Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni

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Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni

Messaggio da alFaris » mer mar 14, 2012 11:04 pm

Tratto da: http://www.europarl.europa.eu/sides/get ... XML+V0//IT

Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni
Diritti fondamentali - 14-01-2009 - 13:53
Sessioni plenarie

Il Parlamento rileva le restrizioni poste alle libertà individuali dalla lotta al terrorismo e chiede di agire contro gli incitamenti razzisti e omofobici e le discriminazioni dei rom e delle coppie omosessuali. Particolare attenzione va rivolta alle donne (discriminazione sul lavoro, violenze e salute sessuale) e ai bambini vittime di sfruttamento e violenze. Chiede anche agli Stati membri di legiferare sul testamento biologico e di promuovere la libertà di stampa e le lingue regionali.

Approvando con 401 voti favorevoli, 220 contrari e 67 astensioni la relazione di Giusto CATANIA (GUE/NGL, IT), il Parlamento sottolinea anzitutto che l'attuazione dei diritti fondamentali deve «essere un obiettivo di tutte le politiche europee» e che, a tal fine, le istituzioni dell'UE «dovrebbero promuoverli attivamente, tutelarli e tenerne pienamente conto in fase di elaborazione e adozione della legislazione». D'altro canto, deplora che gli Stati membri «continuino a sottrarsi a un controllo comunitario delle proprie politiche e pratiche in materia di diritti dell'uomo e cerchino di limitare la protezione di tali diritti ad un quadro puramente interno». Chiede quindi al Consiglio di integrare nelle sue future Relazioni annuali sui diritti dell'uomo nel mondo un'analisi della situazione in ogni Stato membro. Sollecita inoltre il potenziamento della cooperazione tra le varie istituzioni e organizzazioni incaricate della protezione dei diritti fondamentali, sia a livello europeo che internazionale. Ed esorta la Commissione ad affidare il portafoglio dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ad un solo commissario.

Il Parlamento richiama poi l'attenzione sul fatto che una politica attiva a favore dei diritti umani «non può limitarsi ai casi più visibili per l'opinione pubblica» e che gravi violazioni dei diritti umani «si verificano ai margini del controllo pubblico, in istituzioni chiuse per bambini, anziani e malati o nelle prigioni». Sottolinea pertanto che gli Stati membri e l'Unione europea «dovrebbero garantire una vigilanza qualificata, in termini sia di norme che di prassi, sulle condizioni di vita in dette istituzioni chiuse».

Diritti dell'uomo, libertà, sicurezza e giustizia, e lotta al terrorismo

Nello sviluppo di uno spazio giudiziario europeo, il Parlamento chiede agli Stati membri che non lo abbiano ancora fatto la rapida adozione di un atto legislativo adeguato sui diritti degli individui nelle procedure penali e invita gli Stati membri ad accertarsi che il mandato d'arresto europeo e altre misure di riconoscimento reciproco siano applicati in conformità delle norme UE in materia di diritti umani. Allo stesso tempo rileva il diritto delle persone arrestate di godere di tutte le garanzie giudiziarie nonché, se del caso, dell'assistenza diplomatica del paese di cui sono cittadini e dei servizi di un interprete indipendente.

Sottolinea poi che i due obiettivi di rispettare i diritti fondamentali e di garantire la sicurezza collettiva sono compatibili e interdipendenti, e che politiche adeguate possono «evitare che un approccio repressivo metta a repentaglio le libertà individuali». Esprime quindi preoccupazione per il fatto che la cooperazione internazionale nella lotta contro il terrorismo «è spesso sfociata in un abbassamento del livello di protezione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in particolare il diritto fondamentale alla vita privata, alla protezione dei dati e alla non discriminazione». A suo parere, pertanto, l'UE dovrebbe promuovere una vera strategia basata sul rispetto integrale delle norme internazionali, che tenga conto «della necessità di un controllo giudiziario efficace dei servizi di intelligence per evitare l'utilizzo di informazioni ottenute sotto tortura o mediante maltrattamenti .... come elemento di prova nel quadro dei procedimenti giudiziari, anche in fase di istruzione».

