Il mio punto di vista è differente.
non si tratta solo ed esclusivamente di allevamenti intensivi, di dolore dell'animale, di sofferenza e inquinamento.
Seguo la filosofia buddista tibetana e in questo immenso insieme di pensieri sono riuscita a trovare il filo conduttore che non mi fa porre più domande e dubbi sulla mia scelta, anche se ho aspettato che divenisse spontanea e naturale.
ogni essere vivente ha un anima, composta da più "strati". l'uomo è l'essere con il corpo fisico che ha il maggior numero di "strati" sviluppati, cosa che gli permette di avere una coscienza.
Anche gli animali e le piante hanno questi "strati", ma quelli più alti, più avanzati, sono ancora ad uno stato embrionale e questo permette di poterli suddividere per l'appunto in piante e animali. Gli animali possono provare sentimenti, molto probabilmente una pianta no. e soprattutto la scelta di mangiare un essere sviluppato come un animale permette all'uomo di inglobare le vibrazioni dell'anima dell'animale, prendendosi anche le paure, sobbarcandosi il destino (o karma...) dell'essere sulle sue spalle.
una pianta invece ha un'anima molto più "sottile", che non influenza in modo significativo lo spirito dell'uomo che le usa per nutrirsi, anche se per molti monaci si arriva pian piano al nutrimento solo ed esclusivamente tramite prana, il così detto breatharianismo.
ma per tutti coloro che ancora non hanno la capacità di nutrirsi tramite la respirazione, è necessario assumere un nutrimento e la cosa più semplice che l'uomo può assumere sono le verdure e la frutta, meglio se crude.
inoltre, una delle cose fondamentali del nutrirsi è quella del non concentrarsi sul cibo come appagamento personale: siamo su questa terra per uno sviluppo spirituale e tutto quello che è materiale è solo passeggero, esattamente come il nostro corpo.
i monaci tibetani pregano mentre mangiano e ringraziano gli spiriti dei corpi di piante e della madre terra per il loro sacrificio.
siamo comunque obbligati ora come ora ad avere questo strumento (il corpo) per poter progredire. Il rispetto diventa fondamentale: quello rispetto al prossimo (essere umano, animale, pianta, oggetto, minerale); quello rispetto noi stessi (la nostra anima, il nostro corpo), tutto per l'equilibrio.
questo è solo uno degli aspetti, ce ne sono molti altri e non penso che questa sia la sede corretta per sviscerare un discorso simile.
smettere di mangiare carne e di utilizzare i condimenti (come sale, olio, aceto - anche quelli purtroppo scombussolano l'equilibrio minerale del nostro corpo) è un primo passo verso un corpo pulito e purificato, corpo che aiuta ad evolversi verso Dio in modo più semplice e sereno.
comprendo come questo discorso può non essere accettato o compreso, spero di non aver infastidito nessuno, ma ogni volta che penso a tutto questo mi sento bene e mi sento pronta a sorridere anche al peggiore dei miei "nemici".
non deve essere una guerra, ma solo un venirsi incontro.