Se il pianeta muore di bistecca

Archivio delle discussioni sui forum non più presenti
Rispondi
Daria
Messaggi: 4908
Iscritto il: mar nov 14, 2006 7:43 pm
Controllo antispam: cinque
Località: mantova
Contatta:

Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da Daria » gio mar 27, 2008 12:54 pm

Parliamo di cose serie va... 8)

Se il pianeta muore di bistecca
MARIO TOZZI

Proviamo a riflettere ancora una volta sulla scelta degli uomini di «sacrificare» animali in grandi quantità in occasione delle feste comandate, magari appena dopo un digiuno o un venerdì «di magro». Atteso che quasi nessuno ricorda più neppure lontanamente l'eventuale origine religiosa o tradizionale, resta l'ecatombe priva di senso logico e del tutto fuori linea rispetto al futuro ambientale del pianeta. Non è questione di empatia con altri esseri viventi. Non è, in altre parole, questione di decine di migliaia di agnelli sgozzati, di centinaia di migliaia di maiali dissanguati e milioni di polli costretti a vivere tutta la loro vita nello spazio di un foglio A4: nessun animale si comporta così verso gli altri, e già questo uso industriale e massivo di altri viventi ci porrebbe oggettivamente fuori dal corso naturale della storia del pianeta. Il fatto è che gli uomini non nascono carnivori né predatori, al contrario, come testimoniamo i ritrovamenti paleontologici per anni male interpretati: noi eravamo oggetto della caccia di tigri dai denti a sciabola insieme ai mammuth, non gli uccisori degli altri. Dentizione, lunghezza dell'intestino e molti altri caratteri testimoniano che eravamo destinati a mangiare vegetali e solo occasionalmente proteine di origine animale, carogne o animali malati cacciati per caso, un po' come fanno altri primati.

Non è neppure questione di salute, sebbene da tempo i dati medici espongano molto chiaramente che un eccesso di consumo di carni produca malattie cardiovascolari, diabete e tumori. I tre milioni di danesi che furono costretti dall'embargo del 1917 a una dieta di patate e orzo (da grandi consumatori di burro, latte e carni bovine che erano) videro ridotto il tasso di mortalità di quasi il 35%. Come a dire che vivere al vertice della scala delle proteine è piuttosto un rischio che non un vantaggio. Nelle culture carnivore occidentali l'incidenza del tumore al colon è dieci volte superiore a quella delle culture vegetariane asiatiche, tanto da arrivare alla conclusione che la sola quantità ottimale di consumo di carne rossa è zero.

E' un'altra, però, la ragione per abbattere il consumo di carne. E' una ragione ambientale nel senso più ampio del termine. Per allevare il complesso bovino mondiale, composto da quasi un miliardo e mezzo di capi, ci vogliono pascoli sempre più ampi: ma dove li impiantiamo, visto che la superficie di terre emerse è sempre quella e che, anzi, la terra migliore, quella più fertile e più vicina alle fonti d'acqua, è già virtualmente esaurita? Pervicacemente si sottraggono territori sempre più ampi alle foreste tropicali e pluviali, che però reggono uno sfruttamento industriale solo per cinque o sei anni, dopo di che non sono più fertili e dunque spingono a disboscare nuove terre. La carne sottrae foresta al mondo, visto che per ottenerne 1 kg ce ne vogliono 9 di mangimi: gli animali di allevamento non consumano liberamente erba come si crede, ma vengono «finiti» (come si dice) a cereali. E a chi verrano sottratti quei cereali, se non ad altri uomini, che per questo patiranno la fame? Un manzo di allevamento di 500 kg ha consumato 1200 kg di granaglie, come a dire che, solo negli Usa, 157 milioni di vegetali, che potrebbero essere consumati dagli uomini, finiscono invece a produrre 28 milioni di tonnellate di carne. E per allevare un manzo ci vuole tanta acqua quanto quella che serve a far galleggiare un incrociatore. Ha un senso tutto questo in un pianeta in cui sono milioni coloro che non hanno il mais per sopravvivere, mentre altri si devono mettere a dieta per ridurre i rischi del consumo di carne? Desertificazione, disboscamenti, sprechi d’acqua, alterazioni degli ecosistemi, inquinamento delle falde, incremento dei gas serra sono questi i veri motivi per cui dovremmo ridurre il consumo di carne. Ma mettere in conto i danni ambientali della bistecca è un tabù che nessuno si sogna di discutere seriamente.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... =&sezione=

marino70
Messaggi: 700
Iscritto il: gio set 08, 2005 2:39 pm

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da marino70 » gio mar 27, 2008 2:34 pm