Razzismo e discriminazioni dei rom

In linea generale, il Parlamento osserva «con inquietudine» l'insoddisfacente situazione dell'attuazione delle politiche antidiscriminatorie ed esorta quindi gli Stati membri che ancora non l'hanno fatto a concretizzare l'attuazione di tali politiche. Al contempo si compiace della proposta di direttiva orizzontale sulla discriminazione ma si rammarica del vasto numero di eccezioni, con il rischio che servano «a codificare pratiche discriminatorie esistenti».

Il Parlamento plaude all'adozione della decisione quadro del Consiglio sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale. Esorta poi gli Stati membri a perseguire con determinazione qualsiasi incitazione all'odio «espressa in programmi mediatici razzisti e articoli che diffondano idee intolleranti, attraverso reati di odio nei confronti di Rom, immigrati, stranieri, minoranze nazionali tradizionali e altre minoranze, nonché da gruppi musicali e in occasione di concerti neonazisti». I partiti e i movimenti politici che esercitano una forte influenza sui mass-media dovrebbero inoltre astenersi dalle incitazioni all'odio e dalla diffamazione nei confronti delle minoranze in seno all'Unione. Il Consiglio e la Commissione, nonché le diverse amministrazioni locali e nazionali degli Stati membri, dovrebbero poi coordinare le misure volte a combattere l'antisemitismo e le aggressioni ai danni delle minoranze «in modo tale da far rispettare i principi di tolleranza e non discriminazione e da promuovere l'integrazione sociale, economica e politica».

Il Parlamento ritiene che la comunità Rom abbia bisogno di una protezione speciale poiché è diventata una delle più consistenti minoranze dell'UE. Sottolinea inoltre che tale comunità «è stata storicamente emarginata» e che ad essa «è stato impedito di svilupparsi in determinati settori chiave, a causa di problemi di discriminazione, di stigmatizzazione e di esclusione che si sono sempre più intensificati». Nota poi che gli sforzi compiuti finora «non hanno apportato miglioramenti strutturali e duraturi», in particolare «in settori fondamentali come l'accesso all'istruzione, alla sanità, a un alloggio e al lavoro». Rileva quindi la necessità di un approccio globale che rifletta la dimensione europea della discriminazione verso i Rom e ritiene che una strategia-quadro dell'UE «dovrebbe affrontare i problemi reali, fornendo una tabella di marcia per gli Stati membri, che fissi gli obiettivi e le priorità e agevoli i processi di controllo e valutazione».

Discriminazioni degli omosessuali

Il Parlamento invita gli Stati membri dotati di una legislazione relativa alle coppie dello stesso sesso a riconoscere le norme adottate da altri Stati membri e aventi effetti analoghi. Quest'ultimi dovrebbero anche proporre delle linee guida per il reciproco riconoscimento della legislazione vigente tra diversi Stati membri, al fine di «garantire che il diritto alla libera circolazione nell'Unione europea delle coppie dello stesso sesso si applichi alle medesime condizioni delle coppie eterosessuali». La Commissione è poi invitata a presentare proposte che garantiscano l'applicazione, da parte degli Stati membri, del principio di riconoscimento reciproco per le coppie omosessuali, sposate o legate da un'unione civile registrata, nella fattispecie quando esercitano il loro diritto alla libera circolazione previsto dal diritto dell'Unione europea. Il Parlamento chiede poi agli Stati membri che non l'abbiano ancora fatto ad adottare iniziative legislative per eliminare le discriminazioni cui sono confrontate alcune coppie in ragione del loro orientamento sessuale. Gli emendamenti proposti dall'UEN per sopprimere queste richieste sono stati respinti dall'Aula con poco più di 400 voti contrari.

