"Mi sento più ecologista di un vegano"

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misidica
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"Mi sento più ecologista di un vegano"

Messaggio da misidica » gio ott 21, 2010 2:19 pm

Riporto anche qui, oltre che su Yahoo, la mia risposta a questi due articoli:
http://www.repubblica.it/ambiente/2010/ ... ef=HRERO-1

http://www.repubblica.it/ambiente/2010/ ... index.html

Iniziando col secondo articolo, metto da parte le considerazioni morali, o, di semplice salubrità mentale, di quel minimo di coscienza necessario a sentirsi persone, circa le considerazioni meramente pratiche che identificano l'animale come prodotto trattabile allo stesso modo di una scatola di fagioli, se necessario, da sbattere e pressare, a seconda delle necessità (usiamo questo animale, invece che questo, mettiamolo in un campo di concentramento piuttosto che nelle belle praterie etc.),

le conclusioni sono brevi e semplici:

""Un mondo senza animali vorrebbe dire anche un mondo senza latte, perché non si può produrre latte senza carne"" esatto, altro da aggiungere? io i vegetariani li ammazzerei: solo vegan.

"Senza allevamenti si avrebbe un deficit non indifferente per quel che riguarda i sottoprodotti di origine animale. Un mondo senza carne non avrebbe a disposizione circa 11 milioni di tonnellate di cuoio e 2 milioni di tonnellate di lana e ciò vorrebbe dire sostituire i materiali che si fanno con essi con materiale per lo più derivato da combustibili fossili producendo ulteriore anidride carbonica. " Perchè? perchè è quello che ti piacerebbe e farebbe comodo? dato che peraltro mi pare che proprio i vegan sono molto attenti anche al biologico (beati quelli che se lo possono permettere), quindi materiale biologico vegan anche per gli indumenti e, magari, con prezzi ridotti, d'altronde è divertente vedere che si parla in contrapposizione di pelle e cuoio e prodotti sintentici, dato l'alto utilizzo di SOSTANZE CHIMICHE PER LA LAVORAZIONE DELLA PELLE AL FINE DI RENDERLA UTILIZZABILE.


"capre o mucche sono la base del sostentamento e piccoli allevamenti di animali in aree semidesertiche crea senza dubbio meno impatto ambientale che non grandi distese di frumento o ortaggi in grado di sostituire la quantità di nutrienti presenti nella carne per tali popolazioni" Eh! certo, avere due animali che non bastano a tirare avanti di certo crea meno problemi all'ambiente che grandi distese di vegetali coltivati atti a soddisfare pienamente l'alimentazione di questa povera gente (ma certo, è proprio ambientale il problema (sic!)).

"Se si decidesse di lasciar loro gli animali, ma toglierli al mondo ricco, chi lo dovrebbe decidere? E con quali criteri?" AHAHAH!!! Poverino, si metterebbe poi a frignare? "Nguè! nguè! voglio anche io la carne che mangiano nel Terzo Mondo!", ma mio buon Dio!!
Avresti tutte le comodità possibili e immaginabili e ti porresti il problema che quelli dei paesi poveri nel loro nulla hanno due capre con cui farsi il "panino"? ahah!

"Un grosso errore poi, lo si farebbe se si eliminassero i maiali e i polli che non hanno bisogno di grano. Essi infatti, possono vivere con gli avanzi delle tavole, ricche o povere che siano. "I maiali sono una vera pattumiera dell'uomo moderno. Noi diamo loro i nostri avanzi e loro ci restituiscono carne. Un vantaggio che un mondo senza carne non avrebbe in alcun modo." Ecco, per fortuna non avremmo il"vantaggio" di un animale ammazzato, in cambio dei nostri avanzi si (d'oh). Questo punto comunque lo trattiamo più avanti.

Andiamo ora al primo articolo, dello sporco traditore affamato, che vende dei puri ideali giovanili per due bicchieri di latte che non gli risultino dispendiosi (rimangia carne perchè altrimenti non poteva allevarsi le capre per il latte, che sia d'insegnamento ai vegetariani, non vegani).

