Gravidanza e lavoro

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cocotte
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Gravidanza e lavoro

Messaggio da cocotte » gio apr 02, 2009 8:56 am

Uffa, oggi cominciamo bene...

Lavoro nello stato, fissa, quindi posso dire di avere tutte le possibili agevolazioni.

In ufficio da me però mi si fa notare sempre più frequentemente che la mia maternità porterà un'ulteriore persona in meno in ufficio (un collaboratore se ne é andato, una collega é part-time e io non verrò sostituita. Qui fanno così)

Ora dico, io capisco il disagio.

Ma cavoli, NON E' COLPA MIA!

Sono stata a casa un mese per minaccia di aborto e poi sono sempre venuta. Sempre.
Ho detto e ridetto che se sto bene cercherò di venire fino all'ottavo mese perché a casa mi rompo e così ho un mese in più dopo.
Cosa dovrei fare???

Stamattina una persona mi ha anche detto che allora é meglio avere colleghi uomini...

Sono proprio amareggiata :cry:

Il fatto é che credo che anche queste persone si rendano conto che non é colpa mia ma di una serie di sfighe e dell'organizzazione che non consente sostituzioni di maternità. Però poi la cosa sfocia in atteggiamenti poco carini con me, sfocia nel personale. E questo non lo trovo affatto giusto.

Vi é capitato? Come avete reagito?

Io cerco di star serena, di sbattermene e di fare quello che ho sempre fatto cercando di dimostrare che non me ne approfitto. Ma ogni tanto farebbero venir voglia di starsene a casa...
:evil:

sole75
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da sole75 » gio apr 02, 2009 9:24 am

Ciao Cocote,
secondo me potresti dare ai tuoi "cari" colleghi delle belle risposte affilate! Magari dette col sorriso sulle labbra, ma BEN AFFILATE!!!!!
Comincia a ricordargli che la maternità- come l'allattamento - sono DIRITTI conquistati con dura lotta. Che le donne si sono fatte un mazzo tanto (perdonatemi :mrgreen: ) per far riconoscere i loro diritti e per poter lavorare negli stessi settori degli uomini SENZA che questo precludesse il loro DIRITTO a diventar madre. Diritto, poi, che non è della sola donna, ma di tutta la società, perché me lo dite dove va a finire una società SENZA FIGLI?????
Quindi, proteggendo la donna, la società protegge se stessa.
Certi discorsi maschilisti del tipo "Meglio avere colleghi maschi" fanno disonore a chi li fa e verrebbe da rispondere "Perché non lo fai pure tu un figlio????"

Ricordagli anche che come la legge garantisce le madri, garantisce pure i malati, ecc. Che nessuno rompe le p. quando uno s'ammala e si mette in malattia. Che il tuo bambino porterà lavoro e ricchezza di cui beneficeranno tutti quanti, pure loro che ora si lamentano!

E poi, diglielo tranquillamente, sempre col sorriso e con voce scherzosa: "Ragazzi, io sono incinta: ho bisogno di stare serena e se mi fate girare le p., vi mollo subito e chi se ne frega! Quindi se vi fa comodo che io ci sia fino all'ottavo mese, trattatemi con tutti i riguardi che si devono a una donna gravida, coccolatemi, fatemi venire con piacere al lavoro, se no non ci penso su due volte a starmene a casa!" :wink:

In bocca al lupo e baci
Sole

Curry
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da Curry » gio apr 02, 2009 10:44 am

A me non è capitato, sia perchè ero circondata da persone intelligente, sia perchè sapevano quanto sono agguerrita su questi argomenti.

Comunque, io non disquisirei di diritti acquisiti e lotte. Il punto è un altro. La maternità è un dono per la società, e le donne si mettono in gioco in prima persona.

A chi dice che è meglio avere colleghi uomini, dico che lo capisco, l'uomo certo non può aspirare a fare una cosa tanto importante come procreare, mentre le donne fanno questo E tutte le altre cose che fanno loro. Quindi fra uomini si trovano meglio perchè non è manifesta la loro inferiorità.

