Safran Foer a Unomattina

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and.c.
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Safran Foer a Unomattina

Messaggio da and.c. » sab mar 06, 2010 7:03 pm

Ciao a tutti,ieri mattina mi hanno detto che uno scrittore vegetariano ha partecipato ad Unomattina.Mi sono visto il filmato e come pensavo c' era uno dei soliti nutrizionisti pro carne che come al solito si è distinto per le assurdità dette:
Siamo fatti di carne quindi niente ci nutre meglio
Gli antibiotici dati agli animali non sono pericolosi per l' uomo
In Italia se ne usano pochissimi
I Vegetariani devono mangiare tantissime verdurine
Non si può escludere anche i latticini e le uova
Stranamente Hanno fatto vedere delle scene dai Macelli,quindi se vi disturba vederle il filmato non guardatelo.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... de813.html
Ultima modifica di and.c. il sab mar 06, 2010 10:22 pm, modificato 1 volta in totale.

qamar
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Re: Safran Foer a Unomattina

Messaggio da qamar » sab mar 06, 2010 7:10 pm

Ciao a tutti,

ho guardato la trasmissione in diretta e all'inzio ho avuto l'illusione che tra Safran Foer e il nutrizionista potesse esserciri un confronto costruttivo e rispettoso. Invece il nutrizionista (spalleggiato ovviamente da un allevatore) ridacchiava, scuoteva la testa, snobbava ogni intervento di Safran Foer...che però si è difeso bene. Le immagini mandate in onda sono state realistiche e quindi forti, tanto da scuotere i conduttori, però il sorrisetto del Prof. Cannella ha ridotto noi veg a "quelli che mangiano solo verdurine e poi hanno tanti problemi".

Daria
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Re: Safran Foer a Unomattina

Messaggio da Daria » sab mar 06, 2010 8:39 pm

Secondo me, al di la' delle battutine sarcasticoidiota dello pseudo nutrizionista di turno, è positivo il fatto che se ne parli sempre più spesso.
Siamo una realtà in continua ed inesorabile crescita e, a quanto pare, risultiamo essere alquanto scomodi specialmente per gli allevarori, i produttori di carne, latte e uova e gli pseudo nutrizionisti che tutto sono tranne appunto dei nutrizionisti... :D
:wink:

Davide'80
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Re: Safran Foer a Unomattina

Messaggio da Davide'80 » dom mar 07, 2010 2:05 pm

Molto scientifico il discorso di Cannella... e quello del suo compagno di merende allevatore? Che banda de mal trà insema!

AlanAdler
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Re: Safran Foer a Unomattina

Messaggio da AlanAdler » dom mar 07, 2010 3:19 pm

and.c. ha scritto: Siamo fatti di carne quindi niente ci nutre meglio
:mrgreen:

forse il tal medico (?) crederà anche che la terra è piatta e che il sole ruota intorno alla terra? Mi raccomando attenzione ai draghi quando uscite...

Davide'80
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Re: Safran Foer a Unomattina

Messaggio da Davide'80 » dom mar 07, 2010 9:56 pm

Intervista al prof. Carlo Cannella:


E’ ormai certo che la carne bovina non alza i livelli ematici di colesterolo, anzi.
Nutrizione e sicurezza alimentare tra i punti cardini di MeatItaly, il Salone della filiera della carne bovina in programma a Cremona.


Cremona, 21 aprile 2009 – Abbiamo più volte citato la scarsa e spesso errata informazione che il consumatore riceve in materia di carne bovina; salubrità e qualità sono oggi le sue caratteristiche principali, al pari della possibilità di essere mangiata a qualsiasi età, contrariamente a quanto si credeva fino a non molti anni or sono.

Ad avvalorare questa tesi non è l’ultimo spot pubblicitario o l’esperto dell’ultima ora che intende riabilitare un alimento periodicamente al centro di dibattiti o, peggio ancora, di emergenze sanitarie.

L’autorevole parere arriva da Carlo Cannella, presidente dell’Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione), nonché professore ordinario di Scienza dell’alimentazione presso l’Università La Sapienza di Roma. Ai pochi a cui questi riferimenti non dicono molto, basterà ricordare che Carlo Cannella da anni collabora con la popolare trasmissione televisiva SuperQuark, al fianco di Piero Angela.


Professore, sgombriamo una volta per tutte il campo da equivoci e false convinzioni. Mangiare carne bovina fa bene ad ogni età?

