togliere il ciucio

Archivio delle discussioni sui forum non più presenti
osmanto
Messaggi: 764
Iscritto il: gio lug 17, 2008 9:58 am
Località: Narnya

Re: togliere il ciucio

Messaggio da osmanto » mer feb 25, 2009 4:27 pm

Curry ha scritto:Poi, la stanchezza è ciò che fa la differenza, hai ragione. Mi accorgo spesso che la richiesta di stare buoni non è mai una necessità del bambino, ma del genitore. Però a volte non ce la si fa.
Quando noi mamme siamo stanche, stravolte da una giornata di mille impegni e i bambini fanno casino e si rincorrono (in questi giorni il gioco preferito dei miei è correre in casa con i pattini - un baccano che sembra di essere alle ferrovie!)... a volte veramente mi scoppia la testa pongo termine al gioco.
Però così penso di fare capire loro che esistono anche altre persone nella casa, che hanno esigenze diverse, che sono stanche e vorrebbero un po' di silenzio. Spero che così imparino un po' di empatia e di rispetto per gli altri.... è una cosa su cui punto molto, il rispetto reciproco.

Non ti capita che appena prendi in mano la cornetta del telefono si mettono a litigare ai tuoi piedi urlando e piangendo e sei costretta a mettere giù il telefono o allontanarli? :roll: è questo non è "non essere presente come madre" ma ritagliarsi due minuti per chiacchierare con un'amica... d'altronde siamo persone anche noi e secondo me, non è giusto che le mamme rinuncino a tutto per fare le mamme. Ogni tanto i bambini devono lasciare che la mamma legga in pace, chiacchieri in pace, per rispetto della mamma come persona.

Osmanto

jarboe
Messaggi: 49
Iscritto il: sab nov 22, 2008 10:02 am

Re: togliere il ciucio

Messaggio da jarboe » mer feb 25, 2009 5:20 pm

Questa discussione è interessantissima, grazie! Mi mette molto in crisi anche se la mia bimba ha solo 7 mesi, per il momento non mi si pongono certi dilemmi, ma mi interrogo molto. Di pancia mi infastidisce moltissimo vedere in giro certe scene, bimbi rimproverati, sgridati, tristi cui poi magari si compra di tutto per farli stare zitti... poi però sono sicura che trovarsi nelle situazioni sia molto diverso. Anche con Amelia mi rendo conto di non avere sempre pazienza, di non essere sempre disponibile come vorrei (anche se poi essere "genitori perfetti" non andrebbe bene, no? L'importante è riuscire ad essere genitori abbastanza buoni...).

