La diffusione dei disturbi mentali nella comunità

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Fabio
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La diffusione dei disturbi mentali nella comunità

Messaggio da Fabio » mer gen 12, 2005 3:25 pm

La diffusione dei disturbi mentali nella comunità




Michele Tansella,
Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica, Sezione di Psichiatria, Università di Verona

Giovanni De Girolamo,
Progetto Nazionale Salute Mentale, Laboratorio di Epidemiologia, Istituto Superiore di Sanità, Roma

1. I risultati delle ricerche internazionali
I disturbi mentali costituiscono un importante problema di sanità pubblica per vari motivi: essi presentano una elevata frequenza nella popolazione generale, in tutte le classi d’età; sono associati a significativi livelli di menomazione del funzionamento psicosociale (cioè di difficoltà nelle attività della vita quotidiana, nel lavoro, nei rapporti interpersonali e famigliari, ecc.); sono all’origine di elevati costi sia sociali che economici, per le persone colpite e per le loro famiglie.
A livello internazionale, dalla metà degli anni ’70 ad oggi, oltre 45 studi realizzati su campioni rappresentativi della popolazione generale, sia in paesi industrializzati che in paesi in via di sviluppo, hanno evidenziato una frequenza in genere elevata (ed in alcuni casi estremamente elevata) dei disturbi mentali. Circa il 20-25% della popolazione in età superiore ai 18 anni, nel corso di un anno, soffre di almeno un disturbo mentale clinicamente significativo.
Inoltre, nei 13 studi in cui è stata valutata la frequenza dei disturbi mentali nell’intero arco della vita dei soggetti considerati, è emerso che il 41% degli uomini ed il 30% delle donne avevano sofferto almeno una volta di un disturbo mentale o da abuso di sostanze o di alcool.
A queste percentuali va aggiunta la quota dei soggetti, pari a circa il 10% della popolazione adulta, che soffrono di un cosiddetto “disturbo di personalità”, come è stato messo in luce da 8 ricerche condotte in diversi paesi. In questo caso si tratta di un disturbo che insorge in età giovanile, è radicato nelle modalità di relazione e di comportamento della persona ed è quasi sempre all’origine di significative difficoltà nella vita famigliare e sociale.
Naturalmente, non tutte le persone con un disturbo mentale hanno sofferto o soffrono le stesse conseguenze a causa del disturbo, né tutti i disturbi mentali richiedono necessariamente un trattamento medico. Da ricerche condotte con i registri psichiatrici dei casi, in vari paesi compresa l’Italia (studi eseguiti nel nostro paese utilizzando il registro psichiatrico di Verona-Sud, che funziona dal 1979), è emerso che solo il 2,0-2,5% della popolazione adulta, nel corso di un anno, viene trattato dai servizi psichiatrici pubblici o privati. Poiché, come abbiamo detto, circa il 20-25% della popolazione soffre in un anno, almeno una volta, di un disturbo mentale, ciò significa che i servizi specialistici trattano solo il 10% delle persone affette.
Le ripercussioni che un disturbo mentale può avere sulla vita di una persona sono estremamente variabili: in alcuni casi (ad esempio, nel caso di alcune fobie o depressioni lievi) l’impatto sul funzionamento nella vita quotidiana è pressoché trascurabile; in altri casi (si pensi alla schizofrenia, al disturbo bipolare, o anche alle depressioni gravi, ad alcune gravi forme di disturbi d’ansia, o ancora all’anoressia, ad alcuni tipi di disturbi di somatizzazione, ecc.) le conseguenze sono molto profonde, investono tutte le aree della vita di un individuo e ne possono condizionare profondamente le realizzazioni in campo famigliare, lavorativo, sociale, ecc. La ricerca è oggi impegnata a chiarire quali sono le variabili che maggiormente incidono nel far sì che un disturbo abbia conseguenze più p meno rilevanti sulla vita della persona affetta.

