Sulla libertà (o no) di essere madri

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Neeta
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Sulla libertà (o no) di essere madri

Messaggio da Neeta » mer dic 08, 2004 9:01 pm

Premessa IMPORTANTE: in questo post non mi riferisco a persone o fatti di questo forum, è una riflessione su questo ultimo anno e mezzo che mi sento di postare qui perché mi sembra, su promiseland, di aver trovato uno spazio ed un'atmosfera in cui sono possibili queste riflessioni.. senza dovermi mettere l'elmetto ed il giubbotto antiproiettile ;-)

Ci ho pensato un po' prima di scrivere questo post, perché non volevo scatenare polemiche, magari qui non succederebbe ma in questo periodo tutto mi serve fuorché un'altra polemica. Il fatto è che mi sto appassionando molto al discorso allattamento. Come dice mio marito, mi ci sono buttata dentro anche troppo. E senza molte corazze, ma pazienza, ci credo ed i lividi li avevo messi in conto, in un certo senso.

Però mi fa male, in questo periodo, scontrarmi con la mancanza di libertà che noi donne, mi sembra, abbiamo nell'essere madre. C'è sempre qualcosa di esterno, un paradigma preconfezionato che decide cosa fa di te una Buona Madre (marchio registrato), sia il parto in un certo modo, sia l'allattamento, sia il fatto che tuo figlio cresce come un porcellino all'ingrasso, sia che fai vaccinare tuo figlio o no, sia che tuo figlio dorma (per qualsiasi motivo, dalla grazia divina in giù) o no ..
Pazienza, archetipi e riti culturali sono sempre esistiti, ma la cosa peggiore è che noi troppo spesso siamo lì a farci prendere dai sensi di colpa se non siamo all'altezza, e non lo siamo mai, ovvio. Invece di prenderli per quel che sono, strumenti di identità, non cose irrinunciabili, e dirci che la vita è bella perché è varia.

Ma soprattutto mi fa un male cane trovarmi a volte di fronte all'intolleranza di tante donne per altre donne. Donne che allattano e che non allattano, donne che usano il pannolino e che non lo usano (o ci provano), donne che svezzano a quattro mesi, a sei mesi, ad un anno, donne che usano l'omeopatia e donne che la rifiutano, donne che vaccinano i figli contro tutto e donne che no.. ognuna arroccata (sulla difensiva e purtroppo anche sull'offensiva) sulle proprie posizioni, e pronta a criticare, mettere in dubbio la validità o sminuire la situazione dell'altra, nella migliore delle ipotesi deriderla o compatirla, forse per sentirsi a posto nella propria, io non lo so... per la serie: ma chi ti ha chiesto niente??
A volte mi pare proprio che le peggiori nemiche di noi stesse siamo noi, le prime a fare distinzioni, ghetti e classifiche.

Io poi mi ritrovo a volte a prenderle un po' da tutti i fronti, perché mi rifiuto di indossare la maglia di qualsiasi squadra.

Così mi ritrovo additata come talebana dell'allattamento al seno io, che ne ho fatto la mia scelta personale ma rispetto anche chi sceglie l'artificiale o (poche) è obbligata a farlo, perché mi rifiuto di elargire la solita bugia consolante del "E' vero, avere latte è una fortuna che molte non hanno". In tutta coscienza, anche se so che ad alcune può far male e che lottano contro sensi di colpa imposti dal tessuto sociale, io non posso dire una cosa che non credo e che, anzi, fa comodo alle case produttrici. Io posso dire che in questa società, con questa organizzazione del tempo, è difficile allattare al seno perché le logiche degli orari di lavoro, della competitività, delle poppate distanziate cozzano contro la fisiologia della tetta dei mammiferi che siamo, evoluta per funzionare bene con un allattamento a richiesta e frequente. Allora il latte formulato diventa un modo non per fare vita comoda, ma per farla un po' meno scomoda, perché non credo che siamo nate per soffrire e faticare oltre misura. Basta sapere cosa è natura e cosa è portato della cultura, e poi io non ho nulla contro una donna che alla fine usa la formula, ma vorrei che lei non avesse niente contro di me, o non si mettesse sulla difensiva davanti alla mia passione per l'allattamento al seno, o alle mie spiegazioni. E purtroppo vedo che capita.