Elisa B.
Messaggi: 109
Iscritto il: sab gen 05, 2008 11:30 pm
Località: Padova

Re: togliere il ciucio

Messaggio da Elisa B. » gio feb 26, 2009 3:33 pm

Ho letto tutta la discussione e mi sembra che un poco alla volta tutte vi siete più o meno ritrovate nelle parole di Silvia. Io le condivido una per una.
Dico la mia, che è il punto di vista della mamma di un bimbotto di 2 anni e quasi 5 mesi.
Ho imparato nel tempo a dire "no" il minor numero di volte possibile. E, quando devo impedire qualcosa che mette a rischio l'incolumità del mio piccolotto o la sicurezza delle cose che maneggia, cerco di non usare quella parola, ma di dirgliene altre: "aspetta un attimo", "fermati per piacere", "senti...". Non sto a dirvi quanto è più efficace. Ma so per esperienza come il "no" sia sempre sulla punta della lingua e ci vogliono attenzione, costanza e una ferma motivazione per riuscire a sostituirlo anche solo ogni tanto.
I bambini fanno quello che fanno con grande determinazione e impegno, non è possibile fermarli all'istante e bisogna dargli buone ragioni. Questo non perché ci sfidino per principio, semplicemente perché fanno seriamente quello che fanno, a volte molto più di noi.
Quanto alla capacità di farsi male, molto dipende da bambino a bambino. Ci sono quelli piuttosto prudenti (nessuno però lo è mai troppo, vero?) e quelli kamikaze. Sempre sulla mia pelle ho imparato che quanto meno metto costantemente in guardia mio figlio contro i pericoli dicendogli in continuazione di stare attento e quanto più mi fido di lui, tanto meno lui si fa male. Con sua nonna che lo controlla passo passo lui riesce a farsi male in continuazione, con me, che ormai lo lascio girare a piacimento per casa da solo, lui si arrampica, sale e scende da sedie, divani, letti, ma mi torna incolume. In genere se si fa male è perché è stanco e in quei casi sì devo essere io a fare attenzione. Per farvi solo un esempio, non gli ho mai detto "attento" di fronte a una scala e lui non è mai caduto. Arrivava sul ciglio del gradino e mi tendeva la mano, se non mi spicciavo, si girava e le faceva gattoni all'indietro, oppure le saliva a 4 zampe. Ora che sente di potercela fare da solo, appoggia bene la manina sul muro e fa con calma un gradino alla volta. Se non ha appigli mi aspetta.
Per la disciplina sono dell'opinione che l'esempio sia molto meglio di tanti predicozzi. Se un bambino vede che ci innervosiamo con cose e persone, che reagiamo in malo modo, imparerà di conseguenza. Dovremmo essere comprensive proprio perché capiamo benissimo che ci si può arrabbiare anche per delle sciocchezze (se mi si incastra il computer, magari mi arrabbio e impreco, perchè non dovrebbe farlo lui quando il suo gioco non fa quello che vuole?). Anche perché noi siamo adulti che hanno avuto anni e anni per imaprare come controllare le proprie emozioni, loro sono solo all'inizio. Reprimere i sentimenti negativi è sicuramente nocivo sempre, in un bambino poi... Io ormai non mi faccio problemi se anche succede in pubblico, prima di pensare a che cosa pensano gli altri, cerco di capire perché sta succedendo per vedere se lo posso aiutare in qualche modo.
La buona educazione è un mito di una pedagogia pericolosa, che in genere insegna solo a crescere frustrati e depressi. Sono più propensa a credere che chi spacca le vetrine sia stato represso da piccolo, e per questo ne abbia bisogno una volta cresciuto, piuttosto che pensare che abbia ricevuto pochi divieti.
Non voglio che mio figlio mi ubbidisca, voglio che mi ascolti. Per me c'è un'enorme differenza tra le due cose e sono sicura che solo se saprò insegnargli a rispettarmi lui lo vorrà fare veramente e non sarà solo uno che esegue i miei ordini perché teme le mie rappresaglie o vuole compiacermi. E come insegnargli a rispettarmi se non rispettandolo per prima e fidandomi di lui?
Care mamme, via i "capricci", la "furberia", la "provocazione" dal vostro vocabolario. E' un torto che fate ai vostri piccoli. Se protestano hanno un motivo, magari lo esprimono malamente e proprio nel modo peggiore per essere ascoltati, ma VOI siete quelle adulte e VOI avete il dovere di aiutarli a risolvere il problema, di risolverlo se loro non ne sono capaci. Sono troppo piccoli per dover sopportare certe responsabilità. O credete che continueranno a tirare giochi e oggetti fino alla maggiore età?
C'è stato un periodo in cui Carlo non voleva essere cambiato, urlava come un maialino scannato, mi tirava sberle sulla faccia, calci nella pancia. Finché ho dato mostra di soffrirne o ho mostrato la mia disapprovazione non ho ottenuto niente. A niente è servito parlargli, ragionare con lui. Per fortuna presto ho smesso e ho semplicemente accettato che lui avesse un problema che non riusciva a esprimere altrimenti. Ho fatto quello che dovevo fare prendendomi sberle e calci e facendo finta di niente. La cosa è finita come era cominciata e ora andiamo a cambiarci divertendoci. Non ho capito perché succedeva, ma non so più se è davvero importante. Sono contenta di essere riuscita a non farlo sentire sbagliato e in difetto.
Ho un bambino tremendamente testardo che vuol fare di testa sua (ma a volte penso che tutti i bimbi liberi di essere sono così), ma sa anche collaborare volentieri quando ce n'è bisogno. Non sempre ci intendiamo, ma, se lui vede che accolgo i suoi bisogni, sa accolgiere i miei. Sono comunque io quella che decide quasi tutto della sua vita, stabilisce orari e tempi, le cose da fare... Perché non dovrei concedergli tutta la pazienza di cui sono capace? E sapete la cosa fantastica? Più riesco ad essere paziente, più mi viene da esserlo!
E io sono una che prima di avere figli pensava che fosse possibile, coi dovuti modi insegnare ai bimbi che devono stare al loro posto e a comportarsi come si deve! Che parole, solo a dirle mi viene da ridere di me stessa e della cultura pedagogica di cui ero impregnata.
Io non vedo alternativa: o si rispettano i figli e li si accetta, o si sceglie la violenza (fisica o verbale fa lo stesso). Certo che si può sbottare, e che si sbaglia, ma si può anche poi chiedere scusa. Se mi capita, non perdo l'occasione per farlo, senza giustificarmi, semplicemente dicendo a mio figlio che come mi sono comportata non va bene e che me ne dispiace tanto. Gli permetto di essere arrabbiato con me e poi quando vuole facciamo pace. Spero in questo modo che impari che quando si sbaglia bisogna prendersene la responsabilità.
A sentire l'esempio delle telefonate mi è venuto in mente quello che dice Gonzales in Besame mucho. Pensate di essere al ristorante con vostro marito, a un certo punto arriva qualcuno, si siede di spalle a voi, non lo vedete, non sentite che dice, e si mette a parlare con vostro marito e lui comincia a ignorarvi, o vi da ogni tanto un'occhiata e vi fa qualche cenno. Che fate dopo un po'? Non vi stufate e protestate per caso? Mettetevi nei panni di un bambino che è con voi completamente escluso dalla vostra conversazione visto che solo voi sapete con chi parlate e che cosa questa persona dice...
Perché non impariamo ad immedesimarci un po' di più?
Chiudo tornando all'inizio di questa discussione. Carlo ha usato il ciuccio fino a un anno e mezzo. Un giorno siamo andati al mare e io me lo sono dimenticato. Invece di comprarglielo nuovo ho provato a fare senza. Ha dormito tutta notte e non l'ha più chiesto. Una mia amica che pure l'aveva come me dato con rimpianto una volta mi ha detto: "Ha smesso di prenderlo quando io ho smesso di darglielo". Le sue parole mi hanno fatto tanto pensare e le trovo verissime. Il ciuccio compensa per un periodo breve o lungo qualcosa che manca, se è imprescindibile è solo per questo. Inutile inventarsi bugie, fare atti di forza, pretendere. Molto meglio provare 1) a fidarsi del bimbo e della sua capacità di rinunciare a un'abitudine ormai superflua, oppure 2) a prestare attenzione e dare quello che manca. Il ciuccio se ne andrà da sé.
Un abbraccio a tutte le mamme, uno speciale per quando vi trovate in difficoltà. Ciao,
Elisa

