Riflessioni sulla mia maternità

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mame
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da mame » mer mar 03, 2010 12:32 pm

BlaBla grazie, il blog è bellissimo e sembra la fotocopia della mia vita..... :D
Francesca, sono sempre stata del parere che ogni cosa che ci accade ci serve per il nostro futuro, nel bene e nel male.
Infine, Elle, grazie per il tuo intervento; lo sento dal cuore e dalla testa di una madre che ha dovuto lottare per comprendere quanto, in realtà, una madre E' SEMPRE E COMUNQUE madre.
Allattando o meno, partorendo o meno, usando la fascia o il marsupio, tornando a lavoro subito e stando a casa.
Una madre vuol bene ai propri figli perchè essi sono e saranno sempre i suoi figli.
Siamo noi madri, certe volte, ad essere incapaci di accettare che le cose vanno così come devono andare e non possiamo fare molto per migliorarle, ma non dobbiamo farle a dicapito di altri per avere la situazione perfetta.
Io questo lo comprendo con la mente ma ancora non l'ho elaborato in toto col cuore.
Se dovessi avere degli altri figli mi mancherebbe molto il non allattare.... riuscirei probabilmente ad elaborarlo più velocemente di prima.... ma lo vivrei con difficoltà.....mi sentirei nuovamente incapace - anche se sono consapevole che non è solo la tetta l'affetto di un genitore. Mi sembrerebbe però a priori di non aver saputo dare TUTTO a mio figlio.
E difatti.....
Quindi, oggettivi sono i fatti, ma soggettivo è il modo di accoglierli ed elaborarli. e' certo che se non siamo disposte ad accogliere "il non perfetto a priori" quando ci capita non sappiamo proprio cosa farci con quella roba li, e quindi.. CRISI!!!!
In ultimo vi dico che, a causa del bagaglio che mi porto dietro, di come reagisco in pubblico quando mi chiedono del secondo (sobbalzo in evidente difficoltà....), alle nonne che mi dicono "dopo quello che hai passato sei pazza a fare un secondo filgio", ho trasmesso questa mia ansia alla bimba, che ora asserisce convinta che lei non vuole sorelle o fratelli ma la mamma e il papà solo per lei. Sarà perchè l'ho trasmesso io, sarà perchè ha solo 3 anni e mezzo e quindi possiamo ridimensionare le sue parole e non farne un dramma.....
Sarà che ho deciso di mettermi in ascolto per bene, del mio compagno e di mia figlia, prima di prendere una decisione simile ed esternare le mie volontà.
Non pretendo la perfezione, solo non volgio fare uno sbaglio.
Grazie mille a tutte voi!

didy
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da didy » mer mar 03, 2010 1:24 pm

Ho letto tutti i post, come sempre molto interessanti.
Volevo domandare a mame e atutte le altre, da perfetta ignorante riguardo alla depressione in genere e a quella post-partum in particolare, ma è davvero possibile entrare in depressione senza che ci siano delle motivazioni, magari profonde, magari ingigantite dagli sbalzi ormonali che seguono il parto?
Bellissimo il tuo intervento Elle, sono d'accordo su tutto. Da mamma di una figlia 20enne vi posso confermare: un bel parto, l'allattamento, portare i bambini ecc. sono tutte cose bellissime ma sono solo alcuni piccoli passi nella nuova vita di genitori, la loro mancanza non è sufficiente per impedire che nasca un bel rapporto madre-figlio, la fortuna di averli vissuti non è sufficiente a garantire che nasca un bel rapporto madre-figlio.
Ci saranno decine centinaia migliaia di altri passi da fare, altre trasformazioni da accettare per crescere e far crescere, sbagli, correzioni, preoccupazioni, gioie, soddisfazioni....
L'unica cosa che mi sento di aggiungere mame, non aspettare che sia la testa a dirti che è il momento di mettere al mondo un altro figlio. Se usassimo la razionalità per decidere di accettare nuove vite, non lo faremmo mai. Sarà il cuore a convincerti che è giusto farlo e io ti auguro tanto che sia così anche per te. Puoi lasciare andare il passato e.... guardare avanti! Un abbraccio didy

mame
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da mame » mer mar 03, 2010 1:44 pm

