NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

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annuc
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da annuc » gio nov 20, 2008 10:24 pm

Non sono d'accordo su alcuni punti che riguardano il libro della hogg: secondo me non è un libro che divulga la cultura del distacco madre bambino, anzi insegna ad ascoltare il pianto del bimbo per capire quello di cui il neonato ha bisogno e rispondere di conseguenza. E' vero che la hogg consiglia di dare delle regole, ma non sono regole ferree e cmq il suo tono non è assolutistico od impositivo. Quello che ho avvertito io come messaggio generale è "mamme potete fare in questo modo o in quest'altro, oppure fare una via di mezzo: l'importante è che siate consapevoli delle conseguenze delle vostre scelte" Per es: scegliete di abituare vostro figlio ad addormentarsi alla tetta? va benissimo, l'importante che poi non vi stufiate.... perchè all'inizio può non pesare poi alla lunga magari..... allora meglio pensarci prima! Lei dice la sua... come tutti quelli che scrivono un libro; chi legge dovrebbe farlo con spirito critico. A me è piaciuto per il tono non categorico ed impositivo e l'ho trovato utile, ma non indispensabile, come tutto del resto!

Un'ultima cosa riguardo al fatto che sarebbe impossibile viziare un neonato...... è vero... ma è anche vero il fatto che i bambini, anche piccolissimi, sono abitudinari e quindi......

pulcinafiamminga
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da pulcinafiamminga » mar dic 30, 2008 6:48 pm

Silvia + Irene 12/05/08 (metodo EASY? no, grazie! Eat: allattata a richiesta; Activity: non ricordo che dice ma di attività ne fa quanta ne vuole; Sleep: dorme quando ha sonno e comunque a portata di tetta; You: siccome ho deciso di essere madre sono consapevole che non c'è più solo "you", ma semmai "we", e ne sono ben felice!)

P.S.: mia figlia è la prova provata che è impossibile viziare un neonato. Ha avuto talmente tanto contatto ed è talmente tranquilla e sicura di sé che i casi sono due: o era così di carattere (ed allora tutto il contatto che ha avuto non le ha "rovinato" nulla di nulla), oppure, più probabilmente, è così tranquilla anche grazie a tutto ciò che ha avuto, e forse se ne avesse avuto di meno avrebbe avuto qualche problemino di più.

E davvero mi fermo perché ogni volta che rileggo mi vengono in mente altre cose!! Che sarò felice di condividere se lo vorrete!!silviasco


cara Silvia, mi sono fermata al tuo messaggio, non ho ancora letto il resto (troooppo da leggere su questo forum per i nuovi!!!), ma ti ripeto che mi riconosco in te, sembra di leggere me stessa..... fa piacere!! intanto i libri che scrivi non li conosco ancora, forse cercherò questo Juul. Non conosco neanche la Hogg, per fortuna :D .
Vado a istinto per ora, non ho letto molto sull'essere genitori (i confronti in internet come questi forum a parte!). Un giorno alcuni mesi fa mi sono scritta la mia linea da seguire, ve ne traduco qualche frase:
Reagire ai suoi bisogni. Non: pensare che io sappia meglio di lui di cosa lui abbia bisogno. Quindi ascoltarlo e reagire ai suoi segnali. Non imporre nulla. Lui sa di cosa ha bisogno e quando. = fiducia in lui. Allora lui imparerà ad aver fiducia in se stesso. E non verrà distaccato (allontanato) dalle sue verità per aver poi difficoltà a conoscere le proprie priorità, a sapere cosa vuole ed a fare cosa vuole (cosa vuole nel profondo, non sto parlando di cappricci). Che lui invece sappia che quando fa qualcosa (dà un segnale di un suo bisogno), arriva una risposta - che quindi c'è communicazione, e che le sue azioni hanno resultato. Quel che vale nel piccolo adesso sarà valido più tardi nel grande. Se verranno ascoltati i suoi 'piccoli' bisogni ora, egli imparerà ad ascoltare i suoi grandi bisogni, ed avrà l'abitudine di rispondervi.