Avatar utente
mammafelice
Messaggi: 706
Iscritto il: sab nov 10, 2007 11:03 am
Controllo antispam: cinque
Località: provincia di torino
Contatta:

Re: togliere il ciucio

Messaggio da mammafelice » ven feb 27, 2009 10:23 am

Elisa, mi trovi d'accordo in generale, ma non proprio su tutto-tutto.
Anche mio figlio corre e gioca tranquillamente per casa, ha imparato ad arrampicarsi e fare la scimmia dove può, conosce la casa. Ma a differenza del tuo, il mio ha sempre avuto una fiducia smodata nel fatto che ci si può lanciare senza che succeda nulla, lui dalla scala (se la lasciassi per casa) semplicemente si butta giù, come se ci fosse il materasso sotto. Per questo l'ho tolta, non la lascio certo lì per passare il tempo a spiegare di non salirci da solo! E non è così perchè lo tengo nella bambagia: lui non ha mai avuto paura dell'altezza o di cadere e ti garantisco che io lo lascio cadere, gli lascio farsi le ossa, non sono una madre apprensiva. Ma il vizio di scappare, per esempio per la strada, non posso lasciarglielo aspettando che passi così com'è venuto! Ovviamente cerco di non arrabbiarmi, di non colpevolizzarlo, ma non posso fare altro che tenergli forte la mano anche se urla o piange (non lo fa sempre eh, ora faccio l'esempio estremo!) e dirgli (cercando di mantenere un tono serio, ma comunque calmo) che non deve scappare perchè è molto pericoloso. Non mi sembra di essere una madre repressiva per questo.
Però ti quoto assolutamente quando dici che se ti scappa di perdere le staffe chiedi scusa: assolutamente sì, cerco di dare l'esempio non sfogandomi mai nè con lui, nè col mio compagno, nè col computer, ma se capita, chiedo scusa! Mille volte scusa!
Per me vale la regola: non giudicare o criticare mai la persona (o bambino) ma solo l'azione, senza mai colpevolizzare. Ovvio che un bambino piccolo non deve sentirsi in colpa se si arrabbia per qualche motivo. Rispetto le sue emozioni, così come lui imparerà che anche gli adulti possono avere umori variabili :)

