicletta, a volte con due bambini sopra oltre me, e faccio uso di pochissimi elettrodomestici), ma non perché "lavorare nobilita l'uomo", bensì per i vantaggi che ne conseguono: muovendomi tanto mantengo un'ottima forma fisica (senza la costosa ed insulsa palestra) ed in più sbrigo tutte le mie faccende senza ricorrere a baby sitter o domestiche, che costano pure tanto! Di nuovo: ottimo rendimento col minimo sforzo. Il punto è che gli obietivi finali sono diversi, per ognuno di noi, ma senz'altro tutti tendiamo ai nostri obietivi cercando PER ISTINTO di compiere la minor fatica possibile. A livelllo mondiale l'obiettivo principale è senz'altro la SOPRAVVIVENZA della specie, ed è per questo che aver raggiunto i 7 miliardi, ancorché si tratti (come dici giustamente)di una specie di "invasione", è anche un enorme (e momentaneo!!) traguardo (di cui fa parte l'esserci accorti che la nostra enorme espansione fa estinguere le altre specie, ed anche la loro preservazione, che PER ISTINTO sappiamo che CI SERVE, è entrata nel lento cammino dell'umanità). Si, la popolazione crescerà ancora, ma personalmente non mi sogno neppure di sperare che tale espansione si fermi: fare dei figli è stata la cosa più bella che mi potesse capitare, un'esperienza che auguro di vivere a TUTTE le donne (e gli uomini!) del mondo, e certo spero che mi sopravvivano e che, aloro volta, facciano altri figli!! Con ogni probabilità troveremo altri pianeti su cui andare, e magari la Terra diventerà una pattumiera che, dopo un abbandono di secoli, finalmente risorgerà (hai visto per caso il simpatico film WALL-E?). Non conosciamo il futuro ma sappiamo che il genere umano tenderà sempre, lentissimamente come ha sinora fatto, a stare meglio (il crudismo e il fruttarismo hanno conosciuto il "boom" proprio a seguito delle conseguenze dell'onnivorismo sfrenato libero da guerre e crisi). Viceversa conosciamo UN PO' il passato, e ti invito a riflettere sulle devastazioni (di popoli, animali e ambiente), gli inquinamenti, le ingiustizie, i soprusi che si sono consumati nei secoli passati, quando eravamo anche molti meno. Quello che tu chiami un ritorno stile internet è, appunto, un andare ancora avanti (le potenzialità dei mezzi di comunicazione odierni sono STRAORDINARIE). E poi lo dice anche la tua citazione: "troppo LENTA la diffusione dell'informazione e l'attitudine al cambiamento (però c'é! E poi, lenta per una generazione, non per l'umanità nel suo complesso. Infatti prosegue...) ... chissà che... possa salvarci...
Al-ma

arbor
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Re: istinto

Messaggio da arbor » gio set 06, 2012 6:14 am

Ma allora tu, Al-ma, mi leggi nel pensiero, e poi mi provochi. A parte gli scherzi, vedo che sei più vicina al mio modo di vedere le cose di quanto sembri. A parte certe tue fughe dalla realtà verso la fantascienza, come quando ti bei al pensiero di altri pianeti in grado di ospitarci. Non è così, purtroppo: se pure questi ci fossero (cosa che non si può escludere), a renderli a noi inaccessibili è, semplicemente, la distanza di migliaia (o molto di più) di anni luce (e ti voglio vedere a compiere un viaggetto in navicella di alcune migliaia di anni luce, che diventano milioni di anni di tempo reale, col carburante e le scorte di cibo). Sono altri mondi, reali finchè vuoi ma che non ci possono appartenere, mentre il nostro mondo è qui e dobbiamo tenercelo caro, perché è il solo che abbiamo. E poi la faccenda della popolazione. Non c’entra nulla il desiderio della maternità, che nessuno vuole minacciare (non bisogna cadere nel solito ricatto un po’ terroristico). Si tratta semplicemente di fare delle politiche serie e responsabili di programmazione dei flussi demografici, di controllo delle nascite con mezzi leciti (ivi compreso l’educazione sui mezzi di contraccezione). Sono questioni molto serie, su cui si dovrebbe ragionare con mente lucida, sgombra da ideologie (del tipo “moltiplicatevi”, queste sono ingenuità) e pregiudizi, magari istillati ad arte a beneficio di questa o quella posizione ideologica.
Un abbraccio. Arbor

Luna8
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Re: istinto

Messaggio da Luna8 » gio set 06, 2012 11:58 am

Eccomi qui di nuovo.