Te l'avevo detto che sono agguerrita...

sole75
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da sole75 » gio apr 02, 2009 10:58 am

Curry ha scritto:A chi dice che è meglio avere colleghi uomini, dico che lo capisco, l'uomo certo non può aspirare a fare una cosa tanto importante come procreare, mentre le donne fanno questo E tutte le altre cose che fanno loro.
:twisted: :P
Curry ha scritto:Quindi fra uomini si trovano meglio perchè non è manifesta la loro inferiorità.
Non so perché ma ho il sospetto che quella frase l'abbia detta proprio una donna

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mammavale
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da mammavale » gio apr 02, 2009 1:44 pm

mi spiace dirlo, ma a me mi avevano cosi tanto stressato tutti che alla fine sono rimasta a casa.
stavo male dal nervoso, mal di pancia costante, contrazioni appena mettevo piede in ufficio ecc ecc e cosi dal settimo mese il mio medico mi ha fatto il certificato per stare a casa.
All'inizio mi svegliavo alle 7 del mattino, mi annoiavo tutto il giorno ed ero super svogliata ma poi ho imparato a non-lavorare e ho approfittato per fare quello che in tutta la mia vita non avevo mai fatto (ho iniziato a lavorare appena finita la scuola). E' stato uno dei periodi piu belli della mia vita. Non ho piu avuto problemi legati alla gravidanza, ero informissima!

Ora è nato Samuele, che ha 1 mese. E' un bambinone molto vivace, mangione e paffutello. Sono parecchio stanca e a volte rimpiango i giorni passati solo per me. Ma non ritornerei piu' indietro. Sono contenta pero' di essermi goduta la mia maternità.

Baci baci
Valeria

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laura67
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da laura67 » gio apr 02, 2009 1:50 pm

Sono con Curry.
Sono una statale anche io, ho due figli e da martedì sono a casa con il più piccolo malato.
Ne ho provate abbastanza, anche se con me ho dovuto più intuirle dagli sguardi che dalle parole dirette.
Ma sono agguerrita anche io.
Anche nel mio ufficio non ci sono sostituzioni, ma il mio lavoro lo ritrovo tutto o quasi quando rientro e non rompo le scatole a nessuno (e loro lo sanno).
E' vero che se fossero tutti uomini certe assenze non ci sarebbero, io do' loro ragione, ma dico anche che è il sistema che è fatto male a monte.
Noi usufruiamo di diritti ( e gli altri lo sanno, non c'è bisogno che glielo ricordiamo noi).
Forse c'è anche una dose di invidia per i permessi di cui possiamo usufruire.
Da me ci sono delle "zitellone" (x modo di dire perché hanno famiglia) che sono più cattive degli uomini: siccome loro i figli li hanno avuti parecchi anni fa quando non c'erano i privilegi di adesso, non fanno altro che ciarlare.
E ora vogliono i permessi per i parenti anziani da accudire. "Giusto!" Rispondo loro: "Avete ragione. però dovete combattere per avere questo. Non basta parlarne: datevi da fare attivamente". E' troppo facile attaccare gratuitamente.
Tieni duro e sii sicura di te stessa: vedrai che ti rispetteranno.

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sissimia
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da sissimia » gio apr 02, 2009 6:54 pm