Avatar utente
Gato
Messaggi: 276
Iscritto il: gio giu 05, 2008 4:37 pm
Controllo antispam: cinque

Re: togliere il ciucio

Messaggio da Gato » ven feb 27, 2009 10:44 am

Elisa B. ha scritto:Ho imparato nel tempo a dire "no" il minor numero di volte possibile. E, quando devo impedire qualcosa che mette a rischio l'incolumità del mio piccolotto o la sicurezza delle cose che maneggia, cerco di non usare quella parola, ma di dirgliene altre: "aspetta un attimo", "fermati per piacere", "senti...". Non sto a dirvi quanto è più efficace. Ma so per esperienza come il "no" sia sempre sulla punta della lingua e ci vogliono attenzione, costanza e una ferma motivazione per riuscire a sostituirlo anche solo ogni tanto.
questa cosa che hai scritto mi ha davvero impressionato. Io avevo riflettuto sul fatto che i suoi continui NO non sono che una reazione al fatto che io stessa uso il NO troppo spesso. E, dopo aver letto la tua esperienza, ho provato a non usarlo.
MA E' DIFFICILISSIMO! Mi e' uscito di bocca UN MIGLIAIO di volte in un solo giorno, e' piu' forte di me!!! :oops:
Pero' se tu ce la stai facendo, forse e' possibile... D'ora in poi mi ci mettero' seriamente d'impegno.
agnese

Curry
Messaggi: 375
Iscritto il: gio feb 15, 2007 9:13 am

Re: togliere il ciucio

Messaggio da Curry » ven feb 27, 2009 1:00 pm

Certo che si può sbottare, e che si sbaglia, ma si può anche poi chiedere scusa
Anch'io chiedo scusa. L'unico problema è che io ne approfittassi troppo. Ovvero, siccome poi chiedo scusa, anche se mi scappa un no di più fa niente. Devo fare attenzione.
Ma spiegare funziona sempre, questo sì.

Su altre cose non potrei fare ciò che racconti. Quando parli del cambio, io non sarei riuscita ad accettare sberle e calci: avrei lasciato che si sfogasse, questo sì, anche urlando, ma non accetto che la rabbia passi dalla violenza fisica su altri, mai e su nessuno. Se invece intenedevi che si agitava e per questo ti urtava, è un altro conto. Se invece era una sberla diretta, mai l'avrei lasciata passare. E non l'avrei fermata nè con un "no" nè con un'altra sberla, ovviamente, ma con parole e azioni. Ovvero, se le parole non bastavano, potevo anche arrivare a lasciarlo com'era, metà vestito e metà no, ma mai avrei accettato di soprassedere su una cosa simile.
Questo per due ragioni. La prima, per me indiscussa, è che la violenza non si usa, e la impedisco sempre. Il secondo è il mio carattere, e con questo dobbiamo convivere: posso accettare di camminare su libri e macchinine, cosa che magari altri non sopportano, ma non una sberla datami volontariamente.
Tu dici che è passatat da sola, certo, però io mi chiedo perchè sia arrivata. Non è detto che il motivo si sia risolto, forse è ancora lì

Infine, il ciuccio: anch'io mi sono accorta che a volte glielo davo io. Allora ho aspettato per vedere cosa succedeva, ma lui si è sempre ricordato del ciuccio quando era a letto, e allora glielo davo. Anch'io pensavo di aspettare che smetta lui. In realtà il problema non è il ciuccio, ma se volesse qualcosa in cambio. Non so che alternative offrire, tipo pupazzi o libri. Mi piacerebbe potergli offrire altro, cui magari lui non ha pensato, per permettergli di fare una scelta, di cambiare se ne ha voglia, oppure no.