Nel chiedere alla Commissione di proporre un atto legislativo simile a quello sul razzismo per combattere l'omofobia, i deputati ritengono inoltre che le affermazioni discriminatorie «di esponenti politici, sociali e religiosi estremisti» (questi ultimi due aggiunti da un emendamento dell'ALDE approvato con 367 voti favorevoli, 294 contrari e 25 astensioni) contro gli omosessuali «alimentino l'odio e la violenza e chiede una loro condanna da parte degli organi dirigenti competenti». Rilevano poi che «il divieto discriminatorio dei cortei, nonché qualsiasi inadempienza all'obbligo di offrire una tutela adeguata a quanti vi partecipano, costituisce una violazione dei principi sanciti» in diverse istanze europee. Invitano inoltre la Commissione a fare in modo che gli Stati membri diano asilo alle persone che fuggono dal proprio paese poiché vittime di persecuzioni basate sul loro orientamento sessuale, di adottare iniziative a livello bilaterale e multilaterale per porre termine alle persecuzioni delle persone in base al loro orientamento sessuale. In tale ambito sostengono l'iniziativa francese per la depenalizzazione universale dell'omosessualità (che costituisce reato in 91 paesi). Dovrebbe anche avviare uno studio sulla situazione delle persone transessuali negli Stati membri e nei paesi candidati, «in particolare per quanto concerne i rischi di molestie e violenza».

Discriminazioni e violenze sulle donne

Il Parlamento invita gli Stati membri e l'Unione europea a combattere con misure efficaci la discriminazione diretta e indiretta nei confronti delle donne in tutti i settori (incluso il matrimonio, la convivenza e altre relazioni familiari) e la discriminazione multipla (che avviene in base al genere e contemporaneamente per altri motivi). Sottolinea poi la necessità di riconoscere e combattere, a livello europeo e nazionale, la violenza subita dalle donne a causa del loro genere, in particolare la violenza, e lo sfruttamento sessuale in tutte le sue forme. Chiede inoltre agli Stati membri di non accettare il richiamo a costumi, tradizioni o ad altre considerazioni religiose per giustificare forme di discriminazione, oppressione o violenza nei confronti delle donne o l'adozione di politiche che possono mettere in pericolo la loro vita.

Rileva anche l'esigenza di aumentare la sensibilizzazione pubblica quanto al diritto alla salute riproduttiva e sessuale e chiede agli Stati membri di garantire che le donne «possano godere pienamente di tali diritti, di istituire un'adeguata educazione sessuale, informazioni e servizi di consulenza riservati e - con 427 sì, 199 no e 42 astensioni - di facilitare i metodi di contraccezione onde prevenire gravidanze indesiderate e aborti illegali e a rischio, e di combattere la pratica della mutilazione genitale femminile». Ciò vale a maggior ragione per le donne appartenenti alle minoranze etniche, per le quali andrebbero anche messi a disposizione fondi pubblici a questo scopo.

I deputati ribadiscono poi la necessità di affrontare seriamente il divario retributivo tra i sessi e di sostenere politiche attive di conciliazione tra vita privata, professionale e familiare, sollecitando al contempo l'adozione di misure per contrastare le molestie sessuali e morali sul luogo di lavoro. Chiedono inoltre agli Stati membri di combattere la discriminazione nei confronti delle donne incinte sul mercato del lavoro e di adottare tutte le misure necessarie per garantire un elevato livello di protezione delle madri, anche mutualizzando i costi del congedo parentale. Ritengono anche essenziale che nei sistemi di protezione sociale sia garantita l'individualizzazione dei diritti piuttosto che la loro determinazione in base al nucleo familiare.

Vietare ogni forma di violenza sui bambini

Il Parlamento condanna ogni forma di violenza nei confronti dei bambini e ribadisce in particolare la necessità di combattere le forme di violenza più frequentemente riscontrate negli Stati membri: pedofilia, violenze sessuali, violenze familiari, punizioni corporali nelle scuole e differenti forme di abuso nelle istituzioni. Chiede poi di istituire e portare a conoscenza del pubblico meccanismi «sicuri, riservati ed accessibili», che consentano ai bambini di denunciare le violenze. Gli Stati membri dovrebbero inoltre vietare le varie forme di sfruttamento dei bambini, compreso lo sfruttamento a fini di prostituzione, della produzione di materiale pedopornografico, traffico di droga, borseggio, mendicità e ogni altra forma di sfruttamento, eliminare la pratica dei matrimoni non ufficiali tra minori, vietare totalmente le punizioni corporali, eliminare ogni forma di lavoro minorile.