Leggendo il vostro scambio, Al-ma e Arbor, mi viene in mente una frase di Osho:
“Qualsiasi cosa dica, è vero anche il contrario.” (o giù di lì)

Così Al-ma ha ragione che l’uomo cerca di evitare la fatica. Contemporaneamente, però, si complica la vita. Anche se apparentemente la lavatrice, la macchina, i supermercati ci facilitano la vita, non c’è dubbio che con i millenni la nostra vita è diventata sempre più complessa e complicata.

Se penso a quando mio figlio ha imparato a camminare, non aveva assolutamente paura della fatica. Ha faticato parecchio, instancabilmente. Sicuramente faceva meno fatica continuando a farsi portare ovunque come quando è venuto al mondo ... :)

E così, certe fatiche sono proprio piacevoli, come per esempio spremersi le meningi per creare una cosa nuova (che magari poi rende la vita meno faticosa), o andare in bicicletta e sentire il sole e l’aria sulla pelle, essere testimoni del lento cambiamento del paesaggio, piuttosto che arrivare più presto e faticando meno a destinazione, essendosi però persi l’esperienza della natura. Penso che ognuno conosca il piacere delle cose “fatte da sè”, che assumono un valore particolare, eppure sarebbe molto meno faticoso ordinarle per internet e farsele spedire a casa.

Così tutto ha vantaggi e svantaggi, anche ogni “fatica”, e naturalmente ogni “comodità”. Sono due facce della stessa medaglia. Il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
La vita è un flusso continuo, va sempre avanti e non si ferma mai. (Perennemente in divenire come la tua alimentazione, Al-ma :) )

Sono d’accordo con te, che del passato non so praticamente niente. E anche se sapessi qualcosa, sarebbe unicamente la mia esperienza personale. Quando mi chiedono qualcosa, spesso rispondo “non so, non c’ero ...” :)

Sono ottimista anch’io, Arbor, perchè così sto meglio e sono più piacevole e più utile a me stessa, agli altri e al mondo. Visto che il futuro non lo conosciamo, preferisco farmene un’immagine positiva. Comunque sono anche consapevole del fatto che alla natura non importa niente se ci sono gli uonini sulla Terra o no. La natura reagisce a quello che c’è e in generale è molto più forte dell’uomo. Pensa alle piante che rompono l’asfalto e il cemento armato, che ingoiano in breve tempo le costruzioni abbandonate. Chiaro, si possono formare anche dei deserti, magari affonda qualche isola, e anche quella è natura.

Il mio ottimismo è anche dovuto al fatto che ci sono sempre più persone che cambiano la loro agenda di priorità perchè diventano consapevoli dell’importanza di certe cose. Mi trovo circondata da una maggioranza di persone che si rendono conto della loro responsabilità. Siamo ancora troppo pochi ma siamo in aumento! Anche Al-ma, senza dubbio, anche se vede la questione dell’istinto in un modo diverso da Arbor, e in fondo questa differenza nel modo di vedere le cose non comporta delle differenze fondamentali nel nostro modo di vivere. L’ottimismo, però, mi rende più leggera e mi da più forza per affrontare la vita in modo costruttivo e creativo.

Sì mi sento anch'io come un vulcano di idee, e a volte preferirei che fossero meno vulcaniche e mi lasciassero lo spazio per metterle in pratica ... :?