“Certo – risponde deciso Cannella – Le conoscenze recentemente acquisite permettono di ricollocare al posto che gli compete un cibo troppo spesso oggetto di critiche che deve invece continuare ad essere uno degli alimenti cardine per la salute dell’uomo. La carne può recuperare un ruolo stabilmente primario nelle convinzioni e nelle abitudini alimentari del consumatore e la strada più corretta da percorrere è quella di una maggiore informazione circa le valenze nutritive di questo prodotto, supportata da una forte rassicurazione circa la sicurezza e la qualità dell’intero ciclo produttivo e commerciale. La condizione per una completa riabilitazione di questo alimento passa perciò attraverso un tipo di allevamento che garantisca la qualità della carne prodotta per far sì che il consumatore possa gustarla in tutta tranquillità in quanto è tanto preziosa per il benessere dell’organismo”.


Il tema della qualità è centrale. Proviamo a tradurre questo termine?

“La qualità di un alimento dipende da numerosi fattori. Nel caso specifico della carne bovina la razza, l’alimentazione, il sistema di allevamento, l’età dell’animale, la tecnica di macellazione, il trattamento post-mortem, la conservazione possono incidere in maniera significativa sulla composizione nutrizionale, sulle caratteristiche organolettiche e sulla sicurezza. Va poi ricordato che quello della carne bovina, più di ogni altro settore di produzione carneo, ha subito interventi di varia natura (genetici, biotecnologici, ambientali, tecnologici) dettati da motivazioni sia di natura economica, come l’incremento della produzione, che nutrizionale, quali il miglioramento della composizione. Purtroppo tutto questo lavoro ha trovato scarso riscontro nell’informazione dei consumatori che non hanno la percezione dell’impegno e dei progressi conseguiti”.


Come si può ovviare a quello che eufemisticamente potremmo definire un… inconveniente?

“Valorizzando la carne bovina attraverso una comunicazione al consumatore che preveda una corretta documentazione sulla sicurezza e qualità di questo alimento. La sicurezza deriva dall’assenza di rischio di tipo infettivo, parassitario, chimico o fisico. La qualità è invece garantita dalla presenza, nella carne, di caratteristiche nutrizionali e organolettiche in grado di soddisfare le aspettative del consumatore. Deve cioè rispondere alle esigenze nutrizionali e dietetiche, ma anche a quelle gastronomiche a cui è destinata. Solo una catena produttiva sottoposta a continui controlli e verifiche può dare origine ad un prodotto carneo con tali caratteristiche”.


Il corretto processo produttivo parte ovviamente dal primo anello della filiera: l’allevamento. Quali sono a suo giudizio i requisiti imprescindibili che gli allevatori devono rispettare?

“Una produzione di carne bovina sicura e di qualità parte dall’allevamento di capi selezionati geneticamente a cui viene fornita una nutrizione equilibrata, con un sistema di allevamento adeguato al pari delle misure di prevenzione volte ad evitare il più possibile l’uso di farmaci. Altrettanto importanti sono il rispetto delle norme sul benessere animale, le condizioni di trasporto e macellazione, nonché la successiva maturazione delle carni fino alla distribuzione sul mercato”.


Un’ultima domanda. Carne bovina e rischio cardiovascolare è un binomio destinato a convivere?

“No, nella maniera più assoluta. E’ vero, molti studi, negli ultimi anni, hanno associato il consumo di carne bovina all’ipercolesterolemia e, di conseguenza, ad un aumentato rischio cardiovascolare. Le ricerche intraprese però per acquisire una conoscenza più approfondita su questo argomento dimostrano l’infondatezza di tali critiche. E’ ormai certo che la carne bovina non alza i livelli ematici di colesterolo, anzi. Alcuni autori mostrano addirittura che il consumo di questo alimento si associa a un minor rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari. Dirò di più. Altri studi epidemiologici hanno evidenziato che la carne poteva costituire un fattore di rischio per il cancro in virtù della presenza di alcuni acidi grassi saturi. Studi successivi, invece, hanno dimostrato che i grassi animali possono essere pericolosi se sono veicoli di sostanze cancerogene, (ad esempio se l’animale è cresciuto in un ambiente contaminato o se è stato nutrito con cibo inquinato) o per nulla pericolosi se non contengono impurità e quindi cancerogeni chimici, sia pure in tracce”.


Come si vede, il tema legato a tutto quanto contribuisce a ottenere un taglio di carne bovina di qualità offre non pochi spunti di confronto e riflessione. La sede per sviluppare ognuno di essi sarà MeatItaly, il primo Salone nazionale dedicato alla filiera della carne bovina che CremonaFiere ospiterà nei suoi padiglioni dal 22 al 25 ottobre prossimi e dove confluiranno i maggiori esperti del settore.

http://www.cremonafiere.it/module-News- ... -155.phtml

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