Elisa B.
Messaggi: 109
Iscritto il: sab gen 05, 2008 11:30 pm
Località: Padova

Re: togliere il ciucio

Messaggio da Elisa B. » ven feb 27, 2009 2:38 pm

Curry ha scritto:
io non sarei riuscita ad accettare sberle e calci: avrei lasciato che si sfogasse, questo sì, anche urlando, ma non accetto che la rabbia passi dalla violenza fisica su altri, mai e su nessuno. Se invece intenedevi che si agitava e per questo ti urtava, è un altro conto. Se invece era una sberla diretta, mai l'avrei lasciata passare. E non l'avrei fermata nè con un "no" nè con un'altra sberla, ovviamente, ma con parole e azioni. Ovvero, se le parole non bastavano, potevo anche arrivare a lasciarlo com'era, metà vestito e metà no, ma mai avrei accettato di soprassedere su una cosa simile.
Questo per due ragioni. La prima, per me indiscussa, è che la violenza non si usa, e la impedisco sempre. Il secondo è il mio carattere, e con questo dobbiamo convivere: posso accettare di camminare su libri e macchinine, cosa che magari altri non sopportano, ma non una sberla datami volontariamente.
Tu dici che è passatat da sola, certo, però io mi chiedo perchè sia arrivata. Non è detto che il motivo si sia risolto, forse è ancora lì
Sai, non posso dire che sia stato facile, ma sono sicura che sia stata la cosa giusta. Tu parli di violenza volontaria. Ecco, io sono sicura che lui le sberle che mi dava non me le voleva dare, non voleva farmi male, farmi rappresaglie, punirmi. Lui semplicemente non riusciva a fare altro. Se io gli avessi detto "questo che fai è sbagliato, non si fa, mi fa male" lui avrebbe capito semplicemente "tu non vai bene". Neppure lui sapeva che gli succedeva, perché si ribellava, era come se cercasse disperatamente di comunicare senza riuscirci. Se vuoi possiamo riflettere sulla forzatura che per certi bambini possono essere i vestiti e ancor più i pannolini in cui noi gli insegnamo a fare cacca e pipì (avessi saputo prima qualcosa dell'EC!). Oppure sul fatto che comunque per cambiarli li dobbiamo distogliere da qualcosa che li attrae o li assorbe completamente, che in genere siamo noi a decidere come e quando si cambiano e vestono (mi sono a volte chiesta che farei se mio marito arrivasse da me e mi dicesse: "ecco, ora ti metti questo e quest'altro e lo fai subito"). Oppure ho pensato che a volte il pannolino col suo contenuto (per quanto noi usiamo quelli di cotone) può bruciare e lui per non pensarci non se lo vuole togliere. I motivi di rifiuto possono essere tanti e io non sapevo, non capivo quale fosse quello giusto. In questa situazione io che faccio? Lo piglio di peso e faccio quel che devo fare. Sai che cosa significa dal suo punto di vista? Che gli do una inequivocabile dimostrazione di come io con la mia forza fisica possa piegarlo alla mia volontà in qualsiasi momento. Lascia perdere le mie giuste ragioni: che vuoi che ne sappia lui o che gli possa interessare in quel momento? Immaginati inerme nelle mani di un gigante che ti fa qualcosa che non vuoi e che non capisce quello che vorresti dirgli (lui per comunicare aveva "mamma" e "no" e il pianto), che fai? Non ti viene da smanacciare in giro e tirar calci? Come ti sentiresti così costretta e incompresa se pure ti dicessero "eh no, questo non si fa, mi dà fastidio?".
Ecco, io ho capito che troppo spesso noi applichiamo ai nostri figli il nostro punto di vista e non ci mettiamo nei loro panni. E così gli facciamo torto.
Anche lasciarlo lì, magari spazientita, lo avrei trovato ingiusto. Sarebbe stato comunque rifiutarlo in un momento di difficoltà. Anche questa secondo me è violenza. Da chi può aspettarsi di essere capito e amato un bambino se non da sua mamma? E chi è la persona più importante per un bambino se non la sua mamma? Chi ha su di lui potere di vita e di morte? Io so che posso schiacciarlo con un'occhiata: mi ricordo come si è coperto gli occhi disperato quando piccolino l'ho guardato con furore e come poi, tenendo gli occhi chiusi per non vedermi, ha cercato di stringersi a me per farsi proteggere da quella mamma arrabbiata.
Non posso essere santa e non sbagliare mai, ma devo essere sempre cosciente di quello che faccio e delle conseguenze del mio comportamento. Io sono l'adulta, lui il bambino, non mi stancherò mai di ripetermelo. Per insegnargli a rifuggire e respingere la violenza devo trovare dei modi non violenti. Non so se mi sono spiegata bene.