Un abbraccio
Luna

Al-ma
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Re: istinto

Messaggio da Al-ma » gio set 06, 2012 2:16 pm

Accidenti, Luna: mi ritrovo pienamente in ciò che dici!!!
Pensa che stamattina, leggendo la risposta di Arbor al mio secondo messaggio, avevo già in mente di tirar fuori la metafora del … bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto!!! Anche se io volevo citarla in riferimento ai due modi apparentemente opposti eppure così simili di vedere le cose, mio e di Arbor. A questo punto credo sia più una questione di “genere”: il sentire femminile tende ad essere ottimista, quello maschile pessimista… Chissà!
Vorrei solo aggiungere qualche riflessione che mi è venuta in mente leggendovi entrambi.
Sì, la natura è più forte dell’uomo, ma semplicemente perché l’uomo ne è una parte, e una parte è sempre più piccola del tutto!!! A volte vinciamo noi, a volte le piante, a volte gli animali, e altre volte ancora gli elementi (terremoti, inondazioni…). So già che Arbor penserà che siamo noi la causa di molti fenomeni naturali disastrosi, ma ci sono ampie testimonianze che tali fenomeni sono sempre esistiti. La natura prova e sperimenta, anche (e forse soprattutto) attraverso gli uomini, alla ricerca istintiva del meglio. Ma mi fermo qui: ormai avete capito benissimo come la penso!
Le nascite… Arbor, perdonami, ma solo l’espressione “controllo delle nascite” mi fa venire i brividi, anche perché fa’ leva su una presunta “superiorità” del mondo così detto industrializzato su quello in via di sviluppo: anche questa è un’ideologia, e preferisco le mie ingenuità che lasciano agli uomini la libertà fondamentale di riprodursi (per uno che fa una tonnellata di figli, ce ne sono migliaia che, sempre più, SCELGONO di non farne, ed è questo il vero problema).
Ovviamente sì, sono dei “vostri” (altrimenti che ci farei su questo forum??). Ma non dobbiamo pensare di essere “pochi” e “pionieri”: di lotte per migliorare lo stato delle cose ce ne sono sempre state (ringrazio di essere nata quando sono nata, e che il mio pensiero sia “lottare” per un’alimentazione migliore, anziché per guadagnare il voto, o una giornata lavorativa sostenibile, o magari la democrazia), e in questo campo in particolare (crudismo, fruttarismo) le persone vanno e vengono (avete sbirciato le prime pagine del forum? Quanti sostenitori accanitissimi, e che fine avranno fatto??). Non mi piace pensare di far parte di un “gruppo” che deve “convertire” gli “altri poveri inferiori”: intanto, perché so’ che io non mi farei convertire proprio da nessuno, e poi perché non sono né sarò mai superiore ad alcuno.
Prima stavo male, ed il mio istinto mi ha portato a cercare una via per vivere con minor fatica…
Ora sto’ molto meglio, e continuo su questa strada, accettando anche i miei ripensamenti in caso di cadute (fa parte del mio ‘istinto’ e lo fa qualunque animale: se stai male, fermati e non insistere – e se sei essere razionale (uomo) cerca di capire cosa non va!!). Forse ho troppa fiducia nell’istinto chissà… ma vedo che tutti viviamo così. Un esempio (ed è anche l’ultima cosa con cui vi tedio) sull’istinto, la logica del sistema e l’intontimento della pubblicità: mia madre è, per sua stessa ammissione, schiava di tutte le presunte trasmissioni sulla salute (per capirci medicina 33), delle pubblicità (sua tipica espressione:”perché non usi quel prodotto? Gli fanno tanta pubblicità!!”), delle opinioni dei “grandi” (politici, attori, giornalisti, …) e in sostanza non usa mai il suo senso critico. Perché? Quando ho voluto ammettere qual era la vera risposta a questa domanda mi sono finalmente pacificata con lei: semplicemente è il suo modo di vivere, il suo istinto di sopravvivenza. E’ una persona molto fragile, e demandando agli altri le scelte si è creata la “gabbia dorata” in cui vivere. Ha seguito il suo istinto, e vi garantisco che ha molti meno problemi digestivi di me!!!
Un abbraccio.
Al-ma

Luna8
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Re: istinto

Messaggio da Luna8 » ven set 07, 2012 11:11 pm

Ciao Al-ma !

> A questo punto credo sia più una questione di “genere”:
> il sentire femminile tende ad essere ottimista,
> quello maschile pessimista… Chissà!

??? Ti riferisci a yin e yang ?

> Sì, la natura è più forte dell’uomo,
> ma semplicemente perché l’uomo ne è una parte,
> e una parte è sempre più piccola del tutto!!!
> A volte vinciamo noi, a volte le piante, a volte gli animali,
> e altre volte ancora gli elementi (terremoti, inondazioni…).

A dire il vero mi sembra che noi non vinciamo mai. Ogni volta che ci sembra di vincere, a lungo termine si vede che in fondo abbiamo perso. Notiamo che ci sono delle conseguenze impreviste e dobbiamo ricorrere a dei rimedi ...

> So già che Arbor penserà che siamo noi la causa di
> molti fenomeni naturali disastrosi,
> ma ci sono ampie testimonianze che tali fenomeni sono sempre esistiti.