Mi fa male che mi dicano che faccio terrorismo psicologico perché oso dire che il pediatra che consiglia la tisanina zuccherata tra le poppate ad orario (e consiglia proprio quella marca lì di tisana, non una generica) è un pediatra superficiale e complice delle case produttrici, magari per ignoranza, e che quello è un primo passo per il calo del latte. Lo so che è disturbo della quiete della coscienza pubblica, ma se è vero che fa comodo alle case che faccio, mi taglio la lingua, mi lobotomizzo? Io do' l'informazione, poi ognuna fa come crede, non mi permetto giudizi.

Soprattutto, mi fa ancora peggio discutere con donne che condividono e sostengono la mia scelta di allattare al seno ed a lungo, ma magari criticano aspramente il fatto che io usi l'omeopatia, oppure che non metta il pannolino a mia figlia ("non capisco questa perdita di tempo ed energie" è la cosa più gentile che mi sono sentita dire), o che la faccia dormire con noi. A queste donne vorrei chiedere: perché tutta la tolleranza o libertà o semplice cortesia che vorresti per te stessa nell'allattare, e che sei disposta a darmi finché si parla di allattamento, non riesci ad averla per me appena faccio qualcosa che va fuori del *tuo* schema? Non ti ha insegnato niente essere emarginata dal gruppone perché allatti a lungo? Perché non capisci che la vera libertà di scelta sarebbe un bene per tutte?

Insomma, dove mi giro mi giro, mi sembra che siamo noi donne a fregarci con le mani nostre, quando ci mettiamo nella logica delle opposte fazioni e fazioncine, invece che del rispetto reciproco.

A chi mi chiede perché allatto ho iniziato a rispondere: perché mi piace. Punto. Sono stanca di dare spiegazioni o giustificazioni e soprattutto fare mille disclaimer e distinguo per non offendere nessuno, allattatrici e non, e finire sempre e comunque fraintesa, considerata estremista ed iscritta d'ufficio nella lista di "quelli strani" per qualsiasi gruppo.

Una persona che mi vuole molto bene mi ha dato questo consiglio: certe cose, tientele per te. Forse ha ragione lei.

Neeta un po' pessimista stasera

P.S. Se l'avete letto tutto, grazie.

Sabrina
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Località: Toscana

Messaggio da Sabrina » mer dic 08, 2004 11:23 pm

Ciao Neeta, ti darei l'unico consiglio che mi viene in mente: perché non li lasci bollire nel loro brodo gli "altri" posti, dove si fanno conversazioni non molto diverse dalla sala d'aspetto del dentista o dalla fila alla cassa del supermercato ?? Dove su cento ce ne sarà una detentrice di una idea e non disposta a farsi trascinare ?? Dove invece di ringraziarti ti danno della terrorista (e magari tra qualche giorno posteranno con stupita innocenza: Neeta heeellpppp !!! Latte che cala...Aiuto !!).
L' ho già detto e lo ripeto: questo è un posto speciale. Uno dei pochi dove gli anticonformisti non finiscono per diventare più conformisti degli odiati conformisti. E dove la pubblicità e i gadget delle rivistucce non entrano. Ti par poco ??