Volevo domandare a mame e atutte le altre, da perfetta ignorante riguardo alla depressione in genere e a quella post-partum in particolare, ma è davvero possibile entrare in depressione senza che ci siano delle motivazioni, magari profonde, magari ingigantite dagli sbalzi ormonali che seguono il parto?
Io posso solo dirti che la mia depressione, secondo me e la terapeuta (santadonna!!!) che mi ha seguito dopo che mi son decida a chiedere aiuto è dovuta ad una serie di concause:
ho iniziato ad avere un leggero malessere qualche giorno dopo il parto , piangevo senza motivo, mi sentivo inadatta xchè non capivo cosa voleva mia figlia e inizavo a chiedermi chi me l'aveva fatto fare
mio marito non comprendendo cosa stava accandendo mi spronava usando metodi non adatti a me in quel momento (anzichè comprendere e rimanere in silenzio offrendo la sua spalla, cercava di spronarmi a resistere e a lasciar perdere l'allattamento se mi procurava questi problemi)
le nonne ne sapevano sempre una + dei pediatri e quindi anche qui.... autostima sotto i piedi
il marito poi ha deciso di deprimersi pure lui e quindi.... due depressi insieme non è che possano essere di autoaiuto, specialmente se si compatiscono l'un l'altro
il primo psicologo dal quale sono andata non ha azzeccato metodo e quindi terapia di coppia fallita e depressione non guarita
nel frattempo, le cose sono andando peggiorando in casa con continui scontri tra me e mio marito
fino a che ho ripreso in mano le redini della mia esistenza e sono andata privatamente da una psicoterapeuta che ha cercato di rimettere insieme i cocci
da sola però....
e di questo mi spiace molto ed è un'altra ferita che mi lascia un segno indelebile
in primis diciamo che sono gli sbalzi ormonali a causare tutto questo scombussolamento (mi viene in mente in modo molto semplicistico quanto accade ad alcune donne nel periodo premestruale)
poi, però, se dall'esterno non si accorgono di ciò che sta succedendo (e la donna per prima non esterna questo malessere) si innesca, secondo me, un circolo vizioso per il quale (come diceva Elle) si riversa tutto come un fiume in piena su tutti i componenti della famiglia
io mi sono molto chiusa in me stessa e non ho esternato molto il mio malessere
a chi l'avevo esternato o non era in grado di aiutarmi, o non comprendeva bene cosa stesse accadendo
è per questo che quando le mie amiche partoriscono, cerco di star loro il più vicino possibile senza essere però soffocante
cerco di captare se qlcs non va dai loro comportamenti, dalla loro voglia di fare (io ero arrivata a non riuscire più nemmeno a far andare la lavatrice tanto ero apatica)
e chiedo loro se e come posso rendermi utile
che so come ci si sente e che non siamo perfette
ma che siamo solo mamme, c'è solo chi ci mette un pò di più a capirlo e a gestire tutto lo sconvolgimento che comporta un figlio

Elle
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da Elle » mer mar 03, 2010 2:12 pm

didy ha scritto: Volevo domandare a mame e atutte le altre, da perfetta ignorante riguardo alla depressione in genere e a quella post-partum in particolare, ma è davvero possibile entrare in depressione senza che ci siano delle motivazioni, magari profonde, magari ingigantite dagli sbalzi ormonali che seguono il parto?
didy
io grazie a Dio non ho esperienza diretta come la può raccontare mame, e rimango convinta che solo chi ha provato può sapere. Per le depressione in generale e per la post parto in questo contesto, credo che sia davvero qualcosa di possibilissimo a tutte, e per svariati motivi. Lo percepisco come un sentiero possibile per tutti, non a tutti capita l'alchimia di tanti fattori che catapultano su quel preciso sentiero, certamente qualcuno è più predisposto di altri, certamente ci sono cause prettamente oggettive che indirizzano su quel sentiero, ma CERTAMENTE, c'è un qualcosa di indefinibile e a volte ingovernabile che è prettamente ormonale, chimico, alchemico, chiamatelo come volete, che se alza la testa fa tutto da solo e butta nel baratro la più impensabile delle persone. Questo il mio pensiero da esterna, la depressione nelle sue più modeste sfumature l'ho avvicinata e toccata come penso un pò tutti nella vita, in vari momenti di giu di tono, e in particolare credo a ogni donna sia data la possibilità di toccare l'aspetto ombra, nel bene e nel male, proprio grazie ai cicli ormonali del mestruo e della gestazione, parto, allattamento .

