Nucleare

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Andrea Rampado
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Messaggio da Andrea Rampado » mer mar 30, 2005 4:32 pm

Leggendo gli ultimi due post (Peval e Mercuzio), mi vien da scrivere che la verità sta nel mezzo, ma purtroppo non è così, ci sono molte verità.

In un rapporto del DOE che purtroppo non riesco più a trovare è scritto che il combustibile nucleare si esaurirà prima del 2050 in circa 30 anni dal 2004, anno in più o in meno comunque presto o tardi finirà anche questo.

La soluzione e le soluzioni arrivano dai rifiuti, fino ad oggi il mercato globale dei rifiuti nucleari ha fatto il bello e il cattivo tempo, il vero business non è mai stato lo smaltimento definitivo, ma il trasporto e lo stoccaggio provvisorio questa è la verità.

Molti ricercatori in varie parti del mondo hanno dimostrato negli ultimi 20 che è possibile smaltire definitivamente i rifiuti nucleari con costi sempre minori fino ad arrivare ad un bilancio positivo e cioè produzione di materiali nobili ed energia a tal punto di superare e di molto i costi di smaltimento.

E ora cominciano i guai:

Gli scienziati che hanno messo a punto questo innovativo sistema si trasformano in asini di Buridano;

a) capiscono di aver trovato la soluzione a tutti i problemi energetici del pianeta e si trasformano in imprenditori e i veri imprenditori se li mangiano a colazione apettando che muoiano di fame e di stenti senza finanziare neppure un'euro e bloccandogli ogni singola iniziativa (cosa che per altro molti sanno far bene anche da soli);
b) colti da un'inaspettato senso morale e umanitario donano le loro scoperte all'umanità passando da imbecilli perchè avrebbero potutto arricchirsi e quindi di conseguenza la loro opera non viene creduta e neppure verificata.

Alla fine sono li che aspettano... che cosa???
Che gli vengano chieste le soluzioni.... qualcosa hanno imparato.

Ciao a tutti
Andrea

Mercuzio
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Messaggio da Mercuzio » mer mar 30, 2005 4:46 pm

non vorrei diventare ossessivo con la faccenda della Cina,ma direi che in un paese come quello dove,si presume almeno,ma forse e' un'illusione?, tutto non sia in mano al mercato e quindi agli imprenditori,gli scienziati di cui parli dovrebbero trovare pratico ascolto

mi parrebbe dover essere valido, per loro, tutto quello che puo' fornire foraggio energetico all'impressionante sviluppo del paese

Saluti

Péval
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Messaggio da Péval » gio mar 31, 2005 11:11 am

NUCLEARE E IDROGENO
A cura di D: Coiante

Pubblicato su http://www.aspoitalia.net Febbraio 2005

1 Le riserve accertate di Uranio


I dati più recenti sono quelli della Nuclear Energy Agency (IEA) e si riferiscono alle stime del 2003.

La quantità di Uranio disponibile nei giacimenti, che può essere estratta al costo oggi competitivo di 80 $/kg, ammonta a 2458.12 migliaia di tonnellate.

Se invece si considera tollerabile il prezzo di estrazione più alto di 130 $/kg, le riserve di Uranio aumentano al valore di 3169.23 migliaia di tonnellate.

Da ogni 6 tonnellate di U naturale si ricava 1 tonnellata di U arricchito. Quindi in termini di Uranio arricchito, combustibile per i reattori, la situazione delle riserve è la seguente:


· 80 $/kg 2458.12 103 t Unat. 409.7 103 t Uarr.

· 130 $/kg 3169.23 103 t Unat. 528.2 103 t Uarr.


2 Consumo annuale di uranio per l’elettricità nucleare


Da 1 t di Uranio arricchito si ricavano nella sua “combustione” 720 103 MWh termici, da cui, con la consueta efficienza di trasformazione dei bollitori nucleari del 33%, si ottengono 720x0.33 103 = 238 103 MWh elettrici.

Quindi 1 t Uarr = 238 103 MWhe

Dalla fonte già citata e dall’ENEA si ricava che la produzione attuale di energia elettronucleare nel mondo ammonta a 2597 TWh all’anno, cioè 2597 106 MWhe/anno. Quindi, oggi, il consumo annuale di uranio arricchito nel mondo è pari a (2597/238) 103 = 10.93 103 t/anno.