Che certi fenomeni siano disastrosi è un giudizio dal nostro punto di vista. Sono disastrosi per noi. Per la natura sono semplicemente avvenimenti neutri.

> La natura prova e sperimenta,
> anche (e forse soprattutto) attraverso gli uomini,
> alla ricerca istintiva del meglio.

La natura secondo me non prova e sperimenta niente. È semplicemente. Gli avvenimenti si susseguono, fluiscono.

Ti ringrazio per il tuo contributo sul “controllo delle nascite”. L’intervento di Arbor mi aveva fatto venire un po’ di mal di pancia senza poterne definire chiaramente il motivo. Certo che siamo troppi. La natura e la “civilizzazione” e il capitalismo e la politica stanno comunque provvedendo a ridurre l’umanità. Tutto si regola in qualche modo, più o meno piacevole ...

> in questo campo in particolare (crudismo, fruttarismo) le persone
> vanno e vengono (avete sbirciato le prime pagine del forum?
> Quanti sostenitori accanitissimi, e che fine avranno fatto??).

Il mio insegnante di yoga racconta di aver osservato che i più accaniti sono quelli che resistono di meno ... :)
Penso che questo valga in generale per tutti i campi.

> Non mi piace pensare di far parte di un “gruppo” che deve
> “convertire” gli “altri poveri inferiori”: intanto,
> perché so’ che io non mi farei convertire proprio da nessuno,
> e poi perché non sono né sarò mai superiore ad alcuno.

Applauso!
E non saremo mai nemmeno inferiori agli altri!
Non mi faccio convertire da nessuno ma che piacere prendere degli spunti da altre persone!

