due settimana di esperimento vegan crudista

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JoyousVeg
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da JoyousVeg » sab set 27, 2008 9:32 am

Che belli gli interventi di MissVanilla e StellaAmaranto! Mi ritrovo tantissimo nella spiegazione del rapporto tra cibo ed emozioni. Io sono un caso molto strano: senza mai miracolosamente cadere nelle maglie dei grossi disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia, e senza mai – sempre miracolosamente - accumulare troppi chili in più, ho sempre “delegato” al cibo la funzione di esprimere le mie emozioni. Se sono contenta mangio, se sono giù mangio, se sono angosciata mangio, se sono annoiata mangio. Mi piace cucinare e mangiucchio sempre mentre preparo. E la cosa più particolare è che non mangio solo per fame (anche, ovviamente, ma non sono capace di ascoltare la fame fisica, perché quella che chiamerei “emozionale” è di gran lunga vincente). Compro e leggo libri sull’alimentazione naturale e poi spesso mi abbandono alle “schifezze” dei distributori automatici che mi fanno sentire “me stessa” (visto che sono sempre stata una golosona che mangiava allegramente di tutto). Sono divisa in due e il mio personalissimo equilibrio è proprio in questa duplicità.

Ho letto un bellissimo libro di Mc Kenna “Posso farti dimagrire” in cui l’autore spiega ad avere fiducia in sé, ad ascoltare le proprie emozioni e ad affrontarle, senza sfogarle sul cibo. Invita a mangiare consapevolmente, prestando attenzione ai segnali del corpo che avverte quando è sazio. Ho provato qualche giorno e mi sono accorta che la mia fame fisica era davvero poca rispetto a quella emozionale! E questo mi ha messo in crisi, non riuscivo a sopportare di saziarmi con poche cose. Se aspettavo il segnale di sazietà finivo di mangiare troppo presto! Era proprio la sensazione di vuoto (e di solido) di cui parlava MissVanilla. E allora mangiavo fino a quando non mi sentivo soddisfatta, con buona pace del mio stomaco (anche senza strafogarmi, ma arrivando a quella che consideravo la quantità giusta di cibo per quel pasto). Questo anche perché non riesco ad accettare che ora, a 36 anni, non ho più le necessità alimentari – qualitative e quantitative – di quando avevo 20 anni.
Quando leggo sul digiuno la cosa che mi spaventa di più è proprio tutti quei tempi vuoti da riempire (detto alla romana: non me passa più!). Per me il cibo e tutto ciò che vi ruota intorno (spesa, preparazione, pasto) hanno la precisa funzione di scandire il tempo, che altrimenti mi sembra interminabile. Un po’ come potrebbe essere la sigaretta per chi fuma.

Vi ho raccontato la mia storia perché vi leggo da tempo e apprezzo i vostri interventi. E perché l’attrazione verso una dimensione spirituale più alta mi spinge a cercare di emanciparmi gradualmente da quel modello di alimentazione che ho seguito fino ad ora (per ora sono arrivata ad un veganesimo moooolto moderato, ovvero con larghe escursioni nel vegetarianesimo quando sono fuori casa). Senza pormi obiettivi troppo difficili cerco di modificare un po’ le mie abitudini e se ora faccio lo spuntino di metà mattina con la frutta (e spesso anche la colazione) e mangio un po’ più crudo lo devo a voi.

Grazie per ogni consiglio che vorrete darmi.

Valentina

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parider
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da parider » sab set 27, 2008 1:25 pm

Un po’ come potrebbe essere la sigaretta per chi fuma
Per la verità la dipendenza dal cibo è di gran lunga la più "potente" dipendenza che abbia mai attanagliato l'uomo "civile".
Tutte le altre dipendenza, al confronto, risultano ben poca cosa.