2. Le differenze tra i sessi e tra i gruppi di età
Sebbene le percentuali relative ai disturbi mentali nel loro insieme siano simili nei due sessi, vi è una significativa differenza nella distribuzione dei vari tipi di disturbi tra uomini e donne. Negli uomini sono molto più frequenti, specie nelle prime decadi della vita, i disturbi da abuso di sostanze e di alcool, così come il disturbo di personalità antisociale. Tra le donne i disturbi depressivi e quelli d’ansia, i disturbi di somatizzazione ed i disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia) si manifestano con frequenza doppia o tripla rispetto agli uomini. E’ verosimile che tali differenze dipendano da un intreccio di fattori, alcuni di natura biologica, altri di natura squisitamente psicosociale.
Da oltre 50 studi condotti a livello internazionale emerge che circa l’8% dei bambini e degli adolescenti soffre di un disturbo mentale, che è quasi sempre fonte di difficoltà sia sul piano interpersonale (in famiglia e con i coetanei) che sul piano scolastico. Inoltre, recenti ricerche hanno mostrato che molti disturbi mentali dell’età adulta sono preceduti da disturbi nell’età infantile e soprattutto adolescenziale; in genere, questi disturbi iniziali non vengono riconosciuti né tantomeno trattati. Questi dati offrono significative e realistiche opportunità di prevenzione, che dovranno essere oggetto di più accurate ricerche.
Per quanto riguarda infine gli anziani, sembra che in essi alcuni disturbi (come la depressione e l’ansia) siano meno frequenti che negli adulti. Tuttavia, si deve ricordare che l’età avanzata comporta un elevato rischio di patologie specifiche, a cominciare dalle varie forme di demenza, il cui numero, in parallelo all’aumento della quota di popolazione anziana, si sta significativamente ampliando.

3. La frequenza dei disturbi mentali in Italia
In Italia, sino ad oggi, un solo studio (non ancora pubblicato) ha esplorato la frequenza dei principali disturbi mentali in un campione casuale della popolazione generale: esso è stato condotto in un comune vicino a Firenze (Sesto Fiorentino). In altri due studi, condotti rispettivamente a Firenze ed in Sardegna, è stata indagata solo la prevalenza dei disturbi depressivi, con tassi (frequenza relativa ad un mese) pari allo 1,3-7,5% nei maschi ed al 4,1-12,5% nelle femmine.
Nello studio condotto a Sesto Fiorentino è stato selezionato, dalle liste degli assistiti di 18 medici di medicina generale, un campione complessivo di 2.366 persone, che sono state poi intervistate da clinici appositamente addestrati. E’ risultato che complessivamente il 13% dei soggetti di sesso maschile ed il 27% di quelli di sesso femminile avevano sofferto, in un qualche momento della propria vita, di un disturbo mentale significativo; la percentuale totale, relativa all’intero campione, era pari al 21%. Tali percentuali sono in linea con quelle emerse in altre ricerche condotte a livello internazionale con una metodologia simile, se si eccettua la percentuale eccezionalmente bassa di soggetti di sesso maschile che nel campione di Sesto Fiorentino sono risultati affetti da un disturbo da abuso di sostanze o di alcool (la qual cosa può essere spiegata con la peculiarità dell’area in cui l’indagine è stata realizzata, piuttosto che con una limitata frequenza di questi disturbi nella popolazione italiana).
Per quanto riguarda le specifiche classi di disturbi, l’11% della popolazione maschile ed il 21% di quella femminile di Sesto Fiorentino risulta aver sofferto, in un qualche momento della propria vita, di un disturbo affettivo (categoria che comprende la depressione maggiore, gli episodi maniacali, la distimia, la ciclotimia e la depressione non altrimenti specificata). La frequenza dei disturbi d’ansia risulta parimenti elevata e differente nei due sessi (rispettivamente 9% nel sesso maschile e 22% in quello femminile). Il disturbo d’ansia generalizzata, riscontrato nel 4% del sesso maschile e nel 9% del sesso femminile, costituisce la categoria diagnostica specifica con la più elevata frequenza. La frequenza dei disturbi psicotici (categoria che comprende la schizofrenia e alcuni disturbi dello “spettro” schizofrenico) è risultata pari allo 0,5% nel sesso maschile ed allo 0,9% nel sesso femminile. Ben il 60% delle persone con una storia personale di patologia mentale aveva sofferto, nel corso della propria vita, di più di un disturbo, con una media di 2,1 diagnosi psichiatriche a persona, la qual cosa conferma che la presenza di un disturbo mentale rappresenta un significativo fattore di rischio per l’insorgenza di altri disturbi mentali nel corso della vita.
In questo campione italiano, la grande maggioranza delle persone affette da un disturbo mentale aveva ricevuto un qualche trattamento. In 2/3 dei casi il trattamento era stato erogato da un medico di medicina generale e solo in 1/3 dei casi da uno specialista.

