Chiare fresche dolci acque, ma piene di cloro

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Davide'80
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Chiare fresche dolci acque, ma piene di cloro

Messaggio da Davide'80 » dom dic 20, 2009 5:22 pm

Cosa pensate di questo articolo?

http://donne.virgilio.it/benessere/salu ... cloro.html

Chiare fresche dolci acque, ma piene di cloro
Ricerche USA ci mettono in guardia dall'acqua cosiddetta potabile

L'acqua del rubinetto è buona, super-controllata, economica e amica dell'ambiente: ci martellano da tempo le campagne stampa. Peccato che nessuno ci ricordi che sia anche piena di cloro, il disinfettante più utilizzato fin dall''800 per eliminare i batteri dall'acqua potabile.
Eppure ci sono studi che evidenziano una pericolosissima correlazione tra presenza di cloro nell'acqua potabile e l'insorgere di malattie come cancro, arteriosclerosi, colesterolo, infarto.
Quando il cloro viene aggiunto all'acqua, esso si combina con i minerali presenti nell'acqua e forma sottoprodotti del cloro detti Trialometani (THM), che scatenano la produzione di radicali liberi nel corpo, causando danni cellulari e svolgendo col tempo un'azione cancerogena.
A detta del Consiglio Statunitense per la Qualità Ambientale (U.S Council of Environment Quality), il rischio di sviluppare un cancro nelle persone che bevono acqua con cloro è maggiore del 93% rispetto alle persone che bevono acqua senza cloro. I trialometani nell'acqua infatti, anche se in concentrazioni molto basse, sono una delle maggiori cause di tumori negli Stati Uniti (The Environmental Defense Fund).

Il cancro al seno, che colpisce una donna su otto negli Stati Uniti, è stato recentemente messo in relazione alla concentrazione di cloro nei tessuti del seno. E, da una ricerca condotta dall' Hartford Connecticut ,emerge che “le donne con il cancro al seno hanno livelli di sottoprodotti del cloro più alti della media dal 50% al 60% rispetto a donne senza tumore al seno”. Il problema non è il cloro in quanto tale, ma i sottoprodotti che esso forma a contatto con inquinanti e altre sostanze presenti nell'acqua (sostanze organiche, foglie, ramoscelli).

I possibili danni del cloro alla nostra salute erano noti fin dagli anni '60, tanto che il Dott. Joseph Price nel libro Coronaries/Cholesterol/Chlorine , dopo una serie di esperimenti sui polli, affermava che la causa numero uno di arteriosclerosi, attacchi di cuore e molte forme di infarto è il cloro contenuto nell'acqua domestica.

Ma esistono soluzioni casalinghe al problema, per chi non si vuole rassegnare alla schiavitù dell'acqua minerale? Pare che gli ionizzatori d'acqua con il sistema filtro di nuova generazione riescano nella duplice impresa di eliminare il cloro uccidendo virus e batteri superstiti. Pensateci se siete a corto di idee per il Natale e volete fare un regalo salutare a tutta la famiglia!

http://donne.virgilio.it/benessere/salu ... cloro.html

Davide'80
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Re: Chiare fresche dolci acque, ma piene di cloro

Messaggio da Davide'80 » dom dic 20, 2009 5:45 pm

http://www.altreconomia.it/site/fr_cont ... RaggrDet=5

Acqua contaminata, o informazione contaminata?
Il Corriere pubblica un pezzo che demonizza l'acqua di rubinetto. Diamo qualche chiarimento.

"Acqua contaminata da un rubinetto su quattro”. Il titolo allarmista dell'articolo pubblicato sul Corriere della Sera scava un baratro tra i cittadini italiani e le società che gestiscono i nostri acquedotti.

“Ricerca su 50 città in 17 Regioni. Dai derivati del cloro ai batteri, le sostanza pericolose”. La ricerca citata dal Corriere è realizzata dal Centro europeo di ricerca acque minerali (Ceram), un'istituzione privata, in collaborazione con le due Università di Napoli (la Federico II e la Seconda università).
È stato finanziata dall'Università Federico II, da due aziende di gestione del servizio idrico e sostenuta da Mineracqua, l'associazione che raggruppa gli imbottigliatori di acqua minerale. Ma, soprattutto, non è ancora stata pubblicata.
Massimiliano Imperato, direttore del Ceram e curatore dello studio, ci spiega che la bozza è arrivata nelle mani di Mario Pappagallo, giornalista del Corriere, per una fuga di notizia. Pappagallo scrive che “il 32,82% dei cam pioni da rubinetto presenta limiti oltre la norma di composti organoalogenati; il 72,82% di trialometani; il 77,44% di entrambi”.
Imperato, che abbiamo raggiunto al telefono, spiega ad Ae che “il Corriere dovrà fare una bella rettifica. L'acqua italiana è, in media, di buona qualità. Nel nostro studio facciamo riferimento alla presenza di 'contaminanti antropici', di origine non naturale, nell'acqua, ma non entriamo nei limiti di legge”. L'attenzione, però, dev'esser posta “alla disfunzione dei rubinetti, delle reti idriche condominiali. Una banalità come far ripulire i serbatoi condominiali, ad esempio, potrebbe ovviare il problema. Ma pochi lo fanno”.