Rita
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Messaggio da Rita » gio dic 09, 2004 5:03 pm

Ciao Neeta.Voglio dirti solo una cosa,ho recentemente imparato a stare zitta,anzi ci sto provando...Sai qual'è il discorso?Certe persone,anche quando chiedono un parere,vogliono sentirsi dare la risposta che piace,non quella che è giusta per te,e sottolineo PER TE.Io credo che,infondo,ognuno sia libero di avere una propria opinione e di esprimerla,poi,la maniera in cui lo fa è soggettiva e va cmq rispettata,specie quando si predica il rispetto e la politica del non giudicare...Come ho già più volte sottolineato,sono pro allattamento al seno e il più contraria possibile all'allattamneto artificiale,detto questo,non vado in giro a criticare chi usa la formula,anzi,quando è fatta è fatta,mi limito a dire "e va bhe,pazienza,dai, un pò del tuo latte l'ha preso,non preoccuoparti!" magari non condivido assolutamente,ma me lo tengo per me.Mi sono permessa di sfogarmi apertamente solo su questo forum e mi sono piovuti addosso insulti gratuiti,senza che la gente mi conoscesse,basandomi solo su frasi che ho espresso male,ma in favore dell'allattamento al seno,su un forum che è questo che promuove,un forum nel quale pensavo che le mie opinioni fossero condivise dalla maggior parte di mamme,altrimenti non mi sarei mai permessa di dire ciò che pensavo.Purtroppo è così,se non si sta attenti a ciò che si dice,si viene messi al bando da chi la pensa diversamente,o peggio,insultati ed offesi!In realtà,tanta della mia rabbia viene dal fatto che,in quanto mamma allattante,sono stata sempre criticata,sia sulla modalità delle poppate,sia sulla scelta di andare avanti,nonostante le difficoltà,ed io,da brava idiota(sono tutto tranne che cattiva!)non mi sono mai difesa,anzi,mi sono quasi scusata con le mamme che non hanno allattato,quasi che io fossi in torto...Da qui la rabbia,tanta,di non aver dato pane al pane e vino al vino,rabbia che ho più volte espresso qui e che mi ha portato a ricevere accuse ed insulti che ancora mi pesano e che,molto difficilmente riuscirò a dimenticare...Se hai le spalle grandi,vai avanti per la tua strada e porta avanti con iol mondo le tue idee,se ,come me,patisci le critiche,ti sconsiglio subito di farlo,perchè se sei diversa o se non dici ciò che la massa vorrebbe sentirsi dire,sarai inevitabilmente attaccata ed offesa.Scusa l'amarezza,ma certe cose mi pesano dentro...Un bacione da Rita,sii più forte di me!

Rita
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Località: Piemonte,mamma di Nicolas 5 Giugno 2004

Messaggio da Rita » gio dic 09, 2004 8:36 pm

Ciao Neeta,sono ancora qui.Riflettevo su una frase che ,in precedenza,altra discussione,mi era scappata mal formulata,ma che continuo a ritenere valida.Se tu sei felice delle tue scelte,che siano allattare,non usare il pannolino,far dormire tua figlia nel lettone,allattamento prolungato ecc... cerca,si di condividerle con gli altri,ma se ricevi critiche e tu sai,in cuor tuo,che stai facendo la scelta giusta,l'unica possibile per te,fregatene,che gli altri si arrangino,tu ,magari,provi a sostenere le tue idee per fare in modo che anche gli altri provino le gioie che vivi tu,ma se trovi un muro di arroganza,allora sii tu più arrogante ancora e lasciali nelle loro idee continuando a fare la tua vita.Se non ti ascoltano o se ti criticano ma tu sei felice delle tue decisioni,continua così,sono gli altri che perdono,non tu.Forse è vero,molte volte noi donne ci facciamo la guerra,è anche giusto,tante teste tante idee,ma se tu sei certa delle tue azioni,non hai bisogno di cercare l'approvazione altrui,stai cmq bene con te stessa e con la tua bambina,è inutile negarcelo,un bel momento che ognuno faccia ciò che vuole,l'importante è che tu faccia ciò in cui credi!

beatriceedodò
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Messaggio da beatriceedodò » gio dic 09, 2004 8:55 pm

ciao mamme,
io credo (e così mi comporto) che anche su questo argomento non si possa generalizzare.