4. La frequenza della schizofrenia
La schizofrenia, che rappresenta senza dubbio uno dei più gravi disturbi mentali, presenta un’incidenza annuale (numero dei nuovi casi per anno) molto omogenea nei diversi paesi e contesti socio-culturali, come è stato chiaramente dimostrato dagli studi dell’OMS: essa oscilla tra 16 e 42 casi per 100.000 abitanti (in età compresa tra 18 e 54 anni). Anche per quanto riguarda la prevalenza (numero dei casi presenti in un determinato momento nella popolazione), dai numerosi studi condotti emerge una sostanziale omogeneità tra i vari paesi: circa lo 0,5% della popolazione è affetto da un disturbo di tipo schizofrenico, con una frequenza simile tra i due sessi. Nello studio di Sesto Fiorentino, lo 0,3% della popolazione studiata aveva sofferto di schizofrenia nel corso della propria vita.
Si può stimare quindi che in Italia circa 245.000 persone siano affette da un disturbo di tipo schizofrenico; di essi, la maggior parte sono, o sono stati, in trattamento presso un servizio psichiatrico.

5. Fattori socio-demografici di rischio
Molte ricerche hanno mostrato che numerose variabili di tipo socio-demografico rappresentano dei fattori di rischio significativi per l’insorgenza di un disturbo mentale, in particolare per quanto riguarda i disturbi affettivi ed i disturbi d’ansia.
Si è già notato che il sesso femminile soffre di questi disturbi in percentuale almeno doppia rispetto al sesso maschile. Per quanto riguarda lo stato civile, gli uomini coniugati e mai divorziati tendono ad avere, nella maggior parte delle ricerche, i tassi di depressione più bassi, mentre le donne coniugate, particolarmente quelle con figli e con una situazione coniugale insoddisfacente, presentano i tassi più elevati.
I disturbi depressivi sono, inoltre, più frequenti tra i disoccupati, tra i residenti in aree urbane rispetto ai residenti in aree rurali, tra le persone affette da malattie fisiche gravi o invalidanti, tra i sofferenti di handicap, oltre che tra i familiari di soggetti affetti da depressione (con un rischio di malattia 2-3 volte maggiore rispetto ai familiari di soggetti non affetti dal disturbo). Incerto è invece il rapporto tra frequenza della depressione e classe sociale, in quanto alcune ricerche hanno riscontrato maggiori tassi di depressione tra i ceti socialmente ed economicamente più svantaggiati, mentre altri studi hanno messo in evidenza l’opposto.
Fondate evidenze dimostrano che la frequenza della depressione è aumentata negli ultimi due-tre decenni, anche in Italia.

6. La salute mentale autopercepita
Dall’ultima rilevazione dell’ISTAT (trimestre settembre-dicembre 1999) emerge che il 3,8% della popolazione italiana lamenta soggettivamente un disturbo psichico (quale depressione, anoressia, bulimia, ecc.): questa percentuale corrisponde a circa 2.170.000 persone, cifra superiore a quella che spontaneamente riferisce di soffrire di altre patologie di rilievo per la sanità pubblica, quali diabete, disturbi cardiovascolari gravi, ulcera, ecc.