Io ho passato tutta la gravidanza con mia suocera (che di battaglie ne ha fatte tante) che mi ripeteva "ricordati che è un tuo diritto!", perchè mi sono tromentata fin dall'inizio per la situazione che avevo al lavoro. Sono precaria (co.co.co) e proprio quando ho scoperto di essere incinta stavostudiando per passare una selezione. Alla fine la selezione l'avevo passata ed ero riuscita a "guadagnarmi" un bel posticino. Ero terrorizzata al pensiero che, dato che sarei rimasta a casa in maternità proprio nel periodo in cui avrei dovuto iniziare il nuovo lavoro, mi sarei giocata il posto e avrebbero trovato qualcun'altro. Ho avuto contrazioni tutta la gravidanza ed ero tromentata dal dubbio, così ho cercato di tenere duro finchè Francesco ha deciso di farmi capire che dovevo darci un taglio. Alla 24a settimana ho avuto una minaccia d'aborto e ricovero in ospedale. I giorni in ospedale sono stati "illuminanti", finalmente ho preso coscienza della situazione e della priorità che dovevo dare a mio figlio, così ho smesso di pensare al dopo. ho passato il resto della gravidanza stesa a letto (se penso ora a quanto mi lamentavo per quell'infermità :lol: ), ho cercato comunque di lavorare da casa, per quel che potevo. I miei colleghi sono stato stupendi, mi hanno sempre sostenuta, ma la mia capa (donna in carriera senza figli e super agguerita) ha sempre fatto il doppio gioco e mi faceva sentire uno schifo.
Per finire il lavoro a cui tanto ambivo l'ho perso, ma ho già trovato altro e sono felice così!
Da quei giorni in ospedale ho smesso completamente di pensare al lavoro, al dopo, a quando sarei dovuta rientrare, ai problemi dell'ufficio, e mi sono concetrata sul prepararmi a fare la mamma (così ho anche scoperto questo forum).
In questi pochi mesi la mia vita è cambiata (in meglio) così tanto che faccio perfino fatica a ricordarmi di quel periodo. Quando penso al lavoro che ho perso mi dico che forse è stato un bene, ora sarei già dovuta rientrare a tempo pieno, mentre ho trovato un'ottimo compromesso con il nuovo lavoro che mi permette di lavorare solo qualche giorno e anche da casa.
E' vero che è un nostro sacrosanto DIRITTO, ma la società italiana te lo fa PESARE tantissimo! Secondo me siamo ancora anni luce lontani dal pieno riconoscimento sociale di quel diritto! Ma noi donne siamo forti, anzi, FORTISSIME e la gioia della maternità è così grande che ci permette comunque di andare avanti ...e lotteremo ancora per arrivare ad pieno riconoscimento della maternità, come tappa essenziale di ogni donna in ogni società che si rispetti!

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cocotte
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da cocotte » ven apr 03, 2009 8:12 am

Non so perché ma ho il sospetto che quella frase l'abbia detta proprio una donna

Sole75, ci hai beccato!
Devo dire che in tutta questa situazione gli uomini sono quelli che mi trattano meglio :D (marpioni assurdi a parte :shock: )

Dovrei imparare a dare più risposte, é vero. Ma ho lavorato per 7 anni in un ufficio, e ormai lì sapevo con chi avevo a che fare. Sono invece qui da pochi mesi, e sono ancora un pò poco in confidenza. E confesso che certe cose proprio non me le aspettavo :|

Intanto, ho scritto al Comitato Pari Opportunità della nostra struttura per segnalare il problema, che sicuramente non vivo solo io.
Chissà che non porti ad una riflessione un pochino più ampia.

E qui vedrò di vivermela più serenamente possibile. Se vedessi che non ci riesco... a mali estremi estremi rimedi.

Curry
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da Curry » ven apr 03, 2009 10:36 am

siccome loro i figli li hanno avuti parecchi anni fa quando non c'erano i privilegi di adesso, non fanno altro che ciarlare.
Scusa, quanti anni fa? Perchè quando sono nata io, 34 anni fa, tutti avevano un contratto a tempo indeterminto e la possibilità di stare a casa tranquillamente un anno o più. Si facevano sostituzioni, perchè era periodo di vacche grasse, e anche se pesava una persona in più la si prendeva.
Oggi è diverso. Ci sono i diritti sulla carta, se hai un contratto, ma chi ce l'ha più? Io posso usufruire (e mi pagano) solo i 5 mesi (2 prima e 3 dopo, oppure 1 e 4 dopo), cui ne ho aggiunto un paio (gratis) mettendomi d'accordo col capo.

Ma il punto è un altro: non si deve parlare di diritti delle donne, ma dei genitori. Se non coinvolgiamo gli uomini in questa cosa, non ne usciremo mai. Quando cristiano aveva 6 mesi, io sono rientrata al lavoro (anche se non 8 ore) e mio marito e stato a casa due mesi. Tutti dovrebbero farlo. E' un segnale basilare: anche un solo mese di assenza di ogni padre modificherebbe tutto. Quale uomo ti fa pesare la gravidanza se poi lui stesso deve stare a casa?
Però questa cosa la possiamo fare solo noi. Invece non conosco nessuno che abbia fatto la scelta di mio marito. Le mie amiche mi dicono: "Bello, però ero già stata a casa tanto io, poi il papà è meno capace, poi i soldi servono". Certo, a me non è pesato avere per due mesi solo un quarto di uno stipendio dopo due mesi senza il mio?
Però solo così si può cambiare qualcosa...

ps: sulle donne senza figli agguerrite al lavoro non parlo, perchè mi fanno tristezza

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cocotte
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da cocotte » ven apr 03, 2009 10:58 am

Trovo che lo spunto di Curry sia importante.
E' vero, quanti uomini hanno la paternità ma non ne usufruiscono???

