Gioie e dolori di una nuova crudista

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ross0
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da ross0 » dom set 02, 2012 8:15 pm

PS per Luna :D

By the way...giusto per mettere "pace" sulla questione della lingua e per farti fare una risata...per me la linguistica è una barbosa lista di "regole" architettata dalla nostra "sapientissima" razza animale :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

La varietà della natura vuole che ognuno di noi si innamori o disinnamori di cose molto diverse... :D :D :D
ma la varietà della stessa natura vuole anche che le persone con interessi diversi si trovino reciprocamente (o univocamente) interessanti...
Bacioni :D

Luna8
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da Luna8 » lun set 03, 2012 9:30 pm

Ciao Ross0,

ti ringrazio per la tua replica!

Sono assolutamente d’accordo con te per quanto riguarda le lingue, soprattutto su quello che hai scritto ad Arbor. Mi piace particolarmente che sottolinei che la cultura e l’apertura di una persona non si misurano con diplomi e lauree.

Le lingue sono strumenti di comunicazione e per capirci è necessario convenire su un certo significato per ogni certa catena di suoni. Voler capire e voler comunicare è però fondamentale e assolutamente indipendente dall'intelligenza. Poi ci sono anche altri fattori e un certo margine che ci permette di capire anche se non tutto è perfetto.

Per me le lingue sono una passione, anche la grammatica :), ne ho imparate parecchie, e senza voler capire non si combina niente, anche conoscendo alla perfezione parole e grammatica. Visto che mi sembra che ci capiamo piuttosto bene, va benissimo così, nessuna critica! :) Comunque ognuno ha le sue passioni, tutte ugualmente valide.

Nella stessa misura mi interessa anche la comunicazione senza parole, quella telepatica. :) E questa è universale, non c’è il problema della diversità linguistica.

Per quanto riguarda le strutture, ti ringrazio di avermi fatto notare che le regole non comportano necessariamente pressione. Infatti seguo tante regole su cui sono d’accordo e non presentano nessun problema. In certi campi però reagisco così, facendomi pressione, e lì devo trovare il modo di evitarlo. Nessuno può farlo per me ...

In effetti usi le parole in un modo diverso da come lo farei io (ragione, inconscio ...) e non faccio nessuna osservazione perchè capisco cosa vuoi dire.

> Se uno mangia del cibo "vietato" non succede proprio niente. Non vedo perchè uno dovrebbe sentirsi in colpa.

Per non mangiare del cibo "vietato" basta non vietarselo! :) È così semplice la cosa. Direi che è meglio mangiare il cibo che fa bene. Se io mangio qualcos'altro succede che non sto bene. E questo mi fa venire i sensi di colpa perchè so di essermi fatta del male, di essermi mancata di rispetto. Non devo sentirmi in colpa, sarebbe meglio se lo accettassi semplicemente ma succede lo stesso. :( Ho ancora da imparare ... non si finisce mai ... Comunque sto migliorando ... :)

Mi piace la mente elastica!

Un salutone
Luna

arbor
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da arbor » mer set 05, 2012 9:12 pm

Carissima Ross0,
Mi è piaciuta la tua definizione di “tenero”: vorrei tanto tornare a quando, ragazzino fino a 13 anni, tenero lo ero veramente, vispo aperto pronto ad assorbire tutto e flessibile come una spugna. Mi ricordo l’istante preciso in cui è finita l’età della mia “tenerezza”. Avevo poco più di 13 anni, ed era mia abitudine, ben tollerata e anzi apprezzata da insegnanti e compagni di scuola, di tempestare i professori di domande, finchè, una volta capito il concetto, mi acquietavo, finalmente in pace con me stesso e col prossimo, consapevole di aver reso un buon servizio anche agli altri con le mie domande indagatrici. Un giorno nella mia classe arrivò un ripetente che, infastidito dal mio modo di padroneggiare la materia con quelle mie domande un po’ asfissianti, dal fondo dell’aula disse ad alta voce con tono che non ammetteva repliche: “ma basta con tutte queste domande da fighetto”. D’improvviso mi cascò il mondo addosso: mi resi subito conto che quella sarebbe stata per me una sfida mortale. Se avessi respinto la sfida, mi sarei dimostrato un vile fighetto, se l’avessi invece raccolta mi sarei negato per sempre una fonte di apprendimento preziosissima e quasi vitale per me. Optai per raccogliere il guanto della sfida: non sarei stato un fighetto, anche a costo di pagare un prezzo altissimo e a fronte di un ben magro bottino. Da allora infatti ho smesso di porre domande, cioè di apprendere relazionandomi come parte attiva con chi possedeva la chiave delle risposte: il metodo più proficuo per crescere intellettualmente e umanamente senza mai annoiarsi. Fu in quel preciso momento che entrai a far parte della schiera degli adulti, un momento tristissimo della mia vita, da cui non mi sono forse più riavuto. Ora tu mi rincuori dicendo che ho ancora la forza per arrivare lontano, anche nell’apprendimento della lingua: mi sembra, la tua, quasi una replica (ahimè tardiva) in mia difesa contro quel mio compagno ripetente. Che poi, ironia del destino, volle diventare mio amico. Mi aveva attaccato, forse perché aveva sentito il fascino di un gioco a cui si sentiva estraneo per non esserne all’altezza, e mi aveva lanciato una sfida, infantile nel contenuto ma con una valenza formale di iniziazione all’età adulta, e io ero cascato nel tranello da lui ordito ai miei danni con quel suo avvolgente piano di aggressione, in fondo ispirato solo al suo gretto egoismo, che mi avrebbe così profondamente ferito per sempre nell’anima. E io lo avrei poi perdonato, concedendogli la mia amicizia.
Ma venendo a noi, la realtà è spesso molto più limitata dei nostri desideri. Avrei voluto (a mio tempo, ancora ci risiamo, col tempo) iscrivermi a fisica, o a biologia, ma mi sono dovuto adattare a economia, una facoltà presente nella mia città, per ragioni di bilancio. Ora vorrei riprendere certi interessi, ma c’è sempre qualche scusa a intralciarmi la strada: i mille piccoli impegni familiari e domestici (sì, anche le faccende domestiche), le mie stesse remore circa le mie reali possibilità, ecc. Ma ora non dovrei avere più scuse, dopo il tuo incoraggiamento. Staremo un po’ a vedere.
La nuova dieta di tua sorella, da far accapponare la pelle, mi fa venire in mente la rapidità e la facilità con cui molte persone si bevono le panzane più inaudite dal primo che capita, e, per contro, l’estrema loro refrattarietà a entrare in qualche corretto ordine d’idee, magari proposto da chi vuol loro del bene . Di genere un po’ diversa è invece la posizione di mia moglie quando sostiene che lei ai suoi farmaci farebbe un monumento e non vi rinuncerà mai: in effetti, era quello che pensavo anch’io fino a qualche anno fa, di fronte a quei farmaci che, strappandola dal baratro, le avevano salvato la vita. Non è facile staccarsi da un appiglio che ha costituito per noi un porto sicuro. Per me l’igienismo è stato una scoperta fulminante, che mi ha poi anche guidato nel prendere decisioni importanti per la mia vita: confesso che non mi capacito che la stessa cosa non valga anche per gli altri, ma devo riconoscere che così stanno le cose, mia carissima Ross0.
Ti vorrei comunque ringraziare per il tempo che riesci sempre e comunque a dedicare a me e a questo forum, nonostante i tuoi impegni di lavoro, quelli sì molto più gravosi e reali delle mie chiacchiere. E come vedi, i tuoi interventi suscitano un grande apprezzamento e lasciano sempre un segno profondo, naturalmente in chi è preparato a coglierlo.
Un grande, “tenero”, abbraccio. Arbor

arbor
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da arbor » ven set 07, 2012 10:42 am

Ieri sera ho voluto provare un piatto di verdura abbastanza tipico delle mie zone (campagna lombarda), radicchio affettato molto sottile, e ho voluto condirlo come si usa qui, con olio e aceto (io però non ho messo il sale) e cipollotto. Saranno stati 3-4 etti circa, e devo aver largheggiato un pochetto con l’aceto. L’effetto è stato micidiale: nella notte mi si è scambiato l’intestino per ben tre volte, credo di averlo completamente svuotato. La ragione è senz’altro da attribuire all’aceto, un veleno a cui il mio organismo non è più abituato ormai da anni: per liberarsi dell’aceto giunto nell’intestino, il mio corpo ha dovuto liberarsi di tutto il contenuto dell’intestino stesso. La prossima volta me ne ricorderò sicuramente.