Di tutte le altre dipendenze si può fare a meno totalmente, decidendo per esempio, di non fumare o bere più caffè per sempre.
Ma con il cibo la situazione è differente perchè dobbiamo affrontarlo a viso aperto e dovremmo sempre confrontarci con lui.
Anche se raggiungiamo uno stato di salute nel quale mangiamo poco percependo esattamente quale sia la quantintà di cibo strettamente necessaria al nostro organismo e che ci permetta di godere di grandi energie senza "sprecare" nulla ma assimilando TUTTO ciò che ingeriamo....anche in tal caso il confronto col cibo ci sarà sempre.

Penso che ormai la dipendenza dal cibo (dipendenza che si manifesta soprattutto verso cibi amidacei e grassi che guardacaso non sono adatti all' uomo in quanto frugivoro) sia così radicata nella storia umana in generale e nelle vite dei singoli in particolare, che è veramente difficile coglierla nella sua pienezza.

Credo che la dipendenza smodata dal cibo dipenda da un organismo intossicato che, a causa di questo, ha visto soppressa una parte del suo spirito e della sua psiche, e cerca di far fronte a questa mancanza di "pienezza" mediante l' ingestione di cibo o l'uso di altre "droghe" (alcol, dolci, sigarette, cibi elaborati, ecc.), per avere anche una breve sensazione di "pienezza", la quale però svanisce in relativamente poco tempo dopo l'uso della "droga" lasciandoci soli con noi stessi.

Io negli ultimi giorni ho iniziato a mangiare una volta al giorno o comunque a tenere occupato lo stomaco per non più di 3 ore al giorno e sento di stare meglio perchè non carico l'organismo di "veleni" (anche l'ecceso di cibo salubre produce "scarti" e "veleni").
Inoltre tenendo lo stomaco impegnato per poche ore al giorno (diciamo non più di 6/7 ore) si da tempo all'organismo di svolgere il suo ciclo di "espansione" e "contrazione" che regola la vita.
Mangiare di continuo è un pò come continuare a inpirare aria di continuo senza mai fare espirare i polmoni.
Alla lunga tutto ciò porta inevitabilmente al collasso molto "prematuro" dell'organismo

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robo
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da robo » sab set 27, 2008 2:26 pm

parider ha scritto:
Io negli ultimi giorni ho iniziato a mangiare una volta al giorno o comunque a tenere occupato lo stomaco per non più di 3 ore al giorno e sento di stare meglio perchè non carico l'organismo di "veleni" (anche l'ecceso di cibo salubre produce "scarti" e "veleni").
Inoltre tenendo lo stomaco impegnato per poche ore al giorno (diciamo non più di 6/7 ore) si da tempo all'organismo di svolgere il suo ciclo di "espansione" e "contrazione" che regola la vita.
Mangiare di continuo è un pò come continuare a inpirare aria di continuo senza mai fare espirare i polmoni.
Alla lunga tutto ciò porta inevitabilmente al collasso molto "prematuro" dell'organismo
Io da vegetariano e poi da vegan ho quasi sempre fatto il “mono pasto”. Ma da crudista devo dire che mi trovo molto meglio a mangiare quando ho fame, più volte al giorno.

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parider
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da parider » sab set 27, 2008 3:57 pm

Be se si mangia solo frutta e verdura cruda in quantità moderate non penso sia dannosissimo mangiare diverse volte al giorno se si ha raggiunto un buon livello di "pulizia" interna.
Ritengo comunque che tenere lo stomaco impegnato per 12/13 ore al giorno (come ad esempio uno che fa colazione alle 7 e finisce la cena alle 20) sia un puro suicidio per l'organismo.