Una mia amica si é licenziata (lavoro fisso part-time) perché il bimbo era spesso malato e doveva pagare una baby sitter. Il papà aveva la paternità. Ma non l'ha presa.

Mi chiedo anche, quanto questo atteggiamento é responsabilità delle donne? Di quel famoso "Ma io mamma sono più capace di stare con il bambino"?

Se vogliamo che le cose cambino, credo che molto debba partire dalle donne. Che spronino i propri compagni a dar loro una mano e lascino loro lo spazio di essere genitori tanto quanto le mamme.

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laura67
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Re: x Curry

Messaggio da laura67 » ven apr 03, 2009 12:38 pm

nei contratti degli statali ora ci sono un po' più di privilegi, soprattutto per il dopo: assenze x malattie del bambini fino a 3anni,aspettativa facoltativa fruibile anche frazionata fino agli 8 anni di età. Inoltre i primi 30 giorni sono retribuiti al 100%.
Comunque il discorso è un altro: devono permetterci di lavorare serenamente, perché già un apersona che va a lavorare fino all'ottavo mese secondo me è encomiabile. ma chi vuol parlare male, continuerà a parlare male.
Non penso che a parole si posa convincere un collega. Secondo me sono i fatti a dimostrare il contrario: il rendimento, l'efficienza.
Di me dicevano, "chissà quando la rivediamo quella lì" : però sono andata alle riunioni (quando me lo hanno chiesto, non sono certo stata a pregarli). Ho dato a molti (alla dirigente e ad alcuni diretti sottoposti) la possibilità di chiamarmi sul cellulare se avevano bisogno di qualsiasi tipo di aiuto.
Non se ne sono mai approfittati, però quando ho potuto ho dato un piccolo aiuto (anche solo psicologico) da casa.
Secondo me attaccare il solito discorso dei diritti è fritto e rifritto: ormai lo conoscono più o meno tutti.

sole75
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da sole75 » sab apr 04, 2009 9:28 am

laura67 ha scritto:Secondo me attaccare il solito discorso dei diritti è fritto e rifritto: ormai lo conoscono più o meno tutti.
Secondo me è proprio il fatto che certi diritti si danno oramai per scontati che non ci fa stare più in allerta. in realtà, com'è già stato detto, è vero che i diritti ci sono sulla carta (laddove ancora una carta, vale a dire un contratto, esiste), ma non sono mai entrati nella mentalità della gente, se ancora si fanno certi discorsi.

E' veramente disumano e incivile pensare che una donna debba rischiare la sua gravidanza per lo stress psicologico che subisce a causa del lavoro. E che sia necessaria una minaccia d'aborto per capire che il proprio figlio è ben più importante del lavoro!!!

Perfettamente d'accordo sul discorso paternità!
In Italia è davvero ancor poco diffusa la cultura che ci sia anche un secondo genitore (il PADRE) a occuparsi dei figli. Il papà ha diritto alla paternità, come pure all'allattamento (il che, ovvio, non significa che sia lui ad allattare, ma ha comunque diritto a prendersi per esempio delle ore dal lavoro). Una coppia di miei amici ha fatto questa scelta. Lei non lavora, hanno un bimbo di 4 anni e ora è nato il piccolino da una settimana. Pur avendo un solo stipendio su cui basarsi (e nemmeno tanto alto) lui ha chiesto l'allattamento per un anno: in questo modo rientra dal lavoro alle 3 anzicché alle 7 e può dedicarsi maggiormente alla famiglia, aiutare sua moglie, vivere le emozioni di stare col piccolino, come pure coccolarsi il più grande (che ne ha di certo bisogno, per non sentirsi messo da parte), evitare così un eccessivo affaticamento della moglie e prevenire possibili crolli.
Ovviamente non percepirà lo stipendio al 100%. Mi sembra che gli sarà retribuito l'80 o il 70% (sinceramente non mi ricordo). Comunque c'è chi preferisce aver meno soldi e più serenità in casa: si compreranno meno cavolate, ci si farà passare qualche vestito usato, magari si andrà in vacanza per meno giorni, anzicché in albergo, in campeggio...ma si avrà sicuramente acquistato in benessere.

