Ciao!
Solitamente mi contestano la naturalezza del mangiare vegano...
Poi ho pensato...se l'uomo non avesse atrezzi per cacciare, solo in una foresta, di cosa si nutrirebbe?
- Frutti
- radici
Gli animali cacciabili sono più veloci, l'uomo non ha artigli e denti accuminati...
se trova della carne morta non può cuocerla...;)
basta!
la carne e il pesce non sono naturali! :)
che ne pensate?
Se l'uomo non avesse...
ci sono tanti insetti da mangiare nella foresta...tanti lombrichi....scarafaggi..
gli atrezzi non sono poi così difficili da costruirseli per cacciare cinghialotti...
anche il fuoco si può fare con due bastoncini ma è difficile trovare carne morta perchè le formiche sono più veloci....
la carne e il pesce sono natura...secondo me
ciao talamasca...
gli atrezzi non sono poi così difficili da costruirseli per cacciare cinghialotti...
anche il fuoco si può fare con due bastoncini ma è difficile trovare carne morta perchè le formiche sono più veloci....
la carne e il pesce sono natura...secondo me
ciao talamasca...
Penso che bisognerebbe tornare al punto iniziale, cioè al fatto che, come Gameleo ha detto, spesso viene fatto notare come l'alimentazione vegana sia una alimentazione non naturale per l'uomo. E quindi ragionare sul fatto che l'uomo con le sue nude mani non è esattamente un predatore (e quindi potrebbe difficilmente, se vivesse allo stato naturale, nutrirsi di carne) ci porta a concludere che inevitabilmente egli si nutrirebbe di ciò che troverebbe, di ciò che potrebbe raccogliere (non coltivare, talamasca!). Per quanto riguarda gli insetti si li potrebbe mangiare, ma non mi sembra che chi avanza questo tipo di osservazioni mangi insetti quotidianamente. Quindi questa al limite potrebbe essere messa alla voce "provocazioni".Talamasca ha scritto:sbagli...perchè nella giungla si mangiano i bruchi vivi le tarmite penso un pò tutti gli insetti si possonoi mangiare senza cucinarli.....ma noi non viviamo nella foresta...
ciao talamasca...
anche i campi li coltivi con l aiuto degli atrezzi...non è normale anche ciò??
Ciao,
Daniele
si bisognerebbe tornare al big bangDaniele ha scritto:Penso che bisognerebbe tornare al punto iniziale,Talamasca ha scritto:sbagli...perchè nella giungla si mangiano i bruchi vivi le tarmite penso un pò tutti gli insetti si possonoi mangiare senza cucinarli.....ma noi non viviamo nella foresta...
ciao talamasca...
anche i campi li coltivi con l aiuto degli atrezzi...non è normale anche ciò??
Quindi questa al limite potrebbe essere messa alla voce "provocazioni".
Ciao,
Daniele
sei tu il provolone non io..
ciao talamasca...
Re: Se l'uomo non avesse...
se se se....Gameleo ha scritto:Ciao!
se l'uomo non avesse atrezzi per cacciare, solo in una foresta, di cosa si nutrirebbe?
se li costruirebbe e cacciarebbe... costruirebbe trappole...e mangerebbe animali...se se se....non è stupido l uomo...
l esempio che hai riportato secondo me non è il massimo...e non proprio adatto in questo caso..
non starebbe a raccogliere le bacche tutto il tempo...e poi lo vedi nei documentari no???
che l intestino dell uomo è diverso da quello degli animali carnivori è un altra cosa...
ciao talamasca
Re: Se l'uomo non avesse...
Cosa intendono loro per "naturale"?Gameleo ha scritto:Solitamente mi contestano la naturalezza del mangiare vegano...
M.
Re: Se l'uomo non avesse...
e cosa intendete voi per naturale???Marcello ha scritto:Cosa intendono loro per "naturale"?Gameleo ha scritto:Solitamente mi contestano la naturalezza del mangiare vegano...
M.
un alimentazione vegana e vegetariana non porta certo alla naturalezza dell uomo...
non è l alimentazione che fa naturale una persona....sono ben altre le cose...
sempre secondo la mia opinione...
mi sembra molti utenti vegan o vegetariani siano un pò troppo permalosi...
io non sono vegetariana...preferisco definirmi come una che non mangia carne...
ciao talamasca..
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Io posso riportarti alcune cose, avevo letto qualche cosa sul tema ma al momento - data anche la mia scarsa lucidita' mentale - non sono capace di fare una esposizione precisa e non ho tempo di recuperare informazioni piu' precise.
Comunque, diciamo che i nostri "antenati", ovvero gli Australopitechi, pare si nutrissero principalmente con alimenti di orgine vegetale, e dunque vivevano di raccolta, anche perche' l'habitat in cui vivevano era molto ricco di risorse, e oltre questo si nutrivano di piccoli animali (invertebrati) e insetti, dunque non erano cacciatori.