JP mach3
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Messaggio da JP mach3 » mer gen 12, 2005 5:04 pm

Caro Fabio,
Come ti ha già scritto Gae, questo non è periodo, per me e per tanti altri.
Già abbiao i nostri bei *problemini* a far capire che se scoppiamo a piangere perchè ci si è rotto un bicchiere non è perchè siamo schizzofrenici o pazzi e la parola *depressione* è solo un surrogato della semplice mancanza di attenzione che subiamo tutti i giorni.
Non ci serve un testo prolisso fatto di dati per aiutarci, non ci servono predicozzi su come *devi esser felice e contento* o *ama l'acqua e il fuoco*.
La ricerca della serenità è alla base di tutti i nostri problemi, non ci servono professoroni che vegnano a dircelo, basta con questi tuoi post!
Non ci servono e in più aggravano la tristezza che ci circonda.
Dici *fate volontariato perchè fare volontariato fà bene*, scusa ma ti posso tranquillamente dire che hai scoperto l'acqua calda.
Io ho alle spalle 12 (DODICI) anni di servizio civile presso le abulanze di primo soccorso quando potevo ancora avere un minimo di mobilità fisica, ora sono impegnata con un'associazione per la tutela del furetto (sorrisetto?!? Naaaaaaa, sempre qualcosa di bene è, aiuti sempre qualcuno sia gli animali sia i *proprietari* degli animali a trattarli bene e a salvare dei rapporti-mai sentito parlare di pet teraphy?!?!?-).
Se vengo quì non è per trovare verità assolute tratte dalla bocca di professori o santoni, se vengo quì è perchè sò che posso parlare a ruota libera dei miei magoni, anzichè stare ad ascoltare con un sorriso di comprensione quelli degli altri.
Non mi aspetto una soluzione, chiedo solo comprensione e quella ne trovo tanta.
E' un'oasi la nostra, fatta di sfoghi e di lacrime si, ma un'oasi dove poter buttare fuori quel che di marcio abbiamo dentro.
Se io dico che mi sento sola, sò che gli altri e le altre sanno cosa intendo per SOLITUDINE.
Se Gae dice di sentirsi non considerata, tutti noi capiamo cosa vuol dire NON ESSER VISTI.
Se Musica dice di sentirsi arida, noi tutti sappiamo REALMENTE cosa vuol dire esser VUOTI.
Certo questo non risolve il problema, ma conforta, perchè dall'altra parte dello schermo c'è un'anima che non ha bisogno che tu inventi parafrasi per spoiegare perchè lo vive come lo vive chi lo scrive.
Talamasca pochi post fà chiese come poter aiutare una persona in caso di attacco di panico...Rispondo a te con le stesse parole.
Non esiste un manuale scritto di comportamento, lunica è ascoltare tra le righe ciò che vien detto e agire di conseguenza.
Non abbiamo bisogno di dati o di preghiere o di manuali... Di queste cose ce ne sono già una marea appena usciti da questo forum, basta spegnere il pc e abbiamo gente che fà la fila per spiegarci cosa proviamo senza nemmeno immaginare cosa REALMENTE proviamo.
Scusa lo sfogo, ma come ho detto prima, questo non è periodo, la mia sopportazione è arrivata agli estremi, sono stanca di sentire come gli altri riescano a trovare la *soluzione* a tutte le mie *paturnie*.....
Devo esser proprio gnoccola ad non averci mai provato o pensato prima (frase altamente ironica)
Jani

Fabio
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Messaggio da Fabio » gio gen 13, 2005 12:29 pm

