elena.legnani ha scritto:
ok perchè alla fine la confusione in testa è solo aumentata ma su questi punti ti quoto in pieno.
Gl interventi di Zeno a proposito di Rosario Muto me li ricordo benissimo e non credo possano volatilizzarsi da soli.
Alla peggio sappiamo dove "trovarci" e possiamo proseguire "altrove" anche se sarebbe utile per chi arriverà qui in futuro trovare traccia dei nostri tentativi di fare chiarezza.
Ciao
sono già tornata, che altrimenti mi dimentico tutto.
Ebbene, vi dicevo, ho fatto passi indietro più che passi in avanti.
Ma vediamo di sfruttare quello che ne ho ricavato.
Le posizioni espresse dal mio dentista:
-La storia delle amalgame che fanno male è solo un business.
-Il passaggio attuale ai compositi, molto costosi, e ai relativi collanti, molto costosi, è appunto un business. Comunque non fa male né l’amalgama né il composito.
-Fare una cena di pesce significa ingurgitare molto più mercurio di quello che si può mai assorbire dalle amalgame, e ammesso che venga ceduto in bocca, e secondo lui non succede.
-Se fosse per lui solamente per denti in vista e per estetica userebbe i compositi. L’uso del composito a tutto campo serve solo a spillare soldi alla gente.
-Non fa differenza tra un composito e l’altro quindi, sono più che altro differenze di marchi commerciali (quindi le mie richieste sul tipo di composito , potete rilevare da quanto sopra detto , è una richiesta alquanto bizzarra …… )
-La rimozione protetta delle amalgame è un altro business che alcuni si sono creati. Per quanto lo riguarda non spinge mai il cliente alla rimozione di un’ amalgama integra se il cliente non insiste e comunque i suoi aspiratori aspirano abbastanza da non creare problemi di sorta riguardo a ciò che va a finire in bocca.
(qua non ho ribattuto o approfondito anche perché devo tenere la bocca aperta qualche volta)
-Casi di danni da amalgame ci sono nella letteratura scientifica e nel mondo ma sono veramente dei casi rarissimi e particolari, non certo quello che si vuol far credere.
Queste posizioni del dentista e il suo atteggiamento non erano dettate da una qualche motivazione di farmi credere delle corbellerie.
La sua preoccupazione adesso infatti è di dirmi spesso durante le sedute che mi sta mettendo in bocca materiali “inerti” oppure che non ha mai avuto casi di “allergie” con tal o tal altro materiale. Altre modalità di pensiero, ad esempio sulle intossicazioni e sul bioaccumulo, non fanno parte della sua filosofia, cioè proprio non ci capiamo.
Per questo non riesco a spiegare bene il mio pensiero, dati anche i tempi limitati in cui posso parlarci….. Dopotutto sta facendo un lavoro e ha altri appuntamenti, e in effetti i miei discorsi andrebbero fatti in altri momenti e altri ambiti oppure trovarseli scritti e leggerli con calma.
E’ evidente che se il mio dentista deve mettersi in bocca un materiale, un composito, si mette lo stesso che metterebbe a me. Lo stesso farebbe con sua moglie, sua madre e i suoi figli.
(per questo non condivido le posizioni di alcuni che dicono che “sono solo macellai” e che fanno tutto ai nostri danni).
Se il mio dentista dovesse rimuovere un’amalgama ad un suo familiare lo farebbe lui stesso trapanando senza procedere a particolari protezioni.
Scrivo questo perché credo che l’approccio che usiamo o vorremo usare quando facciamo le nostre richieste deve per forza considerare il punto di vista del dentista: e cioè
non sta fregando me/noi e mi racconta storielle mentre lui si fa le cure biologiche, biocompatibili e sicure. Fa a me esattamente quello che farebbe a sé stesso e a suo figlio.
Ed è proprio questo il problema da risolvere.
Dunque, quello che propongo, se avete voglia, è di buttare giù qualcosa che spieghi il nostro punto vista, ancora una volta……. Poi lo andrei a stampare e ad aggiungere alle stampe di ciò che già abbiamo scritto che ora sono riuscita a fare (stampante ok adesso) .
Questo mini-documento lo possiamo poi consegnare ai nostri dentisti per stimolare una riflessione costruttiva, se vogliono accoglierla, liberi di farlo o meno.
SE POI DA QUESTE RIFLESSIONI CHE GLI PROPONIAMO IL PROFESSIONISTA CIOE’ IL DENTISTA HA PIU’ POSSIBILITA’ DI ACCESSO ALLE INFORMAZIONI CHE CERCHIAMO E DECIDE DI DARCI UNA MANO MAGARI TRAMITE CONTATTI CHE PUO’AVERE MEGLIO DI NOI, TUTTO CIO’ SAREBBE UN BUON RISULTATO.
