scuola familiare

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Roxx
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Re: scuola familiare

Messaggio da Roxx » ven nov 28, 2008 12:27 am

sole75 ha scritto:
Roxx ha scritto:Di contro io mi scaldo con gas metano che inquina meno della legna e non ho dispersioni
con caldaia a fiamma rovesciata non si hanno dispersioni e si ha una bassissima emissione di fumi, perchè il gas incombusto viene ribruciato in una seconda fase. Per lo più esce vapore acqueo.
Ah, scusa Sole, questo lo leggo ora, mi sto rincretinendo, sara' la gravidanza, orpola!
Conosco la caldaia che usi tu, credo sia la stessa che utilizza mio fratello che vive in una casetta sua sul lago. Caldaia che inquina meno, si, delle normali a legna (circa un 17% in meno), ma da qui a dire che dalla combustione della legna si sviluppa vapore acqueo, beh, ce ne corre...
Baci a te

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » ven nov 28, 2008 10:20 am

Roxx ha scritto:E se fra qualche anno le proponessi di imparare a scrivere? Magari imitando mamma, cosi come già vuol spolverare e lavare i panni e impastare la focaccia. Dato che mamma sua non e' analfabeta, ecco che ritengo avrei buone possibilita' di riuscita, senza forzature e facendoci stare anche gli stramaledetti programmi che tanto si ritroverebbe alle superiori.
Ciao Roxx, credo che il punto sia proprio QUESTO: tu parli di "proporre", quindi la spinta iniziale, per quanto dolce, verrebbe da te.
Quello di cui parliamo io e "unamas", invece, è qualcosa di diverso: si parte dalla CURIOSITA' del bambino, il che non significa affatto che ci si fermi a cucinare i fagioli. Si può imparare a leggere e scrivere, partendo dalle domande del bambino. Ad esempio, il bimbo, vedendo libri o giornali in giro x casa, a un certo punto si chiede COSA SIANO QUEGLI STRANI SEGNI.
A mia figlia è già successo l'anno scorso (a 2 anni): sul quotidiano, di tutte le lettere che ci sono, l'ha attirata quella di "forma circolare, che assomiglia a una palla" e mi ha chiesto: "cos'è questo?" e io: "O! è una O" Da allora, ogni tanto, se le capita sott'occhio, anche ad esempio sulle scritte delle confezioni di latte, ecc., mi dice "Mamma guarda,O!!!" Un giorno, probabilmente, le verrà voglia di conoscere anche le altre lettere, e poi di ricrearle su un foglio o con del pongo, come pure le verrà voglia di emularmi mentre leggo una storia da un libro e a furia di mettere a confronto i suoni che escono dalla mia bocca con i segni grafici sul libro, si avvicinerà alla lettura.
Questo intendo io per apprendimento spontaneo. E' del tutto diverso il caso in cui TU genitore dici "Vieni amore, adesso mamma ti insegna a leggere!"
E così per la matematica: Carmen ha già capito il principio di addizione e sottrazione, anche se non parla di + e di - : quando ha i fagioli nel piatto, li conta: sono 10; poi ne mangia uno e li riconta: sono 9, ecc Un giorno succederà che avrà iinteriorizzato questa "operazione" e anche senza bisogno di ricontare saprà che se mangia un fagiolo, da 10 che erano ce ne saranno rimasti 9. In questo modo, la matematica non risulta così dissociata dalla vita quotidiana, come invece viene comunemente presentata a scuola.

Un caro saluto a tutte
Sole

ritadd
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Re: scuola familiare

Messaggio da ritadd » ven nov 28, 2008 12:32 pm

Per quanto riguarda la lettura mi sono ritrovata a fare la maestra perchè mia figlia di ormai 5 anni si sentiva indietro rispetto ai suoi coetanei, continuava a dirmi che non sapeva leggere e non era capace e allora con i ritagli di giornale abbiamo fatto dei bisillabi e con quelle componevamo le parole con pochi mesi di esercizio (non continuo) ed in maniera autonoma adesso compone interi periodi.
Devo trovare il metodo per la matematica che inizia a chiedermi spiegazioni e qualche volta anche di fisica (come si accende una lampadina?) vorrei avere maggiori dettagli su questo metodo anche con libri e manuali.