Per inciso, Mario Pappagallo è lo stesso che pochi mesi fa ha pubblicato un libro intitolato “Atlante delle acque minerali” (per l'editore Actabook), libro scritto a quattro mani con Umberto Solimene -che insegna Terapia medica e Medicina termale all’Università degli Studi di Milano-. Il libro è sponsorizzato da San Pellegrino, cioè da Nestlé.
Gli autori nell'Atlante definiscono l'acqua minerale come un “nutraceutico” (un neologismo), una bevanda cioè che alla primaria funzione di idratazione unisce proprietà benefiche per l’organismo. “Ma di quale acqua dobbiamo servirci? -si chiedono nel capitolo 'L'acqua minerale nell'alimentazione umana: bere sano'- Possiamo aprire semplicemente il rubinetto e bere a volontà o è preferibile orientarsi verso le acque minerali? Difficile l'acqua che sgorga direttamente nelle nostre case è ideale per l'organismo, soprattutto se viviamo in una zona industrializzat o caratterizzata da un'inte[n]sa attività agricola”.
Una linea che Pappagallo continua a cavalcare nel suo articolo.

http://www.altreconomia.it/site/fr_cont ... RaggrDet=5

Davide'80
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Re: Chiare fresche dolci acque, ma piene di cloro

Messaggio da Davide'80 » dom dic 20, 2009 5:50 pm

http://www.altreconomia.it/site/fr_cont ... RaggrDet=5

"Imbrocchiamola!" a Milano, con Legambiente e Metropolitana Milanese

I ristoranti di Milano puntano sull'acqua del rubinetto, e ne fanno un punto d'orgoglio nella loro offerta ai clienti. Sono già oltre 40 gli esercizi (l'elenco è sotto) che hanno aderito ad "Imbrocchiamola!", la campagna che Legambiente e Altreconomia promuovono insieme ai gestori dell'acqua pubblica affinché questa trovi uno spazio nelle carte di ristoranti, pizzerie e bar.
Nei locali aderenti, riconoscibili dalla vetrofania apposta sulle loro vetrine, sono benvenuti i clienti che chiedono di poter cenare con una caraffa d'acqua senza che il cameriere batta ciglio, come peraltro si usa fare normalmente in tutti i ristoranti della vicina Francia. E il successo che l'iniziativa sta suscitando è dimostrato anche dalla collaborazione stretta con Metropolitana Milanese Spa, la società che gestisce l'acqua pubblica in città e che ha deciso di impegnarsi concretamente realizzando per questa campagna una esclusiva brocca di design. Imbrocchiamola ha ottenuto di recente anche il patrocinio da parte del Comune di Milano. A presentare i risultati e le aspettative per il futuro dell'acqua che sgorga dai rubinetti milanesi sono stati, durante una conferenza stampa, Edoardo Croci, Assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente, Lanfranco Senn, Presidente di Metropolitana Milanese Spa, Damiano Di Simine, Presidente Legambiente Lombardia e Pietro Raitano, direttore della rivista Altreconomia.
"È un piacere constatare che i locali, soggetti chiave nella distribuzione di bevande, che espongono la vetrofania della nostra campagna a Milano sono sempre più numerosi -rileva Pietro Raitano, direttore della rivista Ae-. Evidentemente la sensibilità ambientale di tutti sta cambiando. Inoltre fa vanto la partecipazione di MM ad Imbrocchiamola, perché è un chiaro segnale per i cittadini, da parte del gestore del servizio idrico integrato di Milano che si impegna attivamente a pubblicizzare l'acqua che eroga, conscio sia della sua qualità come del servizio essenziale che fornisce a tutti i milanesi".
“Riteniamo questa iniziativa -ha dichiarato il Presidente di Metropolitana Milanese spa, Lanfranco Senn- la naturale prosecuzione di un percorso che Milano, anticipando altre realtà, già percorre da molti anni con la distribuzione nelle scuole dell’obbligo della sola acqua del rubinetto. La nostra missione di servizio pubblico è quella di fornire al cittadino un prodotto di ottima qualità, costantemente controllato e che arriva direttamente nelle nostre case. Questo consente ai milanesi di poter scegliere liberamente cosa bere. Trovare sulla tavola di un ristorante la brocca che contiene acqua del rubinetto, oltre a consentire un risparmio economico al cliente ed a diminuire l’inquinamento con meno plastica da riciclare, diventa anche un messaggio educativo: ricorda a tutti noi che basta poco per essere un po’ più amici dell’ambiente”.
La libera scelta di optare per l'acqua in caraffa, non solo a casa propria ma anche al ristorante, è un gesto di attenzione all'ambiente: quella erogata a Milano è un'acqua salubre e sicura, ed ha il vantaggio di non richiedere alcun imballaggio. Niente bottiglie, né di vetro a perdere né di plastica, nessuna necessità di trasportarla a bordo di inquinanti veicoli commerciali: si beve acqua senza consumare petrolio.
“Scegliere di bere acqua di rubinetto significa decidere di ridurre sia la produzione di rifiuti che le emissioni di inquinanti e di CO2 –dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia- e soprattutto di farlo senza privarsi di nulla di essenziale. L'acqua di rubinetto svolge esattamente le stesse funzioni nutritive dell'acqua imbottigliata, assicurando elevati livelli di sicurezza grazie ai controlli igienici stringenti a cui è sottoposta prima di essere immessa in rete. Se davvero si vuole guadagnare in salute al ristorante, il modo migliore per farlo è investire i soldi risparmiati in un ottimo contorno di verdure o in una macedonia di frutta di stagione”
I promotori di Imbrocchiamola ricordano poi che, al contrario di quanto da molti affermato, gli esercizi di ristorazione non sono soggetti ad alcun obbligo di legge o a norme sanitarie che precludano la somministrazione di acqua del rubinetto.