Non sto certo parlando di fare dei papiri, sto solo dicendo di integrare ulteriormente questo topic (dal quale ho già tolto gli interventi off topic) con riflessioni più globali che tengano presente l’operato in buona fede del medico.
Quello che mi preme è affrontare il discorso senza passare per “paranoica”. Che è quello che pensa il mio dentista di me, credo….. cioè già gli ho detto (per forza) che in contesti di stress in questo periodo vado incontro a possibili attacchi di panico….. Da lì avrà sicuramente concluso che sono pazza e chissachì mi ha messo in testa queste robe…….
E’ la sorte di chi “si fa domande” su ciò che è assodato.
Se volete, Sole ed Elena, ed altri, mettere giù un vostro post che spiega –lo so, di nuovo, ma magari allargando ancora il punto di vista con nuovi spunti- il perché ci facciamo queste domande………
Ciò non toglie che alla fine se vogliamo le nostre cure secondo il nostro pensiero dobbiamo rivolgerci a Beckman e dentisti come lui (è quello che farò infatti per la rimozione e sostituzione delle mie amalgame) .
Cioè si fa prima ad andare dove desideriamo che cambiare l’esistente.
Però potrebbe servire a stimolare la riflessione ad alcuni medici………
Nel mio caso dovevo per forza rivolgermi al dentista vicino casa perché in emergenza e perché per cure continuative e frequenti è così che tocca fare.
Insomma , se ve la sentite, scrivete dell’altro che spieghi i nostri punti di vista.
Poi , invece di lasciarlo solo qua su internet che in Italia è ancora utilizzato limitatamente, lo stampiamo e lo diamo a dentisti, e a nostri amici e parenti…. E magari se la voce gira, le mentalità si aprono.
(io l’ho già fatto nel mio piccolo stampando documenti su cosmetici e detersivi per chi non ha internet)
Chi inoltre ha sottomano riferimenti di riviste scientifiche accreditate che trattano qualche argomento inerente li metta pure ( e poi sarà cura dei nostri lettori ad andarsi a cercare la rivista se vuole).
p.s. per risparmiare carta e inchiostro io faccio dei copia-incolla su Word e non stampo tutta la grafica del forum.
p.p.s. se siete d’accordo e ve lo sentite nelle vostre corde ovviamente.
Grazie e Buone Feste.
sole75 ha scritto:
Ritornando ai nostri/vostri compositi, la discussione si è arenata.
Il punto è che ognuno di noi - in qualità di paziente - vorrebbe sapere con estrema precisione cosa accetta di farsi ficcare in bocca. Tossico o non tossico che sia. Fosse pure un bel chewinggum, io voglio saperlo. Ci si interrogava proprio su questo: se il meschino paziente abbia DIRITTO o meno di SAPERE e dunque se il medico abbia il DOVERE di INFORMARLO.
Una volta risolto questo primo rebus, se appureremo che IL MEDICO HA IL DOVERE DI INFORMARE CON ESATTEZZA il proprio paziente, allora chiederemo L'ESATTA COMPOSIZIONE dei compositi o dei materiali che ci interessano, per decidere PERSONALMENTE se quel materiale ci piace o NON ci piace.
Credo che questa questione vada vista da altro punto di vista e cioè: mi pare ormai assodato, anche se non mi è ancora chiaro al 100% se ci sono scappatoie (per noi clienti), che il medico dentista NON ha l'obbligo di fornire l'esatta composizione.
E non ce l'ha perchè non la PUO' avere.
Cioè, mentre la normativa per detersivi e cosmetici OBBLIGA a dare l'inforamzione al consumatore finale, qua non parliamo di consumatori, bensì di medici e di pazienti.
A maggior ragione dovremmo avere informazioni come pazienti MA nella realtà non credo che ci sia una legge apposita.
E dunque, trattandosi di presidi medico-chirurgici e/o di materiali sanitari è previsto che un'azienda produttrice abbia un brevetto, un marchio registrato e un segreto industriale se lo vuole (e in genere lo vuole).
Quindi non è una questione di obbligo del medico..... almeno negli studi che ho visto io (cioè seri e con la laurea) non credo che si metterebbero "fuori legge" e rischiare l'attività per così poco, cioè non gli costerebbe nulla metterci a disposizione delle schede tecniche con composizioni complete.
Il fatto è che non ce le hanno.