Vi seguo sempre Rita

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unamas
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Re: scuola familiare

Messaggio da unamas » sab nov 29, 2008 10:14 am

[/quote]
Di spunti ce ne sono innumerevoli e in fondo il pedagogo deve saper condurre l'allievo e non farsi condurre da quest'ultimo, o almeno non solamente.
[quote]
Questo è un punto di vista assolutamente personale.DEVE? io non credo.Anzi la mia scelta parte proprio dal presupposto opposto.E' molto difficile non imporre il proprio modo di vedere, non proporre, soprattutto essendo insegnante e abituata a pensare di possedere la 'verità' , ma mi piace vederne i risultati.
Questo comunque non vuol dire lasciarlo a se stesso o farlo vivere in assenza di stimoli.Ma se hai una vita piena e interessante, nel senso che la vivi a fondo attimo per attimo,e lui è partecipe di ogni momento credo che di stimoli ce ne sono a sufficienza.Ci sono anche le cose che faccio 'per lui' ma non mi pongo nessun obbiettivo.scusate ..si sveglia..continuo un'ltra volta

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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » sab nov 29, 2008 5:15 pm

unamas ha scritto:Questo comunque non vuol dire lasciarlo a se stesso o farlo vivere in assenza di stimoli.Ma se hai una vita piena e interessante, nel senso che la vivi a fondo attimo per attimo,e lui è partecipe di ogni momento credo che di stimoli ce ne sono a sufficienza.
Inoltre, secondo me, è molto importante (e forse è questa la cosa più difficile) che il genitore sia molto sensibile e aperto verso i "momenti di apprendimento" di suo figlio.
Se ad esempio (riallacciandomi al discorso che facevo prima sulla lettura), io reagissi seccandomi e irritandomi se mia figlia mi prende il giornale mentre sto leggendo e lo vivessi come una scocciatura e un fastidio, non avrei l'opportunità di sentirle chiedere "Mamma, cos'è questa?" e di rispondere "e' una O".
Se uno ha l'esigenza di "farsi la sua vita", come si sente dire da alcuni genitori, non è nella predisposizione d'animo - credo - di fare una scelta del genere. Voglio dire che l'ideale sarebbe vivere costantemente insieme ai propri figli, condividendo tante esperienze, senza distinguere tra "cose per bambini" e "cose per adulti", in modo da poter sempre cogliere quando loro mostrano una curiosità e quindi sono pronti a fare un'altra conquista nelle loro conoscenze.

Continuiamo con questa discussione che è davvero molto interessante :P
cia ciao
sole

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Roxx
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Re: scuola familiare

Messaggio da Roxx » dom nov 30, 2008 12:08 am

Unamas e sole, come montessoriana sono con voi, la scuola montessoriana e' l'unica che lascia al bambino la liberta' di seguire le proprie tempistiche di apprendimento certamente pero' fornendogli tutti gli strumenti e gli stimoli necessari che il bambino adottera' seguendo il suo personalissimo percorso di crescita (ecco dove stava il mio "proporre" e il "deve" del pedagogo, spero di esser stata piu' chiara ora).
Nelle scuole montessoriane, ad esempio, non importa se un bimbo di quarta elementare non sa ancora leggere o scrivere o far di conto, lo apprendera', senza forzature, prima della fine del percorso scolastico.
Purtroppo, pero', questa "facilitazione", lo Stato Italiano non la permette alla scuola parentale, la quale DEVE seguire i programmi statali. Punto. E le scuole montessoriane, essendo private, costano...
Cionondimeno, poiche', come ex insegnante, conosco i programmi statali e li trovo ridicoli a fronte di tutto quel che potrei insegnare io a mia figlia che gia' a due anni e' interessata a scrivere e leggere, pur se a modo suo, non mi pongo assolutamente il problema degli standard alquanto scarni che debbono per legge raggiungere i bimbi della scuola elementare italiana, anzi, mi porrei il problema inverso, ovvero la mortificazione del desiderio di conoscenza di mia figlia, se dovesse mai travalicare quanto dettato dai programmi ministeriali!

P.S. Sole, per il futuro, ti prego di non trarre ingannevoli spunti dai miei scritti. Se io scrivo "proporre", non intendo dir a mia figlia: "Vieni amore, adesso mamma ti insegna a leggere!"; ma esattamente quel che stai facendo tu con tua figlia, proporre traendo spunto dalle sue precipue curiosita', appunto. Altrimenti sarebbe imporre che e' esattamente l'opposto. Se mia figlia dimostra di voler scrivere perche' ha visto me farlo e io da quello posso trarre spunto per approfondire la sua spinta di curiosita' iniziale finche' lei si dimostra interessata, non ci vedo nulla di male e coercitivo, anzi!