Queste comunque sono idee che mi sono fatto leggendo esperienze di persone molto più avanti di me e sperimentando anche su di me

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StellaAmaranto
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da StellaAmaranto » dom set 28, 2008 12:25 pm

Grazie Valentina, per questa molto bella tua testimonianza :D
Io non mi sento di darti nessun consiglio, perchè ogni persona ha il suo cammino evolutivo e non sono per le interferenze.
Trovare il proprio equilibrio non è cosa facile e questo non riguarda solo il campo alimentare.
Però è bello discuterne e scambiarsi esperienze personali, che possono diventare sempre punti di riflessione e di apprendimento.
Io per le mie problematiche di salute, sento la necessità di alimentarmi più volte al giorno e con "piccoli pasti", senza sovraccaricare troppo il mio apparato digerente; è la cosa che mi fà sentire meglio e meno affaticata.

Un caro saluto :)

prema
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da prema » dom set 28, 2008 10:03 pm

molto bello il tuo intervento valentina......
capisco e conosco benissimo il tuo modo di usare il cibo.......

JoyousVeg
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da JoyousVeg » lun set 29, 2008 9:23 am

@Parider: Scrivi "Penso che ormai la dipendenza dal cibo (dipendenza che si manifesta soprattutto verso cibi amidacei e grassi che guardacaso non sono adatti all' uomo in quanto frugivoro) sia così radicata nella storia umana in generale e nelle vite dei singoli in particolare, che è veramente difficile coglierla nella sua pienezza"

questo mi consola un po' :D

Diciamo che non l'ho mai vissuta come un problema, anzi, era davvero un piacere poter mangiare ogni volta quello che mi piaceva. Ci ho messo tantissimo tempo a capire che c'era qualcosa di strano in questa ricerca ossessiva di piacere attraverso il cibo (dicevano che mangiavo come i pupi, ogni due ore!). Ma i problemi sono nati quando ho cominciato a provare attrazione (grazie ad un' improvvisa espansione di coscienza) verso un'alimentazione prima etica e poi salutare. Perché la mia mente mi portava da una parte e il mio corpo tirava dall'altra. E ho visto che mi risultava davvero difficile allineare i due piani. Ma dopo parecchi conflitti interiori ho capito che dovevo accettare entrambe le parti di me con uguale indulgenza: la voglia di un piatto ricco di grassi ma particolarmente gustoso (non me ne vogliate, vi prego), e il piacere di un pasto leggero e ugualmente gustoso nella sua ricchezza nutrizionale.

Sto cercando di dare, come si dice, un colpo al cerchio e uno alla botte, ovvero cerco di conoscere e sperimentare cibi nuovi e salutari, ma senza impormeli. Sicuramente ne so molto più di prima, e di questo sono molto contenta. Da quando leggo questo forum mi sono cimentata con l'essiccatore, i germogli, i succhi vari di frutta. Ho preparato ricettine crudiste, anche una torta.
Credo che al momento vada bene così. Cerco di smussare certa mia rigidità e di educarmi tramite la frequentazione, anche virtuale, di chi ha raggiunto un grado di consapevolezza superiore alla mia in fatto di alimentazione (ho letto anche libri di Ehret e di Shelton!). Essendo consapevole che il percorso è così personale che l'unica cosa che possiamo fare è conoscerci, confrontarci e sperimentare. Ma nulla di più.

Il monopasto è al momento per me qualcosa di chimerico, improponibile. Mi viene un senso di vuoto solo a pensarci. Piccoli pasti leggeri mi attira di più.

Grazie ancora a tutti per la vostra attenzione (dai Prema, vedi che non sei la sola? :D )

ciao

Valentina

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Akira
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da Akira » lun set 29, 2008 9:24 am

StellaAmaranto ha scritto: Io per le mie problematiche di salute, sento la necessità di alimentarmi più volte al giorno e con "piccoli pasti", senza sovraccaricare troppo il mio apparato digerente; è la cosa che mi fà sentire meglio e meno affaticata.