Un salutone
Luna

arbor
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Re: istinto

Messaggio da arbor » sab set 08, 2012 11:19 pm

Naturalmente è del tutto legittimo, parlando dei rapporti dell’uomo con l’ambiente, dare libero sfogo alla propria fantasia, ai propri sentimenti, o fare esercizio di fantascienza; ma quando si parla seriamente di impatto ambientale, credo sia opportuno cambiare registro, questo almeno il mio parere. Non credo nemmeno si tratti, come dice Al-ma, di un modo di rapportarsi dettato dal genere (maschile o femminile), anzi, se proprio vogliamo connotare le nostre rispettive posizioni in termini di genere, mi pare sia più femminile la mia, forse (ma potrei sbagliarmi) più vicina rispetto alla sua alle sofferenze della nostra Madre Terra. Più che un atteggiamento tipicamente maschile, il mio, credo sia semplicemente una versione aggiornata dello schema del pessimismo della ragione e ottimismo della volontà.
Il rapporto natura-uomo possiamo immaginarlo nei modi più fantasiosi che vogliamo, ma è chiaro che sarà sempre la natura a dire l’ultima parola: se l’uomo utilizza le risorse ambientali in modo rispettoso degli equilibri ecologici esistenti, la sua attività risulterà in armonia con la natura, se invece egli rompe quegli equilibri, più o meno consapevolmente, la natura si ribellerà imponendo nuovi equilibri, generalmente peggiorativi per l’uomo rispetto ai precedenti. Tutto qui. Uno dei primi esempi, nella storia “recente”, di sfruttamento di risorse da parte dell’uomo che si è ritorto contro di lui, è stata la desertificazione delle terre del Mediterraneo orientale (Mesopotamia) dove si sono affermate le prime civiltà dell’era moderna, terre originariamente ricche di vegetazione ma con scarsa piovosità: il taglio delle foreste si è trasformato in suicidio ecologico (deserto) per via delle scarse precipitazioni presenti in quell’area (un disastro che venne invece successivamente risparmiato alle popolazioni europee non perché queste fossero più previdenti, ma perché qui c’erano maggiori precipitazioni e rapida ricrescita della vegetazione). Lo sforzo dell’uomo dovrebbe essere quello di capire le conseguenze del suo impatto sull’ambiente, per evitare disastri come quello ricordato (incredibile il danno che può arrecare un impatto anche minimo all’apparenza, come quello di quelle antiche civiltà, con poche migliaia di uomini il cui tenore di vita era a livelli minimi di sussistenza), e anzi presumibilmente molto maggiore di quello (considerato l’impatto odierno, provocato da miliardi di persone che vivono al di sopra delle proprie possibilità. A questo proposito, ricordo che, se fino all’inizio degli anni cinquanta del secolo scorso, l’uomo riusciva per tutto l’anno a vivere utilizzando soltanto gli “interessi” prodotti dal capitale terra, ora con gli interessi arriviamo solo fino a metà agosto, dopo di che fino al 31.12 utilizziamo il capitale terra, che quindi si va ogni anno impoverendo sensibilmente). Vi pare che l’uomo si stia preoccupando delle conseguenze delle sue azioni sugli equilibri ecologici esistenti ? Per quanto mi sforzi di immaginarlo, non riesco proprio a vedere un tale intento, mentre vedo piuttosto l’uomo esercitarsi in una sfida irresponsabile e ottusa contro le leggi della natura.
E’ chiaro che a dare all’impatto umano la dimensione imponente che di fatto esso ha, è anzitutto l’ordine di grandezza della popolazione umana: finchè si trattava di poche migliaia di unità, la compatibilità ambientale era comunque assicurata; ma via via che i numeri crescevano fino a uscire da ogni controllo, gli equilibri si son fatti via via più fragili e soggetti a sempre più serie minacce. E’ una semplice constatazione, per chi lo voglia vedere. Quanto al controllo delle nascite, voglio ricordarti, Al-ma, che una popolazione si mantiene stabile quando ogni coppia ha mediamente quasi due figli. Quindi se volessimo programmare un calo graduale della popolazione, potremmo ad esempio stabilire un limite, poniamo, di un figlio e mezzo medio a coppia: considerato che molte coppie restano sotto la media, ci sarà sicuramente spazio, per una coppia che lo desideri, di avere anche più del figlio e mezzo mediamente programmato, e perfino margini per flussi immigratori. Questo dovrebbe tranquillizzare le tue apprensioni. Anche se io, personalmente, credo che la sopravvivenza della specie sia un valore di ordine superiore persino al valore individuale della maternità, nel caso estremo che i due valori dovessero entrare in conflitto fra loro: il regno animale ci offre esempi di questo tipo, dove alcuni membri di una comunità, in certe circostanze davvero estreme, sacrificano la loro stessa vita (nel nostro caso si tratterebbe di rinunciare a formarne di nuove) per la salvezza del gruppo (ecco un buon esempio di istinto che abbiamo perduto, a vantaggio di quell’altro più comodo istinto per cui, salvo io, che gli altri si arrangino).
Ma non vorrei annoiarvi troppo con argomenti che rischiano di andare un po’ fuori tema. Solo ancora una battuta per Luna, per la quale il passato non si conoscerebbe mentre il futuro viene da lei fideisticamente immaginato come colorato di rosa. Ma come, il passato (di cui sappiamo tantissimo) non dovrebbe piuttosto insegnarci ad evitare errori in futuro? Se anche un’insegnante non crede all’historia magistra vitae, stiamo freschi.
Un abbraccio. Arbor

Al-ma
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Re: istinto

Messaggio da Al-ma » lun set 10, 2012 2:12 pm

Ciao, Arbor….
…che dire?... Appena letto il tuo ultimo intervento avrei voluto ancora risponderti, punto per punto ….ma va bene così: il mio istinto mi dice che, per me, è ora di lasciar andare il confronto.
Mi permetto solo due battute, non me ne volere troppo male!
Intanto, contro il “nostro” (di TUTTI) disastroso impatto sull’ambiente, in nome del tuo ottimimo della VOLONTA’, perché non provi a smantellare l’impianto di riscaldamento da casa tua, a rinunciare a tutti i mezzi di trasporto a motore, a spegnere per sempre il computer, a non comprare più le banane che arrivano con gli aerei, a rinunciare al frullatore e a qualunque altro elettrodomestico …?
E poi, visto che mi piacerebbe avere un terzo figlio (e così arriverei al doppio di quanto mi è concesso!!), mi vendi i tuoi diritti riproduttivi?...
In ogni caso, buon proseguimento sulla TUA strada (evidentemente ognuno di noi ha la sua): a me non resta che sperare che tutta la splendida frutta che mangi addolcisca pian piano il tuo modo di porti con il prossimo!