Ovviamente, su queste cose non e' facile avere certezze. Comunque, i primi uomini, appartenenti alla specie Homo Abilis (siamo oltre due milioni di anni fa), probabilmente seguivano una dieta simile, per cui prevalentemente vegetariana e basata totalmente sulla raccolta. L'ipotesi e' che l'introduzione della carne nella dieta sia avvenuta diventando uno "spazzino" (scavenger) ovvero cibandosi delle carcasse abbandonate da altri animali, carnivori predatori. E' probabile che lo sviluppo dei primi strumenti sia proprio legato a questa pratica, ad esempio servivano attrezzi per staccare gli ultimi brandelli di carne rimasti attaccati alle ossa.
Da qui, la possibilita' e' che l'uomo, sfruttando appunto la sua capacita' intellettiva abbia iniziato a seguire gli altri predatori, appunto per recuperare cibo dalle carcasse, ma cosi' facendo lentamente abbia anche imparato a seguire i movimenti migratori delle prede, le tecniche di caccia dei predatori ecc. E cosi', unitamente alla creazione di strumenti sempre migliori, per sopperire alla sua mancanza di strumenti "naturali" (artigli, zanne), l'uomo e' diventato cacciatore.
A margine di questo c'e' anche da dire che comunque gran parte della dieta umana e' probabilmente rimasta legata a risorse vegetali. Con la prima strutturazione in forma sociale, probabilmente si aveva una divisione per cui i maschi si dedicavano prevalentemente alla caccia, e le femmine alla raccolta; e ci sono teorie riguardo al fatto che il successo nella caccia fosse importante anche perche' la carne, riportata al "branco" avesse valore di scambio, principalmente per ottenere interesse sessuale da parte delle femmine.
Comunque sia, diciamo che questa grande versatilita' dell'uomo ha permesso non solo la sua sopravvivenza in periodi critici, ma anche la sua diffusione a tutte le latitudini.
Per chi ha voglia di approfondire, c'e' un interessante libro intitolato "Evoluzione e alimentazione, il cammino dell'uomo" di Carlo Consiglio e Vincenzino Siani (ed. Bollati Boringhieri).
Ciao,
A.
Comunque, diciamo che i nostri "antenati", ovvero gli Australopitechi, pare si nutrissero principalmente con alimenti di orgine vegetale, e dunque vivevano di raccolta, anche perche' l'habitat in cui vivevano era molto ricco di risorse, e oltre questo si nutrivano di piccoli animali (invertebrati) e insetti, dunque non erano cacciatori.
Ovviamente, su queste cose non e' facile avere certezze. Comunque, i primi uomini, appartenenti alla specie Homo Abilis (siamo oltre due milioni di anni fa), probabilmente seguivano una dieta simile, per cui prevalentemente vegetariana e basata totalmente sulla raccolta. L'ipotesi e' che l'introduzione della carne nella dieta sia avvenuta diventando uno "spazzino" (scavenger) ovvero cibandosi delle carcasse abbandonate da altri animali, carnivori predatori. E' probabile che lo sviluppo dei primi strumenti sia proprio legato a questa pratica, ad esempio servivano attrezzi per staccare gli ultimi brandelli di carne rimasti attaccati alle ossa.
Da qui, la possibilita' e' che l'uomo, sfruttando appunto la sua capacita' intellettiva abbia iniziato a seguire gli altri predatori, appunto per recuperare cibo dalle carcasse, ma cosi' facendo lentamente abbia anche imparato a seguire i movimenti migratori delle prede, le tecniche di caccia dei predatori ecc. E cosi', unitamente alla creazione di strumenti sempre migliori, per sopperire alla sua mancanza di strumenti "naturali" (artigli, zanne), l'uomo e' diventato cacciatore.
A margine di questo c'e' anche da dire che comunque gran parte della dieta umana e' probabilmente rimasta legata a risorse vegetali. Con la prima strutturazione in forma sociale, probabilmente si aveva una divisione per cui i maschi si dedicavano prevalentemente alla caccia, e le femmine alla raccolta; e ci sono teorie riguardo al fatto che il successo nella caccia fosse importante anche perche' la carne, riportata al "branco" avesse valore di scambio, principalmente per ottenere interesse sessuale da parte delle femmine.
Comunque sia, diciamo che questa grande versatilita' dell'uomo ha permesso non solo la sua sopravvivenza in periodi critici, ma anche la sua diffusione a tutte le latitudini.
Per chi ha voglia di approfondire, c'e' un interessante libro intitolato "Evoluzione e alimentazione, il cammino dell'uomo" di Carlo Consiglio e Vincenzino Siani (ed. Bollati Boringhieri).
Ciao,
A.