Marco,
ho cominciato a comprare le banane al mercato generale dell’ortofrutta. Sono riuscito a farmene dare mezza scatola (una intera per me è troppa, sono 20 chili), che dovrebbe bastarmi per una settimana (1 chilo netto al giorno circa); costo 1,40, sensibilmente maggiore dell’unità che mi pare costi a te, ma insomma sempre la metà o quasi del prezzo al dettaglio. Mi son comprato anche una cassetta di fichi d’India, 1 euro/kg. Volevo chiederti se c’è qualche controindicazione per questo frutto, per i suoi semi in particolare. Ho provato a centrifugare l’uva, per eliminare in modo molto più pratico la buccia e i semi; ne ho ricavato circa 600 grammi di succo d’uva, che ho sorseggiato nel corso della mattinata. Non mi è sembrata una cattiva idea. Purtroppo i fichi della mia pianta stanno volgendo al termine. Tu di fichi ne trovi al mercato, a che prezzo?
Sto già facendo gli esercizi che mi hai consigliato (3 serie da 10 di piegamenti sulle braccia, 3 serie da 20 piegamenti sulle gambe, ed altri esercizi ancora, coi pesi e alla sbarra, oltre a una corsetta di mezz'ora (non quotidiana, ma solo quando mi va e ne trovo il tempo) e all'escursione in montagna almeno una volta a settimana. Volevo chiederti che ne pensi di qualche esercizio a corpo rovesciato poggiato sulle mani e gambe in alto, mi piacerebbe provare o non ne vale proprio la pena e me lo sconsigli?
Ciao, Arbor

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flib
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da flib » ven set 07, 2012 11:44 am

Ciao Arbor,

per i fichi d'india ti do un consiglio:

Succo di fichi d'india:
1) Sbucciare i fichi d'india
2) Frullare il tutto (io uso un normalissimo frullatore ad immersione, mettendo i fichi d'india nel bicchierone)
3) Colare il frullato con un colino a maglie larghe, ma non abbastanza da far passare i semini :wink:

Il risultato è un succo buonissimo, senza i fastidiosi semini che se mangiati in quantità possono avere anche effetti collaterali.

Ieri mattina ne ho bevuto un litro 8)

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marco urbisci
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da marco urbisci » sab set 08, 2012 4:39 am

Ciao Arbor… ho letto della tua esperienza con l’aceto… ogni tanto anche a me capita di fare qualche errore… l’altra sera ho messo nell’insalata 4 funghi crudi che avevo notato non essere perfettamente freschi: ho pagato anche io le conseguenze tutta la notte e parte della mattina successiva, con una fermentazione “prodigiosa”. Ho fatto sicuramente tesoro dell’esperienza!

Le banane riesco a trovarle a circa 1 euro, ormai anche ai mercatini rionali, però direi che 1,40 è comunque un prezzo accettabile, che a volte pago anche io, considerato che poi non devo buttare via quasi nulla, rispetto a quelle che compravo prima all’esselunga, di cui dovevo spesso decurtare la metà perché andavano a male (e le pagavo 1,80!).

Per quanto riguarda i fichi d’india… di solito li taglio in 2 e poi col cucchiaino “scavo le 2 metà (come faccio con il kiwi) e mangio tutto quanto, semini compresi, e non ho mai avuto problemi.

A proposito del succo d’uva, sei stato molto saggio a sorseggiarlo nel corso della mattinata. Quando anche io la centrifugavo, la bevevo subito con ovvie reazioni iperglicemiche, perché comunque l’uva è già di per se un frutto molto zuccherino e quindi assumerlo velocemente non era una buona idea. Adesso preferisco mangiarla lentamente ed eliminare, dopo la masticazione, la buccia, e sputare i semini.

Per quanto riguarda i fichi quest’anno sono stato fortunatissimo finora: una cassetta da circa 8 chili costa 10 euro, all’ortomercato. È da un mese che ne faccio scorpacciate enormi. Se li compro all’esselunga li pago a 3,80 al chilo, che è già meno piacevole, ma la golosità ha sempre la meglio. Purtroppo l’ortomercato c’è solo il sabato e i fichi non si conservano per più di qualche giorno in frigo, quindi non ne compro più di una cassetta, per cui per gli altri giorni restanti li acquisto all’esselunga. 3 settimane fa, all’ortomercato, li vendevano a 5 euro a cassetta perché erano già molto maturi, così, preso dall'ingordigia, ne ho comprate 3 cassette (circa 24 chili): disastro! Per non farli andare a male ho rischiato di non volerne più sapere per un bel po’, in quanto non volevo buttare via nulla ma molti erano già un po’ acidi (e li ho mangiati ugualmente): anche questa è stata una lezione da imparare! Comunque la mia passione per i fichi è talmente grande (li considero il frutto numero 1), che mi sono scordato velocemente della vicenda.

Complimenti per gli esercizi, fai molto bene: sono gli esercizi intensi, eseguiti con regolarità, che creano massa muscolare. Io aspetterei ancora 1 o 2 mesi per proporti delle varianti più intense, da alternare a quelle che già fai, in modo da essere sicuri che tendini e tessuti molli si siano adattati alla nuova mole di lavoro, quindi ti propongo di riaggiornarci.

Per quanto riguarda gli esercizi a corpo rovesciato: ottimi! Io infatti alterno (cioè li eseguo in giorni diversi) i piegamenti sulle braccia (in orizzontale) a quelli eseguiti in verticale (a corpo rovesciato), appoggiato al muro. Ma tu sei già capace di fare la verticale al muro? In alternativa potresti, partendo dalla stazione eretta, appoggiare le mani al suolo (tenendo gli arti inferiori tesi) il più possibile vicino ai piedi e (tenendo il bacino alto, il più possibile sulla verticale che cade nella base di appoggio delle mani) eseguire i piegamenti. Questo esercizio (per intenderci ancora meglio, il corpo formerebbe una "V" rovesciata), a differenza dei piegamenti “in orizzontale” (che sviluppano principalmente tricipiti e pettorali) sviluppano anche i muscoli deltoidi (quelli delle spalle). Magari potresti iniziare con delle “mezze flessioni” e, mano a mano che ti irrobustisci, aumentare l’escursione. Ogni tanto potresti provare anche, giusto per variare, a eseguire il “numero massimo di piegamenti durante la giornata” facendo più serie, distanti tra loro (ieri sono arrivato a 130 piegamenti). Stessa cosa anche con i piegamenti sulle gambe. È un ottimo modo per inviare al cervello uno stimolo molto forte di crescita muscolare.

Un abbraccio :D
Marco Urbisci

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ross0
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da ross0 » sab set 08, 2012 10:25 pm

Carissimo Arbor!!