Un caro saluto :)
Ciao,
penso che il nostro organismo sia progettato per fare piccoli pasti durante tutta la giornata, proprio come fanno le scimmie e non per un unico pasto come fanno invece i carnivori. :D

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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da MissVanilla » lun set 29, 2008 8:39 pm

JoyousVeg ha scritto:@Parider: Scrivi "Penso che ormai la dipendenza dal cibo (dipendenza che si manifesta soprattutto verso cibi amidacei e grassi che guardacaso non sono adatti all' uomo in quanto frugivoro) sia così radicata nella storia umana in generale e nelle vite dei singoli in particolare, che è veramente difficile coglierla nella sua pienezza"

questo mi consola un po' :D

Diciamo che non l'ho mai vissuta come un problema, anzi, era davvero un piacere poter mangiare ogni volta quello che mi piaceva. Ci ho messo tantissimo tempo a capire che c'era qualcosa di strano in questa ricerca ossessiva di piacere attraverso il cibo (dicevano che mangiavo come i pupi, ogni due ore!). Ma i problemi sono nati quando ho cominciato a provare attrazione (grazie ad un' improvvisa espansione di coscienza) verso un'alimentazione prima etica e poi salutare. Perché la mia mente mi portava da una parte e il mio corpo tirava dall'altra. E ho visto che mi risultava davvero difficile allineare i due piani. Ma dopo parecchi conflitti interiori ho capito che dovevo accettare entrambe le parti di me con uguale indulgenza: la voglia di un piatto ricco di grassi ma particolarmente gustoso (non me ne vogliate, vi prego), e il piacere di un pasto leggero e ugualmente gustoso nella sua ricchezza nutrizionale.

Sto cercando di dare, come si dice, un colpo al cerchio e uno alla botte, ovvero cerco di conoscere e sperimentare cibi nuovi e salutari, ma senza impormeli. Sicuramente ne so molto più di prima, e di questo sono molto contenta. Da quando leggo questo forum mi sono cimentata con l'essiccatore, i germogli, i succhi vari di frutta. Ho preparato ricettine crudiste, anche una torta.
Credo che al momento vada bene così. Cerco di smussare certa mia rigidità e di educarmi tramite la frequentazione, anche virtuale, di chi ha raggiunto un grado di consapevolezza superiore alla mia in fatto di alimentazione (ho letto anche libri di Ehret e di Shelton!). Essendo consapevole che il percorso è così personale che l'unica cosa che possiamo fare è conoscerci, confrontarci e sperimentare. Ma nulla di più.

Il monopasto è al momento per me qualcosa di chimerico, improponibile. Mi viene un senso di vuoto solo a pensarci. Piccoli pasti leggeri mi attira di più.

Grazie ancora a tutti per la vostra attenzione (dai Prema, vedi che non sei la sola? :D )

ciao

Valentina
Valentina, mi sembri davvero equilibrata, e mi piace il tuo modo di "curiosare", lo trovo sano, e sono convinta che farai strada :)
Il detto recita che chi va piano va sano e va lontano, e spesso è proprio la chiave giusta. Anche se io sono tipa da "o tutto o niente", il tuo percorso mi ispira serenità :D

JoyousVeg
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da JoyousVeg » mar set 30, 2008 3:04 pm

Ciao MissVanilla,

mi scrivi:io sono tipa da "o tutto o niente"

in realtà anche io lo sono, ma mi sono accorta (anzi, a dirla bene, me l’hanno detto tante volte altre persone) che il mio modo particolare di vedere il mondo in bianco e nero non mi permetteva di esplorare la bellissima complessità della realtà. Mi rendeva troppo dura verso me stessa e mi costringeva in una gabbia che io e solo io mi ero costruita intorno. Mi ripetevo che o ero vegana al 100 % oppure non lo ero, e non mi davo nessuna possibilità, neppure quando vedevo lo stress e il nervosismo che accumulavo. Ma poi ho scoperto, e accettato, che posso mettere a frutto quello che ho imparato in questi due anni di veganesimo senza buttare tutto solo perché non riesco più ad esserlo al 100 % e senza abbuffarmi di formaggi, come facevo prima che non sapevo niente, solo perché ogni tanto ho voglia di mangiarli. Ci sono le vie di mezzo, non l’avrei mai detto!