Con Mammafelice sono d'accordo. Lo dicevo, no?, che i bimbi sono diversi tra loro. Siamo noi mamme, che li studiamo e li conosciamo, che dobbiamo decidere come comportarci con ciascuno. Io volevo solo dire che l'ansia che si facciano male li può portare solo a farsi più male, non che non bisogna prestare attenzione, anzi: per poterli lasciar fare quello che vogliono da soli di attenzione bisogna farne, almeno all'inizio, molta di più, sulle circostanze e su sé stessi, per reprimere tutti gli "attento" che ti viene da dire. Ma, Mammafelice, tu che non sei ansiosa farai sicuramente quello che devi. Neppure io lascio che Carlo giri solo per strada. Magari dove non è trafficato a volte mi faccio aiutare a portare qualcosa o a spingere la bicicletta così lui è fiero della sua responsabilità e non si sogna di girare dove non dovrebbe.
Però a volte sento di dovergli riconoscere il diritto a fare le sue esperienze e anche a mettere in dubbio quello che gli dico. Io da piccola coi miei lo facevo sempre, sarà per questo che lo capisco. Vi faccio un esempio. Siamo stati malati quasi un mese, quindi niente uscite e bisognava inventarsi qualcosa per fare movimento. Noi quasi ogni giorno disfiamo il divano e coi cuscini e il pouf facciamo dei percorsi da scalare in salotto. Poi abbiamo un triciclo per girare per casa. Un giorno Carlo ha deciso che voleva andare col triciclo sul divano. Gli ho spiegato che non avrebbe funzionato e che sarebbe caduto giù. Lui mi ha guardato perplesso e ho capito che, appena avessi girato l'angolo, ci avrebbe provato. Allora ho messo cuscini per terra dappertutto e l'ho lasciato provare. Ovviamente è caduto col triciclo dal divano e si sarà anche fatto un po' male, per quanto sia caduto sui cuscini. Più che altro però piangeva perché non aveva funzionato. L'ho consolato con dolcezza, ho evitato di dirgli "visto, te l'avevo detto" e, quando l'ho visto calmo gli ho solo chiesto se pensava di volerlo rifare. Mi ha guardato serio e mi ha detto "no". Che volete? conosco la testa duro di mio figlio. Se gli avessi impedito di fare quello che voleva, se gli avessi fatto pesare la sua idea balzana, avrei solo innescato una lotta tra la mia e la sua volontà. Visto che potevo permettermelo, ho rispettato il suo desiderio di fare la prova e lui ha imparato da solo la lezione senza aggiungere allo scorno personale la mortificazione del mio giudizio. Non sempre le cose possono andare così lisce e così bene, ma credo che si debba sempre essere disposti a vedere se si può provare.
Io mi fido di quella testolina dura, non voglio dirle che cosa deve pensare, voglio che sia libera di impararlo da sola. Se ci si mette nella disposizione giusta, ci sono infinite occasioni di fornire questa possibilità. Ma, se si parte dal presupposto che i bimbi son furbetti, secondo me si va poco lontano.
Ciao, care mamme (è dura, è dura, lo so!),
Elisa

pulcinafiamminga
Messaggi: 178
Iscritto il: mer dic 10, 2008 12:10 am

Re: togliere il ciucio

Messaggio da pulcinafiamminga » sab feb 28, 2009 1:30 am

Premetto ancora non ho letto tutto, sono arrivata a Silvia che dice:
Io confermo parola per parla tutto ciò che ho detto. A noi SEMBRA che lo facciano apposta, che ci sfidino, ecc. Ma la malizia dell'interpretazione ce la mettiamo NOI.
Peccato veramente che non ci sia molto materiale in italiano su questi argomenti, un po' stiamo cercando di rimediare con nontogliermiilsorriso, ma non è facile separare il "buon" materiale dal ciarpame.
Un libro tradotto anche in italiano secondo me fondamentale in questo è Il concetto del continuum di Jean Liedloff.

Lei è stata degli indiani per peiodi lunghi e li ha studiati anche e sopratutto molto in come trattano i bimbi piccoli. Apre gli occhi. E' la nostra cultura/società che vuole che crediamo che i bimbi siano furbi, vogliono metterci alla prova, vedere fin dove arrivano ecc ecc --- nella natura pura dell'essere umana questa cosa non c'è -- i bimbi per natura loro sono socievoli e vogliono aiutare, diventare grandi, essere inseriti. Io non mi esprimo bene mi rendo conto. La Liedloff dice che bisogno aver fiducia nella natura sociale innata dei banbini, aspettarsi che siano sociali, perché lo SONO. E che è solo l'aspettativa dei grandi che loro invece sono birbi ecc che fa che loro ASSECONDANO quest'aspettativa.