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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » dom nov 30, 2008 2:21 pm

Roxx ha scritto:P.S. Sole, per il futuro, ti prego di non trarre ingannevoli spunti dai miei scritti. Se io scrivo "proporre", non intendo dir a mia figlia: "Vieni amore, adesso mamma ti insegna a leggere!"; ma esattamente quel che stai facendo tu con tua figlia, proporre traendo spunto dalle sue precipue curiosita', appunto. Altrimenti sarebbe imporre che e' esattamente l'opposto. Se mia figlia dimostra di voler scrivere perche' ha visto me farlo e io da quello posso trarre spunto per approfondire la sua spinta di curiosita' iniziale finche' lei si dimostra interessata, non ci vedo nulla di male e coercitivo, anzi!
Credo che ci sia un fraintendimento: scrivendo
sole75 ha scritto:E' del tutto diverso il caso in cui TU genitore dici "Vieni amore, adesso mamma ti insegna a leggere!"
con quel "TU genitore", NON intendevo dire "TU, ROXX". Era un TU generico.

Resto comunque dell'idea che "proporre", per quanto ben lontano dalle accezioni coercitive di "imporre", sia comunque distante da un'altra filosofia, in cui si crede che la spinta iniziale venga dal bambino e non dall'adulto. Se PROPONI, vuol dire che, pur assecondando l'interesse del bambino senza forzarlo, in qualche modo sei "TU" a fare un passo. Mentre quello di cui parlo io è che il genitore si muove in base alla richiesta del bambino, facendosi trovare pronto a cogliere la sua curiosità e pronto anche a rispondervi. Ma tutto nasce dal bambino. Esattamente come io, un bel giorno, non ho insegnato a mia figlia a fare cacca, dicendole "Vieni amore, ora mamma ti fa vedere come si fa cacca", così non le insegnerò a leggere né a fare i conti. E come ha imparato da sé a far cacca, imparerà anche a leggere e scrivere, spinta qui certo NON da un bisogno fisiologico, ma da un bisogno "culturale" introiettato in qualche modo attraverso i modelli.

Penso dunque che "scuola familiare" e "scuola montessoriana" non siano sovrapponibili.
Roxx ha scritto:Cionondimeno, poiche', come ex insegnante, conosco i programmi statali e li trovo ridicoli a fronte di tutto quel che potrei insegnare io a mia figlia che gia' a due anni e' interessata a scrivere e leggere, pur se a modo suo, ...
Come vedi, qui ancora una volta, tu metti te stessa al centro e non tua figlia: sei TU che SAI, TU che potresti INSEGNARE.
Nella concezione di "apprendimento" di cui parliamo io e "umanas" è proprio il termine "insegnare" ad essere abolito: meglio piuttosto un educare, nel significato originario di "condurre" ma anche di "tirar fuori".
Anch'io credo di aver tante cose da "insegnare", nel senso che mi sento molto sicura su alcune, chiamiamole così, "materie" o su alcuni aspetti, ma non intendo farne oggetto di insegnamento. Però, certo, il fatto di avere delle competenze, mi può essere di grande aiuto, nella capacità con cui risponderò alle richieste delle mie bimbe.
Roxx ha scritto:Nelle scuole montessoriane, ad esempio, non importa se un bimbo di quarta elementare non sa ancora leggere o scrivere o far di conto, lo apprendera', senza forzature, prima della fine del percorso scolastico.
Purtroppo, pero', questa "facilitazione", lo Stato Italiano non la permette alla scuola parentale, la quale DEVE seguire i programmi statali. Punto.
Questo non è del tutto corretto. Secondo la circolare del Ministero, è vivamente consigliata la verifica annuale degli obbiettivi raggiunti dall'allievo alla cui "istruzione" provvedono i genitori, tuttavia questa verifica è obbligatoria solo a fine ciclo, vale a dire: o alla fine della V elementare, se si intende mandare il figlio a scuola alle medie, oppure - addirittura - alla fine della III media, cioè alla fine della scuola dell'obbligo. E' ovvio che alcuni obbiettivi saranno necessariamente richiesti. Non si può accettare che un ragazzo sia un genio in storia, magari perché suo padre è un grande appassionato, e poi però non sappia fare 8:2. Come però è arrivato ad imparare a fare 8:2, quelli sono solo affari suoi!!!!
Riguardo la normativa, sono piuttosto bene informata, e posso informarmi ancora meglio. Parto avvantaggiata: mia mamma è dirigente scolastico proprio in una Scuola Elementare (e io - sua figlia- NON intendo mandarci le nipotine :mrgreen: ...CHE FIGLIA DEGENERE!!!! :lol: :lol: :lol: )

cIAO CIAO
Sole

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Roxx
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Re: scuola familiare