Il fatto sapete qual è? E' che questa scelta del mio amico è stata fortemente CRITICATA NON dai suoi colleghi di lavoro o dal suo capo, ma da amici e parenti, suo padre in testa, con la banalissima frase: "Ma come? Prendere l'allattamento? Un conto se la mamma ha problemi, ma se la mamma sta bene....che senso ha?" La mia amica si è scagliata, dicendo: "Ma allora uno deve aspettare che la moglie siua inferma o morta per usufruire di questo diritto?????".
Il problema è che abbiamo radicata questa "cultura" del LAVORO, che ci hanno messo in testa che una persona è valida, anzi che una persona è una Persona solo SE lavora, se è produttiva per la società e NON se è mamma, papà, ecc. L'unico ruolo degno di nota e di stima è il ruolo lavorativo, tutti gli altri ruoli che uno può avere NON valgono niente per la maggior parte della gente.
Io che ho scelto di non lavorare (cioè di non lavorare per altri, ma solo per me stessa e la mia famiglia) mi ritrovo spesso persone che mi chiedono: "Ma non ti manca avere un tuo lavoro?" Vi sembrerà strano MA NON MI MANCA AFFATTO. Mi piace avere i miei INTERESSI, fare quello che mi piace e mi da soddisfazione, ma fare una cosa per obbligo, per averne un compenso in moneta proprio non mi manca!!!
Ma questo dalla nostra società non è concepito.

Ciao
Sole

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Daria74
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da Daria74 » sab apr 04, 2009 11:01 am

Anch'io sono perfettamente d'accordo sul discorso paternità. Essendo io libero prefessionista, l'anno scorso, quando è nata Alice non potevo usufruire di un reale periodo di maternità (infatti a una settimana dal parto già mi chiamavano! Con la scusa di farmi le congratuazioni, già premevano per degli incarichi nuovi... ) e quindi mio marito si è preso il mese di patenità che gli spettava retribuito al 100%, la qual cosa ha generato un sacco di malumore al capo (che continuava a sostenere che non ne aveva diritto...) e soprattutto alle sue colleghe donne che non capivano per quale motivo dovesse astenersi dal lavoro lui visto che io ero a casa e potevo arrangiarmi... e pi nessun altro ne aveva mai usufruito e perchè iniziare a chiedere una cosa che magari verrà richiesta da altri... Tutti discorsi che mi mandavano in bestia! A detta loro bastava che stesse a casa il giorno del parto! A volte le leggi sono "più avanti" della società a cui sono applicate...
Ciao
Daria

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sissimia
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Re: Gravidanza e lavoro

Messaggio da sissimia » sab apr 04, 2009 8:13 pm

"Il problema è che abbiamo radicata questa "cultura" del LAVORO, che ci hanno messo in testa che una persona è valida, anzi che una persona è una Persona solo SE lavora, se è produttiva per la società e NON se è mamma, papà, ecc. L'unico ruolo degno di nota e di stima è il ruolo lavorativo, tutti gli altri ruoli che uno può avere NON valgono niente per la maggior parte della gente."

Purtroppo è proprio così :|
:roll: :(

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cocotte
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Re: x Curry

Messaggio da cocotte » lun apr 06, 2009 2:05 pm

laura67 ha scritto: Non penso che a parole si posa convincere un collega. Secondo me sono i fatti a dimostrare il contrario: il rendimento, l'efficienza.
Mi ritrovo molto in questo. Un pò perché non sono brava a parole. Un pò perché alla fine i fatti contano di più di tanti "blabla".
A volte mi rendo conto però che i fatti a certe persone non bastano mai.
Fai? Devi fare di più.

E lì uno a un certo punto non ce la fa più.

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