Per quanto riguarda la nascita di alessandro a dire il vero a me è capitata una cosa particolare, sono andata a partorire non perchè avessi le doglie, sebbene a termine, ma perchè quella sera e dopo un mese terrificante di vicende inenarrabili hanno telefonato per dire che mia madre stava morendo e forse non arrivava al giorno dopo. Io non ce la facevo più, avevo la pressione alta e visto il contesto si è deciso di farlo nascerle. Il proseguo è stato drammatico in tutti i sensi, è morta dopo 5 mesi di terapia intensiva tra la vita e la morte e 4 di agonia a casa dove era tornata per morire. Nel frattempo e nel contempo della nascita di alessandro, vuoi perchè siamo stati fratelli sempre lontani uno dall'altro, vuoi perchè il forte dolore e lo stress di 9 mesi terrificanti tirano fuori il peggio, tra noi fratelli è avvenuto di tutto e io che non potevo occuparmi di niente avendo il bimbo appena nato sono stata allontanata e messa da parte, spesso e molto criticata per ogni cosa che facevo e non facevo o potevo fare, ecc ecc. Dunque è stato durissimo, tra nascita, allattamento disastroso, mia madre che moriva e i calci nel sedere dalla famiglia d'origine. Ma è stata una cosa talmente forte che credo di avere avuto la "fortuna" di una fortissima spinta fuori dal baratro, nel senso che i due poli erano evidentessimi: un soffio ed ero in un baratro da cui non mi sarei più tirata fuori, potevo solo tirare fuori tutte le forze e centrarmi su mio figlio per andare altrove. Fortunatamente mio marito e la sua famiglia mi sono stati vicinissimi.

E dunque, la cosa ASSURDA, è che penso:
1) visto quello che ho passato la prossima volta sarò talmente forte che tutto mi parrà facilissimo?
2) al contrario quello che non ho permesso mi saltasse fuori in un caso di così elevata emergenza, potrebbe saltarmi addosso in un contesto assolutamente più facile e sereno?

Tutto è possibile
niente escluso
e dunque....... Teniamoci all'erta, aiutiamoci, sappiamo che tutto è possibile a tutte noi... e avanti!!!

baci a tutte, elena

mame
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da mame » mer mar 03, 2010 4:38 pm

E dunque, la cosa ASSURDA, è che penso:
1) visto quello che ho passato la prossima volta sarò talmente forte che tutto mi parrà facilissimo?
2) al contrario quello che non ho permesso mi saltasse fuori in un caso di così elevata emergenza, potrebbe saltarmi addosso in un contesto assolutamente più facile e sereno?
Domande senza risposta.
Anche per me. :lol:
Non possiamo a priori avere la certezza.
Proprio perchè nulla si ripete nello stesso modo. Cambiano i ns. stati d'animo, le reazioni, il modo di porsi, chi ci circonda.

Come dici tu, aiutiamoci, stiamo in ascolto, preveniamo, speriamo.
Più di così, non possiamo fare.

Francesca B.
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da Francesca B. » gio mar 04, 2010 1:01 am

mame ha scritto: Come dici tu, aiutiamoci, stiamo in ascolto, preveniamo, speriamo.
Aiutiamoci, ascoltiamoci, preveniamo, speriamo.
E accogliamo ciò che la vita ci riserva senza rimorsi.

Credo che mi ricorderò per tutta la vita il giorno di pasquetta dell'anno scorso: Clara aveva tre settimana e io alle 9 del mattino ho chiamato - su spinta di mio marito - le infermiere dell'ospedale per chiedergli cosa dovevo fare per le ragadi, stavo piangendo disperata, era un dolore pazzesco, continuo, non solo quando si attaccava, ma 24 ore su 24... Mi penetrava il cervello giorno e notte. Un bruciore che mi toglieva il fiato.
Sono durate due mesi ininterrotti.
Un'eventualità che nella mia ricerca del parto perfetto non avevo mai considerato.