Questo è quello che gli auguro, anche perché ne avrei avuto bisogno io credo, da piccolina... e poi da grande....


pulcinafiamminga

pulcinafiamminga
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da pulcinafiamminga » mar dic 30, 2008 7:06 pm

dimenticavo.... silvia, anche noi facciamo C!
è proprio l'EC che mi ha messo "sulla strada", e l'allattamento a richiesta naturalmente, ma l'EC di più perché è inusuale e ti vai ad informare; poi perché con un neonato EC vuol dire stare sempre all'ascolto, fa pipì di continuo :lol:

pulcinafiamminga

sole75
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da sole75 » mar dic 30, 2008 8:54 pm

Molto interessante questo topic :P
io mi sento in sintonia con silviasco e pulcinafiamminga. Grazie per quello che avete scritto. Leggendo silviasco mi sembrava di "udire" le mie stesse parole...anche la loro "foga" alle volte...perché anche a me è capitato (e capita) di esprimermi in maniera troppo focosa sugli argomenti che mi stanno a cuore :wink:

Anche con alcune mie amiche ho avuto il problema che loro vivessero quasi come un' "accusa" di non essere "buone" madri le storie di maternage che raccontavo... Insomma, la prendevano male: se io dicevo che, secondo me, è naturale e innato un contatto continuo coi propri figli, loro subito volgevano la frase, dicendo: allora tu pensi che noi siamo madri snaturate? Ma che si deve dire? Se uno il confronto lo porta su questo piano diventa davvero difficile. Del resto io mi son dovuta spesso sentir dire: Pensaci, probabilmente non è per tua figlia che lo fai, ma per una TUA esigenza egoistica, sei TU che hai bisogno di lei, che la vuoi vicino a te, che non la lasci andare (e dove dovrebbe andare poi a pochi mesi?!!!!) NON E' ASSURDO PURE QUESTO? Sentirsi accusare di egoismo quando si cerca di rispondere e al proprio istinto atavico di non separasi dai figli.
Altro punto, secondo me, è questo: se è vero che NON fa male al bambino esser separato dal genitore, perchè non ci affidiamo a lui? SE SCEGLIE di NON esser allattato a richiesta, di NON dormire con la mamma, di NON aver la tetta sempre quando lo desidera, di NON esser portato ma esser lasciato solo nella culla, allora vuol dire che per lui è NATURALE e FISIOLOGICO NON AVERE QUESTE COSE. Ma se invece, il bambino, lasciato libero di scegliere, QUESTE COSE LE VUOLE, allora che significa???? Che il bambino nasce snaturato e va riportato alla naturalità? Oppure che la sua naturalità è proprio quella?????? E noi mamme cosa vogliamo? vogliamo agire nella naturalità del bambino o no? Questo per me è il punto essenziale. NON esistono compromessi: o si segue la naturalità del bambino o non la si segue, ma non esiste più di una naturalità!!!

Un bacio a tutte
Sole

pulcinafiamminga
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da pulcinafiamminga » mer dic 31, 2008 2:05 am