Da leggere assolutamente. Tra l'altro c'è un topic lunghissimo su questo forum, mi ricordo adesso, che scema :shock: :? :lol: :mrgreen:

Voglio dire: prima di trattare mio figlio come un birbante che "me la fa", m'informo. La natura perché farebbe dei cuccioli antisociali? sarebbe controproducente, un nonsense. E' la società che li definisce così, e noi ci crediamo tutti, e siccome l'essere umano è un essere creativo, i piccoli finiscono per vestirsi di quel ruolo lì -- perché vogliono addattarsi alle aspettative! il chè poi fa credere agli adulti che siano effettivamente birbanti, ed il cerchio vizioso è nato e perpetuato.

Personalmente provo e proverò a spezzarlo nel rapporto con mio figlio.



pulcinafiamminga.

pulcinafiamminga
Messaggi: 178
Iscritto il: mer dic 10, 2008 12:10 am

Re: togliere il ciucio

Messaggio da pulcinafiamminga » sab feb 28, 2009 2:55 am

Mamma mia, era meglio che prima leggevo tutto, invece di postare la mail precedente. Che bella discussione, davvero!!

Ci sono mail di Silvia e Elisa che mi metterò da parte per quando sarà necessario.

A parte che lo è già ora, non tanto nei confronti del piccolo (11 mesi), ma io non sono proprio una santa nell'autocontrollo --- stranamente, prima quando ero da sola mi veniva decisamente meglio, mi riputavo una calma che difficilmente si arrabiava, ed era così; da quando sono in coppia è più difficile, e anche in gravidanza, e i primi mesi, e ... ma forse succede proprio per farmi prendere coscienza di rabbia rimossa e per lavorarci sopra?

Decisamente mi devo leggere Gonzales, Juul, Miller.


Grazie.

pulcinafiamminga

silviasco
Messaggi: 143
Iscritto il: lun apr 28, 2008 6:04 pm

Re: togliere il ciucio

Messaggio da silviasco » sab feb 28, 2009 9:59 am

Riporto qui un pezzo bellissimo di Maria Montessori, postato su una lista da una mamma di Nontogliermiilsorriso. E' illuminante per chi si preoccupa dell'importanza della "buona educazione":

Come correggere il bambino
quando ci disturba mentre siamo
occupati in cose serie e importanti
che il bambino non può comprendere?

Come correggere l'adulto che
interrompe il bambino quando si
occupa di cose delle quali l'adulto
non comprende ancora l'importanza?


Che fare per impedire al bambino
di svegliarsi presto la mattina e
interrompere così il sonno dei suoi
genitori bisognosi di riposo?

Che fare per impedire agli adulti
quella pretesa veramente tirannica
di condannare ad un sonno forzato
il bambino che ha riposato abbastanza?


Come indurre il bambino a mangiare
quando vi si rifiuta?
È una vera difficoltà quella di ottenere
dal bambino che si nutrisca
convenientemente.

Come persuadere l'adulto che
il bambino non deve essere
obbligato a mangiare sempre cose
che non gli piacciono e a mangiarle
quando all'adulto sembra a ciò
il tempo più opportuno?

isolde
Messaggi: 198
Iscritto il: sab ago 04, 2007 11:18 am

Re: togliere il ciucio

Messaggio da isolde » lun mar 16, 2009 1:09 am

Salve a tutti
mi inserisco nella conversazione perche' anch'io ho molti dubbi sul ciuccio.
Credo che poi la conversazione abbia preso un altra piega ma questo e' un argomento che non ho ancora ben approfondito.
Allora .. dicevo che ho un bimbo di 22 mesi e usa il ciuccio da quando e' nato ( perche' in ospedale glielo davano con il miele... lasciamo perdere!!!)
A dire il vero in alcune situazioni lo trovo una vera comodita' ma nell'ultimo periodo oltre ad aver notato che di giorno quando NON E' CON ME non lo cerca affatto, ha le due palette divise.
Sto pensando di portarlo da un dentista perche' ho l'atroce dubbio che sia colpa del ciuccio.
Che dirvi alcune signore che conosco mi hanno riportato le loro " passate" esperienze : mi raccontavano appunto ,che i figli da piccoli hanno portato il ciuccio fino a tre anni inoltrati e che poi da adulti non hanno avuto problemi dentistici.
Ora il problema lo affronto cercando di distrarlo il piu' possibile e di uscire senza il ciuccio.
Ovvio che per la nanna ciuccio e nastrino pomeriggio e notte.ciao a tutti