Messaggio da Roxx » mer dic 03, 2008 1:01 am

Sole: insegnare, educare, condurre, sedurre, mettici i termini che vuoi, per quanto mi concerne il risultato non cambia.
Per me e' chiaro che se insegno a mia figlia non sara' forzatura ma "conduzione", "seduzione", nel senso di portare con se, verso se, con dolcezza, se poi ci vogliamo attaccare alle parole boh, passo la mano...
Ma se io debbo attendere i bisogni di mia figlia allora la forzo quando, mentre mi aiuta volontariamente a stendere il bucato e mi passa le mollette le si conta insieme o quando saliamo le scale si contano i gradini. Lei lo fa volentieri, ora lo chiede ma l'input e' partito da me.
E quando mi chiede uno dei suoi libri (che abbiamo scelto insieme, magari avrei dovuto lasciare facesse tutto da sola, che madre snaturata!) e io glieli leggo magari la forzo, magari vorrebbe solo osservare le figure e basta.
E quando la porto alla triennale a giocare coi lavori di Bruno Munari e lei si diverte tanto o a vedere i pesci all'acquario o gli animali in fattoria, cose che a lei piacciono tanto, mica me lo aveva chiesto, ha solo due anni... l'avro' forzata?!?
E anche con l'EC, ponendola sul wc a tre mesi, magari avrei dovuto lasciare che divenisse stitica e basta bella chiusa nel suo pannolino e le facevo un clistere quando occorreva come consigliato dai pediatri, chissa'...

E non avendole ancora fatto conoscere la televisione forse le pongo un limite eccessivo, ecco, invece di scarrozzarmela in giro per ogni dove tutti i santi giorni per fornirle stimoli il piu' vari possibili potrei appiccicarla davanti allo schermo e riposarmi un poco anch'io, come fanno tante altre mamme, in fondo... :?

Scrivi di bisogno del bimbo "introiettato" dal modello o dai modelli che sperimenta, oh, ecco, allora prova a leggere di madri che felicemente fanno scuola familiare coi figli di ogni eta' e che sempre travalicano i programmi ministeriali perche' i bambini desiderano apprendere di piu' di quanto dettino le "linee guida", se cosi vogliamo chiamarle, dei suddetti programmi...
Bambini che chiedono di affrontare tematiche che non sono nemmeno in programma e che un genitore spieghera' ben volentieri mentre un banale insegnante non affrontera' nemmeno perche' non previste dai programmi...
Ecco perche' A ME piace l'idea di scuola familiare, anche se mi rendo conto che ci vuole un grande lavoro per un genitore per andare incontro alle tante richieste culturali dei figli e io no, non so se ho tutte le competenze ma so di certo che mi rimettero' a studiare per i miei figli per offrir loro quello che la scuola pubblica italiana non ha minimamente il vago sentore di dare.

Per quanto concerne la scuola montessoriana ho visto coi miei occhi bimbi che non sapevano scrivere o far di conto correttamente per l'eta' e per quel che richiedevano i programmi ma, a fine percorso scolastico, gli stessi bambini avevano raggiunto la maturazione adeguata per far proprie certe capacita'. Chiaramente pero' dovevano affrontare SOLO l'esame a fine percorso scolastico, cosa che alla scuola familiare, attualmente non e' consentita. Peccato.
Ma occorre, dopotutto, vedersela anche con la realta' e fare del proprio meglio perche' i sogni possano realizzarsi senza eccessive utopie. Cosi la vedo io.

Sinceramente, Sole, non riesco a farmi capire e nemmeno a comprendere ne te ne unamas ma nella mia piccola bambina allegra e piena di vita non vedo forzature ne' imposizioni. Le ho subite abbastanza io nella mia di infanzia, anche per lei e tanto mi basta.
Auguri per i vostri progetti di educazione, conduzione o come volete dei vostri figli.

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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » gio dic 04, 2008 12:18 pm

Anch'io credo che abbiamo un problema di comprensione reciproca, su questo argomento ( sulla cassia obovata ci intendiamo molto meglio :lol: :lol: :lol: ).

Allora, io non ho mai detto che in quello che fai tu ci sia una "forzatura". Dico solo che stiamo parlando di due cose diverse. Non dico che UNA sia giusta e l'ALTRA no, ma sono due metodi distinti.
Roxx ha scritto:insegnare, educare, condurre, sedurre, mettici i termini che vuoi, per quanto mi concerne il risultato non cambia.
Per me e' chiaro che se insegno a mia figlia non sara' forzatura ma "conduzione", "seduzione", nel senso di portare con se, verso se, con dolcezza, se poi ci vogliamo attaccare alle parole boh, passo la mano...
Secondo me, non è una questione di termini, ma proprio di impostazioni completamente diverse.