ciao Sole! :) d'accordissimo con te anche su quest'argomento (oltre che sulla scuola familiare)!!
vorrei aggiungere qualche riflessione sul "venir su bene lo stesso".
anch'io sono figlia degli anni 70 e 'di consequenza' ( :!: :!: ) ho vissuto le esperienze tipo culla/passeggino e niente fascia o dormire con la mamma (tant'è che mia madre adesso non condivide assolutamente questa nostra scelta), svezzamento precoce (pappe a partire dai 4 mesi) e comunque niente seno a richiesta (a mia madre 'finiva' sempre il latte a 3 mesi, chissà com'è, ma comunque lei seguiva i dettati degli orari fissi per le poppate che allora erano proposti da tutto il corpo medico :evil: ), piangere: e vabbè è normale che i piccoli piangano, non bisogna cedere sennò diventi schiava e loro piccoli tiranni :twisted: .
VOGLIO PREMETTERE che mia madre è una persona davvero eccezionale, una madre-bestia, e questo è inteso come un complimento, voglio dire lei voleva i figli, ne voleva 10 :!: sono diventati 5 (3 propri e 2 addottivi), e ci ha amati e continua ad amarci con un amore senza limiti. Davvero ci sono solo poche cose che avrei da ridire sull'educazione che ho avuto, sono stata fortunatissima di essere nata in questa famiglia, per tanti versi fuori dalla norma e culturalmente apertissima e ricca. E sono (siamo) venuti su bene, senz'altro! :wink:
Eppure, eppure, eppure.... io conosco dentro di me sensazioni e emozioni di sottofondo che influenzano di molto la mia vita, che da quando ho il mio bimbetto e vivo questa relazione come la vivo io (tipo come silviasco e sole), pian piano vado scoprendo come consequenze di mancanze di allora, da picolissima -- almeno credo proprio che sia così, ovviamente non ho prova scientifica ma solo il mio sentire profondo.
Vedi, mia madre mi AMAVA tantissimo, ma io credo che il suo amore comunque in qualche modo mi sia mancato! ancora oggi, se sono in difficoltà so in teoria che posso parlare/chiedere a mia madre e che lei ci sia sempre per me, ma è come se lo sapessi sopratutto in teoria, e meno in pratica, nonostante che lo abbia vissuto tante volte da adulta. Voglio dire, so che c'è ma nel profondo di me, a livello inconscio forse, questa convinzione non è poi così forte, tant'è che per esempio quando mi sono trovata in grande difficoltà a 20 anni, non ne ho parlato con lei, e quando mi trovo in difficoltà in generale anche oggi, mi devo sempre convincere con la ragione che posso parlarne con lei. E' come se a qualche livello mi sia mancata la sicurezza del suo amore, che pure era reale sempre. E' come se non mi sia arrivato a quel livello. Ed io so qual'è questo livello: quello corporeo, quello puremente fisico. So, sento dentro di me, che mia madre fisicamente mi sia mancata, e che dunque l'amore suo esistente io non l'ho sentito quando ne avevo bisogno, a livello fisico, cioè da piccolissima. Vedi: se non mi arriva il suo amore, potrà essere grande quanto vuole, per me è come se non esistesse. Se io desideravo il suo abbraccio, il suo seno, la sua vicinanza, e lei mi lasciava sola senza rispondere, io che conclusione dovevo fare? l'amore che chiedevo era assente.
Sono sicura che quelle sensazioni che io mi porto dietro da 'sempre': una vaga convinzione che "i miei sforzi non aiuteranno", una disorientazione nei miei stessi confronti, che fa sì che tante volte non so quale sia 'la mia strada' nella vita, cosa sia importante per me e cosa no, la mancanza di energia per andar dietro a scopi personali con forza, insomma il suolo sotto i piedi che in certi punti vacilla o è inesistente, ebbene, so che tutto ciò non avrebbe dovuto essere, e che sarei "venuta su meglio" senza.
Assolutamente non voglio colpevolizzare mia madre per questo!! lei ha fatto secondo le sue sapienze, ha dato tutto, perché mi/ci amava. Lo sbaglio non era il suo, era culturale, di massa, quello della società occidentale che si è scordato di alcune esperienze di base. Colpa di nessuno, fatti della vita e del percorso dell'umanità.
Vorrei però evitare a mio figlio queste sensazioni di mancanza di sottofondo. Per questo gli dò la mia vicinanza fisica, quanto la vuole, e per quanto la vorrà. Non dimenticherò più una frase letto su un altro forum come questo, e che mesi fa mi ha aiutato molto a riflettere e a scegliere la strada: diceva che l'indipendenza può essere solo consequenza di bisogni soddisfatti. in altre parole: se esiste un bisogno insoddisfatto, non ci potrà essere indipendenza. Difatti, si sarà dipendenti della soddisfazione di quel bisogno, pure in età adulta...
Anche un'altro concetto incontrato in quel forum mi è rimasto nelle orecchie: si parlava di sicurezza, l'ossessione dei nostri tempi. Ma diceva che è importante dare la SENSAZIONE di sicurezza al bambino, che non necessariamente coincide con la 'sicurezza scientifica moderna' -- per esmpio se tu sai come mamma che tuo figlietto è pefettamente al sicuro nella sua culla, bene TU lo sai ed avrai ragione quanto vuoi, ma la sensazione che LUI ha non è quella di sicurezza benché quella di abbandono, maggiormente se viene lasciato a piangere :( . E' solo un'esempio, ci sarebbe da ragionare, magari in un'altra discussione.

saluti notturne :wink:

pulcinafiamminga

sole75
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da sole75 » ven gen 02, 2009 5:49 pm