JP mach3 ha scritto:Caro Fabio,
Come ti ha già scritto Gae, questo non è periodo, per me e per tanti altri.
Già abbiao i nostri bei *problemini* a far capire che se scoppiamo a piangere perchè ci si è rotto un bicchiere non è perchè siamo schizzofrenici o pazzi e la parola *depressione* è solo un surrogato della semplice mancanza di attenzione che subiamo tutti i giorni.
Non ci serve un testo prolisso fatto di dati per aiutarci, non ci servono predicozzi su come *devi esser felice e contento* o *ama l'acqua e il fuoco*.
La ricerca della serenità è alla base di tutti i nostri problemi, non ci servono professoroni che vegnano a dircelo, basta con questi tuoi post!
Non ci servono e in più aggravano la tristezza che ci circonda.
Dici *fate volontariato perchè fare volontariato fà bene*, scusa ma ti posso tranquillamente dire che hai scoperto l'acqua calda.
Io ho alle spalle 12 (DODICI) anni di servizio civile presso le abulanze di primo soccorso quando potevo ancora avere un minimo di mobilità fisica, ora sono impegnata con un'associazione per la tutela del furetto (sorrisetto?!? Naaaaaaa, sempre qualcosa di bene è, aiuti sempre qualcuno sia gli animali sia i *proprietari* degli animali a trattarli bene e a salvare dei rapporti-mai sentito parlare di pet teraphy?!?!?-).
Se vengo quì non è per trovare verità assolute tratte dalla bocca di professori o santoni, se vengo quì è perchè sò che posso parlare a ruota libera dei miei magoni, anzichè stare ad ascoltare con un sorriso di comprensione quelli degli altri.
Non mi aspetto una soluzione, chiedo solo comprensione e quella ne trovo tanta.
E' un'oasi la nostra, fatta di sfoghi e di lacrime si, ma un'oasi dove poter buttare fuori quel che di marcio abbiamo dentro.
Se io dico che mi sento sola, sò che gli altri e le altre sanno cosa intendo per SOLITUDINE.
Se Gae dice di sentirsi non considerata, tutti noi capiamo cosa vuol dire NON ESSER VISTI.
Se Musica dice di sentirsi arida, noi tutti sappiamo REALMENTE cosa vuol dire esser VUOTI.
Certo questo non risolve il problema, ma conforta, perchè dall'altra parte dello schermo c'è un'anima che non ha bisogno che tu inventi parafrasi per spoiegare perchè lo vive come lo vive chi lo scrive.
Talamasca pochi post fà chiese come poter aiutare una persona in caso di attacco di panico...Rispondo a te con le stesse parole.
Non esiste un manuale scritto di comportamento, lunica è ascoltare tra le righe ciò che vien detto e agire di conseguenza.
Non abbiamo bisogno di dati o di preghiere o di manuali... Di queste cose ce ne sono già una marea appena usciti da questo forum, basta spegnere il pc e abbiamo gente che fà la fila per spiegarci cosa proviamo senza nemmeno immaginare cosa REALMENTE proviamo.
Scusa lo sfogo, ma come ho detto prima, questo non è periodo, la mia sopportazione è arrivata agli estremi, sono stanca di sentire come gli altri riescano a trovare la *soluzione* a tutte le mie *paturnie*.....
Devo esser proprio gnoccola ad non averci mai provato o pensato prima (frase altamente ironica)
Jani
non leggo perché non ho tempo tutte queste tue parole
ho l'impressione che voi siate ostili con i dottori che si occupano di problemi mentali
secondo me sbagliate, dobbiamo farceli amici

Juli
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Messaggio da Juli » gio gen 13, 2005 1:19 pm

come volevasi dimostrare.... NON LEGGO PERCHE' NON HO TEMPO LE TUE PAROLE!!!!

Ma come si fa?

Sono senza parole... la tua insensibilità ma fa venire la nausea...

Juli

Fabio
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Messaggio da Fabio » gio gen 13, 2005 2:11 pm

Juli ha scritto:come volevasi dimostrare.... NON LEGGO PERCHE' NON HO TEMPO LE TUE PAROLE!!!!

Ma come si fa?

Sono senza parole... la tua insensibilità ma fa venire la nausea...

Juli
spiegatemi perché ce l'avete con i dottori

Juli
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Messaggio da Juli » gio gen 13, 2005 2:29 pm

fabio!!!! Ma CI SEI O CI FAI????????

Ma come fai a rispondere a qualcuno se manco hai avuto il TEMPO di leggere il suo messaggio?????

Leggiti il msg di Jani... se il tuo tempo prezioso te lo permette!!!!

Juli

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musica
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Messaggio da musica » gio gen 13, 2005 3:28 pm

Fabio ha scritto: non leggo perché non ho tempo tutte queste tue parole
questa frase mi delude.....


io non debbo farmi amico nessuno...

quando mio fratello è stato male(esaurimento nervoso da stress)
l'ho accompagnato da due dottori:
il primo gli ha detto che il suo problema era sua madre e che doveva combatterla(mia madre è l'unica persona che abbiamo)
il secondo gli ha detto che doveva smetterla di fingere di stare male

io personalmente questi dottori non li stimo molto(per non dire altre parole)e penso (almeno nel mio caso)di non averne bisogno.
già parlare qui mi fa bene

Fabio
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Messaggio da Fabio » gio gen 13, 2005 3:28 pm

Juli ha scritto:fabio!!!! Ma CI SEI O CI FAI????????