Proprio ieri, direi quasi casualmente (anche se il caso non esiste) ho letto sul tuo blog il post che hai scritto sul tuo modo di vivere il crudismo e delle critiche che mi sembra ti siano arrivate per quella particella di cibo cotto che ogni tanto mangi. Beh, mi è piaciuto davvero tanto (come del resto tantissime cose che scrivi), e mi ha confermato che dietro a tante convinzioni e a volte imposizioni ci sono le persone in carne ed ossa.

Grazie per la serenità che avverti nel mio scritto, mi fa davvero piacere.

Ciao

Vale

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barbarella80
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da barbarella80 » mer ott 01, 2008 12:42 pm

joyous veg,
la tua storia sembra un po' la mia... mai sofferto di disturbi conclamati dell'alimentazione (sono in cura da anni da uno psichiatra, se ne sarebbe accorto...spero :evil: ), ma ho sempre avuto un rapporto problematico con il cibo.
circa 3 anni fa mi ero assestata su un buon equilibrio (ero onnivora, ma avevo eliminato i dolci) e mantenevo senza difficoltà un peso con che mi faceva stare bene, poi... la pillola :evil: e il mio ordine se n'è andato a quel paese: ho messo su due taglie (negli ultimi due mesi ne ho buttata giù mezza :D ) e sto ritrovando il mio equilibrio con una dieta che sperò sarà, alla fine della transizione, per lo più vegan crudista :wink:
non ho ancora un buon equilibrio: prima del ciclo non riesco a fare a meno del dolce :oops: e del pane :oops: , ma qualcosa sta cambiando...

JoyousVeg
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da JoyousVeg » gio ott 02, 2008 2:03 pm

ciao Barbarella,

io mi sono accorta, sulla base della mia personalissima esperienza, che privarsi di certi alimenti contro la propria reale volontà non fa bene. mi spiego: bisogna provare a farlo (in base alle proprie motivazioni e credenze) ma poi bisogna vedere come reagisce il corpo (inteso nella sua unità con la mente). Io ad esempio quando ho tolto dalla mia dieta carne e pesce non ho avuto alcun tipo di crisi. Continuavano a piacermi ma sono riuscita (ormai sono 7 anni) a portare avanti questa scelta con serenità e convinzione. Quando invece ho scelto di eliminare latte e uova sono andata in tilt. ma di brutto! Non certo perché questi alimenti mi piacessero in modo superiore rispetto alla carne, ma perché per una come me che è abituata a mangiucchiare tanto fuori casa la scelta di cibi si era ridotta drasticamente, più di quanto fossi disposta a tollerare. Mi sentivo una persona senza volontà e ho continuato ad impormelo. Morale della favola: mi sono stressata tantissimo, non ero felice e in più ho mangiato negli ultimi due anni una quantità incredibile di dolci (forse a compensazione di qualcosa che non andava).
Quindi retrofront (moderato).

Non siamo tutti uguali, e non si può trascurare il valore emozionale del cibo (soprattutto chi si indentifica con un atteggiamento simile al mio). E' ottimo informarsi, conoscere i cibi, conoscere chi sa alimentarsi in maniera sana e viva, ma poi bisogna "testarla" su di sé. Io ad esempio sono attratta "mentalmente" dai cibi crudi, ma poi vedo che se vado a mensa prendo sempre la verdura cotta. Così è. Però ho comprato il germogliatore e ogni tanto faccio qualcosa. E mangio più frutta di prima.

Insomma la salute è corpo e mente. Se eliminare un cibo ti dà troppo stress a cosa serve? Quello che guadagni col cibo lo perdi con lo stress. Io ora la penso così, sperando di non offendere nessuno.