Ciao pulcina!!!!!
Sono d'accordo con te: conosco perfettamente la sensazione di cui parli. Anch'io sono figlia degli anni 70, sono stata tolta a mia madre appena nata, messa su un lettino da sola, lontano dal suo corpo, dal suo calore.... e quando finalmente lei mi ha preso ha seguito tutti i preconcetti dell'epoca, lasciandomi ore a piangere in un'altra stanza e allattandomi ogni 3 ore (magari svegliandomi), finché, alla fine, ho cominciato a non prender più peso e nel giro di poco tempo (meno di tre mesi) il pediatra ( :evil: ) le ha fatto credere che non aveva latte....
Ho ben presente la sensazione di cui parli, la sensazione che comunque ti manca qualcosa, che c'è un'insoddisfazione e soprattutto un'insicurezza di fondo. E quindi sono certa che - ammesso che sia vero che "io sia venuta su bene comunque", sicuramente sarei potuta venire su meglio, intendendo con questo "meglio" non più fi..a o con più lauree, ma principalmente più serena.
E che grande regalo sarebbe poter dare ai propri figli una "riserva di serenità" a vita!!!!

Le cose di cui parli sono anche trattate nel libro di Willi Maurer, La prima ferita

E' dura prendere atto del fatto che a noi è mancato qualcosa e che ci porteremo dietro questa mancanza per sempre, ma il prenderne coscienza è anche un modo per spezzare questa catena e per orientarci verso scelte diverse per i nostri figli. Willi Maurer addirittura sostiene che questo possa essere la nostra ancora di salvezza e il nostro riscatto: la "ferita" creatasi col distacco dalla mamma alla nascita si può forse risanare se da genitori riusciamo a superare questo trauma e a non spezzare l'imprinting con nostro figlio, tenendolo presso di noi costantemente dal momento della nascita per tutto il periodo primale e oltre.
pulcinafiamminga ha scritto:si parlava di sicurezza, l'ossessione dei nostri tempi. Ma diceva che è importante dare la SENSAZIONE di sicurezza al bambino, che non necessariamente coincide con la 'sicurezza scientifica moderna' -- per esempio se tu sai come mamma che tuo figlietto è pefettamente al sicuro nella sua culla, bene TU lo sai ed avrai ragione quanto vuoi, ma la sensazione che LUI ha non è quella di sicurezza bensì quella di abbandono, maggiormente se viene lasciato a piangere
Quoto quello che hai detto, non si poteva spiegare con parole migliori!

Ciao e buon 2009
Sole

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annuc
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da annuc » sab gen 03, 2009 9:08 am

sole75 ha scritto: tenendolo presso di noi costantemente dal momento della nascita per tutto il periodo primale e oltre.Sole

E come vivo? D'aria? E i soldi per campare come li faccio? Quindi cosa vorrebbe dire che i figli delle madri di serie B (che devono lavorare) sarebbero dei futuri.... "disadattati"? Sentite questi discorsi credo che siano sullo stesso livello di quelli degli anni 70. Ma una via di mezzo no?!?! :x

pupi
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da pupi » sab gen 03, 2009 7:06 pm

ciao Laura,
tanta solidarietà innanzitutto! Se ti può consolare il mio piccolo Pietro non ha mai dormito fino a 14 mesi... quello che mi sento di consigliarti, per esperineza diretta è di provare a capire se qualcosa lo turbi e magari se non ci sia un motivo dietro alla sua "insonnia".. ti dico questo perché per esperienza diretta il problema di Pietro era un reflusso gastroesofageo senza sintomi evidenti che gli impediva di dormire sereno... io ho trovato una soluzione con l'osteopatia e dopo poche sedute siamo tornati a dormire... questo per dirti che magari non è questione di metodo, ma di un piccolo disagio che tiene sveglio il tuo cucciolo..
noi ora dormiamo sereni anche se qualche risveglio durante la notte capita, ma è assai rapido e passa in fretta!
Ti auguro di trovare la strada che fa per te.. a prescindere da quello che può essere un metodo piuttosto che un altro...
in bocca al lupo
Vale