Daria ha scritto:Non è neppure questione di salute, sebbene da tempo i dati medici espongano molto chiaramente che un eccesso di consumo di carni produca malattie cardiovascolari, diabete e tumori. I tre milioni di danesi che furono costretti dall'embargo del 1917 a una dieta di patate e orzo (da grandi consumatori di burro, latte e carni bovine che erano) videro ridotto il tasso di mortalità di quasi il 35%. Come a dire che vivere al vertice della scala delle proteine è piuttosto un rischio che non un vantaggio. Nelle culture carnivore occidentali l'incidenza del tumore al colon è dieci volte superiore a quella delle culture vegetariane asiatiche, tanto da arrivare alla conclusione che la sola quantità ottimale di consumo di carne rossa è zero.
Io non la sapevo così. L'embargo del 1917 costrinse i Danesi ad una riduzione sostanziale delle calorie; in parole povere a stringere la cinghia e mangiare meno. Questo, per quanto ne so io, è stato l'elemento caratterizzante della diminuzione di mortalità e non tanto la differenziazione nella dieta. E' vero che ciascuno utilizza gli studi come meglio crede però, visto il periodo (dubito che in quegli anni qualcuno riuscisse a consumare grandi quantità di carne), propendo più per le informazioni in mio possesso

Daria
Messaggi: 4908
Iscritto il: mar nov 14, 2006 7:43 pm
Controllo antispam: cinque
Località: mantova
Contatta:

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da Daria » gio mar 27, 2008 6:46 pm

marino70 ha scritto: Io non la sapevo così. L'embargo del 1917 costrinse i Danesi ad una riduzione sostanziale delle calorie; in parole povere a stringere la cinghia e mangiare meno. Questo, per quanto ne so io, è stato l'elemento caratterizzante della diminuzione di mortalità e non tanto la differenziazione nella dieta. E' vero che ciascuno utilizza gli studi come meglio crede però, visto il periodo (dubito che in quegli anni qualcuno riuscisse a consumare grandi quantità di carne), propendo più per le informazioni in mio possesso
Ciao Marino,
a parte questo particolare dell'embargo, che io neanche conoscevo, cosa ne pensi del resto dell'articolo?

Avatar utente
Stella10
Messaggi: 1761
Iscritto il: sab mag 26, 2007 2:59 pm
Contatta:

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da Stella10 » gio mar 27, 2008 7:25 pm

Mario tozzi è un bravissimo giornalista e parla con competenza ma non sta dicendo niente di nuovo almeno per me, ho dei libri in casa che hanno decine di anni di vita e che parlano dello stesso problema...beh, se non altro spero che con lui venga posta più visibilità al problema. Fame e mancanza di acqua nel mondo la soluzione c'è ed è semplice ma sembra che viviamo in un mondo di sordi e di ciechi boh. o tutti hanno conflitti di interessi e fanno finta di niente :roll:
"La seconda che hai detto.... " :roll: mi dirà sicuramente qualcuno

abe_exodus
Messaggi: 43
Iscritto il: dom feb 17, 2008 7:05 pm

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da abe_exodus » ven mar 28, 2008 1:44 am

Io non la sapevo così. L'embargo del 1917 costrinse i Danesi ad una riduzione sostanziale delle calorie; in parole povere a stringere la cinghia e mangiare meno. Questo, per quanto ne so io, è stato l'elemento caratterizzante della diminuzione di mortalità e non tanto la differenziazione nella dieta. E' vero che ciascuno utilizza gli studi come meglio crede però, visto il periodo (dubito che in quegli anni qualcuno riuscisse a consumare grandi quantità di carne), propendo più per le informazioni in mio possesso
Concordo in pieno, ho letto che un masai mangia fino a 800 grammdi carne al giorno e beve fino a 4 litri di latte, ma per far pascolare il bestiame si fa pure 50 chilomentri al giorno.

Secondo me più che ipocalorica deve esserci un equilibrio tra calorie assunte e bruciate e poco importa per le fonti.

Se mangio 3000 cal ma ne spendo 1000, avrò problemi di metabolizzazione, mentre se ne mangio 3000 e ne spendo 3500, tutto il contrario, metabolizzo tutto perfettamente e c'è spazio per altro.

Una cosa sottovalutata è la temperatura, ogni 10 gradi di diminuizione raddoppia il fabisogno metabolico. Cosi se a 40 gradi vastano 500 cal per vivere, per esempio, a 40 c'è ne vogliono 800, a 20 1600 e cos' via. Addirittura se fa molto freddo è si è poco coperti si può arrivare anche a 5000-6000 cal e andare oltre.