Secondo i deputati, la detenzione di delinquenti minorenni deve essere applicata come «ultima risorsa» e per un periodo «più limitato possibile». Chiedono quindi di prevedere soluzioni alternative alla detenzione per i minori e insistono sulla necessità di garantire misure di rieducazione come i servizi socialmente utili al fine di assicurare la reintegrazione sociale e professionale di queste persone. Invitano inoltre gli Stati membri ad allineare i loro sistemi giudiziari affinché nessun minore venga giudicato in base alle stesse modalità applicate per un adulto.

Testamento biologico

Con 374 voti favorevoli, 261 contrari e 51 astensioni il Parlamento chiede agli Stati membri che non l'abbiamo ancora fatto di varare una legislazione sul testamento biologico, in conformità dell'articolo 8 della Convenzione di Oviedo sui diritti dell'uomo e la biomedicina, secondo cui «sono tenuti in considerazione i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà", e «assicurare in tal modo il diritto alla dignità alla fine della vita».

Garantire la libertà di stampa

Per i deputati la libertà di espressione deve essere esercitata «entro i limiti consentiti dalla legislazione, coesistere con la responsabilità personale e basarsi sul rispetto dei diritti altrui». Pur compiacendosi della situazione «globalmente soddisfacente» in termini di libertà di stampa esistente negli Stati membri, temono che «i tentativi di questi ultimi anni di bandire dal dibattito pubblico determinati temi diano luogo in molti Stati membri a una forma di censura non ufficiale o un'autocensura dei mezzi d'informazione». Chiedono quindi «agli Stati membri che in questi ultimi anni hanno utilizzato le loro istituzioni giudiziarie, o prevedono di modificare la propria legislazione, per violare il diritto dei giornalisti alla segretezza delle loro fonti, nonché quello dei giornalisti e degli editori a pubblicare le informazioni, di migliorare la loro legislazione e le loro prassi». Al contempo, sottolineano la necessità di poter garantire l'esercizio del diritto a un risarcimento in sede giudiziaria in caso di notizie false o diffamazione e nel rispetto della legislazione vigente.

Tutela delle minoranze nazionali

Il Parlamento osserva che i recenti allargamenti dell'Unione europea hanno aggiunto circa 100 gruppi di popolazioni minoritarie alla cinquantina che già esisteva nell'Europa dei 15. Nel chiedere che sia elaborata una definizione comune europea di appartenenza a una minoranza nazionale, incoraggia l'uso di tipi appropriati di soluzioni di autogoverno che rispettino pienamente la sovranità e l'integrità degli Stati membri. Sottolinea inoltre l'importanza di tutelare e promuovere le lingue regionali e minoritarie anche attraverso finanziamenti mirati e programmi specifici che affiancano il programma di apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Incoraggia poi l'uso di tipi appropriati di soluzioni di autogoverno (autonomia personale-culturale, territoriale, regionale), basati sull'accordo del gruppo maggioritario e della minoranza, «rispettando nel contempo pienamente la sovranità e l'integrità territoriale degli Stati membri».


Giusto CATANIA (GUE/NGL, IT)
Relazione sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea 2004-2007
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 17.12.2008
Votazione: 14.1.2009

RIF.: 20090113IPR46093

Per ulteriori informazioni :
Sito della Commissione sui diritti fondamentali
Ultimo aggiornamento: 14 gennaio 2009

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alFaris
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Re: Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni

Messaggio da alFaris » mer mar 14, 2012 11:09 pm

Tratto da: L'Avvenire dei Lavoratori - 29 gennaio 2012

Nel suo Dizionario delle sentenze latine e greche, Renzo Tosi menziona un "curioso aneddoto", secondo cui alla domanda [posta da Pilato, N.d.R.] circa la definizione della verità,

> Quid est veritas?

qui formulata nella traduzione latina dell'enunciato originario, Gesù di Nazareth avrebbe risposto con un arguto anagramma:

> Est vir qui adest.