3 – Rapporto Riserve/Produzione

Questo parametro è usato per ricavare una stima approssimata della durata delle riserve. Esso è definito come il rapporto tra la quantità delle riserve diminuita della quantità consumata nell’anno, il tutto diviso per la produzione annuale.

Applicando la definizione al nostro caso si ottiene rispettivamente:

· U arricchito derivato da quello a 80 $/kg R/P = 36 anni

· U arricchito derivato da quello a 130 $/kg R/P = 47 anni


Come si può vedere, abbiamo realizzato che l’uranio non è una fonte energetica rinnovabile e che, anche nel caso migliore, non si va al di là dei 47 anni.


Inoltre, attenzione! Si deve tenere presente che la durata reale delle riserve diverrebbe notevolmente inferiore, se si dovesse verificare la ventilata ipotesi della ripresa del nucleare con il conseguente aumento del tasso annuale di produzione che nei conti precedenti è considerato nullo (mentre oggi è in leggera diminuzione).

E’ chiaro che i fautori del nucleare ipotizzano lo sfruttamento dei giacimenti a costo di estrazione maggiore (“C’è tanto di quell’uranio nell’acqua del mare, che….”), o, facendo la solita fuga in avanti, danno per imminente l’avvento dei reattori veloci autofertilizzanti, o fanno il collegamento temporale con l’avvento del nucleare a fusione, ecc. ecc.

Rimanendo con i piedi per terra, cioè ancorati ai dati economici, oggi la situazione delle riserve è quella descritta.

Tersite
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Verità a comando

Messaggio da Tersite » ven apr 01, 2005 1:59 pm

Ad integrazione del documento postato da Mercuzio mi permetto di segnalare il seguente documento, che si riferisce alla stessa conferenza.

"I rappresentanti di 74 governi e di 10 istituzioni internazionali hanno preso parte a Parigi, tra il 21 e il 22 marzo, alla conferenza intitolata "Energia nucleare per il XXI secolo". Il direttore dell'IAEA el-Baradei ha sottolineato come negli ultimi anni si stia verificando un rinascimento del nucleare. Il fenomeno si sta verificando soprattutto in Asia, dove sono entrati in funzione 22 delle ultime 32 centrali costruite, e dove ci sono 18 delle 27 centrali in costruzione al mondo. Inoltre è già pianificata la realizzazione di altri 127 reattori a fissione, per la massima parte in Cina e in Russia. Anche in India si sta studiando per decuplicare nel corso dei prossimi 15-20 anni la potenza nucleare installata. Anche il Sud Africa prevede la realizzazione di 30 nuovi reattori ad alta temperatura. L'obiettivo sudafricano è quello di arrivare a coprire con il nucleare il 10% del proprio fabbisogno energetico entro il 2020. Paesi come Turchia, Finlandia, Rep. Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Romania e Iran varano nuovi progetti per il nucleare, mentre paesi europei come Italia e Germania sono ancora vittime del tabù nucleare imposto dalla mafia ecologista. Nella dichiarazione conclusiva della conferenza si nota: "Un'ampia maggioranza dei partecipanti ha affermato che l'energia nucleare può contribuire decisamente a far fronte al fabbisogno energetico e a sostenere lo sviluppo mondiale nel XXI secolo". Nello stesso documento si afferma: "La disponibilità e l'accessibilità dell’energia sono aspetti essenziali per lo sviluppo"; si conclude che l'energia nucleare può "dare utili contributi con la produzione di acqua potabile e idrogeno". La dichiarazione contiene un appello alla comunità internazionale affinché sviluppi "sistemi nucleari innovativi".

Sembra ovvio che il contenuto è leggermente discordante.
Personalmente sono incline a dare maggior fiducia all'IAEA piuttosto che ad una fantomatica "rete".

Non mi quadra, in senso generale, l'insistenza con la quale gli antinuclearisti affermano che il nucleare non è conveniente.
Faccio un esempio: se voglio distillarmi della grappa in casa ed il sig Nardini mi vuole convincere che non è assolutamente conveniente farlo. Cosa debbo pensare?
Forse ha anche ragione, ma sicuramente il suo interesse è che io compri la grappa da lui e secondariamente che non impari a farla e non diventi un suo concorrente.