Mi servito, però, oooh come mi è servito!!! Ho capito che le cose non vanno sempre come ce le immaginiamo, che possono cambiare, essere diverse da ciò che avevamo previsto. Ma questo non vuole dire che abbiamo sbagliato, vuol dire che è andata così e basta. Abbiamo imparato qualcosa? Si? Bene, allora siamo cresciute. E per i bimbi questo è sufficiente. Anche loro imparano che non esiste la mamma perfetta. Esiste una mamma che sbaglia e cambia, che sa affrontare la vita serenamente, che cresce imparando da ciò che è accaduto.

A posteriori, mi rendo conto che la mia esperienza non è stata poi così traumatizzante. Il mio incaponirmi, inoltre, mi ha anche consentito di tenere duro e a tutt'oggi allatto ancora. Di fronte alle vostre esperienze, poi, le ragadi diventano quasi una banalità. Ma non importa perchè ognuno ha il suo percorso.

SI, credo che la formula perfetta sia quella di mame: "aiutiamoci, ascoltiamoci, preveniamo, speriamo". E se questo lo facciamo con il cuore, come dice didy, tanto meglio.
notte
francesca

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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da Elle » gio mar 04, 2010 8:02 am

cara, tutte le esperienze sono terrorizzanti a vedersi, e le tue ragadi sinceramente sono felice che non siano passate di quà! :lol:
E le considerazioni a posteriori non valgono un tubo perchè come per il parto, tantissime altre cose passano poi dietro un velo spesso come una cortina di piombo, non ci ricordiamo più bene e diciamo " eh.. bhè... non era poi così male adesso che ci penso... "
ssssssssssssèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè!!!!!!

e quindi: segnate tutte la mail di francesca b., io l'ho già passata a mia sorella e anche il suo telefono prvt, in caso sventuratissimo di ragadi abbiamo l'esperta nazionale che dell'aiuto in materia ne fa una missione

:mrgreen:

didy
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da didy » gio mar 04, 2010 9:58 pm

Elle, che esperienza la tua! Molte volte leggere i vostri interventi è veramente toccante.
Mame, adesso penso di capire un po' meglio quello che ti è successo. Devo dire che in ogni caso ne sei uscita con la tua iniziativa e con le tue forze, sei stata veramente in gamba.Per quanto riguarda il mancato appoggio di tuo marito, succede assai spesso che gli uomini si mostrino, nell'affrontare i fatti, più fragili di quanto ci si aspetterebbe :roll:.
Però mi dispiace molto per il modo di scoraggiarti dei nonni,
mame ha scritto:dopo quello che hai passato sei pazza a fare un secondo filgio
anche se sicuramente te lo dicono perchè ti vogliono bene, trovo che sia veramente triste :cry: :cry: !
Invece penso che sia scontato non lasciare alla bambina il peso della responsabilità di scegliere se restare figlia unica o meno.

Quello che potresti fare se decidessi per una nuova gravidanza (magari iniziando già adesso), è di circondarti di persone positive, che sappiano incoraggiarti e sostenerti, qualsiasi cosa succeda. Potrebbe essere un'amica, il pediatra, una consulente della LLL, una tata perchè no? Dopo il parto penso che tutte noi siamo molto vulnerabili, ma spesso basta una buona parola, uno sguardo di comprensione, un sorriso che sdrammatizza, a tirarci su e a farci sentire capaci di affrontare ogni cosa.
Non so come hai fatto per la bambina, ma credo anche che sia importantissimo avere il neonato vicino giorno e notte in ospedale. A casa magari useresti la fascia che aiuta a creare un legame molto forte e a dare sicurezza sia a te che al bambino.
Auguri in ogni caso e facci sapere! didy

flores
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da flores » ven mar 05, 2010 12:03 pm