A mio padre, che ha più di 70 anni, ho capito che spiegare teorie diverse da quelle usate ora e in passato da lui, vorrebbe dire (cosa provata e di cui mi sono pentita) mettergli in discussione tutto un ordine di ricordi (e sensi di colpa sopratutto) con cui lui ormai convive più o meno serenamente. Anche quando sembra capire e modificarsi ... poi non ce la fa e torna indietro sui suoi passi. A lui mento, a volte, dicendogli che Corrado dorme nella sua stanza (mentre dorme sempre nel lettone con noi :-)). Altre, tento di fargli fare un passetto avanti spiegandogli qualcosa e facendogli vedere i risultati .. ma sempre senza esagerare.

Alla mia amica che sta per partorire due gemelli e che era in dubbio sull'allattamento al seno (mal consigliata dal pediatra che gia due mesi prima del parto gli ha consigliato il latte artificiale), ho invece -con forza- dato tutti gli indirizzi internet per informarsi e le ho parlato della mia felice esperienza.

Non si può parlare con tutti allo stesso modo, usando lo stesso linguaggio e dimenticandoci della unicità di chi abbiamo di fronte ... siamo noi per prime che lo professiamo per i nostri bimbi e su questa unicità di ciascuno ci battiamo per far capire che la mamma -col suo ascolto attento- è la prima (a volte l'unica) che può sapere di cosa ha bisogno il suo cucciolo.

Quando scriviamo a persone ics, quindi, in un forum pubblico è normale incontrare persone differenti fra loro (con storie e problematiche singolari per ciascuno). E ognuno di noi interviene e risponde con tutto il carico della sua storia appunto.

Perchè sentirsi frustrate, dunque, se non riusciamo a cambiare il mondo? possiamo dire la nostra (rimanendo aperti ad ascoltare cose diverse) ed essere felici se riusciamo ad aiutare chi ce lo chiede o a scambiare con chi è aperto a dare e ricevere come noi. Insistere con chi non ha voglia di ascoltare (e ne ha tutto il diritto) o con chi non ce la fa ad affrontare qualcosa che è altro da se, almeno in quel preciso momento (e ne ha tutto il diritto) significherebbe fargli una violenza.

Logicamente, poi, ci sono e si incontrano persone che sono pronte a mangiarci qualsiasi cosa diciamo, scriviamo o facciamo ... io rispondo a tono ... poi guardo altrove. il mondo fortunatamente è vario e fortunatamente (tranne che per i parenti) possiamo scegliere tra questa varietà.
un abbraccio
beatrice e dodò

Chiara
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Messaggio da Chiara » gio dic 09, 2004 10:15 pm

"Ma adesso che mangia, ogni quanto gli dai la tetta?"
"E quante poppate fa?"

Queste sono le domande tipiche di adesso...
E io rispondo che non ne ho la più pallida idea, ho smesso di contare le poppate ed il tempo tra l'una e l'atra da un pezzo!

E anche qui critiche ovviamente, che non vi sto neanche a ripetere tanto sono scontate.

La mia reazione ultimamente rasenta l'ilarità di fronte a questa nuova forma di impicciarsi che le suocere e le madri sono così brave a perseguire. E anche io mi diverto di fronte alle facce scandalizzate.

Quanto alle altre madri, non elargisco consigli se non espressamente richiesti, e mi tengo i fatti miei per me, a meno che non me lo chiedano.

Questa mattina mi è successa una cosa divertente, ero al mercato del mio paese e mi sono comprata una camicia da notte con i bottoni davanti perchè appunto ne ho bisogno per allattare di notte, e la signora del banchetto che me l'ha venduta mi ha detto "brava, continua così, che a questa età più latte della mamma prendono meglio è per loro, così sono immuni dalle malattie ed è tutta salute"
Mi scappava da ridere per tanta saggezza, avrei voluto abbracciarla ;-)

Chiara

sabry
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Messaggio da sabry » gio dic 09, 2004 10:44 pm

ma si, il mondo è bello perchè è vario....
ci riflettevo giusto stamattina...

io allatto da 21 mesi, all'inizio lo tenevo nascosto agli amici-conoscenti, ma ora lo sventolo ai quattro venti...e sapete cosa vi dico? mi diverto a vedere le facce scandalizzate ...