Che cos'è la verità? È l'uomo che ti sta davanti. Pare strano, storicamente, che i due possano aver conversato in latino, ma se non è vera è ben trovata.

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Re: Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni

Messaggio da aurea » sab mar 17, 2012 5:54 pm

Il Parlamento Europeo?
Il Parlamento Europeo è una delle istituzioni più soggette alle pressioni delle lobby che possa esistere attualmente.

Eccone la prova:

Tratto da Presseurop.eu

Nella giungla delle lobby

7 aprile 2011

"La trappola tesa dal Sunday Times ad alcuni eurodeputati corrotti ha squarciato il velo sui torbidi rapporti tra i rappresentanti europei e i rappresentanti dei grandi gruppi d'interesse. Due categorie i cui confini sono spesso molto labili.

Il Parlamento europeo è di nuovo al centro uno scandalo di corruzione, e la questione del lobbying torna d'attualità dopo le dimissioni di diversi eurodeputati caduti nella trappola tesa da alcuni giornalisti del Sunday Times che si erano spacciati per lobbisti."

http://www.presseurop.eu/it/content/art ... elle-lobby
alFaris ha scritto:Tratto da: http://www.europarl.europa.eu/sides/get ... XML+V0//IT


Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni
Diritti fondamentali - 14-01-2009 - 13:53
Sessioni plenarie

Il Parlamento rileva le restrizioni poste alle libertà individuali dalla lotta al terrorismo e chiede di agire contro gli incitamenti razzisti e omofobici e le discriminazioni dei rom e delle coppie omosessuali. Particolare attenzione va rivolta alle donne (discriminazione sul lavoro, violenze e salute sessuale) e ai bambini vittime di sfruttamento e violenze. Chiede anche agli Stati membri di legiferare sul testamento biologico e di promuovere la libertà di stampa e le lingue regionali.
Ecco, per esempio, mette insieme, strumentalmente, una mescolanza di problematiche molto diverse tra loro, parla di lotta al terrorismo; di minoranze, dai rom agli omosessuali alle donne.
Le donne? Le donne sono più numerose degli uomini; altro che minoranza. I problemi delle donne vanno ricercate altrove, soprattutto, è la mentalità delle stesse donne che deve ancora cambiare.

Un conto è la parità di diritti tra uomo e donna sul lavoro, eccetera, un altro conto è sostenere la “normalità” del matrimonio e la genitorialità per i gay (perché, sono sicura, prima o poi è là che si mira e che si andrà a finire, ormai il clivio del degrado deve fare il suo corso).
Esorta poi gli Stati membri a perseguire con determinazione qualsiasi incitazione all'odio «espressa in programmi mediatici razzisti e articoli che diffondano idee intolleranti, attraverso reati di odio nei confronti di Rom,[...]
Chissà perché, poi, c'è intolleranza nei confronti dei Rom? Così, per ghiribizzo!
I partiti e i movimenti politici che esercitano una forte influenza sui mass-media

I partiti e i movimenti politici che esercitano una forte influenza sui mass-media? Perché, il Parlamento europeo che fa? Sta lì apposta: influenza i partiti e i movimenti politici degli Stati Membri (specialmente se remano contro) che, a loro volta, esercitano la loro influenza sui mass-media. È la solita legge del pesce più grande che mangia il pesce più piccolo. Bisognerebbe vedere chi è il pesce più grande del Parlamento europeo, la volontà popolare? Non mi sembra proprio.
Vietare ogni forma di violenza sui bambini

Il Parlamento condanna ogni forma di violenza nei confronti dei bambini
Vallo a dire tu ai deputati europarlamentari, che proprio i Rom, per il loro naturale stile di vita (altrimenti non sarebbero "Rom"), sono tra le categorie di persone che maggiormente sfruttano e maltrattano i bambini.