le aspettative , la rivincita ,...
stavo riflettendo proprio su questo ed ecco che capita questo post.
Come Elle durante la prima gravidanza avevo letto moltissimo sul parto naturale, l'allattamento , il bonding....etc etc, avrei voluto fare il parto in acqua , ho scelto con cura l'ospedale , ho fatto corso di yoga , preparto anche alle terme, insomma ...ero pronta. al controllo del termine mi dicono che c'e' poco liquido amniotico e bisogna procedere con l'induzione,e qui dico addio alla vasca per il parto. pensavo che sarei stata abbastanza lucida, che avrei vissuto quel momento magico con consapevolezza e partecipazione invece ero frastornata dal dolore completamente in confusione. Poi alla fine la mia piccolina è nata , stava bene, l'allattamento è andato subito nel verso giusto ma per mesi e mesi sentivo che non avevo avuto quello che volevo , davo la colpa all'effetto dell'induzione che mi aveva sfiancata e continuavo a ripetermi che con il prossimo sarebbe andata diversamente (sapevamo già che ne avremmo voluto un altro).
Dopo 2 anni e 9 mesi dalla nascita di Emma 3 settimane fa è arrivato Andrea, arrivo in ospedale dilatata di 8 cm, il mio compagno chiede all'ostetrica di riempire la vasca magari riusciamo a farlo nascere in acqua, felice come una pasqua nonostante il dolore perchè so che manca poco e la vasca si sta riempiendo. l'ostetrica controlla il battito del piccolino prima di farmi spogliare , ma cosa succede....il battito cardiaco non va bene, è lento troppo lento, arriva un altra ostetrica , 2 ginecologhe e non so più chi altro , per 20 - 25 minuti cercano di farlo uscire , ma niente il cordone è incastrato e lui non scende si va di cesareo d'urgenza. Andrea sta bene ma deve stare in osservazione per 24 ore e tutto il giorno successivo non posso alzarmi dal letto per andarlo a vedere e allattarlo. é nato il venerdi alle 23 l'ho visto la domenica mattina, nel frattempo ho continuato a piangere pensando al mio piccolino che non era potuto stare con la mamma subito dopo la nascita e penso ai problemi che questo distacco potrebbe causare al nostro legame, all'allattamento a tutto quello che è andato storto a come sarebbe anzi a come DOVEVA essere stavolta.... Poi arriva in ospedale a trovarmi una mia amica che mi dice " ascolta , io a tutte queste cose dei segni negativi o positivi che lascia il nascere in un modo piuttosto che in un altro non ci credo mica tanto, viviamo in media 80 anni mi pare assurdo che ci giochiamo tutto il nostro futuro nei primi minuti o giorni di vita" . A pensarci bene forse ha ragione, il mio bimbo è sano , lo allatto staremo insieme ancora tantissimi anni , credo che recupereremo quel giorno e mezzo di distacco.
Manu

Elle
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da Elle » ven mar 05, 2010 12:18 pm

si Manu, sono perfettamente d'accordo. Io che mi sono fatta tante menate e non ho certo vissuto quello che è capitato a te - mi spiace ma coraggio!- a distanza di tempo e vedendo nella pratica quali sono le situazioni veramente gravi (morti e malattie) mi sono resa conto di quale miracolo enorme è avere il dono di un bambino sano. E' una banalità, ma se ci penso mi vergogno di tutte le mene che mi sono fatte perchè è proprio vero che ho cavillato solo perchè tutto è andato bene. Una sola cosa è irrimediabile: la morte e la malattia. Il resto è tutto veramente OK. Tutto nella norma di gravidanza e parto che vanno a braccetto con vita e morte, salute e malattia. Se alla fine di tutto c'è la salute possiamo assolutamente dire che tutto è andato bene. E basta con tutte ste balle di traumi da distacco e altro che sia! il bimbo sta bene o starà bene? la mamma anche? Siamo stati fortunatissimi e questo è ottimo punto di partenza

auguri grandi a te e al tuo piccino,

elena

Francesca B.
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da Francesca B. » ven mar 05, 2010 6:03 pm

Elle ha scritto:sUna sola cosa è irrimediabile: la morte e la malattia.
Due. Anche le tasse...

Un abbraccio a tutte, è proprio un bel post, realista, sincero e sereno. La vita è questione di atteggiamento, no?