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getaboutoz
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da getaboutoz » lun gen 05, 2009 12:38 pm

annuc ha scritto:Non sono d'accordo su alcuni punti che riguardano il libro della hogg: secondo me non è un libro che divulga la cultura del distacco madre bambino, anzi insegna ad ascoltare il pianto del bimbo per capire quello di cui il neonato ha bisogno e rispondere di conseguenza. E' vero che la hogg consiglia di dare delle regole, ma non sono regole ferree e cmq il suo tono non è assolutistico od impositivo.
Sono assolutamente d'accordo con te, e con la Hogg ..
Accorrere al pianto del bambino è giusto per non scombinare il suo equilibrio, però bisogna cercare di capire il motivo del pianto prima di attaccarlo alla tetta, perchè non sempre è fame, a volte è freddo o caldo, o semplicemente noia (sembrerà assurdo, ma anche un bambino di un mese può annoiarsi..), e per tutte queste cose non basta la tetta..
Parlo con così tanta sicurezza xchè ho potuto confrontare la mia bimba (che di sicuro è una bambina tranquilla e "angelica" x tornare alla Hogg..) con il figlio di un'amica nato venti giorni prima della mia..
Lei all'inizio ad ogni pianto lo attaccava al seno, a volte ogni ora e mezza (e stava attaccato 40 minuti, quindi c'erano 40 minuti di stacco tra una poppata e l'altra..) massimo due, anche di notte.. Lei ha continuato così e anche se il pediatra le ha fatto iniziare lo svezzamento molto presto (all'inizio del 5° mese) ancora oggi (che ha 9 mesi) si sveglia di notte ogni tre ore per ciucciare e di giorno al max dopo due ore dal pasto sta di nuovo attaccato alla tetta..
Ripeto, io mi ritengo molto fortunata xchè Giulia ha sempre dormito, xò, forse un pò il merito è anche nostro, mio e di mio marito.. soprattutto il primo mese l'abbiamo osservata molto, l'ho comunque allattata a richiesta, ma a volte le è bastato un abbraccio oppure che le togliessimo la tutina xchè aveva caldo, x consolare il suo pianto..
Ora ha quasi nove mesi e da otto (quando aveva circa un mese) dorme tutta la notte, si addormenta da sola nel suo lettino ed è una bambina tranquilla e serena, tanto che la porto con me quando vado dai miei pazienti.
annuc ha scritto:chi legge dovrebbe farlo con spirito critico.
E mi sento di aggiungere .. piuttosto che criticare e sparare a zero..
annuc ha scritto:Un'ultima cosa riguardo al fatto che sarebbe impossibile viziare un neonato...... è vero... ma è anche vero il fatto che i bambini, anche piccolissimi, sono abitudinari e quindi......
Noi adulti siamo abitudinari, quindi credo sia normale che un bambino che non fa altro che osservarci e copiarci, lo sia a sua volta.. :)
Studi di neuropsichiatri infantili hanno provato che un bambino fino a due anni non si vizia, anzi, l'esatto contrario.. Più contatti ha nei primi due anni di vita, meno ne avrà bisogno man mano che crescerà, e sarà più indipendente, sicuro di sè e meno pauroso nei confronti "del mondo" che lo circonda..
Molti credono che il primo anno sia il più importante nella vita del bambino, xchè inizia a mangiare, a camminare etc etc.., invece (sempre in base a quanto ho studiato..) il più importante per lo sviluppo psicologico e psicomotorio è proprio il secondo, quindi da uno a due anni è il periodo in cui andrebbe maggiormente seguito e supportato nelle sue "scoperte"..

E io Spero tanto di riuscire a conciliare la crescita della mia cucciola con il lavoro (che purtroppo è necessario..), e continuare a seguirla come ho avuto la fortuna di poter fare in questi primi otto mesi..

Un abbraccio a tutte :D

sole75
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da sole75 » lun gen 05, 2009 3:08 pm

annuc ha scritto:
sole75 ha scritto: tenendolo presso di noi costantemente dal momento della nascita per tutto il periodo primale e oltre.Sole

E come vivo? D'aria? E i soldi per campare come li faccio? Quindi cosa vorrebbe dire che i figli delle madri di serie B (che devono lavorare) sarebbero dei futuri.... "disadattati"? Sentite questi discorsi credo che siano sullo stesso livello di quelli degli anni 70. Ma una via di mezzo no?!?! :x
Chi ha parlato di "disadattati"?!! Io e pulcina portavamo le nostre personali esperienze di "figlie",...ma non credo che ci sentiamo delle disadattate, o forse tu pensi che lo siamo, annuc? :wink:

Anche la storia di madri di serie A e di serie B ha un po' stufato, sinceramente! Ogni volta che madri che hanno fatto la scelta di allattare a lungo i figli, di non mandarli al nido, di rinunciare al lavoro per stare con loro, di vivere il "continuum", ecc ecc dicono la loro, le altre insorgono sentendosi etichettate come madri di serie B.
Ma chi l'ha detto???? Ognuno fa le sue scelte e le fa in base a come si sente di vivere.