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Re: Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni

Messaggio da aurea » sab mar 17, 2012 5:58 pm

alFaris ha scritto:Tratto da: L'Avvenire dei Lavoratori - 29 gennaio 2012

Nel suo Dizionario delle sentenze latine e greche, Renzo Tosi menziona un "curioso aneddoto", secondo cui alla domanda [posta da Pilato, N.d.R.] circa la definizione della verità,
> Quid est veritas?
qui formulata nella traduzione latina dell'enunciato originario, Gesù di Nazareth avrebbe risposto con un arguto anagramma:
> Est vir qui adest.
Che cos'è la verità? È l'uomo che ti sta davanti. Pare strano, storicamente, che i due possano aver conversato in latino, ma se non è vera è ben trovata.
Oh, sono proprio commossa, mi viene una morsa al cuore; una felicità mi sale dal profondo del cuore e mi fa scendere le lacrime dagli occhi ogni qual volta leggo i tanti riferimenti a Gesù e al Vangelo che, specie ultimamente, mi fa alFaris! E ch'è successo? L'ateo mi sta diventando credente? Le tante contraddizioni l'hanno messo in crisi?

Dalla sue calde ed autentiche e sincere parole sprigiona una grande e tale umanità che, basterebbero le sue parole e la sua “intercessione” per far uscire una persona dall'abisso di dolore in cui può versare (quando morirà chiederemo che venga proclamato santo!).

Ma...scherzi a parte, e togliendo la maschera all'attore, all'istrione, come in ogni commedia ben riuscita, cala il sipario e si torna seri.
E, tornando seri dico:
leggiti la Bibbia prima di postare e scrivere sciocchezze e denigrare i brani biblici.

Giovanni 18,37-38

37 Allora Pilato gli disse: «Dunque sei tu re?». Gesù rispose: «Tu dici giustamente che io sono re; per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità; chiunque è per la verità ascolta la mia voce». 38 Pilato gli chiese: «Che cosa è verità?». E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo alcuna colpa in lui.

Il valore della persona umana non l'ha certo messo in crisi il cristianesimo, ma, certamente, lo scientismo darwiniano che sostiene e paragona l'uomo alla sregua di qualsiasi altro animale. E a tal proposito ...

http://www.ilfoglio.it/soloqui/4857 , oppure ... http://www.uccronline.it/2012/03/07/sci ... e-scimmia/

Bocciato anche questa volta!

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Re: Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni

Messaggio da alFaris » mer mar 28, 2012 7:16 pm

aurea ha scritto:
Esorta poi gli Stati membri a perseguire con determinazione qualsiasi incitazione all'odio «espressa in programmi mediatici razzisti e articoli che diffondano idee intolleranti, attraverso reati di odio nei confronti di Rom,[...]
Chissà perché, poi, c'è intolleranza nei confronti dei Rom? Così, per ghiribizzo!
Sappi che non tollero certe uscite _razziste_ nella mia conferenza. Ho già messa fuori altra gente che ha tentato di esordire in questo modo, ci metto poco a farlo di nuovo.
aurea ha scritto:
Vietare ogni forma di violenza sui bambini