Quanto a ciò che ha postato Peval, con qualche difficoltà di lettura, posso concordare che, con ampi margini di errore, si tratti di un'analisi corretta.
Ma molto, molto, parziale.
Vale solo se si usa la tecnologia dell'uranio arricchito, ma le catene di decadimento utilizzabili sono numerose e molto più redditizie, oltre che più affidabili e meno pericolose.
Si potrebbe anche utilizzare il torio, che è una diecina di volte più abbondante del'uranio.

Dimenticavo: l'uranio, sulla crosta terrestre, è più abbondante del piombo.
Ma se chiediamo il parere al sig Nardini di turno è difficile che ci dica la verità.

In ogni caso avremo modo di riparlarne quando il petrolio sarà a 70 dollari e l'euro ritornerà a 0.85 conto dollaro.

Ciao
Tersite

ecocomp
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Ai sostenitori dell'energia nucleare...riflessioni

Messaggio da ecocomp » sab apr 02, 2005 4:48 pm

Anni fa lavoravo insieme ad altri tecnici, per la costruzione della centrale nucleare di Montalto di Castro, specificatamente per i sistemi di climatizzazione degli ambienti della centrale, in quel contesto ricordo dell'esistenza di una zona stategica, che comprendeva essenzialmente la Sala Controllo che veniva denominata sui progetti, senza alcuna remora "Zona di Soppravvivenza", ossia dove pochi fortunati potevano soppravvivere per qualche giorno con il compito di fermare il reattore e attendere i soccorsi....Mi sono sempre chiesto quale zona analoga di soppravvivenza avevano a disposizione gli abitanti delle zone limitrofe...
Oggi è pura utopia proporre nel nostro paese ancora le centrali nucleari, di cui sono noti i problemi riguardo la sicurezza, le scorie, i costi...etc.
Penso sia ora di affrontare il problema energetico in altro modo, per esempio gratificare il risparmio, evitare la costruzione di megacentrali lontano dai centri di maggior utilizzo, incentivare la cogenerazione diffusa, ossia produrre energia elettrica, energia termica ed energia frigorifera contemporaneamente con un unico sistema, vicino ai centri di consumo.
Come noto, il sistema elettrico nazionale (ENEL), per 1 kW elettrico fornito nelle nostre abitazioni, consuma 3 kW di combustibile primario (gasolio,metano), rendimento 33%. La cogenerazione (elettrico-termico), ogni 3 kW di energia primaria consumata, produce 1 kW elettrico, più 1,5 kW di energia termica per il riscaldamento degli ambienti o per la produzione di acqua calda per uso sanitaria, rendimento 83%. questo intendo per risparmio.
Ho letto recentemente su un bollettino che trattava il problema energetico, che parte dell'energia elettrica prodotta nella centrale a carbone di Brindisi viene consumata in Lombardia, con una perdita durante il trasporto del 5% negli elettrodotti ad alta tensione e del 10% nelle linee a media e bassa tensione, chiedo ai frequentatori di questo forum se è questo il modello di sviluppo che vogliamo per il nostro paese?
Saluti a tutti...

Tersite
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le mezze verità

Messaggio da Tersite » sab apr 02, 2005 9:05 pm

Caro ecopomp
C'è del vero in quel che dici a riguardo la microgenerazione, ma non è del tutto vero.
Le centrali Enel di grossa taglia (e moderne) hanno rendimenti che si avvicinano al 40% di energia elettrica trasformata.
I piccoli impianti casalinghi, tipo totem, per intenderci, hanno rendimenti elettrici che non superano il 20-25%.
L'eventuale calore recuperato, inoltre, sarebbe interessante solo nei mesi invernali. Se rifai i conti con questi dati vedrai che il guadagno non sarebbe granchè.
Un grande impianto può permettersi grossi investimenti per monitorare al meglio i parametri della combustione, il baracchino in cantina no.
Onestamente, ritieni che sia meglio avere 10.000 impianti condominiali da 100 KW, gestiti dall'amministratore di condominio e controllati da nessuno, od un solo impianto da 1000 Mw, gestito da decine di tecnici qualificati e controllato giornalmente dagli enti preposti?
Io non avrei dubbi in proposito.

In merito alla storiella della centrale di Brindisi, tutto può essere, però ti ricordo che la regione Campania consuma molto di più di quello che produce, sarebbe ragionevole pensare che il surplus pugliese venisse dirottato in Campania e che il deficit della regione Lombardia fosse compensato dalle importazioni dalla Francia o dalla Svizzera (nucleare).
Se vai a leggerti i dati dell'Enel, molto completi, e ci fai sopra due pensate ti renderai conto che i signori del bollettino ti prendono per i fondelli.