Non perdono un colpo per parlarene...che ne parlino male...purchè ne parlino....mi dico io!

Il bello è che ci sono persone che neanche mi conoscono che sanno che io sono una madre orrenda che dà ancora la tetta!

mi accorgo che sparlano alle mie spalle....ma lo sai che allatta ancora? dice una mamma con una bimba di 3 anni e mezzo col ciuccio in bocca....come si fa a dare certi vizi....(e io rido)...

Io dormo assieme a mia figlia e mi piace sentirla vicina e coccolarmela, a volte me la metto nel lettone anche se lei non me lo chiede...Una mamma mi ha detto: ma sei matta? a casa nostra ognuno nella sua stanza...con le porte chiuse...io metto anche i tappi.
Mi ha fatto tanta pena.

Ma non hai ancora latte, vero? mi chiede chi ha smesso di allattare a tre mesi, perchè il suo latte non era più nutriente....
Certo, che ho latte....ne ho quanto Camilla ne vuole!

Dovremmo fare anche noi come fanno loro (le madri linguacce lunghe!):
ma lo sai che non lo allatta?
Ma lo sai che non lo fa dormire nel lettone?
Ma lo sai che gli dà la tisana?
Che madre snaturata!

Ciao
Sabry

sabry
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Messaggio da sabry » gio dic 09, 2004 10:58 pm

quello che volevo ancora dire è che, in definitiva, la libertà di essere madre me la sono creata, autoliberandomi!
Mi sono imposta di fregarmene di ciò che pensano gli altri, anzi di riderci su, tanto io sono convinta di ciò che faccio e sto bene, sono felice.
Oggi posso dire di sentirmi libera!
Per fortuna siamo nel 2000 e non credo possano mettermi al rogo!
In un rogo di critiche si, ma chi se ne frega!
Ancora Ciao

Neeta
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..

Messaggio da Neeta » ven dic 10, 2004 9:55 pm

Per Rita: ti capisco quando dici che ti viene la rabbia perché sei stata molto criticata per il tuo allattamento, capita anche a me, però quello che volevo dire è che, anche se sono convinta che allattare per me e Sara sia la cosa giusta, non me la sento di giudicare una donna che non lo fa. Se le dicessi o le facessi capire che penso "pazienza, ormai è andata, almeno un po' di latte tuo l'ha avuto" significherebbe dirle che ha sbagliato a smettere, farla sentire in difetto o in torto.. esattamente quello che non vogliamo sia fatto a noi. Io voglio smetterla con i giudizi, il più possibile.

Per Beatrice: io non pretendo di cambiare il mondo, al massimo portare un contributo.. quello che non voglio è che il mondo cerchi di cambiare me! E poi, va bene il papà 70enne, va bene anche la donna in difficoltà psicologica, ma qui io cerco di rispettare tutti e poi mi becco le tranvate quando il rispetto lo vorrei io.. non mi pare giusto. Esprimere un'opinione o dire la propria esperienza non può essere sempre visto come una pressione sull'altro... Immagine e poi magari voglio solo chiacchierare, perché una mi deve dare addosso, ma chi le ha chiesto niente???

Per Chiara: si capisco, ma poi mi ritroverei a fare la stessa cosa per cui le critico... Immagine

Insomma, ragazze, io sogno che tutte le mamme, allattatrici e non, pannolinatrici e non, insomma tutte senza distinzione e senza schieramenti si uniscano in una trasversale, colossale, liberatoria, sonora Immagine Immagine PERNACCHIAAAAA Immagine Immagine a tutto ilmondocherompeletette Immagine

e poi ce ne torniamo ognuna in pace a fare le mamme, libere di farci la nostra strada

Che dite, sogno troppo?

