Festa con buffè vegetariano

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BEE
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Messaggio da BEE » mer ott 13, 2004 10:47 am

per quanto riguarda le mucche mi avete convinta ...ma le galline?

BEE
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Messaggio da BEE » mer ott 13, 2004 1:37 pm

[quote="Topastro
Se vuoi altro latte devi far fare un altro vitello alla tua prima mucca.

[/quote]

ho sempre creduto che dopo il primo parto se tu continui a mungerla lei continua a produrre latte senza doverle far fare un altro vitello ....

Sibyl
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Messaggio da Sibyl » mer ott 13, 2004 1:49 pm

Le mucche sono selezionate geneticamente per produrre quantità abnormi di latte, spesso superando il quantitativo necessario a nutrire il vitello.

Questo già basta e avanza per rifiutare categoricamente questo prodotto, la sofferenza che provoca non ha niente da invidiare a quella necessaria per produrre carne.

E' vero che comunque oltre un certo limite la mucca finisce la lattazione ed è necessario che sia nuovamente gravida per ricominciare a produrre latte.

Il fatto che ancora si stia a discutere sulla stupidaggine che la mucca produca latte anche senza vitello mi fa pensare a che punto drammatico si sia arrivati: per quel povero animale non si concepisce neanche l'idea che latte e gravidanza sia legati, così come per tutti gli altri mammiferi, uomo incluso.

Gameleo
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Messaggio da Gameleo » mer ott 13, 2004 4:53 pm

<E' vero che comunque oltre un certo limite la mucca finisce la lattazione ed è necessario che sia nuovamente gravida per ricominciare a produrre latte. >

Uhm...ammetto che non lo sapevo e neanche altre persone a cui l'ho chiesto.
La situazione è abb. drammatica.

Bisognerebbe informare la gente anche di questa violenza.

Sibyl
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Messaggio da Sibyl » mer ott 13, 2004 6:50 pm

Gameleo ha scritto:La situazione è abb. drammatica.

Bisognerebbe informare la gente anche di questa violenza.
A proposito di informazione, ti riporto alcuni stralci tratti dal testo di Giuseppe Succi, "Zootecnica Speciale", CittaStudiEdizioni, Milano 1995.

Si tratta quindi di un testo scientifico, non di materiale animalista/vegetarista.


" (...) Risulta evidente che l'allevatore può incidere positivamente sull'efficienza riproduttiva del proprio allevamento riducendo l'età del primo parto, cercando di contenere l'intervallo interparto e prolungando la carriera riproduttiva delle bovine. Dei fattori che influenzano il livello di efficienza riproduttiva, quello che partecipa in misura determinante è la durata dell'intervallo interparto, intesa come periodo di tempo che intercorre tra un parto e il successivo dello stesso individuo e comunemente viene espresso in giorni.
L'intervallo interparto comprende il periodo del "servizio" (parto-concepimento) e il periodo della gestazione e la generalità degli altri autori dei paesi a zootecnia avanzata è concorde nell'indicare in 12 mesi."

"Per quanto riguarda il momento più idoneo per procedere alla fecondazione della bovina dopo il parto, le opinioni degli altri autori sono varie, ma la maggioranza sembra ritenere che si possa praticare il salto o l'intervento di fecondazione artificiale in occasione del primo calore dopo il 60° giorno di parto, non dunque ai calori presentatisi prima del 60° giorno."


E già che ci siamo, ecco alcuni stralci a proposito di come avviene la fecondazione delle bovine:

"La modalità più diffusa è quella della vagina artificiale , che è di dimensioni variabili a seconda delle specie animali (...). Quando il maschio è eccitato sessualmente e compie l'impennata su una femmina o su un supporto (manichino), l'operatore impugna la vagina artificiale, favorendo l'ingresso del pene e la successiva eiaculazione del materiale spermatico, che va araccogliersi nel contenitore. (...) La raccolta del materiale spermatico può essere compiuta in via occasionale mediante l'applicazione di adatti stimoli elettrici o mediante massaggio, per via rettale, delle ampolle seminifere, quando non è possibile ottenere l'eiaculazione nella vagina artificiale a causa, ad esempio, dell'età avanzata del riproduttore, di lesioni articolari che impediscono l'impennata ecc."


"Inoculazione.
E' l'ultimo momento della fecondazione artificiale, che si compie con l'intervento di operatori opportunamente preparati e addestrati, quando la femmina presenta l'estro. Allo scopo si impiegano siringhe e cateteri, di vetro e di plastica, sterili. Dopo il prelievo di una determinata quantità di materiale spermatico, si pratica l'inoculazione, portando il catetere nel tratto più opportuno delle vie genitali femminili, a seconda delle specie animali: ad esempio, per la specie bovina, l'inoculazione deve avvenire nella metà anteriore del canale cervicale."



Ecco infine, una volta nato il vitello, cosa succede:

"Il periodo di tempo che il vitello trascorre con la madre ha una durata variabile da poche ore a qualche giorno a seconda delle abitudini locali e delle convinzioni dell'allevatore. Attualmente si preferisce isolare il vitello entro poche ore dalla nascita con il duplice scopo di evitare l'instaurarsi di legami "affettivi" tra la madre e il suo nato, che accrescerebbero lo stress del successivo allontanamento..."



Quindi, non solo la vacca viene fecondata più e più volte durante la sua vita, ma oltretutto la fecondazione avviene in un maniera assolutamente triste e meccanica, che non permette neanche a questi animali di soddisfare il proprio bisogno di avere relazioni coi propri simili, e addirittura la vacca deve sopportare sul proprio corpo una specie di zavorra per essere fecondata.
Il soddisfacimento dei bisogni etologici viene assolutamente negato dal momento che è scritto chiaramente che il vitellino appena nato viene allontanato dalla madre.
Vorrei fare notare come nel termine LEGAMI AFFETTIVI tra la madre e il vitello, la parola AFFETTIVI sia stata posta tra virgolette.

lumachina
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Re: Per Lumachina

Messaggio da lumachina » gio ott 14, 2004 9:54 am

Marcello ha scritto:La mozzarella è fatta con il caglio. Se nell'etichetta c'è scritto semplicemente così, vuol dire che è animale.
Grazie.
Una mia amica ne dubbio la mangia, e io avevo il sospetto che sbagliasse.

Ciao.
Lumachina.

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