Se L'Enel pubblica dei dati taroccati qualcuno va a finire al "gabbio", se sul Tersiteforum viene detto che bere alcool etilico puro sviluppa l'intelligenza non succede nulla, a meno che qualcuno ci creda.
Morale: prima di bere, pensiamoci sopra!

Ciao
Tersite

Péval
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Messaggio da Péval » lun apr 04, 2005 9:12 am

Ci stavo rimuginando sopra in questo giorni ma mi ha preceduto Tersite.
Pensavo infatti che se l'Uranio comincia a scarseggiare si potrebbero sfruttare altri elementi al suo posto.
La domanda che vorrei fare a Tersite è: che tu sappia le centrali nucleari attuali hanno bisogno di grosse modifiche per funzionare per esempio con il Torio o con qualche altro elemento. Se si qualcuno ci sta lavorando sopra? Le nuove centrali asiatiche lo prevedono?
In buona sostanza concordo proprio con Tersite e credo (temo) che non si scapperà dal nucleare quando il barile sarà a 70 80 dollari e l'euro calerà.
E l'Italia sarà ancora un pelino indietro, perché noi andiamo sempre in leggera controtendenza...

Tersite
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Rispostine veloci

Messaggio da Tersite » lun apr 04, 2005 6:33 pm

Caro Peval
Il reattori al torio lavorerebbero in modo nettamente diverso quindi dovrebbero essere costruiti ex novo.
Si tratterebbe di un sistema sottocritico, da solo il torio non riuscirebbe a produrre nulla di interessante, dovrebbe essere eccitato da una sorgente di neutroni artificiale; in caso di qualunque guaio basta spegnere la sorgente di neutroni e tutto si ferma.
Con i reattori veloci, invece, si potrebbero usare anche elementi che attualmente vengono considerati scorie, naturalmente a fine ciclo non rimarrebbe acqua fresca, ma una quantità nettamente inferiore di scorie e per la maggior parte a breve periodo di decadimento.
Per i reattori attualmente in esercizio non è il caso di pensare ad una modifica; sono tutti talmente vecchi (o quasi) che andrebbero rottamati comunque in pochi anni.

Cosa facciano in realtà le tigri asiatiche non è facile saperlo, temo che siano orientate ad una produzione formalmente pacifica, ma che consenta anche la produzione di materiale bellico. Le solite ad uranio arrichhito, per capirci.

Il tuo pelino deve essere grosso come una trave perchè i problemi tecnici e di formazione di personale potrebbero essere superati in pochissimi anni, industrie che sappiano lavorare nel settore ci sono ancora, lavorano per l'estero senza tanta pubblicità.
Il problema è che nessuno in Italia, sia politico, sia imprenditore, ha il coraggio di prendere l'iniziativa. E se penso alle vicissitudini del padre del nucleare italiano Felice Ippolito devo convenire che hanno perfettamente ragione a tenersi lontani dall'atomo.

Non ci resta che trasformare l'Italia in un immenso paese dei balocchi o casa vacanze.
Può essere una buona idea!

Ciao Tersite

ecocomp
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cogenerazione una valida risposta al problema energetico

Messaggio da ecocomp » mar apr 05, 2005 8:01 am

Caro Tersite,
La cogenerazione diffusa è già una realtà, a Milano esistono diverse centrali cogenerative di quartiere da 2- 3 MWe (elettrici) e 3-4,5 MWt (termici), inoltre quando penso alla cogenerazione mi riferisco alle utenze potenzialmente più favorite come ; gli ospedali, i centri commerciali, le industrie, i quartieri residenziali, etc., con gruppi cogenerativi da 0,5 MWe a 1-2 MWe; come vedi con queste taglie per fare 1000 MWe di una mega-centrale sono sufficenti 1000 centrali da 1 MWe. Naturalmente, la cogenerazione non puo bastare da sola, ma sicuramente è un ottimo sistema per recuperare almeno 1,5 KW di energia primaria non utilizzata nelle mega-centrali e finita nell'atmosfera, nei fiumi, nel mare, con tutti i problemi di inquinamento termico e atmosferico ormai noti.
Inoltre, ti informo che l'energia termica recuperata dai cogeneratori durante i mesi estivi può essere utilizzata per produrre acqua refrigerata a 7°C, da inviare negli impianti di condizionamento, attraverso l'impiego di macchine frigorifere ad assorbimento, al bromuro di litio, tecnologia ormai consolidata e disponibile da molti decenni.
La costruzione di mega-centrali a combustibile tradizionale o peggio nucleare, non porta nessun contributo a evitare lo sciupio di energia consumata, senza razionali forme di recupero. Non ti sembra che sia il momento di cambiare rotta, evitare la costruzione di mega-centrali di cui è anche difficile trovarne l'ubicazione nel nostro paese, visto anche la conformazione geografica e vedere di utilizzare meglio l'energia....
Un saluto a tutti...