Non è una forzatura proporre dolcemente ai propri figli, ma secondo me rimane diverso dal NON proporre e restare in ascolto della proposta dei propri figli.
Non ti sto dicendo che tu SBAGLI, nel contare (TU prima e tua figlia appresso), non mi permetterei mai di giudicare i metodi educativi degli altri. Vorrei solo che risultasse chiaro che esiste un modo (che è quello tuo) e ne esiste un'altro (che è quello mio) e ne esistono altri centomila.
E' vero che anche il TUO metodo non è coercitivo ed è rispettoso dei tempi e degli interessi di tua figlia, ma NON è quello che intendo io per APPRENDIMENTO SPONTANEO. Questo NON significa che il tuo sia una forzatura, chi l'ha mai detto? Solo che NON PARTE DA TUA FIGLIA. nON STIAMO A GIRARE ATTORNO ALLA QUESTIONE: non parte da tua figlia, lo stimolo parte da te! Ed è un bellissimo stimolo, e tua figlia lo accoglie positivamente e ne è felice. Ma sei tu la parte attiva, non lei! Lei risponde positivamente a un tuo stimolo.
D'altra parte è difficile che un bambino NON si mostri felice se la mamma o il papà gli insegna qualcosa: è già solo bello il fatto di poter stare insieme a mamma e papà, al centro delle loro attenzioni.
Roxx ha scritto:Ma se io debbo attendere i bisogni di mia figlia allora la forzo quando, mentre mi aiuta volontariamente a stendere il bucato e mi passa le mollette le si conta insieme o quando saliamo le scale si contano i gradini. Lei lo fa volentieri, ora lo chiede ma l'input e' partito da me.
Esatto, l'imput è partito da te! Credevi che forse un giorno non sarebbe venuto naturale a lei "contare" le mollette o i gradini, pur senza conoscere le parole "uno, due, tre..."?!
Quando ho raccontato di mia figlia che si conta i fagioli nel piatto, volevo proprio dire questo: la cosa non è partita da me, io mi sono limitata a metterle il cibo davanti e lei lo ha trasformato in un esercizio di matematica.
Non ho mai contato con lei, finché non l'ho sentita dire per la prima volta "UNO...DUE" Lei sentiva noi parlare, ha appreso il significato della parola uno e della parola due (tant'è che per un certo periodo x lei due era il plurale in generale, poteva voler dire anche 10, o tanti). Poi aveva sotto mano qualsiasi tipo di oggetto, fossero palline, mollette o forchette e le raggruppava ed è stata lei a chiedermi come chiamare il gruppo di 3 e poi di 4...ecc. A un certo punto, evidentemente, ha avuto l'esigenza di sapere se ci sono 4 cose come si dice. L'IMPULSO è nato da LEI!!! E probabilmente è nato anche DOPO, rispetto a quando tua figlia a imparato a contare. Del resto è noto che, almeno per alcuni aspetti, i bambini che imparano secondo l'apprendimento spontaneo sono "indietro" rispetto a quelli che vanno a scuola. Il gap si colma verso la fine del ciclo. Questo vale anche per chi segue la scuola steineriana.
Roxx ha scritto:Scrivi di bisogno del bimbo "introiettato" dal modello o dai modelli che sperimenta, oh, ecco, allora prova a leggere di madri che felicemente fanno scuola familiare coi figli di ogni eta' e che sempre travalicano i programmi ministeriali perche' i bambini desiderano apprendere di piu' di quanto dettino le "linee guida", se cosi vogliamo chiamarle, dei suddetti programmi...
Bambini che chiedono di affrontare tematiche che non sono nemmeno in programma e che un genitore spieghera' ben volentieri mentre un banale insegnante non affrontera' nemmeno perche' non previste dai programmi...
Quello che scrivi qui non va in alcun modo contro quello che dico io, anzi!!!!
Posso dire, però, che sinceramente a me dei "programmi ministeriali" non me ne frega proprio niente. Ed è ovvio, che un bambino che "vive" che "fa esperienza" che è "attivo" nella suo PERCORSO DI FORMAZIONE, che non è costretto a star rinchiuso seduto dietro un banco per diverse ore, apprenderà molte più cose di quelle che ci sono sui libri.
Comunque io non sono in gara coi programmi ministeriali: il mio obbiettivo non è quello di far andar mia figlia OLTRE, di crogiolarmi nel fatto che lei sa di PIU' degli altri bambini, ma mi interessa il COME certi obbiettivi vengano raggiunti e soprattutto come sa usare le sue conoscenze. A che le servirebbe fare il pappagallo?????? Certo che mi farà piacere spiegare a mia figlia tematiche che non sono in programma, ma aspetterò che sia lei a chiedermelo. Io parlo perfettamente inglese, tedesco e norvegese. Le mie bimbe mi hanno sentito parlare alternativamente queste lingue in varie occasioni coi miei amici stranieri. Ma non mi vedranno mai impegnata a far loro una lezione dell'una o dell'altra lingua. Saranno loro a mostrarmi se e quando saranno interessate. Nel frattempo - grazie a mia cognata che è di Taiwan e che parla cinese e giapponese - cantano canzoncine in queste due lingue (forse!!!! non so che parole tirino fuori :mrgreen: ). Mia cognata si è solo limitata a cantare e evidentemente a loro è piaciuto.
Altro esempio: di certo nel "programma ministeriale" di un bambino di due anni e mezzo non c'è l'"educazione sessuale" e neanche la "riproduzione", tuttavia le mie bimbe , visto che la zia è incinta, si sono mostrate interessate alla cosa e hanno cominciato a giocare per la prima volta coi bambolotti, mettendoseli sotto la maglia e facendoli uscire fuori dai pantaloni. Io mi sono limitata a chiedere: cos'avete nella pancia? Risposta: BIMBO! E cosa fa nella pancia il bimbo? Diventa grosso grosso. E poi? Poi esce. E come esce? Dalla patata!
Non mi sono messa in cattedra a insegnar loro come nascono i bambini. O lo sanno per istinto, o hanno assorbito tutti i nostri discorsi. Del resto Carmen ha assistito alla nascita di sua sorella. Per questo dico che se un bimbo fa esperienza, già impara tanto.
Altra serie di domande e risposte: "Chi è anche che ha il bimbo nella pancia?" "Ping"(è mia cognata) "E chi ce l'ha messo il bimbo nella pancia a Ping?" "Raul". Anche questo è qualcosa che o sanno atavicamente o hanno assorbito nell'aria, semplicemente vivendo sempre insieme a noi.