Tirnando all'articolo, scusate ma la carne produce il diabete? Ma è una barzelletta?

Va bhè per la storia dei ritrovamenti stediamo un velo pietoso, visto che ha torto marcio, dato che storicamente inuit e masai sono i popoli più in salute e consumano carne in quantità industriale, come gli aborigeni australiani.

Per il resto i medici dicono di ridurre la carne, ma mai uno che se ne uscito dicendo che le margarine fanno malissimoe comunque non ottengono risultati e basano il fatto sel colesterolo su una favoletta inventata ad arte.

Inoltre non si vuol proprio capire che gli uomini non sono uccelli granivori e quindi non dovrebbero consumare granaglie, pena l'onesità il diabete e l'arteriosclerosi (informatevi chi è diabetico rischia l'arteriosclerosi non chi mangia grassi e proteine),

Se mo l'ambiente si inquina per allevare la carne, ma per favore...Chiedete al vosto biochimico, vi dirà che quello che p prodotto dagli animali, come le deiezioni è perfettamente biodegradabile, semmai è la logica industriale a far del male alla Terra vedendola come una risolrsa da sfruttare per far soldi più che come una madre da rispettare e tenere in salute.

In definitiva una bufala completa come articolo.

7xpensie
Messaggi: 304
Iscritto il: ven feb 24, 2006 5:47 pm

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da 7xpensie » ven mar 28, 2008 8:55 am

da come descrivi i Masai devono essere il popolo più longevo che esista:

_praticano un'alimentazione perfetta (carne a volontà e non mangiano cereali)
_sono tutto meno che sedentari
_sono forti e immuni alle malattie

Saranno certamente un popolo di centenari :roll:

marino70
Messaggi: 700
Iscritto il: gio set 08, 2005 2:39 pm

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da marino70 » ven mar 28, 2008 9:36 am

7xpensie ha scritto:da come descrivi i Masai devono essere il popolo più longevo che esista:

_praticano un'alimentazione perfetta (carne a volontà e non mangiano cereali)
_sono tutto meno che sedentari
_sono forti e immuni alle malattie

Saranno certamente un popolo di centenari :roll:
No, non sono longevi visto che la vita media dei Masai e di 55 anni per le donne e 60 per gli uomini. Rispetto ad altre etnie risultano sicuramente più forti ma è sicuramente merito del patrimonio genetico e non dell'alimentazione. Tra l'altro non risultano tanto longevi neanche gli inuit
Risulta invece longevo il popolo Hunza (consumi limitatissimi di carne) anche se qui bisogna ammettere che l'anagrafe non è proprio il loro forte e, da notizia recente, risultano eccezionalmente longevi ed in buona salute gli abitanto di okinawa.
Ci sono studi in corso quindi è inutile lasciarsi andare a supposizioni comunque pare che se gli abitanti lasciano l'isola e cambiano le abitudini perdono questo straordinario dono. Va da se che il loro segreto è da ricercarsi nel loro stile di vita a 360°

marino70
Messaggi: 700
Iscritto il: gio set 08, 2005 2:39 pm

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da marino70 » ven mar 28, 2008 9:41 am

abe_exodus ha scritto: Secondo me più che ipocalorica deve esserci un equilibrio tra calorie assunte e bruciate e poco importa per le fonti.

Se mangio 3000 cal ma ne spendo 1000, avrò problemi di metabolizzazione, mentre se ne mangio 3000 e ne spendo 3500, tutto il contrario, metabolizzo tutto perfettamente e c'è spazio per altro.
Io la penso esattamente al contrario; secondo me il "segreto" è mangiare poco (comunque non troppo poco)e paradossalmente una intensa attività fisica risulta dannosa proprio perchè aumenta il fabbisogno nutrizionale.
Chiaro che se mangio tanto e non smaltisco aggiungo un ulteriore danno

7xpensie
Messaggi: 304
Iscritto il: ven feb 24, 2006 5:47 pm

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da 7xpensie » ven mar 28, 2008 9:59 am

No, non sono longevi visto che la vita media dei Masai e di 55 anni per le donne e 60 per gli uomini.
Grazie Marino, ma il messaggio era stato studiato ad arte affinchè potesse rispondere Salvio

I Masai sono la sua gentes preferita

Spero adesso non risponda che i Masai non sono longevi perchè non hanno un Sistema Sanitario Nazionale efficiente, oppure perchè hanno probabilità maggiori di essere morsi da una tarantola e di essere stritolati da un'anaconda o di essere colpiti accidentalmente da una noce di cocco caduta dall'albero :?