Péval
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LA TRISTE REALTA'

Messaggio da Péval » mar apr 05, 2005 9:10 am

Riassumendo: l'unica alternativa al petrolio rimane il nucleare, ma non il classico basato sull'Uranio (che più o meno si esaurirà insieme al petrolio), ci vuole un nucleare nuovo basato sul Torio (o altri elementi più reperibili), con centrali studiate ad hoc.
Nessuno (pare) sta investendo sul Torio e si costruiscono ancora solo centrali all'Uranio, anche (o soprattutto?) per motivi bellici.

No comment.

ecocomp
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A Pèval : nucleare o risparmio ?

Messaggio da ecocomp » sab apr 09, 2005 9:38 am

L'alternativa oggi al nucleare, se permettete è il "risparmio energetico" e non il nucleare; è dal 1973, con la guerra fra Egitto-Isdraele che scatenò la 1° Crisi energetica nel mondo, che l'Italia e l'Europa hanno fronteggiato l'aumento del petrolio essenzialmente attraverso il risparmio, riducendo progressivamente l'enorme spreco di energia fino a quel momento perseguito. Come è noto, da allora si cominciò a coibentare le case, installare i vetri doppi, usare la termoregolazione, limitare la temperatura nelle abitazioni a 20 °C, e così via... La cogenerazione, ossia la produzione contemporanea di energia elettrica, acqua calda per il riscaldamento invernale e per il condizionamento estivo utilizzando dei gruppi frigoriferi ad assorbimento, va nella giusta direzione di continuare questa scelta razionale di utilizzo ottimale dei combustibili.
Come detto nei precedenti interventi in questo forum, si tratta di recuperare almeno 1,5 KW di energia primaria consumata nelle mega-centrali di potenza per ogni 3 KW di energia primaria introdotta. Questi ultimi sono in genere consumati nelle mega-centrali per portare nelle nostre abitazioni un solo 1 KWe (elettrico). Questa logica è chiaramente il risultato storico di anni con il combustibilio a basso costo, ben diverso dalla situazione attuale e futura. In conclusione, in questo momento è ancora il risparmio che ci può permettere di fronteggiare i continui aumenti dei combustibili, in futuro ben vengano nuove centrali con combustibili più convenienti e sicuri, personalmente sono molto scettico anche per la mancanza di prospettive reali. Saluti a tutti...

Tersite
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Alternative scomode

Messaggio da Tersite » sab apr 09, 2005 3:11 pm

Caro ecocomp
Il risparmio energetico è conveniente, ragionevole ed eticamente necessario, ma non basta.
La crisi petrolifera del 73-74 è stata innescata dalle note vicissitudini del M.O.
Ma molto pochi hanno mai osservato che in quegli anni gli Usa hanno incominciato ad essere importatori di petrolio, semplice coincidenza?
Le ultime e numerose installazioni di centrali nucleari datano appunto quel periodo. Altra strana coincidenza?
L'Europa (ed il mondo) da allora ha cominciato a rendersi conto che il petrolio sarebbe venuto a scarseggiare, un giorno o l'altro.
Sono stati presi dei provvedimenti più o meno mirati, più o meno intelligenti, ma il consumo è continuato a salire.
Ora si parla con orgoglio della possibilità di limare di qualche punto percentuale il nostro fabbisogno entro il 2012 (o date simili), ma si nasconde il fatto che la popolazione entro quella data sarà aumentata di parecchi punti; che la quota di popolazione mondiale che potrà accedere a condizioni migliori di vita sarà almeno triplicata (cinesi ed indiani).
Attualmente la quota media di energia consumata da ogni abitante della terra è di 0.6 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio).
Voglio vederti a sopravvivere con 600 litri di petrolio tutto compreso.
E magari ancora parlare di risparmio.