Ma che bello questo episodio che mi hai scritto :D Sono davvero felice che tu abbia evocato questo episodio, rientra perfettamente nel messaggio che ci stiamo scambiando in battute segnate dalla frequenza dei miei interventi.
E' verissimo, vorrei incoraggiarti proprio a riflettere su questo aspetto della vita, cioè il "fare pulizia" che abbiamo cominciato a "discutere" qualche settimana fa e poi si è distribuito in mille spunti di varia natura, l'istinto, la ragione, i palloncini colorati, i fichi :D
Vedo bene che sei una persona generosamente molto sociale, che non si tira indietro nei dibattiti e questo è molto positivo, vedo anche che tendi a non "staccare" nelle situazioni in cui è palese che i tuoi partner di conversazione tendono a lanciare il guanto della sfida.
Mi piace molto che tu senta di imparare molto da queste situazioni, ma di certo nel caso del tuo compagno, hai perso uno dei tuoi strumenti migliori. E direi che è arrivato certamente un altro periodo nella tua vita, quello della "pulizia", via le tossine :D :D :D :D
Via la voce interiore dei compagni, che magari sono brave persone, dei buoni amici e del tutto a posto, MA invece di farti decollare dalla pista, finiscono per segarti le ali e mettere dei ceppi sotto il carrello. Via tutto quello che ti porta a insistere in un dibattito, quando capisci di avere già dato il tuo contributo alla discussione e ti rendi conto che il tuo interlocutore è alla ricerca di cibo per il proprio amor proprio. Via dalle tossine sociali, senza per questo chiudere la porta sul naso a nessuno. Solo non ti prestare mai al gioco di chi comunque ti usa per dare delle conferme a se stesso. Il tuo compagno di scuola ti ha usato per convincere se stesso di essere migliore di te. Di non essere uno stupido. Di "avere capito" come si sta al mondo.
Tu hai intelligenza da vendere, una preparazione di tutto rispetto, idee che vengono dalla tua testa, di primissima qualità, un rispetto del prossimo privo di strane contraddizioni, come si trova nella maggioranza delle persone, uno sguardo sereno sulla realtà, che non cerchi di abbellire o di imbruttire, una sorgente interna di continua riflessione che ti porta a ridiscutere tutto quello che conquisti, per arrivare sempre piu' lontano.
Puoi imparare l'inglese a 60 anni? Ma cavoli!!! SI! e tutte le lingue che ti pare!!!!
sicuramente se ti poni a contatto con le persone "limitanti" che passeranno il loro tempo solo a farti notare i limiti della tua padronanza linguistica è probabile che tu non faccia molti passi avanti. Ma se, appunto, fai "pulizia", lasci queste persone a darsi ragione da sole o fra di loro, allora non hai piu' nessun limite concreto davanti a te. Hai poco tempo? E capirai...nessuno ti corre dietro con il cronometro. Quando ho imparato l'inglese lavoravo di notte, di giorno frequentavo l'uni fino a sera perchè avevo i laboratori, dormivo pochissimo...mi sono comperata dei libri di grammatica con esercizi e le correzioni degli esercizi, ho preso dei romanzi "gialli" in lingua inglese per imparare il vocabolario (visto che sono scritti con frasi brevi, ma grammaticalmente riconoscibili, con strutture semplici e chiare e un vocabolario adatto a coprire situazioni concrete e quotidiane), e ho cominciato a studiare 10 minuti al giorno o giu' di li'. Per fortuna che l'ho fatto. L'inglese è indispensabile per lavoro. Ma anche con poco tempo puoi fare qualcosa. E se vuoi imparare a fare conversazione, puoi trovare degli insegnanti online su diverse scuole di lingue, come www.myngle.com o tante altre. Ci sono poi le tv online, come papagei tv o yabla, ci sono le scuole come www.englishtown.com e chi piu' ne ha piu' ne metta. Poi, se pensi che sia una buona idea, puoi provare a chiedere a Luna di aiutarti, visto che è una linguista poliglotta, potete sentirvi via Skype. Gli amici ti aiutano a superare i tuoi limiti. I non-amici ti portano a non uscirne mai. Ti fanno sentire stupido e insufficiente, ti spingono ad accettare uno stile di vita che non ti fa crescere.

Tu mi ringrazi sempre, a sproposito, per averti "aiutato". Io non ho fatto niente, hai fatto tutto tu, mio carissimo, se ho usato il mio tempo per chiacchierare con te di frutta era il meno che potessi fare. Non credo proprio che i miei interventi siano di qualche valore, posso credere che lo siano per te, perchè sei una persona profondamente buona. E ovviamente in funzione del tuo grande cuore non potrei non apprezzarti davvero tantissimo. Ti ripeto: gli amici sono coloro che ti incoraggiano a superare le gabbie del tuo spirito. Non sono quelli che ti lanciano i sassi. Visto che ora hai girato la ruota e riesci a mangiare tutto crudo, senza soffrire, penso che anche tu sia contento e veda che ne valeva la pena. Si sta troppo bene, chi ha voglia di rinunciare a tanto benessere?

Ora che hai scritto che hai cominciato a fare gli esercizi di ginnastica suggeriti da Marco, mi hai messo la pulce nell'orecchio, ho letto la tua routine, mi piace, provero' a vedere se mi riesce di metterla nel "carrello" due o tre volte a settimana, dopo le mie attività fisiche preferite. Sai che pure io ho il pallino di mettermi a testa in giu'? :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Mi hai accennato anche che non hai tempo per la meditazione...sei sicuro che non puoi trovare 5 minuti al giorno, magari sottraendoli a discussioni non costruttive?
Ti propongo un gioco. Lo faro' pure io questa settimana, visto che anche io devo ricominciare con la meditazione.
Corri in cucina e prendi a prestito da tua moglie il cronometro da cucina. Non so se tu abbia quello a forma di pomodoro o magari a forma di caffettiera, come me.
Caricalo su 5 minuti e spendi questi 5 minuti a ripetere a te stesso pensieri che ti focalizzino sui tuoi obiettivi. Qualunque siano. Trasformati per 5 minuti in una pallina di luce, amore, riconoscenza, benessere, pace e sicurezza. A fine settimana ci sentiamo e ci scambiano le nostre osservazioni sul nostro gioco. Ci stai? :D

L'insalata con l'aceto ti ha fatto male? Accidentaccio, mi dispiace un sacco!!!! credo sia un effetto del fatto che hai ancora della "detox" da portare avanti, quando riesci a mangiare tutto crudo senza sentire piu' desiderio di altri cibi, passato qualche mese, passato un annetto, secondo me si diventa meno delicati. O almeno io sono diventata meno delicata. Tanto piu' si è comunque sull'orlo di "eliminare" qualcosa, tanto piu' una spintarella si trasforma in uno strattone.A me ora capita di mangiare insalate condite con l'aceto (o pure con il sale bleaaaa) quando sono costretta a mangiare fuori per lavoro. Ma la mia pancia non fa una piega. Oppure mangio i fichi d'india (con tutti quei semi dentro), e la mia pancia non fa una piega. Marco ha avuto problemi con cibi poco freschi, ed è diverso da quello che è successo a te. Beninteso, quando ero "fresca" di crudismo "integrale" mi capitavano episodi simili al tuo, ora sono scomparsi. Te lo scrivo per dirti che tutte queste reazioni di "ipersensibilità" non sono necessariamente un dato da prendere come "dato permanente". Il mio corpo era molto piu' delicato nella fase iniziale del mio "crudo 100%". Dopo un po', nei casi in cui mi capiti di mangiare dei cibi che non sono quelli che mi sceglierei da sola, se potessi farlo...non succede niente. Certo il mio livello di energia e benessere ne patiscono, quindi al limite penso "uffa, sto tanto bene mangiando la mia frutta, perchè mi tocca di mangiare questi "refusi"? pazienza", ma il corpo non si ribella piu'.
Chiariamo bene che pure a me capita di fare errori stupidissimi, come dice Marco parlando magari di acquisti eccessivi che portano a cercare di mangiare cibi già sul viale del tramonto. Oppure recentemente, avendo ospiti, ho messo dei semi (troppi) nell'insalata, e ci ho messo quasi 24 per liberarmi dalla sensazione di peso allo stomaco. Cose che capitano. Ma il fatto di riuscire a mangiare solo frutta senza patire "astinenze" o crisi varie, è impagabile. Il benessere di una giornata a sola frutta è talmente motivante, che è impossibile non volere continuare cosi'. :D :D :D :D :D

So che avevo altro in mente, che ci tenevo a dirti, ma ora...la mia mente è offuscata da un sabato di lavoro un po' faticoso.
Credo che magari mi rimettero' alla tastiera domani.
Per adesso mille abbracci mio carissimo. Non farti mai piu' limitare dai limiti altrui.
Bacionissimi mio tenero Arbor :D :D :D :D :D

Carissimo Flib
non ho mai avuto l'occasione di dirti quanto apprezzo i tuoi interventi, nel caso specifico, volevo dirti che "per colpa tua" oggi ho comperato una vaschetta di fichi d'india :-)
Bacioni!

