MissVanilla ha scritto:Sl discorso della misoginia, non ci siamo. Continuate a dare un giudizio morale su una questione che non necessita di giudizio morale, stiamo parlando di processi fsiologici e basta, perchè dovete per forza giudicare? A me pare solo voglia di attaccare briga....
No, non ci siamo, infatti, perche' fisiologia, scienza e percezione del corpo umano, della donna o dell'altro etnico sono storicamente collegati. Non e' affatto inusuale una costruzione dell'altro, che oggi definiremmo sessista e razzista, sulla base di osservazioni considerate scientifiche e fisiologiche.
Prendi ad esempio la "Venere ottentotta", Sarah Baartman, che fu portata in Europa tra la fine del settecento e gli inizi ottocento (non e' archeologia, e' la base, l'impostazione di modelli che si ripetono ancora oggi) dal sudafrica per essere "studiata" nelle sue componenti anatomiche, soprattutto genitali, e tutto il correlato flusso di studi a dimostrare che la popolazione nera, per esempio, ha un parto piu' semplice di quella bianca e quindi e' piu' vicina nella scala evolutiva alle scimmie che non a noi (la difficolta' della nascita e' il risultato d'un compromesso evolutivo fra cervello piu' grande e locomozione bipede).
A tutt'oggi hai studi che si avvalgono di tesi legate alla genetica per dimostrare che i neri sono biologicamente destinati a compiere atti violenti e che l'alto tasso di malattie nell'Egitto moderno e' dovuto all'ibridizazione, cioe' alle unioni inter-razziali. Queste simpatiche tesi te le trovi esposte in Hernstein and Murray, 1994, "The Bell Curve". E parlano di fisiologia anche loro...
No, non c'ho voglia di attaccar briga, so solo quello di cui parlo. Se t'interessa (sul serio, non e' a sfottere) ho tutta una bibliografia sulla costuzione dell'identita' di genere e la medicina. E' in inglese.