Insomma, mi sembra che sappiano parecchie cosucce, per NON ESSERMI MAI MESSA A INSEGNARE NIENTE!!!!

E' ovvio che, se uno vuole andare avanti in questo modo, è necessario che le faccia "vivere", cioè dia loro la possibilità di esperimentare il mondo in quante più sfaccettature possibili. Certo non può funzionare se uno si chiude in casa.

Per il resto che ti posso dire, Roxx, anch'io non metto il pannolino e anch'io non ho la TV, non penserai certo che pensavo a un apprendimento spontaneo davanti alla televisione.
Roxx ha scritto:Chiaramente pero' dovevano affrontare SOLO l'esame a fine percorso scolastico, cosa che alla scuola familiare, attualmente non e' consentita.
QUESTO - l'ho già scritto nel post precedente - NON E' AFFATTO VERO. E, ripeto, conosco molto bene la normativa a riguardo. L'esame annuale è solo VIVAMENTE CONSIGLIATO, ma NON OBBLIGATORIO. E' obbligatorio SOLO a fine ciclo, quindi o alla fine della quinta elementare o alla fine delle medie. Stiamo attenti a non dare informazioni FALSE!

Comunque è giusto che ognuno sperimenti i suoi metodi e trovi la maniera per sé più valida per "crescere" i propri figli, fintanto che questi - come dici tu, Roxx- siano felici e sereni ....e - aggiungo - fintanto che lo siano anche i genitori

Un bacione e tanti auguri anche a te. In un modo o nell'altro, il "mestiere" di genitore è sempre mooooolto impegnativo!!!
Sole

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Re: scuola familiare

Messaggio da ritadd » gio dic 04, 2008 3:53 pm

Sole

scusa se mi intrometto nella discussione tra te e Roxx ma secondo me entrambi i metodi di apprendimento di un bambino sono da apprezzare.

Il bambino se alle stimolazioni risponde bene, cioè non si sente stressato, perchè aspettare che lui si dimostra interessato, tutto sta a fermarsi quando lui si è stancato della novità.
Allora aspetterò che sia lui a ripresentare il suo interesse, intanto ha incamerato la nozione (semplice o complicata che sia)
I bambini, io dico che sono delle spugne, loro ascoltano, osservano e memorizzano meglio di noi adulti e l'istinto centra poco (vedi es. come nasce un bambino) perchè hanno visto o sentito precedentemente quella situazione.
Anch'io a volte rimanevo vasita quando sentivo vocaboli o assumevano atteggiamenti diversi da quelli che si usavano nella mia famiglia è perchè il loro quotidiano è una scuola da dove attingere sempre più informazioni che tireranno fuori quando meno ce lo aspettiamo.