Neeta

beatriceedodò
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Messaggio da beatriceedodò » dom dic 12, 2004 10:36 am

ciao Neeta,
secondo me noi il nostro contributo lo stiamo -comunque- portando al mondo, allevando bimbi sereni e felici. Almeno ci proviamo.

Mio figlio, ad esempio, è contagioso :-)))) mi spiego meglio: quando le altre mamme lo vedono sempre così sorridente (non che sia finto, ma sprizza sicurezza e allegria da tutti i pori), grassotto e felice, si chiedono se -oltre all'indole- non abbiano contribuito anche i metodi che condividiamo: allattamento a richiesta, lettone, coccole a profusione, ascolto attento...

Quando mi chiedono: ma poi? in futuro? non sarà difficile renderlo indipendente? non verrà su un mammone incallito? a parte la discussione che a volte evito altre affronto sulla bontà di certe domande (a cui vorrei rispondere: ma magari!!! e che c'è di male !!!) di solito vi uso e vi cito ... raccontando che -dalle esperienze di mamme con bimbi più grandicelli- tutti questi problemi si sono rivelati poi inesistenti ...

Quando racconto queste cose -però- non mi dimentico di aggiungere che questo approccio alla maternità è stancante anche se meraviglioso!!!

ciao
beatrice (che vorrebbe iniziare l'EC ma noh ne ha il coraggio) e dodò (che è gia qualche mese che mostra la sua intolleranza al pannolino in tutti i modi)

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » ven dic 17, 2004 11:40 pm

penso che come persone "controcorrente" passiamo molte fasi. All'inizio siamo piene di dubbi, ci vergognamo, ci demoralizziamo e entriamo in cirsi quando invece dell'appoggio degli altri riceviamo critiche e dichiarazioni di sfiducia.
Poi diventiamo "talebane": ci crediamo veramente, e non riusciamo a sopportare che gli altri non capiscano quanto è bello e importante e giusto quello che stiamo facendo. Vorremmo convincere tutti, ci infervoriamo e parliamo in modo entusiastico; oppure al contrario ci arrabbiamo, diventiamo insofferenti verso le incomprensioni, non ci va più di "lasciar passare" lisce le cose, o magari vorremmo mandare tutti al diavolo...
La terza fase è quella "tranquilla": siamo serene sulle nostre scelte ma capiamo anche come per le altre possa essere molto difficile venirci dietro. Sappiamo per esperienza quanto sono forti le pressioni della società sulle madri, e come sia facile scatenare arroccamenti difensivi negli altri: anzi, lo fanno anche quando ci poniamo con le nostre migliori intenzioni, perché le regole della comunicazioni oggi sono così "violente" che anche i messaggi più rispettosi e miti vengono travisati e letti in una chiave distorta: la gente non si fida.
Con il tempo però si impara a dire quella parola che ammorbidisce e dispone all'apertura mentale. Prima di parlare bisogn, in tutta umiltà, imparare ad ascoltare quello che l'altra persona ci sta veramente dicendo, "con il cuore", oltre le parole che possono anche essere sciocche o dure.
Neeta ha scritto:A chi mi chiede perché allatto ho iniziato a rispondere: perché mi piace.
mi sembra un'ottima risposta! In genere le risposte più semplici e dirette sono le più disarmanti. E rinforzano anche noi via via che impariamo ad usarle.
E poi, certo, in alcuni casi è meglio tacere, ma in altri vale la pena di non chiudere la comunicazione troppo presto. Potreste avere delle sorprese.
Facendo l'attività di consulente per tanti anni mi sono trovata "costretta" ad ascoltare anche le persone che non mi piacevano istintivamente, e spesso - ma dopo un bel po! - venivano fuori storie incredibili, motivazioni profonde di cui non era possibile immaginare l'esistenza, e se non ci si fosse fermate ad ascoltare abbastanza a lungo non sarebbero mai state nemmeno tirate fuori. è dalle mamme più "lontane" da noi che si può imparare di più.
Antonella

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