Organizzare un tale evento richiede un lavoro enorme con mesi e mesi di preparazione ed è stato la prima volta per Sauro. Se ha fatto qualche errore o ha avuto qualche svista, non è necessario crocifiggerlo
E' preferibile far notare con toni pacati le cose che non sono andate bene affinchè lo staff organizzativo, nel prossimo VegFestival, non faccia più sbagli
Tre cose non mi sono piaciute: il ristoro, la sala destinata ai workshop e il VeganCamp.
Il ristorante era troppo caro per le mie tasche, considerando che, provenendo da Roma, ho dovuto sostenere molte spese (autostrda, benzina, b&b....) per poter partecipare al VF. Inoltre nei punti ristoro presenti c’era un fila lunghissima e per poter acquistare una crepe ho dovuto attendere quaranta minuti!!!
Il cibo era pieno zeppo di additivi, coloranti e troppo industriale! Non era meglio preparare pasta con il pomodoro o aglio, olio e peperoncino? Piatti semplici e genuini. Avrei preferito trovare un punto ristoro come quelli della feste dell’Unità 
Secondo punto: la sala destinata ai workshop. Stretta e piccolissima, poteva ospitare massimo venti persone. Non era lo spazio adatto per le dimostrazioni culinarie! Forse avreste dovuto calcolare preventivamente il numero dei partecipanti! Ho notato che al primo piano c’erano stanze grandi e spaziose non utilizzate!
Terzo punto: il VeganCamp. L’accesso era aperto solo ai blogger e tutti coloro che avrebbero voluto conoscere e complimentarsi con gli autori dei blog seguiti o associare il volto umano alle parole scritte non hanno potuto farlo. Comunque, nonostante la riunione era solo per gli addetti ai lavori, mi sono intrufolata e ho conosciuto i miei blogger preferiti.
Per il resto, è andato tutto bene. Ho conosciuto nuovi amici e incontrato persone che non vedevo da molto tempo. Ho fatto molti acquisti e sono tornata a a casa soddisfatta.