Se in una famiglia si ha la fortuna di essere in 2 genitori, si può fare la scelta che sia uno solo a lavorare. Di questo si è già parlato ampiamente in altri topic. E comunque non è necessario che il solo genitore che lavori porti a casa uno stipendio stratosferico. non è così nel nostro caso, per esempio. Il mio compagno è tecnico teatrale: non ha un'entrata fissa, guadagna in base agli spettacoli, a volte ce ne sono tanti, a volte sta fermo per un mese intero. Semplicemente abbiamo organizzato la nostra vita in maniera da starci nei conti. Soprattutto facciamo tanta autoproduzione: orto, pane, detersivi.... acquistiamo dai contadini, non mangiamo quasi mai carne...Insomma, noi il risparmio lo facciamo così.
comunque non era questo il tema.
Quando io dico che c'è chi segue la "naturalità" del bambino e chi non la segue, non dico che chi la segue sia di serie A e chi non la segue è di serie B (anzi, magari poi si scopre che il bambino "del progresso" abbia più chance di quello "naturale"...), però, convenite con me sul fatto che il bambino un suo istinto innato e atavico ce l'abbia?E che questo istinto gli dice di voler stare sempre e solo aggrappato alla sua mamma e di nutrirsi al suo seno e di ciucciare le sue golosissime tette tutte le sante volte che gli garba, che sia per fame, per sete, per sonno, per consolazione o per quello che volete voi?E che questo istinto gli dice che l'unico posto sicuro per lui di giorno e di notte è vicino alla sua mamma....e dopo qualche tempo (quando scoprirà che esiste anche lui) vicino al suo papà? Siete d'accordo su questo, indipendentemente dalle vostre scelte personali? O pensate che il bambino nasce non vedendo l'ora di esser separato dalla sua mamma, gradisce la sua cameretta tutta in stile, con la culletta in legno della nota marca (pagata fior di euro), col tappetino, i quadri alle pareti, le tendine abbinate....Ma secondo voi a un bimbo appena nato che gliene frega di tutto questo? e soprattutto il suo istinto innato è quello di attaccarsi a una tettarella di gomma????
A me non sembra di dire niente di eretico nell'affermare che alcune scelte vanno incontro alla naturalità del bambino, altre no. Poi, detto questo, può essere che si riesca ad essere una pessima madre pur rispettando l'istinto del bambino.

Poi ognuno fa le sue scelte, nelle sue possibilità: c'è chi cercherà una mediazione, come dice annuc, una via di mezzo, ma non per questo si deve parlare di "giusto mezzo". Perché "giusto mezzo"? Se riesco, gli do tutto quello che credo possa fargli bene, se non posso cerco il compromesso, ma certo non vado a pensare che la scelta più radicale sia quella sbagliata proprio in quanto radicale (qua non siamo nell'ambito delle filosofie partitiche :wink: )

Tante di noi, davanti a un cuccioletto, un cagnolino di 2-3 mesi ci commuoviamo e lo riempiamo di coccole, e non smetteremmo mai, e ce lo teniamo in braccio, e a sentirlo piangere, non abbiamo cuore di lasciarlo a dormire in un'altra stanza e ce lo lasciamo venire vicino al letto, qualcuno persino sopra il letto. Eppure un cagnolino di 3 mesi è ben più maturo di un cucciolo d'uomo di 9 mesei. Un cagnolino è perfettamente stabile sulle sue zampe, è autonomo nel movimento, se lo collochi dove non gli piace, può facilmente andarsene da lì e venirti a cercare, se gli si lascia cibo o acqua a disposizione, può soddisfare autonomamente il suo senso di fame o sete. Ed è in grado di espletare i suoi bisogni, senza il vostro aiuto (anche se magari li fa non proprio dove vorreste!!! :mrgreen: ). Ciò nonostante il cuccioletto di 3 mesi ci fa più tenerezza di nostro stesso figlio. Non esitiamo a mettere un bambino ben più piccolo di 9 mesi dentro una culletta, dalla quale non si può muovere (lui dipende completamente da noi per tutto, anche per gli spostamenti), decidiamo noi per lui quando prenderlo, quando dargli da mangiare, quando rispondere alla sua sete, lasciamo che se la faccia addosso e che resti un tot di tempo appiccicato alla sua cacca finché non ce ne accorgiamo e non lo cambiamo, lo lasciamo dormire da solo..... Insomma a me sembra crudele e ingiusto e mi sembra che abbiamo più cuore verso i cani!!!!!!