marino70
Messaggi: 700
Iscritto il: gio set 08, 2005 2:39 pm

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da marino70 » ven mar 28, 2008 10:16 am

Daria ha scritto: Ciao Marino,
a parte questo particolare dell'embargo, che io neanche conoscevo, cosa ne pensi del resto dell'articolo?
Sono dati che avevo già avuto modo di leggere ma sinceramente non ho mai avuto modo di verificare completamente. L'impressione è che Tozzi calchi un po' la mano sulle cifre ma a parte questo è sicuramente necessaria una migliore distribuzione delle risorse (tutte) e una diminuzione dei consumi dei paesi ricchi. Sorrido sempre quando penso che nei paesi industrializzati perdere peso fa spendere un sacco di soldi (diete, massaggi, palestre...) invece di farne guadagnare come sarebbe logico (mangio di meno quindi risparmio). Ma è una battaglia persa, cosa vuoi aspettarti da una società che per sopravvivere ha necessità di continui consumi???? Si depauperano le risorse per produrre il superfluo e poi si rincorrono le emergenze ambiantali; la logica direbbe produrre il necessario salvaguardando il patrimonio ma il mercato preferisce il business della produzione con conseguente inquinamento e successiva bonifica; un fiume di soldi che ha come conseguenze danni incalcolabili per l'ambiente e per la salute a fronte di produzione di generi di cui ne avremmo fatto tranquillamente a meno ma che diventano miracolosamente "necessità" grazie a quello che io ritengo uno dei mali del mondo: il marketing (ma qui usciamo dal seminato)

Avatar utente
yasodanandana
Messaggi: 2264
Iscritto il: gio set 01, 2005 1:13 pm
Località: diciamo Firenze
Contatta:

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da yasodanandana » ven mar 28, 2008 10:39 am

marino70 ha scritto:
7xpensie ha scritto:da come descrivi i Masai devono essere il popolo più longevo che esista:

_praticano un'alimentazione perfetta (carne a volontà e non mangiano cereali)
_sono tutto meno che sedentari
_sono forti e immuni alle malattie

Saranno certamente un popolo di centenari :roll:
No, non sono longevi visto che la vita media dei Masai e di 55 anni per le donne e 60 per gli uomini. Rispetto ad altre etnie risultano sicuramente più forti ma è sicuramente merito del patrimonio genetico e non dell'alimentazione. Tra l'altro non risultano tanto longevi neanche gli inuit
Risulta invece longevo il popolo Hunza (consumi limitatissimi di carne) anche se qui bisogna ammettere che l'anagrafe non è proprio il loro forte e, da notizia recente, risultano eccezionalmente longevi ed in buona salute gli abitanto di okinawa.
Ci sono studi in corso quindi è inutile lasciarsi andare a supposizioni comunque pare che se gli abitanti lasciano l'isola e cambiano le abitudini perdono questo straordinario dono. Va da se che il loro segreto è da ricercarsi nel loro stile di vita a 360°
senza poi parlare della qualita' della vita.. del pensiero.. della cultura...

la civilta' indio-vedica, che crea il sistema filosofico/spirituale piu' coerente e complesso del mondo, forse il piu' armonico, in assenza totale di repressioni dei sensi... che e', per esempio, all'origine di gran parte della nostra matematica e geometria... e parla la lingua progenitrice del greco e del latino.. (il sanscrito).. e' vegetariana.. anzi, indica con precisione il vegetarianesimo come indispensabile per ottenere qualsiasi tipo di progresso intellettuale o interiore..

(scusate per l'intromissione.. complimenti a tutti!)

Daria
Messaggi: 4908
Iscritto il: mar nov 14, 2006 7:43 pm
Controllo antispam: cinque
Località: mantova
Contatta:

Re: Se il pianeta muore di bistecca

Messaggio da Daria » ven mar 28, 2008 8:05 pm

yasodanandana ha scritto: senza poi parlare della qualita' della vita.. del pensiero.. della cultura...

la civilta' indio-vedica, che crea il sistema filosofico/spirituale piu' coerente e complesso del mondo, forse il piu' armonico, in assenza totale di repressioni dei sensi... che e', per esempio, all'origine di gran parte della nostra matematica e geometria... e parla la lingua progenitrice del greco e del latino.. (il sanscrito).. e' vegetariana.. anzi, indica con precisione il vegetarianesimo come indispensabile per ottenere qualsiasi tipo di progresso intellettuale o interiore..

(scusate per l'intromissione.. complimenti a tutti!)
Ciao Yaso,
che novità è quella di scusarsi per l'intromissione??? :roll:
sai bene, che per noi, leggerti è sempre un piacere!!

:) :)

Rispondi