Carissima Luna,

complimenti per tutte le tue molteplici qualità e capacità, sei una ragazza davvero polivalente, multi-tutto :D
riguardo alla questione dei sensi di colpa e cibi proibiti, spero che la cosa per te si appiani.
Io ho altre difficoltà contro cui combattere, su questo punto le cose sono diverse nel mio caso, rispetto a quanto accada a te.
Per fortuna per me il periodo in cui "mi costava" mangiare tutto crudo è finito. Ora piuttosto "mi pregusto" il benessere che deriva dal mangiare ad esempio sola frutta, so già come mi sentiro' dopo una giornata "ad alta energia" (mi piace citare Marco :D ), me la pregusto in anticipo e me la godo mentre c'è. Se ci sono ostacoli che mi impediscono di mangiare come vorrei, non vengono piu' dalle voglie del mio corpo, che è uscito dalla fase di desiderio del cotto. E quindi...non ci sono sensi di colpa, cibi proibiti o altre cose strane.
Le mie "difficoltà" sono localizzate piuttosto nell'area dell'ego. Li' ho lavoro da fare. E quindi in quel campo mi rimbocchero' le maniche :-)
Bacioni!!!

Carissimo Marco!!
sono sempre molto felice quando leggo i tuoi interventi, sono sempre di grande ispirazione, quelli che mi piacciono di piu', sono quelli in cui poi metti in luce parte di te e della tua personalità, oltre a condividere il tuo sapere :D :D :D :D
I fichi sono anche il mio frutto preferito, potrei mangiare tutto l'albero, legno compreso :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
E quando ti rapporti agli altri esseri umani, sento chili di fichi scorrere nel tuo sangue :D :D :D :D
Sono tanto contenta che tu sia il nostro "capo" qua sul forum :D
Bacionissimi!!!!!

arbor
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da arbor » dom set 09, 2012 8:13 am

Potrei dirti di no, mia carissima Ross0? Ma certo che ci sto. Ho già piazzato la sveglia (non il cronometro, che è incorporato nel forno) sul mio tavolino, e tra poco cercherò di tuffarmi in qualche onda di pensiero positivo.
Sospettavo che ci potesse essere una mia responsabilità, nella mia smodata reazione all’aceto, anche se devo dire che quello che mi ero versato sul radicchio non era proprio pochissimo, e l’aceto contiene appunto acido acetico che ho letto essere un veleno. D’altra parte la tua interpretazione è in perfetta sintonia con la condizione del mio intestino, ancora in bilico e non ancora del tutto al riparo da residua detox. I miei tempi d’altro canto non possono che essere lunghi, se penso che fino all’estate scorsa (dopo 4 anni di igienismo) soffrivo ancora di vitiligine. Il processo di detossificazione comunque procede positivamente, tant’è che la vitiligine è finalmente sparita del tutto, e questo è veramente ciò che conta.
Il merito dei miei progressi sarà anche, come tu dici, tutto mio. Ma resta il fatto che in 5 anni non sono stato capace di compiere neanche la minima parte dei progressi che ho invece conosciuto chiacchierando per qualche mese con te. Se tanto mi dà tanto…
Centrata, come sempre, la tua analisi su certe mie peculiarità, ivi compreso il mio lato “debole”; conseguenti all’analisi sono poi i tuoi consigli, che studio come al solito con grande attenzione.
Appena riusciremo a metterci a testa in giù, avremo una ragione e uno spazio temporale in più per comunicare, e chissà che non si riesca a vederci sotto qualche nuova (nel senso di ulteriore) prospettiva.
Un tenerissimo abbraccio. Arbor

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ross0
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da ross0 » dom set 09, 2012 8:09 pm

Carissimo Arbor!

Bene, allora a fine settimana avremo da discutere degli esiti del nostro gioco :D

Non ti scritto una cosa piuttosto divertente...sai che sono anni che mi rimprovero di non avere nemmeno un amico che abbia studiato economia?
Lo studio dell'economia mi semplificherebbe moltissimo l'analisi dei problemi del nostro pianeta. Cosa che mi sta molto a cuore.
Sono anni che mi piacerebbe discutere di mille interrogativi con una persona che abbia cognizioni che a me mancano in questo settore. Capisco benissimo che tu abbia avuto altri sogni, e penso che sarebbe giusto e bello che tu potessi realizzarli ora magari. Ma delle competenze in materia economica sono preziosissime in un momento storico come questo. Guardiamo il mondo che ci circonda in cui i sistemi economici hanno causato una situazione di tipo "tumorale": poche "cellule" parassite vivono e si accrescono a spese di un "corpo" sempre piu' malato e sempre meno in grado di reagire alla progressiva paralisi delle sue funzioni. Un occidente obeso sta facendo collassare un sistema economico che sfrutta un pianeta non piu' in grado di reggere alla quotidiana rapina a cui è sottoposto. Ora non voglio entrare nel merito del dibattito fra te, Al-ma e Luna, credo che le mie opinioni non siano di grande valore a tale proposito. Ma se busso alla tua porta con queste domande, trovo forse maggiore interesse. Che peccato che tu non sia a distanza di bus, piedi o bicicletta, verrei tanto volentieri a disturbare a casa vostra per qualche chiacchierata :D Come vorrei avere un amico "economo" !!!!!! :D :D :D

Visto che la tua capacità di analisi fa di te un interlocutore desiderabilissimo (qua tutti quanti ti tiriamo per le maniche per avere le tue opinioni :lol: :lol: :lol: :lol: ), ti sottoporro' una serie di spunti riguardo ai quali il tuo parere mi farebbe molto piacere.
Se anche tu pensi che questo mondo avrebbe bisogno di aiuto, ti chiedi anche tu, come me, come mai nella storia umana i Martin Luther King, i Gandhi, siano eventi cosi' terribilmente difficili da trovare?
Pensi anche tu che sarebbe necessario una rivoluzione del pensiero, per causare un rinnovamento mondiale?
Pensi anche tu che sarebbe piu' che mai tempo che venisse preparata la strada per un altro "Luther King" che sappia unire le coscienze degli uomini di buona volontà?

Vedi carissimo Arbor, ti ho scritto nel msg precendente che vedo che tu sei un combattente molto tenace, che non lascia il ring nemmeno dopo una raffica di colpi.
E poi ti ho invitato a cercare di distinguere i tuoi interlocutori, combattendo con quelli che ti fanno crescere, e lasciando a se stessi quelli che ti fanno solo usare il tuo tempo in modo poco produttivo (e io potrei benissimo cadere in questa categoria, quindi nel caso, non darti pena di rispondermi).
Ora piu' che altro volevo chiederti se anche tu pensi che le qualità che abbiamo dentro di noi debbano tutte trovare la vera direzione e il vero scopo per cui sono state poste dentro di noi.

Io penso che le tue qualità dialettiche abbiano una destinazione "ideale" e mille altre meno utili.
Io credo che tu saresti una persona che potrebbe fare molto lavoro per "preparare" l'arrivo di qualcuno che sappia parlare al cuore delle persone. Gli uomini "di buona volontà" esistono. Sono anche tanti. Solo che sono tutti isolati, persi in se stessi, in mille problemi quotidiani. Avrebbero bisogno di imparare ad orientarsi e a agire pacificamente con intenzioni univoche. Con un Luther King o un Gandhi che incoraggino e dirigano menti e cuori.