Ora, c'è una cosa che vorrei capire: io ho fatto la mia scelta di maternage in base alle mie convinzioni, in base a quello che credo meglio per le mie bimbe, non dico che non sia impegnativo, ma la fatica è ben pagata dalle soddisfazioni. Mi chiedo, chi ha fatto scelte diverse, le ha fatte perché convinta di fare il meglio per il proprio bambino, oppure perché ha dovuto mediare con le proprie esigenze di vita?

Ciao a tutte
sole
Ultima modifica di sole75 il lun gen 05, 2009 3:41 pm, modificato 3 volte in totale.

sole75
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da sole75 » lun gen 05, 2009 3:16 pm

getaboutoz ha scritto:Accorrere al pianto del bambino è giusto per non scombinare il suo equilibrio, però bisogna cercare di capire il motivo del pianto prima di attaccarlo alla tetta, perchè non sempre è fame, a volte è freddo o caldo, o semplicemente noia (sembrerà assurdo, ma anche un bambino di un mese può annoiarsi..), e per tutte queste cose non basta la tetta..
Non capisco perché una donna, una mamma che ha questo GRANDISSIMO DONO, questo POTERE, questa MAGIA che si chiama SENO, voglia a tutti i costi sminuirlo e demitizzarlo.
ma chi l'ha detto che la tetta serve solo per calmare fame e sete? Semmai quello è il biberon!!!!! La tetta è molto di più: è tutto il mondo di un bambino di pochi mesi. Sì, secondo me, per un motivo o per l'altro, quello che desidera un neonato è nella tetta. Perché mentre lo allatti, oltre a dargli nutrimento, gli stai passando molto di più: calore, amore, senso di appartenenza....Ma insomma, abbiamo sta fortuna che sta tutto lì, basta allattarlo per farlo felice, e noi vogliamo complicarci la vita, rinunciando a questa arte e andando ad arrovellarci indagando a pochi giorni - come a pochi mesi - cosa avrà un bambino per essere annoiato!!!!! Fosse pure noia....ma ci credo che un neonato abbandonato nella sua culla si annoi!!!!!!!! Perché non gli accendiamo la TV??????? :evil:

Sole

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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da charmeuse » lun gen 05, 2009 6:40 pm

Sole sei mitica, hai detto tutto ciò che penso fortemente e senz'altro meglio di come avrei potuto dirlo io!
Mio figlio ha tre anni e tetta ancora, anche se sempre meno, e anche se a volte è faticoso (la notte), penso a quando non ne vorrà più sapere.... :(
Dorme con me da quando è nato, e magari tra poco vorrà dormire nel suo letto, ben venga, ma quanto mi mancherà?
Ma certamente seguirò i suoi bisogni, anche quando questi lo porteranno lontano da me...gli ho dato la vita perchè lui possa un giorno diventare indipendente e sicuro di se, spesso però passo per la mamma chioccia che lo vorrebbe attaccato alle sottane fino a 30 anni....
Invence sogno un giovane ragazzo che corre incontro alla vita, poi sarà ciò che sarà...
Un abbraccio a tutte.
Patrizia

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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da pulcinafiamminga » lun gen 05, 2009 9:21 pm

un saluto dalla disadattata pulcinafiamminga :wink: :wink:
Sole, è vero sei mitica!!!
pulcinafiamminga

sole75
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da sole75 » lun gen 05, 2009 10:21 pm

:D :P :D :P :P :P :D

scusate se gongolo :oops: ma non mi capita mai.... di solito vengo ripresa per la mia eccessiva veemenza e per il mio modo di parlare così diretto....e quasi dissacrante...

grazie! :mrgreen: :wink:

baci
Sole

pulcinafiamminga
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Re: NON C'E' SOLUZIONE, MA ...