osmanto
Messaggi: 764
Iscritto il: gio lug 17, 2008 9:58 am
Località: Narnya

Re: togliere il ciucio

Messaggio da osmanto » lun mar 16, 2009 3:11 pm

isolde ha scritto: A dire il vero in alcune situazioni lo trovo una vera comodita' ma nell'ultimo periodo oltre ad aver notato che di giorno quando NON E' CON ME non lo cerca affatto, ha le due palette divise.
Sto pensando di portarlo da un dentista perche' ho l'atroce dubbio che sia colpa del ciuccio.
Che dirvi alcune signore che conosco mi hanno riportato le loro " passate" esperienze : mi raccontavano appunto ,che i figli da piccoli hanno portato il ciuccio fino a tre anni inoltrati e che poi da adulti non hanno avuto problemi dentistici.
I problemi dentistici con il ciucio si avevano maggiormente con i ciuci "vecchio stampo", quelli di ultima generazione (tondi sopra e sagomati sotto) sono studiati appositamente e non dovrebbero dare problemi. Se ha i dentini davanti divisi non mi sembra grave. Solitamente i denti "storti da ciucio" presentano come uno spazio per il ciucio in basso, non sono divisi in mezzo. Questa mi sembra una cosa normale, una sua caratteristica a prescindere dall'uso del ciucio.

Osmanto

Elisa B.
Messaggi: 109
Iscritto il: sab gen 05, 2008 11:30 pm
Località: Padova

Re: togliere il ciucio

Messaggio da Elisa B. » lun mar 16, 2009 8:32 pm

La maggiorparte dei bambini piccoli che conosco ha i dentini davanti divisi, pure Carlo li ha, pure io li avevo e ora sono perfettamente uniti.
I denti col passare del tempo tendono a spostarsi inesorabilmente in avanti, avere un po' di spazio tra uno e l'altro può essere un vantaggio perché così non si spingono a vicenda. Poi sono così carini! A me fanno tenerezza.
Ciao,
Elisa

osmanto
Messaggi: 764
Iscritto il: gio lug 17, 2008 9:58 am
Località: Narnya

Re: togliere il ciucio

Messaggio da osmanto » mar mar 17, 2009 11:19 am

non è vero che i dentini spingono in avanti. Il mio se li è rotti tutti e due quelli davanti (tolti con la radice!!!) e lo spazio è rimasto esattamente come prima, e ora che sta crescendo, si allarga lo spazio per far posto a quelli definitivi che verranno giù tra qualche anno.
Sono i denti DIETRO che spingono in avanti per riempire gli spazi vuoti (ad esempio se ti manca un molare), non quelli DAVANTI che chiudono gli spazi (se mancano gli incisivi), così mi ha spiegato la dentista infantile.

Elisa B.
Messaggi: 109
Iscritto il: sab gen 05, 2008 11:30 pm
Località: Padova

Re: togliere il ciucio

Messaggio da Elisa B. » mar mar 17, 2009 11:37 am

Io non dicevo dei denti davanti, ma proprio quello che hai detto tu. Mi sono espressa in modo poco chiaro. Tutta l'arcata tende a spostarsi in avanti per effetto della spinta dei denti dietro. Ma è un processo lunghissimo che continua tutta la vita. 10 anni fa avevo i due palettoni perfettamente allineati. Oggi il sinistro è lievemente più in avanti dell'altro pèerché a destra ho un piccolo spazio tra il secondo incisivo e il canino che a sinistra non c'è. E' il dentisata che me l'ha spiegato, da sola non ci sarei arrivata.
Bisogna pensare poi che i denti definitivi sono di più e più grandi e questo comporta un nuovo equilibrio degli spazi.
Le mie foto a 2 anni mostrano una bimba con la fessura tra i denti, quelle a 8/10 no.
Ciao,
Elisa

Rispondi