Ho dato un'occhiata al post di Flib sul topic di Luna. C'era un link sul transurfing.
Negli ultimi anni spopolano tutte queste "Scuole", leggi dell'attrazione etc.
Tutte invitano l'individuo a "curare" la propria vita e propri problemi con la forza della propria mente.
Non conosco bene di cosa si tratti, approvo in linea di principio il fatto che le persone si occupino della propria mente, che diventino consapevoli delle potenzialità che questa mente comporta.
Ma sono perplessa dal fatto che tutte queste scuole considerino le persone come enti isolati.

Io ho la percezione della mia condizione "umana" in modo diverso. E qui mi interessa sapere cosa "senti" tu.
Io penso che la vita spesso porti le persone a "perdere" le proprie battaglie piu' importanti, per cause di forza maggiore. Guerre, violenza, povertà, malattie. Ci sono mille situazioni individuali di "ingiustizia", di frustrazione, di sofferenza.
Gli esseri umani hanno pero' il dono di potere unire le loro forze e rendere collettivamente possibile, quello che individualmente era impossibile.
Gli umani, quando si orientano tutti paralleli come i fili d'erba spinti dal vento, possono "riparare" le "ingiustizie" che il disordine del caso porta nella vita delle creature.
Se incontri un piccolo animale ferito, puoi farlo curare. E il cuore gioisce, e sente che è giusto. Se incontri una persona che ha subito violenze, ingiustizie, senti il desiderio di restituirle quanto ha perso, e se riesci anche in piccola parte in questo compito, il cuore esulta.
A me sembra che la nostra struttura sentimentale sia "fatta apposta" per gioire quanto "ripariamo" ai guasti dell'esistenza.
MA per farlo abbiamo bisogno di agire come un "tutto". Fino a che viviamo nell'isolamento ci perdiamo inesorabilmente di fronte ai problemi quotidiani, già troppo gravi e sufficiente a dissipare ogni nostra energia.
Gli Amici ti aiutano a superare i tuoi limiti, a riparare alle beffe del passato.
Gli Uomini dovrebbero aiutare i propri simili, aiutare il Pianeta...e per fare questo devono imparare a pensare come un "Uno".
Boh...ora mi fermo, aspetto i tuoi commenti, solo nel caso che questi miei "pensieri a voce alta" ovviamente siano per te di qualche interesse.
Megabacioni!!!!! :D :D :D

arbor
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da arbor » mar set 11, 2012 6:20 am

Temo proprio di doverti deludere, mia cara Ross0: non credo che gli economisti siano in grado di proporre soluzioni agli attuali problemi del pianeta. Le principali teorie economiche, certamente capaci di spiegare le vicende economiche (ma non solo) del passato, e sebbene siano ancora adesso in grado di decidere le sorti dell’economia mondiale, si mostrano in realtà del tutto inadeguate e obsolete di fronte ai nuovi drammatici problemi di un pianeta che semplicemente non ce la fa più a soddisfare i bisogni di un sistema economico “obeso” (quello occidentale in particolare, ma non solo quello, pensa alle potenzialità di sfruttamento delle risorse dei nuovi paesi emergenti, cosiddetti Brics) il quale riconosce solo le leggi dell’accumulazione del capitale ma non quelle naturali che impongono dei limiti oggettivi allo sviluppo. Da un lato abbiamo le teorie neoclassiche, di stampo liberista sempre più estremo, che hanno spadroneggiato negli ultimi decenni (diciamo da Reagan in poi, salvo qualche breve parentesi in cui tale influenza è stata solo in parte attenuata), e che hanno prodotto quella finanziarizzazione spinta del sistema che è all’origine della crisi del 2008 tuttora in corso: teorie che nutrono una fiducia illimitata nelle capacità di autoregolamentazione del mercato (di qui l’invito al laisser faire), e che per questo raccomandano allo Stato di usare la mano leggera in economia, lasciando che siano i soggetti economici privati a risolvere i loro interessi, costi pure il fallimento e la messa ai margini dei più deboli. Dall’altro lato ci sono le teorie di stampo keynesiano, che vedono nella “carenza di domanda effettiva” (secondo la quale, in pratica, i soggetti economici sono tendenzialmente o ciclicamente portati a fare meno acquisti e investimenti di quanto sarebbe necessario per tenere su di giri l’economia, che quindi va in crisi) il limite strutturale del sistema capitalistico, per rimediare al quale esse invocano, tra le altre cose, l’intervento dello Stato nell’economia in funzione anticiclica. Tu capisci bene che entrambe queste teorie hanno ben poco da suggerire alla soluzione dei problemi ambientali attuali, destinati a diventare sempre più acuti in futuro anche prossimo. Basta del resto guardare alle ricette proposte dagli economisti di ogni scuola per uscire dalla crisi che ha investito il sistema economico occidentale dal 2008: la parola d’ordine è ancora e sempre la crescita, grazie ad appropriate politiche di sviluppo e d’incentivazione da parte dello Stato (teorie keynesiane) oppure mediante riduzione del carico fiscale (teoria neoclassica), e in tutti i casi con il sostegno determinante delle autorità monetarie. La crescita, cioè ancora e sempre supersfruttamento delle scarse risorse del pianeta. E d’altro canto, di fronte ai timori di rivolte sociali provocate dal grave deficit occupazionale dovuta alla crisi economica e finanziaria (che ha rischiato di far implodere lo stesso sistema monetario europeo), lo strumento risolutivo classico resta pur sempre quello: la crescita. Non si conosce altro modo per dare occupazione a milioni di persone che sono rimaste senza, o che si affacciano per la prima volta al mercato del lavoro. Le agende di Monti, Hollande e la Merkel, piuttosto che di Obama e dei massimi dirigenti russi o cinesi, hanno come priorità quella di far ripartire l’economia, perché non c’è altro modo per creare lavoro, per placare il disagio sociale e mettere le famiglie in condizione di sbarcare il lunario e pagare i loro mutui. Nel frattempo, le problematiche ambientali possono (anzi devono) attendere, salvo qualche piccola concessione, più di colore che di sostanza. In altre parole chi tiene le redini del potere, politico ed economico, messo di fronte al dilemma se salvare l’economia dal collasso o se salvare il pianeta, non può far altro che scegliere la prima delle due opzioni.
Eppure il pianeta non è più in grado di reggere i nostri ritmi di crescita, avrebbe bisogno, al contrario, di una decrescita. Questo è ormai pacifico presso la comunità scientifica più aperta e responsabile. E’ risaputo che ogni anno, verso metà agosto (per ora, domani sarà ancora prima) il pianeta ha già esaurito le scorte accumulate rispetto all’anno prima che devono essere date in pasto al sistema per farlo funzionare: ne consegue che nei restanti mesi fino al 31.12 il sistema si trova a consumare stock di capitale, che dunque si va impoverendo a ritmi forsennati. Inutile illudersi con ricette miracolistiche, che fioriscono in ogni campo, compreso quello delle nuove fonti d’energia, che sarebbero capaci di far fronte ai crescenti fabbisogni dell’economia; tali ricette semplicemente non esistono, non c’è né idrogeno né solare né fusione a freddo che possa soddisfare la fame di energia di un sistema ipertrofico come il nostro. L’unica alternativa compatibile con l’ambiente si chiama risparmio energetico: un risparmio massiccio, da realizzare intelligentemente, chiamando a raccolta i contributi di miriadi di persone con i loro piccoli sforzi quotidiani e il loro cambio di mentalità, ottenuto attraverso un lavoro paziente e capillare di una nuova educazione civica. Ora una tale politica (della decrescita intelligente), oltre ad essere già di per sé difficile da concepire e realizzare, per il cambio di mentalità e di cultura che essa impone, si scontrerebbe frontalmente con le dure leggi dell’economia attuale: una riduzione dei consumi energetici comporta infatti un abbassamento di regime del motore dell’economia, ma questo, come abbiamo visto con la crisi del 2008, non può essere sopportato dal nostro sistema economico e sociale. Se sono bastati pochi punti di pil in meno a gettarci nella disperazione, figuriamoci se il sistema è disposto a subire tagli più consistenti e definitivi della produzione, dei consumi, dell’occupazione ecc. Temo che tutto questo non possa essere sopportato senza un disegno strategico alternativo a livello mondiale, di cui però non v’è al momento alcuna traccia. Questa è la dura realtà.
Io, mia cara Ross0, ma anche tu e alcuni altri come noi, qualche idea ce l’avremmo anche. Basterebbe che ognuno di noi cambiasse, nel suo piccolo, il suo modo di alimentarsi, per assistere a cambiamenti davvero radicali capaci di mettere il pianeta in sicurezza. Se si tornasse a mangiare frutta e verdura, si metterebbe anzitutto in sicurezza il paesaggio, trasformato da una marea sterminata di orrendi capannoni e inutili megainfrastrutture in ridenti orti e frutteti, pieni di persone che ci lavorano provenienti da fabbriche e uffici malsani e sempre a rischio di chiusura causa crisi economica. Non penso naturalmente a un ritorno a tempi bui e autarchici, ma a un sistema moderno, che corre più su internet che su mezzi di trasporto privati, dotato di un efficientissimo sistema pubblico di trasporti e di servizi del terziario avanzato, di una rete capillare e integrata di microfonti di produzione energetica . A farne le spese sarebbe anzitutto il sistema medico-sanitario-farmaceutico, finalmente rimasto a secco di clientela. Ma non vado oltre, perché mi rendo conto che è soltanto un miraggio, un bel sogno a occhi aperti. Ma te l’immagini cosa non sarebbero capaci di fare i tutori e padroni della nostra salute di fronte a una prospettiva del genere? E che farebbe l’intellighentia in campo scientifico e della ricerca di fronte al rischio di rimanere a secco di fondi causa la crisi che ha investito il suo Mecenate di sempre? Per non parlare degli economisti, dei politici, dei sindacalisti, della classe imprenditoriale, tutti ovviamente terrorizzati dalle sorti del pil. Come vedi, Ross0, non sono le idee che mancano. O forse bisognerebbe riuscire a trovare il modo di farle accettare dal sistema, ma la vedo molto ma molto dura.
Tu, Ross0, invochi l’avvento di qualche personaggio carismatico, qualche nuovo Gandhi o Martin Luther King, capace di trascinare le masse in direzione di un nuovo modello di consumi, di valori, di società. Può darsi pure che qualcosa di simile possa succedere, magari sotto la spinta stessa di una base sollecitata da nuovi fermenti e divenuta finalmente più consapevole e matura dinnanzi alle sfide ambientali. Quel che è certo è che la partita non si gioca né si risolve ai piani alti del sistema politico, ma necessariamente a quelli bassi della società civile, a livello micro e a diffusione capillarei. E’ qui, al livello di ognuno dei 7 e più miliardi di consumatori di energia e di risorse, che, grazie alla condivisione di sistemi educativi capillari capaci di instillare e diffondere una nuova mentalità e una nuova etica ambientale, ci giochiamo le nostre residue possibilità di salvezza. E’ grazie a questo risveglio delle coscienze individuali che possiamo forse sperare di farci trovare preparati per l’ora x, il momento della verità, che, stiamone pur certi, arriverà, e forse prima di quanto ci aspettiamo.
Ma purtroppo, ripeto, siamo ben lungi dalla consapevolezza che sarebbe richiesta dalla gravità della situazione. L’idea largamente prevalente è che in qualche modo ce la faremo, che le autorità che reggono le redini della politica e dell’economia mondiale sapranno alla fine trovare gli strumenti giusti (che si chiamino protocollo di Kioto, o limitazione delle centrali nucleari (vedi il caso tedesco, per non parlare di quello giapponese), o diffusione degli incentivi al fotovoltaico ecc. ecc.). Io non sarei così tranquillo, né delle virtù taumaturgiche dei politici ed economisti , nei confronti dei quali la mia fiducia è pressoché zero, né delle capacità di sopportazione del pianeta. Il quale, dalle poche letture che mi sono fatto, è stato posto ed si trova ora su una china che lo sta portando dritto al collasso. Il problema ormai non è più se riusciremo ad evitare il disastro, ma in che modo sapremo affrontarlo e gestirlo: se ci prepareremo in modo adeguato serio e consapevole, compiendo i necessari sacrifici e l’inevitabile rivoluzione culturale, riusciremo a convivere con i guai del pianeta e a sopravvivere come civiltà; se invece continueremo a correre sulle ali delle vecchie teorie, finiremo per trovarci quasi “all’improvviso” sull’orlo del baratro in cui ci infileremo con conseguenze che lascio immaginare.
Come vedi, Ross0, se c’è una categoria di persone disarmate e impotenti di fronte ai veri problemi del mondo, questi sono proprio gli economisti, per quanto illustri e venerati. Molto più utili, credimi, i chimici, i fisici, i metereologi ecc, o anche solo gli idraulici e gli elettricisti, oltre ai contadini (non allevatori). In quanto appartenente ad una categoria tanto inutile e imbelle, non potrei certo esserti d’aiuto nell’offrirti soluzioni ai mali del pianeta. Spero però che i miei sforzi di superamento di una visione economicistica delle cose, possano infine premiarmi e mettermi in condizione di dire qualcosa di utile e di sensato in quella nostra ipotetica chiacchierata a casa mia (o anche a casa tua, a distanza di bus o di bicicletta) sui tempi che corrono, naturalmente davanti ad un frullato di frutta ancora così deliziosa nonostante tutto.
Un abbraccio. Arbor