Messaggio da pulcinafiamminga » mar gen 06, 2009 1:40 pm

Vorrei aggiungere una riflessione a questa discussione, già bella viva :wink:
Parlando in generale, l'essere umano è l'animale maggiormente in grado di addattarsi. Cioè è estremamente capace di addattarsi alle circostanze in cui si trova. Per dare l'esempio estremo, ci sono le storie rare ma documentate di cuccioli umani 'educati' da lupi, e che ne prendono talmente le abitudini ed i modi di fare che sembrano 'davvero' lupi, e in ogni caso loro 'si credono' lupi o non si riconoscono nell'essere umano, se il contatto arriva dopo tanti anni. Inutile dire che l'inverso non potrebbe succedere: un piccolo lupo che cresce tra umani certo non sarà proprio come un lupo 'vero' ma non potrà 'avvicinarsi' alla specie umana più di tanto.
Voglio dire: l'essere umano si addatta a (quasi) tutto. Più piccolo è, più grande questa capacità, è logico e chiaro. Un costo però ci sarà pur sempre: molto ovvio per 'il mondo' nel caso degli umani cresciuti da lupi --- molto sottile e 'invisibile' quindi discutibile in tanti casi di tutti i giorni.
Direi dunque :wink: che noi cuccioli anni '70 siamo in realtà dei 'superadattati' invece che dei disadattati!! Ci siamo piegati alle circostanze di distacco che abbiamo trovato (di cui parlavamo alcuni messaggi fa), e siamo venuti su. Non direi nè bene nè male: normale... cioè nella norma... addattati come tutti, e quindi in sostanza 'venuti su bene', in regola......
La domanda è quale ne sia stato il costo. Difficile rispondere, scientificamente impossibile, ma con l'intuito ognuno potrà provarci. Sole ed io sentiamo questa diffusa insicurezza/insoddisfazione di base, e la colleghiamo a quelle circostanze. Credo sia leggittimo. Non vuol dire incolpare nessuno, tantomeno i nostri genitori, perché se colpa ci sia, è della società tutta, e quindi della storia, e della civiltà umana com'era in quei giorni ed in quei luoghi. Sappiamo benissimo che i nostri genitori ci amavano ed hanno fatto quel che meglio credevano per noi (come quasi tutti i genitore, eccezioni patologici (forse?) lasciati a parte).
La domanda davvero impossibile è come 'saremmo stati' se non avessimo vissuto quelle esperienze di mancanza più o meno acute. Qui vorrei quotare Patrizia Charmeuse (che mi ha molto charmée :wink: ) : io stessa sarei forse venuta su una ragazza che corre incontro alla vita.... ciò che non è esattamente com'è stato... (trovo molto bella e espressiva questa immagine di correre incontro alla vita. Mi fa pensare al libro "donne che corrono con i lupi", quel libro favoloso di Clarissa Pincola Estes! che mi dà quella stessa sensazione di liberazione, ma mi fa anche sentire appunto la mancanza di base di cui parliamo).

Sole, non conosco il libro che citi, La prima ferita, vale la pena leggerlo?
Willi Maurer addirittura sostiene che questo possa essere la nostra ancora di salvezza e il nostro riscatto: la "ferita" creatasi col distacco dalla mamma alla nascita si può forse risanare se da genitori riusciamo a superare questo trauma e a non spezzare l'imprinting con nostro figlio, tenendolo presso di noi costantemente dal momento della nascita per tutto il periodo primale e oltre.
Avevo saputo qualcosa di simile. Speriamo... in ogni caso aumenta la coscienza...
E quindi sono certa che - ammesso che sia vero che "io sia venuta su bene comunque", sicuramente sarei potuta venire su meglio, intendendo con questo "meglio" non più fi..a o con più lauree, ma principalmente più serena.E che grande regalo sarebbe poter dare ai propri figli una "riserva di serenità" a vita!!!!
Sono pienamente d'accordo, ed è questo che anch'io mi auguro per mio figlio (che sta dormendo contro il mio petto mentre scrivo :)

saluti a tutte

pulcinafiamminga

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