Luna, sono io che ringrazio te, per i tuoi bellissimi interventi (che leggo anche in altri tread).
Molto saggio ciò che scrivi: “non mi faccio convertire da nessuno, ma che piacere prendere degli spunti dalle altre persone!!”
Perché è proprio così: se abbiamo le prove che un comportamento sia profondamente giusto,non possiamo far altro che metterlo in pratica con gioia e lasciare che tutti abbiano modo di notare, con i loro tempi e a loro modo, la nostra felicità. E la gioia di qualcun altro che è andato OLTRE rispetto a noi la noteremo solo quando saremo pronti, e avremo SCELTO, di farlo. Oltre verso dove? …Chi lo sa!! A dispetto di tutti i catastrofismi, che incombono da sempre, da parte dei potenti furbastri, sull’umanità (la fine del mondo doveva avvenire già nell’anno 1000, e chissà quante altre volte prima!), la ricerca istintiva dello STARE MEGLIO proseguirà ancora per molto, foss’anche per l’ultimo sopravvissuto (uomo o altro animale) dopo l’ultimo conflitto (atomico, vulcanico, tsunamico, biologico, ideologico che sia…).
Un grosso abbraccio
Al-ma

Luna8
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Re: istinto

Messaggio da Luna8 » mer set 12, 2012 11:08 am

Ciao Al-ma,

sembri proprio ferita dall’intervento di Arbor. È solo un’opinione!

Leggendo il suo programma di controllo delle nascita mi è venuto un gusto amaro in bocca. Mi è venuto in mente il mio primo soggiorno in India nel 1993, in cui la politica del governo era “Happy family” (la famiglia felice) con un figlio e una figlia. 3 anni dopo la politica era cambiata e il motto era “one is fun” (uno è bello). Mi è venuto in mente un documentario sulla Cina che ho visto anni fa in cui si raccontava di madri di un figlio incinte rapite e fatte abortire al settimo mese, la campagna di sterilizzazione maschile in India e orrori del genere. Mio figlio aveva una compagna di classe fuggita dalla Cina con la famiglia quando la madre aspettava il secondo figlio. Tutti questi orrori ci sono e anche più ma le immagini che ha creato in me il messaggio di Arbor sono il mio film, le mie reazioni alle sue parole, basate sulle mie esperienze e informazioni. Sono piuttosto sicura che Arbor non pensasse a cose del genere. Le sue erano considerazioni teoriche, e penso che si riferisse alla consapevolezza e responsabilità nel mettere al mondo dei figli come in tutto il resto. Non credo che volesse proporre di fare delle leggi in proposito nè che volesse accusare i genitori di più di un figlio e mezzo. (Che fortuna, però, io ne ho uno solo! :)) In fondo ha ragione che più siamo, più cura dobbiamo prenderci per mantenere la Terra in uno stato favorevole alla nostra vita. Poi ognuno contribuisce secondo le sue possibilità.
O mi sbaglio, Arbor?

A proposito, le banane di solito non vengono in aereo ma in nave. Questo vale anche per altra frutta come la papaya e il mango. Solo una minima parte arriva in aereo ed è parecchio più cara perchè venendo raccolta più matura (o meglio meno acerba) è anche più buona.

Mi fa piacere che apprezzi i miei interventi. Non ho niente da aggiungere a quello che esprimi.

Adesso vengo a te, Arbor.
Se guardo la storia, supponendo che quello che c’è scritto nei libri sia vero, noto che le cose si ripetono. Ma non devo nemmeno andare tanto indietro: rimanendo nel periodo di alcuni decenni della mia vita, ho constatato che non si può imparare dalle esperienze altrui. Mi va di fare un esempio. Quando sono stata in India la prima volta, il tè per strada te lo davano in tazzine di terracotta bruciate a bassa temperatura. Quindi ti prendevi il tè e poi buttavi la tazzina dove ti capitava. Per esempio dal treno si buttavano semplicemente fuori dal finestrino e dopo un certo periodo di tempo ritornavano a essere terra. 3 anni dopo la situazione era molto diversa. Invece di portarsi dietro quelle ingombranti tazzine di terracotta, i venditori di tè erano passati all’uso di bicchierini di plastica, molto più leggeri e occupano molto meno spazio. E la popolazione cosa faceva? Li buttava fuori dal finestrino come aveva sempre fatto, assolutamente inconsapevole dei danni – un’esperienza che però in Europa (per esempio) era già stata fatta e si erano già prese contromisure. Ma anche nella mia vita ho dovuto fare delle eperienze per cui hanno sofferto molte persone prima di me. Inoltre un’esperienza è un’esperienza. Mi è capitato di fare la stessa cosa due volte e trarne delle esperienze diverse. E certe esperienze che ho fatto mi impediscono di farne delle nuove per paura. Poi ogni situazione è diversa, nessuna si ripete esattamente tale e quale. Quindi sì, le esperienze del passato possono aiutarci ad evitare degli errori ma la cosa è relativa. Ha anche dei vantaggi dare un’occhiata fresca alle cose, come se si vedessero la prima volta. Quindi concludo che ogni cosa ha le sue qualità. Si possono scegliere con consapevolezza.