Luna8
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da Luna8 » mar set 11, 2012 11:32 am

Ciao Ross0,

che bel messaggio di conferma e incoraggiamento hai scritto ad Arbor! Mi ha fatto proprio piacere leggerlo.

La pulizia è proprio importante!
Vorrei comunque aggiungere che ho imparato tanto da persone “non-amiche” come le chiami tu. Siccome penso che niente succeda per caso, se vengo trattata male, mi chiedo perchè mi ritrovo in situazioni così. È molto interessante e utile per conoscere se stessi e cambiare quello che può essere migliorato. Naturalmente fa anche bene essere consapevoli delle persone amiche e dei bei avvenimenti intorno a noi, nemmeno queste ci sono per caso! Possiamo ringraziare non solo gli altri ma anche noi stessi per tutto quello che viviamo.

Ringraziare per me è l’espressione della gratitudine che sento dentro ed è piuttosto indipendente dall’impegno che ci hanno messo gli altri ... :). Penso che tutto quello che facciamo e non facciamo abbia un valore e un significato soggettivi. Anche (e sporattutto) le cose che non costano fatica hanno un valore che è bene riconoscere.

Ti ringrazio per la tua testimonianza di crudista “a lungo termine” (quanto?). Mi fa piacere che col tempo tu sia diventata meno delicata. Da altre persone ho sentito che diventano più sensibili senza essere per forza più delicati ma notando che qualcosa non è “perfetto” lo evitano. Ci saranno differenze individuali ...

> Certo il mio livello di energia e benessere ne patiscono,
> quindi al limite penso "uffa, sto tanto bene mangiando la mia frutta,
> perchè mi tocca di mangiare questi "refusi"? pazienza",
> ma il corpo non si ribella piu'.

La domanda sul livello di energia l’ho fatta anche a Marco. Un paio di settimane fa ho incontrato un amico che ha seguito i consigli di Graham per un paio d’anni (dopo alcuni anni di crudismo generale 100%) e poi ha deciso di ricominciare a cucinare. (Che delusione per me!!! :) Sono alla ricerca di “buoni esempi” e pensavo che lui fosse uno di questi.) La sera mangia verdura cotta (senza sale e senza olio), prova a mangiare di tutto occasionalmente, anche carne, e dice che il livello di energia rimane. Anche lui è un tipo sportivo con un lavoro di attività fisica. (Anche lui come Marco, non come me :() Forse mantiene il livello di energia perchè non pensa “mi tocca ...” ma lo fa con piacere ... ???