****

L'acqua che esce dai rubinetti milanesi non ha nulla da invidiare alla minerale in bottiglia. Per questo, una quarantina di ristoranti -l'elenco è sotto- hanno scelto di servirla in brocca. Saranno riconoscibili grazie all'adesivo della campagna attaccato all'ingresso. Metropolitana Milanese, la società che gestisce il servizio idrico integrato in città, fornirà a tutti dei cavalierini con i dati sulla qualità dell'acqua, che aiuteranno i clienti a "digerire" questa scelta. La campagna Imbrocchiamola!, promossa da Ae e da Legambiente, ottiene anche il patrocinio del Comune di Milano.

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Re: Chiare fresche dolci acque, ma piene di cloro

Messaggio da francy71 » lun dic 21, 2009 2:40 pm

Ecco di nuovo..
prima ci dicono che una cosa fa bene e poi viene detto il contrario!
Acqua del rubinetto o no? Questo è il dilemma!!
Chi sostiene che l'acqua del rubinetto non è sicura o elenca i danni derivanti dal cloro presente sono gli stessi che devono sostenere in qualche modo la vendita di acqua imbottigliata?
A casa mia si beve tranquillamente acqua del rubinetto raccolta in una caraffa e lasciata "riposare", ma come faccio ad essere sicura per la salute delle mie figlie? D'altra parte alla mensa scolastica servono acqua del rubinetto nelle caraffe di vetro.

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Re: Chiare fresche dolci acque, ma piene di cloro

Messaggio da Davide'80 » lun dic 21, 2009 6:58 pm

La ricerca statunitense dice che, per quanto riporta l'articolo, il rischio di sviluppare un cancro nelle persone che bevono acqua con cloro è più alto. Non parla di limiti oltre i quali è pericoloso, quindi se l'acqua erogata negli Stati Uniti è sicura, nè tantomeno parla dell'acqua italiana. Quindi a noi potrebbe importarci fino ad un certo punto.
The Environmental Defense Fund afferma che i trialometani sono una delle maggiori cause di tumori negli Stati Uniti, ma nelle raccomandazioni del World Ccance Research Fund non mi sembra se ne parli.
Ciò che il Dott. Joseph Price affermava negli anni '60 - dopo aver effettuato esperimenti sui polli - che il cloro sarebbe la causa numero uno di arteriosclerosi, attacchi di cuore e molte forme di infarto, potrebbe benissimo essere un'ipotesi sorpassata e mai confermata dalla scienza ufficiale.

Affidiamoci a fonti autorevoli - come non lo è il Corriere della Sera - mantenendo sempre un ragionevole livello di dubbio, sennò perdiamo l'orientamento.

Questo discorso mi sembra un trucco per vendere ionizzatori.

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resspect
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Re: Chiare fresche dolci acque, ma piene di cloro

Messaggio da resspect » lun dic 21, 2009 9:42 pm

Davide'80 ha scritto: Questo discorso mi sembra un trucco per vendere ionizzatori.
Anche a me.
Lasciando riposare l'acqua (qualche ora) prima di berla il cloro evapora. Io ad esempio a fine pasto riempio la bottiglia, la metto in frigor e la bevo dopo..

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