Secondo me se si riesce ad essere più indulgenti con se stessi, dandosi il tempo di sperimentare con curiosità e di ascoltare chi ne sa di più si riesce ad andare avanti molto meglio.

un abbraccio

Vale

osmanto
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da osmanto » gio ott 02, 2008 4:34 pm

cerca anche nei mercati rionali: io ho trovato un banco di frutta e verdura anche esotica che vende nocciole, mandorle, noci crude, non tostate, non salate, con o senza guscio, a prezzi modici e ne puoi comprare anche mezzo chilo, altro che i sacchettini scarni da 90 grammi del super!!!

Osmanto

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StellaAmaranto
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da StellaAmaranto » gio ott 02, 2008 9:27 pm

JoyousVeg ha scritto:Insomma la salute è corpo e mente. Se eliminare un cibo ti dà troppo stress a cosa serve? Quello che guadagni col cibo lo perdi con lo stress. Io ora la penso così, sperando di non offendere nessuno.
Condivido in pieno questo tuo pensiero Valentina :D

peggy lee
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Re: due settimana di esperimento vegan crudista

Messaggio da peggy lee » mar giu 16, 2009 10:00 pm

MissVanilla ha scritto:ciao barbarella, la sensazione di mancanza di farinacei, o di vuoto, o di mancanza di qualcosa di "solido" è assolutamente normale. Dipende dal fatto che la frutta non crea quella sensazione di pesantezza che siamo abituati a sentire quando mangiamo il pane, sensazione familiare fin da piccoli.
Ti manca, in pratica, il mattone nello stomaco. Che è una cosa bella e positiva (il vuoto, non il mattone), solo che non la conosci come sensazione :-)
Quando mangiamo cereali poniamo l'organismo nella condizione di fare un super lavoro di digestione... lo sai che esistono due attività molto faticose per il corpo? Sono la digestione del cibo e l'elaborazione dei pensieri e delle emozioni.
Quando viviamo una forte emozione il corpo blocca il segnale della fame, per non andare in super lavoro.
Quando mangiamo troppo e impegnamo il corpo nella digestione, blocchiamo le emozioni ( e da qui, l'utilizzo del cibo quando siamo giù ad esempio) e questo processo avviene sempre, per tutta la vita.
Perchè ti sto dicendo questo?
Perchè quando mangi frutta (il cibo per il quale siamo programmati) ti nutri e contemporaneamente non blocchi le emozioni, e ti costringi a viverle, e spesso è difficile.
Quando digiuni, ho sperimentato, questo effetto è ancora più intenso. E tu non puoi farci nulla, puoi solo ascoltare, e non ci sei abituata :-)
Mangiare frutta ti fa sentire vuota, spesso, ti lascia le energie intatte, e le emozioni mai annebbiate come dopo un piatto di pasta. Finchè non impari a comprendere il perchè di questo sentire, e ad apprezzarlo, continuerai a sentirti a disagio, e a cercare cibi più solidi e pesanti per bloccare quel vuoto.
Ci vuole del tempo per abituarsi, ma poi la sensazione di energia e leggerezza che regala il mangiare la frutta è impagabile, e presto se ne andrà anche la paura del "vuoto"

eccomi spiegati anni di bing eating desease (più comunemente detto bed, un disturbo dell'alimentazione per certi aspetti paragonabile alla bulimia) che a fatica, molto a fatica, sto cercando in questi ultimi mesi di buttarmi dietro alle spalle. E' proprio vero che avvertire lo stomaco pieno all'inverosimile di "schifezze" aiuta a spegnere l'interruttore mentale delle emozioni più "scomode", quali rabbia e tristezza. Vorrei ringraziare Sara e tutti voi per avermi aiutato a chiarire questo concetto, non potete sapere quanto mi sia utile averlo finalmente centrato per intero. (il fatto di mangiare il più possibile crudo, di mantenermi alla larga da certi meccanismi mentali/biochimici, fa moltissimo in tutto questo mio processo di raggiungimento di una certa "serenità esistenziale/alimentare")
Grazie!

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