Piccolo esempio: il tuo datore di lavoro fallisce, ti paga la liquidazione (5000 euro, supponiamo) e ti lascia disoccupato.
Puoi ragionevolmente smettelarla di fare il pirla con 4 ruote motrici in centro, magari puoi decidere che fare le ferie nella prima quindicina d'agosto è da imbecilli masochisti, che strapagare un paio di mutande solo perchè c'è il marchio figo non è più il caso.
Puoi fare tutta una serie di cose, che sarebbe comunque intelligente fare, ma non basta; se non ti trovi un altro lavoro o redditto dopo alcuni mesi sei alla fame. Sei mesi od un anno poco importa.

Un'alternativa molto scomoda c'è: il consumo totale è dato dal consumo pro capite moltiplicato per il numero dei consumatori.
Si dovrebbe anche pensare alla opportunità di ridurre il secondo membro dell'equazione. E siamo ancora in tempo per usare mezzi leciti e tollerabili.
Ma naturalmente non se ne farà nulla.

Ciao Tersite

Andrea Rampado
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Re: Alternative scomode

Messaggio da Andrea Rampado » sab apr 09, 2005 3:44 pm

Tersite ha scritto: Un'alternativa molto scomoda c'è: il consumo totale è dato dal consumo pro capite moltiplicato per il numero dei consumatori.
Si dovrebbe anche pensare alla opportunità di ridurre il secondo membro dell'equazione. E siamo ancora in tempo per usare mezzi leciti e tollerabili.
Ma naturalmente non se ne farà nulla.

Ciao Tersite
Ciao Tersite,
volevi dire che si può fare qualcosa per ridurre il consumo pro-capite con mezzi leciti o tollerabili, o volevi dire che si può fare qualcosa per ridurre il numero di consumatori sempre con mezzi leciti e tollerabili???

Nel primo caso sono d'accordo con te se è quello che volevi esprimere, in tal caso devi modificare la tua affermazione, nel secondo caso se è quello che intendevi dire vorrei capire quali sono i mezzi leciti per ridurre il numero dei consumatori che comicio a preparare la lista.... ;-)

Ciao
Andrea

Tersite
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Mezzi e mezzucci

Messaggio da Tersite » dom apr 10, 2005 6:04 pm

Caro Andrea

Naturalmente volevo dire entrambe le cose, altrettanto naturalmente non vorrei impegolarmi in una discussione politica proponendo mezzi per ridurre il secondo membro dell'equazione.
Un bel giorno però qualcuno di importante dovrà rendersi conto di dove stiamo andando.

Tasso di incremento demografico 1,7%, più o meno quello attuale e che supporrò invariato nella simulazione.
Popolazione al 2000 = 6 miliardi
Popolazione al 2050 = 14 miliardi
Popolazione al 2100 = 32 miliardi
Popolazione al 2200 = 175 miliardi
Al 2300 solo più posti in piedi (940 miliardi).

Naturalmente succederà qualcosa molto prima del 2300, ma più si aspetta ad affrontare il problema peggio è.

Questo, comunque, non vuole essere un invito a privarsi delle gioie del sesso

Ciao
Tersite

Andrea Rampado
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Re: Mezzi e mezzucci

Messaggio da Andrea Rampado » mar apr 12, 2005 6:51 pm

Io penso che succederà qualcosa molto ma molto prima del 2050!!!
14 miliardi di persone sono un po tantucce da sfamare.
I mezzi leciti secondo te quali saranno?

Ciao
Tersite
Tersite ha scritto:Caro Andrea

Naturalmente volevo dire entrambe le cose, altrettanto naturalmente non vorrei impegolarmi in una discussione politica proponendo mezzi per ridurre il secondo membro dell'equazione.
Un bel giorno però qualcuno di importante dovrà rendersi conto di dove stiamo andando.

Tasso di incremento demografico 1,7%, più o meno quello attuale e che supporrò invariato nella simulazione.
Popolazione al 2000 = 6 miliardi
Popolazione al 2050 = 14 miliardi
Popolazione al 2100 = 32 miliardi
Popolazione al 2200 = 175 miliardi
Al 2300 solo più posti in piedi (940 miliardi).

Naturalmente succederà qualcosa molto prima del 2300, ma più si aspetta ad affrontare il problema peggio è.

Questo, comunque, non vuole essere un invito a privarsi delle gioie del sesso

Ciao
Tersite

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