Ma come fai a rispondere a qualcuno se manco hai avuto il TEMPO di leggere il suo messaggio?????

Leggiti il msg di Jani... se il tuo tempo prezioso te lo permette!!!!

Juli
sono al lavoro

ho il computer solo qui

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musica
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Messaggio da musica » gio gen 13, 2005 3:36 pm

Fabio ha scritto: sono al lavoro

ho il computer solo qui

da oggi anch'io sono a lavoro per te

Fabio
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Messaggio da Fabio » gio gen 13, 2005 3:39 pm

musica ha scritto:
Fabio ha scritto: sono al lavoro

ho il computer solo qui

da oggi anch'io sono a lavoro per te
cosa stai cercando di dirmi...

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musica
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Messaggio da musica » gio gen 13, 2005 3:42 pm

Fabio ha scritto:
cosa stai cercando di dirmi...

vedi che l'ambiguità fa male....
vedi che anch'io so essere "carnefice"

sto cercando di dirti che le tue parole arrivano ai miei sensi come saette
e non sempre ho lo scudo...

Fabio
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Messaggio da Fabio » gio gen 13, 2005 3:46 pm

musica ha scritto:
Fabio ha scritto:
cosa stai cercando di dirmi...

vedi che l'ambiguità fa male....
vedi che anch'io so essere "carnefice"

sto cercando di dirti che le tue parole arrivano ai miei sensi come saette
e non sempre ho lo scudo...
che lavoro fai?

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Messaggio da musica » gio gen 13, 2005 3:50 pm

Fabio ha scritto: che lavoro fai?

sto scrivendo la mia tesi su un autore di musica classica contemporanea del secondo '900.

quello che volevo dirti con il mio post
è che il cinismo e il sarcasmo che hai tu,lo sento anch'io dentro
l'insensibilità che hai tu la sento anch'io spesso
ma...cerco di frenarle perchè qui ci sono persone molto dolci con me
che mi hanno capita dal primo momento senza mai giudicarmi
qui mi sento migliore...

tu hai scritto in un post che sono l'unica che non ti viene contro,ma sei tu leggessi bene i miei post capiresti che io sono quella che più lo fa
perchè credo che come mi sforzo io di essere migliore
possa farlo anche tu

Fabio
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Messaggio da Fabio » gio gen 13, 2005 4:20 pm

be', se lo fai è in maniera elegante!

ora, vediamo... hai voglia di soddisfare la mia curiosità?

JP mach3
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Messaggio da JP mach3 » gio gen 13, 2005 5:04 pm

Fabio ha scritto: non leggo perché non ho tempo tutte queste tue parole
Come si può commentare una frase del genere??
Si vede il *poco* tempo che hai avuto...Basta leggere la mole dei tuoi interventi di oggi sul forum...
Sono veramente stanca di mangiarmi quel poco di fegato a causa di persone come te....
Se ti soffermassi a LEGGERE i post del forum, quelli che non riguardano te, sapresti benissimo in che modo viviamo
Vieni TU a parlare a me di psicofarmaci, medicine e dottori?!?!
Ora sono veramente inc.zz.ta
Scusatemi tutti, ma credo che per un pò di tempo non scriverò più, lo dico ora finchè trovo quel minimo di autocontrollo per non far esplodere quello che ho dentro...
Ritornerò a scrivere quando il forum sarà di nuovo quella piccola oasi di tranquillità dove contare sull'affetto e sull'assenza di indifferenza, dove si potrà esser certi di non venir feriti e calpestati come già ci accade nella vita di tutti i giorni, siete persone fantastiche e io vi voglio bene...
Grazie Fabio per avermi distrutto un tranquillo angolo di pace..
Jani

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