Mooner ha scritto:
Non muore mica la bambina se sta per tre giorni senza pesce e uova...
no, ma è una questione di principio. Se stesse via due mesi, oppure se per anni tutti i giorni tornasse tardi e non potesse cucinare, il "compromesso" dovrei applicarlo io. Per inciso, poi, per quanto mi riguarda non muore neanche se sta dieci anni senza pesce e uova!
Mooner ha scritto:
Questo è un caso diverso. Esistono dei nidi vegan?
sì, sul pianeta vega, ma le liste di attesa erano piene... (comunque grazie al nostro pediatra, che è vegetariano, abbiamo ottenuto che non le diano nè carne nè latte)
virgola ha scritto:E poi, anche se siamo in due, quello che mi fa pensare è la seguente cosa: se io cucino uova per un adulto carnivoro, di cui rispetto le scelte
qui mi sono spiegato male. L'ipotesi è quella di uno (anche se non è esattamente il mio caso) che NON cucina la carne per la moglie, ma ne "rispetta" il carnivorismo, nel senso che non cerca di obbligarla al vegetarianesimo (al massimo, vuole convincerla) e ci convive anche se lui non la mangia. Questi due hanno una figlia, e decidono di comune accordo per il compromesso in questione. La prima scelta, quella DELLA moglie, lui non l'ha presa, perchè lei è adulta e sceglie da sè, quindi la accetta nel quotidiano ma non se ne fa complice cucinandola. La seconda scelta, quella SULLA figlia, la presa lui (non da solo), perchè la bimba non è adulta, quindi non solo la accetta nel quotidiano, ma se ne fa complice (a meno che proprio gli ripugni fisicamente) anche cucinandola.
Mooner ha scritto:
Beh, visto che la figlia non è solo tua... Però cucinando per lei queste cose diventi direttamente responsabile. Da una parte lasci fare (come in altre famiglie si accetta che gli altri continuino ad essere onnivori), dall'altra fai.
Quando la bimba sarà più grande le spiegherai e le dirai che hai accettato il compromesso con la mamma, ma che tu in prima persona non puoi, o non te la senti, di fare queste cose.
A me sembra che agli occhi di una bambina il messaggio che arriverebbe da te sarebbe più forte. E, nell'incoerenza, più coerente :-)
Può darsi, però penso che non sia importantissimo sul piano "educativo". QUello che è centrale è invece il fatto di spiegare, appena possibile, come dici tu, che il papà ha fatto questa scelta come compromesso, ma che la sua personale idea era quella di non darle neppure uova e pesce. La cosa che più ha forza è l'esempio, forse anche rispetto al fatto di cucinare o meno queste cose, ma soprattutto nel senso che mia figlia ha (anche) l'esempio di un genitore che queste cose non le mangia.