Quando hai ospiti gli offri quello che mangi tu? Se ho ben capito vivi da sola, quindi probabilmente non hai il problema delle persone in casa che non condividono la tua alimentazione. E come la prendono? Apprezzano il crudo semplice?

>Le mie "difficoltà" sono localizzate piuttosto nell'area dell'ego.
> Li' ho lavoro da fare. E quindi in quel campo mi rimbocchero' le maniche

In quel campo penso che tu sia „ben accompagnata“ nel senso che quello è il bastione più difficile. Anch’io mio sono rimboccata le maniche ... So predicare bene, ma la pratica ...

Arbor, carissimo, mi fa piacere che tu abbia accettato la proposta di Ross0 di metterti gli occhiali rosa almeno per 5 minuti al giorno. :) :) :) Ti auguro che questo contribuisca ad aumentare il rosa nel tuo quotidiano. :) :) :) Potrà sembrare una strategia da struzzo ma credo che sia molto benefica in vari campi.

> Sospettavo che ci potesse essere una mia responsabilità,
> nella mia smodata reazione all’aceto, anche se devo dire che
> quello che mi ero versato sul radicchio non era proprio pochissimo,
> e l’aceto contiene appunto acido acetico che ho letto essere un veleno.

Io invece ho letto che l’aceto di mele fa benissimo. Lo uso per lavarmi i capelli (diluito) e mi piace anche nell’insalata. Se non è pastorizzato contiene ancora gli enzimi vivi.
Te lo dico per farti notare la differenza che fa quello che leggiamo, come le informazioni formino i nostri pensieri che a loro volta influenzano le nostre azioni e reazioni.

Ross0, torno a te. Posso presentarti la mia prospettiva sulle domande che hai posto ad Arbor?

> Pensi anche tu che sarebbe necessario una rivoluzione del pensiero,
> per causare un rinnovamento mondiale?

Sì e vedo che la rivoluzione del pensiero sta avvenendo. Io e te ne siamo una prova. :)

> Pensi anche tu che sarebbe piu' che mai tempo
> che venisse preparata la strada per un altro "Luther King"
> che sappia unire le coscienze degli uomini di buona volontà?

La strada c’è, ci sono tante persone di buona volontà in cammino ed è il compito di ognuno di noi unirsi. Non abbiamo bisogno di una persona più grande di noi che prenda in mano la cosa. Siamo tutti ugualmente importanti e possiamo agire. Ci sono sempre più persone che diventano consapevoli e la “massa critica” per il cambio sarà presto raggiunta. Aspettare il Messia non serve a molto ... E ci sono tantissime possibilità di azione.

> Ora piu' che altro volevo chiederti se anche tu pensi che
> le qualità che abbiamo dentro di noi debbano tutte trovare
> la vera direzione e il vero scopo per cui sono state poste dentro di noi.

Perchè lo chiedi?
Penso che sia un peccato non usarle.

> Tutte invitano l'individuo a "curare" la propria vita
> e propri problemi con la forza della propria mente.
> Non conosco bene di cosa si tratti, approvo in linea di principio
> il fatto che le persone si occupino della propria mente,
> che diventino consapevoli delle potenzialità che questa mente comporta.
> Ma sono perplessa dal fatto che tutte queste scuole
> considerino le persone come enti isolati.

Ross0, qui contraddici te stessa. Da una parte dici che non conosci, dall’altra affermi che considerano le persone come enti isolati ... È un fenomeno piuttosto comune giudicare le cose che non si conoscono abbastanza bene ...

Sono curiosa di cosa dice Flib.

Io trovo che queste teorie vengono spesso rappresentate parzialmente perchè sono molto complesse. Secondo me purificare la mente fa bene in ogni caso. Una conseguenza è, forse non per tutti, che ci si rende conto di essere una parte di un tutto in cui si è tutti collegati. Usando gli strumenti di una certa corrente come “metodo” per i propri scopi egoistici non credo che si arrivi lontano. Funziona magari per trovare un parcheggio, una cosa che non fa male a nessuno. Per le cose più grandi bisogna avere veramente una grande purezza e si realizza comunque solo quello che è in armonia con l’universo.

Tornando quindi alle persone “non-amiche”, se facciamo parte di una grande unità, anche queste sono una parte di noi.

Accorcio un po’ perchè l’argomento è troppo ampio e se c’è interesse si può approfondire in seguito.

> A me sembra che la nostra struttura sentimentale sia "fatta apposta"
> per gioire quanto "ripariamo" ai guasti dell'esistenza.

Mi ricordi una frase che mi piace: “Siamo tanti al mondo per aiutarci a vicenda”.
Il tuo modo di vedere la cosa, però, si basa sui guasti. E se non ci fossero guasti, cosa ne facciamo della nostra struttura sentimentale? Secondo me la vita non è basata sui guasti. Il fatto che si definisca una cosa come “guasto”, è già un giudizio e come tale soggettivo e come tale non corrisponde alla Verità assoluta.

> per farlo abbiamo bisogno di agire come un "tutto".
> Fino a che viviamo nell'isolamento ci perdiamo inesorabilmente
> di fronte ai problemi quotidiani, già troppo gravi e
> sufficiente a dissipare ogni nostra energia.

Penso che sia molto importante capire che, anche se non ne siamo consapevoli, qualsiasi cosa facciamo o non facciamo, diciamo o non diciamo, pensiamo o non pensiamo, ha un impatto sul “tutto”. Quindi in pratica agiamo sempre come un “tutto”.

Concordo sul fatto che più ci si unisce, più cresce la forza.
Per unirsi non è necessario essere fisicamente vicini. Per esempio mi sento unita a te e internet fa veramente dei miracoli in questo senso.

Non mi piace l’idea di dover dipendere dagli altri per potermi dedicare a una certa cosa. Per quanto mi piaccia intraprendere le cose in compagnia, se non c’è nessuno e si tratta di una cosa importante per me, la faccio anche da sola.
Il lavoro di purificare la mente si fa comunque ognuno per sè.
E ognuno deve trovare la via per non perdersi di fronte ai problemi quotidiani. In fondo i problemi ce li facciamo noi. Dipende in gran parte dall’ottica, che si può cambiare e dalla considerazione che gli diamo.
In principio basta inizare da se stessi. Noi stessi siamo gli unici a poterci cambiare.

Anche in questo caso sono piuttosto ottimista. Intorno a me vedo sempre più persone consapevoli e sempre più iniziativa. Nascono certe cose che anni fa erano inimmaginabili. È vero che l’individualismo della nostra società rende la formazione di gruppi d’azione un po’ più difficili da realizzarsi. Sento comunque anche l’”unione” fra individui sparsi, uniti a livello spirituale.

Ross0, ti ringrazio per i tuoi pensieri a voce alta. Sono curiosa di vedere come vengono accolti i miei. :)

Un salutone
Luna

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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da marco urbisci » mar set 11, 2012 1:59 pm

Carissima RossO...
da ross0 » sab set 08, 2012 10:25 pm
Carissimo Marco!!
sono sempre molto felice quando leggo i tuoi interventi, sono sempre di grande ispirazione, quelli che mi piacciono di piu', sono quelli in cui poi metti in luce parte di te e della tua personalità, oltre a condividere il tuo sapere
I fichi sono anche il mio frutto preferito, potrei mangiare tutto l'albero, legno compreso
E quando ti rapporti agli altri esseri umani, sento chili di fichi scorrere nel tuo sangue
Sono tanto contenta che tu sia il nostro "capo" qua sul forum
Bacionissimi!!!!!
...oltre a ringraziarti come sempre delle tue belle parole e della tua presenza sul forum... svelaci il tuo segreto per il tuo inesauribile buon umore: solo i fichi? Non credo :D

Un grandissimo abbraccio :D
Marco Urbisci

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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da arbor » mar set 11, 2012 4:09 pm