""Mangiarne moderatamente, due volte a settimana, non provoca alcun danno al pianeta. Tutti i sistemi agricoli producono un surplus di biomassa che deve essere smaltito, e non vedo cosa ci sia di male nel dar questo sovrappiù come foraggio agli animali. Questo modo di allevare il bestiame è ecologico e anzi fa bene alla terra. Capre, pecore e mucche producono a loro volta un fertilizzante naturale utile agli agricoltori. Il ciclo è perfetto."

Anche ponendo questa pura idealità non perpetrabile al momento e con i consumi attuali, che andrebbero azzerati almeno da una parte consapevole, per dare una minima risposta al consumo e inquinamento generale, in una società che non è un villaggio primitivo, ma si basa su diverse professionalità, dove, insomma, c'è chi fa l'operaio, chi fa l'avvocato, chi il mantenuto e non vi è un pezzetto di terreno coltivato e un recinto con qualche animale, per famiglia, anche ponendo una società con colture e allevamenti biologici, come diavolo crede sia possibile tutto questo? ci dovrebbero essere ogni giorno un enorme spostamento di grandi camion volto al trasporto degli avanzi d'agricoltura, verso gli allevamenti, per cibare gli animali, che, peraltro, d'Estate, credo si ridurebbero presto a un ammasso maleodorante di vegetali andati a male.
A meno di non rinunciare al progresso, ovviamente, l'ipotesi ingenuotta o ghiotta per non dire semplicemente idiota del tizio non è pensabile, neanche con le più pretenziose fantasie.

Dimenticavo: la maggior parte dei fertilizzanti utilizzati in larga scala non è costituita da escrementi di animali, inoltre, basterebbe concimare il terreno con il cosiddetto surplus vegetale, anzichè darlo agli animali che producano altro fertilizzante, in questa demoniaca machiavellica visione.

"Ma anche questo dato è controverso: allevando gli animali con vegetali non commestibili per noi, la proporzione scende a 1,4 su 1" E se mettiamo su le ali, non è necessario utilizzare benzina per spostarci e se ci facciam crescere la pelliccia d'Inverno non avrem bisogno di coprirci, inquinando con le industrie.

"E dell'impatto ambientale non mi preoccuperei: la dieta mediterranea "inquina" il 50% in meno di quella anglosassone" Proprio perchè consumiamo meno prodotti animali, INSOMMA ANCHE IL PROFESSOR PIETRODEIMIEICOGLIONI -pare l'unico medico al mondo, sarà che non fa altro che darsi ai mass media, con buona pace degli aggiornamenti di cui dovrebbe beneficiare-SMENTISCE IL SIGNOR FAIRLIE. Comunque, chi si accontenta non va tanto lontano, poi accontentarsi, mettiamo, del 50 per cento in meno di morti è un po' squallido.

Comunque, è tutto terribilmente ovvio, una rivista così importante a livello di visibilità, di copie vendute, non è e non può essere attendibile, allo stato attuale, e coi poteri forti attualmente vigenti; sempre che gli ambientalisti abbiano voglia di mettere in discussione la loro alimentazione (Chris De Rose, grande attivista dei diritti animali ha scritto anche della sua grande difficoltà, seguita dalla rinuncia, a entrare e collaborare coi movimenti ambientalisti), sarebbe meglio affidarsi a riviste e associazioni più piccole.

RiccardoC
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Re: "Mi sento più ecologista di un vegano"

Messaggio da RiccardoC » gio ott 21, 2010 2:41 pm

Che merdata! Che modo squallido e vergognoso di nascondere i propri sensi di colpa

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Violette
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Re: "Mi sento più ecologista di un vegano"

Messaggio da Violette » ven ott 22, 2010 10:36 am

Altrochè!!! :lol:

E poi, come ti sei data la pena di argomentare, non è che queste argomentazioni "pseudo-ecologistiche" stiano tanto in piedi... :roll:

misidica
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Re: "Mi sento più ecologista di un vegano"

Messaggio da misidica » sab ott 23, 2010 2:15 am

Ma tanti mangiacarne gli darebbero tranquillamente un peso definitivo, stando a esperienze precedenti, d'altronde non stiamo parlando mica degli ultimi arrivati.

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