Elle
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da Elle » ven mar 05, 2010 6:04 pm

Francesca B. ha scritto:
Elle ha scritto:sUna sola cosa è irrimediabile: la morte e la malattia.
Due. Anche le tasse...


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: sarai scema!!!!

sapirok3
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da sapirok3 » lun mar 22, 2010 12:38 pm

io credo questo, che c'e' un esagerato bombardamento di messaggi su cosa e' buono e cosa e' sbagliato. alcuni anche per fini "nobili"..ma come tutti i messaggi restano approssimativi, perche' pensano alla statistica, e a volte producono danni.
il mio parto e' stato durissimo, e la stanchezza dopo si e' sentita per mesi, fortuna che c'era mia mamma, che dimostrava un'energia 100 volte superiore alla mia...e quante volte mi sono fermata a pensare alle mie inadeguatezze...
purtroppo pero' qui se hai 35 anni e non fai l'amniocentesi o le altre indagini (translucenza&co) sei con l'ansia fino alla nascita, perche' ovunque "pompano" queste indagini,
se non allatti ti senti meno donna, perche' ovunque ci sono i messaggi per l'allattamento naturale, ti senti un po' male per il piccolo, perche' ovunque c'e' scritto che solo se allatti als enso avra' anticorpi "buoni",
se ancora ricordi il dolore sei strana, perche' "il dolore del parto si dimentica" guardando i figli....
a volte piangevo mentre allattavo mio figlio, perche' all'inizio fa male, ma nessuno te lo dice, e mi sentivo una mamma penosa..poi non avevo latte, e giu' di integratori, che facevano ben poco oltre a far venire una bella crosta lattea al piccolo..pero' mi ricordo perfettamente che quando appena nato lo allattavo pensavo che non era la tetta a fare la mamma,e cercavo di ricordarmi questo quando mi assaliva lo sconforto da assenza di latte materno...
poi le paranoie su cosa usare per il piccolo, perche' magari stavo usando un pannolino che avrebbe potuto contenere sostanze nocive - che e' utilissimo da sapere, ma puo' diventare un'ossessione se alla fine al paura di compiere un errore si impadronisce di noi...e quetso per tutto, per la pappa, per i vestiti, per le creme, per il passeggino - volgiamo parlarne dei messaggi che arrivano per i passeggini? il passeggino con ammaortizzatore per la schiena che previene questo e quello? e che mamma sarei se non lo comprassi???- , per l'aria! :)
non so, credo che ci voglia un po' piu' di indulgenza verso noi stesse, credo che forse siamo - di certo sono, anche se in maniera inconsapevole- stata abituata a calcolare troppo tutto, a cercare di gestire e prevedere, a cercare una soluzione, qualcosa di giusto, dimenticando che esistono le sfumature di grigio...a cercare di non fallire, e a non accettare quello che accade con un grosso sorriso...forse hanno ragione le nonne quando dicono "quando eri piccola tu questo non si faceva e siete cresciuti lo stesso"..
un bacio

Francesca B.
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da Francesca B. » lun mar 22, 2010 4:43 pm

Io tutte le volte che non riuscivo a fare qualcosa mi ripetevo una frase, come se fosse stato un mantra:

"è la relazione quella che conta, tutto il resto è nulla senza la relazione".

Un po' mi ha aiutata a superare le ansie.

Elle
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Re: Riflessioni sulla mia maternità

Messaggio da Elle » lun mar 22, 2010 6:03 pm

quoto in pieno tutte e due. Alla fine del tunnel ti guardi indietro e scopri che essere genitori tante volte è proprio quella cosa lì: navigare nella fatica, nel dolore, nel senso di inadeguatezza, e andare avanti verso la vita, che è diversa da quella che ti eri filmato nella testa, proprio perchè è viva! Certo che anche io mi sono stupita del fatto che in tanti libri di allattamento e consigli vari nessuno mi aveva mai preparato al fatto che allattare a volte e spesso è parecchio doloroso all'inizio.. con il risultato che pensavo di essere sbagliata da cima a fondo anche li!

per non dire poi che quando penso ai toni di certi pezzi scritti nei nostri manuali... mi pento della comunicazione usata che non è mai abbastanza delicata e attenta....

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