Torno al tuo messaggio, Ross0, quando mi chiedi il mio parere sul “transurfing” di cui parla Flib e su cui è intervenuta anche Luna. Io purtroppo ne so ancor meno di te, quindi non mi pronuncio. Sono però in tutto d’accordo con le tue riflessioni di carattere generale. Le sconfitte che l’individuo è costretto a subire nel corso della sua esistenza sono spesso destinate a rimanere tali se vissute solo individualmente, in quanto la chiave risolutiva della sconfitta stessa è soltanto collettiva. Questo è vero in molti casi: di guerre, ingiustizie sociali, povertà e perfino di malattie; in cui il bandolo della matassa, la fuoriuscita dalla crisi, il riscatto dalla sconfitta sta principalmente in una presa di coscienza di carattere collettivo. Persino quelle che possono apparire sconfitte meramente personali sono spesso (anche se non sempre) l’esito di situazioni esterne che ci coinvolgono, al mutare delle quali può pure cambiare l’esito finale. Da questo punto di vista diventa del tutto legittima la tua domanda, Ross0: perché mi devo affannare a correr dietro a soluzioni individuali, quando la soluzione sta nel “collettivo”? Che le cose stiano in questi termini sarebbe dimostrato, per via indiretta, dalla nostra gioia nel riuscire in qualche modo a rimediare alle sofferenze altrui: se noi possiamo essere utili a risolvere i problemi degli altri, allora anche gli altri lo possono essere per noi.
Tutto questo è vero in linea di massima, e poi l’uomo è un essere sociale, ed è su questo piano che si realizza oppure ne esce sconfitto. Insomma la dimensione sociale è veramente cruciale nella nostra esistenza apparentemente così personale. In fondo, quando ci scambiamo messaggi in internet, lo facciamo perché sentiamo profondo questo bisogno di socializzare con gli altri.
Tutto vero, però… Resta pur sempre una parte (piccola quanto si vuole ma reale) della nostra esistenza che ha a che fare con la nostra esclusiva sfera personale. Forse. Quindi, per questa parte almeno, può star bene anche il transurfing, magari come rimedio transitorio in attesa che la situazione si dipani a livello collettivo. Anche se le vittorie più belle sono quelle che si conquistano insieme agli altri, dalle quali soprattutto dipende il livello di civiltà di un popolo.
Un abbraccio collettivo. Arbor

Luna8
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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da Luna8 » mer set 12, 2012 11:07 am

Arbor, che analisi!
Direi che hai dimostrato come un economista possa spiegare queste cose. Chi se non un economista? Chiaro che la maggior parte ha un modo di pensare “classico”, sono tutti figli del sistema, ma qualcuno che ha avuto il coraggio di guardare un po’ più in là, di porsi certe domande, c’è, e ci rivolgiamo a questi. Come anche fra i medici e anche in tutti gli altri campi ci sono persone più o meno interessate, consapevoli, aperte ...

Alcune proposte di soluzione ci sono. Per esempio sono venuta a conoscenza di iniziative per eliminare gli interessi bancari, introdurre monete locali, mettere a disposizione di ognuno un reddito di base incondizionato (?). Poi c’è la banca del tempo. Queste iniziative secondo me sono ancora troppo legate all’idea tradizionale dell’economia, a me piacerebbe fare un passo ancora più in là ed eliminare completamente i soldi. Sembra un’idea pazza, al di là della capacità immaginativa della maggior parte delle persone. Ci sono anche iniziative di decrescita consapevole, quelle degli orti sul balcone e nei parchi ...

> Inutile illudersi con ricette miracolistiche, che fioriscono in ogni campo,
> compreso quello delle nuove fonti d’energia,
> che sarebbero capaci di far fronte ai crescenti fabbisogni dell’economia;
> tali ricette semplicemente non esistono,
> non c’è né idrogeno né solare né fusione a freddo
> che possa soddisfare la fame di energia
> di un sistema ipertrofico come il nostro.

Non posso giudicare perchè non me ne intendo per niente, ma le nuove fonti di energia possono andare oltre l’idrogeno, il sole, la fusione. Ho letto che ci sono fonti ben più “economiche” che vengono tenute nascoste perchè ci sarebbe ben poco da guadagnarci sopra. E chi ci governa sono i soldi.

> L’unica alternativa compatibile con l’ambiente si chiama risparmio energetico:
> un risparmio massiccio, da realizzare intelligentemente,
> chiamando a raccolta i contributi di miriadi di persone
> con i loro piccoli sforzi quotidiani e il loro cambio di mentalità,
> ottenuto attraverso un lavoro paziente e capillare
> di una nuova educazione civica.

Questo sarebbe compatibile anche con nuove fonti di energia. L’uno non esclude l’altro.

> Ora una tale politica (della decrescita intelligente),
> oltre ad essere già di per sé difficile da concepire e realizzare,
> per il cambio di mentalità e di cultura che essa impone,
> si scontrerebbe frontalmente con le dure leggi dell’economia attuale:
> una riduzione dei consumi energetici comporta infatti un abbassamento
> di regime del motore dell’economia, ma questo,
> come abbiamo visto con la crisi del 2008,
> non può essere sopportato dal nostro sistema economico e sociale.

Sono assolutamente ignorante in fatto di economia e forse ingenua e troppo rosa. :D Ma per fare i soldi c’è bisogno di ognuno di noi. Se noi cominciamo a risparmiare, a farci le cose da soli, a scambiarci le cose, come nei tempi di crisi succede spontaneamente, con le nostre azioni consapevoli scardiniamo il sistema economico. O mi sbaglio?

> Basterebbe che ognuno di noi cambiasse, nel suo piccolo,
> il suo modo di alimentarsi, per assistere a cambiamenti davvero radicali
> capaci di mettere il pianeta in sicurezza.

Ecco, vedi, lo dici anche tu.

> Se si tornasse a mangiare frutta e verdura,
> si metterebbe anzitutto in sicurezza il paesaggio,
> trasformato da una marea sterminata di orrendi capannoni
> e inutili megainfrastrutture in ridenti orti e frutteti

A questo punto mi vengono im mente i km² coperti di serre in Andalusia e in Olanda per produrre la frutta e verdura che mangia mezza Europa. Pensa se la domanda aumentasse, l’Andalusia sparirebbe completamente sotto la plastica. E questo perchè la gente vuole mangiare i pomodori e le fragole tutto l’anno!

> non vado oltre, perché mi rendo conto che è soltanto un miraggio,
> un bel sogno a occhi aperti.

Se oggi ci sono gli aerei, è perchè qualcuno ha creduto in un miraggio, si è permesso di sognare ad occhi aperti. Un paio di decine d’anni fa non mi sarei potuta immaginare che potesse esistere un computer, con cui oggi lavoro giornalmente. Per non parlare di telefax e internet e telefoni senza fili.

Io mi consolo col fatto che faccio quello che posso, nel mio piccolo, e in effetti vedo sempre più gente che si mette al lavoro.

> Quel che è certo è che la partita non si gioca né si risolve
> ai piani alti del sistema politico, ma necessariamente
> a quelli bassi della società civile, a livello micro e a diffusione capillarei.

Ecco qui che lo dici anche tu!
E noi ci siamo arrivati malgrado la scuola, malgrado la politica, malgrado l’economia!

> siamo ben lungi dalla consapevolezza che
> sarebbe richiesta dalla gravità della situazione.

A me piace invece prendere il bicchiere mezzo pieno. Ci stiamo avvicinando sempre più a questa consapevolezza.

Un abbraccio
Luna

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Re: Gioie e dolori di una nuova crudista

Messaggio da arbor » mer set 12, 2012 3:21 pm

Le politiche demografiche hanno lo scopo primario di evitare quegli orrori che tu citavi, Luna, ed altri ancora come le guerre e la depredazione del pianeta: di evitare, insomma, di fare la fine di quegli insetti nel famoso sacco di farina, quando la farina finisce. Quindi non vanno demonizzate, perché sono il rimedio del male, il quale sì andrebbe prontamente prevenuto.

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