Inviato: mer mag 03, 2006 8:32 pm
ehi, io non studio medicina :P se studiassi medicina probabilmente mi avrebbero già espulso per ripetute risse verbali con i prof :P
ma ti immagni me studare medicina a Roma col professor Cannella? XD O se ne va lui, o me ne vado io!! :P
In ogni caso, io ho sempre pensato che se tutti i medici fossero aggiornati e supportassero la dieta veg*ana non avremmo più bisogno di far nulla, o cmq molto poco, per diffondere il veganismo. E sono sicuro che se non si parte da lì non si otterrà niente, ma purtroppo pochi supportano questa idea ;)
Lia, secondo la mia esperienza posso dirti che ai medici manca proprio l'informazione; io ho parlato con medici che NON hanno informazioni, non conoscevano le cose.
Non è un problema di ignorare le ricerche scientifiche, quello forse riguarda medici che hanno particolari interessi, e pur sapendo certe cose le nascondono per proteggersi.
Io ora sono in contatto col mio ex pediatra (che bello! ^^) che era interessato, è convinto che abbiamo ragione sulla salute, e quindi ci stiamo scambiando informazioni. Ma lui ha candidamente detto che ne so più io di lui.
Ho parlato con un neolaureato in medicina una volta, mi ha detto che di nutrizione avevano solo un corso, molto generale. L'intero corso di laurea insegna quale farmaco dare per quella malattia, stop. Non insegnano come usare l'alimentazione per prevenire e curare le malattie. E' un mondo alla rovescia.
E direte, con i farmaci è più semplice. Mi permetto di affermare il contrario. E' vero, aiutare un paziente con l'approccio nutrizionale richiede più tempo rispetto a prescrivere un farmaco. Ma se teniamo conto del minor numero di malati (se fin da bambini si seguisse un alimentazione sana), dell'inesistenza degli effetti collaterali, che invece ogni farmaco ha, e che quindi richiede altri farmaci, altre cure, altre visite dal medico...alla fine otterremo di sicuro molti meno pazienti, e medici che avrebbero più tempo a disposizione per seguire i propri pazienti.
Insomma, penso innanzitutto che un medico deve impiegare il tempo necessario con un paziente, e che anche "perdendo" un po' di tempo in più all'inizi, ne guadagnerebbe sicuramente di più in futuro, quando quel paziente risolverà i suoi problemi e non si farà più vivo, se non per portare le occasionali analisi del sangue in perfetta salute.
ma ti immagni me studare medicina a Roma col professor Cannella? XD O se ne va lui, o me ne vado io!! :P
In ogni caso, io ho sempre pensato che se tutti i medici fossero aggiornati e supportassero la dieta veg*ana non avremmo più bisogno di far nulla, o cmq molto poco, per diffondere il veganismo. E sono sicuro che se non si parte da lì non si otterrà niente, ma purtroppo pochi supportano questa idea ;)
Lia, secondo la mia esperienza posso dirti che ai medici manca proprio l'informazione; io ho parlato con medici che NON hanno informazioni, non conoscevano le cose.
Non è un problema di ignorare le ricerche scientifiche, quello forse riguarda medici che hanno particolari interessi, e pur sapendo certe cose le nascondono per proteggersi.
Io ora sono in contatto col mio ex pediatra (che bello! ^^) che era interessato, è convinto che abbiamo ragione sulla salute, e quindi ci stiamo scambiando informazioni. Ma lui ha candidamente detto che ne so più io di lui.
Ho parlato con un neolaureato in medicina una volta, mi ha detto che di nutrizione avevano solo un corso, molto generale. L'intero corso di laurea insegna quale farmaco dare per quella malattia, stop. Non insegnano come usare l'alimentazione per prevenire e curare le malattie. E' un mondo alla rovescia.
E direte, con i farmaci è più semplice. Mi permetto di affermare il contrario. E' vero, aiutare un paziente con l'approccio nutrizionale richiede più tempo rispetto a prescrivere un farmaco. Ma se teniamo conto del minor numero di malati (se fin da bambini si seguisse un alimentazione sana), dell'inesistenza degli effetti collaterali, che invece ogni farmaco ha, e che quindi richiede altri farmaci, altre cure, altre visite dal medico...alla fine otterremo di sicuro molti meno pazienti, e medici che avrebbero più tempo a disposizione per seguire i propri pazienti.
Insomma, penso innanzitutto che un medico deve impiegare il tempo necessario con un paziente, e che anche "perdendo" un po' di tempo in più all'inizi, ne guadagnerebbe sicuramente di più in futuro, quando quel paziente risolverà i suoi problemi e non si farà più vivo, se non per portare le occasionali analisi del sangue in perfetta salute.