E se la storia è maestra di vita, direi che le prove governamentali di controllo delle nascite che ho conosciuto fin’ora sono state degli orrori, quindi non pensiamoci nemmeno!

Per quanto riguarda l’insegnamento, il mio campo sono le lingue. Quindi anche con questo modo strano di vedere le cose non credo di compromettere la situazione del pianeta, puoi stare tranquillo. :)

Un salutone
Luna

arbor
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Re: istinto

Messaggio da arbor » mer set 12, 2012 3:23 pm

Le politiche demografiche hanno lo scopo primario di evitare quegli orrori che tu citavi, Luna, ed altri ancora come le guerre e la depredazione del pianeta: di evitare, insomma, di fare la fine di quegli insetti nel famoso sacco di farina, quando la farina finisce. Quindi non vanno demonizzate, perché sono il rimedio del male, che questo sì andrebbe prontamente prevenuto.

Luna8
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Re: istinto

Messaggio da Luna8 » gio set 13, 2012 11:08 pm

Caro Arbor,

> Le politiche demografiche hanno lo scopo primario
> di evitare quegli orrori che tu citavi, Luna,
> ed altri ancora come le guerre e la depredazione del pianeta:
> di evitare, insomma, di fare la fine di quegli insetti
> nel famoso sacco di farina, quando la farina finisce.
> Quindi non vanno demonizzate, perché sono il rimedio del male,
> il quale sì andrebbe prontamente prevenuto.

Con questo vuoi esprimere che non ti avevo interpretato bene. Allora mi sono sbagliata ...

Non so se è il caso di continuare a discutere su questo argomento.
Gli orrori che ho citato sono i frutti delle politiche demografiche.
Che mezzi proponi per realizzare la politica demografica che consigli?

Saluti
Luna

arbor
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Re: istinto

Messaggio da arbor » ven set 14, 2012 5:23 am

Quegli orrori non sono il frutto delle politiche demografiche, ma la conseguenza di mancate politiche demografiche: è quello che succede agli insetti nel sacco di farina, un esito drammatico ma inevitabile quando è troppo tardi per intervenire.
Quanto al contenuto di una politica demografica, credo che il segreto stia tutto in una parola: educazione. Vorrà dire qualcosa se nei paesi arretrati le donne mettono al mondo tanti figli (diciamo pure troppi), mentre in quelli avanzati il tasso di natalità precipita: le diverse condizioni di vita, la carriera, certamente, ma soprattutto, credo, la piena coscienza della donna evoluta per i propri diritti, compreso quello di vivere la propria esistenza, senza essere condannata (come avveniva un tempo anche non troppo lontano presso la nostra in fondo recente società contadina) a fare la fattrice per tutta la sua vita utile. Se poi una donna (evoluta) decide, in piena coscienza, di avere molti figli, beh allora questo è un altro paio di maniche: un conto è volerla una cosa, un altro doverla subire. Nel primo caso nessuno te lo può certo vietare, anzi, questo è pacifico; com'è altrettanto evidente che le nostre donne di un tempo dovevano subire, e questo era (e lo è ancora nei paesi arretrati) inaccettabile.
Poi in un programma demografico di ampio respiro è normale che vengano ipotizzati modelli ideali di decorso della popolazione nel corso dei decenni (a lungo termine) fondati su ipotesi quantitative di controllo delle nascite: ma questo non significa mandare i poliziotti in camera da letto, ci sono ben altri mezzi di convincimento, fondati appunto sull'educazione e sulla valorizzazione della personalità della donna. Dopo di che è altrettanto normale che le autorità tengano d'occhio anche i numeri, per controllare gli effetti quantitativi delle loro politiche, per migliorarle ulteriormente se necessario.

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