Mia figlia di 5 anni e mezzo sta leggendo e scrivendo da sola con l'aiuto delle sue compagne di classe (le maestre sono abbastanza sorprese di quanto riescano a fare da soli) partendo semplicemente dall'alfabeto e piano piano costruendo le paroli e poi le frasi, e questo senza nessuna forzatura.
Adesso le ho proposto di suonare il flauto ci è riuscita ma si stanca facilmente, stop aspetto che lei me lo richieda.
Il judo è stata lei a chiedermelo.
A volte sono io a proporre le cose da fare perchè se aspetto che decida lei non lo farà mai ("è troppo difficile" dice) ma se gli spiego che le difficoltà si superano si sente più soddisfatta e va avanti.
Quindi appoggio il pensiero di Roxx, ma non escludo il tuo.
Ogni mamma poi ha un suo modo di relazionarsi con suo figlio forse anche perchè è suo figlio che chieda questo.

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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » gio dic 04, 2008 7:11 pm

ritadd ha scritto:Sole

scusa se mi intrometto nella discussione tra te e Roxx ma secondo me entrambi i metodi di apprendimento di un bambino sono da apprezzare.

Ciao Rita,
sono perfettamente d'accordo con te. Non ho mai detto il contrario. Ho solo detto che sono 2 metodi diversi.

ciao ciao :wink:

Sole

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Roxx
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Re: scuola familiare

Messaggio da Roxx » ven dic 05, 2008 10:58 pm

Sole, ti ringrazio per quanto affermi sulle modalita' di esame finale nella scuola dell'obbligo, ho letto altrove che l'esame annuale era obbligatorio ma evidentemente non erano informazioni corrette. Approfondirò meglio questo punto perche' mi interessa e MOLTO all'insegna di una educazione il piu' possibile naturale e in linea con le esigenze del bambino.
per quanto concerne tutto il resto, mi pare di arguire che tu sei steineriana.
Io, invece, sono montessoriana e da quando e' nata mia figlia la osservo sempre attentamente, pronta ad esaudire i SUOI bisogni.
Ecco perche' non cerco affatto di mettermi a "gareggiare" coi programmi ministeriali ne', tantomeno, desidero che mia figlia surclassi in "preparazione" qualsivoglia bambino.
Semplicemente desidero che la sua intelligenza possa spaziare in ogni dove e NON venire mortificata come accadde a me a suo tempo, come e' accaduto a molti bambini che ho conosciuto... :?
E se l'input partiva da me nel contare i gradini e/o le mollette, e' stato semplicemente perche' mia, figlia, troppo piccina per farsi intendere a parole, me lo richiedeva in altro modo. Diciamo che ho dato voce (come del resto hai fatto tu con le tue bimbe, mi pare) a una sua necessita'. Del resto i gradini li ha visti contare da un bimbo piu' grande che vive nel nostro condominio e per le mollette, ritengo, ha sentito me che contavo alcuni suoi pastelli colorati mentre li riponevo nella scatole per verificare ci fossero tutti (altrimenti, poi, se li ingollano le gatte!!!). Emulazione, introiettamento, chiamalo come vuoi. E' chiaro che poi ho dovuto dare un nome a quanto lei non sapeva bene chiedere col linguaggio ancora acerbo che possiede, eccolo il mio input ma, per quanto mi concerne, almeno fin'ora, mi limito a osservare e ad agire se richiesto. Eccolo il mio input, magari i pastelli dovevo contarli mentalmente, magari ho toppato, chissa' ma non me ne faccio un cruccio.
Sono una mamma fallibile e mia figlia sa e perdona :)
Ciao Sole!

P.S. E, se riesco, poiche' ad Angelica piace tanto la musica, l'anno venturo le proporro' un paio di lezioni di prova della scuola suzuki. Ha visto un amichetto piu' grande ed e' rimasta estasiata ma vedremo se l'anno venturo la mia piccola sara' ancora del parere come mi sembra ora :)

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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » lun dic 08, 2008 8:55 pm

Roxx ha scritto:mi pare di arguire che tu sei steineriana.
Na, na... io NON SONO NIENTE. Conosco le varie pedagogie.... può essere che un po' mi ispiri un po' qua e un po' là...ma x lo più seguo la mia "testa balzana" :mrgreen: :wink:
Roxx ha scritto:Semplicemente desidero che la sua intelligenza possa spaziare in ogni dove e NON venire mortificata come accadde a me a suo tempo, come e' accaduto a molti bambini che ho conosciuto...
Su questo punto, sono in perfetta sintonia con te!
Roxx ha scritto:E se l'input partiva da me nel contare i gradini e/o le mollette, e' stato semplicemente perche' mia, figlia, troppo piccina per farsi intendere a parole, me lo richiedeva in altro modo.
E allora l'input partiva da LEI!!! Alla fin fine forse dicevamo la stessa cosa. Era questo che intendevo quando parlavo di "saper ascoltare le richieste dei nostri bimbi".