Il Parlamento condanna ogni forma di violenza nei confronti dei bambini
Vallo a dire tu ai deputati europarlamentari, che proprio i Rom, per il loro naturale stile di vita (altrimenti non sarebbero "Rom"), sono tra le categorie di persone che maggiormente sfruttano e maltrattano i bambini.
Allora:
  1. "naturale stile di vita" non significa niente. L'eventuale naturale stile di vita dovrebbe tener fuori tutto ciò che è artificiale, dall'elettricità al gas al mezzo di trasporto a motore - quando invece essi ne fanno uso, com'è giusto che sia;
  2. quand'anche fosse uno stile di vita, ebbene esso può essere modificato: checché ne voglia la nostra esperienza, ci sono tanti c.d. "nomadi" che chiedono di diventare stanziali, ma trovano l'opposizione ideologica di una determinata parte politica. La stessa modificazione dello stile di vita si può riscontrare anche nel nostro specchio: ci fu un tempo in cui il diritto di famiglia sanciva il diritto dell'uomo di picchiare la moglie per "educarla" (a proposito di valori del tempo che fu);
  3. quanto all'indegna uscita sull'intolleranza: ognuno è reo per ciò che compie, non per ciò che noi riteniamo che faccia. Nel tempo ci sono stati molteplici pronunciamenti giuridici, in particolare tesi a perseguire lo sfruttamento di minori; tuttavia, è sempre cosa difficile togliere i figlî ai genitori, a meno di conclamata violenza - ma questo è un problema mondiale, perché farne colpa ai rom;
  4. facciamo a capirci: se il Parlamento non si occupa è latitante, se si occupa è succube di lobby di potere. Posso capire che le strutture politiche siano indietro rispetto alle esigenze della società, ma se per una volta stanno facendo qualcosa, per poco che sia, cerchiamo di apprezzarlo.

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Re: Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni

Messaggio da alFaris » mer mar 28, 2012 7:35 pm

aurea ha scritto:leggiti la Bibbia prima di postare e scrivere sciocchezze e denigrare i brani biblici.
Detto da chi risponde a ciò che _non_ legge, fa un po' sorridere. Io non ho citato un brano biblico, bensì:
L'Avvenire dei Lavoratori - 29 gennaio 2012 ha scritto: Nel suo Dizionario delle sentenze latine e greche, Renzo Tosi menziona un "curioso aneddoto", secondo cui alla domanda [posta da Pilato, N.d.R.] circa la definizione della verità,
> Quid est veritas?
qui formulata nella traduzione latina dell'enunciato originario, Gesù di Nazareth avrebbe risposto con un arguto anagramma:
> Est vir qui adest.
Che cos'è la verità? È l'uomo che ti sta davanti.
Pare strano, storicamente, che i due possano aver conversato in latino, ma se non è vera è ben trovata.
Peraltro, come hai giustamente osservato, nella Bibbia non è scritta la risposta che Gesù diede a Pilato:
Giovanni 18,37-38 ha scritto: 37 Allora Pilato gli disse: «Dunque sei tu re?». Gesù rispose: «Tu dici giustamente che io sono re; per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità; chiunque è per la verità ascolta la mia voce». 38 Pilato gli chiese: «Che cosa è verità?». E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo alcuna colpa in lui.
Quindi, l'ipotesi di Renzo Tosi s'incunea proprio in una feritoia, lasciata aperta dall'Evangelista.
aurea ha scritto:Il valore della persona umana non l'ha certo messo in crisi il cristianesimo, ma, certamente, lo scientismo darwiniano che sostiene e paragona l'uomo alla sregua di qualsiasi altro animale.
L'_origine_, l'uomo e le scimmie antropomorfe (lo scimpanzé, il gorilla, e probabilmente l'orangutan) hanno un'origine comune, secondo la scienza. Cerchiamo di essere precisi, per cortesia. In ogni caso, questo è un argomento fuori tema: lo chiudiamo qui.
aurea ha scritto:Bocciato anche questa volta!
Quando ti eleggerò mia giudicatrice, ti farò sapere.

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Re: Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni

Messaggio da aurea » gio mar 29, 2012 3:45 am

Ma io ho capito quello che volevi dire citando la sciocchezza di Tosi perciò ho linkato pure delle belle pagine web a proposito dell'uomo e la scimmia. Ripeto, ti sai difendere bene, ma non mi incanti, sei abbastanza furbo ma ...non più di tanto, non ti illudere, altrimenti diventi solo più supponente.

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Re: Diritti fondamentali nell'UE: stop alle discriminazioni

Messaggio da aurea » gio mar 29, 2012 3:55 am

Per quanto riguarda l'accusa di _razzismo_ e gli zingari (è più bello chiamarli zingari) ed il loro naturarle stile di vita e del loro sfruttare i bambini, non replico solamente per non andare fuori topic.

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