Comunque non è che io abbia la verità in tasca. Anch'io faccio un sacco di errori e, in fondo, è tutto una sperimentazione continua.
Ma il bello sta proprio nel mettersi in gioco, cercando da noi la nostra strada per essere "mamme", senza basarci esclusivamente su modelli precostituiti :wink:

Baci
Ah, a proposito: quando nasce il prossimo/prossima piccolo/a?

Sole

pulcinafiamminga
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Re: scuola familiare

Messaggio da pulcinafiamminga » mer dic 10, 2008 12:56 am

ciao a tutte! sono nuova qui, ma mi sono letta tutta la discussione con attenzione... felice di aver trovato un posto dove si parla così in profondità su quest'argomento! Mi sto orientando in giro, perchè homeschooling, o meglio uschooling, come l'intendono sole e unamas, mi attira molto e cerco di informarmi seriamente per poi, arrivato il giorno, decidere con criterio quale strada intraprendere. nostro figlio lunedì avrà 9 mesi, quindi tempo ancora ce n'è :lol:
mi ha fatto piacere venir a sapere che gli esami a fine anno NON sono obbligatori, grazie sole! lo sembravano invece, dalle mie indagini fin qui. visto che sei così ben informata, puoi dirmi in che cosa consiste 'averne le capacità', quell'altra condizione posta ai genitori che vogliono fare scuola familiare? sarebbe un qualche diploma pedagogico?? quale sarebbe la 'misura' per decidere se qualcuno è capace o no? -- essendo io belga, se sarà il caso potremo sempre tornare in belgio, dove la legge non fissa alcun obbligo e nessuna condizione al homeschooling. Io sono diplomata, sono musicista, ma il diploma di pedagogia non l'ho voluto fare quindi non ce l'ho; mio compagno non ha diplomi perchè non ha avuto la possibilità di studiare :|
vi saluto per ora, è tardi m'infilo nel letto accanto al mio cucciolo....
pulcinafiamminga

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » mer dic 10, 2008 11:38 am

Ciao pulcinafiamminga (che bel nickname :wink: )!
Al momento sembra che non sia richiesto ai genitori alcun attestato o diploma o laurea particolare. In realtà, la legge prevede che i figli possano essere "istruiti" a casa. Se siano i genitori stessi a provvedere a questa "istruzione" o "precettori privati" questo riguarda la famiglia e non la scuola. Il Ministero si potrebbe riservare la facoltà di fare dei controlli, per andare a verificare se effettivamente i genitori stanno provvedendo ad assolvere all'obbligo di istruzione del minore. Nella pratica, poi, ci si limita - come ho detto - a consigliare caldamente le verifiche annuali e ad assicurarsi che venga fatta la verifica a fine ciclo (quella obbligatoria).
Può, però, tranquillamente succedere che il dirigente della scuola di riferimento, in accordo con gli assistenti sociali, per una qualche ragione, decida di andare a verificare cosa succede a casa. Per accertarsi che il minore non stia in stato di "abbandono" e che con l'idea di istruzione a casa non si stia invece nascondendo una NON istruzione del bambino.

Credo che quando si parla di "capacità" del genitore si intenda che egli conosca quali sono gli obbiettivi che si richieda che il bambino raggiunga alla fine di un certo ciclo scolastico. Magari che conosca anche quali siano i programmi ministeriali, anche se non penso sia obbligatorio seguirli pari pari. Questo perché, alla fine del ciclo, si richiede che il bambino abbia raggiunto gli tessi obbiettivi che ha raggiunto un bambino che è andato a scuola. Il COME e il QUANDO abbia raggiunto questi obbiettivi NON è messo in discussione.

Riguardo all'intervento degli assistenti sociali, nella nostra zona c'è stato un caso, in cui era stato segnalato ai servizi sociali lo stato di "abbandono" in cui si temeva fossero 2 minori che non venivano mandati a scuola. La famiglia era ben lungi da tutte queste belle teorie di scuola familiare, semplicemente non assolveva all'obbligo scolastico, né a scuola, né a casa, dove comunque non ne avevano gli strumenti: si trattava infatti di famiglia molto particolare, genitori analfabeti (non senza diploma, ma letteralmente analfabeti) che viveva in un capanno ai margini del bosco, in assenza di qualsiasi stimolo culturale e non. Questi genitori evidentemente non erano in grado di provvedere alla formazione dei loro figli, che venivano lasciati a se stessi, e NON accompagnati in un percorso di formazione valido, seppur alternativo.
Diciamo che in questi genitori non vi era consapevolezza, né tanto meno c'era stato un percorso di ricerca. Stiamo parlando di persone comunque disturbate, che già faticavano a provvedere a se stessi, essendo già a loro volta aiutati dai servizi sociali.

Spero di esserti stata d'aiuto
Ciao
Sole

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